Tag: luce

  • Luce: la maggior tutela é finita

    Luce: la maggior tutela é finita

    Dal 1 luglio è terminato il servizio di maggior tutela del servizio elettrico nazionale per le utenze private, questo significa che a meno di non rientrare in delle particolari categorie vulnerabili definite dalla legge, per le quali si puó fare esplicita richiesta per mantenere la fornitura del servizio a maggior tutela, si dovrà passare al mercato libero per la fornitura dell’energia elettrica di casa.

    Questo passaggio comporterá che , se non si è giá passati in autonomia a un gestore sul mercato libero, la propria utenza passerá in automatico al servizio a tutele graduali dove l’operatore privato che ha vinto il bando per la vostra zona subenterá al servizio elettrico nazionale.

    Questo passaggio vi verrá comunicato per lettera dal nuovo gestore che subentrerá nei pagamenti e nella fornitura, quindi se avete l’addebito diretto sul conto bancario non sará necessaria una nuova autorizzazione, ne dovrete cambiare contatori o firmare un nuovo contratto: questo significa che in automatico la bolletta della luce da luglio in poi anziché arrivare dal servizio elettrico nazionale arriverá a seconda della zona del nostro impianto da Enel Energia, E.ON, Illumia, Hera Comm, A2A, Edison o Iren.

    Questa fornitura sará una via di mezzo tra le tutele previste dal servizio elettrico nazionale e un prodotto commerciale di un’azienda privata che opera sul libero mercato, con delle tariffe che potrebbero essere meno convenienti di quelle di un operatore sul mercato libero.

    Pertanto è bene valutare la convenienza di passare direttamente ad un gestore sul mercato libero confrontando tariffe, costi e servizi erogati, anche tramite l’uso di comparatori di offerta come quello dell’autorità dell’energia ARERA, chiamato Portale Offerte dove è possibile inserendo i dati della propria fornitura , i consumi annui e la potenza impiegata valutare i prezzi dei vari gestori potendo scegliere quello piú conveniente per le nostre esigenze.

    Quello che è da tenere a mente é che non esiste al momento l’obbligo di scegliere un gestore sul mercato libero e soprattutto non c’é alcuna urgenza, quindi prendetevi tutto il tempo necessario per studiare e valutare le offerte, senza farsi abbindolare da venditori o call center che mettendovi fretta possono indurvi a sottoscrivere un contratto poco conveniente.

    E ad ogni modo qualora non vogliate fare una scelta, sappiate comunque la fornitura della corrente non vi verrá interrotta, quello che cambierá sará il fornitore a cui pagare la bolletta che ovviamente ha le sue tariffe che possono essere piú o meno convenienti.

    Voi eravate al corrente della cosa? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti.

  • E’ arrivata la fine del mercato tutelato per luce e gas

    E’ arrivata la fine del mercato tutelato per luce e gas

    Come forse avrete già sentito il 2024 é l’anno della fine del servizio di maggior tutela per luce e gas, questo significa che si passa da dei servizi offerti secondo dei parametri individuati dall’apposita autoritá chiamata ARERA, e dei prezzi che rispecchiano i valori all’ingrosso nelle rispettive borse di riferimento a delle offerte sul mercato libero, dove é l’operatore che decide prezzi e condizione dell’offerta.

    Questo significa che a meno che non si faccia parte di una categoria di utenti considerata vulnerabile, come anziani con almeno 75 anni di etá, in condizione di disagio economico, disabili o con gravi condizioni di salute, abitanti di struttura di emergenza o di un isola non interconnessa alla rete elettrica dovremo scegliere un fornitore per luce e gas sul mercato libero.

    Ovviamente, nonostante qualche operatore di call center potrebbe farvi credere il contrario,  alle utenze non vulnerabili non verrá staccata la fornitura, ma si passerá ad una fase transitoria dove verrá applicato un contratto ponte , chiamato servizio a tutele graduali per la luce e offerta placet in deroga per il gas, definito nelle caratteristiche dall’autoritá per permetterci di fare la nostra scelta entro 3 anni dall’entrata in vigore del nuovo regime, con degli aggiornamenti delle condizioni ogni 12 mesi.

    Per le utenze del gas dal 1 gennaio 2024 cambia la tipologia di contratto ma non l’operatore, quindi potremmo non accorgerci del cambiamento, mentre per la luce si cambierá anche operatore passando in automatico dal servizio elettrico nazionale all’operatore ha vinto il bando per la zona di ubicazione del nostro impianto: in questo caso la data prevista per il cambio nelle utenze domestiche é il 1 luglio 2024, mentre le attivitá commerciali e le forniture secondarie o non domestiche avevano giá fatto il passaggio in precedenza.

    In questa fase di passaggio gli operatori applicheranno una tariffa costituita dal costo all’ingrosso dell’energia , piú un contributo al consumo che possiamo considerare come una sorta di spread sul prezzo all’ingrosso che costituisce il guadagno dell’operatore e remunera le eventuali perdita della rete e una tariffa annua di commercializzazione fissa, che possiamo considerare una sorta di canone dell’impianto.

    Ovviamente gli operatori in questa fase applicheranno dei prezzi convenienti per evitare che gli utenti possano scappare e aderire giá da subito su un’offerta a mercato libero della concorrenza, ma considerato che nonostante la struttura dell’offerta sia definita dall’autoritá  i prezzi sono definiti dall’operatore e che possono essere aggiornati ogni 12 mesi, quindi è possibile che vi vengano proposti dei servizi aggiuntivi a pagamento e/o che la convenienza diminuisca col tempo.

    Dopo i tre anni , se non si fá nulla, invece si passerá in automatico ad un contratto del mercato libero a prezzo variabile dello stesso operatore, dove anche le condizioni contrattuali saranno definite dall’operatore.

    E questo tempo ci servirá per guardarci intorno e valutare prezzi e caratteristiche delle offerte sul mercato libero, decidendo quella che va meglio per le nostre esigenze, in base non solo al prezzo ma anche ai servizi offerti e alla serietá dell’operatore, magari aiutandoci nella scelta con un comparatore di prezzo, sia quelli privati che quello messo a disposizione dall’ARERA chiamato portale offerte, dove inserendo i consumi reperibili in bolletta e i dati dell’impianto si puó preventivare il costo annuo richiesto dai vari operatori e le condizioni richieste per aderire alle rispettive offerte.

    Ovviamente la scelta può essere fatta già da subito, magari sfruttando i periodi nei quali il prezzo all’ingrosso , chiamato PUN per l’energia, é piú basso e dove gli operatori sono interessati a fare offerte per attirare nuovi clienti provenienti dai contratti a maggior tutela.

    Va ovviamente valutata la convenienza caso per caso, in base alle esigenze e ai consumi, compresa la possibilitá di bloccare eventualmente il prezzo dell’energia per tutelarci in caso di aumenti scegliendo un contratto a prezzo fisso e/o aggiungere servizi aggiuntivi in bolletta come la connessione internet offerta da molti gestori, usufruendo di sconti aggiuntivi.

    Tendenzialmente scegliendo dei buoni contratti si puó risparmiare parecchio rispetto al servizio di maggior tutela, mentre il vantaggio rispetto alle offerte ponte dipenderá dai casi ma tendenzialmente crescerá col tempo che la concorrenza si farà piú agguerrita.

    Quello che va peró ricordato, è che sul mercato libero le caratteristiche , i servizi e i prezzi praticati dipendono dal gestore, al pari di un contratto telefonico o internet, quindi potrebbero variare nel tempo anche in maniera sostanziale, rendendo inopportuno un contratto conveniente sino a quel momento, ma anche in quei casi come avviene con la telefonia basta guardarsi intorno e passare alla concorrenza.

    Voi sapevate di questi passaggi? Avete deciso di attendere o siete giá passati al mercato libero? Avete qualche dubbio, domanda o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti!

  • Arriva la fine della maggior tutela per luce e gas

    Arriva la fine della maggior tutela per luce e gas

    Si avvicina anche per le utenze domestiche la fine del servizio di maggior tutela per luce e gas, infatti se per imprese e utenze non domestiche l’obbligo di passare ad un fornitore sul mercato libero al posto del Servizio Elettrico Nazionale è scattato nello scorso Aprile, per le utenze residenziali questo termine è fissato, salvo nuove proroghe a Gennaio 2024.

    E considerando che nonostante le proroghe si susseguono da anni è poco probabile ce ne siano di nuove, quindi eccetto per alcune categorie protette ci troveremo a dover scegliere obbligatoriamente un gestore elettrico sul mercato, confrontando le tariffe e le eventuali offerte, pena trovarcene uno assegnato d’ufficio.

    Stare sul mercato libero significa che é il nostro gestore a stabilire non solo il costo di canoni e servizi ma anche il prezzo dell’energia che nei contratti a maggior tutela era stabilito da  un’autoritá statale che periodicamente li aggiornava in base ai prezzi all’ingrosso dell’energia. 

    E dato che riuscire a capire una bolletta elettrica non é facile come puó sembrare, cambiando gestore,  il rischio di prendersi una fregatura sottoscrivendo un contratto capestro o comunque non adatto alle nostre esigenze non è così remota, così come non è strano cadere nelle trappole di procacciatori telefonici che spacciandosi per autortitá varie cercano di estorcervi i dati della bolletta per attivare un contratto con il gestore con cui hanno mandato, che potrebbe non essere quello migliore per voi.

    Sicuramente ci verrá in aiuto il portale delle offerte, un comparatore gestito dall’ARERA, l’autoritá statale che si occupa di energia, nel quale indicando i dati dei nostri consumi ci restituirà i prezzi di tutti gli operatori elettrici disponibili nella nostra zona, che potremmo contattare per sottoscrivere un eventuale contratto.

    In ottica del cambio, quindi è bene informarsi sulle offerte e sulle procedure così come iniziare a confrontare le tariffe per cercare il gestore migliore, col prezzo piú basso, o che possa offrire un prezzo fisso o che offra dei servizi aggiuntivi o delle convenzioni che possano farci risparmiare.

    Troveremo anche le offerte PLACET , una sorta di offerta simile a quella del mercato tutelato, con caratteristiche generali e prezzo dell’energia stabilito dall’autoritá, che gli operatori del mercato libero sono obbligati a garantire, che potrebbero non essere la soluzione migliore per le nostre esigenze, ma che garantiscono un contratto di fornitura standard facilmente confrontabile tra gli operatori.

    Ma cosa succede se noi prima di gennaio 2024 non siamo passati al mercato libero? In realtá nulla di troppo preoccupante, con un meccanismo simile a quello che é capitato per le utenze non domestiche, continueremo a ricevere la corrente ma saremo assegnati ad un gestore provvisorio a seconda della zona di appartenenza, nei primi 6 mesi con delle condizioni molto simili alle attuali, e poi successivamente ad un’offerta PLACET con il gestore che ha vinto la gara pubblica nella vostra zona.

    Come detto non é detto che l’offerta PLACET sia la migliore per le nostre esigenze, quindi a quel punto diventerá essenziale quanto meno informarsi e capire bene se mantenere quell’offerta o passare ad un gestore piú conveniente.

    Ad ogni modo se è vero che non rimarremo senza luce, saremo comunque costretti a fare qualcosa per la nostra fornitura, quindi è bene informarsi per tempo per non farci cogliere impreparati e fare per la fretta la scelta meno idonea.

    Voi cosa ne pensate? Siete giá passati al mercato libero? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti!

  • Anche le poste ora vendono gas e luce

    Anche le poste ora vendono gas e luce

    Negli uffici postali da tempo non si va solo per spedire o ricevere corrispondenza o per pagare i bollettini ma anche per una lunga schiera di prodotti e servizi che sfruttano la capillarità degli uffici postali per essere piazzati. 

    Infatti ormai le poste vendono di tutto,  dai prodotti finanziari a quelli assicurativi, carte prepagate, sistemi di identità digitale, telefonia mobile, abbonamenti internet e chi più ne ha più ne metta.

    In passato hanno addirittura provato a trasformarsi in una sorta di bazar con articoli di cartoleria ed elettronica, anche se è un servizio che è andato a scomparire nel tempo.

    il problema è che a volte ciò che offrono non è sempre quello che ci conviene ma la comodità o l‘inesperienza dell’utente porta a sottoscrivere dei contratti che potrebbero non essere la migliore opzione per le proprie esigenze, altre volte l’offerta anche se é non la migliore in assoluto è comunque competitiva.

    E ora ad aggiungere carne al fuoco è anche la novitá che le poste entrano nel mercato della fornitura di gas e energia elettrica, con una mossa furba che sfrutta le difficoltá degli operatori concorrenti rimasti bloccati dalle iniziative del governo e che hanno in pratica fatto scomparire le offerte a prezzo fisso, potendo lanciare come nuovo operatore delle offerte sia a prezzo bloccato per 24 mesi che a canone fisso rinegoziabile dopo 12 mesi in base ai consumi pregressi.

    Anche se le tariffe non sono le piú basse in assoluto la certezza di non sforare i budget familiari dati i continui aumenti di gas e luce dovuto alla situazione internazionale faranno gola a tanti e comunque avere un operatore in piú con le spalle larghe non puó che fare gioco ai consumatori costringendo la concorrenza , nei limiti del possibile, a reagire.

    C’è da segnalare che l’offerta al momento è destinata solo a chi cambia operatore, quindi non è possibile attivare contratti ex novo o subentrare sul contatore di un precedente inquilino, ma solo cambiare operatore su un contratto di fornitura preesistente.

    Insomma una possibilitá in piú per cercare di tenere a freno il costo delle utenze, voi fidate di un operatore postale che vende anche energia? Avete pensato di sottoscrivere il servizio o resterete con il vostro operatore abituale? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Perché la bolletta sta aumentando

    Perché la bolletta sta aumentando

    Una cosa che non possiamo negare di questi tempi è l’aumento spropositato delle nostre bollette, che a sentire tv e giornali pare essere conseguenza della guerra in Ucraina. 

    In realtá non é proprio cosi, in quanto le bollette stavano giá aumentando prima del conflitto, che semmai ha peggiorato le cose ma non é la causa diretta.

    Tutto dipende da come i prezzi dell’energia vengono stabiliti che a causa di regolamenti astrusi nati per favorire i produttori di energia rinnovabile ci si stanno ritorcendo contro in un momento dove anche a causa del conflitto e delle speculazioni finanziarie legate alla futura disponibilitá del gas, si alzano i costi della principale materia prima dell’energia verde, proprio quando si era deciso di limitare la produzione di energia da carbone e nucleare.

    Infatti è il meccanismo del prezzo marginale che si usa obbligatoriamente per determinare i costi dell’energia ad essere il problema: infatti chi produce energia non la vende a un prezzo di produzione piú un suo corretto margine di guadagno, ma la mette all’asta al prezzo di produzione, sapendo che le verrá pagata per legge a un prezzo piú alto, quello del fornitore che potrá garantire la  quantitá di energia necessaria a quell’asta.

    Facciamo un esempio se il fabbisogno fosse di 100 unita e io produttore A ne ho disponibili 20 che vendo a 1 euro, il mio concorrente B ne ha 30 che vende a 1,50 euro, un altro ancora C ne ha altre 40  che vende a 2 euro , e D altre 50 che vende a 3 euro: il sistema , tramite il meccanismo dell’acquirente unico, comprerá le mie 20, le 30 di B, le 40 di C  e 10 delle 50 di D per soddisfare il fabbisogno di 100 unitá ma le pagherá a tutti 3 euro cioé il prezzo che fá D, quello piú alto del lotto, in questa maniera D non ci perde, mentre A, B e C guadagnano. Questo meccanismo nasce per favorire i produttori di energie rinnovabili che in condizioni normali costerebbe di piú produrre rispetto a sistemi piú inquinanti, potendo competere ad armi pari.

    Purtroppo peró con il gas alle stelle sarebbe piú economico comprare l’energia da fonti rinnovabili, che invece si vedono tassare gli extra profitti con le regole appena introdotte per calmierare il mercato, quindi non incrementano la produzione costringendo ad usare l’energia prodotta con il gas che é quella piú cara al momento e comprandola al prezzo di quella prodotta con il gas: insomma un bel pasticcio al quale si aggiunge il fatto che il prezzo del gas viene determinato non con il prezzo di mercato fatto dal fornitore, ma tramite i futures piazzati alla borsa di Amsterdam, dove gli speculatori comprano il gas al prezzo attuale ma lo rivendono a un prezzo sostanzialmente piú alto scommettendo sulla futura indisponibilitá del gas facendone alzare i prezzi, giocando sul fatto che sostituire il gas russo richiede ingenti investimenti e soprattutto lunghe tempistiche che possono portare ad una prolungata mancanza di prodotto sul mercato che ne farebbe schizzare i prezzi, dato che è essenziale per la produzione di energia e difficilmente rimpiazzabile con altre fonti.

    Insomma un problema nel problema, che unita alla poca voglia di una soluzione diplomatica al conflitto ucraino, e anzi con la possibile fine della globalizzazione per tornare a un mondo diviso in due schieramenti come ai tempi della guerra fredda , porterá i costi dell’energia, specie in Europa fortemente dipendente dal gas russo, ad aumenti dei costi dell’energia veramente consistenti almeno sino a quando, e se sará possibile, verranno trovate delle fonti energetiche alternative.

    Le aspettative quindi non sono per nulla rosee a meno di importanti decisioni politiche in seno al parlamento Europeo, che non sembrano all’ordine del giorno.

    Voi cosa ne pensate? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

  • Come limitare i consumi elettrici in casa

    Come limitare i consumi elettrici in casa

    Come abbiamo imparato a conoscere guardando la nostra bolletta della luce, i prezzi dell’energia sono aumentati considerevolmente: a paritá di consumi la bolletta é piú che triplicata rispetto al passato e probabilmente salirá ancora, ma cosa possiamo fare per tamponare la situazione?

    In linea teorica si potrebbe provare a cambiare gestore elettrico, fate pure dei preventivi ma al momento difficilmente un nuovo contratto elettrico sará piú conveniente di uno vecchio, anche perché i prezzi sono talmente aumentati che molti gestori elettrici non solo non fanno piú nuovi contratti a tariffa bloccata, ma stanno disdicendo quelli in essere per non rischiare il fallimento.

    Quello che ci rimane da fare è cercare per quanto possibile di consumare meno, mettendo in pratica i soliti consigli anti spreco a cui magari non facevamo attenzione con i vecchi prezzi dell’energia.  

    Pertanto fare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, accendere lo scaldabagno solo quando ci serve l’acqua calda , se abbiamo un contratto energetico con fascia bioraria o comunque il contratto prevede delle agevolazioni in determinati giorni o orari usate in quelle fascie gli elettrodomestici piú energivori specie quelli che possono partire con un timer come appunto lavatrici e lavastoviglie.

    Ed è bene sapere quali sono gli elettrodomestici piú costosi da utilizzare e provare a limitarne l’utilizzo e magari sostituirli da qualcosa di piú efficiente: stufette, phon , ferri da stiro, forni, bistecchiere, trapani, elettroutensili, friggitrici ad aria, piani cottura ad induzione, condizionatori, piastre per capelli e tutti quei prodotti che scaldano tramite una resistenza, sono quelli che pesano di piú sulla bolletta.

    Una buona idea è quella di sostituire le lampadine della casa , specie se sono alogene o a filamento con quelle a LED, visto che i prezzi si sono abbassati si ammortizzano in fretta e si consuma molto meno a paritá di luce emessa.

    Spegnamo gli apparecchi quando non utilizziamo: tenere accesa la tv , la luce o il climatizzatore quando non siamo nella stanza fá girare il contatore senza darci un reale vantaggio , per limitare i consumi possiamo inoltre utilizzare al meglio gli apparecchi seguendo le indicazioni del produttore e fare regolare manutenzione.

    E se abbiamo in casa elettrodomestici energivori con qualche anno sulle spalle, potrebbe valere la pena di sostituirli con prodotti nuovi piú efficienti, specie se nel frattempo le tecnologie si sono evolute: un’aspirapolvere, un televisore o un climatizzatore moderno consumano considerevolmente meno di uno di 10 anni fa, quindi targhetta dei consumi alla mano potrebbe valerne la pena cambiarli con l’ultimo modello.

    Se in casa abbiamo due prodotti simili potremmo preferire quello piú piccolo se consuma meno: guardare il tg nel televisore della cucina anziché in quello enorme in salotto, o usare l’elettrodomestico o l’utensile piú piccolo e lento al posto di quello piú grande e veloce che peró consuma di piú ci aiuta a tagliare la bolletta.

    Inoltre , specialmente in cucina, é possibile utilizzare degli utensili a mano, a gas o a batteria al posto di quelli elettrici, magari sono un pó piú scomodi ma a seconda dei casi si risparmia tanta corrente: guardate le etichette, se il gioco non vale la pena per uno spremiagrumi da 30 watt, magari vale per un tostapane da 1000w o per una bistecchiera da 2000w.

    Altra soluzione potrebbe essere dotarsi di un impianto fotovoltaico, i cui costi sono diminuiti parecchio , così come quelli di alcune soluzioni di accumulo dell’energia per avere , condizioni metereologiche e disponibilitá di spazi permettendo, energia elettrica a costo zero, anche eventualmente per un limitato set di strumenti elettrici: quelli piú piccoli pensati per i camper possono stare anche in un balcone e si portano a casa con poche centinaia di euro.

    Insomma diventa essenziale ingegnarsi e almeno sin quando non si saranno calmate le acque cercare di limitare i consumi.

    Voi che soluzioni avete escogitato per limitare i consumi? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Stand-by: Spegnere i nostri apparecchi ci conviene davvero?

    Stand-by: Spegnere i nostri apparecchi ci conviene davvero?

    Coi prezzi della corrente alle stelle e’ bene per quanto possibile limitare i consumi, cercando di limitare gli sprechi.

    Ci sono tante buone norme da seguire , come ad esempio se abbiamo la tariffa bioraria programmare la lavatrice di modo che lavori quando l’energia costa meno e qualche falso mito, ai limiti delle leggende metropolitane.

    Uno di questo verte sugli apparecchi che vanno in stand-by, cioe’ che anche da spenti sono collegati alla rete elettrica e che quindi segnalano la cosa con l’accensione di un piccolo led, secondo qualcuno basterebbe tagliare la corrente spegnendo la ciabatta dove questi apparecchi sono collegati , per spegnere questi questi led e risparmiare cifre stratosferiche.

    In realtà quello che si risparmia e’ poca roba, se sommassimo il consumo in standby di tutti questi led della casa, anche ammettendo di pagare l’energia cara potremmo risparmiare non più di un paio di euro l’anno, ma quello che andiamo a perdere e’ molto di piu’.

    Perdiamo infatti gli aggiornamenti automatici dei dispositivi, soprattutto quelli smart come tv e decoder che si aggiornano quando sono in standby per non disturbare durante l’uso normale del dispositivo, perdiamo anche nei tempi di accensione, lo stare in standby infatti evita al dispositivo di dover fare la procedura di boot, cosa che a seconda del dispositivo può richiedere diversi minuti, contro al massimo un paio di secondi per l’accensione se il dispositivo e’ gia collegato alla rete.

    Alcuni dispositivi possono essere controllati da remoto con una app o dagli assistenti vocali, se non hanno corrente questa funzione non può funzionare, oppure sono pensati per funzionare 24 ore su 24 come il router per la connessione internet , un telefono cordless, un hard disk di rete o gli stessi assistenti vocali e staccando la corrente non funzionerebbero.

    Ma soprattutto il mettere e togliere corrente e’ una fonte di stress per gli alimentatori dei dispositivi che potrebbero saltare proprio come può succedere quando manca la corrente, e se l’alimentatore si rompe i costi sono ben maggiori di quel paio di euro che abbiamo risparmiato: se siamo fortunati e l’alimentatore e’ esterno e magari di un tipo relativamente comune magari possiamo cavarcela con una trentina di euro, ma se l’alimentatore fosse interno dovremo considerare il costo della manodopera e la reperibilità del ricambio, che potrebbero non rendere conveniente la riparazione dell’apparecchio, questo significa magari dover spendere 1500 euro per ricomprare un televisore, che si e’ rotto per risparmiarne uno o due, il gioco e’ valso la candela?

    Questo non significa che alcuni dispositivi non possano essere spenti dalla presa in maniera sicura, ma bisogna capire esattamente il loro funzionamento e ciò che fanno in standby, sicuramente un dispositivo smart , domotico o collegato alla rete, che non e’ altro che una sorta di computer progettato per stare sempre attaccato alla corrente non può essere scollegato allegramente, magari dei dispositivi più semplici come una stufa o una abat jour anche se si stacca la ciabatta dall’interruttore non hanno di che soffrire, anche se il loro risparmio energetico sara’ ancora inferiore.

    Purtroppo le leggende metropolitane sono tante, e prima di mettere a rischio salute e funzionalità dei nostri dispositivi, soprattutto quando il risparmio e’ esiguo e’ bene capire cosa si sta facendo.

    Voi ne eravate al corrente? Staccate i dispositivi ogni notte o li lasciate accesi? Avete dei dubbi, bisogno di consigli o avete suggerimenti da dare? Scrivetelo nei commenti.

  • Come gestire gli aumenti energetici

    Riprendiamo il discorso degli aumenti energetici che hanno colpito le nostre bollette a causa dei noti eventi sanitari prima e geopolitici dopo, situazione che ha fatto schizzare la componente energia di quasi 5 volte nel giro di pochi mesi, e nonostante gli interventi del governo che hanno calmierato alcune voci come gli oneri di sistema, l’impatto sulla bolletta è mediamente di un raddoppio della spesa a parità di consumi rispetto all’anno scorso.

    Con questi aumenti diventa essenziale tutelarsi per cercare di ridurre il costo delle bollette, certamente possiamo limitare i consumi ed evitare gli sprechi, cosi come usare i nostri dispositivi energivori nelle fasce orarie più economiche o sostituirli con modelli più efficienti.

    Ma tutto questo potrebbe non bastare, e una buona idea potrebbe essere cambiare gestore elettrico: con le tariffe attuali anche un minimo risparmio sul costo del kilowattora significa una cifra importante risparmiata in bolletta, sempre che le tariffe del nostro gestore non siano più basse di quelle attuali, specie se abbiamo stipulato dei contratti sul mercato libero con un prezzo bloccato prima degli aumenti dei costi dell’energia.

    Il problema semmai è capire se cambiando ci conviene bloccare il costo dell’energia per un certo periodo di tempo cosa che se ci mette al riparo da aumenti nel breve periodo può ritorcerci contro quando i prezzi, si spera il prima possibile, scenderanno, soprattutto se si aderisce a delle promozioni che se per un periodo possono farci risparmiare parecchio ci vincolano a restare con quel gestore alle tariffe di listino alla scadenza della promozione.

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    Certamente ci si può aiutare coi comparatori, come il portale offerte che fa capo all’autorità statale ARERA, di cui vi spiegavo in vecchio articolo il funzionamento, e dove inserendo alcuni dati presi dalla bolletta si può preventivare il costo annuo dell’energia con vari gestori presenti nella nostra zona, anche comparandolo con il servizio di maggior tutela e dandoci gli estremi delle offerte dei gestori più convenienti , che potremmo contattare per sottoscrivere il contratto, sempre che non sia vincolato a particolari condizioni.

    Va anche tenuto conto delle tempistiche del cambio, visto che generalmente saranno necessari almeno 30 giorni di tempo per il passaggio e nel frattempo le condizioni potrebbero essere variate, soprattutto se abbiamo scelto una tariffa fissa e non una variabile in base al costo pagato dal gestore elettrico.

    Ad ogni modo è quantomeno indispensabile fare un preventivo e soprattutto verificare per bene le clausole contrattuali, specie per quelle offerte che sembrano particolarmente convenienti.

    Voi avete altri suggerimenti in merito o avete qualche dubbio? Scrivetelo pure nei commenti, come al solito li leggeremo e vi risponderemo.

  • La falsa urgenza di cambiare gestore elettrico

    La falsa urgenza di cambiare gestore elettrico

    Sicuramente vi sarà capitato di ricevere qualche telefonata molesta da qualche call center che vi vuole vendere i loro prodotti o servizi , ma non siamo qui per parlare di come fare per bloccarli, se magari se vi può essere utile potremmo fare un prossimo articolo a riguardo, nel caso scrivetelo nei commenti.

    Dicevamo tra le chiamate indesiderate dei call center una tipologia che mi capita spesso di questi tempi è quella dei gestori di energia elettrica, e uno in particolare è ai limiti della truffa per come si pone , anche per il fatto che si tratta di uno dei gestori più importanti e conosciuti del nostro paese ma usa mezzucci che magari mi potrei aspettare da un piccolo e sconosciuto operatore di provincia e non da una multinazionale eppure…

    Infatti per convincerci a passare al mercato libero, quindi per passare dal servizio elettrico nazionale, quello chiamato a maggior tutela che abbiamo se non abbiamo mai scelto un fornitore di energia, mantenendo un vecchio contratto, si inventano la scusa che questo cambiamento sia obbligatorio, e gia questa è una mezza verità, ma soprattutto sostengono che debba essere fatto entro giugno 2021 ed è qui che dicono il falso.

    Infatti sebbene lo stato rinvii la scadenza della fine del mercato a maggior tutela ormai già da qualche anno, allo stato attuale il termine è fissato al 1 gennaio 2023 e non è impossibile che tale termine venga ulteriormente prorogato, quindi almeno per privati e microimprese non c’è assolutamente fretta. Inoltre anche qualora non si scegliesse a scadenza un fornitore ce ne verrebbe dato in maniera provvisoria uno d’ufficio, come accade per le piccole imprese, in attesa della stipula di un contratto sul mercato libero in modo da non interrompere la fornitura di energia elettrica.

    Ma dobbiamo davvero passare al mercato libero e soprattutto conviene farlo? Beh prima o poi saremo costretti a scegliere un fornitore, quindi si tratta di una scelta che andrà fatta, ma considerando che questa scelta va fatta in base all’utilizzo che uno fa della corrente, di come, quando e quanto consuma farlo in un periodo dove la pandemia ha modificato le nostre abitudini non è una scelta saggia.

    Infatti a causa del covid siamo dovuti rimanere di più in casa e quindi abbiamo consumato di più, magari perché costretti a lavorare e/o studiare da casa, dovendo cucinare più spesso dato che è diventato difficile usufruire di mense e ristoranti come si faceva un tempo, passare il tempo libero in casa consumando di più, anche solo per riscaldare o raffrescare la casa anche quando saremmo stati in ufficio o in giro con gli amici. E il problema è che il ritorno alla normalità potrebbe portarci a cambiare ancora una volta le nostre abitudini, molte aziende ad esempio stanno pensando di continuare a fare lo smart working anche dopo la pandemia, magari in modalità differenti ad esempio con alcuni giorni di lavoro da casa e altri dall’ufficio: questo significa che i nostri consumi energetici cambieranno ancora: se prima si stava a casa quasi solo per dormire e mangiare una tariffa agevolata per le ore serali poteva essere la soluzione, ma stando in casa tutto il giorno una tariffa unica al prezzo più basso possibile ci avrebbe fatto risparmiare, ma dovendo stare in casa tutto il giorno solo per metà settimana probabilmente avremmo risparmiato con una tariffa a scaglioni di consumo, il problema è che in questo momento di cambiamenti lavorativi dovuti alla pandemia i nostri consumi probabilmente cambieranno ma non sappiamo esattamente come, e visto che c’è ancora tempo per scegliere forse è bene attendere che si calmino le acque, soprattutto perché alcuni contratti sul mercato libero ci potrebbero vincolare per un certo periodo, e se sbagliamo contratto rischiamo di pagare molto di più che col mercato libero.

    Se invece abbiamo le idee chiare e riusciamo a prevedere i nostri consumi, studiando un pò le offerte  si riesce a risparmiare sempre a patto di trovare un offerta che si addice alla nostra tipologia di consumo: se siamo un single che rientra a casa solo per dormire avremo bisogno di un contratto diverso da quello di una famiglia numerosa, o di chi ricarica la propria auto elettrica dalla presa del garage o che usa con regolarità elettrodomestici ad alto assorbimento come cucine ad induzione o sistemi elettrici di condizionamento o di riscaldamento o di chi ha installato un impianto fotovoltaico.

    Inoltre già capire una bolletta non è cosa semplice per chi è del mestiere, figuriamoci per un utente inesperto, che potrebbe incappare facilmente in offerte sbagliate specie se imbeccate dal venditore di turno, che magari vi vuole estorcere la firma sul contratto in maniera truffaldina promettendo risparmi che non ci saranno, e che al contrario potrebbero farvi spendere molto di più.

    Per quello il mio consiglio è di attendere ancora e nel frattempo di studiarsi l’argomento ,dalle offerte dei fornitori alla propria tipologia di consumi, aiutandosi anche dagli strumenti che mette a disposizione ARERA l’autorità statale che si occupa dell’energia, di cui vi parlavo in precedenza, che mette a disposizione ad esempio degli strumenti di calcolo dei  nostri consumi, un comparatore di prezzi e delle offerte standardizzate che ci permettono un confronto più semplice. Voi siete già passati al mercato libero o pensate di farlo a breve? State risparmiando o spendendo di più? Scrivetelo nei commenti

  • Cambiare il gestore di elettricità

    Cambiare il gestore di elettricità

    Parlare di bollette dell’energia elettrica è un argomento spinoso e un pò fumoso, vista la complessità di una bolletta elettrica dove bisogna quasi essere quasi uno scienziato per capire il funzionamento delle tariffe e come mai anche con un consumo molto ridotto si hanno spesso bollette particolarmente pesanti.

    Infatti nelle bollette tra oneri di sistema e spese di trasporto, quindi quelle spese che , semplificando, remunerano i cavi elettrici , la potenza del contatore o la produzione di energie rinnovabili e tralaltro con i prezzi che variano all’interno di alcune soglie, dove i primi kilowattora hanno un prezzo, i secondi un altro e i terzi un altro ancora andare a racapezzarsi su come risparmiare è davvero un problema.

    C’è anche da dire che anche se non volessimo stressarci a cambiare gestore dell’energia elettrica prima o poi saremo costretti a farlo, infatti è prevista a breve la fine del mercato di maggior tutela: quindi il servizio elettrico nazionale, quello che storicamente chiamavamo enel, a causa della liberalizzazione del mercato cesserà di esistere e quindi saremo giocoforza costretti a cercare un gestore nel mercato libero, scelta che per le famiglie , a meno di ulteriori proroghe, dovrà essere fatta prima del 1 gennaio 2022.

    Ma conviene passare al mercato libero? In realtà dipende dal nostro consumo e dalle nostre abitudini, con qualche gestore spenderemo meno e con qualcuno di più quindi dovremo essere capaci di capire chi può farci effettivamente un prezzo migliore e non finire nelle mani del primo operatore che potrebbe farci spendere più del previsto, quindi prestate la massima attenzione quando firmate un contratto, ma come fare a trovare il gestore che fa per noi?

    La risposta più semplice è fare uso di un comparatore di prezzo. Ce ne sono tanti in rete che comparano tariffe telefoniche, internet, mutui, prestiti e anche energia. Fate però attenzione ad una cosa: questi comparatori vendono i loro servizi ai gestori, che concederanno una provvigione al comparatore o pagheranno per essere presenti o aver maggiore visibilità sui risultati di ricerca, ma alcuni gestori potrebbero ,magari per tenere le tariffe più basse possibili, non voler pagare per questi servizi e quindi non essere presenti sul comparatore, con il rischio che il gestore per noi più conveniente non ci verrà nemmeno proposto.

    Per ovviare al problema , se non si vuole spulciare a mano le offerte dei singoli gestori, si potrebbe fare uso di più comparatori sperando che quello col prezzo migliore per le nostre esigenze sia presente. In alternativa esiste un comparatore che potremmo definire statale, il portale offerte dell’ARERA, l’autorità statale che si occupa dell’energia e del gas dove sono presenti le offerte di tutti gli operatori in una determinata area geografica.

    Fortunatamente, a differenza delle bollette elettriche, questo comparatore , che trovate all’indirizzo www.ilportaleofferte.it , è di facile comprensione, basterà indicare alcuni dati, quali la località dell’impianto, se si tratta di una prima o di una seconda casa, se si vuole una tariffa dell’energia fissa o variabile, in pratica come fosse il tasso di un mutuo, la potenza del contatore, se si vuole una tariffa differenziata per fascie orarie o solo energia da fonti rinnovabili, eventuali servizi aggiunti e soprattutto il consumo previsto che puo essere rilevato dalle ultime bollette o stimato dal sito a seconda degli elettrodomestici presenti e dal numero degli abitanti della casa.

    Verrà restituito un elenco di gestori con la stima della spesa annua, e la differenza con il prezzo che pagheremo col servizio di maggior tutela, con la possibilità di scaricare una scheda con tutte le caratteristiche dettagliate dell’offerta di quel gestore, che in caso di nostro interesse potremmo contattare per sottoscrivere un contratto.

    Esistono inoltre delle offerte standardizzate dette Placet che ogni gestore deve offrire e le cui caratteristiche sono definite dall’autorità e non possono essere modificabili, se non dopo un’anno: queste essendo uguali per tutti i gestori consentono di poter confrontare facilmente i costi di ogni singolo gestore, anche se non è detto che la PLACET sia l’offerta più conveniente che il singolo gestore ci potrà fare.

    Insomma l’argomento è complesso, ma fortunatamente esistono degli strumenti che ci possono aiutare nella scelta. Voi li conoscevate? Scrivetelo nei commenti, cosi come se avete dei  dubbi o delle curiosità e se posso vi risponderemo.