Tecnologia

  • Smartphone: abbonamento si o no?

    Smartphone: abbonamento si o no?

    Ormai non si può più quasi fare a meno di non possedere uno smartphone: sia esso fiammante iphone, un android o un windows phone (giusto per citare i tre sistemi operativi per smartphone più noti) avremmo necessità di un piano dati per navigare in mobilita.

    Questo perchè tutti gli smartphone sono pensati per svolgere delle funzioni tipiche di un computer collegato a internet: leggere o mandare una mail, navigare, accedere ai social network, messaggiare o usare una app, e sebbene ci si possa collegare anche col solo wi-fi , che magari abbiamo in casa o in ufficio il funzionamento sarà monco (ad esempio senza un piano dati non potrete ricevere i messaggi quando siete fuori casa, o usare in auto il navigatore del telefono).

    Inoltre se malauguratamente non abbiamo una qualche promozione sui dati, l’accesso anche involontario a internet dal cellulare può costare caro (anche 5 euro per una connessione di pochi secondi), quindi un pò per la comodità di navigare dappertutto e un pò per il rischio di spendere comunque cifre importanti per delle connessioni dati saltuarie, la soluzione migliore è dotarsi di un piano dati.

    Questi piani, sia ricaricabili che in abbonamento, offrono a fronte di una spesa certa mensile , un certo numero di megabyte di traffico alla settimana o al mese, spesso insieme a un forfait di chiamate e sms.

    Il vantaggio è quello della spesa certa: a meno che non si sforino i limiti (e questo può succedere se si guardano spesso video, si ascolta molta musica in streaming o se si scaricano gli aggiornamenti dalla rete cellulare anzichè dal wi-fi, oppure ovviamente se ci si fa prendere la mano con telefonate o sms) si pagherà solo la quota mensile , ed eventualmente la tassa di concessione governativa se si tratta di un’abbonamento.

    Ovviamente è bene, prima di scegliere l’offerta capire quanto utilizziamo il telefono, conteggiando i minuti e gli sms che facciamo in un mese, registrandoci all’area clienti del nostro gestore telefonico dove è possibile scaricare il dettaglio di tutte le nostre chiamate.

    Altra cosa da verificare sono i vincoli: alcuni dei piani piu vantaggiosi, specie quelli che danno (gratuitamente o con un piccolo contributo mensile) insieme al piano un telefono richiedono un vincolo, solitamente di 30 mesi, di adesione all’offerta: recedendo anticipatamente, magari perche si vuole cambiare telefono , gestore o solo per passare a una nuova offerta più conveniente, si dovranno pagare delle penali salate, che renderanno sconveniente il recesso.

    Se però l’offerta è interessante : spesso si ottengono i telefoni piu blasonati con  una piccola rata, inferiore a quella che si avrebbe comprando il telefono a rete autonomamente, o addirittura si ottengono gratis i telefoni di fascia media e  se si ritiene accettabile il vincolo contrattuale è una buona idea rivolgersi a queste forme di abbonamento.

    L’importante è però capire esattamente quali sono i nostri consumi: un piano con soglie troppo limitate, ci farà sforare dicendo addio alla convenienza e ai costi certi, per contro se si sceglie un piano troppo generoso invece si rischia di pagare per un servizio che non usiamo!

     

  • Scegliere la stampante

    Scegliere una stampante non è una cosa banale: prendere la prima che troviamo al centro commerciale attirati dal basso prezzo può rivelarsi una scelta poco saggia.

    Solitamente infatti a bassi prezzi di acquisto della stampante corrispondono alti prezzi dei consumabili (cartucce e toner) e difficoltà di reperimento di consumabili compatibili e/o impossibilità alla rigenerazione, per via dell’implementazione di sistemi pensati per consentire esclusivamente l’uso di consumabili originali: questo perchè i margini di guadagno sulle stampanti più economiche, quelle messe sul carrello così senza troppi pensieri per via del prezzo allettante, sono veramente bassi, o addirittura sono vendute sottocosto: i produttori quindi guadagneranno dalla vendita delle cartucce, anche in considerazione che l’inchiostro prima o poi finisce, quindi saremo giocoforza obbligati a comprare delle nuove cartucce.

    Il problema è che i produttori se sottomarginano sulle stampanti, hanno dei margini enormi sui consumabili: una cartuccia che costa in negozio 60 euro, costa al produttore non più di un paio di euro. Per questo il mercato dei consumabili di concorrenza è florido: facendo dei margini più umani sulle cartucce, riescono a vendere una cartuccia anche a un decimo del prezzo di quella originale.

    Ovviamente con il compatibile se siamo sicuri del risparmio, non sempre lo siamo della qualità, ma la differenza di prezzo sinceramente vale il rischio.

    Il problema però, se ci si vuole rivolgere al mercato dei consumabili di concorrenza, è la reperibilità della nostra cartuccia: se la stampante è troppo recente difficilmente si riuscirà a trovare la cartuccia di concorrenza, anche perchè i produttori di compatibili hanno bisogno di tempo per progettare delle soluzioni che bypassino i sistemi “anticontraffazione” che permettono l’uso esclusivo di consumabili originali.

    Inoltre questi sistemi “anticontraffazione” sono generalmente più blandi nei prodotti più costosi, dove esiste un guadagno per il produttore anche sulla vendita dell’apparecchio e non del solo consumabile, e anche le stesse cartucce originali tendono ad essere più economiche, difatti il ragionamento del produttore è che se uno può spendere per una stampante costosa, probabilmente è perchè stamperà molto, quindi può permettersi di marginare meno sui consumabili, rispetto alla stampantina entry level che magari farà solo una stampa ogni tanto, e quindi avrà bisogno di poche cartucce nel suo ciclo di vita.

    Ma indipendentemente dalla scelta di usare cartucce originali o di concorrenza , la prima cosa da controllare per scegliere la nostra stampante è il costo (e la reperibilità nel caso di quelle di concorrenza) delle cartucce: a parità di funzionalità della stampante il costo dei consumabili può variare sensibilmente: magari una stampante un po più cara si ripaga la differenza al primo cambio cartucce, inoltre quella più cara è possibile pure che abbia qualche caratteristica aggiuntiva che potrebbe tornarci utile.

    Detto questo la seconda importante caratteristica da considerare è la tecnologia della stampante: le due piu diffuse sono quelle a getto di inchiostro e quelle laser: entrambe  le soluzioni hanno i loro pregi e difetti, vediamo di fare una rapida analisi.

    Le stampanti a getto di inchiostro sono sicuramente le più economiche come prezzo di acquisto, come sono economiche le cartucce. Inoltre sono sempre a colori e hanno una resa sulla stampa fotografica veramente invidiabile, ma hanno un grosso tallone d’achille: se non le si usa frequentemente gli ugelli  tendono ad otturarsi e le cartucce a seccarsi, quindi per riutilizzare la stampante è necessario fare dei cicli di pulizia, che consumano pesantemente le cartucce : possono anche esaurire  un’intera cartuccia in un solo ciclo di pulizia.

    Le stampanti laser invece non soffrono di problemi legati al poco utilizzo, cosi come sono tendenzialmente molto convenienti sui grossi volumi di stampa: questo perche i toner (cosi si chiamano le cartucce per le laser) hanno serbatoi molto più grandi, pertanto si dovrà cambiarli molto meno spesso (fate sempre attenzione al numero di pagine dichiarato per la cartuccia quando scegliete la stampante!). Per questo motivo però le cartucce , ma anche la stampante in se, hanno un prezzo di acquisto molto più alto, quindi sarà necessario più tempo, e una quantità maggiore di stampe per ammortizzare la maggiore spesa. Fortunatamente è possibile far rigenerare i toner da un centro specializzato, anzichè doverlo ricomprare, risparmiando parecchio.

    Inoltre non tutte le stampanti laser sono a colori, quelle più economiche sono in bianco e nero, questo può essere un limite se si stampano spesso fotografie (ma se la cosa è sporadica conviene affidarsi ai servizi di stampa fotografica online).

    Solo dopo aver scelto la tecnologia e verificato il costo dei consumabili è la volta di controllare le funzionalità aggiuntive, come ad esempio la multifunzionalità: molte stampanti integrano anche uno scanner, quindi possono essere usate come fotocopiatore di emergenza, e a volte hanno anche la funzionalità fax.

    Nei modelli un po più evoluti, si possono avere l’alimentatore automatico di documenti, molto utile per le funzioni di fax e fotocopiatore, come può essere utile (ma costoso) il fronte-retro automatico, utile per risparmiare carta stampando in entrambi i lati del foglio.

    Una cosa da ponderare è la connettività: finchè la si vuole attaccare solo al PC basta una sola porta USB, se invece vogliamo condividere la stampante con altri computer in casa o magari con il nostro tablet, è necessaria quanto meno una porta ethernet o il wifi (utile anche se vogliamo posizionare la stampante non troppo vicina al computer). Può anche essere comodo in presenza di wifi o ethernet una funzionalità di stampa online che permetta di inviare alla nostra stampante i documenti tramite internet.

    Altre funzionalità più frivole, possono essere il display LCD, utile per stampare le foto direttamente dalla macchina fotografica, senza accendere il pc, che potremmo collegare a una specifica porta usb o  magari a un lettore di schede di memoria integrato nella stampante.