Tag: batteria

  • I telefoni ricondizionati hanno davvero senso?

    I telefoni ricondizionati hanno davvero senso?

    Quando abbiamo l’esigenza di cambiare un telefono che magari ci é caduto , lo abbiamo smarrito o ha smesso di funzionare,  e non vogliamo spendere cifre folli probabilmente ci sará venuto in mente di valutare l’acquisto di un prodotto ricondizionato.

    E’ un idea che sicuramente potrebbe farci risparmiare qualcosa, ed è sicuramente un modo per ridurre i rifiuti elettronici, dato che , almeno sulla carta, un telefono che passa di mano significa, almeno sulla carta, un telefono in meno che viene prodotto e soprattutto uno in meno che viene smaltito.

    In realtá non é sempre vero perché , soprattutto a seconda della tipologia del telefono, un ricondizionato potrebbe non essere la soluzione ideale: infatti se vogliamo avere l’ultimo ritrovato della tecnologia appena lanciato difficilmente lo troveremo usato, ma ad esempio se ci accontentiamo di aspettare qualche mese dal lancio  é possibile acquistare d’occasione un telefono di qualitá dismesso magari dall appassionato di tecnologia che li cambia frequentemente o da qualcuno che non si é trovato bene col prodotto, magari un regalo non gradito o un prodotto dimostrativo che viene venduto quando esce sul mercato il sostituto.

    Il problema peró é che se il telefono passa di mano tramite un intermediario, come i siti o i negozi che valutano e acquistano i dispositivi usati per rivenderli, ovviamente devono farsi pagare il loro servizio e questo rischia , a seconda degli sconti sul nuovo , di rendere poco appetibile l’usato.

    Infatti chi lo ha comprato a prezzo pieno non vorrà rimetterci troppo, l’intermediario avrà il suo guadagno, quindi il prezzo dell’usato potrebbe paradossalmente essere piú alto del nuovo, che una volta passato il periodo di lancio magari viene scontato.

    Questo significa che se si tratta di telefoni molto richiesti e che difficilmente vengono scontati sul nuovo, come succede per gli Iphone e per certi telefoni android top di gamma, il gioco di acquistarlo usato puó valere la candela, se si tratta di un modello di media o bassa gamma soggetto a sconti é possibile che convenga comunque il nuovo.

    Va anche considerato che un telefono usato ha subito diversi cicli di carica e scarica della batteria che ne accorciano la durata e se la differenza di prezzo col nuovo é bassa conviene comunque portarsi a casa un dispositivo con due anni di garanzia, rispetto a rischiare di dover spendere una cifra importante , magari dopo un anno per la sostituzione della batteria.

    E sui telefoni di fascia medio bassa la batteria diventa spesso la causa della sostituzione del telefono: magari il dispositivo é perfetto, sia esteticamente che come prestazioni, ma la batteria non tiene o si è gonfiata, e la sostituzione costa quasi quanto ricomprare il telefono nuovo: soprattutto se il modello non é troppo diffuso va ordinata esclusivamente originale, e in quel caso spendere magari 60-80 euro su un telefono che vale la stessa cifra della riparazione ci fará propendere per la rottamazione.

    Questo anche perché , a volerlo dare dentro, sia in vendita o in permuta non verrebbe accettato o nelle migliori delle ipotesi vi verrebbe valutato una cifra ridicola.

    Diverso è per i modelli piú richiesti , dove maggiori valutazioni, disponibilitá di ricambi di concorrenza e maggiori possibilitá di guadagno, possono rendere conveniente la riparazione.

    Ricordiamoci comunque che chi ricondiziona il telefono vorrà avere pagato il proprio lavoro, quindi sia quando andiamo a vendere il telefono, o quando lo andiamo a comprare ricondizionato finiremo per pagare questo lavoro.

    Diverso quando si tratta di usati recenti che vengono soltanto rimessi in vendita senza l’intervento di un tecnico: in quel caso potremo magari mettere le mani su un telefono restituito dopo un reso, con giusto qualche giorno di utilizzo e con la garanzia residua del produttore, come avviene con la sezione Seconda Mano di Amazon, o con il reparto ricondizionati di alcuni grossi rivenditori di elettronica, dove gli sconti possono essere importanti, specie quando si cumulano ad altre iniziative promozionali che possono abbattere ulteriormente il prezzo, con il rischio di prendere un prodotto pari al nuovo anche a meno della metá del prezzo di listino.

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    Alla fine della fiera, decidere di comprare, rivendere o anche solo riparare dipende molto dal telefono, tendenzialmente puó valere la pena su telefoni top di gamma o comunque molto richiesti, da valutare a seconda dei casi per modelli medi che potrebbero avere un certo mercato, ad esempio alcuni Samsung, mentre sui modelli piú economici probabilmente la scelta migliore è ricomprarlo nuovo.

    Se ci pensiamo il telefono economico, dato che la riparazione diventa antieconomica , diventa un bene usa e getta, mentre quello di qualità riesce a guadagnarsi una seconda vita, specie tra chi non può o non vuole permettersi di spendere cifre importanti da nuovo.

    Ma se il prezzo del ricondizionato è conveniente, e spesso chi ce lo vende ci dá la propria garanzia, magari dopo aver sostituito la batteria per prolungarne la vita, diventa una soluzione sicuramente valida per le nostre tasche e per l’ambiente specie se si vuole proprio quella tipologia di telefono

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    Viceversa se non abbiamo esigenze specifiche, ci va bene un telefono qualsiasi, probabilmente uno di quelli economici, scelto con cura per evitare le fregature di certi modelli di primo prezzo che nascono obsoleti anche da nuovi, può essere la scelta giusta per il nostro portafoglio.

  • E’ la fine delle auto in Europa

    E’ la fine delle auto in Europa

    Come avrete sentito dai giornali i tempi sono grami per i produttori automobilistici europei con Volkswagen che valuta la chiusura di 3 stabilimenti in Germania, la riduzione di stipendi e forza lavoro.

    Ma anche le altre case automobilistiche non se la passano meglio, con cali di produzione e tagli del personale previsto per molti e voci di fusioni tra marchi per cercare di ridurre le spese.

    Il motivo del problema è il combinato disposto dei turbamenti geopolitici in atto e delle politiche green particolarmente stringenti mosse piú per ideologia che non reale necessitá e che stanno producendo danni irreversibili a tutto il comparto automobilistico.

    Infatti il voler tagliare i ponti con la Russia, fornitore principale di energia a basso costo della Germania, ma anche di molti paesi europei unito alla scellerata idea di mettere fuori servizio le centrali nucleari tedesche ha reso il paese teutonico particolarmente fuori mercato nei settori manifatturieri esosi di energia come l’auto, ed essendo la Germania il traino dell’economia europea i suoi problemi contagiano le economie di tutti gli altri paesi della comunitá.

    A questo si aggiunge il diktat europeo che vuole bandire le auto a combustione, di cui l’europa era leader di mercato, impedendo l’immatricolazione dopo il 2035 per sostituirle con quelle elettriche , principalmente prodotte o fortemente dipendenti dalla componentistica cinese, regalandogli di fatto un comparto trainante per la nostra economia, quello automotive che comprende oltre alla produzione di auto, anche l’ingegneria , la produzione di componentistica, i servizi per la logistica,  la vendita e la manutenzione.

    Il problema è che le automobili elettriche sono perlopiù sgradite agli acquirenti, vuoi per il costo piú alto rispetto alle termiche, vuoi per la mancanza di colonnine di ricarica, vuoi per i costi per il rifornimento o per le tempistiche necessarie alla ricarica che ne fanno un prodotto che complica la vita degli utenti anziché facilitarla, col risultato che se ne vendono ben poche, molte meno di quelle che le case automobilistiche europee speravano di piazzare.

    E a poco sono servite mosse assurde come il tassare eccessivamente le auto piú inquinanti o addirittura diminuire la produzione di auto termiche, come dichiarato da poco da Stellantis probabilmente per drogare le statistiche,  per cercare di forzare la mano agli acquirenti: l’utente medio non vuole le macchine elettriche, e se proprio è costretto compra quelle cinesi che costano meno o al limite quelle ibride.

    Il risultato inevitabile è la crisi del mercato, e l’ultima genialata è l’imposizione di dazi sulle auto elettriche cinesi, inguaiando i produttori europei che per i dazi di ritorsione non riusciranno a vendere le loro auto nel mercato cinese, molto piú importante di quello europeo e che ha spinto, sempre per ritorsione, a bloccare gli investimenti sul territorio europeo delle aziende cinesi interessate a produrre in europa uccidendo la speranza di salvare le fabbriche esistenti e gli operai dalla chiusura vendendo gli stabilimenti ai produttori della grande muraglia.

    Alla fine rimarremo senza auto e senza industria, probabilmente mantenendo una piccola produzione di nicchia ad alto costo e importando il resto a prezzi maggiorati dalla Cina.

    In pratica un’operazione suicida dettata dalla volontà di assecondare ingerenze straniere o utopistiche visioni del mondo che nessun altro rispetta ponendoci da soli in una condizione di mercato più che sfavorevole.

    Voi cosa ne pensate? Avremo ancora produttori europei o il mercato si ridimensionerá fino a scomparire?

  • Conviene comprare un’auto elettrica adesso?

    Conviene comprare un’auto elettrica adesso?

    Chi sta valutando l’acquisto di una nuova auto ha sicuramente preso in considerazione quelle dotate di un motore elettrico, magari per usufruire di incentivi all’acquisto, ma ne vale veramente la pena?

    Sicuramente una cosa da prendere in considerazione nella scelta é l’uso che faremo della macchina dato che la modalitá di utilizzo della macchina possono rendere la scelta poco raccomandabile, così come la disponibilitá di un garage o di una colonnina per la ricarica nei pressi dei luoghi che frequentiamo abitualmente.

    Infatti il problema piú grande delle auto elettriche è la ricarica, che per quanto possano esserci dei sistemi di ricarica veloce è sempre parecchio piú lenta di una corrispondente soluzione a motore termico, questo significa allungare i tempi dei viaggi a lunga percorrenza e dover ottimizzare i nostri spostamenti in funzione della ricarica dell’auto, sperando di non trovare sorprese alla colonnina di ricarica.

    Inoltre la disponibilità delle colonnine, specie quelle rapide, non è particolarmente capillare cosa che ci potrebbe lasciare a piedi e non farci arrivare a destinazione sulle nostre ruote.

    Se non si ha la possibilità di ricaricare frequentemente, ad esempio nel garage di casa,  e di tenerla sempre sufficientemente carica si rischia di non avere sufficiente autonomia in caso di una situazione di emergenza, e ritrovarsi a non potere utilizzare il veicolo, cosa a cui deve prestare particolare attenzione chi non ha uno stile di vita molto metodico.

    Senza parlare dei costi, non solo della macchina in sé , che grazie all’arrivo di prodotti di provenienza cinese stanno iniziando a diminuire, ma soprattutto quelli delle ricariche alle colonnine, specie quelle veloci: molto spesso si rivelano a parità di chilometraggio meno convenienti rispetto a un diesel.

    white and orange gasoline nozzle

    Chi non ama l’elettrico sostiene che l’inquinamento nel ciclo di vita della macchina a causa della produzione e dello smaltimento delle batterie non è cosí vantaggioso rispetto alle termiche, così come fará presente la difficoltá di spegnimento in caso di incendio spontaneo che ha portato a divieti di utilizzo e di parcheggio , ad esempio in garage interrati o nelle stive di alcune navi, o che i costi delle riparazioni sono particolarmente proibitivi, specie quando riguardano i pacchi batteria.

    Inoltre va messo sul piatto della bilancia che ci stiamo avvicinando verso la fine della tassazione agevolata per le auto elettriche, d’altronde se le elettriche erodono il mercato delle auto termiche i mancati introiti per lo stato verranno scaricati sulle loro sostitute, specie in funzione del futuro divieto di immatricolazione delle auto termiche previsto per il 2035. 

    Tutte queste complicazioni stanno facendo passare di moda l’elettrico, finito l’hype tecnologico spinto dalle innovazioni a cui ci ha abituato Tesla,  che ha dovuto ribassare i prezzi a causa sia della minore richiesta che della concorrenza a basso costo cinese, ha fatto sì che il valore dell’usato non si mantenga stabile nel tempo, obbligando anche gli autonoleggi a sbarazzarsi rapidamente della propria flotta elettrica.

    Qualcuno affascinato dalla tecnologia , e che puó permettersi di perdere l’auto in caso di guasto alla batteria , la cui riparazione costerebbe piú del valore dell’auto, o di incendio potrebbe a breve portarne a casa una usata a prezzo di saldo, ma comprarle da nuove diventa un rischio da ponderare bene anche per il piú sfegatato ambientalista.

    Nonostante sulla carta si vada sul divieto delle auto termiche a partire dal 2035 è probabile , anche a causa del poco gradimento del mercato e di un’infrastruttura elettrica non pronta al momento che la data venga posticipata.

    Nel frattempo a meno di casi particolari, tipo per una seconda vettura usata solo in cittá, se si ha possibilità di ricaricarla con facilità, è meglio tenersi stretto il termico, nonostante gli allettanti incentivi all’acquisto delle auto elettriche.

    Voi cosa ne pensate?

  • I telefoni ricondizionati convengono davvero?

    I telefoni ricondizionati convengono davvero?

    Quando dobbiamo cambiare telefono ci sará sicuramente venuto in mente la possibilitá di acquistarne uno ricondizionato, magari attirati dai prezzi di alcuni siti specializzati che promettono sconti sostanziosi rispetto ai prezzi del nuovo.

    Si tratta in genere di telefoni, piú o meno recenti che vengono riacquistati da dei centri specializzati  da utenti che li vogliono cambiare, o da aziende che li avevano in leasing o a noleggio. Questi centri li ricontrollano tecnicamente, sostituiscono le parti eventualmente usurate come batteria, scocca o display e ce li vendono rimessi a nuovo con una loro garanzia che ci permette di avere in mano un telefono tecnicamente pari al nuovo.

    A seconda poi dello stato estetico del telefono, quindi piú o meno graffiato ci sono dei gradi che ne determinano il prezzo: ovviamente un telefono immacolato costerá piú di uno con qualche graffio, ma se non facciamo caso a un graffietto riusciamo a risparmiare anche qualche centinaio di euro extra.

    Ma ne vale la pena rispetto a un telefono nuovo? Non esiste una risposta univoca, perché dipende dalle nostre esigenze e dal budget che abbiamo a disposizione, oltre che dalla tipologia di telefono

    Infatti esista una bella differenza tra un telefono di alta gamma come un iphone e un modello economico con Android. Un telefono economico tendenzialmente invecchia piú velocemente, in quanto nasce già dalla fabbrica con prestazioni limitate quindi comprarne uno con qualche anno alle spalle significa rischiare di non avere un prodotto al passo coi tempi e soprattutto senza aggiornamenti. Un telefono piú costoso che ha un prezzo di listino piú alto tendenzialmente è pensato per durare di piú, quindi sia i materiali sono piú duraturi, sia aumenta la possibilitá che vengano rilasciati aggiornamenti per attivare le ultime funzionalitá anche a qualche anno dal rilascio.

    Infatti se non abbiamo dubbi che un ricondizionato sia a posto di schermo o batteria, in quanto rimesso a nuovo da chi ce lo vende, il problema potrebbe nascere dal produttore che dopo qualche tempo dal lancio smette di aggiornare prodotti che a livello hardware sarebbero perfettamente al passo coi tempi per favorire la vendita dei nuovi modelli, col rischio di trovarci con un telefono inutilizzabile dopo qualche mese dall’acquisto.

    Il problema si pone sui modelli usciti sul mercato da piú tempo, infatti se é vero che possiamo avere un telefono alla moda, anche perché , se si tratta di iphone esteticamente cambiano poco da una serie all’altra , quindi si riesce a fare sempre una bella figura anche con un telefono di alcuni anni fá, diverso è il suo funzionamento: se ci si limita a telefonare o a scattare qualche foto ogni tanto no problem, ma nell’uso intenso, anche solo coi social avere un telefono di qualche anno si fá sentire.

    E dover rinunciare a certe funzionalità o banalmente trovarsi il telefono che rallenta giorno dopo giorno ci farà venir voglia di cambiarlo prima di un telefono nuovo meno pregiato pagato la stessa cifra.

    Poi ovviamente dipende dal budget a disposizione, se si hanno un paio di biglietti da 100 euro la scelta puó essere tra un vecchio iphone ricondizionato ed un’onesto medio gamma Android nuovo: se col primo si fá piú scena, si dovrá anche mettere in conto che la vita residua sará limitata, quindi è una scelta conveniente solo se non si puó fare a meno di avere un telefono col la mela.

    Se il budget è piú alto prendere un iphone di una, massimo due generazioni prima ci da comunque una vita residua abbastanza lunga, riuscendo a portarcelo a casa a un prezzo piú umano, e  si ha un telefono ancora godibile, senza spendere i quasi 2000 euro dell’attuale top di gamma

    Il rovescio della medaglia é che comunque anche avendolo pagato a metá prezzo, abbiamo dovuto sborsare una cifra considerevole, mitigata solo dal fatto che comunque avremo un minimo di valore residuo quando decideremo di rivenderlo, cosa che con un android con 4 o 5 anni alle spalle difficilmente avremo.

    Sugli android, se si tratta di fascia bassa meglio andare direttamente sul nuovo, su quelli di medio-alta gamma ci si trova nel mezzo, se il telefono é supportato dal produttore , un ricondizionato puó essere una buona scelta se pagato una cifra ragionevole, se il risparmio rispetto al nuovo é poco, o c’è il rischio che venga abbandonato dal produttore e che quindi non riceva aggiornamenti, cosa che purtroppo capita spesso, meglio evitare e prendere al suo posto, a paritá di prezzo un modello nuovo anche se di fascia inferiore, tenendo anche a mente che qualora lo rivendessimo dopo qualche tempo riusciremo a ricavare ben poco.

    Insomma un telefono ricondizionato conviene sin quando c’é supporto da parte del produttore e lo si paghi una cifra ragionevole. Sicuramente ci costa qualcosa di piú che comprarlo usato da un privato, ma comunque la revisione prima della vendita e soprattutto la garanzia ci permette di stare tranquilli. 

    L’unica incognita é sempre il tempo che ci potrá durare, che tendenzialmente sará meno di un telefono nuovo di pari prezzo, ma spesso si ha in mano un modello di maggior pregio, e soprattutto quando tra una generazione e quella successiva i cambiamenti sono modesti si ha un telefono comunque al passo coi tempi, almeno sin quando il produttore non decida di smettere di rilasciare aggiornamenti per quel modello.

    Voi conoscevate i telefoni ricondizionati? Ne avete comprato qualcuno? Avete qualche dritta o suggerimento? Scrivetelo nei commenti.

  • Le cuffie a cancellazione attiva del rumore servono davvero?

    Una tipologia di cuffie molto interessanti sono quelle a cancellazione di rumore, che possono essere una manna dal cielo quando vogliamo ascoltare la nostra musica in un ambiente rumoroso, o quando ci vogliamo isolare dall’ambiente circostante per non perdere la concentrazione, magari al lavoro o nello studio.

    Ovviamente se vogliamo isolarci é bene farlo in un luogo sicuro, al chiuso e non in strada dove potremmo non accorgerci di un pericolo, quindi vanno bene in casa, in ufficio o sul treno ma non quando stiamo facendo attivitá sportive, manuali o potenzialmente pericolose.

    woman wearing black sleeveless dress holding white headphone at daytime

    Generalmente quando ci si vuole isolare dai suoni esterni si scelgono delle cuffie chiuse dove l’orecchio è sovrastato da una cuffia progettata per non far percepire i rumori che arrivano dall’esterno della cuffia, ma ovviamente a meno di non fare delle cuffie grandi e pesanti non si riescono a fare miracoli, oltre al fatto che se la cuffia è chiusa manca la traspirazione dell’orecchio quindi non potremmo utilizzarle continuativamente per ore visto che tendenzialmente sono piú pesanti ma soprattutto fanno sudare il padiglione auricolare.

    La soluzione arriva da una tecnologia, che sino a qualche tempo fa era molto costosa ma si è abbassata notevolmente di prezzo, il sistema di cancellazione attiva del rumore ANC o Active Noise Cancelling, dove ci sono dei microfoni sull’esterno della cuffia che captano i rumori e producono dentro la cuffia un onda sonora in controfase che cancella i rumori esterni, consentendo di aver in cuffia il silenzio o una riproduzione musicale esente dai rumori di fondo.

    Ovviamente la presenza dei microfoni e della circuiteria necessaria rende obbligatorio che ci la cuffia sia alimentata, quindi ci sará una batteria, ricaricabile o meno, che avrá un suo peso, oltre al fatto che questa complessitá ha un suo costo, e a volte per ridurlo al massimo viene meno la qualità della cancellazione con prodotti che funzionano veramente male, quindi è preferibile informarsi bene ed evitare magari prodotti troppo economici per evitare fregature.

    Uno dei vantaggi di questa tecnologia è che per isolarci non è necessario che la cuffia sia chiusa, quindi potremmo avere la cancellazione del rumore anche in cuffie aperte, cuffie sportive o in auricolari, dove i microfoni esterni compensano la mancanza di isolamento fisico della cuffia permettendoci di ottenere un suono ottimale anche con cuffie comode o di forma particolare.

    Una delle funzionalitá piú comode é la possibilitá di avere la modalità trasparenza in modo da far entrare in cuffia, alla pressione di un tasto,  il rumore esterno percepito dai microfoni, utile per ascoltare qualcuno ci si sta parlando e che altrimenti non potremmo sentire o sentiremmo in maniera molto attenuata.

    Ovviamente a seconda dei modelli la qualitá della cancellazione del rumore puó essere più o meno buona, cosi come puó esserci la possibilitá che il suono risultante risulti artefatto o poco naturale, infatti i modelli migliori hanno la possibilitá di settare a piacimento le modalitá o le modalitá di cancellazione del rumore, mentre i sistemi piú economici hanno spesso solo la possibilità di attivare o disabilitare la modalitá di cancellazione.

    Il consiglio è se state valutando l’acquisto è di sceglierne una di qualità: se è pur vero che si trovano cuffie, specie auricolari con anc anche a 10 euro, a volte questi sistemi non funzionano tanto bene , ed in rete è pieno di cuffiette economiche che spacciano questa caratteristica ma spesso sono degli scam o quanto meno funzionano molto male, e comunque mancano di modalità utili come la trasparenza io quantomeno la possibilità di disabilitare facilmente la modalità anc quando qualcuno ci parla o si avvicina a noi.

    Ad ogni modo si tratta di uno strumento molto utile per chi lavora o studia in un open space o comunque con qualcuno che parla o chiacchiera nelle vicinanze, o quando ci sono dei rumori costanti come quelli di ventole condizionatori o apparecchi rumorosi che disturbano l’ascolto della musica, in quel caso una buona cuffia ANC é un toccasana sia per la nostra concentrazione che per goderci la musica.

    Inoltre la presenza del microfono ci consente quasi sempre di utilizzarle per rispondere al telefono, e molti modelli sono dotati di bluetooth rendendoli comodi da usare sia attaccati al pc, che al telefono o ad una sorgente audio.

    Voi li conoscevate? Le utilizzate normalmente o preferite delle cuffie classiche? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti,

  • Conviene riparare uno smartphone rotto?

    Conviene riparare uno smartphone rotto?

    Avendo sempre in tasca un telefono cellulare non e’ strano che possa rompersi, può cadere dalla tasca, finire dimenticato sul tetto della macchina o cadere in una pozzanghera, o semplicemente dopo qualche anno di onorato servizio la batteria non tiene più la carica. In tutti questi casi la domanda che ci facciamo è conviene ripararlo?

    Beh non c’è una risposta univoca perchè dipende dal telefono, dal suo valore, dalla tipologia, dalla sua vetusta’ ma anche dal difetto riscontrato.

    C’è anche da considerare che se il modello è poco comune è pure più difficile reperire i ricambi, quindi anche i centri di riparazione veloce , quelli generalmente gestiti da cinesi presenti nelle nostre città che riparano il telefono nel giro di un’ora a prezzi concorrenziali, non avendo il pezzo in casa e dovendolo ordinare diventano meno competitivi. Se invece si tratta di un modello relativamente comune , in caso di riparazioni fuori garanzia sono la scelta più conveniente, anche se è bene accertarsi della competenza del centro: a volte le riparazioni troppo veloci non sono sinonimo di qualità, anche se dall’altra parte portarlo a un centro di assistenza ufficiale spesso significa doverlo spedire e avere dei tempi di riparazione relativamente lunghi, incompatibili con chi col telefono ci lavora.

    Inoltre c’è da considerare che certe riparazioni come cambiare lo schermo a seconda dei telefoni e del tipo di schermo solo di ricambi potrebbero costare più del valore del telefono. A quel punto se non si può o si vuole spendere per un telefono nuovo si può pensare di ricomprarne uno usato o ricondizionato: spesso per i modelli più richiesti si ha la possibilità di prendere dei telefoni pari al nuovo, con batteria sostituita e garanzia a prezzi molto concorrenziali, a volte avendo anche la possibilità di ottenere una valutazione per il telefono guasto.

    Ma anche una riparazione non troppo costosa non è sempre una buona idea: spendere 40 euro per cambiare la batteria di un telefono di 3/4 anni è vero che ci evita di spendere almeno 200 per comprarlo nuovo, ma sarà sicuramente lento e sorpassato rispetto ad uno di ultima generazione, e quindi magari finirete per cambiarlo comunque nel giro di qualche mese: a quel punto specie se trovate qualche offerta, se le nostre finanze ve lo consentono è più furbo ricomprarlo da subito.

    Se invece si tratta di un modello recente magari richiesto sul mercato dell’usato, se il costo della riparazione e’ più bassa del suo valore la riparazione vale sicuramente la pena, considerando anche la possibilità di rivenderlo una volta riparato per finanziare parzialmente l’acquisto di uno nuovo e avere per le mani un modello sempre aggiornato.

    Insomma non c’è una ricetta unica per tutti, ma sicuramente farsi fare un preventivo dal centro di riparazione può essere un buon punto di partenza in caso di difetti evidenti o macroscopici come la sostituzione di schermo, scocca o batteria: in caso di difetti più subdoli che richiedono l’analisi del difetto da parte del tecnico mettete in conto che il centro potrebbe chiedervi per il preventivo un costo vicino al costo della manodopera per la riparazione: in quel caso se si tratta di un telefono vecchio o molto economico tanto vale cambiarlo direttamente. 

    Ci sono poi telefoni pensati per essere riparati facilmente dove con un po di coraggio, guardando dei tutorial in rete, puo’ essere fattibile farlo da soli, magari con l’aiuto di un amico smanettone, in caso di interventi semplici come la sostituzione della batteria o di un connettore : si cerca il ricambio su Amazon, Aliexpress, Ebay o siti specializzati partendo dal modello del telefono e quando arriva a casa il pezzo e magari lo strumento per lo smontaggio si seguono alla lettera le istruzioni e si esegue la riparazione, per altri telefoni invece sono necessarie particolari competenze e attrezzature anche solo per cambiare una cover: in quel caso potete vedere comunque i tutorial dello smontaggio o della riparazione ma evitate di metterci le mani se non siete capaci: fareste soltanto più danni facendo lievitare il costo della riparazione.

    Come detto non c’è una ricetta unica ma abbiamo provato a darvi qualche consiglio per le problematiche più comuni, ad ogni modo se avete domande, dubbi, curiosità o precisazioni scrivetecele nei commenti!

  • Arriva lo stop alle auto a motore termico

    Come forse avrete appreso dai media il parlamento europeo ha approvato la proposta che mette al bando la produzione delle auto a motore termico dal 2035, questo significa che tra poco più di 10 anni non potremo più acquistare auto a benzina o diesel, anche se ibride.

    Questo diventerà un grosso problema sia economico che nell’utilizzo dei mezzi di trasporto privati, e per molti diventerà impossibile acquistare una macchina di proprietà: probabilmente quella che abbiamo in garage, o al massimo quella che la sostituirà potrebbe essere l’ultima auto che avremmo comprato da nuova.

    Questo perché non tutti possono permettersi i tempi e le modalità di ricarica di un elettrica, ma soprattutto i suoi costi specie in questi periodi dove sia il costo dell’energia, che quello delle batterie e’ alle stelle , cosa che renderà i prezzi delle auto a batteria insostenibili per tanti: se un’utilitaria ci costerà 35.000 euro probabilmente in pochi se la potranno permettere: quindi si ripareranno vecchi ed inquinanti macinini a benzina o a gasolio facendo dell’Europa una sorta di Cuba dove la maggioranza delle auto in circolazione saranno reperti storici con buona pace dei propositi di riduzione dell’inquinamento.

    Inquinamento che comunque nelle automobili elettriche è mediamente superiore a quello di un moderno diesel, specie se la macchina elettrica è costruita ed alimentata da energia da fonti non rinnovabili come il carbone di cui si sta aumentando la produzione a causa della mancanza di gas russo o delle centrali nucleari in dismissione con i quali si poteva creare energia elettrica pulita.

    Insomma non ci poteva essere momento peggiore per passare forzatamente all’elettrico non solo perché avendo solo 10 anni anni di tempo non si riusciranno a creare per tempo le infrastrutture per gestire un numero enorme di auto elettriche in circolazione, dalla creazione di un sufficiente numero di colonnine di ricarica al potenziamento di reti e centrali elettriche, ma anche dal punto di vista economico visto che la tecnologia per la produzione delle auto elettriche e soprattutto delle batterie, al contrario di quella per il motore termico è nelle mani dei cinesi, cosa che distruggerà l’economia dei paesi europei fortemente legate alla produzione automobilistica  in un periodo dove l’Europa soffrirà particolarmente in campo economico per via dei problemi geopolitici legati alla guerra e per l’aumento dell’inflazione.

    Purtroppo scelte miopi dettate solo da un’ideologia ecologica che non fa i conti con la realtà ci porteranno alla rovina: bastava avere un approccio piu soft procrastinando i tempi e agevolando l’uso di combustibili ecologici come quelli ricavati dall’idrogeno per far continuare a convivere i motori termici con quelli elettrici, dopotutto se solo una piccola percentuale di automobilisti preferisce le macchine a combustione termica a quelle elettriche ci sarà un perchè.

    Così come è lecito chiedersi come mai si sia voluta forzare la mano: probabilmente per favorire qualcuno che ha da guadagnarci o magari pensando di affrancarsi dalla dipendenza del petrolio proveniente da una certa parte del mondo senza capire che poi si diventa dipendenti di tecnologie e materie prime provenienti da paesi forse anche più pericolosi.

    Quello che è certo è che il conto lo pagheremo noi cittadini, e anche se non fossimo automobilisti visto che la decisione si riverbererà sul costo di tutti i trasporti, da quelli delle persone come nei bus o negli aerei come per le merci, in un periodo dove l’economia già allo stremo non ci permette di questi sforzi.

    Insomma non si prospetta nulla di buono all’orizzonte. Voi ne eravate al corrente? Prevedete di acquistare nel futuro un’auto elettrica o vi terrete sino alla morte la vostra cara automobile a benzina? Fatecelo sapere nei commenti!

  • Le casse bluetooth

    Le casse bluetooth

    Se cercate un regalo da fare o da farvi adatto un po’ a tutti , dai giovanissimi a chi ha qualche primavera sulle spalle e utile sia a casa che all’aperto e dal costo non esagerato sicuramente un idea è una cassa bluetooth

    Sono quei piccoli altoparlanti portatili a batteria che si collegano senza fili al telefono , a un computer o comunque a una sorgente audio per diffondere la musica. Inoltre hanno spesso un microfono integrato che li può trasformare in un vivavoce utile per rispondere alle chiamate magari anche in auto o al lavoro.

    Sono ottimi per fare festa con gli amici, da portare in giardino, in strada, in spiaggia o in piscina, ma anche solo per ascoltare la musica sotto la doccia o in una stanza dove non abbiamo un apparecchio audio

    Come i cellulari hanno una batteria ricaricabile interna che permette di sentire la nostra musica per diverse ore, qualcuno anche per giorni, e alcuni di loro possono pure fare da powerbank ricaricando il cellulare

    Ce ne sono di diverse dimensioni, quasi tutti possono stare dentro uno zaino, qualcuno lo si può appendere ai vestiti con un gancio, qualche altro è più ingombrante ma permette di organizzare party in giro

    Alcuni nascono per uso più casalingo, altri invece per uso più outdoor e quindi hanno protezioni per la sabbia e per l’acqua, cosi come quelli pensati per essere usati sotto la doccia.

    Qualcuno di questi può fare da assistente vocale come i vari Alexa o Google Home, che sono a loro volta delle casse bluetooth perchè possono suonare la musica trasmessa da un altro dispositivo, anche se non hanno una loro batteria integrata, e quindi possiamo usarli solo in casa.

    Ovviamente la versatilità e le dimensioni non consentono un ascolto di alta qualità, seppure le migliori suonano decentemente e hanno anche potenze importanti non consentono di certo un ascolto ad alta fedeltà, per una questione fisica.

    Infatti l’alta fedeltà presuppone che la disposizione degli altoparlanti componga con la testa dell’ascoltatore un triangolo equilatero e dato che una cassa bluetooth ha in genere una larghezza di una ventina di centimetri questo triangolo d’ascolto non potrà esistere neanche se ce le attaccassimo in fronte.

    Infatti le migliori casse bluetooth tendono ad avere dei sistemi di virtualizzazione del suono per simulare una diversa posizione di ascolto, ma ovviamente non è un vero hi-fi. Un altro accorgimento che si può usare su alcune casse di maggiore qualità è quello di poterne collegare più di una in serie, a patto di riuscire a separare i canali e a disporle alla giusta distanza

    Ovviamente per connetterle tra di loro si deve trattare di modelli della stessa marca , che abbiano la funzionalità per connettersi a vicenda e che consentano la modalità stereo, di modo che una cassa abbia il segnale sinistro e l’altra quello destro, infatti alcune casse possono connettersi tra di loro solo in modalità party dove più casse condividono lo stesso segnale da una cassa principale “Master” collegata con la sorgente

    La modalità party puo essere usata anche per fare una sorta di multi room e avere la stessa musica in più stanze delle casa a patto che siano tutte ad una distanza non troppo distante dalla sorgente

    Altre funzionalità spesso presenti sono il jack audio per connettere un dispositivo direttamente via filo, e a volte un lettore di schede microsd per usare la cassa come lettore mp3 facendo a meno della sorgente, inserendo i brani nella scheda di memoria microsd.

    Insomma si tratta di un apparecchio utile , simpatico e dai costi contenuti: quelli base costano anche poco piu di 10 euro, mentre quelli migliori di marche importanti e dotati delle funzionalità più avanzate posso costare anche alcune centinaia di euro. Vi metto magari qualche esempio qui sotto qualora foste interessati all’acquisto.

    Mini

    Modelli base

    Modelli evoluti

    Da party

    Premium:

  • Auto ferma in quarantena: come ripartire?

    In questo periodo di stop forzato alla circolazione oltre alla maggior parte delle persone rinchiuse in casa c’è un’altra cosa che non si  muove: l’automobile.

    E’ vero che tra qualche tempo anche lei potrà tornare a scorrazzare per le strade e si riprenderà il ruolo con gli interessi visto che il distanziamento sociale renderà spostarsi coi mezzi problematico, con il ritorno in massa alla mobilita individuale  e quindi ci saranno in giro tanti guidatori in più, magari non propriamente degli assi al volante , che creeranno più traffico, incidenti e inquinamento di quanto non ce ne fosse prima del virus.

    Ma il rischio più grande è che la nostra macchina, che non è nata per stare ferma non riparta, e non perché si è offesa e ci vuole fare un dispetto, ma semplicemente perché la batteria si è scaricata, infatti se la macchina non cammina la batteria non viene ricaricata dall’alternatore, e quindi seppure la macchina stia ferma la batteria si scarica, vuoi per scarica naturale, vuoi per alimentare l’elettronica di bordo che comunque consuma la batteria.

    E purtoppo non sempre basta fare ponte  con un’altra macchina o con un booster per farla partire,  un po’ perché tutte le auto saranno nelle stesse condizioni quindi sarà difficile trovare qualcuno con la batteria perfettamente carica che ci possa dare una mano e un po’ perché su alcune auto questa operazione potrebbe creare problemi alle centraline elettroniche, quindi è un’operazione tendenzialmente da evitare: la cosa migliore sarebbe evitare che si scarichi.

    Per fare questo l’ideale sarebbe far muovere la macchina possibilmente per almeno una mezzora ogni 1 o 2 settimane, magari quando si va al supermercato a fare la spesa,  di modo che la batteria abbia il tempo di  ricaricarsi almeno un minimo , ma ovviamente questo non è possibile per tutti , fortunatamente però ci sono delle soluzioni per evitare il problema dello scaricamento.

    Se la macchina è vecchiotta e non ha centraline elettroniche o allarmi, scatole nere dell’assicurazione o roba simile, la soluzione più economica è staccare il polo negativo della batteria, ma questo non si può fare con le macchine moderne, dove la mancanza o la eccessiva scarica della batteria può richiede a seconda del modello l’intervento dell’assistenza per poter far ripartire la macchina poiché la centralina elettronica va in protezione e quindi non consente l’uso dell’auto se non a bassissima velocità.

    Se abbiamo un garage dotato di una presa di corrente la soluzione più facile ed economica è quella di dotarsi di un mantenitore di carica, costa pochi euro e da una leggera e costante carica alla batteria per fare in modo che non vada a terra, ma purtroppo non tutti hanno a disposizione un garage dove parcheggiare l’auto.

    Se poi la batteria va completamente a terra quello che si può fare è ricaricarla: si deve staccare dalla macchina e ricaricarla con un’apposito caricabatterie per auto , che si può acquistare per una cifra intorno ai 100 euro, oppure se non vogliamo comprarlo ci si può rivolgere a un’elettrauto: il problema però è che se la batteria era già vecchia una scarica completa potrebbe darle il colpo di grazia, quindi potremmo essere comunque costretti a comprarne una nuova.

    In tal caso fate attenzione quando le acquistate, alcune auto, specie quelle dotate di start and stop, richiedono batterie particolari che non si trovano facilmente nei supermercati, quindi in questi casi dovrete rivolgervi a un ricambista specializzato o comprarla su internet. Inoltre quando la andate a montare verificate per bene sul libretto di uso e manutenzione della macchina l’esatta procedura per l’operazione, pena il rischio di rovinare le solite centraline elettroniche o l’attivazione di codici di errore che richiedono l’intervento dell’officina per essere sistemati.

    A proposito di officine, loro cosi come gommisti e assistenze varie non sono chiuse per quarantena, quindi seppur a ritmo ridotto e spesso su appuntamento stanno continuando a lavorare. Giusto i centri  revisioni non lavorano, dato che è stata prorogata la validità delle revisioni in scadenza entro luglio 2020 al mese di ottobre, quindi anche se fosse scaduta nel frattempo potrete comunque circolare. Anche la scadenza delle patenti e delle assicurazioni è stata prorogata , per le patenti si può guidare con la patente scaduta senza incorrere in sanzioni sino al 31 agosto, mentre per le assicurazioni il periodo di copertura con la polizza scaduta viene portato a 30 giorni, dandoci la possibilità di metterci in regola, cosa che è possibile fare anche telefonicamente o via internet dato che non è piu necessario esporre un tagliando cartaceo, ma basta essere in regola con la copertura assicurativa.

    L’unica cosa che non si ferma è il bollo o la rata , cosi come la nostra voglia di ripartire e di rimetterci al volante! Anche voi non vedete l’ora di tornare a sfrecciare per le strade? Fatecelo sapere nei commenti .