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  • Dobbiamo davvero cambiare la TV?

    Dobbiamo davvero cambiare la TV?

    Sicuramente avrete sentito parlare dei cambiamenti al sistema di trasmissione della tv che secondo alcuni implica il cambio dei televisori o quantomeno di dotarsi di un decoder esterno per poter continuare a vedere la tv, ma è proprio cosi?

    Sicuramente quello che è certo è che alcune frequenze attualmente utilizzate dalle televisioni sono state cedute agli operatori telefonici per il 5G , quindi a metà 2022 quando queste frequenze saranno consegnate agli operatori 5G che le hanno acquistate le televisioni avranno meno spazio, concedetemi il termine, per trasmettere i loro canali.

    La soluzione quindi è o di ridurre i canali trasmessi o di usare dei sistemi più efficienti in modo che nello stesso “spazio” possano starci più canali, e si sono individuati due sistemi, uno è meno efficace quindi costringerà ad una riduzione della qualità delle trasmissioni a parità di numero di canali tv, ma ha il vantaggio che è lo stesso sistema che già adesso utilizzano i canali HD, quelli dal 500 in poi , e che quindi la maggior parte dei televisori nelle nostre case è già compatibile e si potrà continuare a vedere la tv senza dover comprare nulla, ma dovendo giusto fare una risintonizzazione dei canali, mentre l’altro sistema più efficace permette di ottenere maggiore qualità a parità di canali ma essendo una tecnologia più recente e più complessa è necessario che anche il televisore sia particolarmente recente, altrimenti servirà effettivamente cambiare tv o dotarsi di un decoder esterno.

    L’idea all’inizio era quella di partire con il sistema meno efficiente ma più diffuso, MPEG4,  già qualche anno fa, per poi passare definitivamente a quello più moderno ed efficiente (DVB-T2 HEVC Main10) in modo che nelle case si avesse il tempo di sostituire i televisori e trovarsi pronti per l’estate 2022 quando gli operatori 5G prenderanno possesso delle frequenze, ma siamo in italia e si è passati da un rinvio all’altro senza applicare il piano previsto e quindi dato che nelle nostre case i televisori compatibili col sistema più moderno sono ancora molto pochi ci si è trovato sotto data a dover applicare una soluzione all’italiana: si passerà in fretta e furia al sistema meno efficiente dal 2021, paradossalmente riducendo la qualità dei canali TV anziché migliorarla per passare al sistema più moderno dal 2023, anche se a questo punto non è escluso che per il DVB-T2 ci possano essere ulteriori slittamenti.

    Cosa succederà quindi? A partire dal 20 Ottobre 2021 i canali tematici passeranno all’MPEG4 lasciando provvisoriamente con l’attuale sistema solo i canali generalisti (Rai 1/2/3, etc.), che a loro volta passeranno ad MPEG4 a tra novembre 2021 e maggio 2022 a seconda della regione di appartenenza. Ad ognuno di questi passaggi sarà necessario risintonizzare il televisore, ma se il televisore è in grado di visualizzare i canali HD non ci sarà bisogno di cambiarlo o di comprare un decoder. In questo caso solo dal 2023, salvo ulteriori proroghe, avremo la necessità di dotarci di un nuovo tv o decoder.

    Solo se il nostro televisore non visualizza i canali HD, generalmente si tratta di apparecchi molto vecchi, soprattutto di fascia economica come i classici piccoli tv che si usano nelle cucine o nelle camere da letto, abbiamo effettivamente la necessità di trovare velocemente una soluzione al problema, altrimenti non c’è fretta.

    Fortunatamente sono stati introdotti dei bonus statali per l’acquisto o la sostituzione di decoder o TV, ce ne sono di due tipi: uno da 30 euro legato all’ISEE per redditi fino ai 20.000 euro, e uno slegato all’ISEE ma vincolato alla rottamazione di un vecchio TV che copre il 20% della spesa sino a un massimo di 100 euro.

    I due bonus sono eventualmente cumulabili, ma possono essere utilizzati una sola volta per nucleo familiare e si deve essere in regola col pagamento del canone TV, e andrà compilato un apposito modulo da consegnare al rivenditore. C’è anche da specificare che i bonus sono disponibili fino ad esaurimento dei fondi, quindi se se ne vuole usufruire è bene affrettarsi sia per non rischiare di trovarsi scoperti dal bonus, ma anche perché a causa del covid la disponibilità di prodotti elettronici scarseggia e di conseguenza anche i prezzi dei televisori stanno aumentando.

    Voi eravate al corrente della situazione? Avete già aggiornato i televisori di casa vostra? Fatemelo sapere nei commenti.

  • La fibra ottica è importante: digitalizziamoci!

    Parliamo di banda larga: le connessioni a internet ultraveloci che consentono ai nostri computer, tablet, tv, etc. di connettersi in maniera sicura , veloce e stabile, e soprattutto della tecnologia a conti fatti migliore per questo scopo e desiderata da tanti, e non solo dai più smanettoni visto che ormai anche solo per vedere film o serie tv in streaming, per fare videochiamate o lavorare da casa una buona connessione è diventata praticamente indispensabile.

    Si tratta della fibra ottica, e nello specifico di quella vera che arriva direttamente nelle nostre case denominata FTTH, Fiber to the Home , conosciuta in Italia anche come Open Fiber dal nome del principale operatore all’ingrosso che porta la fibra nelle nostre casa e che si differenzia enormemente del surrogato che viene proposto ,soprattutto da TIM,  chiamata FTTC dove la fibra ottica arriva fino alla strada per proseguire con il vecchio doppino telefonico in rame, che è molto più instabile e soprattutto più lento, e che se è sicuramente un po’ più veloce di una ADSL ne eredita tutti i difetti e soprattutto è dalle 10 alle 30 volte più lenta di una connessione vera in fibra, tanto che nelle pubblicità per non confondere gli utenti deve essere indicata con un bollino FR , diverso da quello F che contraddistingue la fibra che arriva direttamente dentro le nostre case

    E c’è da dire che in Italia la situazione della fibra ottica non è cosi tragica rispetto a quello che succede in Europa, anche perché negli ultimi tempi c’è stata una accelerazione importante della copertura che porta l’Italia ad essere tra i primi paesi europei per crescita , e pur essendo sotto la media europea del 50% di diffusione abbiamo un’abbastanza dignitoso 41% che ci mette in condizioni migliori di altri paesi come l’Olanda, la Gran Bretagna, l’Austria e addirittura la Germania.

    Il problema purtroppo è che ad una copertura che cresce in maniera importante, non corrisponde una pari sottoscrizione dei contratti di abbonamento, tanto che solo il 14% della popolazione coperta dalla fibra FTTH si abbona, cosa che ci pone agli ultimissimi posti della classifica europea e molto al di sotto della media e questo è un problema importante per lo sviluppo.

    Ma perche la gente non si abbona? Vuoi perche usa ancora la vecchia ADSL, vuoi perche usa il cellulare o delle connessioni via radio o peggio la finta fibra FTTC, che se per alcuni è una scelta obbligata dalla copertura della propria abitazione, per altri soprattutto nei centri più grossi dove si è in grado si scegliere, magari viene scelta perché ci si fa abbindolare da certe pubblicità dove spendendo non meno di una vera fibra si ottiene una connessione veramente scarsa al confronto.

    Molti invece non si mettono il problema e continuano a navigare con quello che hanno, senza informarsi delle possibilità di connessione offerte, oppure non hanno neanche una connessione a casa e questo è segno dell’arretratezza digitale del nostro paese, e che li mette più in condizione di subire truffe o soprusi digitali: più si ha dimestichezza col digitale e più di riesce a scovare queste truffe, e difficilmente la nostra dimestichezza potrà aumentare con un computer di 15 anni o con una connessione lenta a casa.

    Il problema è di alfabetizzazione digitale e per le persone più avanti con l’età può essere un problema, ma se i coetanei di altri paesi europei riescono nell’impresa il problema forse non è solo tecnologico, ma forse è anche un po’ psicologico, forse è la paura della tecnologia o forse solo la pigrizia mentale di imparare qualcosa di nuovo.

    Ad ogni modo la crescita del nostro paese non potrà prescindere da quella tecnologica, voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti.

  • La Tv è da cambiare?

    La Tv è da cambiare?

    A causa dell’aggiornamento del sistema di trasmissione televisivo tra il 2021 e il 2022, sia per liberare preziosa banda per le trasmissioni 5g sul terrestre, che per permettere la trasmissione in alta definizione sul satellite si utilizzerà un’evoluzione dell’attuale sistema che semplificando al massimo la cosa consente di trasmettere nello stesso spazio più canali , o canali a maggiore definizione.

    Per fare questo però , a meno di non avere un apparecchio molto recente dovremmo aggiornare il televisore o dotarci di un decoder esterno. Se già avevamo un decoder esterno , magari perché riceviamo la tv da satellite, si tratterà di sostituire il decoder e la smart card, cosa che a parte la spesa risulta essere un’operazione alla portata di tutti, anche se potrebbe essere una scocciatura ci da in cambio la ricezione di alcuni nuovi canali che possono valere comunque la spesa.

    Se invece riceviamo la tv con un’antenna terrestre se non interveniamo perderemo in piu fasi la visione dei canali televisivi, prima quelli tematici e poi anche quelli generalisti , questo avverrà in più fasi e a seconda di  quanto è vecchio il nostro televisore soprattutto nella prima fase che avverrà nel corso del 2021 potremmo cavarcela con una risintonizzazione dei canali oppure essere costretti a cambiare televisore o a dotarci di un decoder esterno con il suo telecomando, cosa che probabilmente dovremo comunque fare nel corso della seconda e ultima fase prevista per il 2022.

    Per sapere se il nostro televisore passerà indenni queste fasi è possibile fare un semplice test, da fare possibilmente dopo una risintonizzazione dei canali qualora il televisore non la facesse in automatico: se il nostro televisore riesce a sintonizzare i canali HD come quelli RAI che si trovano alle posizioni 501 502 e 503 del telecomando, passeremo indenni la prima fase, mentre per sapere se passeremo indenni anche all’ultima basterà controllare se il televisore riesce a sintonizzare correttamente il canale Test HEVC Main 10 che si trova sulla posizione 100 o 200 del telecomando: se non lo trovate o si visualizzasse uno schermo nero purtoppo entro il 2022 dovrete dotarvi di un nuovo televisore o di un decoder.

    In tal caso, sappiate che con un ISEE inferiore ai 20.000 euro è possibile richiedere un bonus statale di 50 euro per l’acquisto di un nuovo televisore o di un decoder a patto che rientri in un’elenco di modelli stilato dal ministero, reperibile a questa pagina.

  • 5G: Dovremo cambiare televisore?

    Il 5G e i televisori, sebbene siano due argomenti ben distinti, hanno una cosa che li accomuna: le frequenze utilizzate per la trasmissioni del segnale. Infatti il governo ha previsto di dedicare al 5G , utilizzato per la telefonia e per portare la connessione internet in mobilità a velocità elevate, alcune frequenze attualmente utilizzate dai canali televisivi, indicendo una gara grazie al quale gli operatori telefonici prenderanno possesso entro il 2022 di alcune di queste frequenze, costringendo le televisioni a riorganizzarsi per trasmettere in meno banda lo stesso numero di canali.

    Le frequenze a disposizione per la televisione che nel tempo si sono ridotte dal passaggio dalla televisione analogica a quella digitale, avvenuta tra il 2008 e il 2012 diventeranno ancora meno costringendo a utilizzare degli accorgimenti tecnici per poter trasmettere lo stesso numero di canali in una banda a disposizione ancora più ristretta, utilizzando delle tecnologie di trasmissione più efficienti. Per questo motivo cambierà ancora una volta il sistema di trasmissione, cosa che ci porterà per poter continuare a vedere la tv terrestre a dover cambiare di nuovo i televisori, a meno di non volerci dotare di un decoder esterno, come era già avvenuto una decina di anni fa.

    Tralaltro il sistema di trasmissione , a meno di ulteriori modifiche della legge , che a dire il vero è già stata cambiate due volte e quindi non si esclude che possa cambiare ancora, cambierà non una ma 2 volte, e l’impatto per le nostre tasche cambierà molto in base a quanto il nostro televisore è recente: se lo avete cambiato da poco, diciamo da non più di un paio d’anni, riuscirete a passare indenni a entrambi i cambiamenti, ma se la tv ha qualche anno alle spalle probabilmente passerà indenne al primo passaggio ma non al secondo, sempre che la legge nel frattempo non cambi e si salti una di queste fasi, cosa da non escludere a priori.

     Si passerà infatti dall’attuale sistema DVB-T compresso in MPEG-2, in una prima fase sempre al DVB-T ma compresso in MPEG-4, cosa che dovrebbe salvare molti televisori anche con qualche anno sulle spalle, ma non i primissimi televisori ad essere cambiati col primo passaggio al digitale terrestre vecchi una decina di anni, cosi come sono a rischio alcuni dei televisori economici di piccole dimensioni ,anche un po’ più recenti, che generalmente si usano nelle cucine e nelle camerette. Per sapere se il televisore dovrà essere cambiato oppure no in questa fase, si può fare un semplice controllo: se il televisore riesce a ricevere i canali in HD , che si trovano intorno alla posizione 500 del telecomando, non ci sarà bisogno di cambiarlo o di comprare un decoder in questa fase, ma basterà a tempo debito effettuare una risintonizzazione dei canali.

    Il problema si pone invece col secondo passaggio , al DVB-T2 HEVC dove i televisori non recentissimi nulla possono e tranne qualche televisore di alta gamma un po’ più moderno della concorrenza ,ammesso e non concesso che possa ricevere le trasmissioni a 10bit, dovrà essere affiancato da un decoder esterno o sostituito. Qui per sapere se il vostro televisore è compatibile andate a vedere, eventualmente dopo aver fatto una risintonizzazione dei canali, se sono presenti i canali test Test HEVC Main10 alle posizioni 100 e 200 del telecomando. Se non sono presenti il vostro televisore non è compatibile con la seconda fase, quindi entro il 2022 dovrete intervenire per poter continuare a ricevere la tv.

    Diciamo che ad ogni modo almeno un cambiamento entro il 2022 sarà fatto perché altrimenti lo stato dovrà pagare delle penali alle compagnie telefoniche che hanno lautamente pagato per ottenere quelle frequenze 5G, quindi a seconda della regione esiste un calendario con la data massima entro la quale le frequenze saranno liberate: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021 , Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022; Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche dal 1° aprile 2022 al 20 giugno 2022

    C’è da dire che un decoder costa in media una cinquantina di euro, anche meno se lo si compra online ,e sono previsti degli incentivi per le famiglie non abbienti a seconda del reddito ISEE, ma che comunque un decoder esterno richiede un telecomando aggiuntivo e l’uso di una porta HDMI , Scart o RCA del televisore che magari è gia occupata da altri apparecchi quali lettori dvd, console di videogiochi o box per la smart tv, costringendoci a rinunciare a uno di questi apparecchi, o a doverli scollegare di volta in volta o ancora a dover comprare degli adattatori particolari, gli switch HDMI, che risultano essere abbastanza scomodi nell’utilizzo perché generalmente non gestibili dal telecomando.

    La soluzione più comoda , ma più costosa, è invece quella di sostituire il televisore con uno più moderno, i nuovi anche di grandi dimensioni costano meno rispetto al passato (un buon 55 pollici lo si porta a casa anche a meno di 400 euro, quando al primo switch-off un 42 pollici in alta definizione ne costava quasi 2000), hanno qualità superiore  e tecnologie più moderne come il 4K e HDR, anche se generalmente tendono a peccare un po sull’audio ed essendo mediamente più grandi rispetto al passato potrebbe essere difficoltoso trovargli spazio in un mobile preesistente e/o in spazi di piccole dimensioni, senza contare che un conto è sostituire soltanto l’unico televisore della casa , mentre ben diverso per le nostre finanze cambiarli tutti se se ne ha uno in ogni camera.

    Diciamo quindi che a breve è previsto che dovremo fare questa spesa, sempre che non vogliamo decidere di rinunciare all’antenna terrestre per sostituirla con il segnale satellitare, dove però si perdono molte delle tv locali e i telegiornali regionali di rai3, o via internet. Abbiamo quindi il tempo di guardarci attorno e iniziare a valutare qualche soluzione in modo da non trovarci impreparati al momento del cambio.

    Voi vi state gia attrezzando? Scrivetelo nei commenti, cosi come se avete qualche dubbio o curiosità e nei limiti del possibile vi risponderemo.