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Quando valutiamo l’acquisto di un qualsiasi prodotto ci troviamo generalmente a scegliere tra varie marche, selezionando tra quelle migliori per il nostro budget, ma spesso abbiamo a che fare con delle marche inaspettate per quel genere di articolo.
Magari troviamo un’occhiale con il marchio di un famoso marchio di calzature, una valigia col marchio di una squadra di calcio, una maglietta col marchio di un produttore di elettronica, un profumo con il marchio di una casa automobilistica, un’orologio con l’effige di un marchio di abbigliamento e cosi via…
Si tratta del cosiddetto licensing, dove un marchio famoso viene dato in licenza dal titolare ad un’altra ditta specializzata per produrre determinate linee di prodotto secondarie, generalmente differenti dall’attività prinicipale dell’azienda.
A volte inoltre viene utilizzata la stessa tecnica quando un grosso marchio vuole dismettere la produzione di alcuni prodotti cedendo il marchio su licenza ad un concorrente, e mantenendolo in casa per il resto della produzione.
In ogni caso ci si trova ad acquistare un prodotto che non è realizzato dal titolare del marchio, ma da un’azienda terza che non è detto rispetti gli stessi standard qualitativi della casa madre.
Se la casa madre è un pregiato marchio di lusso tendenzialmente fà una selezione accurata dei propri licenziatari arrivando anche a sindacare sulla qualità dei singoli prodotti licenziati per evitare di sminuire il valore del proprio brand, ma non sempre è così, specie se il marchio è meno importante o se l’articolo su licenza è di una categoria poco affine alla produzione principale di quel marchio: per una casa di moda un quaderno probabilmente non avrà le stesse attenzioni di un occhiale o un profumo.
Se il marchio invece non è già in partenza dei più prestigiosi, o se si ritrova costretto a cedere le licenze a causa di difficoltà finanziarie, o se il marchio stesso è in decadenza, o ancora in assenza di accurati controlli, è possibile che la licenza finisca in mano ad aziende terze con pochi scrupoli che potrebbero sfruttare il marchio famoso per smerciare prodotti di scarsa qualità, spesso a prezzi elevati o comunque non corrispondenti al valore del prodotto.
In quel caso è bene evitare il prodotto su licenza o quanto meno informarsi sulla qualità dell’articolo e del reale produttore considerando anche che il licenziatario potrebbe anche avere licenze di più marchi e trattare i singoli marchi in maniera differente, qualcuno con il giusto rapporto qualità/prezzo e qualcuno meno, qualcuno con prodotti di qualità e qualcuno meno.
Questo spiega anche perchè si trovino nelle bancarelle, nei mercati e nei negozi “low cost” prodotti di marchi prestigiosi, spesso decaduti o su prodotti molto differenti dall’attività principale dell’azienda ,come le calze o le mutande con l’effige di un marchio di abbigliamento di lusso, i trapani o le coperte di una famosa ditta di pigiami, le scarpe antinfortunistiche di una famosa ditta di abbigliamento sportivo, i profumi con il nome di un personaggio dello spettacolo, etc. , non si tratta di falsi, ma di prodotti su licenza che si sono trovati a competere nella fascia bassa del mercato e che probabilmente non sono di qualità particolarmente eccelsa.
Il problema però è se lo stesso prodotto su licenza lo ritroviamo in punti vendita più seri in mezzo e agli stessi prezzi di prodotti di cui siamo sicuri della qualità: ci possiamo fidare del marchio famoso fuori contesto o è meglio prendere il sicuro con un marchio che ha storicamente sempre prodotto quel genere di articoli?
Non c’è una risposta univoca: bisogna informarsi sul prodotto, sulla qualità dei prodotti del licenziatario (tenendo conto che a linee e marchi diversi potrebbero corrispondere qualità e prezzi differenti), e in mancanza di informazioni, o di tempo, perchè magari ci si trova davanti a una super offerta del giorno , nel dubbio prendere il sicuro acquistando qualcosa prodotto da chi ha sempre prodotto quel genere di articolo.
Anche li però un’attenzione all’etichetta, dove è riportato l’effettivo produttore o licenziatario va sempre data: come detto alcune case danno su licenza alcune linee di prodotto ad aziende terze, mantenendo in casa delle altre quindi magari la linea sportiva di quella marca famosa di abbigliamento è su licenza mentre quella elegante è prodotta in casa, oppure la grande casa di elettronica produce in casa le lampadine o gli elettrodomestici, mentre da su licenza all’azienda asiatica di turno i televisori o i computer che sono meno remunerativi per l’azienda.
Questo non significa che un prodotto su licenza non sia di qualità o che costi sempre più di quanto valga effettivamente, dipende molto dalla tipologia di prodotto licenziato e dalla serietà del brand e del licenziatario: ma c’è da tenere gli occhi aperti specie quando si trovano offerte particolarmente interessanti: un classico esempio è il televisore della famosa marca giapponese o tedesca superscontato al supermercato: con buona probabilità si tratta di un prodotto asiatico di scarsa qualità marchiato con un nome decaduto ottenuto su licenza.