Autore: admin

  • Il telepedaggio a consumo conviene davvero?

    Il telepedaggio a consumo conviene davvero?

    E’ notizia recente la diffusione nei supermercati, autogrill, negozi di elettronica e siti e-commerce di un nuovo apparecchio di telepedaggio a consumo di Telepass chiamato Grab&Go, acquistabile e attivabile in autonomia grazie ad una app senza bisogno di passare da call center o punti blu.

    In realtà non è cosi semplice come ci si potrebbe aspettare visto che vanno registrate le targhe, massimo due per dispositivo, e soprattutto un metodo di pagamento dato che la cifra di 29.90 euro pagata al negozio copre il costo del dispositivo che rimarrà in nostro possesso, ma non il costo del servizio, un euro al giorno, per i soli giorni di utilizzo del servizio, né i costi del pedaggio.

    Oltre al costo di acquisto del dispositivo, che rimane di nostra proprietà va inoltre aggiunto il costo di attivazione, di 20 euro, salvo promozioni.

    E alla fine non è cosi conveniente se lo si confronta con le formule a consumo della concorrenza, visto che Unipol Move fa pagare 0.50 euro al giorno , sempre per i soli giorni di utilizzo, e si pagano solo 5 euro di attivazione per l’attivazione del dispositivo in comodato.

    E il concorrente MooneyGo fa una formula differente, che può fare a caso a chi usa le autostrade solo in alcuni periodi dell’anno, dato che si pagano 2.20 euro al mese, per i soli mesi di utilizzo, più 10 euro di attivazione.

    Ma sopratutto, a meno di usare le autostrade veramente sporadicamente le formule a consumo non sono particolarmente convenienti nei confronti di una formula tradizionale.

    Infatti già con 1.50 al mese si accede al servizio base in abbonamento, e spesso il primo anno di canone viene omaggiato: nel caso di UnipolMove basta usare l’autostrada per più di 3 volte al mese per rendere conveniente il servizio base.

    Per Mooney Go il discorso dipende da quanto usiamo autostrade e servizi di telepedaggio, dato che con il servizio in abbonamento si spenderebbe 1.50 euro al mese anziché 2.20 , e si risparmiano 5 euro sull’attivazione, ma si pagano tutti i mesi indipendentemente dall’uso o meno del servizio.

    Per Telepass , nonostante i prezzi più alti, vige il ragionamento fatto per Unipol Move : con la formula ad abbonamento Telepass Sempre si spendono 3.90 euro mensili, quindi sopra i tre giorni al mese conviene l’abbonamento, e ancora di più se ci si rivolge ad un concorrente dato che pagando 1.50 al mese basta usare il telepedaggio più di una volta al mese per rendere l’abbonamento conveniente rispetto al gettone di 1 euro al giorno.

    Alla fine dipende molto dall’uso che si fa di autostrada o dei servizi di telepedaggio , utilizzandolo per esempio per pagare parcheggi , Area C di Milano o il traghetto dello stretto di Messina: se lo si usa già più di 2 volte al mese, meglio rivolgersi ad un abbonamento di uno dei nuovi operatori, più economici dello storico Telepass.

    Se invece l’uso è sporadico, e non si vuole comunque fare la fila al casello, Unipol Move è ottimo per usi occasionali , come prendere l’autostrada per raggiungere un centro commerciale o una gita fuori porta ogni tanto, mentre la formula di Money Go è utile se si usa solo in determinati periodi dell’anno , come quelli di vacanza, anche più volte nel mese.

    Voi li utilizzate? Avete lo storico Telepass o siete passati ai nuovi operatori, magari usufruendo di qualche promozione di benvenuto?

  • Staycation: Come difendersi dal caro vacanze

    Staycation: Come difendersi dal caro vacanze

    Quest’estate il tema dell’aumento dei costi delle vacanze si è fatto sentire particolarmente: stabilimenti balneari con prezzi alle stelle spesso non giustificati dai servizi offerti, prezzo dei pasti molto esosi nelle località turistiche e spesso senza la possibilità di alternative economiche, come il divieto di portare il proprio cibo negli stabilimenti per obbligarci a mangiare nei chioschi a caro prezzo.

    A questo si aggiungono parcheggi a pagamento, spesso a numero chiuso, tasse di soggiorno , prezzi alle stelle di alloggi, trasporti e autonoleggi facendo lievitare i costi delle nostre vacanze, a maggior ragione quando viaggiamo con la famiglia, quindi i pasti o i posti sotto l’ombrellone si moltiplicano.

    brown wooden lounger on seashore during day time

    E se fino a qualche anno fà si soprassedeva su costi che non rispecchiavano i servizi offerti, o su prezzi fuori scala per non rovinarci la vacanza, ormai con gli stipendi fermi al palo ogni aumento si fa importante nel nostro budget e siamo sempre meno disposti ad aprire il portafoglio senza pensieri.

    Ragion per cui se non si vuole fare a meno delle vacanze bisogna essere più attenti al budget ed evitare spese inutili.

    Quindi per difendersi o si cercano soluzioni o località meno costose, o si riducono i giorni di vacanza o addirittura si decide di stare a casa , magari riservandosi giusto qualche giornata spot in destinazioni vicino casa.

    ocean view during daylight

    E le località balneari meno costose sono sicuramente una scelta più interessante, magari a costo di un viaggio più lungo, specie all’estero in paesi meno ricchi del nostro, come Albania, Croazia, Grecia, Turchia o Nord Africa, si ottengono costi per le spiagge ridotti , spese per i pasti molto più abbordabili, così come prezzi degli alloggi molto più sostenibili, e spesso pure più moderni, e spiagge che spesso hanno poco da invidiare alle più celebri spiagge del bel paese.

    Altra soluzione è non seguire i flussi turistici: magari in agosto al mare meglio preferire la montagna per trovare prezzi più abbordabili, meno affollamento e destinazioni con esperienze particolari.

    majestic mountain view in finnmark norway

    Oppure se non si vuole rinunciare al mare evitare l’altissima stagione: viaggiando all’inizio dell’estate o a settembre si hanno prezzi più bassi, spiagge più libere e belle temperature, consentendoci di risparmiare parecchio sia sui trasporti, che su alloggi e servizi balneari giocando su una maggiore disponibilità e concorrenza delle strutture.

    O se anche queste soluzioni incidono troppo sul bilancio familiare si può decidere di abbandonare il concetto della settimana di ferie sostituendola con qualche gita fuori porta nei pressi di casa e con qualche weekend low cost fuori stagione, magari barattando le ferie in agosto con qualche weekend lungo in più durante l’anno.

    tourists at flight timetable

    Ad ogni modo si può risparmiare anche su un viaggio standard, usando qualche accorgimento come l’uso di comparatori di prezzo per trovare hotel, voli, traghetti e autonoleggi , usando l’accortezza di prenotare con buon anticipo per non farsi scappare le offerte migliori, e soprattutto valutando in anticipo i costi della vacanza, preferendo soluzioni che nel complesso possono essere meno costose anche a costo di qualche scomodità o di qualche costo extra per il viaggio compensato da migliori tariffe per alloggi, pasti e servizi.

    aerial view of blue and white open cottages at the beach

    Purtroppo se gli aumenti di prezzo dei servizi turistici, a cui spesso si sommano tasse e regolamenti locali, crescono più degli stipendi ci si troverà a dover far gioco forza qualche rinuncia, sta a noi essere creativi e riuscire ad andare comunque in vacanza e a poter ricaricare la mente prima di tornare ad immergersi nel tram tram quotidiano.

    Avete notato anche voi questi aumenti? Come pensate di fare? Ve ne fregherete o troverete delle soluzioni ingegnose?

  • I gadget tecnologici per il rientro a scuola

    I gadget tecnologici per il rientro a scuola

    Con la fine dell’estate è tempo di pensare al rientro a scuola, e come ogni anno oltre a zaini, astucci, quaderni e cancelleria non si può far a meno di pensare a gadget tecnologici che possano aiutare nello studio.

    Sicuramente molto utile se non indispensabile è il personal computer che può essere utilizzato non solo per studiare, mandare mail, gestire la burocrazia scolastica, ma anche per giocare. 

    a young girl typing on her laptop while sitting on the chair inside the classroom

    Pensando di poterlo portare anche a scuola può essere utile pensare ad un portatile, in modo da usarlo anche per prendere appunti in classe: in quel caso meglio orientarsi su prodotti con bassi consumi e grande autonomia, e in quel caso un Macbook Air di Apple può essere una scelta sensata, a patto di non giocarci. 

    Se invece si vuole una macchina che può andare bene anche per il gioco la scelta principale sarà un computer Windows dotato di scheda grafica dedicata: anche se scegliere un portatile con queste caratteristiche significa avere una macchina pesante e costosa: in tal caso un computer fisso può essere una soluzione più intelligente, magari da affiancare ad un tablet da portare in classe o a un chromebook, i portatili leggeri di Google, pensati per essere un’estensione del proprio smartphone, che consentono un uso leggero (mail, navigazione internet, creazione di documenti, etc.) del computer a un prezzo molto contenuto.

    Oppure si può pensare ad un tablet dove poter prendere sia appunti, navigare, leggere libri in formato elettronico, sia installare app didattiche. Anche qui la scelta è come per il mondo degli smartphone divisa tra Android e Apple, con costi tendenzialmente maggiori sulla seconda, e applicazioni differenti che possono far preferire una soluzione o l’altra.

    Sempre per prendere appunti esistono ebook reader che hanno la possibilità di digitalizzare appunti tramite un pennino, come il famoso, ma costoso, Remarkable 2 o il Kindle Scribe, o soluzioni di carta digitale dove una speciale carta e una penna digitalizzatrice permettono di scrivere contemporaneamente su carta e in formato digitale  (ad esempio Moleskine Smart o Rocketbook).

    Oppure se l’esigenza è quella di sbobinare una lezione esistono registratori audio digitali che tramite una app e l’intelligenza artificiale riescono a rendere la registrazione un testo digitale modificabile, organizzarlo e riassumerlo facendo risparmiare tempo prezioso (ad esempio i prodotti Plaud) .

    E l’intelligenza artificiale viene in aiuto nello studio, non solo con dispositivi dedicati che la integrano, ma anche con app da installare su cellulare o tablet o direttamente dal browser internet.

    Ci sono infatti strumenti per creare riassunti e mappe mentali, correttori ortografici, o semplicemente il ChatGPT o il Gemini di turno a cui chiedere aiuto per tesine, temi, ricerche e compiti.

    Magari il problema a cui stare attenti è che un uso eccessivo dell’IA  se da una parte facilita il lavoro, dall’altra non dovendosi sforzare per ottenere il risultato non ci aiuta ad assimilare concetti nuovi e soprattutto ci espone al rischio di ottenere dall’IA risposte errate seppur verosimili, le cosiddette allucinazioni, che possono portarci a brutte figure con l’insegnante.

    robot pointing on a wall

    Insomma studiare è diventato qualcosa di tecnologico, che presuppone l’uso di strumenti moderni. Voi o i vostri figli li usano? Ne avete altri da suggerire?

  • Aspirapolvere vs robot: chi vince la sfida in casa?

    Aspirapolvere vs robot: chi vince la sfida in casa?

    Aspirare la polvere in casa è sicuramente un lavoro noioso e faticoso ma per fortuna ci vengono in aiuto gli aspirapolvere che ci permettono di tenere pulita la casa facendo meno fatica.

    Ma di aspirapolvere ce ne sono di tante tipologie e prezzi veramente variabili, che vanno dalle poche decine di euro alle migliaia, così come tante tipologie, spesso dedicate a specifiche esigenze, come ad esempio il pelo degli animali o i tappeti.

    E gli aspirapolvere nel tempo si sono evoluti, da essere dei pesanti bidoni con la proboscide da trascinare per casa a leggeri apparecchi, ora anche senza filo, che necessitano solo di una ricarica alla batteria e di svuotare il serbatoio dello sporco, facendo a meno dei fantomatici sacchetti croce e delizia di molti apparecchi.

    black and red canister vacuum cleaner on floor

    Ma ancora meglio sono nati i robot aspirapolvere, quegli apparecchi rotondi che dotati di vita propria girano per la casa ad aspirare la polvere e spesso anche lavare per terra, ritornando in autonomia alla propria base per ricaricarsi appena finito il lavoro.

    In pratica ne esistono di tanti tipi e prezzi, e nessuno, specie quelli economici, è perfetto, tanto che probabilmente non è sbagliato averne in casa piú di uno a seconda delle esigenze.

    round robot vacuum

    Sostanzialmente abbiamo due grandi macro categorie, gli aspirapolveri tradizionali e i robot: i primi richiedono un lavoro manuale per aspirare lo sporco, ma riescono ad ottenere i migliori risultati perché siamo noi a decidere dove pulire, quando farlo e soprattutto utilizzando tutte le dovute attenzioni alle particolaritá della casa, come ad esempio pareti storte, grovigli di fili , fino a situazioni complesse o superfici delicate.

    E anche gli aspirapolveri tradizionali si dividono in almeno due grandi categorie, quelli a filo e quelli a batteria: questi ultimi sono piú comodi e compatti, ma soffrono per loro natura di due importanti limitazioni, per quanto si possano scegliere i modelli piú costosi e avanzati, avranno sempre problemi di autonomia della batteria e di potenza aspirante.

    person holding yellow and black vacuum cleaner

    Pertanto diventa sempre un compromesso tra una pulizia non ottimale da ripetere piú frequentemente, un autonomia limitata che magari non ci consente di pulire tutta la casa in un’unica sessione di pulizia, ma che ci consente di fare un lavoro veloce senza fili elettrici e tubi di aspirazione di impiccio per la casa.

    Gli aspiratori a filo tradizionali sono inoltre piú economici, visto che si tratta di tecnologie piú che collaudate, molto longevi, dato che non richiedono di sostituire a caro prezzo le batterie ricaricabili: al limite qualche economico filtro e a seconda dei modelli il sacchetto, ma soprattutto sono notevolmente piú potenti visto che i motori vanno a corrente: a livello di potenza di aspirazione probabilmente il miglior aspirapolvere a batteria da centinaia di euro si avvicina a malapena al piú economico di quelli a filo che ne costa qualche decina.

    person holding yellow and black vacuum

    Ovviamente peró quelli a filo sono piú scomodi da utilizzare e prendono tanto spazio in armadi o ripostigli quando non li usiamo, cosa che è un grande limite nelle case odierne sempre piú piccole.

    Di contro abbiamo i robottini che possiamo vedere come un’evoluzione degli aspirapolvere a batteria, ma che riescono ad essere autonomi nella pulizia della casa.

    Si tratta, a differenza degli aspirapolvere tradizionali, di prodotti molto complessi, capaci di fare una mappa della casa e decidere in autonomia, quando, dove e come pulire.

    white and orange plastic container

    A seconda dei modelli , quelli più sofisticati riescono a superare ostacoli e grovigli come tappeti, cavi o scalini senza bloccarsi alla prima difficoltà o senza richiedere di modificare la disposizione di mobili o cavi prima dell’utilizzo.

    Una funzione molto comoda é la possibilitá di avviarsi in autonomia, magari in orari dove non disturbano o non è presente nessuno in casa in modo da farci trovare la casa pulita al nostro ritorno, e di tornare alla base autonomamente per ricaricare le batterie alla fine del ciclo di pulizia.

    I modelli piú complessi hanno anche un serbatoio sulla base che permette di svuotare lo sporco in autonomia, cosa da fare se si usa quotidianamente, magari per compensare una pulizia che non potrá mai essere profonda come quella di un aspirapolvere a filo.

    Altra funzione interessante per i robottini è la possibilità di lavare per terra, grazie ad un panno umido e a un serbatoio di acqua e detersivo da riempire sul corpo dell’apparecchio che spesso va a sostituire quello dello sporco della funzione di aspirazione.

    Inutile dire che i modelli piú complessi dotati di base con serbatoio riescono a svuotare l’acqua sporca, caricare quella pulita e pulire i panni in autonomia direttamente dalla base.

    Ovviamente queste caratteristiche incidono tanto sul prezzo di vendita: i robottini piú semplici, senza torretta laser o telecamere, e con la base che permette solo la ricarica si porta via con un centinaio di euro, per quelli piú intelligenti con funzioni di riconoscimento avanzate si sta sui 2-300 euro per arrivare ad una cifra tra i 500 e i 1500 per quelli dotati di basi completamente autonome capaci di auto svuotarsi e autopulirsi sia in aspirazione che in pulizia.

    Ovviamente ben altra spesa rispetto agli aspiratori a filo che possono costare meno di 100 euro anche per prodotti di discreta qualitá, o  tra le 100 e le 300 per quelli a batteria, a seconda di autonomia della batteria e potenza aspirante, anche se non mancano marche particolari, dove grazie al marketing si pagano cifre molto piú elevate per prodotti di qualitá leggermente superiori alla media, ma che spesso non valgono la differenza di prezzo.

    Probabilmente l’ideale è avere in casa sia il robottino che almeno una aspirapolvere tradizionale, sia esso a filo o a batteria dato che gli usi non sono completamente sovrapponibili: il robottino probabilmente fará fatica a raggiungere certi angoli della casa, ma è ottimo per una pulizia leggera quotidiana, riservando quello tradizionale ad una pulizia piú approfondita da fare periodicamente, facendoci risparmiare del tempo.

    Ma se si ha tempo da dedicare alla pulizia della casa o voglia di una pulizia piú accurata si potrebbe anche fare a meno del robottino, ma di certo non dell’aspirapolvere tradizionale.

    Voi quali usate? Avete sia robottino, aspiratore cordless che quello tradizionale a filo? Quale usate di piú?

  • Ryanair: nuove dimensioni per i bagagli

    Ryanair: nuove dimensioni per i bagagli

    Raramente le modifiche alle condizioni di viaggio di Ryanair sono migliorative per gli utenti, ma questa volta c’é una piccola conquista per i viaggiatori , perlomeno quelli che viaggiano col solo bagaglio in cabina.

    Infatti a breve sará possibile imbarcare gratuitamente un bagaglio piú grande: si passa infatti dalle dimensioni di 40x25x20 al 40x30x20: cinque centimetri in piú che fanno sicuramente comodo per chi porta con sede il solo zainetto gratuito da stivare sotto il sedile.

    Probabilmente é la scusa per fare digerire una politica di controlli piú rigida, specie rispetto a tempo fa dove anche zaini palesemente fuori misura non venivano sanzionati, mentre ora si rischia piú frequentemente di dover pagare la tassa per il bagaglio fuori misura.

    O forse è soltanto marketing , dato che i concorrenti come Easyjet, Wizzair, Vueling o Volotea consentono delle dimensioni piú generose per il bagaglio gratuito, con misure che variano dai 45x36x20 della compagnia inglese, ai 40x30x20 delle altre compagnie concorrenti che diventano lo standard anche per il vettore irlandese.

    Ma probabilmente é una mossa per ingraziarsi la commissione trasporti del parlamento europeo che sta pensando a delle nuove disposizioni per le low cost in merito ai bagagli trasportabili gratuitamente.

    Infatti la proposta europea prevederebbe un doppio bagaglio gratuito: una piccola borsa 40x30x15 e un trolley da 7 kg, con somma delle dimensioni pari a 100 cm e un peso di 7 kg.

    Ovviamente una soluzione del genere arrecherebbe gravi danni alle compagnie low cost, che con margini bassissimi, e spesso voli in perdita non potendo assorbire i costi, sarebbero costretti ad aumentare i biglietti a tutti gli utenti, anche quelli a cui bastava viaggiare col solo zaino gratuito.

    Magari uno standard piú generoso del bagaglio gratuito sotto il sedile , capace di contenere tutto il necessario per un viaggio di alcuni giorni, potrebbe far desistere la comunitá europea dall’applicazione di una norma, che seppur con buone intenzioni, finirebbe per punire i consumatori che non sono interessati a portare un trolley in stiva, preferendo risparmiare quanto più possibile sul volo.

    Ricordiamoci peró che le nuove misure non sono ancora operative, quindi verificate sul sito della compagnia le regole operative al momento della partenza, e ricordate sempre che superare le misure può portare a delle penali sino a 70 euro a tratta.

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    Se abbiamo in mente di fare acquisti o abbiamo bisogno di piú spazio valutiamo sempre la possibilitá di acquistare l’imbarco prioritario che da diritto a portare a bordo anche il trolley da stivare nelle cappelliere o il bagaglio registrato in stiva, che in fase di prenotazione ha un costo generalmente conveniente e ci mette al riparo da penali che, soprattutto in viaggi con scalo, potrebbero costarci molto care dato che andrebbero pagate su ogni tratta del nostro viaggio.

    E magari valutiamo l’acquisto di zaini intelligenti dove poter stivare piú vestiti a paritá di spazio grazie a scomparti segreti e sistemi per espellere l’aria in eccesso, magari aiutandosi anche con sacchetti sottovuoto da viaggio e con il classico cuscino da viaggio riempibile che mette a disposizione uno spazio extra dove nascondere una parte dei nostri vestiti.

    Ad ogni modo verifichiamo sempre in fase di prenotazione e poco prima del viaggio le regole aggiornate per evitare sgradevoli e costosi inconvenienti.

    Voi eravate al corrente della notizia? Preferite viaggiare col solo bagaglio gratuito o preferite la comoditá del bagaglio a pagamento?

  • I motori a quattro cilindri stanno scomparendo

    I motori a quattro cilindri stanno scomparendo

    Chi é alle prese con la ricerca di un utilitaria per sostituire la propria auto con tante primavere alle spalle se ne sará accorto: rispetto ad una decina di anni fa le cose sono cambiate e di tanto.

    Dai cambi automatici sempre piú presenti alle auto elettriche ed ibride tanto reclamizzate e poco gradite dai consumatori ai listini lievitati con prezzi praticamente raddoppiati e obblighi di finanziamento e rottamazione per accedere alle scontistiche. 

    Ma una cosa fa storcere il naso ai puristi, a chi ama guidare e non vuole solo un mezzo che ti porti da un punto A a un punto B: nei segmenti piccoli e medi sono praticamente scomparse le auto a quattro cilindri, sostituite da piccoli motori a tre cilindri, spesso sovralimentati coadiuvati a volte da una parte ibrida, leggera o pesante.

    close up photo of black and silver car engine

    E non importa se si tratti della piccola utilitaria da cittá, anch’essa diventata merce rara, dove un piccolo borbottante tre cilindri potrebbe avere senso, ma anche i suv medi , nonostante la stazza, hanno sempre piú spesso un tre cilindri di piccola cilindrata, generalmente tra il 1.0 e il  1.3, dove un tempo veniva montato un 2.0 quattro cilindri.

    Questo viene fatto per un discorso di emissioni, diventato un mantra per le case costruttrici dove per evitare di dover pagare sanzioni o comprare crediti energetici sono costretti a ridurre al massimo la CO2 anche a pena di sacrificare modelli, piacere di guida o affidabilitá dei mezzi.

    Infatti il motore piú piccolo porta a consumi piú bassi nei cicli di omologazione, e quindi meno emissioni dichiarate, con la minore potenza che viene compensata da turbo o sistemi ibridi.

    Il problema é che un motore tre cilindri é meno rotondo e piú rumoroso perché naturalmente sbilanciato , quindi molto meno gradevole da guidare, nonostante gli stratagemmi per controbilanciare l’albero motore e smorzare le vibrazioni.

    smoke coming from the exhaust pipes

    Ma mettere motori piú piccoli su vetture piú pesanti, nonostante le sovralimentazioni per recuperare potenza, significa sfruttare di piú il motore e garantirgli una minore longevità.

    E se poi ci si aggiungono scelte infelici come le famigerate cinghie a bagno d’olio, che soprattutto nei famigerati motori PureTech del gruppo Stellantis , portano a richiedere intervalli di manutenzione estremamente ravvicinati per garantire il funzionamento del motore, con distribuzioni da fare ogni 30-40.000 chilometri per evitare che la cinghia si sciolga e contamini l’olio motore , ci porta ad avere macchine molto piú costose non solo da comprare che anche da mantenere.

    E come detto a voler spulciare i listini di buoni vecchi 4 cilindri rimane ben poco, almeno sulle macchine medie: a benzina si trova ancora qualche versione pepata delle macchine del gruppo Volkswagen che ancora monta il 2.0, il 1.2 Hyundai montato su alcune versioni di i20,Kia Picanto e Stonic, il 1.4 della Suzuki Vitara, il 1.6 full hybrid di Renault e gli onnipresenti 1.5 delle macchine cinesi: tutto il resto sono motori a 3 cilindri tra i mille e i millecinquecento cc.

    L’alternativa per chi vuole un quattro cilindri sarebbe quella di trovare un diesel, ma tra FAP e norme antinquinamento anche loro sono spariti dal mercato, specie nelle auto piú piccole, costringendoci ad andare almeno su berline medie dove il prezzo di listino balla ormai intorno ai 30.000 euro.

    Quindi alla fine o ci si accontenta a malincuore di un 3 cilindri, o si passa a un modello di categoria e prezzo superiore oppure ci si deve rivolgere alle auto di origine cinese.

    Infatti praticamente tutte le cinesi, e i modelli di marchi europei derivati da quelli cinesi, se non sono esclusivamente elettrici, montano un 1.5, cilindrata scelta per questioni di dazi che consente di creare motori versatili , in modo da poter utilizzare lo stesso motore con minime varianti su vetture di diverse categorie: dalle utilitarie , alle berline ai grossi suv, e che per semplicitá di costruzione e di manutenzione é un buon vecchio 4 cilindri, cosa che minimizza i rischi di dover richiedere interventi di manutenzione su macchine vendute su scala globale.

    Ci si dovrá quindi turare il naso per fare una scelta che non avremmo sicuramente fatto 10 anni fa, sia essa accontentarsi del tre cilindri, che aprire considerevolmente il portafoglio per prendere una macchina di categoria superiore o passare ad una cinese: è un qualcosa che non ci sarebbe mai passato per la testa.

    Voi state pensando di cambiare auto? Volete per forza un quattro cilindri o vi accontenterete di un frullino a 3 cilindri o addirittura di un elettrica?

  • Ecco i trucchi per risparmiare sulla spesa

    Ecco i trucchi per risparmiare sulla spesa

    Esistono vari modi per risparmiare nei nostri acquisti alimentari dai piú semplici ai piú complessi che ci possono , tra sconti , offerte e con un po di attenzione farci spendere qualcosa di meno, ma che sommati spesa dopo spesa ci portano a risparmi non trascurabili a fine mese.


    Controllare bene le offerte facendo attenzione al prezzo al chilo , specie in periodo di shrink flation , è sicuramente uno dei consigli piú importanti, dove un prezzo unitario piú basso puó nascondere un prezzo effettivo molto piú alto: per esempio un pacco da 300 grammi di biscotti venduto a 1 euro è molto piu caro di uno da 700 grammi a 1,50 euro, nonostante il prezzo di cartellino possa ingannare.

    Anche scegliere prodotti di una marca diversa a parità di qualità puó farci risparmiare parecchio, ad esempio tra due prodotti simili scegliere quello in offerta ci fará spendere meno anche se non è la marca a cui siamo abituati, e in quest’ottica è bene non disdegnare i prodotti col marchio del supermercato o quelli dei discount se sappiamo essere di qualitá: spesso sono prodotti dalle stesse fabbriche delle marche famose, e soprattutto se abbiamo avuto l’occasione di testarli e di accertarci che la qualitá fosse soddisfacente nonostante il prezzo più basso possono essere una scelta vincente.

    gray shopping cart inside room

    Per risparmiare è bene scegliere con cura dove fare la spesa, dato che il supermercato piú comodo o quello piú vicino non è sempre quello piú conveniente, e che generalmente se un supermercato è conveniente su certi articoli tendenzialmente lo è meno su certi altri.

    Pertanto è importante scegliere bene dove andare a fare la spesa valutando tra piú supermercati quello che ha in offerta , o a prezzi convenienti ció che compriamo piu spesso specie se si tratta di prodotti di valore come olio, caffè, carni, formaggi, frutta o verdura pregiata dove la differenza tra un prodotto in offerta e uno pagato a prezzo pieno può fare la differenza sullo scontrino.

    Ma per fare queste scelte occorre prima un qualcosa di veramente potente, semplice e antico ma spesso trascurato : la lista della spesa.

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    Questo strumento un po arcaico ma estremamente utile ci permette infatti di non dimenticarci nulla quando siamo al negozio, di aiutarci nella scelta sia dei prodotti sia quando stiamo decidendo in che supermercati andare, che tra le corsie, facendoci risparmiare sia tempo che denaro, evitando di dover ritornare al negozio perché magari abbiamo preso articoli in piú ma ci siamo dimenticati proprio quello indispensabile.

    E sappiamo tutti che tornare al negozio significa anche finire per comprare qualcosa che magari non ci serviva, a meno di non attenersi scrupolosamente alla nostra lista.

    infatti la lista della spesa può essere anche uno strumento psicologico per farci risparmiare se lo usiamo per evitare di acquistare quello che nella lista non era stato segnato, specie se non sappiamo resistere alla tentazione di mettere certi prodotti nel carrello.

    Il problema magari è fare proprio la lista, ricordarsi cosa manca in dispensa, cosa facile quando siamo a casa, meno facile se siamo in ufficio e ci ricordiamo qualcosa da aggiungere, o se non ci ricordiamo se effettivamente quel prodotto lo avevamo davvero finito.

    Ma volendo anche la tecnologia ci può aiutare usando il nostro smartphone per fare la lista: esistono infatti app dedicate dove spuntare ciò che abbiamo già messo nel carrello e che riescono pure a fare l’inventario della nostra dispensa, ma anche senza installare un’app dedicata si può sempre usare una nota nel cellulare o usare gli assistenti vocali come alexa o google home per fare aggiungere qualcosa alla lista della spesa appena ci viene in mente. Tra l’altro abbiamo anche il vantaggio che se il nostro assistente vocale è connesso alla macchina possiamo anche aggiungere qualcosa alla lista della spesa quando siamo alla guida, magari nella strada verso il supermercato.

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    Si tratta alla fine di organizzazione, conoscere i prezzi, avere una lista, e sfogliare i volantini in cerca delle offerte, magari tramite quelle app che consentono di vederli in digitale nel nostro telefono per scegliere cosa e dove comprare.

    Queste stesse app sfoglia volantini tralaltro possono anche gestire la lista della spesa al loro interno , ci consentono di salvare le tessere fedeltà dei supermercati per accedere agli sconti senza dovere avere la tessera fisicamente con noi, evitando di dimenticarla a casa e  perdendo la possibilità di accedere agli sconti.

    C’è anche da dire che a volte anche le app dei supermercati ci vengono in aiuto, sia per la lista della spesa, che per la tessera fedeltà che per sfogliare i volantini, dandoci spesso la possibilità di accumulare punti extra o ricevere omaggi ma hanno lo svantaggio che non ci permettono di confrontare i prezzi con la concorrenza.

    Alla fine però con un po’ di organizzazione e un po’ di tecnologia si riesce a risparmiare tempo e denaro. Voi conoscevate questi trucchetti? Ne avete altri da segnalare?

  • Radio e TV stanno scomparendo

    Radio e TV stanno scomparendo

    Un dispositivo che in passato era utilizzatissimo sia a casa che in auto sta scomparendo, la radio ,che prima era una funzione degli impianti hifi in casa, e che col tempo sono stati soppiantati da casse bluetooth e musica liquida, portando in cantina anche cassette e cd.

    Dove invece bene o male resisteva era in auto, dove praticamente tutte le auto da una trentina d’anni a questa parte , quando cessò di esistere la tassa sull’autoradio, ne avevano una.

    Ma il mondo cambia e anche in macchina le cose stanno cambiando, nonostante una normativa che obblighi ad avere la radio DAB nelle autoradio e in qualunque apparecchio radio, comprese le radioline portatili , le macchine moderne stanno facendo a meno dell’antenna di serie.

    a black car stereo

    Infatti sopratutto nei modelli piú economici, l’autoradio sta iniziando ad essere sostituito con un sistema per collegare il telefono alle casse della macchina, via cavo o bluetooth, spostando la fruizione della musica dalla radio a quella cha abbiamo scaricato sul telefono o su una pennetta usb o sulla musica in streaming.

    Ovviamente la cosa penalizza le emittenti radiofoniche che stanno puntando il dito per rendere obbligatoria l’adozione della radio in macchina, quanto meno tramite un aggregatore delle stazioni in streaming.

    E anche li si userá la scusa della prominence e dei SIG , Sistemi di Informazione Generale per costringere i produttori a fare delle eccezioni tecniche solo per il mercato italiano che finiranno per pagare gli utenti o in termini di prezzi o nell’abbandono del mercato da parte dei produttori piú piccoli.

    E la stessa scusa é stata utilizzata sulle smart TV dove a partire dallo scorso Maggio, i produttori sono stati obbligati a inserire nei telecomandi un tastierino numerico , un’icona per il digitale terrestre e quattro icone per i SIG nella home page della smart TV.

    La scusa è che i servizi di informazione generale, dove possono essere ascoltate le notizie devono essere accessibili sempre in maniera semplice e immediata, in realtá é un modo per farli risaltare dato che nessuno li usa piú dato che sono stati soppiantati dallo streaming, sia in tv che in auto.

    Infatti è piú probabile che il tv lo accendiate per vedere una serie TV sulla vostra piattaforma di streaming preferita o che la musica o i podcast in auto li sentiate via Spotify o simili e non via etere, e questo alla politica non va giú.

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    Sicuramente si tuteleranno dei posti di lavoro di chi nelle tv e nelle radio ci lavora, ma è anche vero che queste imposizioni servono a indirizzare il dibattito politico: probabilmente ascoltando una playlist o guardando una serie tv non sentirete politici parlare, nel bene o nel male.

    Ma i tempi cambiano e anche se proveranno a favorire con questi mezzi i sistemi di trasmissione piú antiquati, difficilmente andranno a spostare le abitudini dei piú giovani che comunque preferiranno i servizi in streaming.

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    L’unico vantaggio sarà per gli utenti piú attempati e meno tecnologici che potranno accedere ai sistemi tradizionali in maniera piú semplice.

    Voi avete abbandonato radio e tv per lo streaming o siete ancora affezionati ai sistemi della tradizione?

  • La fregatura del Buy Now Pay Later

    La fregatura del Buy Now Pay Later

    Quando facciamo acquisti online, e qualche volta pure in alcuni negozi fisici, ci viene proposta una formula di pagamento dilazionato chiamata Buy Now Pay Later, spesso pubblicizzata col nome commerciale della ditta che offre il servzio come Klarna, Scalapay, PagoDil o simili.

    Questi servizi permettono di accedere in maniera rapida e veloce al credito di piccoli acquisti, frazionando la spesa in poche rate senza interessi, senza dover passare dalla burocrazia e dalle complicazioni di una finanziaria tradizionale.

    Il sistema nasce per essere vantaggioso per tutti: il venditore incrementa le vendite, specie dei clienti piú titubanti, o chi non ha tutta la cifra a disposizione come i giovanissimi che spesso hanno difficoltà ad accedere al credito in mancanza di un lavoro stabile, il cliente potrá permettersi uno sfizio in piú e pagarlo senza interessi e complicazioni, e il servizio guadagnare dalle commissioni pagate dai commercianti, dalle penali in caso di ritardo dei pagamenti e dalla possibilitá di vendere ulteriori servizi agli utenti.

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    Il problema é che un uso sconsiderato di questi sistemi puó diventare pericoloso per l’utente: infatti giocando sul vuoto normativo si potrebbe incappare in servizi poco seri o non regolamentati, che potrebbero riservare sorprese quando ci dovessimo trovare in difficoltà nel pagare le rate residue, da penali capestro, a servizi di recupero crediti alla segnalazione di cattivo pagatore, che ci potrá precludere mutui e finanziamenti in futuro.

    E l’assenza di un vero controllo della solvibilitá dell’utente in modo da automatizzare il processo , considerate anche le basse cifre in gioco, puó creare problemi se si abusa di questi servizi: se é vero che ogni servizio mette dei limiti ai propri utenti, nulla ci vieta di utilizzare piú servizi, che potrebbero portarci a cumulare delle rate, arrivando a delle cifre per noi insostenibili.

    couple people woman desk

    E se aggiungiamo che , per alcune categorie di lavoratori precari, queste soluzioni sono le uniche per poter accedere al credito, e che la crisi porta ad usare questi servizi anche per pagare la spesa al supermercato , o il pasto al fast food o al delivery, il rischio di diventare insolventi non é da sottovalutare, specie se non abbiamo contezza delle nostre spese o se siamo costretti a usare questi sistemi per compensare il pagamento dello stipendio in ritardo.

    Questo non significa che usare questi servizi sia il demonio, ma vanno utilizzati per acquistare qualcosa che ci possiamo permettere, e soprattutto non bisogna abusarne per evitare problemi.

    couple people woman relaxation

    Sono ottimi per il prodotto che avevamo in mente di acquistare ma per cui eravamo indecisi, e li la rateizzazione senza interessi fa da incentivo: il rischio é di comprare qualcosa che magari avremmo potuto evitare di comprare, o che magari finisce inutilizzata in un cassetto, creando rifiuti in barba alla sostenibilitá, ma tutto sommato rimane qualcosa di gestibile.

    Importante è non usarlo per le spese correnti, dove il rischio di finire intrappolati, come una sorta di dipendenza, puó portare ad accumulare debiti che poi non si è in grado di ripagare, soprattutto se si sommano le rate, a magari ad altri finanziamenti che abbiamo in corso o ai vari servizi in abbonamento , dal telefono, allo streaming, alla connessione dati o ai videogiochi che sommati nel mese potrebbero metterci in difficoltá.   

    euro banknotes and coins

    Certo é che, anche i servizi dovranno stringere le maglie in futuro, sia per una maggiore regolamentazione , giá allo studio in Europa, e sia per evitare problemi di sostenibilitá come successo a Klarna, che sta soffrendo dei ritardi di pagamento fuori scala, specie negli Stati Uniti, aumentando la propria esposizione debitoria e costringendola a un taglio di personale, sostituito parzialmente dall’intelligenza artificiale. 

    Sono alla fine degli strumenti ottimi, se utilizzati in maniera intelligente, ma possono diventare pericolosi se ci si fa prendere la mano. Voi li utilizzate? Avete avuto dei problemi?

  • Viaggiare al mare costa troppo?

    Viaggiare al mare costa troppo?

    Viaggiare verso una località di mare può essere più complicato di quanto possa sembrare a causa dei mezzi di trasporto. Pertanto , a meno di non decidere di soggiornare in un resort con spiaggia privata o volersi limitare a visitare esclusivamente la spiaggia nei pressi del nostro hotel,  avremmo probabilmente bisogno di una macchina per spostarci.

    Infatti , soprattutto se abbiamo famiglia al seguito o decidiamo di andare nelle spiagge libere con ombrelloni e sdraie al seguito avremo bisogno di un mezzo per spostarci, ma anche solo per trovare un posto per andare a cena o per partecipare a qualche evento il mezzo è necessario.

    In qualche caso potrebbe bastarci noleggiare uno scooter ma nella maggior parte dei casi servirà un auto e le cose potrebbero farsi costose.

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    Qui le scelte possono essere due, viaggiare con la propria auto o noleggiarne una destinazione ed entrambe potrebbero essere, a seconda dei casi, molto costose.

    Infatti raggiungere le isole in auto significa dover prenotare un traghetto che in alta stagione potrebbe essere particolarmente caro , andando magari a bruciarci piu della metá del budget destinato all’intera vacanza: in questi casi va valutato se ne valga o meno la pena: probabilmente se siamo ospitati o abbiamo una casa al mare di nostra proprietá si, oppure se si può raggiungere la destinazione via strada in tempi ragionevoli, altrimenti viaggiare in aereo e noleggiare un’automobile all’arrivo puó avere parecchio senso.

    Il problema é che non sarete gli unici ad avere pensato la stessa cosa, quindi l’autonoleggio va prenotato con largo anticipo pena il rischiare di non trovare mezzi liberi o doverli strapagare. Inoltre , se si tratta di alta stagione, va valutato anche il costo dell’aereo, compresi gli extra per i bagagli e il fatto che saremo limitati nell’attrezzatura da portare, con la necessitá di acquistare o noleggiare qualcosa in loco anziché potercela portare da casa.

    E l’alta stagione , magari sommata ad una prenotazione con scarso anticipo, potrebbe far lievitare i costi quindi è mettere bene nel piatto della bilancia i costi dei trasporti, degli alloggi e dei noleggi e magari preferire una soluzione all inclusive, o una destinazione differente, che sulla carta sembra più cara ma che permette di risparmiare delle spese extra che all’ultimo momento possono rivelarsi particolarmente costose.

    scenic ferry journey across a tranquil lake

    Magari stare in un resort, che vi viene a prendere con una navetta in aeroporto costa meno che imbarcare un auto e pagare ogni giorno lo stabilimento balneare..

    Inoltre esistono localitá meno famose , e magari più facilmente raggiungibili che permettono di risparmiare, magari sull’alloggio o sullo stabilimento balneare anche se il volo magari costa un po di piú , o localitá raggiungibili in auto che, al costo di un pieno extra e magari qualche ora in piú di guida, ci evitano i costi di un traghetto in alta stagione.

    In alta stagione va valutata molto bene la destinazione, e a volte rinunciare ad una località di grido, per una , magari altrettanto bella ma meno famosa può fare la differenza.

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    E lo stesso dicasi nella ricerca dei voli e degli autonoleggi, cercando soluzioni alternative, magari atterrando in un diverso aeroporto o utilizzando delle assicurazioni sul noleggio esterne o dei broker di autonoleggio si riesce a grattare qualcosa, anche se probabilmente anticipare o posticipare il viaggio di qualche settimana, salva ancora di più il portafoglio ed evita la ressa, magari al costo di perderci qualche sagra.

    Voi preferite andare al mare con la vostra auto o preferite noleggiarla?