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  • Come salvarsi dalle bollette

    Come salvarsi dalle bollette

    Uno dei modi per ottimizzare le spese familiari è quello di risparmiare sulle bollette, cosa che può essere fatta limitando i consumi utilizzando comportamenti più virtuosi e apparecchi più efficienti, ma anche scegliendo degli operatori più economici e delle tariffe che meglio rispettano le nostre esigenze di consumo.

    Cambiare operatore, sia che si tratti di telefonia, di connessione internet o di luce e gas generalmente potrebbe farci risparmiare se sul mercato sono comparse offerte più convenienti, magari con delle condizioni molto vantaggiose per convincerci al cambio.

    Ma non sempre il cambio è vantaggioso, perchè magari abbiamo sottoscritto degli abbonamenti quando i prezzi erano più bassi o perché il nuovo operatore ha dei costi o delle tariffe che non sono convenienti per l’uso che facciamo della nostra utenza, o perchè ha delle fasce orarie o delle limitazioni che non si addicono alle nostre esigenze.

    Questo significa che prima di cambiare operatore dobbiamo conoscere bene quanto paghiamo abitualmente , quanto e come consumiamo , sia essa telefonia, connessione a internet , luce o gas, e leggere attentamente le condizioni dell’operatore con il quale vorremmo cambiare il nostro contratto, andando a simulare la spesa dell’ultimo anno per capire se, e quanto avremmo potuto risparmiare cambiando operatore.

    Volendo cercare il miglior operatore, ci si deve però districare in una giungla di offerte, operatori e condizioni che possono variare molto, con il rischio , se si sceglie quello sbagliato, di trovarci a pagare anche di più del nostro attuale contratto, al quale difficilmente potremmo ritornare dopo un cambio azzardato.

    Questo significa che prima di firmare un nuovo contratto, magari pressati da un venditore o un call center con un’offerta a breve scadenza bisogna essere ben consci delle nuove condizioni e di quanto si potrà effettivamente risparmiare.

    Il consiglio è quindi quello di farsi mandare tutta la documentazione , magari per mail, con indicate chiaramente le tariffe, prima della firma in modo da poter simulare i costi e confrontarla con le bollette del nostro attuale operatore, senza che un venditore interessato a piazzare un contratto possa farci credere che ci sia un risparmio in realtà inesistente, o addirittura farci spendere di più.

    close up photo of accounting documents

    Alternativamente una buona idea è quella di informarci in autonomia senza attendere che un venditore venga a proporci un nuovo contratto, magari utilizzando dei comparatori e approfondendo le offerte dei vari operatori.

    Per farlo si dovrà avere a disposizione le ultime bollette, preferibilmente quelle dell’ultimo anno , specie per quelle utenze come luce e gas dove i consumi variano in base alla stagione, per individuare consumi e modalità.

    person putting coin in a piggy bank

    Ricordiamoci anche che i comparatori privati, cioè non afferenti ad un autorità indipendente come il portale offerte di arera per luce e gas, guadagnano dagli operatori e quindi vi proporranno offerte solo degli operatori con i quali hanno degli accordi , magari nascondendovi offerte più vantaggiose.

    Esistono poi dei servizi più evoluti di comparazione che permettono di caricare le nostre bollette in una app o in un sito per sapere se e quanto è possibile risparmiare, semplificandoci la vita nei calcoli: anche in questo caso il servizio potrebbe non essere convenzionato con l’offerta migliore sul mercato , che magari riesce a mantenere i prezzi più bassi proprio perchè non paga intermediari, ma comunque il solo fatto di indicarci che esistono offerte migliori di quella attualmente in uso può stimolarci nella ricerca di un’alternativa.

    electrician fixing an opened switchboard

    Ad ogni modo il cambio dei contratti generalmente avviene in maniera semplice e con la burocrazia gestita dal nuovo operatore: basterà indicare nel nuovo contratto le nostre generalità e un codice identificativo indicato in bolletta (codice di migrazione per le offerte internet e telefoniche , codice pod per la luce, e codice PDR per il gas).

    A seconda della tipologia dell’utenza il cambio può richiedere il cambio di apparati, come nel caso di un router internet, di una sim o avvenire in maniera del tutto trasparente come nel caso della fornitura elettrica: in questo caso, dato che i tempi di cambio possono essere di diverse settimane , durante il cambio potrebbe non essere chiaro quale operatore ci stia fornendo il servizio al momento.

    E in quest’ultimo caso bisogna essere particolarmente accorti a non firmare cambi di contratto indesiderati, magari rispondendo ad una telefonata di call center truffaldini, che una volta ottenuto il nostro codice POD, magari con la scusa di una consulenza o spacciandosi per il nostro operatore potrebbe attivare a vostra insaputa  un nuovo contratto di cui potreste accorgervi dopo qualche mese al ricevimento di una bolletta di un operatore sconosciuto per la vostra utenza, a differenza di altre tipologie di contratto, dove il contatto di di un installatore o la ricezione di un apparato potrebbe mettervi subito in guardia da un cambio di contratto indesiderato.

    Ad ogni modo se si vuole risparmiare è essenziale conoscere bene, quanto, come consumiamo e quali sono le nostre condizioni contrattuali al momento, di modo da poterle confrontare con quelle di un ipotetico nuovo operatore, facendo attenzione alla stagionalità dei consumi: ovviamente a seconda dei nostri impianti spenderemo di più in inverno per riscaldarci, con consumi di gas o di elettricità maggiori, così come avremo dei consumi più alti nei mesi più caldi se utilizziamo i condizionatori, quindi è bene prendere a riferimento i consumi annuali, facendo attenzione al fatto che potremmo usare sistemi differenti per lo stessi servizio, come  riscaldarci (ad esempio caldaie a gas, stufe elettriche o a pellet), cucinare (gas o elettricità) o per caricare un eventuale auto elettrica che potrebbero spostare consumi e quindi convenienza da una tipologia di utenza ad un‘altra, vanificando le nostre stime.

    blue solar panel board

    Voi cambiate spesso operatore o preferite evitare di impelagarsi in calcoli astrusi per risparmiare pochi euro?

  • Auto elettriche: é tutta questione di ricarica

    Auto elettriche: é tutta questione di ricarica

    Con l’avvento degli ecoincentivi per l’acquisto delle auto elettriche che permettono risparmi sostanziosi, sino a 11.000 euro sul prezzo di acquisto, in caso di isee sotto i 30.000 euro , rottamazione di una vecchia auto termica e residenza in alcune aree denominate FUE, molte persone stanno valutando l’acquisto di una macchina elettrica attirati dal risparmio sul prezzo di listino, che permette di portarsi a casa una piccola utilitaria a batteria anche per poco più di 5.000 euro.

    Purtroppo però non è solo il prezzo di listino quello da valutare, ma anche le ricariche, soprattutto se non si ha a disposizione un garage dotato di energia elettrica dove poter mettere in carica la macchina.

    Inoltre i modelli più economici generalmente hanno autonomie limitate, in quanto vanno a risparmiare sulla capacità delle batterie per poter tenere più bassi i prezzi di listino, essendo la batteria il componente più costoso, rendendole quindi poco adatte all’uso extraurbano. 

    Infatti nella scelta, va calibrata con cura l’autonomia della vettura, che difficilmente coincide con i dati dichiarati dal costruttore, con la possibilità di ricaricarla , in garage o in una colonnina pubblica e coi tempi di ricarica.

    white car charging

    Infatti ci si deve scontrare con diversi problemi , che non affliggono chi viaggia con una macchina termica: la disponibilità di punti di ricarica, la velocità e i costi di ricarica che possono variare tantissimo a seconda di dove ricarichiamo e della velocità di ricarica.

    Infatti , seppure le cose stanno iniziando col tempo a migliorare, la disponibilità di colonnine pubbliche di ricarica nelle città è molto limitata, e magari ci costringono a fare chilometri dalla nostra abitazione per poter ricaricare: questo significa che nell’attesa, lunga se vogliamo risparmiare o se non abbiamo a disposizione colonnine veloci, sarà difficoltoso tornare a casa, magari non potremo parcheggiare la sera la macchina per trovarla carica la mattina seguente, come potremmo fare se avessimo una wallbox in garage o una colonnina sotto casa. Inoltre con pochi punti di ricarica sarà più difficile trovare delle alternative comode qualora le colonnine fossero occupate o fuori servizio.

    andersen ev home ev charger with integrated cable management for a tidy and efficient setup installed by an in house team of professional ev specialists

    Altro gran problema è la velocità di ricarica: se si ricarica a casa , si è limitati dalla potenza del nostro contatore, e anche se si hanno 4.5 o 6 kW in luogo dei classici 3, caricare completamente una macchina elettrica può richiedere anche più di 24 ore, a seconda della capacità della batteria del veicolo e dalla carica residua, e nonostante alcuni comportamenti virtuosi , come mettere in carica la macchina ogni notte senza attendere che sia completamente scarica, ci si può scontrare con la non disponibilità della ricarica e con l’autonomia residua.

    L’alternativa è caricare alle colonnine, sicuramente più veloci che caricare da casa, ma anche molto più costose, e con prezzi molto variabili tra operatori, necessità di abbonamenti e soprattutto velocità di ricarica, dato che la ricarica nelle colonnine più veloci è generalmente più costosa di quelle standard, con costi del kwh anche 4 volte superiori a quello che si può avere a casa scegliendo un gestore con prezzi onesti, e senza la possibilità di usufruire di una ricarica gratuita grazie ad un eventuale impianto fotovoltaico.

    Ovviamente pensare di ricaricare in casa presuppone la presenza di un garage o di un cortile dove poter installare una wallbox e di un adeguamento dell’impianto, che comporta dei costi aggiuntivi da mettere in conto.

    Si deve anche mettere in conto che ricaricare un’auto , ma anche programmare i nostri itinerari in base alle necessità di ricarica non è qualcosa di così semplice, specie per chi è poco avvezzo alla tecnologia, e diventa problematico in caso di emergenze dove una batteria poco carica ci potrebbe impedire di utilizzare l’auto non potendola ricaricare rapidamente o prestare ad un parente.

    Inoltre, specialmente se si ricarica fuori casa, potrebbe essere necessario avere più abbonamenti per vari gestori di colonnine oppure affidarsi ad aggregatori che consentono una sorta di roaming ma che hanno dei costi di gestione aggiuntivi oltre al costo della ricarica.

    Alla fine la ricarica finisce per essere qualcosa di complicato, che richiede nuove abitudini e costi che potrebbero rivelarsi più impegnativi del previsto, e che potrebbero aumentare in futuro con l’aumento dei costi dell’energia o della tassazione, magari per recuperare parte delle accise non incassate sui prodotti petroliferi.

    Ovviamente con un po di organizzazione e di conoscenza si può sopperire alle problematiche di una macchina elettrica, ma sicuramente bisogna conoscerle ed  essere capaci di stimarle prima dell’acquisto prima di impegnarsi su una spesa non indifferente come l’acquisto di un auto e non lasciarsi tentare da un incentivo se l’elettrica non è la tipologia di auto adatta al nostro utilizzo abituale.

    Voi utilizzate auto elettriche o pensate di comprarne una?

  • Il telepedaggio a consumo conviene davvero?

    Il telepedaggio a consumo conviene davvero?

    E’ notizia recente la diffusione nei supermercati, autogrill, negozi di elettronica e siti e-commerce di un nuovo apparecchio di telepedaggio a consumo di Telepass chiamato Grab&Go, acquistabile e attivabile in autonomia grazie ad una app senza bisogno di passare da call center o punti blu.

    In realtà non è cosi semplice come ci si potrebbe aspettare visto che vanno registrate le targhe, massimo due per dispositivo, e soprattutto un metodo di pagamento dato che la cifra di 29.90 euro pagata al negozio copre il costo del dispositivo che rimarrà in nostro possesso, ma non il costo del servizio, un euro al giorno, per i soli giorni di utilizzo del servizio, né i costi del pedaggio.

    Oltre al costo di acquisto del dispositivo, che rimane di nostra proprietà va inoltre aggiunto il costo di attivazione, di 20 euro, salvo promozioni.

    E alla fine non è cosi conveniente se lo si confronta con le formule a consumo della concorrenza, visto che Unipol Move fa pagare 0.50 euro al giorno , sempre per i soli giorni di utilizzo, e si pagano solo 5 euro di attivazione per l’attivazione del dispositivo in comodato.

    E il concorrente MooneyGo fa una formula differente, che può fare a caso a chi usa le autostrade solo in alcuni periodi dell’anno, dato che si pagano 2.20 euro al mese, per i soli mesi di utilizzo, più 10 euro di attivazione.

    Ma sopratutto, a meno di usare le autostrade veramente sporadicamente le formule a consumo non sono particolarmente convenienti nei confronti di una formula tradizionale.

    Infatti già con 1.50 al mese si accede al servizio base in abbonamento, e spesso il primo anno di canone viene omaggiato: nel caso di UnipolMove basta usare l’autostrada per più di 3 volte al mese per rendere conveniente il servizio base.

    Per Mooney Go il discorso dipende da quanto usiamo autostrade e servizi di telepedaggio, dato che con il servizio in abbonamento si spenderebbe 1.50 euro al mese anziché 2.20 , e si risparmiano 5 euro sull’attivazione, ma si pagano tutti i mesi indipendentemente dall’uso o meno del servizio.

    Per Telepass , nonostante i prezzi più alti, vige il ragionamento fatto per Unipol Move : con la formula ad abbonamento Telepass Sempre si spendono 3.90 euro mensili, quindi sopra i tre giorni al mese conviene l’abbonamento, e ancora di più se ci si rivolge ad un concorrente dato che pagando 1.50 al mese basta usare il telepedaggio più di una volta al mese per rendere l’abbonamento conveniente rispetto al gettone di 1 euro al giorno.

    Alla fine dipende molto dall’uso che si fa di autostrada o dei servizi di telepedaggio , utilizzandolo per esempio per pagare parcheggi , Area C di Milano o il traghetto dello stretto di Messina: se lo si usa già più di 2 volte al mese, meglio rivolgersi ad un abbonamento di uno dei nuovi operatori, più economici dello storico Telepass.

    Se invece l’uso è sporadico, e non si vuole comunque fare la fila al casello, Unipol Move è ottimo per usi occasionali , come prendere l’autostrada per raggiungere un centro commerciale o una gita fuori porta ogni tanto, mentre la formula di Money Go è utile se si usa solo in determinati periodi dell’anno , come quelli di vacanza, anche più volte nel mese.

    Voi li utilizzate? Avete lo storico Telepass o siete passati ai nuovi operatori, magari usufruendo di qualche promozione di benvenuto?

  • Staycation: Come difendersi dal caro vacanze

    Staycation: Come difendersi dal caro vacanze

    Quest’estate il tema dell’aumento dei costi delle vacanze si è fatto sentire particolarmente: stabilimenti balneari con prezzi alle stelle spesso non giustificati dai servizi offerti, prezzo dei pasti molto esosi nelle località turistiche e spesso senza la possibilità di alternative economiche, come il divieto di portare il proprio cibo negli stabilimenti per obbligarci a mangiare nei chioschi a caro prezzo.

    A questo si aggiungono parcheggi a pagamento, spesso a numero chiuso, tasse di soggiorno , prezzi alle stelle di alloggi, trasporti e autonoleggi facendo lievitare i costi delle nostre vacanze, a maggior ragione quando viaggiamo con la famiglia, quindi i pasti o i posti sotto l’ombrellone si moltiplicano.

    brown wooden lounger on seashore during day time

    E se fino a qualche anno fà si soprassedeva su costi che non rispecchiavano i servizi offerti, o su prezzi fuori scala per non rovinarci la vacanza, ormai con gli stipendi fermi al palo ogni aumento si fa importante nel nostro budget e siamo sempre meno disposti ad aprire il portafoglio senza pensieri.

    Ragion per cui se non si vuole fare a meno delle vacanze bisogna essere più attenti al budget ed evitare spese inutili.

    Quindi per difendersi o si cercano soluzioni o località meno costose, o si riducono i giorni di vacanza o addirittura si decide di stare a casa , magari riservandosi giusto qualche giornata spot in destinazioni vicino casa.

    ocean view during daylight

    E le località balneari meno costose sono sicuramente una scelta più interessante, magari a costo di un viaggio più lungo, specie all’estero in paesi meno ricchi del nostro, come Albania, Croazia, Grecia, Turchia o Nord Africa, si ottengono costi per le spiagge ridotti , spese per i pasti molto più abbordabili, così come prezzi degli alloggi molto più sostenibili, e spesso pure più moderni, e spiagge che spesso hanno poco da invidiare alle più celebri spiagge del bel paese.

    Altra soluzione è non seguire i flussi turistici: magari in agosto al mare meglio preferire la montagna per trovare prezzi più abbordabili, meno affollamento e destinazioni con esperienze particolari.

    majestic mountain view in finnmark norway

    Oppure se non si vuole rinunciare al mare evitare l’altissima stagione: viaggiando all’inizio dell’estate o a settembre si hanno prezzi più bassi, spiagge più libere e belle temperature, consentendoci di risparmiare parecchio sia sui trasporti, che su alloggi e servizi balneari giocando su una maggiore disponibilità e concorrenza delle strutture.

    O se anche queste soluzioni incidono troppo sul bilancio familiare si può decidere di abbandonare il concetto della settimana di ferie sostituendola con qualche gita fuori porta nei pressi di casa e con qualche weekend low cost fuori stagione, magari barattando le ferie in agosto con qualche weekend lungo in più durante l’anno.

    tourists at flight timetable

    Ad ogni modo si può risparmiare anche su un viaggio standard, usando qualche accorgimento come l’uso di comparatori di prezzo per trovare hotel, voli, traghetti e autonoleggi , usando l’accortezza di prenotare con buon anticipo per non farsi scappare le offerte migliori, e soprattutto valutando in anticipo i costi della vacanza, preferendo soluzioni che nel complesso possono essere meno costose anche a costo di qualche scomodità o di qualche costo extra per il viaggio compensato da migliori tariffe per alloggi, pasti e servizi.

    aerial view of blue and white open cottages at the beach

    Purtroppo se gli aumenti di prezzo dei servizi turistici, a cui spesso si sommano tasse e regolamenti locali, crescono più degli stipendi ci si troverà a dover far gioco forza qualche rinuncia, sta a noi essere creativi e riuscire ad andare comunque in vacanza e a poter ricaricare la mente prima di tornare ad immergersi nel tram tram quotidiano.

    Avete notato anche voi questi aumenti? Come pensate di fare? Ve ne fregherete o troverete delle soluzioni ingegnose?

  • Viaggiare al mare costa troppo?

    Viaggiare al mare costa troppo?

    Viaggiare verso una località di mare può essere più complicato di quanto possa sembrare a causa dei mezzi di trasporto. Pertanto , a meno di non decidere di soggiornare in un resort con spiaggia privata o volersi limitare a visitare esclusivamente la spiaggia nei pressi del nostro hotel,  avremmo probabilmente bisogno di una macchina per spostarci.

    Infatti , soprattutto se abbiamo famiglia al seguito o decidiamo di andare nelle spiagge libere con ombrelloni e sdraie al seguito avremo bisogno di un mezzo per spostarci, ma anche solo per trovare un posto per andare a cena o per partecipare a qualche evento il mezzo è necessario.

    In qualche caso potrebbe bastarci noleggiare uno scooter ma nella maggior parte dei casi servirà un auto e le cose potrebbero farsi costose.

    red and black moped scooter beside green grass

    Qui le scelte possono essere due, viaggiare con la propria auto o noleggiarne una destinazione ed entrambe potrebbero essere, a seconda dei casi, molto costose.

    Infatti raggiungere le isole in auto significa dover prenotare un traghetto che in alta stagione potrebbe essere particolarmente caro , andando magari a bruciarci piu della metá del budget destinato all’intera vacanza: in questi casi va valutato se ne valga o meno la pena: probabilmente se siamo ospitati o abbiamo una casa al mare di nostra proprietá si, oppure se si può raggiungere la destinazione via strada in tempi ragionevoli, altrimenti viaggiare in aereo e noleggiare un’automobile all’arrivo puó avere parecchio senso.

    Il problema é che non sarete gli unici ad avere pensato la stessa cosa, quindi l’autonoleggio va prenotato con largo anticipo pena il rischiare di non trovare mezzi liberi o doverli strapagare. Inoltre , se si tratta di alta stagione, va valutato anche il costo dell’aereo, compresi gli extra per i bagagli e il fatto che saremo limitati nell’attrezzatura da portare, con la necessitá di acquistare o noleggiare qualcosa in loco anziché potercela portare da casa.

    E l’alta stagione , magari sommata ad una prenotazione con scarso anticipo, potrebbe far lievitare i costi quindi è mettere bene nel piatto della bilancia i costi dei trasporti, degli alloggi e dei noleggi e magari preferire una soluzione all inclusive, o una destinazione differente, che sulla carta sembra più cara ma che permette di risparmiare delle spese extra che all’ultimo momento possono rivelarsi particolarmente costose.

    scenic ferry journey across a tranquil lake

    Magari stare in un resort, che vi viene a prendere con una navetta in aeroporto costa meno che imbarcare un auto e pagare ogni giorno lo stabilimento balneare..

    Inoltre esistono localitá meno famose , e magari più facilmente raggiungibili che permettono di risparmiare, magari sull’alloggio o sullo stabilimento balneare anche se il volo magari costa un po di piú , o localitá raggiungibili in auto che, al costo di un pieno extra e magari qualche ora in piú di guida, ci evitano i costi di un traghetto in alta stagione.

    In alta stagione va valutata molto bene la destinazione, e a volte rinunciare ad una località di grido, per una , magari altrettanto bella ma meno famosa può fare la differenza.

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    E lo stesso dicasi nella ricerca dei voli e degli autonoleggi, cercando soluzioni alternative, magari atterrando in un diverso aeroporto o utilizzando delle assicurazioni sul noleggio esterne o dei broker di autonoleggio si riesce a grattare qualcosa, anche se probabilmente anticipare o posticipare il viaggio di qualche settimana, salva ancora di più il portafoglio ed evita la ressa, magari al costo di perderci qualche sagra.

    Voi preferite andare al mare con la vostra auto o preferite noleggiarla?

  • Auto elettriche: attenti alle batterie!

    Auto elettriche: attenti alle batterie!

    Quando si deve valutare che tipologia di automobile scegliere, spesso ci si affida a schede tecniche, dimensioni, caratteristiche, prezzo, tipo di alimentazione, ma si soprassiede su alcuni dettagli che possono incidere sul costo di possesso della macchina.

    Infatti generalmente valutiamo il prezzo di acquisto, gli eventuali incentivi, i consumi, la formula finanziaria con la quale acquistarla o noleggiarla, ma difficilmente penseremo al costo delle riparazioni o del valore alla rivendita a fine vita.

    E se la scelta verte su auto elettriche o ibride , dotate di costose batterie, le spese possono essere ingenti rispetto a quelle che avremmo con auto termiche.

    electric cars charging on stations

    Infatti le batterie di trazione delle auto ibride ed elettriche sono componenti parecchio costose e generalmente non riparabili, almeno ufficialmente. Questo significa che qualora necessitasse una sostituzione il costo della riparazione potrebbe superare il valore della macchina, costringendoci magari alla rottamazione di una macchina recente, con buona pace dell’ambiente, perché non economicamente conveniente.

    E se è vero che la batteria non si guasta spesso, quindi potrebbe essere un rischio accettabile da correre, quelli che possono capitare sono gli incidenti stradali, che potrebbero coinvolgere la batteria.

    E la cosa diventa importante quando ci sono di mezzo le assicurazioni, infatti le procedure delle case impongono il cambio delle batterie di trazione in caso di incidenti gravi, anche se le batterie non sono state coinvolte nell’urto. E il problema è la definizione di incidente grave che potrebbe differire tra quello che intende la casa madre e quello che l’assicurazione risarcisce.

    Infatti alcune case ritengono grave, con annessa sostituzione delle batterie di trazione, un incidente che faccia scoppiare gli airbag indipendemente dal fatto che le batterie siano state coinvolte, in modo da tutelarsi contro possibili malfunzionamenti dopo la riparazione.

    man fixing vehicle engine

    Ma le assicurazioni generalmente pagano sino al valore dell’auto, quindi se la macchina vale 15.000 euro e la sola sostituzione delle batterie costa 30.000 l’assicurazione liquiderá il valore dell’auto usata, lasciandoci nei problemi anche se la colpa dell’incidente è dell’altro veicolo.

    Proprio per la presenza di batterie, componentistica elettronica sofisticata e l’obbligo di corsi di formazione e patentini per poter intervenire la riparazione delle auto elettriche é piú costosa, e il rischio della sostituzione delle batterie che rende antieconomiche alcune riparazioni fá si che il valore dell’usato sia relativamente basso, cosa che accentua il problema del costo di liquidazione dei danni da parte delle assicurazioni.

    Inoltre il valore del pacco batterie le rende particolarmente appetibili per i ladri, infatti molti proprietari di auto elettriche o ibride si sono trovati la macchina aperta per smontare il pacco batterie con costi abnormi per il ripristino, oltre a tempi di attesa importanti dato che si tratta di ricambi non sempre reperibili con facilitá.

    Questo porta alla necessitá di dotarsi di polizze contro il furto e che contemplino anche il furto della batteria, pena rischiare di doversi accollare la spesa in caso ci venisse rubata o peggio di dover rottamare la macchina dopo il furto in quanto potrebbe rivelarsi antieconomica sostituirla.

    white car charging

    Alla fine si tratta di eventi sfortunati che capiteranno statisticamente a pochi, ma che potrebbero diventare particolarmente importanti per il nostro portafoglio, specie se stiamo ancora pagando le rate della macchina e siamo costretti a doverne ricomprare un’altra a seguito di questi eventi, e nonostante la colpa non sia la nostra.

    Voi cosa ne pensate? Avete messo in conto anche questa eventualitá nella scelta della macchina?

  • Amazon sta cambiando

    Amazon sta cambiando

    Quando dobbiamo fare acquisti online senza dubbio uno dei primi siti che ci verrá in mente per i nostri acquisti é Amazon, leader di mercato in tantissimi paesi grazie a consegne veloci, gratuite e un servizio clienti particolarmente efficiente.

    Ma questo gigante sta cambiando, aggiungendo o togliendo funzionalitá per offrire servizi innovativi che possano soddisfare sempre meglio la clientela evitando che possa rivolgersi alla concorrenza, sia per ridurre la propria impronta ambientale che per ridurre i propri costi evitando di dover aumentare i prezzi o eliminare quelle caratteristiche che lo hanno reso famoso.

    Un esempio é la recente decisione di eliminare il servizio Prime Prova Prima Paga Poi, quella funzionalitá dedicata agli utenti Prime che permetteva di farci arrivare a casa sino a 7 capi di abbigliamento che si potevano provare gratuitamente rimandando indietro quelli indesiderati e pagando solo quelli che si voleva tenere.

    package from amazon prime carried by the delivery man

    Era un funzionalitá utile per chi era indeciso sulla taglia, sul colore o sulla vestibilitá del capo e che quindi poteva provare alcune alternative trattenendo solo quella preferita come accade nei negozi fisici, nata per contrastare e-commerce specializzati come Zalando che hanno fatto della gestione dei resi gratuiti un proprio elemento distintivo.

    Ma gestire un reso ha costi importanti per la logistica, oltre che per l’ambiente quindi un servizio del genere presuppone l’utilizzo di scatole, che Amazon sta cercando di eliminare quando possibile nei propri ordini, oltre ai costi di spedizione, dato che un servizio del genere presuppone sempre un reso, a differenza di un ordine normale dove il reso viene fatto solo se strettamente necessario. E questo spiega perché per gli ordini di basso valore il popolare e-commerce spesso ci rimborsa il prezzo pagato senza richiedere indietro il prodotto.
    Per sostituire questo servizio ha inserito dei sistemi di camerini virtuali che funzionano tramite la app sul cellulare per provare la vestibilitá dei capi senza averli fisicamente in mano, oltre a dei sistemi di intelligenza artificiale per capire quale taglia si adatta meglio al proprio corpo a seconda del brand, del modello e dei commenti degli utenti.


    Sempre in ottica di risparmiare sui costi di logistica e sull’inquinamento ha anche lanciato un programma di consegna non urgente, che prevede su una selezione di articoli uno sconto del 1% per chi sceglie di ricevere la merce in una settimana anziché nelle solite 24/48 ore. Questo ovviamente porta ad un risparmio ad Amazon perché avendo piú tempo a disposizione la merce potrà viaggiare raggruppata tra i vari magazzini riducendo il numero delle spedizioni ed evitando sistemi di spedizione veloce che costano e inquinano di piú.

    Per accedere a questa funzionalità basterà scegliere il metodo di spedizione piú lento in fase d’ordine, quando previsto. Ce ne possiamo accorgere nella scheda dell’articolo vicino al prezzo: non sempre é disponibile, dato che la disponibilitá dello sconto dipende dall’articolo scelto , dall’indirizzo e dalla tipologia dell’utente , ma quando è disponibile ci permette un piccolo risparmio su quegli articoli non essenziali che non abbiamo fretta di ricevere, come il classico articolo messo nel carrello in attesa che il prezzo si abbassi.


    Ma la consegna non urgente non è l’unica novitá di Amazon, come detto in precedenza, Amazon ha lanciato, per ora solo in America, Haul, un servizio di acquisto di prodotti economici dalla Cina raggruppati in un’unica spedizione rapida e gratuita con prezzi simili a quelli di store come Aliexpress, Temu o Shein ma con la garanzia e il servizio di Amazon.

    Insomma anche un gigante come Amazon per stare in piedi deve necessariamente cambiare ed evolversi, magari cambiando qualche servizio al quale ci eravamo abituati.

  • I bonifici istantanei diventano (quasi) gratuiti

    I bonifici istantanei diventano (quasi) gratuiti

    Uno dei problemi di quando si fanno pagamenti con i bonifici sono i tempi di ricezione del pagamento, infatti i bonifici classici, a seconda della destinazione, della banca e dell’orario di esecuzione dell’operazione verranno incassati con un ritardo che può protrarsi ad alcuni giorni. 

    E un ritardo nel pagamento puó portare a problemi con la controparte che potrebbe consegnare il nostro acquisto in ritardo in attesa del pagamento, oppure che arrivi per errore alla persona sbagliata o che nel frattempo il bonifico venga cancellato, cosa che potrebbe diventare un mezzo per truffare un venditore sprovveduto che abbia consegnato la merce prima dell’accredito fidandosi del solo documento di disposizione del bonifico.

    Per ovviare a questi problemi la soluzione era quella del bonifico istantaneo che peró non era sempre disponibile e soprattutto era un servizio che richiede un pagamento extra rispetto ai costi di un bonifico standard, e che a seconda delle banche si rivelava essere particolarmente costoso.

    Ma da poco le cose sono cambiate dato che a gennaio 2025 è entrato in vigore un regolamento comunitario che obbliga le banche a offrire il bonifico istantaneo alle stesse condizioni economiche di quello ordinario.

    assorted banknotes and round silver colored coins

    Questo significa che potremo ricevere un pagamento in euro di importo inferiore ai 100.000 euro in 10 secondi in qualsiasi giorno e in qualsiasi orario alle stesse condizioni del bonifico ordinario che arriva in non meno di 24 ore.

    Se la nostra banca ci addebita ad esempio 1 euro per i bonifici, dovrà chiedere 1 euro anche per quelli istantanei, se quelli standard sono gratuiti dovranno esserlo anche quelli istantanei. Non è escluso che le banche possano decidere di aumentare i costi dei bonifici standard per compensare il costo di quelli istantanei, ma in linea di massima il cambiamento diventa conveniente per buona parte degli utenti bancari.

    C’è però da specificare che non tutte le banche offrono il servizio di bonifico istantaneo, ma che comunque saranno costrette ad offrire obbligatoriamente il servizio a partire da Ottobre 2025. Inoltre le disposizioni sul bonifico istantaneo si applicano solo nell’area SEPA per i paesi che adottano l’euro come moneta nazionale, ma entro gennaio 2027 l’obbligo si estenderá a tutti i paesi, quindi anche se utilizzano una valuta differente dall’euro.

    Questo cambiamento si fá interessante quando dobbiamo fare un acquisto importante per evitare fregature, perché possiamo istantaneamente verificare di aver ricevuto l’accredito, quindi ci mette al riparo di truffe quando vendiamo ad esempio un’automobile e il bonifico venisse stornato immediatamente dopo il ritiro.

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    Inoltre, se abbiamo una banca che offre i bonifici gratuitamente o a un costo minimo, potremmo pagare la quota di una spesa come un regalo o una cena al ristorante immediatamente a chi ha anticipato la spesa, senza passare per app o sistemi di moneta digitale, ma accreditarli direttamente sul conto bancario.

    Alla fine quindi una comoditá in piú per i nostri pagamenti. Voi lo sapevate? Utilizzate spesso i bonifici istantanei?

  • Temu, Shein e Aliexpress fanno paura ad Amazon

    Temu, Shein e Aliexpress fanno paura ad Amazon

    Le piattaforme di ecommerce low cost come Temu, Shein o Aliexpress sono sempre piú popolari per l’acquisto di oggettistica e abbigliamento a basso costo di provenienza orientale. 

    Infatti i grandi store cinesi alle periferie delle città, a causa della scomparsa di alcune agevolazioni e di maggiori controlli e oneri fiscali hanno alzato i prezzi rendendo meno conveniente l’acquisto a meno che non si voglia controllare con mano la qualitá o si voglia l’articolo sul momento, tanto che spesso si trovano ad essere meno convenienti rispetto a catene occidentali (ad esempio Tedi, Action, Kik, Pepco e simili) che spesso vendono prodotti simili a prezzi migliori giocando sulla quantitá.

    Quindi un’alternativa comoda per comprare la nostra paccottiglia a poco prezzo é acquistare online, anche perché le varie piattaforme, un pó per sottostare alle recenti  formalitá doganali che prevedono il pagamento anticipato dell’IVA e un pó per ridurre tempi e costi di spedizione danno la possibitá di ricevere in tempi relativamente veloci di 1-2 settimane raggruppando gli acquisti in un unica spedizione al raggiungimento di una certa soglia di spesa (circa 10 euro a seconda della piattaforma), mantenendo la spedizione lenta per gli acquisti al di sotto della soglia di spesa o spediti da venditori che non usano la piattaforma logistica del sito.

    Considerato che un po’ per cercare di raggiungere la soglia per la spedizione gratuita rapida, un pó per i prezzi bassi e un pó per le operazioni di marketing audaci che tra gamification e offerte super scontate fanno sì che i carrelli si riempano velocemente.

    E considerato che offrire  prezzi bassi e tempi di consegna umano significa far preferire queste piattaforme di origine cinese a quelle occidentali dove si trovano gli stessi prodotti, magari rivenduti o rimarchiati da un distributore locale a prezzo piú elevato che se un tempo erano giustificati da un tempo di consegna piú celere, ora quelle occidentali perdono di attrattiva.

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    Infatti da una parte la comunitá europea per tutelare i propri venditori con la scusa della sicurezza pensa di introdurre una tassa amministrativa sulle spedizioni e di rimuovere l’esenzione dai dazi per le spedizioni sotto i 150 euro, dopo aver giá eliminato l’esenzione della riscossione dell’IVA di modo da ingolfare i controlli alle dogane e rendere difficoltoso e costoso il ricevere prodotti economici dalla Cina.

    Dall’altra parte le piattaforme occidentali iniziano a copiare quelle cinesi offrendo servizi simili, come Haul una sorta di clone di Temu lanciato per ora negli Stati Uniti da Amazon e che probabilmente verrà esteso a breve anche in Europa.

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    Si tratta di una sezione della App o del sito mobile di Amazon.com dove è possibile acquistare prodotti di costo inferiore ai 20 dollari spediti direttamente dalla Cina in 15 giorni e che beneficiano della garanzia A-Z di Amazon.

    La spedizione é gratuita al raggiungimento di 25 dollari di spesa e prevede degli sconti del 5 o del 10% se si raggiungono rispettivamente i 50 o i 75 dollari di spesa in un singolo ordine.

    Inoltre è previsto il reso gratuito, nei soliti modi previsti da Amazon come i locker, i punti di raccolta e gli uffici postali per tutti i beni che hanno un costo superiore ai 3 dollari.

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    In pratica si hanno a disposizione gli stessi prodotti cinesi, con un servizio e prezzi simili a quello di Temu o Aliexpress ma con in piú la garanzia di Amazon.

    Sicuramente buono per l’utente se stimola la concorrenza, un pó meno quando la concorrenza viene ostacolata dalla burocrazia come ha in mente di fare l’unione europea visto che i costi burocratici finiranno per ricadere sui consumatori.

  • Anche lavatrici sono in abbonamento

    Anche lavatrici sono in abbonamento

    Ormai ci stiamo abituando ai servizi in abbonamento, dove pagando una piccola quota mensile evitiamo di comprare un bene costoso, avendo a disposizione maggiore scelta e comodità senza limitazioni e pensieri.

    E la cosa è particolarmente diiffusa nelle piattaforme di streaming per l’intrattenimento come i vari Netflix, Disney+, Prime Video o simili,  per quelle musicali come Spotify o quelle per i videogiochi, ma la cosa ha preso piede in altri ambiti come per le stampanti dove é possibile abbonarsi a un servizio del produttore della stampante dove a fronte di un abbonamento in base al numero di stampe previste si riceveranno direttamente a casa le cartucce appena si apprestano a finire, eventualmente pagando un extra per le copie aggiuntive.

    Ma vuoi per moda o per comoditá la cosa sta forse sfuggendo di mano dato che si é arrivato ad avere qualcosa di simile anche per le lavatrici.

    Infatti Haier ha da qualche tempo sul mercato una propria lavatrice che è possibile ottenere in abbonamento insieme a degli specifici detersivi professionali realizzati da Nuncas che utilizzano un sistema di chimica disaggregata mutuato dalle lavatrici professionali: in pratica ha dei flaconi di detersivi liquidi speciali (smacchiatore, detergente delicato, super sgrassante e ammorbidente) che vengono combinati grazie ad una app nelle dosi specifiche per il singolo lavaggio ottenendo un risultato perfetto per ogni tipologia di capo e di sporco.

    Inoltre essendo collegata a internet la lavatrice saprá quando i flaconi si stanno esaurendo e fará in modo che possiate ricevere per tempo i nuovi comodamente a casa compresi nell’abbonamento sottoscritto.

    Questo abbonamento , della durata di 36 mesi, ha un costo mensile che varia in base al numero di lavaggi previsto: 18 euro per 100 lavaggi annui (circa 2 alla settimana), 23 euro per 220 lavaggi annui (circa 4 alla settimana) e 28 euro per 340 lavaggi annui (circa 6 alla settimana), a cui si aggiungono 80 euro per la consegna e installazione e comprende anche l’assistenza per tutto il periodo dell’abbonamento.

    A conti fatti peró la cifra che andiamo a pagare è importante, e alla fine il plus rispetto ad una comune lavatrice di proprietá puó essere l’esclusiva su quel particolare tipo di detersivi, ammesso che possa essere di nostro gradimento e la comoditá di non dovere acquistare detersivi o additivi.

    Se poi aggiungiamo che quella lavatrice in abbonamento è basata, flaconi a parte, su un modello a marchio Candy comunemente in vendita intorno ai 450 euro alla fine stiamo spendendo pure piú soldi per una lavatrice che al termine dell’abbonamento dovremo restituire.

    Il gioco quindi vale la candela solo se riteniamo i risultati del lavaggio, che comunque sono ottimi, migliori di quelli di una normale lavatrice con i detersivi tradizionali di nostro gradimento, altrimenti portafoglio alla mano possiamo tranquillamente sceglierne una normale, magari la stessa dalla quale deriva quella a noleggio, spendendo meno soldi.

    Diverso discorso se ci fossero delle promozioni o delle convenzioni che abbattono il prezzo, ma generalmente é piú facile che vadano in sconto delle lavatrici nei volantini dei centri di elettronica che non possa scendere un servizio in abbonamento, e considerato quello che succede con quelli in streaming non è neanche escluso che possa aumentare col tempo, aggiungendo pure la beffa di aver pagato anche di piú di quanto preventivato alla sottoscrizione.

    Voi le conoscevate? Avete valutato la sottoscrizione? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti,