
Se facciamo una riflessione sui cibi che troviamo sugli scaffali dei supermercati ci accorgeremo che molti dichiarano a caratteri cubitali di essere senza qualcosa: senza glutine, senza zucchero, senza conservanti, senza coloranti, senza ogm, senza olio di palma, dato che togliere qualcosa pare essere particolarmente di moda e quindi aiuta a vendere meglio.
Tutto questo in nome di una maggiore salubrità , di minore inquinamento, di maggiore equità sociale o qualsiasi altra motivazione che ci faccia sentire in colpa per quello che sino a ieri compravamo senza problemi e che ora pare sia diventato il demonio.
Peccato che quello che si toglie vada sostituito con qualcos’altro e il sostituito non è detto che sia migliore, più economico, più salutare o più ecologico come ci vogliono far credere. Ad esempio l’olio di palma tanto osteggiato in realtà oltre ad essere più economico , essendo meno saturo è piu sano di altri tipi di olio o di grassi che vengono utilizzati in sostituzione.
Oppure si fa la lotta ai prodotti sintetici o agli OGM in nome di una presunta migliore qualità dei prodotti naturali cosa che non sta scritta da nessuna parte: un prodotto di sintesi è salubre quanto uno naturale, anche se chi vende solo prodotti naturali vuole farci credere il contrario. Per esempio un OGM puo essere coltivato facendo meno uso di fertilizzanti e antiparassitari, quindi è più economico e più sano di un prodotto che non potrebbe crescere senza fitofarmaci, ma nell’immaginario comune è visto come qualcosa da evitare.
Purtoppo questa battaglia a favore del naturale, del biologico in buona parte dei casi non ha basi prettamente scientifiche, ma si tratta spesso di mode, spesso create da nuovi produttori che vogliono entrare sul mercato decantando proprietà salutistiche (inesistenti?) dei loro prodotti o peggio ancora demonizzando i prodotti attualmente in vendita per cercare di prenderne il posto con prodotti , a differenza di quanto dichiarano, magari di qualità anche peggiore ma sicuramente dal costo superiore.
Alla fine si tratta di battaglie commerciali di cui il consumatore è vittima inconsapevole, ma si sa lo spauracchio della salute o certi principi morali in tema ambientale o salutistica fanno sempre presa nella testa del consumatore che non può conoscere la materia e si fa infinocchiare da termini altisonanti e astruse spiegazioni anche quando sono palesemente false, portando lauti guadagni a chi ha interesse a mettere in giro queste mode.
Alla fine è bene stare alla larga da chi vuole togliere qualcosa dai cibi o decanta mirabolanti proprietà di un nuovo cibo, magari riscoperto dalle abitudini dei nostri avi, perchè quello che si toglie in un modo o in un altro va sostituito e piuttosto che sostituirlo con qualcosa di peggiore è meglio, sia per la salute che per il portafoglio, limitarne l’utilizzo: se nella nutella c’è l’olio di palma non lo sostituisco con la margarina che è peggiore per l’organismo o con l’olio di oliva che è più calorico e peggiora il sapore, piuttosto ne mangio meno.
Forse è il tempo di informarsi meglio e di andare un po più in fondo quando ci presentano un qualcosa di rivoluzionario o iniziano a demonizzare qualcosa che fino al giorno prima era la regola, perché cambiare le nostre abitudini può diventare certamente più costoso e spesso è pure inutile o dannoso.
Voi cosa ne pensate, siete dei fan dei prodotti naturali e senza qualcosa, o preferite i classici ed economici prodotti di una volta? Fatecelo sapere nei commenti.
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