Tempo Libero

  • Streamer di rete: come rendere moderno un vecchio hi-fi

    Streamer di rete: come rendere moderno un vecchio hi-fi

    Per ascoltare musica con una qualitá superiore a quella di un telefonino, una cassa bluetooth, una soundbar o un’assistente vocale l’ideale é passare ad un impianto hi-fi, un tempo presente in tutte le case e ora relegato alle sale dei soli appassionati, che lo hanno reso quasi un prodotto di nicchia.

    Ma questo non vuol dire che sia un prodotto superato, anzi anche un vecchio stereo recuperato in cantina o comprato usato per pochi soldi riesce a darci molta piú soddisfazione di una cassa bluetooth o di una soundbar, grazie a un suono nettamente migliore.

    Il problema é che se utilizziamo un prodotto con tanti anni sulle spalle potrebbe non essere dotato delle ultime comodità soprattutto per chi ascolta musica liquida , sia da chiavetta che in streaming

    woman in white shirt using silver macbook

    In realtá convertire un apparecchio hi-fi , anche datato, alle ultime tecnologie non é nulla di particolarmente complesso basterá collegare ad un ingresso dell’amplificatore uno scatolotto chiamato streamer di rete, che ci consente appunto di ascoltare la musica dalla rete, sia locale ad esempio se utilizziamo un nas , che via internet collegando il nostro servizio di streaming musicale come Amazon Music o Spotify o quelli in alta qualitá come Qobuz o Tidal.

    Lo scatolotto, in realtá é una sorta di piccolo computer che tramite un cavo lan o una connessione wifi si collegherà in rete e potrá essere comandato da una app sul vostro cellulare con la quale selezionare le canzoni da ascoltare in alta qualitá nel vostro impianto stereo.

    Avendo piú scatolotti attaccati ad altri impianti stereo sarete pure in grado di gestire un impianto multi room che consente di ascoltare contemporaneamente la stessa musica in piú punti della stessa casa

    Inoltre potrá essere dotato, a seconda dei modelli di una o piú prese USB dove attaccare dei dispositivi di archiviazione come pennette USB o hard disk esterni dal quale leggere la musica, della connessione bluetooth con la quale ricevere da un cellulare o dalla tv o anche trasmettere la vostra musica ad una cuffia bluetooth.

    Ma la magia avviene tramite il DAC il dispositivo che converte il segnale digitale della vostra musica liquida in un segnale analogico per l’amplificatore dell’impianto stereo, che puó essere integrato nello scatolotto o essere un dispositivo dedicato esterno per avere la massima qualitá.

    La maggiore qualitá della conversione unita alla potenza di casse e amplificatore ci consentono un suono nettamente superiore, anche a quello che potremo avere collegando direttamente il telefono all’amplificatore tramite cavo o bluetooth.

    Ovviamente gli streamer di rete hanno prezzi molto vari in base alla loro qualità , alla marca e alle loro funzionalità e possono costare da una cinquantina di euro fino a qualche migliaia.

    Ma essendo dei piccoli computer nulla ci vieta di costruirne uno in casa da soli recuperando un vecchio computer inutilizzato, un mini pc dal costo contenuto o un single board computer come un raspberry PI ai quale collegare un DAC, che si può recuperare anche per poche decine di euro e installando dei software dedicati come Volumio, Daphile, Rune Audio , Moode, PiCorePlayer o simili si puó avere con qualche decina di euro e un po di tempo per documentarsi, installare e configurare il software il un suono simile ad apparecchi stand alone e soprattutto sempre aggiornabile alle ultime tecnologie del momento.

    Alla fine la differenza salta all’orecchio anche di chi non è abituato ad ascoltare la musica in alta fedeltà, mantenendo la comodità della musica liquida ma con la qualità di un vero hifi.

    E considerando che con un po ‘di ingegno si può recuperare a basso costo un impianto hi fi e uno streamer di rete, magari salvando dell’elettronica  dalla discarica si fa un piacere all’ambiente, al portafoglio ma soprattutto al nostro orecchio.

    Voi li conoscevate?

  • I vinili in edicola convengono davvero?

    I vinili in edicola convengono davvero?

    Il formato fisico preferito per la musica da qualche anno è tornato ad essere il vinile soppiantando i cd nei pochi negozi di dischi che rimangono nelle nostre cittá resistendo all’avvento della musica liquida.

    E si sceglie il vinile non tanto per il formato analogico che sulla carta dovrebbe essere migliore perché non campionando i suoni non taglia parti dell’opera dell’artista, cosa che poteva avere senso prima dell’avvento dell’uso del digitale nella produzione musicale, ma perché consente di avere tra le mani e ben visibile copertina e artwork che mancano nei formati di musica liquida, e considerando che la copia fisica è ridotta ad essere poco piú che un merchandising, alla pari di t-shirt e gadget vari, le dimensioni importanti di un 33 giri rispetto a quelle di un cd contano quando lo si tiene in mano durante l’ascolto.

    blue vinyl record playing on turntable

    Ma complice la moda del momento, i costi di stampa , le edizioni in tiratura limitata,  la ridotta disponibilità di fabbriche e di professionisti in grado di lavorare sui vinili i costi sono aumentati a dismisura diventando proibitivi, specie per alcuni dischi o artisti.

    Le soluzioni per risparmiare mantenendo il formato fisico sono due allora, il cd o i vinili da edicola, entrambe interessanti.

    assorted cd records in the shelves

    Il CD ha dei costi di produzione e di logistica molto piú contenuti, considerando peso, volume e spazi ridotti,  e si sente in maniera cristallina senza fruscii e complice il fatto di essere meno sulla cresta dell’onda rispetto a un vinile si porta a casa con molto meno a paritá di titolo: se ci accontentiamo delle dimensioni è una soluzione perfetta, considerando che anche il costo dei lettori è decisamente piú abbordabile, ed è probabile che abbiamo ancora in casa qualche apparecchio che puó leggerli come lettori bluray o dvd, console per videogiochi, computer con qualche anno alle spalle o autoradio.

    Viceversa, se il vinile non si discute e  si vuole risparmiare o ci si butta sul mercato dell’usato, facendo attenzione alle quotazioni e alle condizioni dei dischi, magari spulciando fiere, mercatini o siti specializzati come discogs, o volendo rimanere sul nuovo una bella soluzione sono i vinili venduti in edicola.

    vinyl disc on top of shelf

    Non sono amatissimi dai puristi e dai collezionisti perché a volte non sono fedelissimi all’originale, specie sulle parti tipografiche, possono avere un controllo qualitá meno preciso ma costano meno e , non ditelo a voce alta, suonano come i dischi originali nonostante costino meno.

    E il prezzo piú basso non dipende da una minore qualitá, visto che generalmente partono dagli stessi master delle edizioni che trovate nei negozi di dischi o nelle librerie, ma dal fatto che quando sono accompagnati da un prodotto editoriale, come un fascicolo o un giornale da acquistare in abbinata pagano l’iva ridotta al 4% dei prodotti editoriali anziché quella standard del 22%.

    vinyl records discs and three cassette tapes

    Se poi si tratta del primo numero di una collana, grazie alle offerte di lancio si riesce a portare a casa con una decina di euro un disco che in negozio costa 2 o 3 volte tanto. Ovviamente non troveremo la scelta di un negozio, e spesso arrivano agli edicolanti poche copie con il rischio di rimanere a bocca asciutta o di dover fare il giro di tutte le edicole della zona per trovare il disco desiderato, ma quando ci riusciamo  il portafoglio ringrazia sentitamente, specie se si tratta di titoli o artisti a cui vi state approcciando, magari mettendo in conto di acquistare una versione piú pregiata in futuro se vi avrá fatto appassionare particolarmente.

    Diventa essenziale quindi informarsi sulle nuove uscite, i prezzi  ed eventualmente chiedere all’edicola di fiducia di metterci da parte il titolo a cui puntiamo. Alternativamente se si tratta di collane, ci si può anche abbonare nel sito dell’editore con la sicurezza di ricevere tutti i numeri, e spesso omaggi o sconti speciali. 

    vinyl record in vinyl player on table

    Ovviamente con l’abbonamento c’é il rischio di ricomprare un disco che abbiamo giá in collezione, ma basta nel caso rimandarlo indietro, facendo attenzione ai costi di spedizione, cosa da verificare nelle condizioni dell’abbonamento, ricordando che il peso e le dimensioni di un vinile non sono trascurabili e il prezzo della spedizione per un privato si puó avvicinare pericolosamente al valore del disco stesso.

    Ma se in edicola esce un titolo interessante, magari tra quelli che non sono la primissima scelta della nostra wishlist, ma che a un prezzo interessante non si puo dire di no perché non farlo? Meglio a parità di spesa portarsi a casa due o tre titoli che un’edizione , sulla carta piú pregiata, ma che suona allo stesso modo, venduta in altri canali.

    born in the u s a by bruce springsteen album

    Diverso il discorso quando si hanno edizioni particolari, che magari hanno effettivamente qualcosa in piú, magari degli extra o un disco aggiuntivo e che possano avere un maggiore valore collezionistico, ma solo quando la differenza di prezzo é accettabile, inutile pagare lo stesso disco il doppio solo perche uno ha il vinile colorato anziché nero.

    Alla fine anche il marketing conta parecchio, così come quanto riteniamo importante il disco nella nostra collezione, ma a livello tecnico generalmente uno vale l’altro quindi nella maggior parte dei casi meglio risparmiare qualcosa e dedicare il budget risparmiato magari al prossimo titolo della nostra wishlist.

  • Scegliere le cuffie adatte per le nostre esigenze

    Scegliere le cuffie adatte per le nostre esigenze

    Un accessorio molto utile sia per svago che per lavoro sono le cuffie, ne esistono di tante tipologie, con tante funzionalitá distinte e tanti prezzi, ma la sua utilitá é indiscutibile.

    Se dotate di microfono possono essere collegate al telefono per consentirci di conversare a mani libere quando magari stiamo facendo un attivitá che non ci consente di tenere il telefono per le mani, o quando magari siamo in viaggio.

    Se hanno un sistema di cancellazione o di riduzione del rumore possono essere usate per estraniarci da un ambiente rumoroso, come quello di un ufficio open space permettendoci di mantenere la concentrazione

    Ma le possiamo banalmente utilizzare per ascoltare della buona musica, a casa,  in ufficio, sui mezzi di trasporto, in palestra o facendo una corsetta, oppure ancora per giocare ai videogiochi o per guardare la tv senza disturbare familiari o coinquilini.

    Gli esempi sono tanti perché le cuffie devono rispondere alle diverse esigenze di ognuno di noi, quindi la cuffia che puó andare bene a noi non va bene per un’altra persona e soprattutto a seconda delle attivitá potrebbe essere utile usare delle cuffie specifiche.

    Quindi bisogna mettere in conto che a seconda dei casi puó essere il caso di avere piú cuffie, dagli auricolari wireless ricaricabili da usare sul telefono, a quelle sportive che non cadono dalle orecchie coi movimenti del corpo quando facciamo attivitá fisica, a quelle ad archetto per ascoltare la musica comodamente anche per ore, solo per enunciare quelle piú comuni.

    E a seconda di marca, tecnologie e caratteristiche i prezzi possono variare considerevolmente, ce ne sono anche da spendere 1 euro, così come ce ne sono da diverse migliaia di euro. 

    Sicuramente una volta individuata la tipologia e le caratteristiche che ci servono meglio puntare su un prodotto di qualità per lo meno decente evitando prodotti troppo economici, e magari informandosi sul modello che abbiamo individuato.

    Non mancano infatti sul mercato prodotti di marchi altisonanti dove si paga il blasone ma la qualitá é simile a prodotti che ne costano la metá , così come prodotti di alcuni marchi semisconosciuti che valgono molto piú del loro prezzo, magari perché producono conto terzi per il marchio altisonante.

    A volte a paritá di caratteristiche il prezzo cambia per i materiali utilizzati: un connettore, un cavo o i cuscinetti delle cuffie di qualitá superiore fanno sí che le cuffie dureranno di piú e generalmente per un prodotto piú costoso o piú diffuso é piú facile reperire ricambi rispetto ad un piú economico prodotto usa e getta, dove quando col tempo la similpelle si sgetolerá sarete costretti a buttare le cuffie che ancora suonano bene anziché poter cambiare i padiglioni con un ricambio.

    Inoltre le caratteristiche fisiche della cuffia possono variare tantissimo, soprattutto per gli auricolari che andando dentro le orecchie o per le cuffie sportive, dove una minima differenza nel design della cuffia le rende portabili o meno per il nostro uso, anche in considerazione che si tratta di differenze che possono variare da persona a persona.

    Ma banalmente anche la differenza di tipologia , tra una cuffia chiusa o una aperta cambia tantissimo: in quelle chiuse non passa l’aria dall’esterno quindi sono piú isolate dai rumori e il suono sulla carta migliora, ma di contro scaldano l’orecchio non consentendoci un uso prolungato, a differenza di quelle aperte dove se l’ergonomia della cuffia è buona potremmo portarle addosso per ore quasi senza sentirle ma sentendo i rumori esterni. 

    A seconda dei casi è importante scegliere una cuffia con il sistema di cancellazione di rumore, dove un microfono e un apposito chip ascoltano i rumori all’esterno per produrre un’onda sonora in controfase che attutisce o cancella i rumori esterni, al prezzo di avere una cuffia che necessita di essere alimentata, e di una certa latenza che puó rendere poco naturale il suono, oltre a un costo maggiore della cuffie, ma magari diventa indispensabile per potersi estraniare dalle chiacchiere dei colleghi in ufficio.

    Insomma non è facile scegliere una cuffia , ma in tanti casi non se ne può fare a meno. Voi che tipo di cuffie utilizzate? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti.

  • I cd stanno per tornare di moda?

    I cd stanno per tornare di moda?

    Il mondo della musica negli ultimi tempi ha visto tanti cambiamenti, e se ormai lo streaming e comunque i formati digitali la fanno da padrone,  i vinili sono tornati di moda, probabilmente piú come feticcio da possedere per sostenere il cantante di cui siamo fan che non come supporto per ascoltare la musica.

    Infatti non é raro che molti acquirenti di dischi non abbiano neanche un giradischi o che ascoltino principalmente il disco che hanno acquistato, in forma digitale, magari scaricando i file ottenuti insieme al disco.

    Ma il vinile purtroppo ha un grosso limite, costa parecchio produrlo, spedirlo e distribuirlo e se davvero raramente verrá solcato da una puntina ha senso spendere 40 euro quando lo stesso titolo in cd da nuovo ne costa 10?

    Considerando poi che a differenza del passato, un disco moderno nasce in digitale e viene comunque convertito in analogico per potere essere stampato su vinile si perde anche filosoficamente il vantaggio di avere un costoso supporto analogico.

    Quindi per chi vuole solo la trasposizione fisica di un disco che poi ascolterá in streaming ha senso comprare un vinile a quei prezzi? 

    Probabilmente no, ma se si vuole possedere fisicamente quel disco, e magari risparmiare non solo solo soldi ma anche spazio nelle libreria, il modo più conveniente è di acquistare il tanto bistrattato cd.

    E’ finito fuori moda, è stato quasi completamente soppiantato dal ritorno del vinile nei pochi negozi di dischi superstiti ma in realtà è ancora vivo e considerato che è poco richiesto costa poco, soprattutto in confronto ai 33 giri.

    Così come costa poco riprodurlo, perché nonostante il lettore cd sia sparito dai nostri computer può essere letto da un qualsiasi lettore di dvd o blueray attaccato alla tv o con un lettore o un masterizzatore usb che si può ancora comprare con poca spesa.

    E a differenza delle cassette, altro formato concorrente dell’epoca, è piú facile riprodurlo, in quanto i lettori a cassette sono praticamente spariti dal mercato del nuovo e a differenza di cd o giradischi riesumare un apparecchio fermo da anni richiede molto probabilmente la manutenzione di un tecnico per la sostituzione delle cinghie sciolte dal tempo.

    collection of assorted music discs in shop

    Essendo il CD passato di moda qualcuno se ne disfa e si possono trovare titoli importanti su cd nelle bancarelle e nei mercatini al prezzo di un caffé o poco piú.

    Ed é il momento di approfittarne e farne incetta perché con il costo dei vinili che aumenta sempre, i cd anche da nuovi nel giro di qualche tempo sicuramente torneranno di moda come è stato per i vinili ed allora  i loro prezzi aumenteranno.

    white and black compact discs

    Probabilmente non arriveranno al livello attuale dei vinili in quanto piú economici da produrre, ma è verosimile che possano arrivare a costare la metá del costo attuale di un vinile, e se abbiamo comprato oggi un cd a 2 euro magari nel giro di qualche anno potrebbe tranquillamente costarne 20, quindi diventare paradossalmente pure un ottimo investimento.

    collection of compact disc

    Inoltre si trasportano piú facilmente, pesano ed ingombrano meno, e comunque non sono certo il male assoluto per l’ascolto dei nostri album, se poi col costo di un solo vinile nuovo magari ci portiamo a casa 10 cd usati forse è anche un modo piú democratico per avvicinarci alla musica e magari scoprire degli artisti che non conoscevamo.

    Voi come ascoltate la musica? In streaming , su vinile o usate il tanto bistrattato cd? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti

  • Come farsi un vero impianto hi-fi spendendo meno di una cassa bluetooth

    Come farsi un vero impianto hi-fi spendendo meno di una cassa bluetooth

    L’ascolto della musica in casa generalmente é relegato alle cuffie collegate allo smartphone, alle casse bluetooth o ad un assistente vocale come Echo di Amazon o il Google Nest dove la qualitá dell’ascolto seppur accettabile per le dimensioni dell’apparecchio non puó mai essere granché.

    E lo stesso dicasi per le soundbar che attacchiamo alla tv per migliorare l’audio e la motivazione é la stessa: le dimensioni delle casse contano per ottenere un bel suono, non si può pensare di avere un audio di qualitá in uno spazio di pochi centimetri dove manca fisicamente lo spazio per la cassa armonica come nel retro di una tv a schermo piatto.

    Certo si possono usare stratagemmi software per simulare la spazialitá dell’audio e migliorare leggermente le cose, ma spesso queste soluzioni di compromesso finiscono per creare un suono artificiale e poco piacevole. 

    Inoltre acquistare un prodotto migliore dello stesso tipo non porta miglioramenti significativi a fronte della spesa investita, passare da una cassa bluetooth da 30 euro a una da 300 o da una soundbar da 80 euro a una da 600 migliora un po le cose ma non risolve il problema, soprattutto considerando che con quella spesa o anche meno si può iniziare a portare a casa un impianto hifi vero, magari recuperando qualche pezzo sul mercato dell’usato.

    Infatti inseguendo le inserzioni e schivando qualche fregatura ci si puó portare a casa un amplificatore, un paio di casse decenti e un lettore cd anche con 150 euro, meno del costo di una cassa bluetooth di marca.

    Infatti i prodotti hifi degli anni 90-2000, forse gli ultimi presenti in massa nelle case si portano a casa a prezzi interessanti , spesso sono prodotti di qualitá, fatti per durare, progettati e realizzati in Europa o in Giappone e non prodotti in massa da un terzista cinese che per tagliare i costi al massimo usa componentistica di scarsa qualitá e lesina sul controllo qualitá degli apparecchi. 

    E pazienza se si dovrá rinunciare ad avere integrata qualche comoditá dei prodotti piú moderni , come radio dab , connessione bluetooth o streaming di rete, anche se la presenza di tanti ingressi ci permette di collegarci un dispositivo esterno come un ricevitore bluetooth che con una manciata di euro, permette di collegare l’amplificatore allo smartphone e godere della musica liquida in streaming.

    Anche collegare il TV ad un impianto non recente è possibile tramite un DAC che si può attaccare alla presa ottica del televisore da una parte e all’impianto hifi dall’altra tramite un cavo apposito ottenendo un risultato migliore di una soundbar.

    Infatti a differenza di certi prodotti recenti le possibilitá di collegamento non mancano anche su apparecchi di fascia economica e poiché il bello di queste soluzioni é la possibilitá di abbinare prodotti diversi per marca, tipologia, qualitá ci si puó divertire nell’ottenere la migliore resa comprando vendendo o scambiando i componenti.

    E trattandosi di modelli usati rivendendo e scambiando, a differenza del nuovo, non ci si perde tanti soldi dato che il deprezzamento lo hanno gia avuto.

    Anzi se uno poi inizia a smanettare può divertirsi a comprare pezzi guasti a prezzo simbolico e aggiustarli da solo risparmiando parecchio, salvandoli dalla discarica e con maggiore soddisfazione di comprare un prodotto giá a posto.

    Tralaltro a differenza di quello che avveniva in passato, su certi apparecchi moderni i produttori lesinano sui collegamenti, magari nei prodotti piu economici , non solo si ha un wattaggio, impedenza delle casse o alcune funzioni in meno, ma vanno ad eliminare collegamenti come la presa phono per i giradischi (problema ovviabile tramite un pre-phono esterno), l’uscita ottica, quella per le cuffie o il numero di uscite di linea, quindi comprare usato ha senso anche per la versatilitá e non solo per il portafoglio.

    Certo c’è da stare attenti ad evitare prodotti difettosi o comunque delicati specie per quelli dove i ricambi non si trovano o la manodopera per la riparazione costerebbe più del valore del prodotto in ottime condizioni, oltre a fare attenzione a non strapagare certi prodotti particolarmente di moda tra gli appassionati e prestare particolare attenzione su alcuni prodotti , in origine piu economici, che possono risentire più di altri dei segni del tempo (esempio le sospensioni in foam anziche in gomma di certi altoparlanti che col tempo tendono a sbriciolarsi e la riparazione non sempre è conveniente).

    Alla fine un buon impianto hifi usato , ha un suono migliore, è più divertente ed economico di una cassa bluetooth o di una soundbar, voi siete d’accordo? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Un impianto hifi ha senso oggi?

    Un impianto hifi ha senso oggi?

    Oggi parliamo di impianti stereo, apparecchi che sino a venti trent’anni fa erano presenti in tutte le case ma sono passati di moda sostituiti da casse bluetooth, soundbar e assistenti vocali

    E se facciamo un giro nei grandi magazzini dell’elettronica scopriremo che le sale d’ascolto e i grandi assortimenti di amplificatori, casse e lettori cd sono spariti, resiste giusto qualche giradischi in preda alle mode del momento, ma anche in quei negozi indipendenti che hanno ancora qualcosa in vendita, i prodotti in esposizione si contano nelle dita di una mano, magari due o tre amplificatori, quattro o cinque coppie di diffusori e un lettore cd.

    Per fortuna rimangono i negozi specializzati in hifi, che purtroppo non sono presenti in tutte le cittá , dove si trovano i prodotti di fascia alta e che in genere trattano e ritirano usato e dove sopratutto é possibile ascoltare l’impianto prima dell’acquisto.

    Quello che é sparita é la fascia medio bassa del mercato , anche da internet dato che molti dei marchi storici dell’hifi piú commerciali hanno smesso di produrre, nella migliore delle ipotesi spostandosi nella fascia piu alta del mercato o addirittura chiudendo o cedendo il marchio dopo decine di anni di successi.

    Resiste la fascia alta, dove piccoli produttori riescono a dire la loro,magari in una particolare nicchia di mercato, oltre a grandi gruppi che hanno inglobato marchi storici per risparmiare sui costi di sviluppo e di produzione ripartendo le spese su piú marchi.

    Ma quello che resiste sopratutto é il mercato dell’usato che da una parte é vivace perche su alcune tipologie di articoli non ci sono innovazioni tali da rendere particolarmente appetibile il nuovo e dall’altra parte i prezzi non sono particolarmente elevati perche’ si rivolge ad una nicchia dove la domanda al momento é bassa.

    Quindi il momento é buono per sperimentare e per riassaporare il concetto di alta fedeltá considerando che cercando sull’usato un bel amplificatore e un paio di casse di buona qualitá si portano a casa al prezzo di una soundbar , ottenendo un risultato molto piú soddisfacente, a costo di un po di spazio e magari di qualche compromesso rinunciando a qualche funzione tecnologica, anche se a dire il vero c’é sempre la possibilitá di attaccare ad un ingresso dell’amplificatore un piccolo ricevitore bluetooth per rendere l’impianto smart attingendo alla musica liquida dal nostro smartphone.

    Ma il bello è che , acquistando prodotti di qualitá, si può cambiare facilmente senza andare a perderci tanti soldi: il rivenditore specializzato dando dentro il proprio usato ve lo valuterá bene, aggiungendo una piccola differenza per un prodotto nuovo, o se lo abbiamo giá acquistato usato potremmo rifarci della spesa e prendere  anche a costo zero o con una piccola differenza prodotti analoghi che magari si addicono di piú al nostro impianto o alle nostre esigenze, consentendoci di provare e sperimentare senza troppi patemi d’animo, cosa impossibile con quei prodotti che hanno sostituito gli hi-fi nelle nostre case che generalmente perdono il loro valore appena usciti dal negozio.

    Diciamo che é un modo differente di fruire la musica, ma se avete accarezzato l’idea di comprare un giradischi o un lettore cd é bene pensare di ascoltarlo su un impianto vero e non su una cassa bluetooth, magari acquistando un prodotto vintage di qualitá.

    L’unica accortezza col vintage é provare accuratamente prima dell’acquisto evitando prodotti difettosi in quanto la riparazione potrebbe costare piú del valore dell’apparecchio e potrebbe essere impossibile trovare i ricambi, sopratutto per le sorgenti con parti in movimento come piastre a cassette e lettori cd, quindi meglio affidarsi a un rivenditore che possa darci un minimo di garanzia, e possibilmente evitare la spedizione in mancanza degli imballi originali, in quanto sono comunque oggetti delicati con tanti anni alle spalle che possono rompersi nel trasporto se non imballati perfettamente.

    E’un mondo molto interessante che sta lentamente tornando di moda, prima coi dischi in vinile, ma anche con cassette e cd che iniziano a ritornare in auge, quindi é bene approfittarne finché i prezzi rimangono bassi. 

    Voi pensate di costruirvi un hi-fi magari rimettendo in sesto il vecchio impianto del papá o preferite una moderna cassa bluetooth? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Vinili e cassette sono ormai merchandising?

    Vinili e cassette sono ormai merchandising?

    Volevo fare una riflessione sui supporti musicali, siano essi cd, vinili o cassette che stanno tornando di moda, ma che rispetto a qualche anno fa hanno cambiato il loro ruolo.

    Sino agli anni 2000 infatti il disco che compravamo al negozio serviva per farci ascoltare fisicamente la musica, lo si scartava , lo si metteva nel lettore a casa o in auto, magari si contemplava la copertina o il libretto e si gustava l’opera fino a consumarlo, anche perche’ i dischi costavano e spesso non ci si poteva permettere di averne piu’ di tanti, a meno di non piratarli facendo una copia del disco prestato da un amico.

    Adesso invece la musica che si ascolta principalmente e’ quella liquida: con un abbonamento di pochi euro al mese, o anche gratis se non ci disturba sentire qualche pubblicità tra un brano e l’altro possiamo avere un catalogo pressoché infinito e disponibile sul momento, tralatro da ascoltare sul dispositivo a noi più comodo al momento: dall’impianto casalingo, alla macchina, al telefono o magari ad una cassa bluetooth, quindi il disco come supporto fisico non solo non ci serve piu’ ma ci diventa pure scomodo per l’ascolto. Ma allora perché continuiamo a comprarli?

    Sicuramente anche per moda, ma c’e’ da dire che avere in mano un supporto fisico, magari non necessariamente da mettere sul piatto o sul lettore, ci da modo di gustare la copertina e gli artwork, di poter fisicamente toccare e avere tra le mani l’opera anziché un pugno di byte e ci restituisce una sensazione speciale che forse avevamo dimenticato, oltre a dare un riconoscimento all’artista piu’ importante dei pochi spicci che arrivano dalle piattaforme di streaming

    Si compra ormai il disco, magari un bel vinile colorato , spesso senza neanche avere in casa il giradischi, o peggio ancora avendo un ciofecone da quattro soldi che i dischi non solo li riproduce male ma li distrugge pure dopo un paio di ascolti.

    Ma il disco fisico se ci pensiamo ora ha la stessa funzione della maglietta, della spilla o del gadget del cantante: si e’ trasformato da strumento di ascolto a puro merchandising, qualcosa da avere perché realizzato dall’artista preferito che terremo piu’ come pezzo da collezione che non per l’uso con cui e’ stato concepito: ascoltare la musica.

    E considerando la qualità della maggior parte dei lettori moderni di scarsa qualità che si trovano in commercio forse e’ anche meglio continuare a non utilizzarli e continuare a fruire della musica dal nostro servizio di musica liquida senza rovinare i supporti.

    Infatti la qualità delle piastre a cassette, dei lettori cd e dei giradischi attualmente in commercio e’ particolarmente scarsa perché i produttori storici hanno dismesso la produzione, quindi quello che si puo’ trovare al di fuori del vintage o del mercato dell’alta fedeltà, dove qualcosa ancora si trova ma a prezzi particolarmente salati, e’ veramente ai limiti della decenza, e anche qualche prodotto di qualche marchio storico che si trova ancora in commercio non e’ altro che la rimarchiatura di qualche prodotto OEM cinese con caratteristiche basilari venduto a prezzo di prodotto di fascia alta e con qualita’ molto peggiore del più scarso prodotto da supermercato che potevamo trovare vent’anni fa tra le offerte speciali.

    Eppure nonostante questo dischi, cd e persino cassette , dopo anni dove erano quasi spariti, ora si tornano a vendere in numeri degni di nota, nonostante non siano neanche particolarmente economici e anche se non ci sono piu’ i tanti megastore di dischi di un tempo, oltre a siti dove trovare ampia scelta, stanno riaprendo negozi di dischi specializzati , che seppur di nicchia indicano un trend che non e’ da trascurare.

    Voi ascoltate ancora la musica da supporto fisico o siete fruitori di musica liquida? Avete riesumato il vecchio giradischi vintage in stile hipster o ascoltate più pragmaticamente la musica in streaming dal cellulare? Fatecelo sapere!

  • Leggere con gli ebook reader

    Leggere con gli ebook reader

    Oggi parliamo di ebook reader, quegli strumenti che gli appassionati di lettura probabilmente conosceranno, e che alcuni amano e molti odiano.

    Per chi non li conoscesse sono quei dispositivi per la lettura dei libri in formato digitale, una sorta di tablet specializzato per la lettura dotato di uno schermo in bianco e nero ad alto contrasto che simula la carta stampata, spesso retroilluminato che consente la lettura anche in ambienti bui, dotato di una memoria interna dove immagazzinare centinaia di libri e dotato di una batteria di lunga durata che ci permette di leggere i nostri libri per settimane, a volte anche per mesi senza doverlo ricaricare.

    Tralaltro i costi degli apparecchi non sono particolarmente esosi, gia con una sessantina di euro si possono trovare dispositivi più che validi, cosa che li rende un regalo molto appetibile per chi è solito leggere, e vista la facilità di utilizzo, buono anche per chi ha tante primavere alle spalle.

    Vengono odiati perché leggere un libro su uno schermo significa perdere la ritualità di sfogliare le pagine di un libro, di sentire l’odore della carta ma hanno anche tanti vantaggi.

    Quello più evidente sono le dimensioni, non tanto del dispositivo in se, che generalmente ha uno schermo di 6-7 pollici grossomodo simile alle dimensioni di una pagina di un libro tascabile, ma senza lo spessore e il peso di un tomo di svariate pagine, e con il vantaggio di poter portare con se, magari sull’autobus o in spiaggia tutta la nostra libreria: cosa particolarmente apprezzabile in casa dove lo spazio da dedicare ai libri è spesso esiguo.

    Se un tempo la leggibilità , specie dei modelli più economici, poteva non essere perfetta, i modelli più moderni riescono a non stancare l’occhio durante la lettura come una pagina stampata, a differenza della lettura di un libro in formato digitale dallo schermo di un tablet o di uno smartphone, che se ha il vantaggio dei colore stanca durante la lettura.

    E’ vero che alcuni tablet hanno una modalità lettura che riduce la luce blu emessa dallo schermo per cercare di mitigare il problema, ma non è la stessa cosa di uno schermo nato per la lettura prolungata. Ad onor del vero esiste qualche ebook reader con schermo a colori, ma essendo una soluzione di compromesso la leggibilità è molto più scadente rispetto ad un omologo in bianco e nero, oltre ad essere più costoso e a consumare più velocemente la batteria, forse può essere una scelta che può avere senso solo per chi intende leggere tanti fumetti a colori in formato digitale

    Un mito da sfatare però è l’economicità dei titoli: se è vero che il prezzo del dispositivo , a meno di non scegliere un dispositivo di altissima gamma, è basso diverso discorso è l’acquisto dei libri in formato digitale: spesso , soprattutto se si tratta di titoli recenti il prezzo non è molto più economico della versione cartacea, che a differenza di un file digitale una volta letta può sempre essere rivenduta o regalata, nonostante non ci siano quei costi di stampa, stoccaggio e distribuzione tipici del prodotto fisico.

    Discorso diverso per i titoli meno recenti o di autori minori, si trovano con facilità raccolte di classici a costo zero o a prezzi simbolici, cosi come la possibilità di fare degli abbonamenti per la lettura illimitata di un determinato catalogo di libri, anche se generalmente le novità o i titoli di grido difficilmente sono inclusi in questi cataloghi.

    Dato che si parla di prodotti digitali c’è da dire che esiste anche la pirateria, ma a differenza di altre tipologie di contenuti, vuoi per il minore appeal, vuoi perché nel tempo sono stati chiusi molti siti dove era possibile reperire i file piratati non è semplice procurarsi dei libri digitali piratati, soprattutto se in lingua italiana, senza avere particolari conoscenze informatiche. Magari è leggermente più semplice recuperare per via traverse dei libri in inglese, specie se hanno una certa richiesta o notorietà ma non è comunque una cosa alla portata di tutti.

    Parlando di libri in lingua straniera avere uno strumento digitale per la lettura diventa particolarmente utile dato che molti modelli di ebook reader hanno un loro vocabolario, con la possibilità di tradurre frasi e testi e di poter annotare sul file dei nostri commenti.

    Insomma si tratta di uno strumento utile e comodo, che non è detto che debba sostituire il libro cartaceo ma a seconda dei casi o delle situazione può senza dubbio affiancarlo.

  • Le casse bluetooth

    Le casse bluetooth

    Se cercate un regalo da fare o da farvi adatto un po’ a tutti , dai giovanissimi a chi ha qualche primavera sulle spalle e utile sia a casa che all’aperto e dal costo non esagerato sicuramente un idea è una cassa bluetooth

    Sono quei piccoli altoparlanti portatili a batteria che si collegano senza fili al telefono , a un computer o comunque a una sorgente audio per diffondere la musica. Inoltre hanno spesso un microfono integrato che li può trasformare in un vivavoce utile per rispondere alle chiamate magari anche in auto o al lavoro.

    Sono ottimi per fare festa con gli amici, da portare in giardino, in strada, in spiaggia o in piscina, ma anche solo per ascoltare la musica sotto la doccia o in una stanza dove non abbiamo un apparecchio audio

    Come i cellulari hanno una batteria ricaricabile interna che permette di sentire la nostra musica per diverse ore, qualcuno anche per giorni, e alcuni di loro possono pure fare da powerbank ricaricando il cellulare

    Ce ne sono di diverse dimensioni, quasi tutti possono stare dentro uno zaino, qualcuno lo si può appendere ai vestiti con un gancio, qualche altro è più ingombrante ma permette di organizzare party in giro

    Alcuni nascono per uso più casalingo, altri invece per uso più outdoor e quindi hanno protezioni per la sabbia e per l’acqua, cosi come quelli pensati per essere usati sotto la doccia.

    Qualcuno di questi può fare da assistente vocale come i vari Alexa o Google Home, che sono a loro volta delle casse bluetooth perchè possono suonare la musica trasmessa da un altro dispositivo, anche se non hanno una loro batteria integrata, e quindi possiamo usarli solo in casa.

    Ovviamente la versatilità e le dimensioni non consentono un ascolto di alta qualità, seppure le migliori suonano decentemente e hanno anche potenze importanti non consentono di certo un ascolto ad alta fedeltà, per una questione fisica.

    Infatti l’alta fedeltà presuppone che la disposizione degli altoparlanti componga con la testa dell’ascoltatore un triangolo equilatero e dato che una cassa bluetooth ha in genere una larghezza di una ventina di centimetri questo triangolo d’ascolto non potrà esistere neanche se ce le attaccassimo in fronte.

    Infatti le migliori casse bluetooth tendono ad avere dei sistemi di virtualizzazione del suono per simulare una diversa posizione di ascolto, ma ovviamente non è un vero hi-fi. Un altro accorgimento che si può usare su alcune casse di maggiore qualità è quello di poterne collegare più di una in serie, a patto di riuscire a separare i canali e a disporle alla giusta distanza

    Ovviamente per connetterle tra di loro si deve trattare di modelli della stessa marca , che abbiano la funzionalità per connettersi a vicenda e che consentano la modalità stereo, di modo che una cassa abbia il segnale sinistro e l’altra quello destro, infatti alcune casse possono connettersi tra di loro solo in modalità party dove più casse condividono lo stesso segnale da una cassa principale “Master” collegata con la sorgente

    La modalità party puo essere usata anche per fare una sorta di multi room e avere la stessa musica in più stanze delle casa a patto che siano tutte ad una distanza non troppo distante dalla sorgente

    Altre funzionalità spesso presenti sono il jack audio per connettere un dispositivo direttamente via filo, e a volte un lettore di schede microsd per usare la cassa come lettore mp3 facendo a meno della sorgente, inserendo i brani nella scheda di memoria microsd.

    Insomma si tratta di un apparecchio utile , simpatico e dai costi contenuti: quelli base costano anche poco piu di 10 euro, mentre quelli migliori di marche importanti e dotati delle funzionalità più avanzate posso costare anche alcune centinaia di euro. Vi metto magari qualche esempio qui sotto qualora foste interessati all’acquisto.

    Mini

    Modelli base

    Modelli evoluti

    Da party

    Premium:

  • Scegliere la bici

    Scegliere la bici

    Scegliere la bici che fa per noi è più difficile di quanto uno possa pensare, e non basta quindi andare nel primo supermercato e accaparrarsi quella dell’offerta del volantino e iniziare a pedalare, anzi probabilmente saranno soldi buttati, anche perché esistono infinite tipologie di biciclette per adattarsi alle esigenze e alle dimensioni di ogni singolo ciclista.

    A seconda dell’uso che dobbiamo farne, potremmo scegliere tra tantissime bici, da quelle da città a quelle da cicloturismo, dalle mountain bike alle bici da corsa, alle bici elettriche ognuna con diverse dimensioni delle ruote, telai, componentistica, cambi, freni , forcelle e accessori molto diversi tra loro che fanno variare tantissimo sia i prezzi che le prestazioni, dato che si può spendere per una bici 100, 1.000 o 10.000 euro e che queste differenze sicuramente confonderanno un neofita, che prima di acquistare dovrebbe informarsi bene per capire cosa gli occorra per non sbagliare l’acquisto.

    In questo articolo non voglio stare qui a tediarvi sul singolo particolare, e a spiegarvi le differenze, perché non basterebbero delle ore, ma magari se me lo chiedete nei commenti potrei fare degli articoli dedicati.

    Come dicevo  la bici è qualcosa di molto personale e che ha come un vestito una sua taglia, infatti per garantire una marcia fluida e non affaticarsi troppo nell’utilizzo, cosa che ci farebbe disinnamorare presto del nostro mezzo, è necessario scegliere la dimensione del telaio della bici a seconda della dimensione del nostro cavallo e del nostro avanbraccio, scegliendo per quella tipologia di bicicletta la taglia giusta: questo significa che la bici acquistata da vostro fratello probabilmente non andrà bene anche per voi, o quella di vostra madre non andrà bene a vostro padre, etc.

    Pertanto è essenziale rivolgersi a un rivenditore specializzato, che vi potrà indirizzare sulla bici della tipologia e della misura giusta alle vostre esigenze, certo si spenderà un po’ di più, ma saranno soldi ben spesi, perché a rivendere una bici perché non adatta a noi, specie si tratta di prodotti economici, ci si ricava ben poco, quindi è meglio fare l’acquisto giusto dall’inizio.

    Piuttosto se il budget è limitato meglio un buon usato, spesso se ne trovano a prezzi molto interessanti, anche dai rivenditori stessi che le hanno prese in permuta, ma che siano di una buona marca, con componenti di qualità e non troppo datate, in questo caso fatevi aiutare da qualcuno che ne capisca per evitare le fregature, e non incappare in prodotti difettosi o sorpassati, magari con 10 o più anni sulle spalle a prezzo di bici nuove.

    Il consiglio che posso darvi è prima di fare un’acquisto di informarsi bene , magari farsi una chiacchierata con più di un rivenditore specializzato, che di solito è esso stesso un ciclista e potrà quanto meno indirizzarvi e non buttarvi a capofitto sulla prima bici che vi capita a tiro, evitate di puntare su prodotti troppo scadenti a costo di ritardare l’acquisto fin quando non si ha un budget necessario a comprare qualcosa di decente, tenendo conto che serviranno almeno alcuni biglietti da 100 euro anche solo per iniziare.