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  • I telefoni ricondizionati hanno davvero senso?

    I telefoni ricondizionati hanno davvero senso?

    Quando abbiamo l’esigenza di cambiare un telefono che magari ci é caduto , lo abbiamo smarrito o ha smesso di funzionare,  e non vogliamo spendere cifre folli probabilmente ci sará venuto in mente di valutare l’acquisto di un prodotto ricondizionato.

    E’ un idea che sicuramente potrebbe farci risparmiare qualcosa, ed è sicuramente un modo per ridurre i rifiuti elettronici, dato che , almeno sulla carta, un telefono che passa di mano significa, almeno sulla carta, un telefono in meno che viene prodotto e soprattutto uno in meno che viene smaltito.

    In realtá non é sempre vero perché , soprattutto a seconda della tipologia del telefono, un ricondizionato potrebbe non essere la soluzione ideale: infatti se vogliamo avere l’ultimo ritrovato della tecnologia appena lanciato difficilmente lo troveremo usato, ma ad esempio se ci accontentiamo di aspettare qualche mese dal lancio  é possibile acquistare d’occasione un telefono di qualitá dismesso magari dall appassionato di tecnologia che li cambia frequentemente o da qualcuno che non si é trovato bene col prodotto, magari un regalo non gradito o un prodotto dimostrativo che viene venduto quando esce sul mercato il sostituto.

    Il problema peró é che se il telefono passa di mano tramite un intermediario, come i siti o i negozi che valutano e acquistano i dispositivi usati per rivenderli, ovviamente devono farsi pagare il loro servizio e questo rischia , a seconda degli sconti sul nuovo , di rendere poco appetibile l’usato.

    Infatti chi lo ha comprato a prezzo pieno non vorrà rimetterci troppo, l’intermediario avrà il suo guadagno, quindi il prezzo dell’usato potrebbe paradossalmente essere piú alto del nuovo, che una volta passato il periodo di lancio magari viene scontato.

    Questo significa che se si tratta di telefoni molto richiesti e che difficilmente vengono scontati sul nuovo, come succede per gli Iphone e per certi telefoni android top di gamma, il gioco di acquistarlo usato puó valere la candela, se si tratta di un modello di media o bassa gamma soggetto a sconti é possibile che convenga comunque il nuovo.

    Va anche considerato che un telefono usato ha subito diversi cicli di carica e scarica della batteria che ne accorciano la durata e se la differenza di prezzo col nuovo é bassa conviene comunque portarsi a casa un dispositivo con due anni di garanzia, rispetto a rischiare di dover spendere una cifra importante , magari dopo un anno per la sostituzione della batteria.

    E sui telefoni di fascia medio bassa la batteria diventa spesso la causa della sostituzione del telefono: magari il dispositivo é perfetto, sia esteticamente che come prestazioni, ma la batteria non tiene o si è gonfiata, e la sostituzione costa quasi quanto ricomprare il telefono nuovo: soprattutto se il modello non é troppo diffuso va ordinata esclusivamente originale, e in quel caso spendere magari 60-80 euro su un telefono che vale la stessa cifra della riparazione ci fará propendere per la rottamazione.

    Questo anche perché , a volerlo dare dentro, sia in vendita o in permuta non verrebbe accettato o nelle migliori delle ipotesi vi verrebbe valutato una cifra ridicola.

    Diverso è per i modelli piú richiesti , dove maggiori valutazioni, disponibilitá di ricambi di concorrenza e maggiori possibilitá di guadagno, possono rendere conveniente la riparazione.

    Ricordiamoci comunque che chi ricondiziona il telefono vorrà avere pagato il proprio lavoro, quindi sia quando andiamo a vendere il telefono, o quando lo andiamo a comprare ricondizionato finiremo per pagare questo lavoro.

    Diverso quando si tratta di usati recenti che vengono soltanto rimessi in vendita senza l’intervento di un tecnico: in quel caso potremo magari mettere le mani su un telefono restituito dopo un reso, con giusto qualche giorno di utilizzo e con la garanzia residua del produttore, come avviene con la sezione Seconda Mano di Amazon, o con il reparto ricondizionati di alcuni grossi rivenditori di elettronica, dove gli sconti possono essere importanti, specie quando si cumulano ad altre iniziative promozionali che possono abbattere ulteriormente il prezzo, con il rischio di prendere un prodotto pari al nuovo anche a meno della metá del prezzo di listino.

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    Alla fine della fiera, decidere di comprare, rivendere o anche solo riparare dipende molto dal telefono, tendenzialmente puó valere la pena su telefoni top di gamma o comunque molto richiesti, da valutare a seconda dei casi per modelli medi che potrebbero avere un certo mercato, ad esempio alcuni Samsung, mentre sui modelli piú economici probabilmente la scelta migliore è ricomprarlo nuovo.

    Se ci pensiamo il telefono economico, dato che la riparazione diventa antieconomica , diventa un bene usa e getta, mentre quello di qualità riesce a guadagnarsi una seconda vita, specie tra chi non può o non vuole permettersi di spendere cifre importanti da nuovo.

    Ma se il prezzo del ricondizionato è conveniente, e spesso chi ce lo vende ci dá la propria garanzia, magari dopo aver sostituito la batteria per prolungarne la vita, diventa una soluzione sicuramente valida per le nostre tasche e per l’ambiente specie se si vuole proprio quella tipologia di telefono

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    Viceversa se non abbiamo esigenze specifiche, ci va bene un telefono qualsiasi, probabilmente uno di quelli economici, scelto con cura per evitare le fregature di certi modelli di primo prezzo che nascono obsoleti anche da nuovi, può essere la scelta giusta per il nostro portafoglio.

  • Auto usate: come evitare le truffe

    Auto usate: come evitare le truffe

    Ciao amici del risparmio, se abbiamo in mente di acquistare un’auto usata sappiamo che la fregatura puó essere sempre dietro l’angolo, specie se abbiamo adocchiato online una macchina venduta lontano da casa da un venditore a noi sconosciuto.

    Sicuramente esistono dei campanelli di allarme per fiutare eventuali fregature e pure qualche strumento utile per aiutarci, così come dei trucchi del mestiere dei venditori per nascondere le magagne.

    Diciamo che le problematiche che possiamo incontrare piú spesso sono le truffe dove il venditore punta alla vostra caparra cercando di vendervi una macchina inesistente oppure le macchine schilometrate o ringiovanite ad arte per farvi acquistare a prezzo maggiorato una macchina difficilmente vendibile.

    Il primo caso é quello peggiore in cui possiate incappare perché rischiate di sborsare una cifra considerevole e rimanere con un pugno di mosche in mano, anziché con la fiammante autovettura venduta a un prezzo d’occasione.

    La trappola generalmente é servita da piccoli rivenditori con un interessante parco macchine vendute a condizioni particolarmente favorevoli rispetto al prezzo di mercato, magari giustificato da una promozione per l’apertura del nuovo punto vendita: il problema é che quelle macchine che avete visto e provato nel salone non sono di proprietá del rivenditore e una volta versata la caparra per l’acquisto, magari pure saldate, non vi verranno mai consegnate : in un primo periodo si inventeranno delle scuse per giustificare il ritardo, poi il responsabile si fará negare, e quando sará piú possibile prendere tempo il salone scomparirá dal giorno alla notte, lasciando i malcapitati clienti sia senza auto che senza soldi, dato che le stesse macchine saranno verosimilmente state vendute a piú persone. Il problema diventerá poi recuperare il maltolto, dato che probabilmente il salone sará intestato ad una testa di legno nullatenente, quindi anche andando in causa sará difficile recuperare i soldi versati.

    E se magari avete venduto la vecchia macchina per poter pagare la caparra di quella nuova vi troverete senza auto e senza soldi.

    Quindi prezzi particolarmente sotto mercato, aziende o sedi nuove e pochi feedback sul venditore sono sicuramente dei campanelli di allarme: soprattutto in un periodo dove la richiesta di auto usate non manca vedersi proporre una macchina di lusso, con pochi chilometri a diverse migliaia di euro in meno dal prezzo medio di mercato è quantomeno sospetto, anche perché non si tratta di un privato che potrebbe avere fretta di vendere e quindi accontentarsi di una cifra piú bassa, ma di un operatore professionale che in teoria non ha bisogno di queste azioni per riuscire a fare una vendita.

    Altra fregatura in cui si puó incappare é trovarsi a comprare una macchina sensibilmente differente da come ci é stata presentata, e magari accorgersi del problema dopo il passaggio di proprietá, in questo caso il rischio sará quello di aver strapagato la macchina e magari di dover sostenere delle spese di manutenzione impreviste, ma almeno non saremo a piedi.

    E le magagne che si possono celare sono incidenti anche gravi occorsi alla vettura, magari riparati in economia e non a regola d’arte che potrebbero incidere sulla sicurezza o sull’affidabilitá della vettura oppure il piú classico schilometraggio, dove il venditore con qualche trucco del mestiere ringiovanisce la vettura e facendo segnare al tachimetro molti chilometri in piú di quelli effettivamente percorsi trasforma agli occhi dell’acquirente una macchina che sarebbe stata poco appetibile perché a fine vita in una ghiotta occasione, ma che probabilmente riserverá noie meccaniche a causa dell’usura.

    C’è da dire che vendere una macchina schilometrata non è illegale se viene specificato in fase di trattativa che i chilometri indicati differiscono da quelli reali, ma il venditore furbetto giocando con le parole e con le scartoffie che vi fará firmare alla consegna puó far risultare di avervi avvertiti della difformitá per evitare di dovervi risarcire.

    Così come non è detto che una macchina con tanti chilometri si possa rompere piú facilmente di una piú fresca, a volte anche la manutenzione ricevuta e l’utilizzo fanno la differenza, e per quello anche una macchina con centinaia di migliaia di chilometri puó sembrare piú giovane di una con qualche decina ma trattata male.

    man fixing vehicle engine

    Ma come accorgersi della cosa? Sicuramente un’esame visivo accurato ci permette di notare dell’usura poco compatibile coi chilometri dichiarati così come un esame delle parti piú nascoste o il controllo dello spessore della verniciatura con uno spessimetro puó rivelare una riparazione di carrozzeria, ma anche ad un occhio esperto alcuni particolari possono sfuggire o essere volutamente camuffati, magari sostituendo volante, pomello del cambio e pedali con altri meno usurati o facendo delle piccole modifiche che possono nascondere delle magagne piú grosse.

    Un sistema invece piú utile è quello di fare dei report sulla macchina in base alla targa o al numero di telaio, in modo da scovare incongruenze che possono nel caso farci desistere dall’acquisto in caso di dubbi.

    Se un primo controllo si puó fare gratuitamente verificando tramite il numero di targa il chilometraggio dichiarato nelle revisioni, questo non ci mette al sicuro da schilometrate avvenute poco prima della revisione, da problemi amministrativi o di incappare in un auto che ha avuto incidenti di grossa enitá.

    black honda hatchback on the road

    Interrogando, purtroppo a pagamento,  degli appositi archivi specializzati come Carfax o Carvertical che tengono traccia delle manutenzioni, riparazioni, furti, operazioni amministrative possiamo scovare facilmente incongruenze ed eventualmente indagare piú a fondo se siamo seriamente intenzionati ad acquistare la macchina.

    E con una spesa , mediamente di una trentina di euro, che possono ridursi sensibilmente acquistando dei pacchetti di visure, si puó evitare di buttare migliaia di euro in un acquisto sbagliato, o comunque di avere un appiglio per contrattare il prezzo.

    Si ottiene un report dettagliato dove variazioni del chilometraggio, problemi amministrativi, assicurativi e riparazioni di carrozzeria saltano velocemente all’occhio.

    a black jeep gladiator

    Cé da considerare peró che se la riparazione é stata fatta in maniera non tracciata, magari fuori dalla rete di assistenza ufficiale o da riparatori in nero, difficilmente possono emergere nei report delle anomalie, quindi per quanto accurati ci possono venire in aiuto su macchine aziendali, o ex noleggio, mentre se la macchina é sempre appartenuta a privati la magagna potrebbe non emergere.

    Ad ogni modo sono uno strumento utile, specie se stiamo trattando a distanza in quanto con il solo numero di telaio ci si fa una prima idea e magari ci evita di fare un viaggio di centinaia di chilometri per andare a vedere la macchina.

    Voi lo sapevate? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti

    shaking hands over car
  • Arrivano i voli All you can fly

    Arrivano i voli All you can fly

    Una notizia interessante sul mondo dei voli low cost é stato il lancio di una formula all you can fly da parte della compagnia ungherese Wizz Air. 

    Questa formula permette a chi é riuscito ad accaparrarsi l’offerta,  dato che i posti disponibili sono andati sold out velocemente in attesa di nuove disponibilitá, di volare illimitatamente sui voli internazionali della compagnia pagando un abbonamento annuale di 599 euro e una fee di 10 euro a biglietto. 

    Sembra una formula rivoluzionaria, una sorta di netflix dei viaggi ma in realtá i paletti che mette la compagnia la rendono meno conveniente di quello che possa sembrare, limitando la convenienza solo ad alcune tipologie di viaggiatori, sostanzialmente quelli che possono permettersi di viaggiare last minute.

    Infatti i voli possono essere prenotati solo 3 giorni prima della partenza e sono soggetti a disponibilitá, quindi si rischia di vanificare il risparmio sul volo acquistando l’alloggio all’ultimo momento, a meno di non trovare delle offerte last minute anche sull’alloggio.

    C’è da dire che sará difficile trovare posto in aereo in giorni o destinazioni molto gettonate, quindi la bassa stagione puó aiutarci anche con la reperibilitá degli alloggi, ma va considerato che qualora dopo l’emissione del biglietto non ci presentassimo in aeroporto per 3 volte la compagnia ha il diritto a cancellare l’abbonamento senza doverci rimborsare, quindi non ci si puó prendere il rischio di fare prenotazioni senza prima aver trovato la sistemazione e nel caso non presentarsi.

    Inoltre va notato che non sono compresi nell’offerta le tratte nazionali, cosa che sarebbe stata utile a trasfertisti e fuori sede e che non sono compresi gli extra: dal bagaglio a mano o in stiva, alla prioritá , alla scelta del posto, che potranno essere pagati in fase di prenotazione insieme alla fee di prenotazione di 10 euro.

    Ovviamente l’abbonamento è personale , quindi non lo possiamo cedere a qualcun’altro quando non lo utilizziamo magari per dividere le spese, così come non si possono modificare le prenotazioni dei biglietti emessi, cosa che limita possibili usi impropri.

    In linea di massima puó essere interessante per un amante dei viaggi che  ha parecchio tempo libero, non ha problemi con le ferie last minute o che puó lavorare da remoto, sempre che abiti nei pressi di un aeroporto ben servito dalla compagnia.

    Il problema peró é che, avendo limitato la disponibilità dell’offerta, si è trasformata la cosa in una campagna di marketing che sembra voglia promuovere un tipo di abbonamento notevolmente meno conveniente offerto della stessa compagnia.

    Infatti è in vendita la loro formula chiamata Multipass dove con 59 euro al mese si ha un solo volo al mese, da prenotare con almeno 5 giorni di anticipo. E’ vero che consente anche i viaggi nazionali e non si paga la fee di 10 euro a tratta, ma non comprende il volo di ritorno , l’eventuale imbarco prioritario e i bagagli che sono disponibili come opzione aumentando il prezzo mensile, che rimane vincolato per 12 mesi : una soluzione interessante solo per chi viaggiando frequentemente su una certa rotta vuole mettersi al riparo da aumenti in alta stagione.

    La speranza però è che altre compagnie possano copiare queste formule, e con la scusa di riempire i posti invenduti possano permetterci di viaggiare risparmiando, e se addirittura fosse possibile indipendentemente dalla compagnia diventerebbe il sogno di ogni viaggiatore.

    Voi cosa ne pensate? Conoscevate queste offerte?

  • Arriva PS5 Pro: é la fine delle console?

    Arriva PS5 Pro: é la fine delle console?

    Gli appassionati di videogiochi la aspettavano da tempo e la versione pro della playstation 5 è finalmente arrivata , e porta un pó piú di potenza aggiuntiva alla console di casa Sony, e grazie all’equivalente del DLSS del mondo PC chiamato PSSR migliora qualitá e FPS rispetto alla versione standard.

    Il salto generazionale non è immenso, ma essendo un miglioramento a metá carriera non ci si potevano aspettare rivoluzioni, anche perché pur avvicinandosi non tiene il passo di tutte le nuove tecnologie presenti nel mondo PC che si è evoluto parecchio dal lancio della prima PS5, ma se uno ha un parco titoli playstation e vuole un miglioramento puó avere un senso sceglierla, se non fosse per un piccolo problema: il suo prezzo.

    Infatti seguendo i recenti aumenti di prezzo della casa giapponese che si sono notati con il lancio della versione slim, ma anche dei controller non ci si aspettava un prezzo di cartellino leggero, ma purtroppo si è calcata la mano : ben 800 euro, al quale si devono aggiungere 120 euro per il lettore cd e 30 euro per lo stand verticale, in pratica raddoppia di prezzo rispetto al prezzo di lancio della prima versione.

    Il problema é che con cifre del genere si puó comprare un pc da gaming con prestazioni almeno equiparabili e mettendo sul piatto una piccola differenza si arriva a portarsi a casa una configurazione da gaming notevolmente piú potente che soprattutto ha il vantaggio di essere piú versatile, potendola utilizzare non solo per giocare anche per studiare, navigare o lavorare.

    Magari non inseriamo il disco e siamo pronti a giocare ma poco ci manca, col vantaggio di prestazioni notevolmente superiori e di costi ridotti dei giochi non essendo costretti ad acquistarli da un solo store, ma potendo recuperare su internet le chiavi dei giochi a prezzi scontati.

    In pratica con prezzi così alti la convenienza di avere una console rispetto al pc viene meno e a meno di essere il fanboy Sony che si fá piacere giochi che vanno alla metá degli FPS pagandoli piú cari, ottenendo quando va bene di ottenere il gioco prima e che acquista a prescindere tutto quello che produce il marchio nipponico, Playstation Portal inclusa, difficilmente si sceglierá di comprare una Playstation 5 Pro.

    Il problema peró è l’atteggiamento di Sony: dato che non riesce ad essere competitiva, anziché risolvere le problematiche e magari farsi perdonare le mancanze con un prezzo aggressivo che attragga nuovi clienti, copia la Apple spennando quei clienti piú fedeli che comprano a prescindere i suoi prodotti prendendoli in giro con aumenti di prezzo importanti a fronte di migliorie limitate ad ogni aggiornamento.

    Il problema è che così facendo il vantaggio di scegliere Playstation rispetto ad un PC viene meno al punto che chi non ha comprato PS5 al limite acquisterá la base e  non certo la Pro, ma soprattutto ci penserá due volte prima di comprare un’ipotetica PS6 sempre che non venga abortita prima della nascita, cosa possibile dato che anche Microsoft stando ai rumor potrebbe abbandonare le proprie Xbox per dedicarsi solo ai PC .

    Voi cosa ne pensate? Acquisterete PS5 Pro o passerete al PC?

  • Conviene comprare un computer usato?

    Conviene comprare un computer usato?

    Se si ha l’esigenza di acquistare un computer ci sará venuto in mente di acquistarne uno usato per risparmiare qualcosa, ma ne vale veramente la pena? 

    Ovviamente dipende dall’uso che dobbiamo fare del computer e dalla spesa, anche perché seguendo le offerte dei megastore dell’elettronica non é raro riuscire a portarsi a casa, specialmente per i portatili, dei computer fortemente scontati o in sottocosto, dove con una cifra simile se non inferiore a certi prodotti in vendita sul mercato dell’usato si porta a casa un computer nuovo, moderno e con 2 anni di garanzia.

    Bisogna peró fare attenzione alle specifiche tecniche, perché ad andare in offerta potrebbe essere un fondo di magazzino o un prodotto estremamente economico, che se puó sicuramente andare bene per navigare, mandare mail o usare office, potrebbe non essere in grado di gestire i videogiochi di ultima generazione, permettervi di montare un video o utilizzare dei programmi in 3d: se vi serve un computer potente o con caratteristiche particolari per far fronte a delle esigenze specifiche probabilmente un usato potrebbe essere una soluzione molto valida, a patto di pagarlo il giusto e magari evitando fregature da parte di venditori furbetti.

    Infatti non é insolito imbellettare un vecchio computer con diversi anni alle spalle in un case nuovo con tante lucine rgb e spacciarlo per computer da gaming, con in realtá prestazioni inferiori al piú scadente dei computer moderni e a prezzi assolutamente fuori mercato, così come si trovano inserzioni di venditori di computer ricondizionati, che giocando sull’ambiguitá del tipo di processore, visto che mantengono lo stesso nome commerciale da anni ma hanno prestazioni molto differenti da generazione a generazione, vi vendono a prezzi folli computer con 10 anni o piú anni facendoli sembrare molto piú recenti di quello che ci si aspetta.

    In quei casi, se é pur vero che quei computer hanno una garanzia e che comunque vanno bene per un uso leggero del computer, é anche vero che un mini pc nuovo che trovate su amazon o sugli store cinesi anche intorno al centinaio di euro ha generalmente prestazioni superiori di un computer con 5 o 6 anni sulle spalle e consuma molto meno, sia in termini di spazio che di corrente, e spesso ha a bordo tecnologia piú moderna e quindi un’aspettativa di vita migliore.

    Cosi come va fatta attenzione ai computer b-stock, quelli restituiti dai clienti degli e-commerce, che se é vero che si possono fare risparmi importanti rispetto ai prezzi di listino e avere dei computer sostanzialmente pari al nuovo, ma spesso lo sconto é calcolato sul prezzo di lancio del computer che nel frattempo è sceso di prezzo, quindi la convenienza potrebbe venire meno, al punto che paradossalmente l’usato potrebbe costare piú del nuovo.

    silver imac displaying collage photos

    Diventano peró occasioni particolarmente ghiotte quando il rivenditore, in determinati periodi dell’anno o per liberare il magazzino, fá degli sconti extra sul prezzo dell’usato, in quei casi magari riuscite a portare a casa un prodotto giá scontato con un ulteriore 30%, in pratica rischiate di portarvi a casa il computer a un quinto del suo prezzo di listino, che anche se fosse gonfiato rimane comunque un affare al netto degli sconti.

    Il consiglio quindi é informarsi bene su cosa si sta acquistando, specialmente se il prodotto é datato, e sul suo reale valore, perché se é pur vero che se venduto tramite un negoziante che deve fare un suo guadagno e fornire una garanzia sarà venduto  a un prezzo piú alto, ma potrebbe diventare poco concorrenziale rispetto a un prodotto nuovo moderno e con garanzia completa, che magari costa poco di piú e ha una aspettativa di vita sicuramente maggiore di un prodotto progettato da diversi anni e che non potrá essere servibile in eterno, soprattutto se necessita di aggiornamenti software che il produttore dopo alcuni anni dall’uscita sul mercato smette di fornire.

    macbook pro

    Ma se si sceglie con cura, nei canali giusti e facendo attenzione a possibili fregature o a prezzi troppo belli per essere veri, si possono portare a casa prodotti validi a cifre interessanti, specie quando abbiamo bisogno non di un computer qualsiasi ma di un prodotto ben specifico.

    Voi conoscevate questi consigli? Avete in mente di comprare un computer usato? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti.

  • Come scegliere una macchina da caffe a capsule

    Come scegliere una macchina da caffe a capsule

    Scegliere una macchina da caffé per casa non é semplicissimo, esistono quelle che utilizzano caffe in grani o in polvere o da cialde in carta ESE che costano magari qualche euro in piú ma vi permettono di usare il caffé di qualsiasi marca a seconda dei nostri gusti e quelle che vanno con delle capsule proprietarie che, almeno in teoria, vi obbligano ad essere fedeli a un determinato marchio di caffé, e che magari per invogliarvi vi danno la macchina a un prezzo di favore o addirittura gratis se le acquistate insieme a un consistente ordine di caffé.

    Ovviamente per un buon caffé servono sia un buon caffé che una buona macchina, e generalmente le macchine a capsule hanno una qualitá standard che permette un risultato ottimale con le proprie qualitá di caffé, mentre il risultato di una macchina generica puó dipendere dal caffé che utilizzate, cosi come dalle caratteristiche della macchina stessa.

    Il vantaggio della macchina generica é peró che , scegliendo in autonomia il prodotto, andate a pagare il caffé al chilo molto meno rispetto alle capsule.

    Certo non si ha la comoditá e l’immediatezza della capsula, ma la differenza di prezzo della macchina si fá presto ad ammortizzarla quando il singolo caffe vi costa anche un decimo rispetto alla capsula.

    Per chi peró non puó fare a meno della comoditá della capsula, che permette di avere un ottimo caffé in tempi brevissimi e senza sporcare,  é bene che tenga a mente qualche accorgimento: ad esempio per i sistemi piú famosi esistono delle capsule compatibili che si trovano oltre che nei rivenditori specializzati, online e fisici, ormai anche nei supermercati.

    Questo ci permette di pagare una capsula che ci costerebbe originale anche oltre i 30 centesimi anche un terzo, e spesso questi caffé compatibili sono venduti da torrefazioni storiche che hanno portato le loro miscele di caffé anche in capsula, ma ovviamente sono disponibili solo per i sistemi piú comuni, perché non converrebbe mettere su una linea di produzione per un sistema con poco mercato.

    Ovviamente non é detto che questo caffé compatibile ci piaccia piú dell’originale o che il prezzo sia molto piú conveniente rispetto all’originale, ma basterá provarne diversi e scegliere quello che si adatti meglio sia ai nostri gusti che al nostro portafoglio

    Se si sceglie un sistema meno famoso invece ci dovremo accontentare solo di quello originale coi propri prezzi, faremo fatica a trovare rivenditori che possano fare degli sconti e seppure avremo pagato la macchina un pó meno non possiamo accedere alle capsule di concorrenza, cosa importante quando magari ci siamo stufati di quel caffé e ne vogliamo uno differente: con un sistema piú diffuso potremo farlo senza dover cambiare macchina.

    Per i sistemi piú famosi esistono pure degli adattatori riutilizzabili da riempire col caffé in polvere cosa che mette insieme la comoditá della capsula con la convenienza del caffé in polvere.

    E addirittura esistono pure le macchine di concorrenza che possono utilizzare piú sistemi o delle capsule particolari o aggiungere delle funzioni non disponibili sul sistema originario.

    Ad ogni modo nella scelta del sistema di capsule vanno contemplati i costi non solo della macchina, ma delle capsule sia quelle originali che quelle di concorrenza, se disponibili, in modo che il caffé non diventi un salasso, specie se se ne prendono tanti nella giornata. 

    E ovviamente il caffé ci deve piacere, e spesso per alcuni sistemi ci sono letteralmente decine di miscele disponibili, sia per provenienza, che per gusto o per intensitá e si puó trovare facilmente la combinazione ideale.

    Per sistemi meno diffusi la scelta potrebbe essere piú limitata e se ci dovessimo stancare saremmo costretti a comprare una nuova macchina.

    Alla fine si tratta di gusti, ma considerando che le capsule non costano pochissimo, arrivando a costare un terzo del costo di un caffé preso al bar, ma comunque molto piú di un caffé fatto con la moka o la macchinetta generica é bene farsi due conti prima di scegliere quanto meno il tipo di macchinetta, perché purtroppo una non vale l’altra.

    Voi utilizzate il caffé in capsule? Con quale sistema? Avete domande, curiositá o qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

  • Sono i ricambi il problema delle auto cinesi?

    Sono i ricambi il problema delle auto cinesi?

    Se avete avuto l’idea o la necessitá di cambiare auto ve ne sarete accorti: le auto rispetto solo a pochi anni fá costano decisamente di piú, e se prima del covid con 20.000 euro vi portavate a casa un macchinone, ora con la stessa cifra fate difficoltá ad acquistare un’utilitaria.

    Questo perché le normative sull’inquinamento hanno di fatto creato una tassa occulta su ogni auto venduta con il risultato che la stessa auto costi alcune migliaia di euro in piú, che se possono essere piú facilmente spalmabili in auto dal costo importante, su una macchina economica, dove i guadagni per le case sono sempre stati esigui significa arrivare alla decisione , giá presa da molte case, di non vendere piú automobili piccole perché non convenienti: se il consumatore, deve spendere 30.000 euro per un’utilitaria per la stessa cifra preferirá una macchina piú grande, che paradossalmente consuma ed inquina di piú.

    E entrando in una concessionaria di marchi storicamente alla portata di tutti vedere esposte quasi tutte le auto a prezzi superiori ai 40-50.000 euro ci lascerá quantomeno esterefatti facendoci pensare a delle alternative.

    E visto che di macchine piú piccole ormai praticamente non se ne trovano, almeno a prezzi umani, le alternative sono due: o si punta su marchi super economici o sull’usato.

    Ma anche i prezzi dell’usato sono aumentati parecchio, rendendo la scelta meno conveniente, in quanto risentono degli aumenti dei prezzi di listino del nuovo e delle difficoltà di consegna di molte auto, con tempi di attesa estenuanti che solo recentemente stanno iniziando a tornare alla normalità.

    Pertanto pensare a quei marchi sconosciuti, spesso di origine cinese, che fanno capolino nelle pubblicitá, venduti a prezzo di affare, dove a meno del prezzo di un’utilitaria si porta a casa un suv moderno con tutte le tecnologie che vanno di moda sicuramente diventano un’opzione da considerare. Ma è tutto oro quello che luccica?

    Beh c’è da dire che già solo rispetto a qualche anno fa queste auto sono migliorate sia nella qualità che nelle prestazioni, e seppur vero che in qualche caso bisogna fare qualche rinuncia, il risparmio rispetto ad un’automobile europea fa passare in secondo piano qualche piccola mancanza. 

    Spesso poi anche la garanzia che viene offerta da questi marchi è superiore a quella di case piú blasonate, indice che cura costruttiva e qualità sono quantomeno adeguate, altrimenti andrebbero in perdita riparando in garanzia le automobili.

    Quello dove peccano peró questi modelli sono nella reperibilitá dei ricambi, esistono casi di auto ferme anche un anno e mezzo in attesa dei pezzi di ricambio, e questo significa nel migliore dei casi andare in giro con una macchina non perfetta in attesa della risoluzione del problema, o altrimenti avere la macchina ferma in officina con seri problemi per la nostra mobilitá.

    Il problema è più evidente con quelle auto importate da un distributore europeo che rimarchia col proprio nome auto di origine cinese: approviggionandosi da diversi produttori e avendo tanti modelli a listino è difficile tenere un magazzino ricambi fornito di tutti i pezzi per tutte le auto trattate e se per sfortuna a noi serve un pezzo non disponibile nel magazzino europeo, ordinarlo dal paese di origine richiede mesi. 

    Se si è fortunati si puó tentare di trovare il pezzo da un’altra casa perché condiviso con altre auto o perché banalmente un altro distributore rimarchia con il proprio nome la stessa auto cinese, ma se si tratta di un pezzo modificato appositamente per il distributore o per il mercato europeo non potremmo neanche tentare di acquistarlo direttamente dalla Cina, e quindi dover attendere necessariamente i tempi dell’importatore ufficiale.

    Inoltre c’è da considerare che in Cina i marchi di automobili sono oltre 300, e che i distributori europei che trattano auto cinesi sono tantissimi e molti vista la richiesta tanti si stanno affacciando a questo mercato: ció significa che dopo un primo boom iniziale tanti scompariranno o si fonderanno tra di loro e se abbiamo la sfortuna di aver acquistato la macchina di un brand destinato a morire,  reperire i ricambi, soprattutto dopo alcuni anni dall’acquisto,  potrebbe diventare impossibile, con il paradosso di dover rottamare un’auto potenzialmente ancora valida perché non si trova un pezzo di ricambio da pochi euro.

    Questo non significa evitare di acquistare auto cinesi, dato che generalmente sono comunque buoni prodotti e proposti a prezzi piú che interessanti, ma di informarsi sulle case produttrici e scegliere magari prodotti di quelle piú solide e importanti e che magari abbiano un’importazione diretta e non passino da un piccolo distributore che potrebbe fallire da un momento all’altro se sbaglia il modello da importare.

    Succede come il mercato dell’elettronica dove i supermercati sono pieni di televisori o piccoli elettrodomestici venduti a basso prezzo con marchi di fantasia o con nomi storici riesumati da un distributore locale che fa marchiare prodotti economici di origine orientale, finché siete nel periodo di garanzia in caso di problemi ve lo sostituiscono con uno nuovo, ma dopo trovare anche un semplice ricambio diventa un’impresa tanto che spesso in caso di problemi fuori garanzia finiscono rottamati, ma se la cosa puó essere tollerata con prodotti del valore di qualche decina di euro, la cosa non ha senso per le automobili che per quanto siano economiche costano svariate migliaia di euro.

    Pertanto va fatta attenzione nell’acquisto , informandosi bene sulla reperibilitá dei ricambi ed eventualmente sulla compatibilitá con modelli di altre case per evitare problemi o grosse attese magari anche per un piccolo problema di routine, ad esempio in seguito a un piccolo incidente stradale, che vi puó costringere a stare senza macchina per diversi mesi.

    Voi avete valutato l’acquisto di queste macchine? Ne avete una, o preferite comunque altre soluzioni? Avete domande, curiositá o qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

  • I vinili in edicola convengono davvero?

    I vinili in edicola convengono davvero?

    Il formato fisico preferito per la musica da qualche anno è tornato ad essere il vinile soppiantando i cd nei pochi negozi di dischi che rimangono nelle nostre cittá resistendo all’avvento della musica liquida.

    E si sceglie il vinile non tanto per il formato analogico che sulla carta dovrebbe essere migliore perché non campionando i suoni non taglia parti dell’opera dell’artista, cosa che poteva avere senso prima dell’avvento dell’uso del digitale nella produzione musicale, ma perché consente di avere tra le mani e ben visibile copertina e artwork che mancano nei formati di musica liquida, e considerando che la copia fisica è ridotta ad essere poco piú che un merchandising, alla pari di t-shirt e gadget vari, le dimensioni importanti di un 33 giri rispetto a quelle di un cd contano quando lo si tiene in mano durante l’ascolto.

    blue vinyl record playing on turntable

    Ma complice la moda del momento, i costi di stampa , le edizioni in tiratura limitata,  la ridotta disponibilità di fabbriche e di professionisti in grado di lavorare sui vinili i costi sono aumentati a dismisura diventando proibitivi, specie per alcuni dischi o artisti.

    Le soluzioni per risparmiare mantenendo il formato fisico sono due allora, il cd o i vinili da edicola, entrambe interessanti.

    assorted cd records in the shelves

    Il CD ha dei costi di produzione e di logistica molto piú contenuti, considerando peso, volume e spazi ridotti,  e si sente in maniera cristallina senza fruscii e complice il fatto di essere meno sulla cresta dell’onda rispetto a un vinile si porta a casa con molto meno a paritá di titolo: se ci accontentiamo delle dimensioni è una soluzione perfetta, considerando che anche il costo dei lettori è decisamente piú abbordabile, ed è probabile che abbiamo ancora in casa qualche apparecchio che puó leggerli come lettori bluray o dvd, console per videogiochi, computer con qualche anno alle spalle o autoradio.

    Viceversa, se il vinile non si discute e  si vuole risparmiare o ci si butta sul mercato dell’usato, facendo attenzione alle quotazioni e alle condizioni dei dischi, magari spulciando fiere, mercatini o siti specializzati come discogs, o volendo rimanere sul nuovo una bella soluzione sono i vinili venduti in edicola.

    vinyl disc on top of shelf

    Non sono amatissimi dai puristi e dai collezionisti perché a volte non sono fedelissimi all’originale, specie sulle parti tipografiche, possono avere un controllo qualitá meno preciso ma costano meno e , non ditelo a voce alta, suonano come i dischi originali nonostante costino meno.

    E il prezzo piú basso non dipende da una minore qualitá, visto che generalmente partono dagli stessi master delle edizioni che trovate nei negozi di dischi o nelle librerie, ma dal fatto che quando sono accompagnati da un prodotto editoriale, come un fascicolo o un giornale da acquistare in abbinata pagano l’iva ridotta al 4% dei prodotti editoriali anziché quella standard del 22%.

    vinyl records discs and three cassette tapes

    Se poi si tratta del primo numero di una collana, grazie alle offerte di lancio si riesce a portare a casa con una decina di euro un disco che in negozio costa 2 o 3 volte tanto. Ovviamente non troveremo la scelta di un negozio, e spesso arrivano agli edicolanti poche copie con il rischio di rimanere a bocca asciutta o di dover fare il giro di tutte le edicole della zona per trovare il disco desiderato, ma quando ci riusciamo  il portafoglio ringrazia sentitamente, specie se si tratta di titoli o artisti a cui vi state approcciando, magari mettendo in conto di acquistare una versione piú pregiata in futuro se vi avrá fatto appassionare particolarmente.

    Diventa essenziale quindi informarsi sulle nuove uscite, i prezzi  ed eventualmente chiedere all’edicola di fiducia di metterci da parte il titolo a cui puntiamo. Alternativamente se si tratta di collane, ci si può anche abbonare nel sito dell’editore con la sicurezza di ricevere tutti i numeri, e spesso omaggi o sconti speciali. 

    vinyl record in vinyl player on table

    Ovviamente con l’abbonamento c’é il rischio di ricomprare un disco che abbiamo giá in collezione, ma basta nel caso rimandarlo indietro, facendo attenzione ai costi di spedizione, cosa da verificare nelle condizioni dell’abbonamento, ricordando che il peso e le dimensioni di un vinile non sono trascurabili e il prezzo della spedizione per un privato si puó avvicinare pericolosamente al valore del disco stesso.

    Ma se in edicola esce un titolo interessante, magari tra quelli che non sono la primissima scelta della nostra wishlist, ma che a un prezzo interessante non si puo dire di no perché non farlo? Meglio a parità di spesa portarsi a casa due o tre titoli che un’edizione , sulla carta piú pregiata, ma che suona allo stesso modo, venduta in altri canali.

    born in the u s a by bruce springsteen album

    Diverso il discorso quando si hanno edizioni particolari, che magari hanno effettivamente qualcosa in piú, magari degli extra o un disco aggiuntivo e che possano avere un maggiore valore collezionistico, ma solo quando la differenza di prezzo é accettabile, inutile pagare lo stesso disco il doppio solo perche uno ha il vinile colorato anziché nero.

    Alla fine anche il marketing conta parecchio, così come quanto riteniamo importante il disco nella nostra collezione, ma a livello tecnico generalmente uno vale l’altro quindi nella maggior parte dei casi meglio risparmiare qualcosa e dedicare il budget risparmiato magari al prossimo titolo della nostra wishlist.

  • Le cuffie a cancellazione attiva del rumore servono davvero?

    Una tipologia di cuffie molto interessanti sono quelle a cancellazione di rumore, che possono essere una manna dal cielo quando vogliamo ascoltare la nostra musica in un ambiente rumoroso, o quando ci vogliamo isolare dall’ambiente circostante per non perdere la concentrazione, magari al lavoro o nello studio.

    Ovviamente se vogliamo isolarci é bene farlo in un luogo sicuro, al chiuso e non in strada dove potremmo non accorgerci di un pericolo, quindi vanno bene in casa, in ufficio o sul treno ma non quando stiamo facendo attivitá sportive, manuali o potenzialmente pericolose.

    woman wearing black sleeveless dress holding white headphone at daytime

    Generalmente quando ci si vuole isolare dai suoni esterni si scelgono delle cuffie chiuse dove l’orecchio è sovrastato da una cuffia progettata per non far percepire i rumori che arrivano dall’esterno della cuffia, ma ovviamente a meno di non fare delle cuffie grandi e pesanti non si riescono a fare miracoli, oltre al fatto che se la cuffia è chiusa manca la traspirazione dell’orecchio quindi non potremmo utilizzarle continuativamente per ore visto che tendenzialmente sono piú pesanti ma soprattutto fanno sudare il padiglione auricolare.

    La soluzione arriva da una tecnologia, che sino a qualche tempo fa era molto costosa ma si è abbassata notevolmente di prezzo, il sistema di cancellazione attiva del rumore ANC o Active Noise Cancelling, dove ci sono dei microfoni sull’esterno della cuffia che captano i rumori e producono dentro la cuffia un onda sonora in controfase che cancella i rumori esterni, consentendo di aver in cuffia il silenzio o una riproduzione musicale esente dai rumori di fondo.

    Ovviamente la presenza dei microfoni e della circuiteria necessaria rende obbligatorio che ci la cuffia sia alimentata, quindi ci sará una batteria, ricaricabile o meno, che avrá un suo peso, oltre al fatto che questa complessitá ha un suo costo, e a volte per ridurlo al massimo viene meno la qualità della cancellazione con prodotti che funzionano veramente male, quindi è preferibile informarsi bene ed evitare magari prodotti troppo economici per evitare fregature.

    Uno dei vantaggi di questa tecnologia è che per isolarci non è necessario che la cuffia sia chiusa, quindi potremmo avere la cancellazione del rumore anche in cuffie aperte, cuffie sportive o in auricolari, dove i microfoni esterni compensano la mancanza di isolamento fisico della cuffia permettendoci di ottenere un suono ottimale anche con cuffie comode o di forma particolare.

    Una delle funzionalitá piú comode é la possibilitá di avere la modalità trasparenza in modo da far entrare in cuffia, alla pressione di un tasto,  il rumore esterno percepito dai microfoni, utile per ascoltare qualcuno ci si sta parlando e che altrimenti non potremmo sentire o sentiremmo in maniera molto attenuata.

    Ovviamente a seconda dei modelli la qualitá della cancellazione del rumore puó essere più o meno buona, cosi come puó esserci la possibilitá che il suono risultante risulti artefatto o poco naturale, infatti i modelli migliori hanno la possibilitá di settare a piacimento le modalitá o le modalitá di cancellazione del rumore, mentre i sistemi piú economici hanno spesso solo la possibilità di attivare o disabilitare la modalitá di cancellazione.

    Il consiglio è se state valutando l’acquisto è di sceglierne una di qualità: se è pur vero che si trovano cuffie, specie auricolari con anc anche a 10 euro, a volte questi sistemi non funzionano tanto bene , ed in rete è pieno di cuffiette economiche che spacciano questa caratteristica ma spesso sono degli scam o quanto meno funzionano molto male, e comunque mancano di modalità utili come la trasparenza io quantomeno la possibilità di disabilitare facilmente la modalità anc quando qualcuno ci parla o si avvicina a noi.

    Ad ogni modo si tratta di uno strumento molto utile per chi lavora o studia in un open space o comunque con qualcuno che parla o chiacchiera nelle vicinanze, o quando ci sono dei rumori costanti come quelli di ventole condizionatori o apparecchi rumorosi che disturbano l’ascolto della musica, in quel caso una buona cuffia ANC é un toccasana sia per la nostra concentrazione che per goderci la musica.

    Inoltre la presenza del microfono ci consente quasi sempre di utilizzarle per rispondere al telefono, e molti modelli sono dotati di bluetooth rendendoli comodi da usare sia attaccati al pc, che al telefono o ad una sorgente audio.

    Voi li conoscevate? Le utilizzate normalmente o preferite delle cuffie classiche? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti,

  • Le recensioni: un’arma a doppio taglio nelle nostre scelte

    Le recensioni: un’arma a doppio taglio nelle nostre scelte

    Quando dobbiamo acquistare un prodotto o un servizio che non conosciamo perfettamente un aiuto per scegliere quello piú adatto alle nostre esigenze é sicuramente l’uso delle recensioni. 

    Infatti dovendo scegliere tra prodotti apparentementi simili la recensione ci dovrebbe servire per preferire quello migliore, che magari ha meno difetti o che ha una caratteristica peculiare per noi irrinunciabile o che sia valido nonostante il prezzo piú vantaggioso, ovviamente a patto che le recensioni lasciate dagli utenti che hanno giá acquistato siano veritiere.

    Ma questo strumento, sicuramente molto potente non è esente da problemi, tanto da obbligare piattaforme come Amazon, Tripadvisor  o Booking o i vari hotel o ristoranti recensiti a sporgere denuncia contro chi rilascia recensioni a loro dire false , soprattutto quando queste recensioni vengono pilotate da  organizzazioni o agenzie che vendono recensioni tramite utenti compiacenti allo scopo di promuovere o affossare determinati prodotti o attivitá.

    E a seconda dei casi queste agenzie per evitare le contromisure delle piattaforme fanno acquistare il prodotto da recensire positivamente all’utente amico in cambio del rimborso della cifra spesa potendo tenersi il prodotto, in altri casi ricattano il titolare di un attivitá minacciando recensioni negative se non viene concesso uno sconto o addirittura la gratuitá di un servizio di cui hanno usufruito, in altri casi vengono assoldate dalla concorrenza per buttare giú la valutazione di un nuovo e magari piú bravo ristoratore, così come sono utilizzate per creare false recensioni super positive di un attivitá appena aperta o di un prodotto appena immesso sul mercato.

    student with notebook doing homework

    C’è anche da dire che certi titolari si legano al dito le recensioni negative al punto di denunciare o vendicarsi su chi ha lasciato una recensione non gradita anche se perfettamente legale e veritiera, magari negando l’accesso o facendo una piazzata al recensore qualora tornasse nel locale, fino arrivare a certi episodi di cronaca finiti nel penale.

    Tutto ció per dire che le recensioni hanno diversi difetti pertanto non ci si puó affidare ciecamente a ciò che si legge nella prima recensione lasciata da uno sconosciuto, ma per avere una certa utilitá le recensioni devono essere sapute leggere. 

    Vediamo magari qualche dritta per sgamare falsi commenti e farsi un’idea piú verosimile del prodotto o del servizio.

    Sicuramente é utile scremare recensioni troppo entusiastiche o troppo negative: nessuno é esente da difetti quindi se vediamo che un utente tesse spudoratamente le lodi di un prodotto dove la maggior parte delle recensioni sono medio basse la cosa é sospetta: probabilmente si tratta di recensioni false commissionate dallo scarso esercente per far risalire le classifiche, cosi come se vediamo una recensione che cerca di affossare un prodotto che ha la maggior parte di recensioni positive o comunque sopra la media probabilmente si tratta di una falsa recensione commissionata da un concorrente con lo scopo di danneggiarlo.

    young african american fashion designer working late in sewing work space

    Come dicono i proverbi la virtú sta nel mezzo, se la maggior parte dei recensori menziona una certa caratteristica , sia in positivo che in negativo, é probabile che sia vera, se a farla notare sono una piccola percentuale o magari uno solo su centinaia di recensioni, o il recensore, se non é in malafede,  é di quelli iper puntigliosi o piú probabilmente sta amplificando un difetto magari perché c’è stato un disguido che non ha avuto il coraggio di segnalare e che altrimenti probabilmente sarebbe stato risolto.

    Se le recensioni sono poche, magari perché si tratta di un prodotto di nicchia oppure appena uscito sul mercato, potremmo non avere dei termini di paragone e capire se poterci fidare dei pochi commenti presenti, in quel caso un’idea puó essere cercare recensioni dello stesso prodotto o servizio anche in altre piattaforme, magari anche di altri paesi o in lingua estera, sperando che non siano lasciate dai medesimi utenti.

    Va anche tenuto conto che se si tratta di un servizio e non di un prodotto creato in serie anche le circostanze , l’affluenza del giorno, un inconveniente temporaneo possono incidere negativamente sulla recensione di un locale tutto sommato accettabile, ma che ha avuto una giornata no. 

    Certo che se le recensioni fossero altalenanti potrebbe anche essere sintomo di un servizio non erogato sempre con la stessa qualitá e qui la lettura delle recensioni piú dettagliate puó aiutare a capire meglio la situazione: magari si tratta di un locale generalmente valido ma da evitare in certi giorni della settimana.

    man standing in front of counter

    Sicuramente va tenuto conto del numero di recensioni, se la maggior parte degli utenti da’ una certa valutazione o evidenzia un certo pregio o difetto e solo pochi dicono l’esatto opposto é piú probabile che siano quei pochi a dare una valutazione falsa o non corretta.

    Se poi il recensore si firma con nome e cognome anziché con un nickname tendenzialmente é meno propenso a rilasciare commenti falsi in quanto identificabile, quindi teoricamente é piú affidabile, anche se nulla vieta che nonostante sia in buona fede possa essere una persona incompetente.

    E in caso di recensioni strane o sospette non è male dare un occhio alle altre recensioni di quell’utente, potremo smascherare che rilascia sistematicamente recensioni truffaldine che affossano determinati locali e/o che ne esaltino altri senza trovare mai delle recensioni equilibrate: questo é un indice dell’inaffidabilitá del recensore.

    photo of woman holding her phone

    Altra cosa da mettere in conto é il prezzo del prodotto o del servizio, se nel tempo il prezzo cambia anche le osservazioni presenti nelle recensioni cambiano peso e un difetto importante diventa secondario se quel prodotto per via di un’offerta andrá a costare molto meno della concorrenza, così come se a seguito di un aumento del listino quel difettuccio trascurabile diventa importante dato che magari ora allo stesso prezzo si trova un concorrente esente da quel difetto. 

    Inoltre va fatta attenzione quando confrontiamo le recensioni due prodotti simili nelle funzionalitá ma di prezzi diversi, lo stesso difetto o mancanza su un prodotto premium ha un peso ben diverso da un prodotto economico che magari costa meno della metá, lo stesso  difetto che  sul prodotto piú economico ci fá chiudere un’occhio diventa essenziale su un prodotto premium che costa molto di piú e dove tutto dev’essere perfetto per poter giustificare il maggiore prezzo di listino.

    focused young ethnic woman with credit card and laptop

    Insomma le recensioni per essere utili vanno sapute leggere altrimenti potremmo essere portati a preferire un posto o un prodotto mediocre al posto di uno piú valido.

    Voi cosa ne pensate? Siete soliti leggere o lasciare le recensioni dei prodotti o dei servizi che acquistate? Scrivetelo nei commenti!