Acquisti Online

  • Arrivano nuove tasse sui prodotti cinesi

    Arrivano nuove tasse sui prodotti cinesi

    Un nuovo balzello é in arrivo per i consumatori europei che acquistano prodotti cinesi, infatti é allo studio l’anticipo al 2026 dell’eliminazione del de minimis sui dazi per pacchi in arrivo da fuori l’unione europea, questo significa dover pagare oltre all’iva che giá si paga, anche un dazio aggiuntivo, che attualmente non é previsto per le spedizioni di basso valore, sotto i 150 euro.

    Questo vuol dire che ci sará una tassa aggiuntiva, che nella migliore delle ipotesi allo studio potrebbe essere forfettaria di 2 euro a pacco, ma che comunque bloccherá i pacchi alla dogana, rallentando i tempi di consegna, con lo scopo di disincentivare gli acquisti low cost dall’oriente nella speranza di frenare il fast fashion e gli acquisti di cianfrusaglia, elettronica e non di bassa qualitá reperibili online a prezzi molto convenienti.

    person using black and white smartphone and holding blue card

    Il problema é che così facendo si va soltanto a creare problemi all’acquirente che comunque difficilmente rinuncerá a risparmiare per acquistare prodotti molto simili, e comunque di provenienza orientale, nei negozi fisici.

    Così come difficilmente abbandonerá il fast fashion per acquistare un prodotto sartoriale di alta gamma, al massimo acquisterá qualcosa di analogo in un negozio fisico o in una catena specializzata, che si rifornisce presso le stesse fabbriche orientali, a un prezzo maggiorato o si rassegnerá a ricevere il pacco in tempi piú lunghi, magari con la scomoditá di dover pagare una tassa al postino.

    man carrying boxes beside a van

    Infatti la seccatura non é tanto dover pagare una piccola tassa aggiuntiva, che pagata in proporzione, su importi di scarso valore non sará particolarmente esosa, ma la burocrazia legata alla riscossione di questa tassa, visto che lo spedizioniere potrebbe richiedere dei costi per la gestione della pratica di sdoganamento che possono superare non solo il costo della tassa ma anche il valore stesso della merce, ma soprattutto si ha la scomoditá di dover attendere i tempi di sdoganamento, dato che dovendo fermare tutti i pacchi alla dogana, si allungheranno a dismisura bloccando magari per settimane i pacchi prima della consegna. Inoltre si aggiunge il rischio di dover pagare la tassa in contrassegno al postino, cosa che complica la ricezione dei pacchi se non siamo presenti a casa, non consentendo ad esempio di poter lasciare il pacco nella cassetta delle lettere o ad un vicino, costringendoci ad attendere un nuovo tentativo di consegna o a recuperare il pacco presso la sede dello spedizioniere.

    Al momento non c’è ancora una decisione definitiva, anche perché la data originaria del 2028 nasceva dalla necessitá che prima entri in vigore un nuovo sistema doganale europeo ancora in fase di sviluppo, altrimenti lo sdoganamento potrebbe avvenire in un paese europeo non ancora pronto alla riscossione, permettendo l’elusione della tassa. 

    couple people woman hand

    E’ stato comunque proposto in sede europea un contributo forfettario per i prodotti sotto i 150 euro di valore che dovrebbe entrare in vigore dal 2028, ma i singoli stati, tra cui l’Italia, si stanno muovendo anche in autonomia per anticipare i tempi, e non potendo decidere sui dazi hanno allo studio ulteriori tassazioni che si sommerebbero al dazio, come ad esempio una tassa ambientale di 2 euro per i pacchi fino ai 2kg di peso da applicare giá dal 2026.

    Come detto il problema non è tanto una tassa aggiuntiva, che comunque non scoraggerá gli acquirenti, ma la burocrazia necessaria e i costi che questa burocrazia si porterá dietro pagati dal consumatore, ma probabilmente anche dai singoli stati se saranno obbligati ad assumere maggiore personale doganale.

    scrabble tiles spelling temu shein on wooden table

    Ma il vero discorso è che questa decisione non serve per l’ambiente o per la tutela dei commercianti come la politica vorrebbe far credere, ma è una mossa geopolitica nei confronti della Cina, da cui arrivano la maggior parte di quel genere di pacchi, che alla fine finiranno per pagare i consumatori.

    Voi eravate a conoscenza di questa nuova tassa? Acquistate spesso online dalla Cina?

  • Arriva Haul, l’Amazon made in China

    Arriva Haul, l’Amazon made in China

    Nonostante Amazon sia il più importante e-commerce del mondo, deve affrontare la concorrenza di siti che possono rivelarsi più competitivi, specie in particolari nicchie o segmenti di mercato.

    Infatti per alcune categorie di acquisti, fuori da Amazon si può trovare migliore consulenza all’ acquisto, prezzi più competitivi o una maggiore varietà di prodotti specializzati.

    Dalla sua però Amazon mette sempre il servizio clienti, la possibilità di reso semplice e gratuita e la logistica che è sempre al top, consentendo dei tempi di consegna veramente rapidi, e una soddisfazione garantita.

    Ma come detto, in alcuni casi può essere conveniente rinunciare ai vantaggi di Amazon, magari perchè si riesce a trovare gli stessi prodotti a prezzi più vantaggiosi.

    E uno di questi casi è l’acquisto dei prodotti low cost di origine cinese, che dovendo essere importati , sdoganati e immagazzinati in Europa vedono i loro prezzi lievitare in quanto i costi di gestione si spalmano eccessivamente sui prezzi quando il valore del bene è molto basso.

    package from amazon prime carried by the delivery man

    Infatti per questo genere di acquisti i siti cinesi come Aliexpress, Temu o Shein si rivelano più competitivi, gestendo il processo di vendita direttamente dalla Cina, e mantenendosi competitivi anche quando fanno uso di depositi in Europa per accorciare i tempi di spedizione.

    Infatti questi siti di origine cinese, riescono una volta raggiunto un certo minimo d’ordine ad avere la convenienza ad appoggiarsi ad un magazzino locale, consentendo consegne in tempi ragionevoli, circa una settimana – dieci giorni , contro almeno un mese necessario da una spedizione diretta dalla cina.

    E lo fanno senza addebitare degli extra per il trasporto se si raggiunge come detto un certo minimo d’ordine sotto il quale a seconda dei casi si ha la spedizione lenta o la possibilità di avere quella più veloce pagando un costo di consegna, in luogo della spedizione gratuita.

    E questo procedimento logistico , unito ai prezzi cinesi alla fine rende questi siti competitivi per quel genere di acquisti, tanto da indurre Amazon a correre ai ripari e lanciare un servizio simile, chiamato Haul che è approdato da poco anche nel nostro paese, dopo essere già stato lanciato in altre nazioni.

    a man in red shirt carrying a cardboard box beside the van

    E anche questo Haul,  come i vari siti cinesi, si occupa di reperire prodotti a basso prezzo direttamente in Cina, e farli arrivare direttamente dalla Cina utilizzando le piattaforme logistiche di Amazon.

    E allo stesso modo da tempi di ricezione più lunghi di un normale acquisto Amazon, circa 1-2 settimane, e un costo di spedizione di 3.50 euro se non si raggiunge un carrello di almeno 15 euro, mentre superata questa soglia la spedizione sarà gratuita, oltre ad avere degli sconti extra in base al numero o al valore degli articoli ordinati, che variano a seconda delle offerte del periodo.

    In pratica è qualcosa di molto simile a Temu o alla sezione Choice di Aliexpress, con magari all’inizio un po meno varietà, in quanto nella prima fase ancora in beta gli articoli a disposizione non sono tantissimi.

    Ad ogni modo i prezzi sono più bassi , soprattutto rispetto ad acquistare gli stessi prodotti sull’Amazon tradizionale, ovviamente al costo di una spedizione meno rapida.

    warehouse with stock on metal shelves

    Haul si può trovare, come una sezione speciale del sito, linkato su Amazon o cercandolo nella barra di ricerca: se invece cerchiamo direttamente un prodotto troveremo quelli venduto dall’Amazon tradizionale, quindi non c’è il rischio di confondersi: per poter accedere al catalogo Haul bisogna andarci di proposito.

    Si tratta ovviamente di un’alternativa ai soliti siti cinesi, e considerando che spesso Amazon tende a fare offerte potrebbe rivelarsi una scelta interessante per i nostri acquisti low cost.

    Voi lo conoscevate? Lo avete già provato?

  • La fregatura del Buy Now Pay Later

    La fregatura del Buy Now Pay Later

    Quando facciamo acquisti online, e qualche volta pure in alcuni negozi fisici, ci viene proposta una formula di pagamento dilazionato chiamata Buy Now Pay Later, spesso pubblicizzata col nome commerciale della ditta che offre il servzio come Klarna, Scalapay, PagoDil o simili.

    Questi servizi permettono di accedere in maniera rapida e veloce al credito di piccoli acquisti, frazionando la spesa in poche rate senza interessi, senza dover passare dalla burocrazia e dalle complicazioni di una finanziaria tradizionale.

    Il sistema nasce per essere vantaggioso per tutti: il venditore incrementa le vendite, specie dei clienti piú titubanti, o chi non ha tutta la cifra a disposizione come i giovanissimi che spesso hanno difficoltà ad accedere al credito in mancanza di un lavoro stabile, il cliente potrá permettersi uno sfizio in piú e pagarlo senza interessi e complicazioni, e il servizio guadagnare dalle commissioni pagate dai commercianti, dalle penali in caso di ritardo dei pagamenti e dalla possibilitá di vendere ulteriori servizi agli utenti.

    man in red long sleeved shirt

    Il problema é che un uso sconsiderato di questi sistemi puó diventare pericoloso per l’utente: infatti giocando sul vuoto normativo si potrebbe incappare in servizi poco seri o non regolamentati, che potrebbero riservare sorprese quando ci dovessimo trovare in difficoltà nel pagare le rate residue, da penali capestro, a servizi di recupero crediti alla segnalazione di cattivo pagatore, che ci potrá precludere mutui e finanziamenti in futuro.

    E l’assenza di un vero controllo della solvibilitá dell’utente in modo da automatizzare il processo , considerate anche le basse cifre in gioco, puó creare problemi se si abusa di questi servizi: se é vero che ogni servizio mette dei limiti ai propri utenti, nulla ci vieta di utilizzare piú servizi, che potrebbero portarci a cumulare delle rate, arrivando a delle cifre per noi insostenibili.

    couple people woman desk

    E se aggiungiamo che , per alcune categorie di lavoratori precari, queste soluzioni sono le uniche per poter accedere al credito, e che la crisi porta ad usare questi servizi anche per pagare la spesa al supermercato , o il pasto al fast food o al delivery, il rischio di diventare insolventi non é da sottovalutare, specie se non abbiamo contezza delle nostre spese o se siamo costretti a usare questi sistemi per compensare il pagamento dello stipendio in ritardo.

    Questo non significa che usare questi servizi sia il demonio, ma vanno utilizzati per acquistare qualcosa che ci possiamo permettere, e soprattutto non bisogna abusarne per evitare problemi.

    couple people woman relaxation

    Sono ottimi per il prodotto che avevamo in mente di acquistare ma per cui eravamo indecisi, e li la rateizzazione senza interessi fa da incentivo: il rischio é di comprare qualcosa che magari avremmo potuto evitare di comprare, o che magari finisce inutilizzata in un cassetto, creando rifiuti in barba alla sostenibilitá, ma tutto sommato rimane qualcosa di gestibile.

    Importante è non usarlo per le spese correnti, dove il rischio di finire intrappolati, come una sorta di dipendenza, puó portare ad accumulare debiti che poi non si è in grado di ripagare, soprattutto se si sommano le rate, a magari ad altri finanziamenti che abbiamo in corso o ai vari servizi in abbonamento , dal telefono, allo streaming, alla connessione dati o ai videogiochi che sommati nel mese potrebbero metterci in difficoltá.   

    euro banknotes and coins

    Certo é che, anche i servizi dovranno stringere le maglie in futuro, sia per una maggiore regolamentazione , giá allo studio in Europa, e sia per evitare problemi di sostenibilitá come successo a Klarna, che sta soffrendo dei ritardi di pagamento fuori scala, specie negli Stati Uniti, aumentando la propria esposizione debitoria e costringendola a un taglio di personale, sostituito parzialmente dall’intelligenza artificiale. 

    Sono alla fine degli strumenti ottimi, se utilizzati in maniera intelligente, ma possono diventare pericolosi se ci si fa prendere la mano. Voi li utilizzate? Avete avuto dei problemi?

  • Arriva una nuova tassa sugli acquisti dalla Cina

    Arriva una nuova tassa sugli acquisti dalla Cina

    Una brutta notizia per chi acquista spesso nelle piattaforme online a basso costo come Shein, Temu o Aliexpress, dato che sono allo studio da parte del commissario europeo al commercio delle nuove regole per affossare queste piattaforme, in modo da favorire in maniera sleale quelle europee.

    Infatti nonostante queste piattaforme siano giá state colpite recentemente dall’obbligo di riscossione dell’IVA alla fonte per gli acquisti inferiori ai 150 euro, con i costi delle operazioni doganali a carico della nazione mittente e degli introiti sicuri per le casse europee dato che l’IVA non puó piú essere elusa come in passato, la cosa non basta all’Europa.

    Infatti é stata proposta una tassa ulteriore di 2 euro per ogni pacchetto di valore inferiore ai 150 euro destinato all’utente finale e di 0.50 euro se spedito dal paese extra UE a un magazzino europeo, rendendo poco competitivi gli acquisti low cost fatti da questo genere di piattaforme, visto che i prezzi al consumatore possono anche raddoppiare, nella speranza che vengano comprati da siti europei.

    seaport during golden hour

    E le giustificazioni sono le piú false: dalla concorrenza sleale degli store cinesi, che si vuole combattere facendo a loro volta concorrenza sleale, o per rispondere ai dazi americani che sono stati comminati proprio per queste norme che subdolamente limitano i prodotti e i servizi extra UE, o alle maggiori spese doganali che in realtá non esistono perché lo sdoganamento viene effettuato nel paese del mittente.

    In pratica è un modo per favorire le meno efficienti imprese europee a scapito non solo di quelle cinesi ma del consumatore che si troverá a pagare di piú gli stessi prodotti, che venduti da uno store europeo o cinese , magari con un marchio differente, sono sempre prodotti in Cina, quindi al limite la cosa va a vantaggio solo degli importatori.

    person holding debit card

    E in secondo luogo è una nuova tassa che potrà essere utile a comprare nuove armi per il piano di riarmo europeo, per difendersi da delle guerre che nascono proprio con queste mosse commerciali che alla lunga creano dei nemici sul campo.

    E che non si dica che serve per evitare l’acquisto di prodotti spazzatura, salvare l’ambiente o evitare la contraffazione, dato che gli stessi prodotti , anche se venduti da uno shop o con un nome differente o  a un prezzo piú alto continueranno a circolare, intaccando il potere d’acquisto dei cittadini europei che giá soffre molte scelte scellerate europee specie in tema energetico o ambientale.

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    Voi cosa ne pensate? Acquistate spesso in queste piattaforme low cost? Smetterete di farlo in caso passasse questa nuova legge?

  • I rischi dei prodotti falsi

    I rischi dei prodotti falsi

    Negli ultimi anni, il mercato dei prodotti falsi o alterati ha conosciuto una crescita significativa, favorita dalla globalizzazione e dalla diffusione degli acquisti online.

    Tuttavia, dietro a un prezzo apparentemente conveniente si nascondono rischi notevoli, sia per chi acquista che per chi vende. Inoltre, è importante distinguere tra prodotti che sono semplicemente imitazioni legali (come i “dupe”) e quelli che sono invece falsi illegali, che violano diritti di proprietà intellettuale.

    I prodotti falsi sono beni che imitano intenzionalmente un marchio registrato, cercando di ingannare il consumatore facendogli credere di acquistare un prodotto originale. Questi articoli spesso violano le leggi sul copyright, sui brevetti o sui marchi registrati. I prodotti alterati, invece, sono articoli originali che sono stati modificati in modo non autorizzato, ad esempio con l’aggiunta di componenti di bassa qualità o la rimozione di parti essenziali, o camuffando certificazioni o origine per vendere prodotti di specifiche piú modeste a prezzo maggiorato.

    Un caso diverso è quello delle imitazioni legali, spesso chiamate “dupe”. Si tratta di prodotti che si ispirano a design o funzionalità di articoli di marca, ma senza utilizzare loghi o nomi protetti da copyright. Questi prodotti sono legali, purché non violino diritti di proprietà intellettuale, e sono spesso apprezzati da chi cerca alternative più economiche.

    Acquistare un falso ci espone a diversi rischi, sia a livello di sicurezza, che di qualità che di assistenza dopo la vendita: difficilmente ci potremmo fare restituire i soldi se il nostro orologio falso smette di funzionare dopo un mese dall’acquisto.

    Ma soprattutto ci espone a problemi di tipo legale: se non é reato possedere un prodotto contraffatto acquistarlo può esserlo, infatti é tollerato esclusivamente per l’uso personale, ma acquistarlo per rivenderlo o anche solo per regalarlo a un amico, un familiare o un parente o acquistarlo per conto di qualcun altro fa scattare le multe in quanto si verrebbe sanzionati per ricettazione, rischiando anche il carcere fino a 8 anni.

    Va anche considerato che acquistare merci sospette o di illecita provenienza potrebbe portare al reato di incauto acquisto punito con sanzioni amministrative e con l’arresto fino a 6 mesi.

    Ma se l’acquirente, magari in buona fede o in caso di falso grossolano puó evitare grossi guai, al piú limitandosi a ricevere delle sanzioni, il venditore dei prodotti contraffatti rischia sempre sia il carcere che le sanzioni, che a seconda dei casi possono arrivare sino a 1 milione di euro.

    Ovviamente l’acquisto del prodotto puó essere intenzionale, ma potremmo anche incappare in un falso essendo convinti di avere acquistato un prodotto originale, magari di seconda mano.

    Infatti per evitare queste spiacevoli situazioni alcune piattaforme online di compravendita di prodotti usati danno la possibilitá di certificare a pagamento il bene di lusso inviandolo ad un perito che fa da tramite tra venditore e acquirente e protegge l’acquirente dall’acquisto di un potenziale falso, riaccreditando la cifra spesa e inibendo la successiva vendita del prodotto contraffatto su quella piattaforma.
    Acquistare o vendere prodotti falsi o alterati comporta rischi significativi, sia dal punto di vista legale che della salute e della sicurezza e rappresentano una minaccia per i consumatori, i marchi legittimi e l’economia nel suo insieme. È fondamentale esserne consapevoli, privilegiando sempre la qualità e la legalità. 

    Piuttosto non potendo avere il prodotto originale, è preferibile acquistare un imitazione legale o un dupe, con i quali non ci si espone ai rischi di un prodotto contraffatto. Investire in prodotti originali o in alternative legali non solo protegge la salute e il portafoglio, ma contribuisce anche a sostenere un mercato equo e trasparente.

    Vi é mai capitato di acquistare dei prodotti falsi o delle imitazioni. Cosa ne pensate?

  • I dupe: imitazioni legali o pericolosi falsi?

    I dupe: imitazioni legali o pericolosi falsi?

    Negli ultimi anni, il termine dupe è diventato sempre più popolare, soprattutto tra le generazioni più giovani, nel mondo della moda, della bellezza e dei prodotti di consumo. Ma cosa significa esattamente? E quali sono le implicazioni legali ed etiche legate a questo fenomeno? 

    Il termine dupe deriva dalla parola inglese duplicate, che significa “duplicato” o “copia”, mentre qualcuno lo fa risalire al termine francese duperie che significa “inganno”. 

    Un dupe è un prodotto che imita le caratteristiche di un articolo di marca, spesso di lusso, ma che non ne riproduce il logo o i dettagli protetti da copyright. A differenza dei prodotti fake o contraffatti, i dupe non cercano di spacciarsi per l’originale, ma offrono un’alternativa più accessibile, mantenendo un’estetica o una funzionalità simile.

    Sono diventati virali tra i giovani che non possono o non vogliono permettersi prodotti di lusso e che cercano un’alternativa economica che possa sostituire un prodotto molto richiesto ma inaccessibile, anche perché banalmente fuori produzione.

    Ad esempio, una borsa dupe potrebbe avere una forma e un colore molto simili a quelli di una borsa di lusso, ma non riporterà il logo del brand originale. Questo rende i dupe legali, a patto che non violino i diritti di proprietà intellettuale.

    I dupe sono particolarmente diffusi in settori come:

    1. Moda: borse, scarpe e accessori che imitano lo stile di brand come Louis Vuitton, Gucci o Chanel, ma senza utilizzare i loro marchi registrati.
    2. Bellezza: profumi, creme e cosmetici che replicano fragranze o formule di prodotti di alta gamma, spesso venduti a una frazione del prezzo.
    3. Elettronica: accessori come custodie per smartphone o cuffie che imitano il design di prodotti Apple o Samsung, ma senza riprodurre i loghi ufficiali.
    4. Alimentari: prodotti , tipicamente reperibili nei discount che imitano la forma e il sapore di dolciumi e snacks costosi ma a prezzi molto più abbordabili.

    Un esempio celebre è quello dei profumi dupe, come quelli prodotti da aziende che creano fragranze ispirate a quelle di grandi marchi (ad esempio, un profumo che ricorda il famoso Chanel N°5 ma con un nome e un packaging diversi).

    Ma quali sono le differenze tra dupe, fake e prodotti contraffatti? I dupe sono legali perché non copiano direttamente i marchi registrati o i loghi. Si limitano a offrire un’alternativa ispirata al design o alla funzionalità del prodotto originale, mentre i fake sono illegali perché riproducono fedelmente il logo, il design e i dettagli del prodotto originale, ingannando il consumatore sulla provenienza e la qualità. Spesso sono realizzati con materiali scadenti e possono rappresentare un rischio per la salute e la sicurezza.
    Sebbene i dupe siano legali, il loro acquisto e la loro vendita presentano alcuni rischi:

    • Qualità inferiore: i dupe spesso utilizzano materiali meno pregiati rispetto ai prodotti originali, il che può influire sulla durata e sulle prestazioni.
    • Aspetti etici: acquistare dupe può sostenere pratiche commerciali che sfruttano il lavoro sottopagato o condizioni di produzione non etiche.
    • Confusione per il consumatore: alcuni dupe possono essere presentati in modo ambiguo, portando i clienti a credere di acquistare un prodotto di qualità superiore rispetto a quella effettiva.
    • Rischi legali per i venditori: se un dupe si avvicina troppo all’originale, violando i diritti di proprietà intellettuale (ad esempio, copiando un design protetto da brevetto, copiando le confezioni di vendita o dichiarando la corrispondenza con l’originale), il venditore potrebbe affrontare cause legali.


    La legalità dei dupe dipende dalla loro conformità alle leggi sulla proprietà intellettuale. Mentre i prodotti fake sono chiaramente illegali, i dupe possono essere considerati legali se non violano marchi registrati, brevetti o copyright. Tuttavia, il confine tra dupe legale e contraffazione può essere sottile. Ad esempio, se un dupe copia un design protetto da brevetto , copia il packaging o utilizza un nome troppo simile a quello di un brand famoso, potrebbe comunque essere considerato illegale.

    I dupe rappresentano un’alternativa accessibile ai prodotti di lusso, ma è importante distinguerli chiaramente dai fake o dai prodotti contraffatti. Mentre i dupe sono legali e offrono una scelta economica ai consumatori, i fake sono illegali e possono comportare rischi significativi. Chi acquista dupe dovrebbe essere consapevole delle possibili differenze nella qualità e nell’etica della produzione, mentre i venditori devono assicurarsi di non violare le leggi sulla proprietà intellettuale.

    In un mondo sempre più attento alla sostenibilità e all’etica, la scelta tra un prodotto originale e un dupe non è solo una questione di prezzo, ma anche di valori e responsabilità. Voi li conoscevate? Ne utilizzate qualcuno?

  • Amazon sta cambiando

    Amazon sta cambiando

    Quando dobbiamo fare acquisti online senza dubbio uno dei primi siti che ci verrá in mente per i nostri acquisti é Amazon, leader di mercato in tantissimi paesi grazie a consegne veloci, gratuite e un servizio clienti particolarmente efficiente.

    Ma questo gigante sta cambiando, aggiungendo o togliendo funzionalitá per offrire servizi innovativi che possano soddisfare sempre meglio la clientela evitando che possa rivolgersi alla concorrenza, sia per ridurre la propria impronta ambientale che per ridurre i propri costi evitando di dover aumentare i prezzi o eliminare quelle caratteristiche che lo hanno reso famoso.

    Un esempio é la recente decisione di eliminare il servizio Prime Prova Prima Paga Poi, quella funzionalitá dedicata agli utenti Prime che permetteva di farci arrivare a casa sino a 7 capi di abbigliamento che si potevano provare gratuitamente rimandando indietro quelli indesiderati e pagando solo quelli che si voleva tenere.

    package from amazon prime carried by the delivery man

    Era un funzionalitá utile per chi era indeciso sulla taglia, sul colore o sulla vestibilitá del capo e che quindi poteva provare alcune alternative trattenendo solo quella preferita come accade nei negozi fisici, nata per contrastare e-commerce specializzati come Zalando che hanno fatto della gestione dei resi gratuiti un proprio elemento distintivo.

    Ma gestire un reso ha costi importanti per la logistica, oltre che per l’ambiente quindi un servizio del genere presuppone l’utilizzo di scatole, che Amazon sta cercando di eliminare quando possibile nei propri ordini, oltre ai costi di spedizione, dato che un servizio del genere presuppone sempre un reso, a differenza di un ordine normale dove il reso viene fatto solo se strettamente necessario. E questo spiega perché per gli ordini di basso valore il popolare e-commerce spesso ci rimborsa il prezzo pagato senza richiedere indietro il prodotto.
    Per sostituire questo servizio ha inserito dei sistemi di camerini virtuali che funzionano tramite la app sul cellulare per provare la vestibilitá dei capi senza averli fisicamente in mano, oltre a dei sistemi di intelligenza artificiale per capire quale taglia si adatta meglio al proprio corpo a seconda del brand, del modello e dei commenti degli utenti.


    Sempre in ottica di risparmiare sui costi di logistica e sull’inquinamento ha anche lanciato un programma di consegna non urgente, che prevede su una selezione di articoli uno sconto del 1% per chi sceglie di ricevere la merce in una settimana anziché nelle solite 24/48 ore. Questo ovviamente porta ad un risparmio ad Amazon perché avendo piú tempo a disposizione la merce potrà viaggiare raggruppata tra i vari magazzini riducendo il numero delle spedizioni ed evitando sistemi di spedizione veloce che costano e inquinano di piú.

    Per accedere a questa funzionalità basterà scegliere il metodo di spedizione piú lento in fase d’ordine, quando previsto. Ce ne possiamo accorgere nella scheda dell’articolo vicino al prezzo: non sempre é disponibile, dato che la disponibilitá dello sconto dipende dall’articolo scelto , dall’indirizzo e dalla tipologia dell’utente , ma quando è disponibile ci permette un piccolo risparmio su quegli articoli non essenziali che non abbiamo fretta di ricevere, come il classico articolo messo nel carrello in attesa che il prezzo si abbassi.


    Ma la consegna non urgente non è l’unica novitá di Amazon, come detto in precedenza, Amazon ha lanciato, per ora solo in America, Haul, un servizio di acquisto di prodotti economici dalla Cina raggruppati in un’unica spedizione rapida e gratuita con prezzi simili a quelli di store come Aliexpress, Temu o Shein ma con la garanzia e il servizio di Amazon.

    Insomma anche un gigante come Amazon per stare in piedi deve necessariamente cambiare ed evolversi, magari cambiando qualche servizio al quale ci eravamo abituati.

  • Temu, Shein e Aliexpress fanno paura ad Amazon

    Temu, Shein e Aliexpress fanno paura ad Amazon

    Le piattaforme di ecommerce low cost come Temu, Shein o Aliexpress sono sempre piú popolari per l’acquisto di oggettistica e abbigliamento a basso costo di provenienza orientale. 

    Infatti i grandi store cinesi alle periferie delle città, a causa della scomparsa di alcune agevolazioni e di maggiori controlli e oneri fiscali hanno alzato i prezzi rendendo meno conveniente l’acquisto a meno che non si voglia controllare con mano la qualitá o si voglia l’articolo sul momento, tanto che spesso si trovano ad essere meno convenienti rispetto a catene occidentali (ad esempio Tedi, Action, Kik, Pepco e simili) che spesso vendono prodotti simili a prezzi migliori giocando sulla quantitá.

    Quindi un’alternativa comoda per comprare la nostra paccottiglia a poco prezzo é acquistare online, anche perché le varie piattaforme, un pó per sottostare alle recenti  formalitá doganali che prevedono il pagamento anticipato dell’IVA e un pó per ridurre tempi e costi di spedizione danno la possibitá di ricevere in tempi relativamente veloci di 1-2 settimane raggruppando gli acquisti in un unica spedizione al raggiungimento di una certa soglia di spesa (circa 10 euro a seconda della piattaforma), mantenendo la spedizione lenta per gli acquisti al di sotto della soglia di spesa o spediti da venditori che non usano la piattaforma logistica del sito.

    Considerato che un po’ per cercare di raggiungere la soglia per la spedizione gratuita rapida, un pó per i prezzi bassi e un pó per le operazioni di marketing audaci che tra gamification e offerte super scontate fanno sì che i carrelli si riempano velocemente.

    E considerato che offrire  prezzi bassi e tempi di consegna umano significa far preferire queste piattaforme di origine cinese a quelle occidentali dove si trovano gli stessi prodotti, magari rivenduti o rimarchiati da un distributore locale a prezzo piú elevato che se un tempo erano giustificati da un tempo di consegna piú celere, ora quelle occidentali perdono di attrattiva.

    working macbook computer keyboard

    Infatti da una parte la comunitá europea per tutelare i propri venditori con la scusa della sicurezza pensa di introdurre una tassa amministrativa sulle spedizioni e di rimuovere l’esenzione dai dazi per le spedizioni sotto i 150 euro, dopo aver giá eliminato l’esenzione della riscossione dell’IVA di modo da ingolfare i controlli alle dogane e rendere difficoltoso e costoso il ricevere prodotti economici dalla Cina.

    Dall’altra parte le piattaforme occidentali iniziano a copiare quelle cinesi offrendo servizi simili, come Haul una sorta di clone di Temu lanciato per ora negli Stati Uniti da Amazon e che probabilmente verrà esteso a breve anche in Europa.

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    Si tratta di una sezione della App o del sito mobile di Amazon.com dove è possibile acquistare prodotti di costo inferiore ai 20 dollari spediti direttamente dalla Cina in 15 giorni e che beneficiano della garanzia A-Z di Amazon.

    La spedizione é gratuita al raggiungimento di 25 dollari di spesa e prevede degli sconti del 5 o del 10% se si raggiungono rispettivamente i 50 o i 75 dollari di spesa in un singolo ordine.

    Inoltre è previsto il reso gratuito, nei soliti modi previsti da Amazon come i locker, i punti di raccolta e gli uffici postali per tutti i beni che hanno un costo superiore ai 3 dollari.

    crop man taping carrying box with scotch

    In pratica si hanno a disposizione gli stessi prodotti cinesi, con un servizio e prezzi simili a quello di Temu o Aliexpress ma con in piú la garanzia di Amazon.

    Sicuramente buono per l’utente se stimola la concorrenza, un pó meno quando la concorrenza viene ostacolata dalla burocrazia come ha in mente di fare l’unione europea visto che i costi burocratici finiranno per ricadere sui consumatori.

  • Come prepararsi alle offerte natalizie

    Come prepararsi alle offerte natalizie

    Con l’avvicinarsi del Natale iniziano i periodi di sconti e le campagne di negozi e siti internet per promuovere , come ogni anno, le vendite natalizie, black friday, cyber monday e iniziative affini.

    È quindi bene ricordare qualche consiglio e magari qualche trucco per evitare fregature: innanzitutto individuate in anticipo, almeno a grandi linee cosa avete in mente di acquistare per i vostri regali in modo da poter tenere sott’occhio i prezzi e le disponibilitá, soprattutto per approfittare di possibili offerte temporanee come black friday, cyber monday, calendario dell’avvento o le classiche offerte a tempo di Amazon e simili.

    Questo per due motivi: cercare i regali all’ultimo momento significa doversi accontentare di ciò che si trova disponibile, magari pagando molto di piú del previsto un rimpiazzo, anche perché dopo la prima settimana di dicembre le spedizioni si ingolfano e si rischia che il regalo ordinato , sia online che in negozio non arrivi per tempo per natale, ma soprattutto per i prezzi che sotto natale tendono a rincare. 

    photo of a woman holding shopping bags

    Infatti tendenzialmente potrebbero aumentare poco prima del black friday in modo poter far risultare piú golose le operazioni promozionali, per ritornare, applicando lo sconto, a prezzi vicini a quelli pre-natalizi: in quel caso non avrebbe senso aspettare il giorno degli sconti rischiando non solo di trovare ressa ma che l’articolo da noi desiderato, specie se ricercato, vada esaurito magari proprio nelle taglie o nei colori che ci interessano.

    Idem per i prodotti che solitamente non vanno in sconto in quanto particolarmente di moda, per provare ad ottenere uno sconto minimo potremmo rischiare di non trovare disponibilitá, anche se si tratta di prodotti particolarmente costosi che non vanno mai in sconto, e per i quali magari possiamo valutare delle alternative, puó valere la pena di rischiare anche solo per un 10% di riduzione.

    Per capire se si tratta di un finto sconto dovremo andare in anticipo in avanscoperta e controllare i prezzi pre natalizi, oppure se si tratta di acquisti online utilizzare degli strumenti che tracciano l’andamento dei prezzi per capire se ci sono stati degli aumenti poco prima delle festivitá: se il prezzo si mantiene costante prima del black friday l’eventuale sconto potrebbe essere sostanzioso, se è aumentato poco prima o nel mese precedente ci possiamo aspettare sconti finti o poco interessanti.

    Inoltre, soprattutto online e per le grandi catene le offerte si rincorrono, se la catena o il sito X fa un certo prezzo il suo concorrente Y probabilmente metterá lo stesso prodotto o uno equivalente allo stesso prezzo: questo puó essere utile quando dovesse esaurirsi il prodotto che puntavamo, dato che potremmo trovarlo da un concorrente.

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    E la cosa diventa interessante quando una certa catena non è presente nella nostra zona ma c’è il concorrente, che per controbattere il prezzo del concorrente reperibile online ci fa uno sconto che comunque non avremmo potuto raggiungere.

    Inoltre è bene scandagliare sia i siti che i negozi fisici, quello che va esaurito sul sito potrebbe esserci in negozio o viceversa, e magari utilizzando il ritiro presso il punto vendita, spesso gratuito, si ottiene lo stesso prezzo del sito , che potrebbe essere piú conveniente, direttamente in negozio, a volte anche senza attendere la spedizione risparmiando non solo soldi ma anche tempo.

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    Da tenere inoltre a mente nella scelta del negozio, soprattutto a paritá di prezzo, la possibilitá e gli eventuali costi di reso in caso di regalo non gradito o taglia errata: alcuni negozi estendono il reso a dopo natale , altri si limitano alle disposizioni di legge: ciò significa rischiare che il periodo di reso termini prima dell’apertura dei regali, che ci siano dei costi di spedizione a nostro carico o che a seconda dei casi non sia proprio previsto.

    E come detto se si acquista online fate attenzione anche ai tempi di spedizione, non solo i tempi del corriere, che sotto natale è possibile che abbia dei ritardi, ma anche quelli per la preparazione dell’ordine e dei tempi aggiuntivi se arriva dall’estero, magari passando pure per una dogana: se acquistate da siti che non conoscete bene o di cui non conoscete la provenienza cercate di muovervi con piú anticipo in modo da avere il tempo di risolvere eventuali problemi.

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    Fare acquisti di natale è sempre una giungla, ma muovendosi per tempo e tenendo gli occhi aperti si può riuscire ad accontentare tutti senza svenarsi. Voi avete altri consigli per gli acquisti natalizi?

  • Conviene comprare un computer usato?

    Conviene comprare un computer usato?

    Se si ha l’esigenza di acquistare un computer ci sará venuto in mente di acquistarne uno usato per risparmiare qualcosa, ma ne vale veramente la pena? 

    Ovviamente dipende dall’uso che dobbiamo fare del computer e dalla spesa, anche perché seguendo le offerte dei megastore dell’elettronica non é raro riuscire a portarsi a casa, specialmente per i portatili, dei computer fortemente scontati o in sottocosto, dove con una cifra simile se non inferiore a certi prodotti in vendita sul mercato dell’usato si porta a casa un computer nuovo, moderno e con 2 anni di garanzia.

    Bisogna peró fare attenzione alle specifiche tecniche, perché ad andare in offerta potrebbe essere un fondo di magazzino o un prodotto estremamente economico, che se puó sicuramente andare bene per navigare, mandare mail o usare office, potrebbe non essere in grado di gestire i videogiochi di ultima generazione, permettervi di montare un video o utilizzare dei programmi in 3d: se vi serve un computer potente o con caratteristiche particolari per far fronte a delle esigenze specifiche probabilmente un usato potrebbe essere una soluzione molto valida, a patto di pagarlo il giusto e magari evitando fregature da parte di venditori furbetti.

    Infatti non é insolito imbellettare un vecchio computer con diversi anni alle spalle in un case nuovo con tante lucine rgb e spacciarlo per computer da gaming, con in realtá prestazioni inferiori al piú scadente dei computer moderni e a prezzi assolutamente fuori mercato, così come si trovano inserzioni di venditori di computer ricondizionati, che giocando sull’ambiguitá del tipo di processore, visto che mantengono lo stesso nome commerciale da anni ma hanno prestazioni molto differenti da generazione a generazione, vi vendono a prezzi folli computer con 10 anni o piú anni facendoli sembrare molto piú recenti di quello che ci si aspetta.

    In quei casi, se é pur vero che quei computer hanno una garanzia e che comunque vanno bene per un uso leggero del computer, é anche vero che un mini pc nuovo che trovate su amazon o sugli store cinesi anche intorno al centinaio di euro ha generalmente prestazioni superiori di un computer con 5 o 6 anni sulle spalle e consuma molto meno, sia in termini di spazio che di corrente, e spesso ha a bordo tecnologia piú moderna e quindi un’aspettativa di vita migliore.

    Cosi come va fatta attenzione ai computer b-stock, quelli restituiti dai clienti degli e-commerce, che se é vero che si possono fare risparmi importanti rispetto ai prezzi di listino e avere dei computer sostanzialmente pari al nuovo, ma spesso lo sconto é calcolato sul prezzo di lancio del computer che nel frattempo è sceso di prezzo, quindi la convenienza potrebbe venire meno, al punto che paradossalmente l’usato potrebbe costare piú del nuovo.

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    Diventano peró occasioni particolarmente ghiotte quando il rivenditore, in determinati periodi dell’anno o per liberare il magazzino, fá degli sconti extra sul prezzo dell’usato, in quei casi magari riuscite a portare a casa un prodotto giá scontato con un ulteriore 30%, in pratica rischiate di portarvi a casa il computer a un quinto del suo prezzo di listino, che anche se fosse gonfiato rimane comunque un affare al netto degli sconti.

    Il consiglio quindi é informarsi bene su cosa si sta acquistando, specialmente se il prodotto é datato, e sul suo reale valore, perché se é pur vero che se venduto tramite un negoziante che deve fare un suo guadagno e fornire una garanzia sarà venduto  a un prezzo piú alto, ma potrebbe diventare poco concorrenziale rispetto a un prodotto nuovo moderno e con garanzia completa, che magari costa poco di piú e ha una aspettativa di vita sicuramente maggiore di un prodotto progettato da diversi anni e che non potrá essere servibile in eterno, soprattutto se necessita di aggiornamenti software che il produttore dopo alcuni anni dall’uscita sul mercato smette di fornire.

    macbook pro

    Ma se si sceglie con cura, nei canali giusti e facendo attenzione a possibili fregature o a prezzi troppo belli per essere veri, si possono portare a casa prodotti validi a cifre interessanti, specie quando abbiamo bisogno non di un computer qualsiasi ma di un prodotto ben specifico.

    Voi conoscevate questi consigli? Avete in mente di comprare un computer usato? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti.