Fare la spesa

  • E’ la fine per gli store cinesi?

    E’ la fine per gli store cinesi?

    Quando abbiamo necessità di qualche prodotto a basso costo che non ci deve necessariamente durare per tanto tempo ma che deve costare il meno possibile il primo posto a cui pensiamo sono i megastore gestiti da cinesi generalmente situati nelle periferie delle città, anche quelle di piccole dimensioni.

    E si può trovare di tutto, dall’ abbigliamento ai casalinghi, dagli articoli per il bricolage alla cartoleria, dai detersivi al materiale elettrico, dai prodotti per l’automobile all’elettronica, dai prodotti per gli animali all’attrezzatura sportiva.

    E col tempo questi maxi centri si sono ingranditi o specializzati in determinate categorie di prodotti, rilevando anche storiche strutture esistenti e assumendo personale locale.

    Ma per tante ragioni, sia politiche che economiche queste attività da qualche tempo sono più soggette a controlli , sia sulla qualità dei prodotti che sull’evasione fiscale che erodono i guadagni e non consentono di tenere i prezzi super competitivi a cui ci siamo abituati nel tempo.

    Infatti spesso i prezzi erano bassi non solo per la qualità molto bassa e spesso non perfettamente in regola con le nostre normative, ma anche per la possibilità, con sistemi più o meno leciti, di eludere le tasse nell’importazione dei prodotti, cosa che forniva loro un vantaggio rispetto alla concorrenza, consentendo di applicare prezzi particolarmente bassi.

    Inoltre gli affitti di strutture enormi e gli investimenti per acquistare le merci e pagare il personale si ripagano solo quando il giro d’affari è importante, e se diventano meno competitivi i prezzi anche i fatturati calano non permettendo di tenere aperte tutte queste strutture.

    E infatti si iniziano a vedere, dopo anni di nuove aperture con megastore immensi e assortimenti da fare invidia ai migliori grossisti, le prime chiusure, con trasferimenti in locali più ristretti, cambi di insegna o vendite di liquidazione per cessata attività.

    E queste chiusure possono anche essere un vantaggio per portarsi a casa dei prodotti a prezzo di saldo, ma probabilmente si perde un centro di riferimento per gli acquisti a basso costo.

    Ma in realtà, avendo perso il vantaggio di prezzi ultra bassi e disponibilità immediata dalla peggiore cianfrusaglia al prodotto dignitoso a prezzi decenti, si trovano alternative nella concorrenza che può sostituire il megastore in periferia con prodotti e prezzi similari.

    E la concorrenza viene soprattutto dagli e-commerce cinesi come Aliexpress, Temu o Shein che permettono di trovare quegli stessi prodotti a prezzi più bassi e con dei tempi di spedizione che nel tempo, grazie a soluzioni logistiche aggiornate e magazzini in territorio europeo consentono di ricevere la merce, senza sorprese, in pochi giorni a differenza delle spedizioni classiche dalla Cina che potevano richiedere anche mesi tra tempi di consegna e di sdoganamento, almeno fino a quando dazi e normative doganali minacciati dalla politica europea non affosseranno questi siti.

    Ma anche altri negozi offrono prodotti analoghi senza dover attendere una spedizione: infatti stanno nascendo delle catene europee di articoli non alimentari a basso prezzo, come Action, Tedi, Kik, NKD  e simili che propongono a rotazione prodotti low cost a prezzi molto allettanti.

    Ma anche le corsie no food dei discount alimentari spesso hanno di questi prodotti a prezzi che non fanno rimpiangere i megastore cinesi e che possiamo trovare senza perdere tempo durante la nostra spesa alimentare.

    Alla fine questi megastore probabilmente diminuiranno o cambieranno forma e per qualcuno diventerà meno comodo frequentarli, ma ad ogni modo fin quando ci sarà la concorrenza a fornire prodotti simili non mancherà la possibilità di acquistare dei prodotti non alimentari a prezzi bassi. 

    Voi acquistate nei megastore cinesi o preferite altre tipologie di negozi o di prodotti?

  • Discount o supermercato? Come cambia la spesa in Italia

    Discount o supermercato? Come cambia la spesa in Italia

    Una recente notizia ha cambiato le sorti della distribuzione alimentare italiana, infatti dopo anni di perdite anche Carrefour, l’ultimo dei grandi operatori di ipermercati internazionali lascia l’Italia, cosi come aveva fatto qualche anno addietro il concorrente Auchan, anche lui francese che vendette la sua rete a Conad.

    E ad acquistare anzichè un altro marchio già presente in italia o uno spezzatino con vendita di negozi a più concorrenti come quando Billa , la ex Standa lascio’ il nostro paese, è un produttore alimentare italiano, New Princes, molto attivo , oltre che con marchi propri, con produzioni conto terzi e all’estero ma non impegnato direttamente nella distribuzione.

    carrefour logo

    Ma la notizia è importante perché mette la parola fine , nel nostro paese, al concetto di grande ipermercato, dove si compravano sia generi alimentari , con una scelta ampissima e generalmente tante offerte convenienti, e altrettanta scelta di prodotti non alimentari, dall’elettronica ai casalinghi, passando per i prodotti per il bricolage o per la cura dell’auto, dalla cartoleria ai giocattoli.

    Infatti molti ipermercati sono spariti, molti si sono ridimensionati, specializzandosi solo sull’alimentare e grandi insegne internazionali hanno spesso lasciato il posto a marchi locali e a volte a format completamente rivisti, come negozi everyday low price , dove spariscono le offerte e i volantini per mantenere un prezzo , sulla carta  più basso, costante tutto l’anno, negozi aperti anche come magazzini all’ingrosso per commercianti o ristoratori  o addirittura discount.

    E quest’ultimo formato ormai è diventato talmente comune da sostituire il supermercato classico in una grande parte dei consumatori, attratti da prezzi più bassi, e una qualità che col tempo si è alzata, spesso proponendo anche prodotti di marca a fianco ai marchi di fantasia della catena.

    E i discount si sono nel tempo avvicinati ai supermercati tradizionali accogliendo i banchi del servito, scegliendo selezioni ordinate di prodotti sia coi propri marchi che accogliendo quelli di marca, spesso affiancati ad alcuni di qualità premium delle proprie linee.

    In più hanno aggiunto prodotti e servizi utili, dai banchi del no food, a viaggi, acquisti online a sistemi di casse automatiche per permetterci di saltare la fila.

    Se prima quasi ci si vergognava di fare la spesa al discount, ora la cosa diventa la norma, specie se raggiungibile comodamente dalla nostra abitazione, relegando al supermercato tradizionale spese di emergenza, ricerca di prodotti particolari o acquisto di prodotti in offerta speciale.

    Ma le abitudini cambiano anche perchè la capacità di spesa degli italiani è diminuita, a causa di un aumento di prezzi dei beni di consumo che non si è riverberata sugli stipendi: in pratica lo stipendio è grossomodo lo stesso da anni, ma aumentando i prezzi possiamo acquistare sempre meno roba quindi ci si deve in qualche modo ingegnare per arrivare a fine mese.

    E quindi la ricetta è sempre la solita: ridurre gli sprechi, concedersi qualche lusso in meno e soprattutto spendere meno per la spesa quotidiana.

    Ed è qui che il discount si è reso vincente, mantenendo una certa convenienza nonostante si sia avvicinato, sia per ordine che per qualità ai supermercati tradizionali.

    Ovviamente non abbiamo più gli scatoloni a terra in maniera confusionaria da dove prendere prodotti senza marca , spesso di dubbia qualità, venduti a prezzi bassissimi, ma dei prodotti dove un po per la forza commerciale delle catene, e un po per l’assenza di pubblicità permettono di portare sulle nostre tavole prodotti di sufficiente qualità a prezzi competitivi.

    E spesso i prodotti arrivano dalle stesse fabbriche del prodotto di marca, e basta fare attenzione all’indirizzo dello stabilimento di produzione indicato sulla confezione per accorgersene.

    Ovviamente non è matematico dedurre che nonostante condividano lo stabilimento  i prodotti siano i medesimi, visto che potrebbero esserci delle variazioni di ingredienti, ma spesso a cambiare sono solo il packaging e la pezzatura del prodotto, dato che potrebbe non essere conveniente creare una linea di produzione solo per i marchi dei supermercati.

    E il trucco è sempre il solito, provateli e verificate voi stessi la qualità, specie se la differenza col prodotto di marca è importante: se ha soddisfatto le attese la ricomprerete, altrimenti quell’articolo è bene acquistarlo in un altro discount o al supermercato, magari anche lì dando una chance agli articoli con il logo del supermercato , generalmente più convenienti dei prodotti di marca , spesso venduti  a prezzi simili a quelli del discount e con buona qualità garantita dal fatto che mettendo il logo del supermercato sulla confezione , per questione di immagine, non vorranno giocarsi la reputazione con prodotti di scarsa qualità, a differenza del discount che usando marchi di fantasia può facilmente cambiare nome a un prodotto poco gradito al pubblico senza destare troppa attenzione.

    Insomma la spesa degli italiani è cambiata e cambierà ancora, con sempre più acquisti online di beni a lunga conservazione venduti a prezzi competitivi e formule anti spreco per salvare la spesa grazie alle app per acquistare rimanenze e prodotti invenduti a prezzo scontato.

    Voi avete notato questi cambiamenti? Fate la spesa nel supermercato tradizionale, nel discount o usate servizi di spesa online?

  • Ecco i trucchi per risparmiare sulla spesa

    Ecco i trucchi per risparmiare sulla spesa

    Esistono vari modi per risparmiare nei nostri acquisti alimentari dai piú semplici ai piú complessi che ci possono , tra sconti , offerte e con un po di attenzione farci spendere qualcosa di meno, ma che sommati spesa dopo spesa ci portano a risparmi non trascurabili a fine mese.


    Controllare bene le offerte facendo attenzione al prezzo al chilo , specie in periodo di shrink flation , è sicuramente uno dei consigli piú importanti, dove un prezzo unitario piú basso puó nascondere un prezzo effettivo molto piú alto: per esempio un pacco da 300 grammi di biscotti venduto a 1 euro è molto piu caro di uno da 700 grammi a 1,50 euro, nonostante il prezzo di cartellino possa ingannare.

    Anche scegliere prodotti di una marca diversa a parità di qualità puó farci risparmiare parecchio, ad esempio tra due prodotti simili scegliere quello in offerta ci fará spendere meno anche se non è la marca a cui siamo abituati, e in quest’ottica è bene non disdegnare i prodotti col marchio del supermercato o quelli dei discount se sappiamo essere di qualitá: spesso sono prodotti dalle stesse fabbriche delle marche famose, e soprattutto se abbiamo avuto l’occasione di testarli e di accertarci che la qualitá fosse soddisfacente nonostante il prezzo più basso possono essere una scelta vincente.

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    Per risparmiare è bene scegliere con cura dove fare la spesa, dato che il supermercato piú comodo o quello piú vicino non è sempre quello piú conveniente, e che generalmente se un supermercato è conveniente su certi articoli tendenzialmente lo è meno su certi altri.

    Pertanto è importante scegliere bene dove andare a fare la spesa valutando tra piú supermercati quello che ha in offerta , o a prezzi convenienti ció che compriamo piu spesso specie se si tratta di prodotti di valore come olio, caffè, carni, formaggi, frutta o verdura pregiata dove la differenza tra un prodotto in offerta e uno pagato a prezzo pieno può fare la differenza sullo scontrino.

    Ma per fare queste scelte occorre prima un qualcosa di veramente potente, semplice e antico ma spesso trascurato : la lista della spesa.

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    Questo strumento un po arcaico ma estremamente utile ci permette infatti di non dimenticarci nulla quando siamo al negozio, di aiutarci nella scelta sia dei prodotti sia quando stiamo decidendo in che supermercati andare, che tra le corsie, facendoci risparmiare sia tempo che denaro, evitando di dover ritornare al negozio perché magari abbiamo preso articoli in piú ma ci siamo dimenticati proprio quello indispensabile.

    E sappiamo tutti che tornare al negozio significa anche finire per comprare qualcosa che magari non ci serviva, a meno di non attenersi scrupolosamente alla nostra lista.

    infatti la lista della spesa può essere anche uno strumento psicologico per farci risparmiare se lo usiamo per evitare di acquistare quello che nella lista non era stato segnato, specie se non sappiamo resistere alla tentazione di mettere certi prodotti nel carrello.

    Il problema magari è fare proprio la lista, ricordarsi cosa manca in dispensa, cosa facile quando siamo a casa, meno facile se siamo in ufficio e ci ricordiamo qualcosa da aggiungere, o se non ci ricordiamo se effettivamente quel prodotto lo avevamo davvero finito.

    Ma volendo anche la tecnologia ci può aiutare usando il nostro smartphone per fare la lista: esistono infatti app dedicate dove spuntare ciò che abbiamo già messo nel carrello e che riescono pure a fare l’inventario della nostra dispensa, ma anche senza installare un’app dedicata si può sempre usare una nota nel cellulare o usare gli assistenti vocali come alexa o google home per fare aggiungere qualcosa alla lista della spesa appena ci viene in mente. Tra l’altro abbiamo anche il vantaggio che se il nostro assistente vocale è connesso alla macchina possiamo anche aggiungere qualcosa alla lista della spesa quando siamo alla guida, magari nella strada verso il supermercato.

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    Si tratta alla fine di organizzazione, conoscere i prezzi, avere una lista, e sfogliare i volantini in cerca delle offerte, magari tramite quelle app che consentono di vederli in digitale nel nostro telefono per scegliere cosa e dove comprare.

    Queste stesse app sfoglia volantini tralaltro possono anche gestire la lista della spesa al loro interno , ci consentono di salvare le tessere fedeltà dei supermercati per accedere agli sconti senza dovere avere la tessera fisicamente con noi, evitando di dimenticarla a casa e  perdendo la possibilità di accedere agli sconti.

    C’è anche da dire che a volte anche le app dei supermercati ci vengono in aiuto, sia per la lista della spesa, che per la tessera fedeltà che per sfogliare i volantini, dandoci spesso la possibilità di accumulare punti extra o ricevere omaggi ma hanno lo svantaggio che non ci permettono di confrontare i prezzi con la concorrenza.

    Alla fine però con un po’ di organizzazione e un po’ di tecnologia si riesce a risparmiare tempo e denaro. Voi conoscevate questi trucchetti? Ne avete altri da segnalare?

  • I dupe: imitazioni legali o pericolosi falsi?

    I dupe: imitazioni legali o pericolosi falsi?

    Negli ultimi anni, il termine dupe è diventato sempre più popolare, soprattutto tra le generazioni più giovani, nel mondo della moda, della bellezza e dei prodotti di consumo. Ma cosa significa esattamente? E quali sono le implicazioni legali ed etiche legate a questo fenomeno? 

    Il termine dupe deriva dalla parola inglese duplicate, che significa “duplicato” o “copia”, mentre qualcuno lo fa risalire al termine francese duperie che significa “inganno”. 

    Un dupe è un prodotto che imita le caratteristiche di un articolo di marca, spesso di lusso, ma che non ne riproduce il logo o i dettagli protetti da copyright. A differenza dei prodotti fake o contraffatti, i dupe non cercano di spacciarsi per l’originale, ma offrono un’alternativa più accessibile, mantenendo un’estetica o una funzionalità simile.

    Sono diventati virali tra i giovani che non possono o non vogliono permettersi prodotti di lusso e che cercano un’alternativa economica che possa sostituire un prodotto molto richiesto ma inaccessibile, anche perché banalmente fuori produzione.

    Ad esempio, una borsa dupe potrebbe avere una forma e un colore molto simili a quelli di una borsa di lusso, ma non riporterà il logo del brand originale. Questo rende i dupe legali, a patto che non violino i diritti di proprietà intellettuale.

    I dupe sono particolarmente diffusi in settori come:

    1. Moda: borse, scarpe e accessori che imitano lo stile di brand come Louis Vuitton, Gucci o Chanel, ma senza utilizzare i loro marchi registrati.
    2. Bellezza: profumi, creme e cosmetici che replicano fragranze o formule di prodotti di alta gamma, spesso venduti a una frazione del prezzo.
    3. Elettronica: accessori come custodie per smartphone o cuffie che imitano il design di prodotti Apple o Samsung, ma senza riprodurre i loghi ufficiali.
    4. Alimentari: prodotti , tipicamente reperibili nei discount che imitano la forma e il sapore di dolciumi e snacks costosi ma a prezzi molto più abbordabili.

    Un esempio celebre è quello dei profumi dupe, come quelli prodotti da aziende che creano fragranze ispirate a quelle di grandi marchi (ad esempio, un profumo che ricorda il famoso Chanel N°5 ma con un nome e un packaging diversi).

    Ma quali sono le differenze tra dupe, fake e prodotti contraffatti? I dupe sono legali perché non copiano direttamente i marchi registrati o i loghi. Si limitano a offrire un’alternativa ispirata al design o alla funzionalità del prodotto originale, mentre i fake sono illegali perché riproducono fedelmente il logo, il design e i dettagli del prodotto originale, ingannando il consumatore sulla provenienza e la qualità. Spesso sono realizzati con materiali scadenti e possono rappresentare un rischio per la salute e la sicurezza.
    Sebbene i dupe siano legali, il loro acquisto e la loro vendita presentano alcuni rischi:

    • Qualità inferiore: i dupe spesso utilizzano materiali meno pregiati rispetto ai prodotti originali, il che può influire sulla durata e sulle prestazioni.
    • Aspetti etici: acquistare dupe può sostenere pratiche commerciali che sfruttano il lavoro sottopagato o condizioni di produzione non etiche.
    • Confusione per il consumatore: alcuni dupe possono essere presentati in modo ambiguo, portando i clienti a credere di acquistare un prodotto di qualità superiore rispetto a quella effettiva.
    • Rischi legali per i venditori: se un dupe si avvicina troppo all’originale, violando i diritti di proprietà intellettuale (ad esempio, copiando un design protetto da brevetto, copiando le confezioni di vendita o dichiarando la corrispondenza con l’originale), il venditore potrebbe affrontare cause legali.


    La legalità dei dupe dipende dalla loro conformità alle leggi sulla proprietà intellettuale. Mentre i prodotti fake sono chiaramente illegali, i dupe possono essere considerati legali se non violano marchi registrati, brevetti o copyright. Tuttavia, il confine tra dupe legale e contraffazione può essere sottile. Ad esempio, se un dupe copia un design protetto da brevetto , copia il packaging o utilizza un nome troppo simile a quello di un brand famoso, potrebbe comunque essere considerato illegale.

    I dupe rappresentano un’alternativa accessibile ai prodotti di lusso, ma è importante distinguerli chiaramente dai fake o dai prodotti contraffatti. Mentre i dupe sono legali e offrono una scelta economica ai consumatori, i fake sono illegali e possono comportare rischi significativi. Chi acquista dupe dovrebbe essere consapevole delle possibili differenze nella qualità e nell’etica della produzione, mentre i venditori devono assicurarsi di non violare le leggi sulla proprietà intellettuale.

    In un mondo sempre più attento alla sostenibilità e all’etica, la scelta tra un prodotto originale e un dupe non è solo una questione di prezzo, ma anche di valori e responsabilità. Voi li conoscevate? Ne utilizzate qualcuno?

  • Sono arrivati i saldi

    Sono arrivati i saldi

    Come avrete notando girando per le vie del centro o per i centri commerciali sono iniziati i saldi di fine stagione, che quest’anno con durate e modalitá leggermente diverse sono partiti quasi dappertutto il 4 Gennaio e dureranno a seconda della localitá tra le 4 e le 6 settimane.

    Nonostante i divieti di iniziative promozionali nei giorni precedenti l’inizio dei saldi imposti da gran parte delle regioni, molti negozi hanno mascherato le offerte come vendite private dedicate agli utenti registrati in possesso di carte fedeltá quindi le offerte piú succulente sono già andate via prima dell’inizio ufficiale, motivo per il quale é bene iscriversi a newsletter e programmi fedeltà dei vari negozi per accedere in anticipo alle offerte.

    Ma anche per gli utenti normali non è detto che non si possano fare affari, soprattutto per quelle marche costose o che difficilmente fanno offerte durante l’anno.

    A seconda dell’articolo che cerchiamo la tattica per risparmiare cambia: se cerchiamo un prodotto, un colore o una taglia molto richiesta è bene affrettarsi il prima possibile per non rischiare di stare a bocca asciutta, viceversa se puntiamo a un capo particolare, magari molto costoso o di una taglia poco comune (molto grande o molto piccola) aspettare ci consentirá di accedere a sconti aggiuntivi dopo la ressa dei primi giorni di saldi.

    Ovviamente non bisogna farsi prendere dall’euforia e acquistare capi che non ci servono, o che verosimilmente useremo molto poco solo perché scontati.

    Meglio inoltre definire una lista della spesa e un budget  da non superare anche in caso di offerte allettanti per evitare di comprare capi che finiremo per non utilizzare.

    E bisogna fare attenzione che gli sconti siano effettivi e che non ci siano stati aumenti poco prima delle promozioni di modo da ingolosire i clienti non abituali con sconti importanti che magari riportano i prezzi a valori molto simili a quelli applicati fuori dal periodo promozionale.

    Occhio anche alla qualità dei prodotti e alla vetustá: non é raro trovare in sconto prodotti vecchi di parecchie collezioni fá, che potrebbero rivelarsi fuori moda.

    Attenzione anche alle taglie, magari si puó cadere nella tentazione di acquistare il prodotto scontato nonostante non sia della misura corretta, ma dimenticandoci della cosa potremmo finire con non usarlo perché non ci calza perfettamente.

    Verificate sempre che il prodotto non abbia difetti: uno sconto molto elevato potrebbe dipendere da qualche imperfezione, che a seconda può essere riparata facilmente facendoci fare un affare come nel caso di una macchia o di una scucitura, o non permetterci di usare il vestito magari perché strappato o deformato.

    A volte peró lo sconto elevato puó dipendere dal fatto che si tratta dell’ultimo prodotto rimasto, magari di qualche taglia particolare che si ha la “sfortuna‘ di portare o di qualche colore non troppo richiesto, o di un marchio non piú trattato dal negozio, cosa che ci permette di portarci a casa un prodotto di qualitá elevata anche a un quinto del suo prezzo di cartellino.

    Ricordiamoci inoltre che i saldi non sono solo nei negozi fisici ma anche online, quindi magari si riesce ad accedere ai prezzi scontati, magari per il modello, taglia o colore desiderato anche da un negozio fuori zona o da un e-commerce, magari direttamente quello dalla casa madre consentendoci di ottenere il prodotto dal prezzo scontato non piú disponibile dalle nostre parti.

    Sicuramente é un modo per risparmiare qualcosa, specie per prodotti che vanno difficilmente in sconto o per permetterci di acquistare dei capi di qualitá a prezzi vicini a quelli delle catene di fast fashion, con la possibilitá di goderci un capo migliore e magari rivenderlo pure come usato recuperando parte della spesa all’inizio della prossima stagione.

    Voi avete acquistato in saldi?

  • Fare acquisti é una lotta

    Fare acquisti é una lotta

    Fare acquisti é un attivitá piú complessa di quello che possa sembrare, perché la decisione di acquistare qualcosa viene condizionata da fattori esterni, che spesso sono estranei alla nostra volontá.

    Sia che sia un acquisto di necessitá, o che sia un acquisto che facciamo per diletto siamo molto permeabili agli stimoli esterni, in primis del marketing che puó condizionarci nella nostra scelta, facendoci acquistare qualcosa di diverso da ciò che avevamo in mente, magari piú costoso o inducendoci a comprare qualcosa che non avevamo previsto.

    Basta pensare alla spesa in un supermarket: la disposizione dei prodotti, i prezzi, le confezioni, le promozioni, la pubblicità possono condizionare le nostre scelte: magari dovevamo comprare solo un paio di articoli e arriviamo alla cassa con un carrello pieno.

    assorted bottles and cans in commercial coolers

    Questo perché spostandosi nelle corsie ci cade l’occhio su un prodotto che ci piace, su un’offerta che sembra conveniente, su un prodotto di cui abbiamo sentito parlare o che viene reclamizzato e che vogliamo provare.

    Ma anche il far cadere il nostro occhio è condizionato dal percorso obbligato tra gli scaffali e dalla posizione degli articoli, che é sapientemente pensata per posizionare determinati articoli a portata di carrello, specie quelli per i quali il produttore paga il supermercato per il posizionamento e che a volte rappresentano per il supermercato un guadagno maggiore della vendita di un prodotto in offerta.

    E le offerte sono uno dei classici specchietti per le allodole, magari abbiamo scelto quel supermercato perché alcuni dei prodotti che siamo soliti comprare viene ribassato, ma una volta alla guida del carrello non sappiamo resistere alle tentazioni vanificando il nostro risparmio: magari il supermercato non guadagnerá dal prodotto in offerta ma sicuramente si rifará col prodotto a prezzo pieno che magari neanche ci serviva.

    Se si vuole evitare di cadere nella trappola si dovrebbe usare una lista della spesa e limitarsi ad acquistare solo ciò che ci serve, evitando acquisti inutili presi da degli stimoli indotti dal marketing.

    Altro modo per fregarci è giocare con le offerte, che spesso non sono disponibili o hanno delle clausole particolari, come dei giorni particolari o vincolati ad un certo acquisto in combinata o al raggiungimento di una certa soglia di spesa: si rischia di barattare il risparmio su pochi prodotti con un acquisto a prezzo pieno sul resto della spesa: probabilmente l’unico risparmio che avremo fatto é sul tempo.

    white paper bag surrounded by red balloons

    Infatti per sfruttare il gioco basterebbe limitarsi ad acquistare solo ciò che é in offerta o comunque a un prezzo conveniente , acquistando solo i prodotti dell’offerta di diversi supermercati, ma anche lì si rischia di cadere nella trappola acquistando qualcosa di non richiesto, cadendo maggiormente in tentazione da ciascuno dei supermercati che avremo visitato.

    Ma anche a stare ligi alla lista della spesa si è barattato il nostro tempo e ci si è abituati a comprare un prodotto in offerta magari al posto di uno di marca differente, che saremo portati a ricomprare in futuro se non disponibili offerte di prodotti similari o quando saremo di fretta.

    E la fretta o la scarsitá ci portano ad accontentarci e ad accettare di pagare un prezzo più alto di quello che saremmo disposti a pagare di solito, mai fare acquisti quando abbiamo finito un prodotto: se abbiamo finito le uova quando stiamo facendo una torta le acquisteremo alla bottega sotto casa al doppio del prezzo rispetto al supermercato, ma se ce ne fossimo accorti prima di cominciare avremmo avuto il tempo di pagarle il giusto prezzo

    grocery store

    Stessa cosa quando non abbiamo alternative, ad esempio in aeroporto, su una nave , ad una fiera, a un concerto o all’autogrill pagherete una bottiglietta d’acqua o un panino cifre folli a meno che non ve lo siete portati da casa, perché siete costretti.

    Alla fine si tratta di una scienza subdola che riesce a manipolarci senza farcelo capire, e per proteggerci basta conoscere questi trucchi del mestiere, anche se prima o poi ci si finisce per cascarci.

    Voi conoscevate questi trucchi, ne sapete degli altri?

  • Iniziano i saldi 2023

    Iniziano i saldi 2023

    Con l’anno nuovo una delle date piú attese é quella dell’inizio dei saldi che in alcune regioni sono giá iniziati e che da qui sino al 7 gennaio copriranno l’intero territorio nazionale: nella maggior parte delle regioni si inizia il 5 , mentre nella provincia di Bolzano il 7 , con alcune localitá di montagna che invece partono il 4 marzo.

    A seconda delle regioni la durata dei saldi è variabile, ma copre in media 45 – 60 giorni dopo la partenza, quindi troveremo capi in saldo sino alla fine di febbraio quasi dappertutto.

    Ovviamente valgono i soliti consigli , verificate i prezzi prima degli sconti per capire se gli sconti non siano fasulli: un trucco utilizzato da commercianti disonesti é aumentare i prezzi qualche giorno prima dell’inizio dei saldi per fare sembrare lo sconto piú corposo, magari annullando completamente lo sconto, verificate che i prodotti acquistati siano di vostro gradimento e che non abbiano difetti perché in saldo non esiste l’obbligo del cambio dei prodotti e soprattutto ricordate che i prodotti e le taglie piu richieste andranno via all’apertura delle svendite, sempre che non siano state giá messe da parte per la clientela piú fedele del negozio, e che gli sconti tenderanno ad aumentare con l’esaurimento delle scorte.

    Questo significa che se avete puntato un capo molto richiesto é bene affrettarsi perche ovviamente , come dice il proverbio, chi prima arriva meglio allogia, se invece avete una taglia molto grande o molto piccola, o avete puntato un prodotto poco richiesto potete anche attendere qualche giorno nella speranza di ottenere ulteriori ribassi.

    E poi non fatevi prendere dalla smania di comprare un articolo solo perché in saldo, se lo acquistate e poi non lo mettete, magari perché é particolare, di difficile abbinamento o perché ne avete tanti altri di migliori nell’armadio non avete risparmiato ma buttato dei soldi.

    Peggio poi se si tratta di prodotti che col tempo si rovinano se non utilizzati, come i capi in similpelle o le scarpe: rischiate che quando decidete finalmente di utilizzarli li troviate rovinati, scoloriti o sformati e finiscano direttamente dall’armadio al bidone dei rifiuti.

    Inoltre ricordate che i saldi non li fanno solo i negozi lungo le strade e nei centri commerciali ma anche i vari negozi online, che fanno partire gli sconti col primo giorno utile di saldi, quindi giá da oggi potete fare i vostri acquisti in saldo, cosa essenziale da sapere se avete in mente di comprare un prodotto molto gettonato o di una taglia molto richiesta.

    Quindi preparate le carte agli acquisti, ma fate attenzione a ció che comprate! Voi avete in mente di fare acquisti ai saldi o per quest’anno rinunciate? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • La shrinkflation : come ci nascondono gli aumenti

    La shrinkflation : come ci nascondono gli aumenti

    Sappiamo che ormai per una concausa di fattori tutto sta aumentando in maniera ben piu’ considerevole di quanto accadeva in passato e fare la spesa incide sempre di piu’ nei bilanci familiari.

    Dato che aumentano i costi delle materie prime , dei trasporti e della produzione , questo non permette alle aziende di tenere invariati i loro listini, dovendo giocoforza rivederli al rialzo, anche se qualcuno lo fa in maniera quantomeno discutibile.

    photo of woman pushing cart

    Ovviamente se i prezzi aumentano si e’ portati a lasciare sullo scaffale quel determinato prodotto che e’ aumentato di prezzo, specie se dopotutto non era così essenziale: se il pacchetto di patatine o il cioccolato aumenta di prezzo , diciamo da 1 euro a 1,10 euro , magari a malincuore potremmo decide di farne a meno.

    Ma se continuasse a costare 1 euro probabilmente lo continueremo ad acquistare, anche se la quantita’ di prodotto fosse minore del solito, ed e’ qui che nasce il trucco.

    Infatti se la nostra solita tavoletta di cioccolato anziché pesare 100g pesasse 90g, probabilmente non ce ne accorgeremo nemmeno, soprattutto se la confezione rimane la stessa a cui siamo abituati e quindi convinti inconsciamente che non sia aumentata continueremo ad acquistarla, ma in questo modo e’ come se quella stessa tavoletta la avessimo grossomodo pagata 1,10 euro.

    Quello che e’ cambiato e’ il prezzo al chilo anziché 10 euro al chilo, e’ diventata 11,11 euro al chilo. Il gioco funziona intervenendo sulle confezioni: se la grandezza dell’involucro e’ la stessa ma la quantità diminuisce ci troviamo ad aver pagato un prezzo più alto.

    Un  metodo simile e’ anziché diminuire la grammatura , ad esempio delle confezioni di caffè da 250 grammi improvvisamente dimagrite a 225, o bottiglie da un litro diventate da 900 ml, e’ quella di variare  la quantità dei prodotti contenuti nella confezione: una confezione di merendine che abitualmente ne conteneva 6, potrebbe contenerne 5 mantenendo lo stesso prezzo, oppure cambiare la confezione di vendita a 8 pezzi aumentando il prezzo della confezione ma anche il prezzo al kg disorientando il consumatore che giustifica l’aumento di prezzo per il numero maggiore di pezzi non accorgendosi di avere pagato di piu’ al kg.

    Poi certe volte alcuni produttori giocano al limite della truffa coprendo con scritte etichette il livello per non far percepire che a parità di confezione il prodotto e’ di meno, o ancora cambiano la forma della bottiglia con una della stessa altezza ma più stretta.

    Non si tratta ovviamente di una truffa , perché il peso o la quantità deve essere indicata per legge sulla confezione, ma di una pratica poco trasparente. Per accorgercene dovremmo porre piu’ attenzione al prezzo al chilo , che comunque i supermercati sono tenuti ad indicare, e meno al prezzo della confezione sopratutto se dobbiamo confrontare due prodotti simili cercando di risparmiare.

    E’ un giochino psicologico del marketing, che sfrutta la nostra pigrizia e le nostre abitudini, che richiede un po più di attenzione del solito per potercene accorgere, che ricorda quando prendendo un biglietto aereo low cost facciamo lo slalom tra le opzioni inserite a tradimento, o quando attiviamo un periodo di prova gratuito ad un servizio online con rinnovo automatico: se ci sappiamo muovere e stiamo attenti non ci frega ma appena abbassiamo la guardia rimaniamo fregati.

    Voi conoscevate questo trucco, ve ne siete accorti facendo la spesa al supermercato? Avete dei dubbi, bisogno di consigli o avete suggerimenti da dare? Scrivetemelo nei commenti,

  • Comprare per mercatini dell’usato

    Comprare per mercatini dell’usato

    Comprare per mercatini dell’usato può essere un modo per risparmiare, ma è sempre cosi? In realtà generalmente gli affari si fanno in due e difficilmente chi vende non conosce il valore della propria merce, soprattutto se si tratta di un negozio di usato in conto vendita. Magari su una bancarella o sugli annunci di chi deve sbarazzare un garage si può avere il colpo di fortuna e recuperare per una cifra simbolica un prodotto di valore dall’aspetto scalcinato che in realtà ha giusto bisogno di una lucidata, ma purtroppo non è più la regola.

    Diciamo che ormai è più probabile pagare l’articolo ad una cifra vicina al suo valore, magari a seconda dei casi leggermente meno, in altri un po’ più cara, specie se si tratta di prodotti con un certo mercato o di prodotti di una certa rarità.

    Chi vende per lavoro, sia che debba pagare un affitto o anche solo uno stallo del mercatino generalmente sa bene cosa sta vendendo e a chi può vendere: se può sparerà prezzi alti per avere margine di trattativa e spesso venderà a prezzi più alti di quelli che potreste trovare sui siti specializzati in usato, contando sul fatto che non ci sono spese di spedizione e che la consegna è immediata e che magari chi compra non ha sottomano una valutazione puntuale, ragione per la quale dovremmo acquistare solo prodotti usati di cui abbiamo un idea almeno approssimativa del loro valore, per non rischiare di strapagare un pezzo magari carino ma che conviene prendere solo se viene pagato entro certi valori.

    E se il venditore ha un pezzo pregiato per le mani difficilmente finirà nella bancarella di un mercatino, ma cercherà di piazzarla in fiere o siti specializzati: inutile vendere un orologio da collezione in mezzo alle cianfrusaglie di un mercatino delle pulci: il cliente tipo che non ne conosce il valore si aspetta di spendere pochi spiccioli e quindi probabilmente resterà invenduto, col rischio di doverlo svendere se si ha necessità di incassare. Piuttosto lo cederà, magari all’ingrosso a un altro rivenditore specializzato in quel genere di oggetti in modo da massimizzarne il valore e che potrà venderlo nei giusti canali al prezzo più corretto.

    Infatti per gli oggetti da collezione, la memorabilia, l’antiquariato, il vintage, il modellismo o i pezzi di mezzi d’epoca ci sono apposite fiere e mercatini che catalizzano l’attenzione di un pubblico appassionato disposto anche a macinare chilometri e a pagare un biglietto di ingresso e magari pure un extra per trovare un prodotto particolare che difficilmente troverà al mercatino delle pulci.

     E se invece quello che cerchiamo è un prodotto usato recente di buona reperibilità forse è più facile ed economico trovare l’affare tra gli annunci gratuiti, nei marketplace o in siti e app di usato che nelle bancarelle, che a volte rischiano di vendere un prodotto usato a un prezzo superiore del nuovo.

    Questo accade perché escono sempre prodotti nuovi ed aggiornati ed i modelli delle collezioni precedenti che spesso non hanno molto da invidiare a quelli che sostituiscono se non per qualche dettaglio, vengono messi in sconto per esaurire le scorte soprattutto nei siti di e-commerce e nelle grandi catene di negozi, con la possibilità non cosi remota di pagare il nuovo meno dell’usato.

    Inoltre molti rivenditori , penso ad esempio alla sezione Warehouse di Amazon, ma non è l’unico, hanno una sezione outlet dove vendono a prezzi scontati prodotti ricondizionati, provenienti da resi o riparazioni in garanzia, ex esposizione o con qualche piccolo difetto, ma che a conti fatti possono convenire più di un usato e che spesso godono di una garanzia che un prodotto usato comprato da un privato non può avere, specie se non ci viene fornito lo scontrino dell’acquisto, prassi comune quando il venditore è riuscito a comprare il prodotto da nuovo con un forte sconto ma lo rivende valutandolo sul prezzo di listino

    C’è però da dire che quando la merce è in vendita da tanto tempo, o se il mercatino sta per chiudere il venditore potrebbe essere più propenso a fare uno sconto e a calare, magari portando a prezzi più umani un bell’articolo sovraprezzato o consentendoci di fare un affare pagando l’articolo meno del suo valore, soprattutto se si tratta di oggetti difficili da vendere, ingombranti, pesanti o delicati.

    Per contro i prezzi migliori o più ricercati tenderanno a sparire all’apertura del mercatino, se sapete che c’è o ci può essere qualcosa di particolare che state cercando è meglio essere li prima che la compri qualcun’altro prima di voi, magari facendovi avvisare in anticipo dal venditore quando dovesse entrargli un articolo di vostro interesse

    Insomma comprare per mercatini è più un passatempo che un modo per fare affari, ma con un occhio allenato, contrattando un pò e soprattutto conoscendo i valori degli articoli qualche affare lo si può comunque riuscire a portare a casa.

    Voi avete qualche trucco o suggerimento per questo genere di acquisti, qualche dubbio o qualche curiosità? Scrivetelo nei commenti, A presto. Ciao!

  • Come risparmiare coi nostri acquisti quotidiani

    Come risparmiare coi nostri acquisti quotidiani

    Coi prezzi in aumento a causa degli effetti della pandemia e delle norme ambientali riuscire a risparmiare qualcosa nei nostri acquisti diventa essenziale per compensare i rincari.

    Vediamo come grattare qualche euro per degli acquisti che avremmo comunque fatto.

    Un’idea semplice può essere quella di iscriverci ai programma fedeltà delle varie catene di negozi e supermercati: usando la tesserina del negozio prima dell’acquisto si ottengono sconti speciali riservati ai titolari, spesso si ottengono in anteprima le offerte o dei buoni sconto speciali, oltre a partecipare a delle raccolte punti che possono essere interessanti se si fa spesa sempre in quel negozio e meno se si vanno a inseguire le offerte comprando da chi di volta in volta fa il prezzo migliore.

    Sempre in tema di iscrizioni è bene verificare che in qualità di iscritto ad un ente, un club, un’associazione o magari anche ad una semplice newsletter che non ci siano delle convenzioni o dei buoni sconto da scaricare o ricevere per mail per l’acquisto di determinati prodotti o da determinati negozi. A volte con questo sistema si riescono ad avere sconti anche su boutique monomarca, per prodotti continuativi, di lusso o a prezzo fisso o che solitamente non vengono scontati, specie se sono affini all’ente al quale siete iscritto ma anche su automobili, assicurazioni, viaggi, etc.

    Un’altra idea è quella dei codici sconto, che se un tempo erano quelli cartacei da ritagliare su giornali, volantini o nelle confezioni di altri prodotti della stessa casa e consegnare in cassa per ottenere uno sconto sull’acquisto, ora sebbene esistano ancora su carta, si sono digitalizzati e se ne trovano spesso in rete sia per l’acquisto in negozio che sui siti di e-commerce.

    Sono nati infatti decine di siti che, in base alle convenzioni con i più disparati negozi online, danno la possibilità di ottenere sconti passando per i loro link: il sito guadagnerà una piccola commissione sulla vostra spesa e voi avrete uno sconto, degli omaggi o l’accesso a qualche prodotto o iniziativa speciale.

    O ancora lo stesso concetto lo abbiamo con i siti di cashback: dove registrandosi e facendo l’acquisto in determinati negozi online passando per il sito si accumulano punti o crediti da convertire in denaro una volta raggiunta una certa soglia, pagati retrocedendo all’utente una parte delle commissioni che ricevono dal vostro acquisto.

    E qualcosa di simile avviene con influencer e recensori di prodotto, spesso grazie agli accordi con il produttore o un rivenditore in calce all’articolo o al video che parla di un certo prodotto c’è la possibilità di acquistarlo con delle agevolazioni riservate agli iscritti o ai visitatori.

    L’unica accortezza è verificare sempre che però non costi meno altrove: se è vero che si può accedere ad uno sconto presso un certo negozio non è detto che un negozio concorrente possa fare un prezzo finale ancora più basso per lo stesso articolo.

    Per questo un’idea è seguire i vari canali Telegram delle offerte, dove vengono prontamente segnalati con una notifica sullo smartphone offerte speciali, errori di prezzo e ribassi vari in tempo reale, in modo da fare l’acquisto prima che le scorte si esauriscano. Per farlo serve avere installato nel cellulare l’applicazione di messaggistica Telegram, un concorrente di Whatsapp, ricercare ed iscriversi ad uno o più di  questi canali e in caso vi venga segnalata un’offerta per voi interessante portare a termine l’acquisto il prima possibile seguendo il link che vi viene fornito, riuscendo a risparmiare cifre considerevoli, specie quando il sito di turno sbaglia a inserire il prezzo e non vi cancella l’ordine.

    Insomma con un po’ di inventiva, si riesce a risparmiare qualcosa anche in mezzo agli aumenti. Voi conoscevate questi trucchi? Ne avete degli altri? Avete dei dubbi o delle curiosita? Scrivetelo nei commenti!