Tag: automobili

  • Dazi alle cinesi, addio alle auto elettriche?

    Dazi alle cinesi, addio alle auto elettriche?

    Una novità colpisce le automobili elettriche prodotte in Cina, visto che a partire da Luglio vengono applicati dei dazi aggiuntivi , che variano , a seconda del produttore, dal 19 al 38% che si sommano al 10% previsto per le auto cinesi di qualsiasi motorizzazione.

    Questo dazio monstre nasce con la scusa di compensare ipotetici aiuti di stato concessi ai produttori cinesi dallo stato, e questo spiega la differenza di trattamento tra case come BYD o Tesla a cui viene applicata la tassa minima e MG, Maxus e gli altri prodotti del gruppo SAIC a cui viene applicato il massimo, con una pletora di costruttori a cui viene applicata una via di mezzo.

    electric cars charging on stations

    In realtá si tratta di una guerra commerciale contro la Cina, dato che anche i produttori europei godono di imponenti aiuti di stato per la produzione di macchine pulite, ma soprattutto si tratta di un’operazione contraria al principio di libero scambio delle merci, che porterá delle contromisure come ritorsione, e considerando la dipendenza delle case europee dalla Cina, sia per la vendita di auto di lusso europee che per l’importazione di componentistica, questo porterá grossi problemi alle case europee, e a seconda delle decisioni  che verranno prese potrebbe estendersi ad altri settori, come ai prodotti alimentari europei venduti massicciamente in Cina e che potrebbero essere colpiti di dazi della stessa portata.

    Inoltre non va dimenticato che gran parte delle auto elettriche in vendita in Europa, anche se hanno sul cofano importanti marchi tedeschi, spagnoli , svedesi, francesi, americani, italiani o inglesi sono importati direttamente dalla Cina.

    In qualche caso in Europa viene fatto solo l’assemblaggio finale con componentistica completamente di provenienza asiatica, o un adattamento di un prodotto sostanzialmente made in China, ma anche quelle dove almeno una parte della produzione è locale montano quasi tutte esclusivamente batterie e motori di origine orientale.

    Ovviamente questi dazi non fermeranno i produttori cinesi , dato che quelli piú grossi si stanno attrezzando per assemblare in Europa i loro prodotti con l’apertura di stabilimenti o con la collaborazione con aziende europee, mentre quelli piú di nicchia valuteranno l’abbandono del mercato europeo.

    Ad ogni modo sia che le auto elettriche vengano costruite in Cina o magari assemblate in Europa, con costi di produzione sicuramente piú alti di quelli cinesi, il rincaro dovuto ai dazi verrá ribaltato sui prezzi pagati dall’utente finale, e se parte degli aumenti potranno in una prima fase di assestamento essere assorbiti dai produttori con i dazi piú bassi, certo non potrá farlo chi si trova a pagare il 48% di tasse di importazione.

    Questo sta portando e porterá a tendere ad aumentare considerevolmente i listini delle auto elettriche, che giá erano poco apprezzate dai consumatori a causa delle problematiche e dei compromessi necessari al loro utilizzo rispetto alle loro controparte termica e con gli aumenti di prezzo le renderá poco appetibili alla maggior parte della popolazione.

    Se poi si considera che dopo le elezioni europee il peso dei partiti ambientalisti si è ridotto, questo potrebbe essere il colpo di grazia alla mobilitá elettrica o comunque alla sua imposizione sulla totalitá delle nuove immatricolazioni previsto per il 2035, che diventa ancora piú irrealizzabile se l’automobilista comune non potrá piú permettersi di acquistare un auto elettrica a causa del prezzo d’acquisto folle.

    Tutto dipenderá dalla lungimiranza dei politici europei, ma c’è da dire che queste azioni non  lasciano presagire nulla di buono per le tasche dei consumatori.

  • L’ambiente lo paghiamo noi

    L’ambiente lo paghiamo noi

    La salvaguardia dell’ambiente è importante ed ai giorni nostri sta diventando un tema sempre piú sentito sia dai politici che dalla gente comune. Il problema peró é quando si abusa del tema , utilizzandolo come scusa per imporre determinate scelte, costringerci all’acquisto di determinati prodotti o aumentare le tasse.

    Un esempio è  il tema della CO2 fuori controllo che causerebbe il riscaldamento climatico, pertanto è partita una messa al bando di tutto ció che la produce, sostenendo la teoria che il riscaldamento sia dovuto alla CO2, cosa peró che non trova d’accordo tutti gli scienziati, dato che secondo una parte della comunitá scientifica l’aumento della CO2 è invece l’effetto del riscaldamento climatico, non la causa.

    garbage on body of water

    E per perseguire la riduzione della CO2 è iniziata una messa al bando dei sistemi di riscaldamento a gas e delle automobili con motore termico per sostituirle con analoghi sistemi elettrici, il problema é che si sta imponendo il cambiamento costringendo i cittadini a privarsi di sistemi funzionanti e sostituirli di tasca propria con degli altri, sulla carta piú puliti, senza mettere in conto che un piccolo miglioramento ha un costo enorme per la collettivitá che non se lo puó permettere, visto che si tratta di cifre importanti, e col paradosso che spesso si sposta solo il problema, dato che per smaltire il vecchio apparato e produrne uno nuovo si inquina piú di quanto non si risparmierebbe con un sistema piú moderno.

    E la CO2 è anche la scusa per imporre nuove tasse, come i crediti energetici nati per penalizzare le imprese che inquinano di piú, ma che produce maggiori costi dato che alcune produzioni inquinano per loro natura, e le aziende sono costrette a comprare crediti da altre piú pulite o in alternativa pagare delle multe.

    photo of an industrial factory emitting smoke

    Discorso analogo per l’efficientamento energetico delle nostre case, è sicuramente un bene evitare di sprecare risorse per riscaldare o raffrescare le nostre case, salvaguardando sia il portafogli che l’ambiente, ma imporre per legge di dover intervenire su edifici esistenti ha dei costi che non si ripagano se non dopo tanti anni, magari quando ci saremo trasferiti altrove, quindi perdendo i benefici economici dell’efficientamento, con il paradosso che imponendolo per decreto, per la legge della domanda e dell’offerta i costi aumentano rendendo ancora piú difficile rientrare delle spese sostenute.

    industrial machine near crops

    E se , come sembra, si andrà sulla direzione che per poter vendere o affittare una casa sará necessario rientrare in una certa categoria energetica, questo porterá a case sfitte o affittate in nero per chi non si potrá permettere l’adeguamento e prezzi alle stelle per quelle adeguate : alla fine i costi sono a carico del cittadino , e quando si tocca la casa o la macchina si sa che sono sempre dolori per il portafoglio.

    Ma non è l’unica delle scelte ambientali ideologiche ma poco lungimiranti, pensiamo alla  plastica sostituita per legge da alternative biodegradabili , soprattutto per quella monouso come per cannucce, imballaggi, buste e simili: l’alternativa non solo è piú costosa, ma è molto meno pratica, pensiamo alla busta del supermercato o alle cannuccia di carta che sono state completamente vietate, fino alla bottiglie d’acqua in plastica che stanno per scomparire e che non salvano il pianeta dato che la plastica continua ad essere utilizzata tranquillamente fuori dall’europa dove giustamente non ci si puó permettere né ci si vuole privare di una soluzione molto piú pratica ed economica, per la quale  basterebbe giusto un pó piú di buon senso nell’utilizzo invece che imporre divieti che incidono negativamente nelle tasche dei cittadini, ma portano lauti guadagni a chi produce sistemi alternativi consentiti dalla legge.

    close up photo of plastic bottle
    Photo by Catherine Sheila on Pexels.com

    E spesso dietro queste normative così severe esiste un’attivitá di lobbying per favorire certi prodotti alternativi, con casi di corruzione di politici che magari per mettersi in tasca una bustarella hanno creato dei costi assurdi per la colletivitá, sia per le spese inutili che per la minore competitivitá di prodotti che per sottostare a queste regole non possono che costare di piú di quelli che nascono dove queste regole non ci sono.

    Alla fine per un principio sacrosanto, si finisce per pagare dei costi inutili che alla fine in certi casi si rivelano pure dannosi. Voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti.

  • Aumentano i costi dei carburanti

    Aumentano i costi dei carburanti

    Purtroppo l’inizio dell’anno ha riservato agli automobilisti una sgradita sorpresa: la fine degli sconti sulle accise di diesel e benzina.

    Questo ha significato un aumento di circa 18 centesimi al litro, che sommato agli aumenti del costo industriale dei carburanti ha portato i carburanti a costare alla pompa il 20% in piú, con aumenti che incidono mediamente oltre 10 euro per pieno.

    E il governo anziché assumersi le responsabilitá della cosa, magari dicendo chiaramente che mancavano i soldi in cassa per poter mantenere attiva l’agevolazione ha tentato di scaricare la colpa degli aumenti sui distributori che anzi hanno mantenuto aumentato la benzina meno del dovuto per cercare di calmierare parzialmente gli aumenti, tentando di imporre impossibili price cap o di esporre pena salatissime multe cartelli con il prezzo medio, ottenendo  come risposta una serrata degli impianti, che ricordiamo hanno degli utili veramente risicati e sono le prime vittime di questi aumenti.

    In pratica il governo lancia il sasso e nasconde la mano e il conto lo pagano gli automobilisti quando fanno rifornimento, che non hanno altro modo per difendersi che cercare il distributore con le tariffe piú basse.

    Infatti cambiare auto di questi tempi per cercarne una che consumi meno ha veramente poco senso dato che le consegne per le auto nuove vanno a rilento con tempi di consegna di svariati mesi e soprattutto prezzi schizzati alle stelle, sia perché i listini sono aumentati e sia perché essendoci poca disponibilitá i rivenditori non hanno interesse a farsi la guerra sul prezzo.

    Quindi non ci resta che dotarsi di una app sul cellulare sulla quale controllare dove costa meno rifornire, ma evitando magari di fare troppi chilometri extra per raggiungere il distributore scontato, specie se la segnalazione del prezzo non fosse troppo recente, cosa che vanificherebbe il risparmio, utilizzando il self service ed eventuali promozioni fedeltá per cercare di grattare il maggior sconto possibile.

    Al limite si puó pensare di condividere l’auto coi colleghi o di muoversi quando possibile a piedi, in bici o coi mezzi pubblici.

    E poi mettersi l’anima in pace, tra guerre, normative ambientali sempre piú stringenti e mosse politiche poco lungimiranti é difficile che il prezzo alla pompa scenda a breve.

    Voi vi siete accorti dei rincari? Come pensate di mettervi al riparo? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Conviene riparare l’automobile?

    Conviene riparare l’automobile?

    A volte capita che la nostra automobile subisca un danno, vuoi per un incidente, vuoi per un guasto meccanico o magari anche solo per vetustà si desidera cambiare automobile, ma ne vale veramente la pena?

    La risposta non può essere certo univoca, perchè dipende dal danno o dai lavori che andranno fatti sulla macchina che vogliamo sostituire, la sua età, il valore sul mercato dell’usato ma anche della formula finanziaria con cui andremo a comprare la sostituta.

    C’è da dire una cosa, il momento non è particolarmente propizio per comprare un’automobile: a causa di diversi problemi dal covid alla situazione geopolitica alle nuove normative ambientali i costruttori fanno fatica a produrre le automobili, con il risultato che i prezzi aumentano e i tempi di consegna si allungano a dismisura: ordinare una nuova auto rispetto a qualche tempo fa richiede budget parecchio più consistenti e soprattutto tempi di attesa molto lunghi, ciò significa attendere anche diversi mesi delle auto che generalmente se non si trovavano in pronta consegna comunque arrivavano nel giro di qualche settimana.

    Ovviamente le auto disponibili in circolazione presso i rivenditori sono meno, questo significa che non avendo esigenza di smaltire le auto ferme sul piazzale anche gli sconti saranno molto limitati, e con il costo del denaro che si sta alzando anche le formule che prevedono uno sconto finanziando l’automobile possono rivelarsi particolarmente sconvenienti in quanto i tassi di interesse sono aumentati ed è previsto che che aumentino ulteriormente in futuro.

    E con la scarsa disponibilità di auto in pronta consegna, sarà difficile trovare auto a km.zero e anche il prezzi dell’usato si stanno alzando: chi ha bisogno urgentemente di un’automobile si troverà costretto ad acquistare ciò che trova e questo porta ad aumentare i prezzi di tutto quello che è disponibile.

    Se da una parte potrebbe essere conveniente vendere la nostra auto usata, se dobbiamo sostituirla con un’altra, nuova o usata che sia, dovremmo spendere cifre più alte del previsto.

    Questo significa che se siamo indecisi tra riparare e sostituire la nostra auto allo stato attuale la bilancia potrebbe pendere più sulla riparazione che sulla sostituzione, a meno che non si riesca sfruttando bene il momento a vendere a un prezzo favorevole la vecchia auto avendo la fortuna di beccare un occasione, magari trattando con astuzia un modello particolare o da un venditore fuori zona.

    E’ vero anche che se dovete finanziarie l’acquisto a causa dell’inflazione più passa il tempo e più i tassi aumenteranno, quindi il costo del finanziamento che accendete ora sarà probabilmente più basso di un finanziamento di pari importo acceso tra 6 mesi o un anno, ma non è impossibile che tra 6 mesi o 1 anno ci possa essere più disponibilità e quindi maggiore possibilità di trattare sul prezzo.

    Alla fine a meno che il costo della riparazione non sia particolarmente elevato, e la vita residua stimata della macchina sia comunque breve vista la situazione forse è meglio riparare la macchina e tenerla con noi: si tratta comunque di un mezzo che conosciamo e stiamo pure facendo un favore all’ambiente, perché una macchina non acquistata significa evitare di produrre una macchina nuova e smaltire una macchina vecchia.

  • Arriva lo stop alle auto a motore termico

    Come forse avrete appreso dai media il parlamento europeo ha approvato la proposta che mette al bando la produzione delle auto a motore termico dal 2035, questo significa che tra poco più di 10 anni non potremo più acquistare auto a benzina o diesel, anche se ibride.

    Questo diventerà un grosso problema sia economico che nell’utilizzo dei mezzi di trasporto privati, e per molti diventerà impossibile acquistare una macchina di proprietà: probabilmente quella che abbiamo in garage, o al massimo quella che la sostituirà potrebbe essere l’ultima auto che avremmo comprato da nuova.

    Questo perché non tutti possono permettersi i tempi e le modalità di ricarica di un elettrica, ma soprattutto i suoi costi specie in questi periodi dove sia il costo dell’energia, che quello delle batterie e’ alle stelle , cosa che renderà i prezzi delle auto a batteria insostenibili per tanti: se un’utilitaria ci costerà 35.000 euro probabilmente in pochi se la potranno permettere: quindi si ripareranno vecchi ed inquinanti macinini a benzina o a gasolio facendo dell’Europa una sorta di Cuba dove la maggioranza delle auto in circolazione saranno reperti storici con buona pace dei propositi di riduzione dell’inquinamento.

    Inquinamento che comunque nelle automobili elettriche è mediamente superiore a quello di un moderno diesel, specie se la macchina elettrica è costruita ed alimentata da energia da fonti non rinnovabili come il carbone di cui si sta aumentando la produzione a causa della mancanza di gas russo o delle centrali nucleari in dismissione con i quali si poteva creare energia elettrica pulita.

    Insomma non ci poteva essere momento peggiore per passare forzatamente all’elettrico non solo perché avendo solo 10 anni anni di tempo non si riusciranno a creare per tempo le infrastrutture per gestire un numero enorme di auto elettriche in circolazione, dalla creazione di un sufficiente numero di colonnine di ricarica al potenziamento di reti e centrali elettriche, ma anche dal punto di vista economico visto che la tecnologia per la produzione delle auto elettriche e soprattutto delle batterie, al contrario di quella per il motore termico è nelle mani dei cinesi, cosa che distruggerà l’economia dei paesi europei fortemente legate alla produzione automobilistica  in un periodo dove l’Europa soffrirà particolarmente in campo economico per via dei problemi geopolitici legati alla guerra e per l’aumento dell’inflazione.

    Purtroppo scelte miopi dettate solo da un’ideologia ecologica che non fa i conti con la realtà ci porteranno alla rovina: bastava avere un approccio piu soft procrastinando i tempi e agevolando l’uso di combustibili ecologici come quelli ricavati dall’idrogeno per far continuare a convivere i motori termici con quelli elettrici, dopotutto se solo una piccola percentuale di automobilisti preferisce le macchine a combustione termica a quelle elettriche ci sarà un perchè.

    Così come è lecito chiedersi come mai si sia voluta forzare la mano: probabilmente per favorire qualcuno che ha da guadagnarci o magari pensando di affrancarsi dalla dipendenza del petrolio proveniente da una certa parte del mondo senza capire che poi si diventa dipendenti di tecnologie e materie prime provenienti da paesi forse anche più pericolosi.

    Quello che è certo è che il conto lo pagheremo noi cittadini, e anche se non fossimo automobilisti visto che la decisione si riverbererà sul costo di tutti i trasporti, da quelli delle persone come nei bus o negli aerei come per le merci, in un periodo dove l’economia già allo stremo non ci permette di questi sforzi.

    Insomma non si prospetta nulla di buono all’orizzonte. Voi ne eravate al corrente? Prevedete di acquistare nel futuro un’auto elettrica o vi terrete sino alla morte la vostra cara automobile a benzina? Fatecelo sapere nei commenti!

  • Assicurare la nostra automobile

    Assicurare la nostra automobile

    Come ogni automobilista sa o dovrebbe sapere, assicurare la propria autovettura è una delle voci più importanti dei costi di gestione, quindi scegliere con cura l’assicurazione può farci risparmiare somme considerevoli.

    Quello che c’è da sapere è che il premio che noi paghiamo dipende dalle garanzie che richiediamo e questo fa la differenza: un’assicurazione che ci costa qualche euro in meno ci da magari molte meno coperture, quindi non è sempre detto che scegliere il prezzo più basso sia la scelta migliore in assoluto.

    Infatti c’è una voce obbligatoria per legge che è la responsabilità civile o RCA che copre i danni che possiamo causare con la nostra auto se ad esempio investiamo un pedone o causiamo un’incidente, questa assicurazione paga sino a un certo massimale, generalmente di alcuni milioni di euro, che se anche sembrano tanti potrebbero non esserlo se nel nostro incidente provocassimo la morte di una persona molto ricca o distruggessimo un edificio.

    Ovviamente c’è un massimale minimo imposto per legge, e c’è la possibilità aggiungendo qualcosa al nostro premio di aumentarlo in modo da essere più sicuri in caso di incidente, in pratica più paghiamo e più siamo coperti. Aumentarlo ovviamente dipende da noi: possiamo decidere di risparmiare qualcosa restando col minimo indispensabile o dormire sonni tranquilli più spendendo un po’ di più.

    E lo stesso principio lo si applica alle garanzie aggiuntive, che invece sono facoltative come ad esempio il furto-incendio, ma ce ne sono tante altre, che possiamo richiedere oltre alla RCA obbligatoria, se magari abbiamo paura che ci possano danneggiare la macchina, o che ci possa lasciare per strada a causa di un guasto, o se vogliamo essere risarciti anche se la colpa è la nostra o se vogliamo avere le spese legali pagate nel caso serva andare in causa, etc.

    E anche queste garanzie hanno premi differenziati in base ai massimali, cioè la massima cifra che pagherà l’assicurazione in caso di sinistro e alle franchigie, cioè la parte di spesa non coperta dall’assicurazione, ad esempio se assicuriamo i cristalli con una franchigia di 250 euro, se il danno fosse di 100 lo pagheremo noi, se fosse di 350 pagheremo noi 250 e i restanti 100 l’assicurazione.

    Tendenzialmente pagando premi maggiori sarà possibile ridurre o eliminare queste franchigie cosi come variare i massimali, ed è qui che bisogna stare attenti quando si confrontano i preventivi: lo si deve fare a parità di condizioni, perché ovviamente se l’assicurazione copre di meno i prezzi saranno più bassi.

    Attenzione anche al fatto che alcune assicurazioni non consentono di attivare alcune garanzie, o lo fanno solo in determinate condizioni, specie per le coperture più rischiose per la compagnia come gli atti vandalici o per il furto che talvolta vengono fornite solo se la macchina è nuova o solo se si aveva già quella garanzia in precedenza, o vincolate all’attivazione di altre garanzie come ad esempio la copertura dei cristalli o degli eventi atmosferici vincolata al furto-incendio. Questo ovviamente rende più difficile confrontare due preventivi, dato che ogni compagnia ha le sue regole e spesso non si riesce ad avere un preventivo perfettamente identico per il confronto o non si possono avere tutte le coperture che desideriamo con quella particolare compagnia.

    Va anche aggiunto che spesso le compagnie hanno delle regole particolari, dato che coprono solo alcune situazioni e non tutto ciò che il loro nome lascerebbe intendere, quindi anche la copertura da una compagnia ad un’altra potrebbe essere parecchio differente e questo può giustificare la differenza di prezzo .

    Ad esempio il furto-incendio, dove l’assicurazione ci risarcirà se la nostra auto ci venisse rubata o andasse a fuoco per molte compagnie non copre, a meno di pagare un’extra sempre se disponibile, se il sinistro avviene in un’area privata come il nostro garage o il cortile condominiale, oppure se l’incendio scaturisce dalla macchina parcheggiata affianco o perché deriva da un atto vandalico, se la compagnia estende la copertura anche a questi casi probabilmente si farà pagare di più.

    Ovviamente va verificato con cura, specie se il premio sembra particolarmente basso, cosa copre la garanzia, perché potremmo pentirci della scelta al momento del bisogno e li nascono i dolori: ad esempio abbiamo scelto l’assicurazione perché quella garanzia ci costava la metà, poi magari ci aprono la macchina per rubarci lo stereo e l’assicurazione non paga perché copre solo il furto dell’intera macchina e non delle singole componenti.

    Quindi va fatta particolare attenzione nel confronto, capendo che generalmente più si paga e più si è coperti e spesso le compagnie giocano sulle proprie regole per differenziare i propri prezzi, sta a noi capire che garanzie effettivamente ci interessano e di cosa si può fare a meno.

    Ovviamente anche la presenza e l’assistenza di un’agente fisico anziché di un call center o un sito web in caso di necessita ha un suo costo e sta noi valutare, al pari delle varie garanzie, se ci serve o se possiamo farne a meno: tagliando su garanzie inutili e magari cucendoci su misura solo le garanzie che ci servono possiamo risparmiare anzichè prendere un pacchetto pre-esistente.

    Voi conoscevate questi aspetti? Avete altre dritte da segnalare, oppure dei dubbi o delle curiosità? Scriveteli nei commenti!

  • Come cercare l’auto usata

    Come cercare l’auto usata

    Ci troviamo in un periodo per il quale comprare un’auto nuova è un po’ meno conveniente rispetto al passato, vuoi per le difficoltà di produzione per la scarsità dei componenti elettronici e vuoi per gli aumenti di prezzo dovuti alle sempre più stringenti normative ambientali che si riverberano pesantemente sul prezzo delle vetture.

    Una possibile soluzione è quindi quella di rivolgersi al mercato delle auto usate, ma come e dove possiamo trovare un buon usato evitando le fregature? Sicuramente tanto fa il venditore perché ce ne sono di più e meno seri cosi come ce ne sono, a parità di prodotto, di più o meno cari.

    Sicuramente rivolgersi a un rivenditore serio e conosciuto magari può costare qualcosa di più ma ci potrebbe evitare sorprese come auto schilometrate, con problemi progressi e soprattutto problemi burocratici che potrebbero rivelarsi una spina del fianco dopo l’acquisto, cosi come potrà fornirci assistenza in caso di guasti.

    Anche se ogni macchina fa storia a se e non è detto che anche rivolgendoci al rivenditore famoso non si avranno problemi, oltre al fatto che se siamo alla ricerca di un particolare modello, colore o caratteristica ci si dovrà giocoforza rivolgere a un rivenditore non vicino a casa che magari non conosciamo, a meno di non attendere mesi o magari anni che si possa trovare quel modello vicino a casa.

    Sicuramente ampliare il raggio d’azione per la ricerca può farci risparmiare belle cifre, soprattutto perché alcune tipologie di auto sono molto richieste in certe zone pertanto il loro costo sale, ma la stessa auto comprata in una zona dove la richiesta è scarsa avrà un prezzo più abbordabile: un fuoristrada costerà, ma sarà anche più facilmente reperibile in zone di montagna cosi come una decapottabile al mare, mentre una utilitaria soggetta a blocchi del traffico verrà svenduta nelle grandi città ma sarà appetibilissima in un piccolo centro dove non sono previste limitazioni.

    Ovviamente bisogna ponderare bene i tempi e i costi per raggiungere il venditore in un’altra regione, specie se dovesse esserci la necessità di doverla rivedere o se vogliamo che ci venga consegnata a domicilio anziché portarla a casa sulle sue ruote, ma organizzandosi per tempo i costi generalmente non sono proibitivi specie se a fronte di qualche centinaio di euro per il viaggio se ne risparmia qualche migliaio sul costo della vettura.

    Fortunatamente, tralasciando i privati, per trovare l’usato che fa per noi non ci sono solo concessionari e rivenditori di auto , specializzati o meno sull’usato, ma anche società di noleggio e siti internet specializzati che possono a seconda dei casi permettevi l’acquisto a distanza e la consegna a casa come fosse l’acquisto di un prodotto su amazon, evitandovi magari la rogna di dover fare centinaia di chilometri per visionare un’auto col rischio di tornare indietro a mani vuote.

    Ovviamente una macchina usata va vista, provata e controllata ma non tutti sono in grado di scovare le possibili rogne specie se non si è esperti del settore e/o se il rivenditore è stato furbo nel nascondere le magagne.

    L’ideale sarebbe far visionare l’auto da un meccanico di fiducia, o comunque indipendente dal venditore per capire se ci si può fidare o no, ma esistono appositi servizi dove pagando si può avere una consulenza sull’auto che stiamo trattando mettendoci al riparo da fregature prima di firmare il contratto.

    Ci sono poi delle garanzie indipendenti che ci possono coprire da eventuali guasti, specie se acquistiamo da un privato che per legge non deve fornire una garanzia, come vi spiegavo in un altro articolo.

    Alcuni siti web specializzati inoltre sono riusciti a mettere su una formula di visita virtuale con foto e video molto dettagliati, schede di ispezione e garanzia estesa che possono farci stare tranquilli, specie se ci vogliamo evitare la seccatura di dover macinare un bel po’ di chilometri per visionare l’auto, risparmiando tempo e soldi.

    Inoltre lavorando con grandi volumi di vendita , cosi come accade per le società di autonoleggio, i prezzi possono essere vantaggiosi anche considerando le spese di trasporto, e anzi possono evitarci sbattimenti e perdite di tempo

    Diciamo che le soluzioni sono tante ed ampliare gli orizzonti sia sul web, che su venditori fuori mano può consentirci di trovare la macchina giusta al giusto prezzo, sempre avendo la cortezza di controllare condizioni e affidabilità della vettura e serietà del venditore.

    Voi conoscevate queste dritte? Ne avete altre da suggerire, o avete qualche venditore, sito o servizio automobilistico da segnalare nel bene o nel male ? Scrivetelo qui nei commenti , cosi come se avete dei dubbi o delle domande e vi risponderemo!

  • Ci stiamo disinnamorando delle automobili

    Ci stiamo disinnamorando delle automobili

    Parliamo di automobili e del fatto che ormai si sta perdendo la passione dell’automobile, infatti se un tempo le camerette dei ragazzi erano tappezzati di poster di bellissime automobili o moto, ormai ai ragazzi i motori interessano sempre meno, e il problema è che questo disinteresse sta contagiando anche i più grandi, quelli che in teoria hanno il budget per poterle acquistare

    Probabilmente la colpa è di ciò che il mercato ci propone: per via delle normative ambientali sempre più stringenti sono praticamente sparite le macchine che si acquistano per passione come le auto sportive, come coupè o spider, ma anche le versioni pepate delle comuni berline cosi come i veri fuoristrada

    Addirittura anche le macchine comuni con motorizzazioni più potenti quindi sulla carta un po’ più sportive sono castrate dal peso, dai sistemi di riduzione delle emissioni e spesso dai limitatori di velocità installati di serie da molte case

    Se sfogliamo i listini o le classifiche di vendita noteremo che si vendono principalmente suv e utilitarie, anche le auto medie per intenderci come la golf, la focus o la megane che un tempo erano regine di vendita ora faticano a trovare acquirenti attratti dalle auto a ruote alte.

    Ma la cosa forse più triste è che le auto sono diventate tutte uguali, sia nel design che nelle motorizzazioni che sono comuni a buona parte della produzione del proprio gruppo e spesso condivise con la concorrenza: se per assurdo cambiassimo gli stemmini con quelli di un’altra casa difficilmente ci accorgeremmo della differenza

    Alla fine si perde lo stimolo all’acquistare o cambiare una nuova macchina, ci si disinteressa dell’auto stessa che da oggetto personale che rappresentava i nostri gusti e le nostre passioni diventa solo un mezzo per spostarsi da A a B, una sorta di elettrodomestico con le ruote, che quindi si sceglie non per passione ma per il costo e al massimo per qualche freddo dato delle schede tecniche

    Forse giusto qualcuno potrebbe essere incuriosito a cambiare auto per provare l’elettrico, attratto più dalla tecnologia che dalla meccanica o magari perché costretto da limitazioni normative che ne spingono l’adozione al posto dei motori termici, per poi magari accorgersi che non fa per lui come sta accadendo a tanti automobilisti statunitensi che sono tornati al termico

    Ma la cosa più triste è che ormai sono pochi quelli che hanno la voglia di cambiare auto, di provare e di sperimentare nuovi modelli, di alimentare un mercato che in passato è sempre stato fiorente, e ora vuoi per i prezzi sempre più alti, vuoi per l’offerta sempre meno interessante sta andando a morire.

    In voi arde ancora il fuoco della passione dei motori o vedete le auto solo come un mezzo di trasporto? Fatecelo sapere nei commenti.

  • Il futuro delle automobili

    Il futuro delle automobili

    Purtoppo anche le auto soffrono le mode, cosi come nel passato andavano le coupè, poi le station wagon , poi i monovolume o ora i SUV lo stesso accade per le motorizzazioni, se un tempo c’era solo il benzina, si è passati alla super diffusione del diesel, per passare alle ibride più o meno vere di adesso, alle elettriche del prossimo futuro.

    Il problema è che questa moda dell’elettrico a differenza di quello che avveniva in passato dove il mercato cambiava in funzione delle necessità degli automobilisti, questa corsa all’elettrico è indotta in parte dalle case costruttrici, ma principalmente dalla politica che si è messa in testa di dover sostituire le automobili a motore termico con quelle elettriche.

    Non potendo però vietarle, utilizza il grimaldello delle emissioni per limitarle prima, e mettendo dei paletti sempre più stringenti sulle emissioni  per renderle antieconomiche e farle fuori dal mercato, dato che nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante per la riduzione di consumi e inquinamento negli ultimi anni, esistono dei limiti tecnologici per cui non è possibile dimezzare costantemente l’inquinamento nel giro di pochi anni come vorrebbe la politica, soprattutto considerando che  le auto cubano solo il 10% sul totale delle emissioni inquinanti generali.

    Purtroppo è una visione miope del mercato che renderà nel giro di qualche anno fuori norma anche le auto ibride, costringendo tutti volenti o nolenti a passare alle auto elettriche, senza considerare però che la attuale tecnologia delle auto elettriche non permette la stessa versatilità delle auto termiche, specie per chi non vive in città o fa tanti chilometri, con il risultato che si riveleranno poco adatte alla maggior parte degli automobilisti che non sono interessati a comprarle.

    Questo si nota anche anche dagli incentivi per l’acquisto, se i fondi per le auto termiche vengono esauriti in breve tempo, quelli per le elettriche nonostante siano molto più sostanziosi restano inutilizzati, anche perché una macchina elettrica, oltre ad avere autonomia limitata, tempi di ricarica eccessivamente lunghi costa molto di più, e tralaltro è meno amica dell’ambiente di quanto si voglia far credere, dato che la produzione e lo smaltimento delle batterie, e la generazione dell’energia elettrica per la ricarica impattano sull’ambiente mediamente quanto le emissioni nell’intero ciclo di vita di una auto diesel recente.

    Ovviamente questo non significa che l’elettrico non sia valido, per l’uso in città e per le brevi percorrenze va più che bene, oltre a spostare l’inquinamento dalle citta a dove l’energia e le batterie sono prodotte, ma non un prodotto è per tutti, per alcuni usi sarà sempre meglio il diesel , per altri il benzina, per altri ancora gpl, metano, ibride o idrogeno a seconda dei casi: ogni automobilista ha esigenze differenti, quindi ha bisogno del prodotto che le soddisfi e non essere costretto obtorto collo a comprare un’elettrica.

    Purtoppo il rischio è che , se la scelta si ridurrà al solo elettrico, gli automobilisti non comprino più nuove auto e si allunghi la vita di macchine piu vecchie e inquinanti, magari mantenendo in vita il macinino di 20 o 30 anni anziche sostituirlo con un benzina o diesel moderno che inquina comunque poco e che soprattutto risponde meglio alle esigenze degli automobilisti.

    L’ideale sarebbe anzichè concentrarsi solo sull’elettrico, incentivare un progressivo ammodernamento di tutte le automobili, magari senza escludere gli usati recenti che possono consentire anche a chi ha una bassa capacità di spesa di sostituire con una spesa ridotta una macchina più vecchia e più inquinante, anziché continuare a farla girare per anni inquinando di più, ma evidentemente la politica si muove più per moda che per reali esigenze, a meno che questa smania non sia una scusa per sovratassare nel futuro l’energia elettrica , anche a chi non la userà per ricaricare un’automobile.

  • Auto ibride: convengono davvero?

    Sicuramente avrete sentito parlare delle auto ibride, quelle auto dove uno o più motori elettrici vengono combinati a un tradizionale motore termico, che ricarica le batteria in modo da poter viaggiare in modalità elettrica senza bisogno di colonnine di ricarica , e che riducono, almeno sulla carta, consumi ed emissioni, ma convengono davvero?

    La risposta non è univoca, e dipende tanto da chi fa questa domanda: sicuramente conviene ai produttori perché nei test di omologazione le emissioni risultano sulla carta molto basse consentendogli di evitare delle multe molto salate imposte dai regolamenti della comunità europea, anche se poi nell’uso reale questi vantaggi vengono meno per una buona parte degli utenti.

    Infatti proprio per evitare queste multe sono nate le mild hybrid, o ibridi leggeri dove a un tradizionale motore termico, è stato aggiunto, allo scopo di coadiuvarlo, un piccolissimo motore elettrico e una batteria, consentendo con una spesa minima aggiuntiva rispetto ad una macchina tradizionale, di poter essere omologate come ibride anche se in realtà di ibrido hanno ben poco, perché il motore elettrico non consente di muoversi autonomamente se non per un numero molto limitato di chilometri, quindi l’apporto su consumi e inquinamento nell’uso reale è minimo, ma possono godere delle varie agevolazioni che sono riservate alle auto con motore elettrico, come ingresso nelle ztl, aree riservate , agevolazioni fiscali e all’acquisto. Dato che il risparmio dal punto di vista dei consumi è poco, convengono solo se la differenza con la macchina tradizionale è minima , oppure se sono sparite dai listini per via delle emissioni le alternative tradizionali del modello di nostro interesse, o se ci fanno gola le agevolazioni concesse a questo tipo di auto.

    Ci sono poi le auto ibride tradizionali che hanno oltre al un motore termico che ricarica le batterie e fa muovere la macchina quando sono scariche, dei motori elettrici con tanta potenza e un vero pacco batteria che consente una discreta autonomia in modalità esclusivamente elettrica. Il vantaggio è che si tratta di una soluzione molto versatile dato che è possibile viaggiare in elettrico senza doversi preoccupare di colonnine e punti di ricarica e potendo contare di un’autonomia infinita nei lunghi viaggi, assicurata dal motore termico. Per contro nei lunghi viaggi, dove serve più potenza, l’apporto del motore elettrico sarà limitato pertanto il consumo sarà prossimo a quello di una auto tradizionale, mentre in città riuscendosi a muovere più facilmente in elettrico i consumi e l’inquinamento saranno più contenuti. Convengono a chi usa la macchina principalmente in città, ma vanno fatti bene i conti, dato che costano di più di una auto tradizionale e non sempre i consumi , per via del peso, sono più bassi: se li confrontiamo con auto tradizionali ma dotate di motori moderni che rispetto al passato sono più economi ed ecologici potrebbero non essere la soluzione migliore.

    Esiste poi una tipologia particolare di ibride chiamate PHEV o ibride ricaricabili, che possono essere viste come delle ibride che possono ricaricare le batterie non solo tramite il motore termico, ma anche da una colonnina di ricarica o dalla presa di corrente del garage. Queste sono un po’ l’anello di congiunzione tra le ibride e le auto completamente elettriche, ma purtroppo sono una soluzione di compromesso costosa rispetto alle ibride standard, e soprattutto non particolarmente funzionale, dato che l’autonomia della ricarica elettrica generalmente è nell’ordine di grandezza di una cinquantina di chilometri, sono una soluzione ideale solo per chi vive in città , ha un garage dove ricaricarla e non fa troppi chilometri, altrimenti si comporta esattamente come una ibrida tradizionale e quindi non vale la pena di spendere di più .

    Ovviamente  il terreno di elezione delle auto con motore elettrico, e quindi anche delle ibride  è la città, dove le basse velocità e le frenate , che contribuiscono alla ricarica parziale della batteria, permettono di abbattere consumi ed emissioni consentendo di far viaggiare l’auto in modalità esclusivamente elettrica, mentre dove si richiede potenza e si usa poco il freno, come in autostrada, il motore termico  sarà sempre in funzione , facendo venire meno il vantaggio dell’elettrico, che nonostante sia d’aiuto contribuisce solo in piccola parte alla potenza necessaria alla macchina per muoversi a velocità sostenuta .

    Pertanto se utilizzate spesso l’auto fuori città l’ibrido non è una soluzione indicata per il vostro portafoglio, perché costa di più all’acquisto di un’auto tradizionale e non consente risparmi evidenti sui consumi, oltre ad aggiungere peso e complessità inutile. Di contro però agevolazioni fiscali o possibilità di entrare in centro citta, ZTL o aree limitate ai veicoli più inquinanti possono farci pendere la bilancia verso questa tecnologia, specie quando la differenza di prezzo con la versione tradizionale è poca oppure quando il modello di nostro interesse , per il discorso delle multe alle cose produttrici che dicevamo e che ha decimato i listini delle case costruttrici, è disponibile solo in variante ibrida. Voi avete in mente di acquistare un’auto ibrida? Fatecelo sapere nei commenti.