Autore: admin

  • Acquistare un’auto a rate: fate bene i vostri conti

    L’acquisto di un auto è una spesa importante, che date le cifre in ballo spesso si effettua per mezzo di una finanziaria,cosa che rischia di far aumentare considerevolmente le spese a preventivo, per via del costo degli interessi.

    Infatti spesso anche le campagne di finanziamento a tasso zero, che magari ci hanno fatto scegliere una determinata auto anzichè la concorrente, nascondono gli interessi sotto mentite spoglie: tra spese di incasso, spese di apertura pratica, bolli, assicurazioni più o meno facoltative, servizi accessori come ad esempio la marchiatura dei vetri quello che era un finanziamento senza spese si trasforma in un finanziamento che ha comunque dei costi, spesso non trascurabili.

    C’è infatti da sapere che esistono due tassi di interesse distinti, il TAN, Tasso Annuo Nominale, che rappresenta il solo costo degli interessi finanziari (ed è quello sbandierato nelle pubblicità) e il TAEG, Tasso Annuale Effettivo Globale, che somma agli interessi finanziari anche le varie spese accessorie che si dicevano, quindi mettendo in luce il vero costo del finanziamento.

    A volte un finanziamento a tasso basso o addirittura a tasso zero, può costarci di più di un finanziamento piu onesto dove magari il TAN è più alto, ma non ci sono (o sono particolarmente limitate) le spese extra: per confrontare i tassi infatti va usato esclusivamente il TAEG e non farsi abbindolare dal solo TAN.

    Altra cosa da conoscere sono i tipi di finanziamento: se prima esisteva solo il finanziamento classico dove si pagava un anticipo in contanti (in alcuni casi azzerato in caso di auto non troppo costose) e il resto della macchina veniva spalmato in un certo numero di rate (generalmente con un impegno tra i 2 e i 6 anni), al termine delle quali si era proprietari della vettura, ora esistono formule ben più complicate.

    Infatti per incentivare l’acquisto di automobili sono nate formule fantasiose che un pò per venire incontro alle esigenze di certa clientela , e un pò per dare l’illusione di potersi permettere un’auto più costosa hanno rivoluzionato il concetto stesso di finanziamento.

    Queste formule (a cui ogni casa da un suo nome e una sua peculiarità per distinguersi dalla concorrenza) prevedono generalmente un’anticipo sostanzioso (a seconda delle case circa il 40-50% del valore dell’auto, pagabile anche con il versamento del proprio usato), una rata molto leggera per un periodo di 2 o 3 anni (che copre più che altro gli interessi del finanziamento) , al termine dei quali si può decidere se saldare il rimanente con una maxi rata finale sostanziosa, eventualmente rifinanziabile oppure restituire l’auto perdendo la cifra pagata e rimanendo senza auto (come se si fosse noleggiato la propria auto per quei 2/3 anni avendo speso circa la metà del costo di listino dell’auto), o ancora sostituire l’auto con una nuova della stessa casa con la stessa formula finanziaria.

    Il vantaggio può esserci per chi cambia spesso l’auto ( o che comunque ha intenzione di disfarsi dell’auto dopo i 2-3 anni), e che quindi avrebbe comunque subito la svalutazione dell’usato dopo tale periodo, ma non dovendosi preoccuparsi della rivendita dell’auto, sempre a patto che comunque si abbia un’usato da versare o si possa versare un’anticipo sostanzioso, e che non si superi un determinato chilometraggio annuo, oltre il quale non è possibile aderire a questo tipo di formule.

    Ovviamente anche se non sembra gli interessi ci sono (e a volte sono più esosi di un finanziamento standard, a meno di qualche offerta particolare di talune case automobilistiche, che magari vincola uno sconto importante a questa tipologia di finanziamento) , cosi come si paga per intero il costo della macchina: il meccanismo di tale finanziamento porta erroneamente a pensare di pagare la macchina la metà (quindi magari ci fa puntare ad un’auto più costosa di quella che ci potremmo permettere) data dalla somma di anticipo e minirate, ma in realtà la si paga per intero, sempre che non ce ne si voglia sbarazzare dopo i 2/3 anni.

    Inoltre se si pensa di tenere l’auto a lungo (più dei 2/3 anni del finanziamento base) probabilmente un finanziamento standard ha più senso: si evita la mazzata della maxirata finale , sopratutto se si aveva idea di rifinanziarla,  spesso a tassi non piu agevolati poichè non più legati all’acquisto dell’auto:  finanziandola invece per intero dall’inizio, eventualmente anche allungando la durata del finanziamento o pagando una rata mensile un po più alta si avrà probabilmente un tasso più favorevole, e un costo effettivo dell’auto più basso, e senza avere vincoli di chilometraggio.

    Alla fine la scelta dipende molto dalle esigenze di ognuno, in ogni caso è bene farsi i propri conti con attenzione, dalle scontistiche applicate in virtù dell’adesione a quel particolare finanziamento, ai costi extra relativi al finanziamento stesso e  le eventuali limitazioni, ricordandoci sempre di confrontare le offerte finanziarie con il TAEG e non con il solo TAN.

     

  • Scegliere il mutuo: quando un piccolo risparmio diventa una cifra importante

    Fare il grande passo dell’acquisto della casa è una delle spese più importanti che si fanno nel corso della vita, e il mutuo necessario rischia di incidere parecchio sulla qualità della vita stessa.

    Infatti scegliere il giusto mutuo ci farà risparmiare sia sulla spesa complessiva per l’acquisto della casa, sia sul tenore della nostra vita: una rata più alta significa più sacrifici da affrontare mese per mese.

    La rata più o meno alta infatti dipende da vari fattori: l’importo del mutuo , la durata , il tasso di interesse applicato dalla banca e le relative spese accessorie.

    L’importo del mutuo  dipende dal valore della casa che abbiamo scelto e dall’anticipo che abbiamo potuto versare fuori dal mutuo, ovviamente con un anticipo sostanzioso, anche l’importo del mutuo sarà più limitato, e questo si traduce in una durata più breve e/o una rata più leggera.

    Altro elemento che incide tantissimo è il tasso applicato, composta dal costo del denaro (determinato dagli indicatori Euribor o Eurirs, rispettivamente per i mutui a tasso variabile e fisso), dal guadagno della banca chiamato Spread e dai costi accessori (come ad esempio perizie, spese di istruttoria, eventuali assicurazioni, costi notarili, etc.), che vanno a formare il Taeg (Tasso Annuo Effettivo Globale), elemento importantissimo di confronto tra i vari mutui,  ancor più del Tan (Tasso Annuo Nominale). composto dalla sola somma del costo del denaro più lo spread, che quindi non considera le spese accessorie.

    Per alleggerire la rata quindi sara necessario scegliere un mutuo con il Taeg più basso possibile. Si cercherà quindi il mutuo con il tasso minore, e a parità di condizioni quello con le minori spese accessorie. Per fare questo è necessaria una ricerca oculata, tenendo presente ciò che fa aumentare lo spread, da cui dipende la maggior parte del tasso: durate lunghe, opzioni di mutuo moderno (come i mutui variabili con cap, che mantenendo i vantaggi di un tasso variabile,  impostano una soglia massima che protegge da aumenti di tasso o di rata  o i mutui a tasso misto ,che permettono di trasformare il mutuo da variabile a fisso a intervalli regolari, etc.) fanno aumentare i rischi per la banca, e di riflesso questo fa aumentare i tassi applicati.

    Anche la scelta del tasso fisso generalmente porta a spread più alti: il tasso variabile è meno pericoloso per la banca, quindi può permettersi di guadagnare meno, la scelta però è sempre rischiosa per entrambe le parti: se i tassi si mantengono bassi, come accade da diverso tempo a questa parte, il variabile permette risparmi interessanti, casomai salisse l’inflazione un tasso fisso ci permetterebbe di dormire sonni molto più tranquilli.

    Altra cosa da verificare sono le agevolazioni per il mutuo prima casa, e i contributi al mutuo concessi da alcune regioni, province o comuni, che permettono dei risparmi fiscali , sotto forma di detrazione IRPEF, pari al 19% degli interessi passivi fino a 4.000 euro annui in caso di prima casa e degli eventuali contributi per l’abbattimento del tasso dei mutui, qualora si disponga dei requisiti richiesti dai bandi.

    Altra cosa che potrebbe penalizzare (non facendoci concedere il mutuo presso la banca più conveniente, o applicando degli spread più alti) è la presenza di altri finanziamenti in corso: infatti se gli impegni finanziari superano il 30-35% del reddito dimostrabile del cliente, sarà difficile ottenere un mutuo, o comunque ottenerlo alle condizioni più favorevoli, cosi come se si è stati protestati o comunque a rischio solvibilità, se l’importo del mutuo è elevato in relazione al valore della casa o se l’età del mutuatario al termine del mutuo supera i 70 anni.

    Ad ogni modo conviene sempre informarsi molto bene su tutte le spese e gli obblighi previsti, eventualmente interpellando un consulente, anche online (Per esempio Facile , Mutuionline , Mutuisupermarket), oltre a valutare le offerte delle banche on-line, che come per il conto corrente o le assicurazioni, il fatto di non avere una rete commerciale sul territorio generalmente consente di avere dei tassi più bassi.

  • Auto a noleggio: con internet e un po di buon senso si risparmia tantissimo

    Auto a noleggio: con internet e un po di buon senso si risparmia tantissimo

    Noleggiare un’auto puo’ costare caro , ma organizzandosi per tempo e stando un po attenti si può risparmiare parecchio sul costo degli spostamenti.

    Se viaggiamo in aereo infatti, una delle cose da valutare sono i mezzi per raggiungere la nostra destinazione finale: se l’orario è comodo e ci permette di raggiungere la nostra meta, spostarsi coi mezzi pubblici probabilmente sarà la scelta più economica, poichè si risparmiano i costi di benzina, parcheggio ed eventuali congestion charge, dovute per l’ingresso al centro in automobile in alcune grosse città.

    Ma se gli orari o le nostre esigenze (perchè magari abbiamo necessita di spostarci in più punti, o perchè il trasporto pubblico non è sufficientemente comodo) ci costringono a noleggiare un’auto, muovendosi per tempo e con le giuste conoscenze, si potrà risparmiare parecchio rispetto a un noleggio all’ultimo secondo al primo banco disponibile in aeroporto.

    Prenotando anticipatamente infatti, si riescono a spuntare le tariffe migliori, oltre a garantirsi la disponibilità dell’auto, che sopratutto in certi periodi e in certe zone, può essere difficoltosa da reperire.

    Inoltre facendo la prenotazione su internet il risparmio è ancora maggiore,  spesso utilizzando l’autonoleggio convenzionato con la compagnia aerea con la quale viaggiamo, è possibile accedere a tariffe particolarmente convenienti, ancor di più se il noleggio viene prenotato contestualmente all’emissione del biglietto aereo.

    Non è comunque detto, che sia la scelta migliore: conviene quindi fare più preventivi, sia sui siti delle compagnie di autonoleggio (specie se abbiamo un codice convenzione , spesso rilasciato con le tessere di associazioni delle quale possiamo far parte o come dipendenti di aziende convenzionate), che come succede per voli e hotel, tramite broker (es. rentalcars.comAmigoautos , Autoeurope Bookingcar , Autonoleggio-online , Ebookers , Atlaschoice , HolidayAutos , Autoescape Cardelmar , Argus , Veichle RentRent.it, etc. ) o comparatori di prezzo  (Kayak , Jetcost Europe Lowcost , Easyviaggio )

    Il funzionamento è simile a ciò che succede con gli alberghi: i broker hanno delle convenzioni con i maggiori autonoleggio, riuscendo a spuntare tariffe ridotte, grazie al pagamento anticipato dei noleggi , spesso vendendo le proprie garanzie aggiuntive (esempio la copertura assicurativa per furti, danneggiamenti o incidenti) a prezzi più convenienti delle estensioni di garanzia degli autonoleggi. I comparatori di prezzo, invece mettono a confronto compagnie di autonoleggio e brokers, ma rimandando l’utente nel sito interessato per la prenotazione e il pagamento.

    Ad ogni modo, sia che prenotiamo l’auto tramite broker, sito della compagnia di autonoleggio o direttamente al banco è bene prestare molta attenzione a cosa comprende il noleggio , ai servizi inclusi, agli accessori forniti (es. seggiolini, catene da neve, portasci, navigatori satellitari), alle limitazioni (esempio sulle carte di credito accettate, sull’età del guidatore e la eventuale seconda guida) e alle franchigie per eventuali incidenti o furti (che potremmo ridurre o eliminare sottoscrivendo una garanzia aggiuntiva).

    Infatti non è detto che il chilometraggio sia illimitato, pertanto se non è espressamente indicato, si pagherà oltre al costo del noleggio un certo tot a chilometro percorso.

    Attenzione allo stato dell’auto alla consegna e alla riconsegna: eventuali danni, anche banali rischiano di costarci molto cari, se non abbiamo stipulato un’assicurazione aggiuntiva, cosi come può costarci caro riconsegnare l’auto con meno carburante di quando ci è stata consegnata (oltre al costo del carburante mancante, solitamente gravato di una maggiorazione, si pagherà un’extra per l’operazione di rifornimento)

    Altri extra poco simpatici sono la consegna o la riconsegna fuori dall’agenzia con la quale stipuliamo il contratto: farci consegnare l’auto da un’addetto al nostro hotel, o riconsegnarla in una stazione di noleggio differente da dove l’abbiamo presa può costarci degli extra salati, che nel caso ci fossero indispensabili è bene concordare in anticipo.

    Anche la riconsegna fuori dall’orario di apertura della filiale può essere un’incognita: sebbene sia possibile riconsegnare le chiavi in un’apposita cassetta, dovremmo fidarci dell’operatore per la constatazione di eventuali danni o livello di carburante alla riconsegna, non essendo presenti non potremmo contestare in caso di situazioni dubbie.

    Ad ogni modo, tenendo gli occhi bene aperti e muovendoci per tempo su internet, si riesce a noleggiare un’auto veramente con pochi soldi (anche meno di 20 euro al giorno per un’utilitaria a chilometraggio illimitato), e questo può fare la differenza nel costo totale del nostro viaggio.

     

     

     

  • Quale tipo di macchina fotografica fa al caso nostro?

    Rispetto a qualche anno fa, si acquistano sempre meno macchine fotografiche, questo perchè i telefonini infatti hanno quasi sempre integrata una fotocamera, e sopratutto se il telefono è di fascia medio-alta, riesce a fare delle foto accettabili.  Considerando la comodità di averlo sempre con noi e di non doverci portare appresso un secondo apparecchio, il cellulare sta soppiantando la macchina fotografica per fare delle foto senza troppe pretese.

    Ovviamente fotografare con un telefonino è sempre una soluzione di compromesso, dato che sensori , obiettivi e processori d’immagine, anche per via delle dimensioni sono limitati e quindi il risultato non sarà mai comparabile con una macchina fotografica “vera”, specie quando si ha a che fare con situazioni difficoltose, come oggetti in movimento, scarsa luminosità, particolari ravvicinati (macro), etc.

    Sono le fotocamere compatte a soffrire maggiormente l’avvento della funzione camera dei telefoni, mentre chi è appassionato, o comunque vuole avere un’apparecchiatura che consenta di scattare qualsiasi tipo di foto, senza rischiare di perdere il momento, magari irripetibile, si indirizzerà su una fotocamera degna di questo nome.

    Fotocamera compatta

    Come detto esistono varie tipologie di fotocamere, le più comuni sono quelle compatte, solitamente completamente automatiche, che sono facili da usare e da portare in giro, costano relativamente poco, ma che non permettono un’uso avanzato della macchina, o l’uso di particolari tecniche fotografiche.

    Bridge

    Un gradino più sopra ci stanno le bridge, un pochino più ingombranti, e meno immediate da usare, permettono controlli manuali (seppur con qualche limitazione), e hanno obiettivi con un’estensione importante, che permettono di fotografare in diverse situazioni senza dover (ma neanche potere) cambiare obiettivo per adeguarsi a ciò che si vuole fotografare.

    Reflex

    Il top della categoria è rappresentato dalle reflex, le macchine fotografiche con obiettivi intercambiabili, usate anche dai professionisti del settore. Seppure ingombranti e costose, consentono la massima versatilità per via della possibilità di cambiare gli obiettivi, dei controlli completamente manuali (che pero’ vanno saputi usare!!) e dalla disponibilità di accessori dedicati alla più particolare esigenza, oltre a garantire i risultati migliori. C’è  però da dire che la bella foto la fa il fotografo e non la macchina, dato che potremmo anche avere la macchina migliore, ma se non abbiamo la giusta tecnica faremo comunque delle fotografie mediocri!

    Mirrorless

    Una via di mezzo sono invece le mirrorless, una sorta di reflex più compatte, che facendo a meno del mirino, e utilizzando obiettivi e sensori un pò più piccoli hanno delle dimensioni più compatte, dando la possibilità di avere una macchina fotografica ad obiettivi intercambiabili che occupi poco spazio, mantenendo comunque una buona qualità dell’immagine.

    La macchina giusta dipende molto dall’uso che ne  vogliamo fare, dalla nostra passione per la fotografia e dal budget a disposizione. Una compatta tende a costare tra i 50 e le 300 euro, ed è utile da avere sempre con se per delle foto estemporanee e senza troppe pretese, ma pur sempre mantenendo una qualità superiore ad una foto scattata con un telefonino.

    La bridge invece è una soluzione per chi vuole una compatta più evoluta,senza i costi e la necessita di cambiare obiettivi: una macchinetta multi uso che possa coprire un po tutte le esigenze, e magari farci iniziare a prendere confidenza con le tecniche fotografiche e i controlli manuali. Ottima anche per i viaggi brevi, dove magari non possiamo dedicare un bagaglio a mano alla sola attrezzatura fotografica. Si spende dalle 150 alle 800 euro per questo genere di prodotti.

    Se invece siamo appassionati di fotografia, e magari non siamo alla prima macchina la scelta andrà sulla reflex, le cui qualità fotografiche sono indiscusse, ma che ci porterà in un mondo che se ci appassionerà veramente ci farà spendere tanti soldi (solo la macchina costa dai 300 alle migliaia di euro) in obiettivi, flash e accessori vari.

    Le mirrorless sono un po un ibrido tra reflex e bridge: si ha il vantaggio dell’ottica intercambiabile con le dimensioni ridotte di una bridge, e una qualità molto vicina a quelle della reflex, spendendo poco di meno rispetto alle sorelle maggiori. Molte mirroless hanno delle sezioni video molto ben realizzate, consentendo di sostituire egregiamente anche una videocamera (cosa che però è possibile anche con gli altri tipi di fotocamera).

    La scelta dipende tanto da quanto fotograferemo e da quale è il nostro soggetto: se l’idea è fotografare qualche panorama o qualcosa all’aperto, più o meno tutte le macchine fotografiche vanno bene, ma per  fotografare un animale in movimento, o in una stanza buia avere una macchina di buona qualità farà la differenza tra una foto da buttare e una da incorniciare.

     

     

  • Comprare su internet dall’estero

    Comprare su internet dall’estero

    Acquistare prodotti in rete generalmente è più conveniente rispetto ai negozi fisici, poichè la concorrenza è maggiore: il venditore non dovrà solo confrontarsi con i colleghi del suo quartiere, o della sua città, ma con un mercato globale.

    C’è da dire che allargare gli orizzonti per cercare convenienza lontano non è sempre l’opzione migliore, ma dipende molto da cosa cerchiamo, e da quando ci serve.

    Infatti se abbiamo necessità di qualcosa urgentemente, andremo nel negozio sotto casa, non dando troppo peso al prezzo, ma se non si ha premura si possono fare buoni affari.

    Il primo scoglio della nostra ricerca sono i confini nazionali: sicuramente acquistare nel nostro paese ci da una tutela maggiore, sopratutto in caso di interventi in garanzia : spedire  un prodotto in italia costa sicuramente meno che fuori confine, oltre ad arrivare prima, specie se fuori europa. Inoltre fuori dal nostro paese anche la comunicazione si fa più difficile, in particolar modo se non si ha dimistichezza con le lingue straniere.

    Se poi il venditore spedisce da fuori la comunità europea le cose si complicano abbastanza. Difatti i prodotti acquistati entro i confini della comunità europea e destinati all’europa, anche per via di alcune direttive comunitarie sono grossomodo gli stessi che troveremo nel nostro paese, quindi saremmo praticamente certi di poterlo utilizzare anche da noi ,al limite procurandosi qualche adattatore. Un prodotto non  destinato all’europa potrebbe invece essere sensibilmente differente da quello venduto da noi (possono variare la dotazione, gli accessori, ma anche le funzionalità per meglio adattarsi al paese di destinazione) o addirittura non funzionare  in Europa. Inoltre anche la garanzia, che in tutta la comunità europea , seppur con qualche limitazione, copre fino a due anni, fuori dal nostro continente generalmente si riduce a solo un’anno, ma secondo cosa si è comprato, rispedire in garanzia il prodotto potrebbe non convenirci affatto, dato che la spedizione rischia di costarci ben di più di quanto lo abbiamo pagato.

    C’è da aggiungere che tutti gli acquisti al di fuori della comunità europea passano per la dogana: questo si traduce in incerti costi aggiuntivi, e lunghi tempi per la consegna, per via di una burocrazia nostrana tutt’altro che snella, che tende a bloccare le nostre spedizioni per il  lungo tempo necessario allo sdoganamento.

    Difatti qualsiasi pacco spedito da fuori UE passerà per gli uffici della dogana, che ne ispezioneranno il contenuto , sia per evitare l’importazione di articoli vietati nel nostro paese, e sia poichè vanno pagate delle tasse per l’importazione, a meno che il valore non sia talmente esiguo (all’incirca sotto i 20 euro)  da esserne esente.  Questa operazione richiederà del tempo , specie se il valore doganale dichiarato non corrisponde a quanto stimato dalla dogana o se per quell’articolo fosse necessaria della documentazione aggiuntiva, e i tempi possono allungarsi ,fino a raggiungere anche i tre mesi dal giorno in cui il prodotto varca il suolo italiano.

    A parte i casi esenti per via di valori sotto la soglia minima,  avremmo da pagare  l’IVA (generalmente il 22% del valore doganale della merce e del costo di spedizione) , più eventuali dazi e i costi di sdoganamento (circa 11 euro), in contrassegno alla consegna del pacco.

    Ovviamente uno sbattimento tale con la dogana,  è giustificato solo se ci troviamo di fronte a un prodotto introvabile da noi, o se  il prezzo pagato è notevolmente più conveniente , magari in virtù di un tasso di cambio favorevole,  avendo però cura di considerare per bene le spese doganali, i tempi (teniamo conto che un prodotto hi-tech comprato appena uscito, in caso di tre mesi di fermo doganale rischia di svalutarsi sensibilmente) e i costi di spedizione, che non sono affatto trascurabili (ad esempio spedire con corriere un pacchettino dagli Stati Uniti può costarci anche oltre 100 euro, figuriamoci se il pacco fosse ingombrante e pesante…) .

    C’è anche da dire che alcuni siti esteri (ad esempio i siti americani di amazon o ebay) stanno iniziando a fornire un servizio di sdoganamento anticipato: le pratiche vengono seguite dal venditore tramite un’agenzia doganale, quindi si conoscono e si pagano a priori i costi di sdoganamento, tagliando sensibilmente i tempi di consegna, ed evitando le lungaggini burocratiche della nostra dogana.

    Un’altro problema, oltre a quelli citati, è che molti negozi online extra comunitari consegnano solo nel proprio paese d’origine. Anche qui ci si può ingegnare, se si ha un parente o un conoscente nel paese del venditore si può chiedere che faccia l’acquisto per nostro conto, o quanto meno si può far consegnare la merce al suo indirizzo, per poi farcelo rispedire a casa nostra.

    Ma non tutti possono avere qualcuno oltre confine, o magari non si ha voglia di disturbare lo “zio d’america”, pertanto sono nati specie negli Stati Uniti, dei servizi di remailing (ad esempio MyUs.com, usabox.com, usa2me.com , Shipto.com,  nybox.com,  ipsparcel.com,  usgobuy.com e simili ) , che forniscono un’indirizzo locale per la ricezione di corrispondenza, e che provvedono a rispedirla all’indirizzo di casa vostra, eventualmente raggruppando le spedizioni in un’unico invio periodico. Non sono servizi propriamente economici, ma a volte sono l’unica ancora di salvezza, specie perchè all’occorrenza mettono a disposizione dei servizi aggiuntivi che possono essere indispensabili quando il venditore adotta delle politiche restrittive sulla nazionalità del compratore, esempio impedendo il pagamento con carte di credito estere, o la consegna a caselle postali : in quel caso sarà il sito di remailing a occuparsi per nostro conto dell’acquisto, ovviamente ad un costo extra.

    Alla fine della fiera l’acquisto extra comunitario, con le relative difficoltà che questo comporta, conviene solo quando non se ne può fare a meno: comprando in europa l’acquisto sarà molto più immediato e sicuro, e spesso a conti fatti è anche la scelta più conveniente.

  • Auto: fare il tagliando costa ma fa risparmiare

    Chiunque abbia un’automobile sa che a intervalli regolari (al raggiungimento  di un certo chilometraggio o comunque ogni anno) è previsto dal costruttore dell’auto un’intervento di manutenzione, praticamente obbligatorio, chiamato “tagliando”.

    L’intervento varia da automobile a automobile, e in base al chilometraggio, includerà dei controlli generali sull’efficienza della vettura, la sostituzione o il rabbocco dei liquidi, la pulizia o sostituzione dei filtri e di altre parti soggette ad usura, più alcuni interventi periodici necessari per evitare il cedimento di alcuni organi vitali dell’auto.

    Sostanzialmente fare manutenzione è una mossa vantaggiosa: un’auto trascurata (ad esempio per via di perdite, mancato cambio di olio e filtri) rischia di essere meno efficiente, quindi consumare di più, oltre ad esporsi più facilmente a guasti importanti , la cui riparazione costare anche più del valore della vettura.

    Altro aspetto è legato alla garanzia della vettura: si è obbligati a fare i tagliandi , come da specifica del produttore, per tutta la durata della copertura, pena la decadenza della garanzia stessa. Se questo prima significava rivolgersi esclusivamente presso le concessionarie e le officine autorizzate della casa, da qualche tempo a questa parte , per via di una direttiva della comunità europea, è possibile avvalersi di centri specializzati non facenti parte della rete di assistenza ufficiale, a patto che si rispettino i controlli , le tempistiche e le specifiche relative al tagliando, rilasciate dalla casa costruttrice.

    Ovviamente il costo dei tagliandi in concessionaria è abbastanza esoso, specie per i marchi più prestigiosi, quindi potersi rivolgersi a meccanici ugualmente preparati, ma che non hanno l’insegna della casa può significare un risparmio importante.

    Per questo sono nate delle catene di officine (ad esempio Midas,  A posto, Checkstar, Point Service, Bosch Car Service e simili) dove  è possibile fare il tagliando mantenendo la garanzia della casa , che grazie al coordinamento della sede centrale , permette gli aggiornamenti (sia a livello di formazione del personale, che di software e attrezzature) necessari a mantenere lo status di tagliando “ufficiale”, anche grazie al fatto di essere spesso emanazione di grossi produttori o distributori di componentistica per auto.

    Ovviamente il piano di manutenzione ufficiale a volte è un po troppo premuroso: qualche intervento a volte può essere evitato o rimandato, anche se è bene non tralasciare l’intervento senza un parere del meccanico, pertanto una volta scaduta la garanzia ci si può rivolgere senza problemi al meccanico di fiducia o a quello più comodo senza tante remore.

    Anche qui qualche piccolo consiglio: possibilmente è sempre meglio rivolgersi a un meccanico di fiducia, che volendosi tenere il cliente difficilmente vorrà tirarci una fregatura, magari suggerendo interventi non necessari.

    Altrimenti ,per risparmiare, le stesse catene di officine nominate poco più sopra, spesso fanno delle offerte sugli interventi di manutenzione, quindi sicuramente interpellarli per un preventivo potrebbe essere conveniente, oltre ad avere generalmente un tariffario competitivo.

    A volte poi è possibile risparmiare tramite i siti di coupon (ad esempio Groupon, Groupalia e simili) dove tra i vari deals può capitare anche il tagliando dell’auto presso un meccanico che magari vuole farsi conoscere, consentendoci di fare la manutenzione della nostra auto a prezzi stracciati.

  • Risparmiare su detersivi e prodotti per la casa

    Risparmiare su detersivi e prodotti per la casa

    I prodotti detergenti sulla casa sono uno degli elementi della spesa che si prestano ai maggiori risparmi per svariati motivi: non essendo facilmente deperibili  potremmo avvalerci di offerte famiglia su grandi formati o confezioni multiple, farne incetta in caso di sottocosto, oltre ad essere una categoria di prodotti dove si possono trovare sostituti validi non di marca.

    Ovviamente, come già detto, il prodotto discount va sperimentato, ma spesso la qualità dei prodotti no-brand è buona, specie su alcuni prodotti per la casa e gli accessori per la pulizia (secchi, stracci, scope, etc.)

    Questo significa che l’opzione discount può essere presa in considerazione, ma non solo: anche i prodotti sfusi (alla spina), reperibili in negozi specializzati e in qualche supermercato possono essere un’idea: portandoci da casa il contenitore, andremmo a pagare solo per la quantità desiderata, risparmiando sul prezzo perchè non si paga l’imballaggio e i costi di trasporto per il venditore sono più contenuti.

    Altra possibilità sono i centri specializzati in prodotti per la casa (ad esempio le catene Risparmio Casa, Maury’s, Acqua e Sapone), questi negozi di grandi superficie riescono a fare prezzi più convenienti dei supermercati,  per via delle quantità trattate: non essendo prodotti deteriorabili possono stoccare le merci anche per lungo tempo, pertanto possono piazzare ordini più consistenti ai produttori spuntando dei prezzi più bassi, che si traducono in un risparmio per il cliente. Inoltre, similmente ai discount, si possono trovare dei prodotti col marchio della catena, a prezzi molto conveniente anche fuori dalle offerte volantino, e spesso di ottima qualità .

    Poi ci sono sempre le offerte dei supermercati: spesso vengono fatte delle offerte civetta molto convenienti su confezioni multiple (generalmente non mancano mai nei volantini detersivo per lavatrice, per i piatti, ammorbidente, oltre a  carta igienica e carta casa): non andando a male, possiamo approfittarne, spazio in dispensa permettendo, magari permettendoci di acquistare 3 confezioni a poco più del prezzo che pagheremmo per una sola.

    Ad ogni modo, teniamo sempre a mente il prezzo fuori offerta  e la confezione del prodotto desiderato, spesso in queste offerte i formati o le fragranze dei prodotti possono non essere quelli più comuni, e ciò potrebbe trarre in inganno facendo pensare a un risparmio maggiore di quello effettivo, quando ad essere in offerta multipla è la varietà meno costosa di quel determinato prodotto.

  • Guida all’acquisto : il tablet

    Da qualche anno si è affacciato nelle abitudini degli italiani un nuovo gadget tecnologico: il tablet, la tavoletta che possiamo considerare come anello di congiunzione tra lo smartphone e il computer.

    Dallo smartphone eredita il sistema operativo (Android, Apple iOS o Windows) con le relative app, seppur con qualche aggiustamento per via dello schermo più ampio, lo schermo touch-screen e alcune volte la parte telefonica. Dal pc eredita parte delle funzioni, dato che il tablet può essere comodamente utilizzato per le funzioni più semplici generalmente demandate al computer, come navigare, leggere la posta elettronica, sentire la musica o guardare un film.

    Come detto è un’anello di congiunzione tra i due mondi ma non li sostituisce completamente: non si ha la potenza di calcolo, l’espandibilità e le periferiche di un pc, ne l’estrema trasportabilità dello smarphone, che abbiamo sempre in tasca in ogni momento della giornata.

    Sostanzialmente quando si va a scegliere il tablet abbiamo da fare alcune considerazioni: ci serve la funzionalità telefonica, quale è la dimensione corretta che ci è più comoda, quale sistema operativo scegliere?

    Per la prima domanda la risposta dipende dall’uso che ne andremo a farne, da dove lo utilizzeremo più frequentemente e dalla disponibilità di connessioni wi-fi. Se abbiamo in mente di usarlo principalmente a casa (o comunque in luoghi dove è disponibile un’accesso a internet in wifi)  e abbiamo già un’accesso a internet potremmo pensare a un modello solo wi-fi, se invece lo usiamo nei tragitti casa-lavoro (magari come navigatore satellitare, o per navigare in internet sui mezzi pubblici), o pensiamo di portarcelo in vacanza o nella seconda casa, o comunque di usarlo dove non abbiamo connessione può avere senso sceglierne uno con connessione 3G.

    Ovviamente se lo scegliamo con connessione 3G dovremmo dotarci di un’abbonamento dati , dove a fronte di un costo mensile avremmo a disposizione un tot di dati o di ore di navigazione, oltre a mettere in conto una spesa maggiore per l’apparecchio. Il vantaggio però può essere che è possibile acquistare dei pacchetti tablet + piano dati direttamente dai gestori telefonici, con cui è possibile pagare  la rata mensile del tablet direttamente nella bolletta dell’abbonamento.

    Per il discorso dimensioni, la scelta dipende un po dai gusti e da come si pensa di utilizzarlo. Quelle più comuni sono da  7, 8 e 10 pollici. Esiste poi qualche prodotto di dimensioni ancora superiori , ma superati i 10 pollici , peso e dimensioni ne rendono sconsigliabile il trasporto e l’uso al di  fuori delle mura domestiche. Difatti per un uso in mobilità sono da preferire quelli più piccoli, da 7 pollici, che pur pagando lo scotto di risoluzioni minori (e quindi meno indicati per l’uso frequente sui testi o per godersi un film) possono stare più comodamente in una borsetta, ed essere portati con noi quotidianamente. Un’altro vantaggio è che possono essere tenuti anche con una sola mano, rendendo più comodo l’uso a letto. Per contro  i 10 pollici, che avendo  lo schermo più grande e risoluzioni maggiori  permettono di leggere o scrivere  i testi , navigare o guardare i video più comodamente, sono più scomodi da trasportare. Esistono poi delle dimensioni intermedie , gli 8 pollici , formato dell’ ipad mini,  che pescano dai due mondi rimanendo comunque trasportabili senza sacrificare troppo dimensioni e risoluzione dello schermo : la scelta anche qui dipende dall’uso che prevediamo di farne.

    Per quanto riguarda il sistema operativo, come per gli smartphone, è più una scelta di gusti personali,  dato che bene o male le funzionalità sono molto simili. Magari su ipad (che a parità di dimensioni è più costoso dei concorrenti) possiamo trovare qualche applicazione dedicata a usi specifici (esempio in campo musicale o fotografico) non ancora disponibile per altri sistemi , ma a causa di un app store più chiuso e controllato si trovano meno app gratuite e non si ha a disposizione il player flash (utile per visualizzare i siti non pensati per i dispositivi mobili) che è disponibile su Android, seppur non in tutte le versioni,  oltre a una più vasta scelta di accessori dedicati.  Su Android , soluzione sicuramente più economica (si trovano tablet low cost addirittura per meno di 50 euro!), si trova il più ampio catalogo di  applicazioni  di cui buona parte gratuite, ma si paga un po in fatto di sicurezza, poichè  a causa di controlli più blandi potremmo scaricarne di malevole. Windows invece sul fronte app ha il catalogo più limitato, anche se le principali applicazioni sono comunque disponibili, ma ha il vantaggio di avere di serie Office per poter creare i propri documenti evitando la spesa dell’acquisto di una app dedicata.

  • Passare al Car sharing conviene davvero o è solo una moda?

    Da qualche tempo anche in Italia sono arrivati i servizi di car sharing, dove si può utilizzare un’automobile comune pagando esclusivamente un conto orario di noleggio.

    Questo genere di servizio ha alcuni pregi e alcuni difetti, che andranno accuratamente messi sulla bilancia per capire se ci conviene o meno l’uso di questo utilizzo evoluto dell’automobile.

    Sicuramente per l’ambiente è un vantaggio, il sistema, almeno in teoria nasce per fare a meno di un’auto di proprietà, e meno auto che girano per la città significano meno traffico e meno inquinamento.

    Sicuramente per l’auto che prendiamo a noleggio non pagheremo la rata, l’assicurazione, il bollo, la manutenzione, il cambio dei pneumatici, il carburante: tutte spese importanti nel bilancio familiare, ma ci conviene davvero abbandonare l’auto di proprietà per il car sharing ?

    Il discorso dipende tanto dall’uso che facciamo della macchina, dalla quantità di chilometri che percorriamo mensilmente, dalla presenza di congestion charge zone (ad esempio l’Area C di Milano, dove si pagano 5 euro per entrare nel centro storico con l’automobile) e parcheggi a pagamento nei nostri tragitti e dalla disponibilità di mezzi pubblici per i tragitti abituali.

    La cosa è importante, perchè questi servizi sono erogati nelle città più grandi del nostro paese, che pullulano di divieti, zone a traffico limitato e scarseggiano i parcheggi liberi e non nel paesino di provincia, dove il sistema avrebbe meno senso.

    Se prendiamo in considerazione i costi e il funzionamento dei due servizi più sviluppati nel nostro paese, Car2go del gruppo Mercedes (che usa le Smart) , e Enjoy del gruppo Eni (che usa le Fiat 500 e 500L)  vedremo che i servizi sono accomunati  da una tariffa oraria, pagata a minuto valida entro i primi 50 km di utilizzo, al quale si aggiunge un extra a chilometro qualora si superino i 50km inclusi. Esistono anche meccanismi di “price cap” che limitano il costo massimo orario e giornaliero del noleggio fino a un massimo stabilito. Il sistema made in italy inoltre fa una differenziazione tra tariffa di marcia e di sosta , definendo un costo più basso per quando teniamo parcheggiata la macchina, senza renderla disponibile ad altri clienti.

    Il funzionamento pratico è relativamente semplice, una volta iscritti al servizio è possibile prenotare l’automobile più vicina , che può essere in una qualunque parte dell’area di copertura del servizio, via internet, call center o smartphone oppure prenderne una disponibile per strada . Le auto sono facilmente riconoscibili per via della loro colorazione e per la presenza di adesivi col nome del servizio. A seconda del servizio saliremo sulla vettura avvicinando la nostra tessera a un lettore posto sull’autovettura, o sbloccando le portiere con il proprio telefono cellulare tramite app o sms. Una volta saliti in auto si inserisce un PIN, si risponde ad alcune brevi domande sullo stato della vettura e si parte per la nostra destinazione.

    Una volta arrivati si parcheggerà (nel caso di Milano gratuitamente nei parcheggi blu a pagamento e in quelli gialli riservati ai residenti)  e si potrà scegliere se mantenere a nostra disposizione l’auto, chiudendola con la chiave fino al termine della nostra commissione o terminare il noleggio, rendendola disponibile per il successivo cliente.

    Il vantaggio di non dover perdere tempo a trovare un parcheggio gratuito, vista anche la disponibilità di parcheggi dedicati, unito all’ingresso gratuito al centro sono sicuramente un risparmio di tempo e di soldi, ma a livello economico conta tanto il fatto che sia un percorso abituale o uno sporadico.

    Infatti il sistema ha dei costi non proprio bassi (sempre nel caso di Milano 0.29 al minuto + 0.29 al km dopo i primi 50 per Car2Go e 0.25 al minuto in marcia e 0.10 al minuto in sosta  + 0.25 al km dopo i primi 50 per Enjoy) che li rendono concorrenziale nei confronti del taxi, ma non dei confronti di un’auto privata specie se usata con frequenza.

    Infatti con un’uso molto moderato dell’auto per un breve tragitto casa-lavoro quotidiano  e qualche noleggio lungo alla settimana  (tipo per fare la spesa, o un’ uscita da parenti o amici) si superano molto facilmente i 500 euro mensili, quota che basta per acquistare un’utilitaria e pagarci tranquillamente tutte le spese.

    A parte l’uso sporadico in sostituzione del taxi, magari perchè si deve raggiungere il centro in auto,  se tuttavia generalmente ci spostiamo coi mezzi o con lo scooter , limitando l’uso del car sharing a quando proprio non ne possiamo fare a meno (magari perchè piove o perchè ci occorre un mezzo provvisto di bagagliaio per poter caricare qualcosa) la cosa inizia ad avere senso anche per un’uso un più frequente .

    Diciamo che potrebbe evitare l’acquisto dell’auto al lavoratore single o allo studente fuori sede che comunque userebbe sporadicamente l’auto di proprietà , e  al limite può sostituire un’eventuale seconda o terza  auto in famiglia, ma difficilmente può essere l’unica autovettura in casa.

     

  • Le carte fedeltà multi esercizio

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    Anche in Italia, da qualche tempo a questa parte sono arrivate le carte fedeltà multi esercizio. Sono evoluzioni delle carte fedeltà tradizionalmente rilasciate dai supermercati, per fidelizzare la clientela in cambio di sconti o premi, che col tempo sono diventate indipendenti dal supermercato e che consentono di raccogliere punti anche in altre tipologie di negozi.

    Infatti queste carte consentono l’accumulo di punti non soltanto presso una determinata catena di supermercati, ma anche presso i distributori di carburante,  negozi di elettrodomestici, determinati negozi in franchising, per gli acquisti online in alcuni siti convenzionati, ricariche telefoniche, acquisto di biglietti aerei, etc.

    Il funzionamento è semplice, presentando la carta all’atto dell’acquisto si accumulano dei punti che possono essere utilizzati per ritirare dei premi (a volte con un integrazione in denaro), oppure come buono sconto sulla spesa (opzione che generalmente è più vantaggiosa) al raggiungimento di un determinato numero di punti.

    In pratica cumulando gratuitamente  i punti si ottiene una sorta di sconto (che come detto può essere erogato come premio o come buono spesa), che a conti fatti equivale a circa il 2-3% di quanto speso. Ovviamente il vantaggio per gli esercenti è la fedeltà ,dato che per raccogliere i punti tendenzialmente preferiremo i negozi convenzionati con la nostra carta, e l’utilizzo dei dati del cliente sia per indagini di mercato (esempio lo studio delle abitudini dei clienti), sia per l’invio di comunicazioni promozionali.

    Da noi la pioniera è stata Nectar, carta di origini inglesi , ma evoluzione di una carta fedeltà di una compagnia aerea canadese, che ha coinvolto i supermercati del gruppo Auchan, i benzinai IP, la catena di elettronica Unieuro e alcune altre insegne e siti on-line.

    Da poco è arrivata nel nostro paese la carta concorrente, di origine tedesca, chiamata Payback, che in Italia può godere del supporto del gruppo Carrefour, dei distributori Esso, della compagnia telefonica 3 e di Alitalia.

    Ad ogni modo, dato che l’uso per il cliente è gratuito, e spesso da diritto a delle promozioni riservati ai titolari della carta, è consigliabile parteciparvi qualora siamo soliti fare la spesa nei punti vendita convenzionati dalla carta prescelta.

    Ovviamente però è bene conoscere i prezzi di ciò che compriamo : se per accumulare punti spendiamo più di quanto spenderemmo in un’altro negozio il gioco non vale la candela, se la differenza di prezzo è nell’ordine della percentuale media dello sconto praticato o più basso, l’acquisto con carta fedeltà si rivela conveniente, altrimenti meglio acquistare dove l’articolo che ci interessa costa meno.