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  • Dazi alle cinesi, addio alle auto elettriche?

    Dazi alle cinesi, addio alle auto elettriche?

    Una novità colpisce le automobili elettriche prodotte in Cina, visto che a partire da Luglio vengono applicati dei dazi aggiuntivi , che variano , a seconda del produttore, dal 19 al 38% che si sommano al 10% previsto per le auto cinesi di qualsiasi motorizzazione.

    Questo dazio monstre nasce con la scusa di compensare ipotetici aiuti di stato concessi ai produttori cinesi dallo stato, e questo spiega la differenza di trattamento tra case come BYD o Tesla a cui viene applicata la tassa minima e MG, Maxus e gli altri prodotti del gruppo SAIC a cui viene applicato il massimo, con una pletora di costruttori a cui viene applicata una via di mezzo.

    electric cars charging on stations

    In realtá si tratta di una guerra commerciale contro la Cina, dato che anche i produttori europei godono di imponenti aiuti di stato per la produzione di macchine pulite, ma soprattutto si tratta di un’operazione contraria al principio di libero scambio delle merci, che porterá delle contromisure come ritorsione, e considerando la dipendenza delle case europee dalla Cina, sia per la vendita di auto di lusso europee che per l’importazione di componentistica, questo porterá grossi problemi alle case europee, e a seconda delle decisioni  che verranno prese potrebbe estendersi ad altri settori, come ai prodotti alimentari europei venduti massicciamente in Cina e che potrebbero essere colpiti di dazi della stessa portata.

    Inoltre non va dimenticato che gran parte delle auto elettriche in vendita in Europa, anche se hanno sul cofano importanti marchi tedeschi, spagnoli , svedesi, francesi, americani, italiani o inglesi sono importati direttamente dalla Cina.

    In qualche caso in Europa viene fatto solo l’assemblaggio finale con componentistica completamente di provenienza asiatica, o un adattamento di un prodotto sostanzialmente made in China, ma anche quelle dove almeno una parte della produzione è locale montano quasi tutte esclusivamente batterie e motori di origine orientale.

    Ovviamente questi dazi non fermeranno i produttori cinesi , dato che quelli piú grossi si stanno attrezzando per assemblare in Europa i loro prodotti con l’apertura di stabilimenti o con la collaborazione con aziende europee, mentre quelli piú di nicchia valuteranno l’abbandono del mercato europeo.

    Ad ogni modo sia che le auto elettriche vengano costruite in Cina o magari assemblate in Europa, con costi di produzione sicuramente piú alti di quelli cinesi, il rincaro dovuto ai dazi verrá ribaltato sui prezzi pagati dall’utente finale, e se parte degli aumenti potranno in una prima fase di assestamento essere assorbiti dai produttori con i dazi piú bassi, certo non potrá farlo chi si trova a pagare il 48% di tasse di importazione.

    Questo sta portando e porterá a tendere ad aumentare considerevolmente i listini delle auto elettriche, che giá erano poco apprezzate dai consumatori a causa delle problematiche e dei compromessi necessari al loro utilizzo rispetto alle loro controparte termica e con gli aumenti di prezzo le renderá poco appetibili alla maggior parte della popolazione.

    Se poi si considera che dopo le elezioni europee il peso dei partiti ambientalisti si è ridotto, questo potrebbe essere il colpo di grazia alla mobilitá elettrica o comunque alla sua imposizione sulla totalitá delle nuove immatricolazioni previsto per il 2035, che diventa ancora piú irrealizzabile se l’automobilista comune non potrá piú permettersi di acquistare un auto elettrica a causa del prezzo d’acquisto folle.

    Tutto dipenderá dalla lungimiranza dei politici europei, ma c’è da dire che queste azioni non  lasciano presagire nulla di buono per le tasche dei consumatori.

  • Arrivano le auto che si rubano da sole

    Arrivano le auto che si rubano da sole

    I prezzi delle auto sono sempre piú alti e , vuoi per la maggiore tecnologia, vuoi per l’inflazione o per le nuove norme ambientali ormai per comprare un’utilitaria ormai si spende la stessa cifra necessaria fino a pochi anni fa per una berlina media.

    Inoltre per accedere a sconti e agevolazioni offerte dal concessionario sul prezzo si é quasi sempre costretti a pagare con finanziamento, visto che il guadagno del rivenditore é spesso sull’aggio che gli viene corrisposto della finanziaria e  sulla manutenzione futura dell’auto che non sulla vendita, che spesso avviene se non sottocosto con dei margini esigui.

    In piú si aggiunge il fatto che molti concessionari si stanno trasformando in agenti, quindi la proprietá della vettura passa direttamente dalla casa all’utente finale, pertanto la casa produttrice ha interesse a mantenere il controllo almeno finché non l’avremo finita di pagare.

    E grazie alle tecnologie connesse delle auto, per alcune case, abbiamo anche la possibilitá di attivare delle funzioni della macchina solo per il periodo di nostro interesse, ad esempio i sedili riscaldati solo d’inverno o le mappe estere del navigatore solo quando stiamo per partire in vacanza, potendo pagare queste funzionalitá nella rata della macchina. 

    Il rovescio della medaglia é peró che la stessa tecnologia puó essere utilizzata per disattivare delle funzioni della macchina a distanza, perché magari non abbiamo pagato una rata o perché abbiamo dimenticato di fare il tagliando o la revisione o magari in seguito ad un incidente o ad un’ infrazione la casa decide che non possiamo piú superare una certa velocitá o peggio ancora usare la nostra macchina.

    E non si tratta di fantascienza, ma di un recente brevetto della Ford che permette appunto di disattivare da remoto delle funzionalitá della macchina, limitandone le prestazioni o l’uso in determinate condizioni.

    Ad esempio se non abbiamo pagato la rata la macchina potrebbe inizialmente avvisarci con dei messaggi o dei suoni ogni volta che saliamo in auto, per poi disattivare alcune comoditá come radio, navigatore o aria condizionata, per poi ridurre le prestazioni, e se ancora non abbiamo regolarizzato permetterci l’uso solo per alcune ore al mese, ad esempio permettendoci di andare a lavoro ma non di andare a fare una scampagnata, intervenendo anche sulla posizione rilevata dal GPS.

    E se poi non abbiamo ancora saldato potrebbe completamente negarci l’accesso all’auto e magari se dotata di guida autonoma tornare da sola al piú vicino autosalone per poter ritornare in possesso della casa automobilistica.

    Si tratta al momento solo di un brevetto non ancora implementato sulle auto in commercio, ma é qualcosa di facilmente realizzabile specie per quelle macchine infarcite di tecnologia, diventate ormai degli smartphone con le ruote.

    Teoricamente molte auto elettriche evolute, ad esempio le Tesla, sono praticamente controllabili completamente da remoto, tanto che molte delle riparazioni possono essere effettuate a distanza senza che un tecnico metta le mani fisicamente sull’auto.

    E soprattutto per questo genere di auto, che sono quelle piú costose e che magari abbiamo preso a noleggio proprio per via dei costi saranno quelle per cui non saremo padroni del nostro mezzo.

    Se ci pensiamo é il concetto degli abbonamenti in streaming: quando ci abboniamo a Netflix o a Spotify abbiamo accesso ad una libreria infinita di titoli, ma che non sono nostri. Se per qualche motivo, e non solo perché non abbiamo pagato e quindi ci viene bloccato il servizio, ma perché magari il nostro cantante preferito litiga con la piattaforma non potremo piú ascoltare il nostro disco preferito a differenza di avere una copia fisica che sará sempre nostra qualunque cosa accada.

    Ebbene le nuove macchine super tecnologiche che magari paghiamo in abbonamento non sono nostre e quindi per un qualsiasi motivo potrebbero venirci tolte, il problema potrebbe diventare se un sistema di controllo remoto di questo genere diventasse uno standard, magari richiesto in fase di omologazione perché a quel punto potrebbe essere qualcun altro a bloccarci o portare via il mezzo, non solo la casa automobilistica o la finanziaria ma un malintenzionato o un ente pubblico, magari perché stiamo antipatici a qualcuno, abbiamo violato qualche norma o perché semplicemente abbiamo un’idea diversa dalla massa.

    Per fortuna esisteranno sempre le auto tradizionali dove magari le marce o il freno a mano le inseriamo noi e non un computer quindi anche volendo non ci possono essere portate via da remoto.

    La cosa triste che questi discorsi sembrano tratti da un romanzo di fantascienza ma sono piú vicini di quanto non si creda, e con l’elettrificazione forzata delle nostre auto ci si avvicina sempre piú a questi scenari e diventerá sempre piú difficile farne a meno, anche perché le buone vecchie macchine analogiche stanno scomparendo e piú passa il tempo anche quelle usate diventeranno sempre piú vecchie e difficilmente riparabili.

    Siamo davvero alle porte di un mondo fantascientifico o alla fine si tratta solo di normalissime auto con la tecnologia al passo coi tempi? Voi cosa ne pensate? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • E’ arrivato il momento delle auto elettriche?

    In un mondo sempre più attento all’ambiente le auto elettriche destano sicuramente interesse, ma sono la scelta migliore? Ovviamente la risposta non può essere univoca, perchè le esigenze cambiano a seconda delle nostre abitudini, ma la tecnologia delle batterie non ancora sufficientemente sviluppata relegano la convenienza di questo sistema di alimentazione sono ad alcuni casi specifici.

    Infatti sull’elettrico esistono tanti miti su sui pregi e difetti: se è vero che le auto sono silenziose, non è detto che siano davvero ecologiche o economiche come si crede.

    Certamente dire che una macchina elettrica non sia ecologica può sembrare una provocazione ma in realtà non lo è , perchè se è pur vero che non c’è emissione di inquinanti laddove l’auto è utilizzata, va considerato come l’energia che alimenta l’auto è prodotta: se tale energia proviene da un’inquinante centrale a carbone si è solo spostato il problema: anzichè inquinare in città si inquina nei pressi della centrale elettrica, inoltre la produzione e sopratutto lo smaltimento delle batterie è un processo altamente inquinante, tale che se secondo alcuni studi le emissioni complessive di una macchina elettrica nel suo intero ciclo di vita sarebbero addirittura superiori a un’auto diesel se si considera anche la produzione di energia e batterie.

    Ovviamente se le automobili elettriche, le batterie e l’energia che le alimenta e che è stata necessaria per la produzione provengono da fonti pulite e rinnovabili l’impronta sull’ambiente è minore e quindi più sostenibile, ma va anche considerato che la macchina più ecologica è quella che non viene prodotta, perchè l’inquinamento prodotto dallo smaltimento di un’automobile attualmente in circolazione e dalla produzione di una nuova, seppur meno inquinante, tendenzialmente è maggiore del risparmio sulle emissioni tra la nuova auto e quella che va a sostituire, specie se la macchina che si rottama è ancora efficiente e non troppo datata, pertanto già rispondente alle norme anti inquinamento, seppure non nelle ultimissime versioni.

    Anche l’economicità delle auto elettriche è tutta da vedere: sicuramente allo stato attuale una automobile a batterie costa molto di più di una a motore termico, anche se è vero che con una maggiore diffusione di questa tecnologia i costi, per via delle economie di scala, si abbasseranno. Inoltre è probabile ricadere in incentivi vari da parte di case costruttrici, governi e amministrazioni locali che possono abbattere almeno in parte il prezzo di acquisto e la differenza di prezzo con un’auto tradizionale.

    Discorso differente è l’energia elettrica che fa da “carburante” alla nostra auto, se è vero che si può ricaricare in garage attingendo all’impianto elettrico casalingo, magari dotato di un sistema di auto-generazione di energie rinnovabili come un’impianto fotovoltaico o minieolico, è anche vero che bisogna mettere in conto degli adeguamenti all’impianto elettrico, vuoi per l’acquisto di una wallbox per la ricarica dell’auto dal costo di alcune migliaia di euro, sia per l’adeguamento della potenza dell’impianto per permettere ricariche più veloci e l’utilizzo di altre apparecchiature elettriche della casa in contemporanea alla ricarica dell’auto.

    Ovviamente non tutti hanno un garage in casa dove poter ricaricare l’auto (e questo limita la platea di possibili acquirenti delle auto elettriche), ma è possibile ricaricare le proprie automobili alle colonnine pubbliche, ma qui il discorso si complica: se è vero che esistono delle colonnine pubbliche che consentono , a determinate condizioni, la ricarica gratuita delle auto elettriche, generalmente i tempi di ricarica sono molto lunghi, mentre quando le colonnine sono a pagamento i costi non sempre sono competitivi , a parità di chilometraggio, con il costo dei carburanti tradizionali, e le cose peggiorano quando si fa uso di stazioni di ricarica super veloci, dove spesso i costi di ricarica , vuoi anche per la comodità del servizio rapido, sono più esosi di quelli che si avrebbero con un’auto termica.

    A questo discorso vanno tenuti da conto i tempi di ricarica che sono molto più lunghi rispetto a quelli di un’automobile tradizionale di diversi ordini di grandezza: da una mezz’ora necessaria ad una ricarica superveloce alle 24-48 ore necessarie per una completa ricarica lenta casalinga in un’impianto standard, che impongono la necessità di ripensare l’uso dell’auto.

    Sopratutto per l’uso fuori città,  non potendo ricaricare alla bisogna l’autonomia dell’auto in tempi brevi si è costretti a pianificare il viaggio in funzione dei punti di ricarica e del tempo necessario per la ricarica stessa, e questo significa allungare i tempi di viaggio , seppure ottimizzando i tempi morti della ricarica con altre attività come pranzare o fare shopping, va a mancare la libertà di poter decidere all’ultimo secondo come e dove andare, togliendo all’auto il suo storico ruolo di strumento di libertà e finendo paradossalmente quasi a diventare schiavi delle necessità di ricarica dell’auto.

    Un’adeguata rete di colonnine per la ricarica, sopratutto quelle rapide, diventa essenziale per l’uso extra urbano, perchè l’assenza renderebbe impossibile raggiungere determinate destinazioni, o poter tornare a casa in assenza di punti di ricarica, creando un problema di copertura del servizio di mobilità alla stregua del segnale telefonico.

    Va anche considerato che al momento la tassazione delle auto elettriche è conveniente, ma non è detto che lo sia in futuro, perchè il gettito fiscale delle auto termiche che verranno a mancare per il passaggio all’elettrico dovrà essere in qualche modo compensato, e un modo potrebbe essere nella maggiore tassazione dell’energia elettrica, cosa che potrebbe sparigliare i conti sulla convenienza delle auto a batterie.

    Ovviamente con l’evoluzione della tecnologia, con batterie di nuovo tipo magari più capienti , più economiche, più leggere per limitare i consumi e con tempi di ricarica più brevi magari ci si avvicinerà al concetto di un’automobile tradizionale, ma allo stato attuale l’uso di un’auto elettrica presuppone dei compromessi che non tutti hanno la possibilità o la voglia di accettare, seppur animati dal più fervente spirito ecologico.

    Ad ogni modo la tecnologia compie sempre passi da gigante e nuove soluzioni sono all’orizzonte, come le fuel-cell: sostanzialmente delle auto elettriche dove al posto delle batterie è presente un sistema di generazione dell’energia che può essere ricaricato, con idrogeno ad alta pressione, in pochi minuti e che non produce inquinamento, garantendo autonomie comparabili alle automobili tradizionali, ma che al momento soffre di problematiche tecnologiche che non rendono particolarmente sostenibile economicamente la produzione di idrogeno.

    Tante nuove soluzioni, contemporaneamente all’evoluzione delle auto tradizionali, che vuoi per i costi, vuoi per le necessità di ricarica rapida, si ridurranno ma non potranno essere completamente eliminate nel breve periodo, porteranno in un futuro varie tipologie di automobili per rispecchiare diverse esigenze degli utilizzatori creando un mix più vario dell’attuale, rendendo l’elettrico una buona soluzione in ambito di una mobilità cittadina, specie se si ha la possibilità di ricaricare l’auto nel proprio garage, magari lasciando prima al diesel e poi alle fuel-cell il ruolo di tecnologia ideale per le lunghe distanze.