Tag: amazon

  • Temu, Shein e Aliexpress fanno paura ad Amazon

    Temu, Shein e Aliexpress fanno paura ad Amazon

    Le piattaforme di ecommerce low cost come Temu, Shein o Aliexpress sono sempre piú popolari per l’acquisto di oggettistica e abbigliamento a basso costo di provenienza orientale. 

    Infatti i grandi store cinesi alle periferie delle città, a causa della scomparsa di alcune agevolazioni e di maggiori controlli e oneri fiscali hanno alzato i prezzi rendendo meno conveniente l’acquisto a meno che non si voglia controllare con mano la qualitá o si voglia l’articolo sul momento, tanto che spesso si trovano ad essere meno convenienti rispetto a catene occidentali (ad esempio Tedi, Action, Kik, Pepco e simili) che spesso vendono prodotti simili a prezzi migliori giocando sulla quantitá.

    Quindi un’alternativa comoda per comprare la nostra paccottiglia a poco prezzo é acquistare online, anche perché le varie piattaforme, un pó per sottostare alle recenti  formalitá doganali che prevedono il pagamento anticipato dell’IVA e un pó per ridurre tempi e costi di spedizione danno la possibitá di ricevere in tempi relativamente veloci di 1-2 settimane raggruppando gli acquisti in un unica spedizione al raggiungimento di una certa soglia di spesa (circa 10 euro a seconda della piattaforma), mantenendo la spedizione lenta per gli acquisti al di sotto della soglia di spesa o spediti da venditori che non usano la piattaforma logistica del sito.

    Considerato che un po’ per cercare di raggiungere la soglia per la spedizione gratuita rapida, un pó per i prezzi bassi e un pó per le operazioni di marketing audaci che tra gamification e offerte super scontate fanno sì che i carrelli si riempano velocemente.

    E considerato che offrire  prezzi bassi e tempi di consegna umano significa far preferire queste piattaforme di origine cinese a quelle occidentali dove si trovano gli stessi prodotti, magari rivenduti o rimarchiati da un distributore locale a prezzo piú elevato che se un tempo erano giustificati da un tempo di consegna piú celere, ora quelle occidentali perdono di attrattiva.

    working macbook computer keyboard

    Infatti da una parte la comunitá europea per tutelare i propri venditori con la scusa della sicurezza pensa di introdurre una tassa amministrativa sulle spedizioni e di rimuovere l’esenzione dai dazi per le spedizioni sotto i 150 euro, dopo aver giá eliminato l’esenzione della riscossione dell’IVA di modo da ingolfare i controlli alle dogane e rendere difficoltoso e costoso il ricevere prodotti economici dalla Cina.

    Dall’altra parte le piattaforme occidentali iniziano a copiare quelle cinesi offrendo servizi simili, come Haul una sorta di clone di Temu lanciato per ora negli Stati Uniti da Amazon e che probabilmente verrà esteso a breve anche in Europa.

    package from amazon prime carried by the delivery man

    Si tratta di una sezione della App o del sito mobile di Amazon.com dove è possibile acquistare prodotti di costo inferiore ai 20 dollari spediti direttamente dalla Cina in 15 giorni e che beneficiano della garanzia A-Z di Amazon.

    La spedizione é gratuita al raggiungimento di 25 dollari di spesa e prevede degli sconti del 5 o del 10% se si raggiungono rispettivamente i 50 o i 75 dollari di spesa in un singolo ordine.

    Inoltre è previsto il reso gratuito, nei soliti modi previsti da Amazon come i locker, i punti di raccolta e gli uffici postali per tutti i beni che hanno un costo superiore ai 3 dollari.

    crop man taping carrying box with scotch

    In pratica si hanno a disposizione gli stessi prodotti cinesi, con un servizio e prezzi simili a quello di Temu o Aliexpress ma con in piú la garanzia di Amazon.

    Sicuramente buono per l’utente se stimola la concorrenza, un pó meno quando la concorrenza viene ostacolata dalla burocrazia come ha in mente di fare l’unione europea visto che i costi burocratici finiranno per ricadere sui consumatori.

  • Conviene comprare un computer usato?

    Conviene comprare un computer usato?

    Se si ha l’esigenza di acquistare un computer ci sará venuto in mente di acquistarne uno usato per risparmiare qualcosa, ma ne vale veramente la pena? 

    Ovviamente dipende dall’uso che dobbiamo fare del computer e dalla spesa, anche perché seguendo le offerte dei megastore dell’elettronica non é raro riuscire a portarsi a casa, specialmente per i portatili, dei computer fortemente scontati o in sottocosto, dove con una cifra simile se non inferiore a certi prodotti in vendita sul mercato dell’usato si porta a casa un computer nuovo, moderno e con 2 anni di garanzia.

    Bisogna peró fare attenzione alle specifiche tecniche, perché ad andare in offerta potrebbe essere un fondo di magazzino o un prodotto estremamente economico, che se puó sicuramente andare bene per navigare, mandare mail o usare office, potrebbe non essere in grado di gestire i videogiochi di ultima generazione, permettervi di montare un video o utilizzare dei programmi in 3d: se vi serve un computer potente o con caratteristiche particolari per far fronte a delle esigenze specifiche probabilmente un usato potrebbe essere una soluzione molto valida, a patto di pagarlo il giusto e magari evitando fregature da parte di venditori furbetti.

    Infatti non é insolito imbellettare un vecchio computer con diversi anni alle spalle in un case nuovo con tante lucine rgb e spacciarlo per computer da gaming, con in realtá prestazioni inferiori al piú scadente dei computer moderni e a prezzi assolutamente fuori mercato, così come si trovano inserzioni di venditori di computer ricondizionati, che giocando sull’ambiguitá del tipo di processore, visto che mantengono lo stesso nome commerciale da anni ma hanno prestazioni molto differenti da generazione a generazione, vi vendono a prezzi folli computer con 10 anni o piú anni facendoli sembrare molto piú recenti di quello che ci si aspetta.

    In quei casi, se é pur vero che quei computer hanno una garanzia e che comunque vanno bene per un uso leggero del computer, é anche vero che un mini pc nuovo che trovate su amazon o sugli store cinesi anche intorno al centinaio di euro ha generalmente prestazioni superiori di un computer con 5 o 6 anni sulle spalle e consuma molto meno, sia in termini di spazio che di corrente, e spesso ha a bordo tecnologia piú moderna e quindi un’aspettativa di vita migliore.

    Cosi come va fatta attenzione ai computer b-stock, quelli restituiti dai clienti degli e-commerce, che se é vero che si possono fare risparmi importanti rispetto ai prezzi di listino e avere dei computer sostanzialmente pari al nuovo, ma spesso lo sconto é calcolato sul prezzo di lancio del computer che nel frattempo è sceso di prezzo, quindi la convenienza potrebbe venire meno, al punto che paradossalmente l’usato potrebbe costare piú del nuovo.

    silver imac displaying collage photos

    Diventano peró occasioni particolarmente ghiotte quando il rivenditore, in determinati periodi dell’anno o per liberare il magazzino, fá degli sconti extra sul prezzo dell’usato, in quei casi magari riuscite a portare a casa un prodotto giá scontato con un ulteriore 30%, in pratica rischiate di portarvi a casa il computer a un quinto del suo prezzo di listino, che anche se fosse gonfiato rimane comunque un affare al netto degli sconti.

    Il consiglio quindi é informarsi bene su cosa si sta acquistando, specialmente se il prodotto é datato, e sul suo reale valore, perché se é pur vero che se venduto tramite un negoziante che deve fare un suo guadagno e fornire una garanzia sarà venduto  a un prezzo piú alto, ma potrebbe diventare poco concorrenziale rispetto a un prodotto nuovo moderno e con garanzia completa, che magari costa poco di piú e ha una aspettativa di vita sicuramente maggiore di un prodotto progettato da diversi anni e che non potrá essere servibile in eterno, soprattutto se necessita di aggiornamenti software che il produttore dopo alcuni anni dall’uscita sul mercato smette di fornire.

    macbook pro

    Ma se si sceglie con cura, nei canali giusti e facendo attenzione a possibili fregature o a prezzi troppo belli per essere veri, si possono portare a casa prodotti validi a cifre interessanti, specie quando abbiamo bisogno non di un computer qualsiasi ma di un prodotto ben specifico.

    Voi conoscevate questi consigli? Avete in mente di comprare un computer usato? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti.

  • Streamer di rete: come rendere moderno un vecchio hi-fi

    Streamer di rete: come rendere moderno un vecchio hi-fi

    Per ascoltare musica con una qualitá superiore a quella di un telefonino, una cassa bluetooth, una soundbar o un’assistente vocale l’ideale é passare ad un impianto hi-fi, un tempo presente in tutte le case e ora relegato alle sale dei soli appassionati, che lo hanno reso quasi un prodotto di nicchia.

    Ma questo non vuol dire che sia un prodotto superato, anzi anche un vecchio stereo recuperato in cantina o comprato usato per pochi soldi riesce a darci molta piú soddisfazione di una cassa bluetooth o di una soundbar, grazie a un suono nettamente migliore.

    Il problema é che se utilizziamo un prodotto con tanti anni sulle spalle potrebbe non essere dotato delle ultime comodità soprattutto per chi ascolta musica liquida , sia da chiavetta che in streaming

    woman in white shirt using silver macbook

    In realtá convertire un apparecchio hi-fi , anche datato, alle ultime tecnologie non é nulla di particolarmente complesso basterá collegare ad un ingresso dell’amplificatore uno scatolotto chiamato streamer di rete, che ci consente appunto di ascoltare la musica dalla rete, sia locale ad esempio se utilizziamo un nas , che via internet collegando il nostro servizio di streaming musicale come Amazon Music o Spotify o quelli in alta qualitá come Qobuz o Tidal.

    Lo scatolotto, in realtá é una sorta di piccolo computer che tramite un cavo lan o una connessione wifi si collegherà in rete e potrá essere comandato da una app sul vostro cellulare con la quale selezionare le canzoni da ascoltare in alta qualitá nel vostro impianto stereo.

    Avendo piú scatolotti attaccati ad altri impianti stereo sarete pure in grado di gestire un impianto multi room che consente di ascoltare contemporaneamente la stessa musica in piú punti della stessa casa

    Inoltre potrá essere dotato, a seconda dei modelli di una o piú prese USB dove attaccare dei dispositivi di archiviazione come pennette USB o hard disk esterni dal quale leggere la musica, della connessione bluetooth con la quale ricevere da un cellulare o dalla tv o anche trasmettere la vostra musica ad una cuffia bluetooth.

    Ma la magia avviene tramite il DAC il dispositivo che converte il segnale digitale della vostra musica liquida in un segnale analogico per l’amplificatore dell’impianto stereo, che puó essere integrato nello scatolotto o essere un dispositivo dedicato esterno per avere la massima qualitá.

    La maggiore qualitá della conversione unita alla potenza di casse e amplificatore ci consentono un suono nettamente superiore, anche a quello che potremo avere collegando direttamente il telefono all’amplificatore tramite cavo o bluetooth.

    Ovviamente gli streamer di rete hanno prezzi molto vari in base alla loro qualità , alla marca e alle loro funzionalità e possono costare da una cinquantina di euro fino a qualche migliaia.

    Ma essendo dei piccoli computer nulla ci vieta di costruirne uno in casa da soli recuperando un vecchio computer inutilizzato, un mini pc dal costo contenuto o un single board computer come un raspberry PI ai quale collegare un DAC, che si può recuperare anche per poche decine di euro e installando dei software dedicati come Volumio, Daphile, Rune Audio , Moode, PiCorePlayer o simili si puó avere con qualche decina di euro e un po di tempo per documentarsi, installare e configurare il software il un suono simile ad apparecchi stand alone e soprattutto sempre aggiornabile alle ultime tecnologie del momento.

    Alla fine la differenza salta all’orecchio anche di chi non è abituato ad ascoltare la musica in alta fedeltà, mantenendo la comodità della musica liquida ma con la qualità di un vero hifi.

    E considerando che con un po ‘di ingegno si può recuperare a basso costo un impianto hi fi e uno streamer di rete, magari salvando dell’elettronica  dalla discarica si fa un piacere all’ambiente, al portafoglio ma soprattutto al nostro orecchio.

    Voi li conoscevate?

  • Arrivano i dazi sotto i 150 euro: diremo addio a Temu, Shein e Aliexpress?

    Arrivano i dazi sotto i 150 euro: diremo addio a Temu, Shein e Aliexpress?

    Una nuova tegola é in arrivo per i nostri acquisti di prodotti a basso costo, infatti pare sia allo studio una ennesima riforma delle normative doganali europee che cancellerebbe l’esenzione dei dazi sotto i 150 euro di valore, creando problemi agli store cinesi come Temu, Aliexpress o Shein dove l’importo medio degli acquisti é generalmente sotto questa cifra.

    Questo comporterá sia un aumento dei costi,non tanto per il dazio in se che su piccoli acquisti potrebbe incidere per pochi spiccioli quanto per i costi doganali che l’operatore postale richiede per l’ispezione doganale che ogni pacco dovrá subire, dato che qualsiasi pacchetto indipendentemente dal suo valore dovrá obbligatoriamente  fermarsi in dogana.

    Ció significa che i tempi per lo sdoganamento si allungherebbero a dismisura, vanificando i vantaggi delle procedure per il pagamento dell’IVA alla fonte per acquisti di valore inferiore ai 150 euro che esentavano dal controllo del pacco in dogana velocizzando i tempi di importazione.

    Se la norma dovesse passare, e in tempi di scontri geopolitici la cosa non é affatto improbabile, ci dimenticheremo quantomeno di ricevere i pacchi dalla Cina in una decina di giorni, dato che si tornerá , come avveniva sino a qualche anno fa, ai pacchi fermi alla dogana italiana per un mese o piú in attesa di sdoganamento per carenza di personale, con la beffa che le poste per poter sopperire a queste lavorazione extra chiederanno il diritto postale come per i pacchi di provenienza extra-UE per i quali l’IVA non é pagata alla fonte.

    E questo, ipotizzando che non aumentino, significherebbe pagare un extra di 2 euro se il valore é inferiore ai 22 euro, 5 euro se il valore é inferiore ai 1000, o ben 15 euro per valori superiori o in caso di irregolaritá nella documentazione:  quindi per il pacchetto da temu con 25 euro di valore dovrete pagare al postino 5 euro, escludendo la possibilitá di poterlo ricevere in nostra assenza  e sopratutto attenderlo un mese: queste complicazioni potrebbero farci desistere dall’acquisto, dato che si tratta di acquisti generalmente non irrinunciabili.

    Consideriamo peró che la richiesta per queste cianfrusaglie a basso prezzo é tanta , al punto che la stessa Amazon sta mettendo in piedi un sistema per la gestione degli ordini dei prodotti cinesi per competere coi vari Aliexpress, Temu e Shein che una volta saturato il mercato interno si stanno espandendo pesantemente  fuori confine, come dimostrano le sponsorizzazioni di questi marketplace negli eventi piú importanti come Festival di Sanremo, Europei di calcio o Olimpiadi.

    person using a macbook and holding a credit card

    La speranza è che le problematiche degli operatori postali nella gestione di così tanti ordini faccia desistere la politica da questa scelta, ma considerato che non è l’unica mossa per mettere i bastoni sulle ruote ai prodotti cinesi, basti pensare ai recenti dazi sulle auto elettriche di cui vi parlavo in precedenza, il rischio é che tra non molto gli acquisti dalla Cina potrebbero diventare molto meno convenienti.

    Voi eravate al corrente della cosa? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti,

  • I giganti del web devono cambiare per legge

    I giganti del web devono cambiare per legge

    Probabilmente navigando in rete vi sarete accorti di alcuni cambiamenti nell’uso delle principali piattaforme internet come Google, Facebook, Amazon, Microsoft, Apple e TikTok.

    Forse una di quelle piú evidenti é la ricerca su Google che non suggerisce piú alberghi o negozi quando cerchiamo una località o un prodotto , o che non ci mostra piú la mappa geografica quando inseriamo un indirizzo nella barra di ricerca.

    La motivazione é l’entrata in vigore di un nuovo regolamento europeo , chiamato DMA acronimo di Digital Markets Act, che regola il mercato digitale imponendo dei paletti alle societá piú grosse, chiamate gatekeepers, che sfruttando la propria posizione dominante in determinati settori di competenza possono falsare la concorrenza.

    Per evitare distorsioni del mercato queste grosse società dovranno rispettare delle regole aggiuntive e molto stringenti per gli ambiti digitali dove hanno una posizione dominante, pena sanzioni elevatissime che possono arrivare fino al 10% del loro fatturato globale.

    Qualche esempio è l’imposizione per gli iphone all’apertura agli app store concorrenti, il divieto per i gatekeepers di applicare prezzi diversi dello stesso prodotto digitale su piattaforme differenti, il divieto di preinstallare su computer e smartphone un browser predefinito, o ancora il divieto di scambiare dati pubblicitari degli utenti all’interno delle piattaforme dello stesso gruppo , ad esempio Meta non potrá condividere dati e tracciamenti degli utenti tra Facebook, Instagram e WhatsApp.

    Amazon non potrá suggerire come prima scelta della ricerca i propri prodotti, le piattaforme di messaggistica dovranno dare la possibilitá di interconnettersi con utenti di piattaforme concorrenti.

    In pratica i gatekeepers non potranno piú tracciare gli utenti al di fuori delle proprie piattaforme senza un esplicito consenso degli utenti, né favorire i propri prodotti rispetto a quelli della concorrenza.

    E’ previsto un aggiornamento biennale dell’elenco delle piattaforme considerate gatekeeper, per fare in modo che possano alla bisogna esserne coinvolte di nuove o che quelle attuali possano uscirne se le condizioni di mercato variassero nel tempo, magari perché per via dell’ingresso di nuovi concorrenti hanno perduto la propria posizione dominante.

    Se la vediamo con malizia possiamo pensare che sia un tentativo di creare una concorrenza sleale ai danni delle big tech americane tarpandone la crescita per cercare di fare emergere dei concorrenti europei, anche perché un’azienda europea come Spotify teoricamente considerabile gatekeeper nel proprio settore non viene colpita dal DMA.

    Ad ogni modo rendere piú complesso e piú burocratico il mercato digitale porta complicazioni sia agli utenti che alle aziende che potrebbero finire per ribaltare i costi necessari per adempiere alle nuove regole direttamente sui prezzi dei propri prodotti o servizi o addirittura , per evitare di sottostare a queste regole, decidere di non fornirli in maniera completa agli utenti europei che potrebbero perdere funzionalitá e caratteristiche disponibili nel resto del mondo.

    E anche la motivazione per cui si è pensato di introdurre il regolamento pare essere troppo blanda e  mettendo sulla bilancia i pro e i contro gli utenti non se ne avvanteggeranno se non marginalmente.

    Ma forse lo scopo è solo fare guerra commerciale ai leader di mercato in un settore dove l’Europa non è competitiva, in quel caso però i costi di questa guerra li pagheranno, come ogni guerra, i cittadini.

    Voi cosa ne pensate? Avete giá notato differenze nei prodotti e servizi digitali che utilizzate piú spesso? Avete qualche dubbio o curiositá? Scrivetelo nei commenti

  • Addio ai resi Amazon

    Addio ai resi Amazon

    Purtoppo é venuto a mancare un mito dello shopping su internet e non si tratta di uno storico sito famoso nei tempi d’oro e poi caduto nel dimenticatoio che ha terminato la sua agonia dopo un periodo di alti e bassi, ma parliamo di Amazon.

    E nello specifico della sua politica dei resi che ha reso il popolare sito di ecommerce un gigante conosciuto anche da chi sa a malapena cosa sia un computer.

    Infatti le caratteristiche che lo contraddistinguono e che fá si che spesso venga preferito ad altri concorrenti magari piú economici é il servizio clienti super disponibile e la possibilitá di reso di ben 30 giorni, senza giustificazioni o costi aggiuntivi.

    Questo consentiva di provare il prodotto ricevendolo in tempi brevissimi e nel caso rimandarlo indietro se non si era convinti del prodotto o se l’impressione che si era fatta leggendo le descrizioni e guardando le fotografie differiva da quello che ci si aspettava, ricevendo un rimborso immediato e completo della cifra sostenuta senza dover dare alcuna giustificazione.

    Ma dal 25 Marzo 2024 le politiche sono cambiate, e il popolare sito non appicherá piú indistintamente questa regola, mantenendola solo per alcune categorie di prodotti e limitandola ai 14 giorni previsti dalla legge per i prodotti dove questa facoltá veniva abusata creando dei costi poco sostenibili all’azienda.

    E la scure si abbatte principalmente sui prodotti elettronici, informatici, videogames, musica e prodotti per l’ufficio ad eccezione dei dispositivi marchiati Amazon come Echo e Fire tv e i prodotti Seconda Mano.

    Quindi diventerá importante verificare caso per caso nella pagina di descrizione del prodotto le politiche di reso e capire quanti giorni avremo a disposizione per il reso di quel singolo prodotto.

    Purtroppo si perderá un’abitudine consolidata e forse ci eravamo fatti viziare un po troppo dal popolare ecommerce, ma alla lunga questo puó evitare aumenti di prezzi dovuti ai sempre maggiori costi di logistica oltre ad essere vantaggioso per l’ambiente dato che si eviteranno almeno in parte acquisti inutili e resi indiscriminati.

    Inoltre c’è da notare che con queste nuove politiche non si perde l’assistenza o la sostituzione di un prodotto difettoso, che godrá della solita garanzia dovuta per legge, ma al limite della sola estensione del diritto di ripensamento.

    Questo implica di pensare un attimo in piú prima di mettere un prodotto nel carrello, valutandolo per bene in anticipo, anziché farlo con calma quando abbiamo il prodotto per le mani, anche perché altrimenti si rischia di non avere sufficiente tempo per usufruire del reso gratuito, visto che 14 giorni a seconda dei casi possono essere pochi per valutare e nel caso organizzarsi per rispedire il prodotto.

    amazon prime package on the porch put upside down

    Sapevate di questa novitá? Avete qualche dubbio o curiositá? Scrivetelo nei commenti.

  • Il futuro dei videogiochi é il Cloud Gaming

    Il futuro dei videogiochi é il Cloud Gaming

    Organizzare una postazione per i videogiochi sta diventando sempre piú complesso e costoso perché i prezzi delle schede video e dei componenti informatici necessari ai videogiocatori stanno aumentando vertiginosamente, tra inflazione, guerre geopolitiche che bloccano la circolazione dei componenti aumentando i prezzi e la richiesta di potenza di calcolo per scopi lontani dal gioco come intelligenza artificiale che rendono piú conveniente per le aziende spostare le risorse su queste tecnologie tenendo in secondo piano il mondo videoludico specie nella fascia bassa del mercato, ha fatto si che l’hardware costi molto di piú che in passato.

    E anche passare ad una console, se si cerca la migliore esperienza non é la scelta migliore, visto che le tecnologie dei computer da gaming moderne sono una spanna sopra rispetto a playstation e xbox , al punto che anche le case produttrici ci puntano sempre meno, sia come esclusive che come vendita di copie, ma soprattutto non sono così convenienti, se dobbiamo spendere 550 euro solo  di console, piu gli accessori vari praticamente indispensabili si arriva comunque a cifre non alla portata di tutti.

    Investire una cifra importante sull’hardware, considerando anche la veloce obsolescenza e i costi di ingresso molto importanti ci possono portare a dover cercare delle scelte per risparmiare. 

    person holding game pad

    Purtroppo è anche vero che a differenza del passato non si riesce a mettere in piedi un pc da gaming con prestazioni accettabili al costo di una console, quindi se il budget è limitato si deve scendere giocoforza a compromessi: rinunciare agli FPS e pagare i giochi piú cari se si sceglie la strada delle console, o accontentarsi di un pc non prestazionale dovendo rinunciare ai massimi dettagli smanettando nelle impostazioni del gioco, soprattutto se si vuole giocare ai titoli di nuova generazione, oppure cacciare una somma sostanziosa per un pc da gaming serio, magari ammortizzando la spesa usandolo anche per altri scopi.

    Ma per fortuna esiste anche un’altra soluzione che non é da trascurare se si dispone di una connessione veloce : il cloud gaming , che permette di giocare su una macchina remota dotata di hardware prestazionale che non dobbiamo comprare anticipando centinaia di euro, ma pagando per il suo uso solo un abbonamento al servizio.

    Ci connetteremo con un qualsiasi dispositivo, anche super economico, alla macchina dove gireranno i nostri giochi, utilizzandolo come fosse accanto a noi ma con il vantaggio ulteriore di non dover perdere tempo e giga per scaricare giochi e aggiornamenti dato che saranno sempre e automaticamente disponibili sul server.

    E se un tempo le prestazioni erano scadenti e i lag all’ordine del giorno, le cose sono migliorate parecchio sia grazie a hardware condiviso piú potente, che ci permette di giocare ai nostri titoli preferiti direttamente dalla tv, da un tablet, uno smartphone o un pc anche datato o economico o non dotato di scheda video dedicata.

    E considerando che questi servizi costano mediamente tra i 10 e i 20 euro al mese, costi dei giochi esclusi, spendiamo decisamente meno che comprare un nuovo computer, una nuova scheda grafica o una console di ultima generazione.

    Possiamo infatti sfruttare il nostro hardware attuale, a patto di aver un controller e una linea internet veloce, e con le 500/600 euro che spenderemmo per un upgrade andare avanti in cloud anche per 5 anni, soluzione che puó essere interessante anche come rimedio temporaneo se ci troviamo senza un budget importante da anticipare per la nostra macchina da gioco, o se siamo momentaneamente senza un hardware da gaming in attesa di procurarcelo.

    E c’é da dire che la compatibilitá coi titoli, la velocità e le prestazioni , specie di alcuni servizi come GeForceNow fanno pensare che questo sará il modo di giocare del futuro, e se anche un gigante come Amazon , che con il suo Luna si é buttato in questo mondo, tralaltro anche con una versione ridotta offerta gratuitamente agli utenti Amazon Prime, e con un controller dedicato utilizzabile su tantissimi dispositivi diversi come Tv, Fire stick, computer sia Windows , Mac o Chromebook, Smartphone e tablet sia Android che Apple, permette di avvicinarsi a questo mondo e provare la comoditá di questo modo di giocare praticamente con qualsiasi dispositivo.

    Voi conoscevate questa soluzione? L’avete provata? Pensate che il futuro del videogioco sia in cloud o preferite avere il proprio hardware dedicato?

  • Addio ai resi gratuiti per gli acquisti online

    Addio ai resi gratuiti per gli acquisti online

    Uno dei vantaggi di acquistare online é sicuramente la possibilità di ricevere la merce a casa e se non ci piace poterla rimandare indietro senza costi ottenendo il rimborso di quanto pagato.

    Il problema é che qualcuno abusa di questa possibilitá ordinando piú prodotti del necessario sapendo giá a priori di volerne rimandare indietro una parte, o addirittura usando il prodotto mantenendo adese le etichette e rispedendolo indietro dopo averlo utilizzato, cosa che per gli articoli di abbigliamento potrebbe significare l’impossibilitá di essere rivenduto ad un nuovo cliente.

    person using a macbook and holding a credit card

    Ovviamente non si tratta di nulla di sbagliato o illegale, ma questa possibilità se utilizzata assiduamente diventa insostenibile sia per i venditori che per l’ambiente.

    Infatti i costi di gestione dei resi diventano importanti per il venditore sia in termini di logistica, con prodotti, come i capi  di abbigliamento fast fashion che possono diventare invendibili nel frattempo che il prodotto reso raggiunge i magazzini, viene controllato e rimesso in vendita, che banalmente di spedizione dato che possono richiedere ben 3 spedizioni, tra consegna, reso e ricezione del bene sostitutivo.

    delivery man with boxes next to a white van

    E complici i costi delle spedizioni che sono sempre piú costose, il gioco si sta facendo insostenibile al punto che molti siti , soprattutto all’estero, stanno iniziando a limitare la possibilità di reso gratuito.

    Questo non significa andare contro le disposizioni di legge, che prevede per tutte le vendite a distanza verso privati la possibilitá di recedere dall’acquisto entro 14 giorni sostenendo solo i costi per la rispedizione dell’articolo, a meno che non sia difettoso o non conforme: in quel caso non sono dovuti perché a carico del venditore.

    two people looking at an online store

    Quello che inizia ad essere colpito sono le concessioni che i siti facevano per motivi di marketing alla loro clientela, come il reso illimitato, esteso a un periodo di tempo superiore a quanto stabilito dalla legge e sempre gratuito.

    Infatti alcuni venditori , soprattutto catene di abbigliamento, in particolare in UK e Stati Uniti dove non sono applicabili le direttive europee, hanno iniziato a chiedere un contributo per il reso o a garantire la restituzione gratuita solo in una particolare modalità come la restituzione in un punto vendita o usando solo un particolare corriere, addebitando un costo di spedizione qualora si utilizzasse un metodo piu comodo, per scoraggiare le restituzioni.

    package from amazon prime carried by the delivery man

    Ma anche Amazon , famosa per il suo servizio clienti alla A alla Z,  non é esente da questi costi, spulciando nelle condizioni di reso italiane infatti scopriremo che sono previsti dei costi di restituzione, anche se viene offerto il reso gratuito su molti articoli.

    Quello che succederà probabilmente in futuro é che venga data una stretta a queste concessioni, e ci si limiti a offrire i resi completamente gratuiti solo ad alcune tipologie di articoli dove il reso é meno frequente, limitandosi alle condizioni di legge o comunque richiedendo un contributo alla spedizione del reso, nei migliori casi abbuonato se si fá una sostituzione senza richiedere il rimborso o se si usa un punto fisico dove il venditore puó evitarsi i costi della spedizione del reso.

    a person handing out a brown box and envelopes to a person

    Questo ci porterá ad uno uso piú responsabile e meno compulsivo degli acquisti online, ma alla fine puó essere un bene sia per l’ambiente, visto che piú si spostano le merci piú si inquina,  che per il nostro portafoglio, dato che ci penseremo bene prima di ordinare un articolo di cui non siamo troppo convinti confidando nel rimborso, se dobbiamo pagare un costo per la restituzione.

    Voi eravate al corrente di queste novitá che stanno iniziando ad arrivare anche dalle nostre parti e che con la scusa dell’inquinamento diventerà sempre piú comune per sgravare i venditori da un costo importante?

  • Arriva la festa delle offerte Prime

    Arriva la festa delle offerte Prime

    Ci troviamo in un periodo dell’anno dove archiviate le vacanze estive, la scuola é appena iniziata, e ci troviamo lontani dal natale ma se facciamo un giro nei supermercati pandori e panettoni iniziano timidamente ad affacciarsi negli scaffali.

    Non é ancora quindi ora di pensare ai regali da mettere sotto l’albero, ma se si tengono le antenne drizzate puó capitare di fare qualche buon affare per qualcosa che vogliamo regalare o regalarci per le festivitá anticipando gli acquisti prima della ressa, consentendoci di risparmiare.

    E in questo ci viene in aiuto Amazon che per quest’anno ha tirato fuori dal cappello la Festa delle offerte Prime, una sorta di piccolo black friday anticipato, che a differenza di quello di fine novembre che da il via ufficiale  agli acquisti natalizi, è dedicato esclusivamente agli utenti Prime.

    E se abbiamo l’idea di comprare qualcosa di tecnologico, per la cura della persona o per la casa, così se abbiamo in mente qualcosa nel mondo della musica o dei videogiochi il momento è particolarmente propizio per fare dei risparmi interessanti. 

    Infatti solo nelle giornate del 10 e 11 ottobre, Amazon premia gli utenti che pagano l’abbonamento al suo servizio Prime con una serie di offerte esclusive a loro dedicate consentendo di fare acquisti a prezzi super scontati prima che i magazzini vengano presi d’assalto per il natale.

    Ovviamente per poter usufruire dei prezzi scontati é necessario essere iscritti a Prime, pagando 4,99 euro al mese o 49,90 all’anno, con la possibilitá  se non siamo giá abbonati di avere una prova gratuita di un mese ed eventualmente disdicendola prima del rinnovo.

    Ricordiamo che Prime da diritto oltre all’accesso a promozioni esclusive come queste, alle consegna gratuita di tutti i prodotti spediti da Amazon senza limite minimo di spesa, al servizio di streaming video Prime Video dove potrete seguire film, serie tv ed eventi sportivi, Amazon Music per la musica in streaming, Prime Gaming per ricevere ogni mese videogiochi e l’abbonamento gratuito ad uno streamer Twitch, Prime Reading per una selezione di libri in formato digitale consultabili dal proprio Kindle, Amazon Photo per l’archiviazione delle vostre foto in cloud e tanti altri servizi che Amazon mette a disposizione per i suoi utenti piú fedeli.

    Indipendentemente dal volere usufruire di questi sconti anticipati, comunque avere Prime fintanto che il suo prezzo rimane quello attuale é un’opzione molto conveniente per via dei servizi inclusi anche se magari ne usiamo solo alcuni. 

    E se poi ci è servito per fare un risparmio interessante ce lo saremo ripagato giá dal primo acquisto, se magari dovevamo cambiare il televisore, il computer o la lavatrice, facilmente abbiamo risparmiato alcune centinaia di euro che ci ripagano il servizio per diversi anni, ma anche solo un regalo del valore di un centinaio di euro trovato a metá prezzo fa si che l’abbonamento si sia ripagato all’istante.

    Voi sapevate di questa offerta? Avete Prime? Utilizzate i servizi dell’abbonamento? Scrivetelo nei commenti!

  • Locker e punti di ritiro: una comoditá per i nostri acquisti online

    Locker e punti di ritiro: una comoditá per i nostri acquisti online

    Uno dei trucchi più comodi nell’utilizzo di Amazon è la consegna al locker o ai punti di ritiro sempre molto presenti sia nei grandi centri che nelle piccole cittadine. Si tratta di un servizio gratuito che Amazon mette a disposizione dei propri clienti che potrebbero non essere a casa il giorno della consegna, e considerato che la consegna con il corriere Amazon può avvenire anche nei weekend e in tarda serata potrebbe diventare un peso dover aspettare il pacco o chiedere la cortesia a qualcuno di ritirarlo al posto nostro.

    Infatti possiamo richiedere di farci spedire la merce o in un negozio convenzionato, spesso tabaccherie, edicole, librerie o centri servizi che possiamo scegliere durante l’ordine tra quelli più comodi per noi, sia come posizione che per orari di apertura dove fare arrivare la merce e successivamente ritirare mostrando la mail che Amazon ci manda una volta che il pacco è arrivato a destinazione.

    In alternativa, ci sono anche i locker, degli armadi automatici, generalmente messi nei pressi di supermercati, stazioni di servizio o punti di particolare passaggio dove sono presenti tanti cassettini motorizzati che vengono aperti con la app di Amazon e che ci consentono di ritirare il nostro ordine spesso 24 ore su 24.

    E il vantaggio più grande è per chi non è spesso a casa,per chi magari si sposta per lavoro e non ha, non vuole o non può sempre chiedere la cortesia a qualche conoscente di ritirare per lui il pacco, con il rischio che magari venga smarrito, venga rubato o si rovini dopo la consegna.

    Ma un altro vantaggio è per chi non ha l’abbonamento a Prime e che quindi paga la spedizione degli ordini che non superano i 35 euro di valore: se l’ordine è spedito da Amazon, cosa che si può verificare nella pagina del prodotto prima di inserirlo a carrello, la spedizione verso il punto di ritiro o il locker è sempre gratuita anche al di sotto dei 35 euro di spesa: quindi si hanno due piccioni con una fava: la comodità del punto di ritiro e il risparmio sulle spese di spedizione.

    Gli stessi locker o i punti di ritiro inoltre si occupano spesso anche dei resi, qualora non fossimo soddisfatti di un prodotto e vogliamo restituirlo, una volta fatta la procedura del reso sul sito o sulla app di Amazon, si sceglie dove restituire il prodotto e si porta in uno di questi punti, a seconda dei casi anche senza doversi preoccupare di reimballarlo.

    Ovviamente una volta abituati alla comodità del punto di ritiro è difficile farne a meno, infatti altri siti di ecommerce hanno copiato l’idea e si affidano a punti di ritiro come uffici postali, negozi convenzionati o locker anche se magari meno comodi e meno diffusi di quelli di Amazon.

    E per i siti che non offrono questo servizio ci si può rivolgere a dei servizi online che a pagamento danno la possibilità di fare arrivare la merce in un punto convenzionato e ritirarlo con comodo, cosa che permette di ricevere il nostro pacco anche se non siamo in casa.

    Altrimenti se abbiamo un negozio di nostra fiducia con cui abbiamo una certa confidenza, magari il bar sotto casa dove facciamo colazione tutti i giorni, possiamo chiedere a lui di ricevere il nostro pacco, a patto di non arrecargli troppo fastidio e che sia una cosa una tantum, oppure farlo arrivare a casa di qualche conoscente dove c’è sempre qualcuno che lo possa ritirare: il problema spesso è non arrecare fastidio a chi chiediamo la cortesia, e magari che diventa scomodo per orario o per posizione andare a recuperare il pacco, rispetto magari al locker del supermercato dove facciamo abitualmente la spesa e che magari resta in servizio anche alle 10 di sera.

    Si tratta di una comodità che ci evita di dover tribolare se il corriere non trova in casa nessuno, magari la consegna potrebbe essere effettuata nuovamente in una data incerta che ci lascia dei giorni senza il nostro acquisto con il rischio che venga smarrito o danneggiato nel frattempo, che ci tocchi andare a cercarlo in qualche magazzino del corriere in qualche sperduta zona industriale e in orari scomodissimi o che peggio il pacco torni indietro e anche se ci vengono restituiti i soldi, magari non riusciamo a riordinare il prodotto perchè esaurito o aumentato di prezzo nel frattempo.

    Alla fine è un invenzione semplice ma comodissima, che da una marcia in più ai nostri acquisti, e ci permette di risparmiare tempo potendo ricevere i nostri prodotti ad ogni ora del giorno evitandoci tante seccature specie per chi ha sempre i minuti contati.