Tag: investimento

  • Affitto o mutuo? Il dilemma degli italiani.

    Affitto o mutuo? Il dilemma degli italiani.

    Quando si ha esigenza di dover cambiare casa un dubbio non puó mancare per gli italiani: conviene acquistare o andare in affitto? Storicamente gli italiani hanno sempre fatto le formichine per potersi permettere di acquistare , magari grazie ad un mutuo , quattro mura che oltre a soddisfare le esigenze abitatitive sono anche un investimento sul quale investire i propri risparmi.

    Infatti la soluzione preferita dagli italiani é sempre stata quella di evitare di buttare soldi in affitti, cercando di andare a vivere per conto proprio il piú tardi possibile per mettere da parte il necessario per comprare o costruirsi una casa dove vivere senza pagare affitto, al limite destinando la stessa cifra alla rata del mutuo ed eventualmente pensare ad una soluzione migliore comprando e rivendendo la casa in caso di mutate esigenze, partendo da una base giá solida: il valore del nostro immobile. 

    crop businessman giving contract to woman to sign

    In altre parti del mondo invece la scelta piú comune é andare a vivere per conto proprio prima possibile, in affitto, anche perché a causa della giovane etá difficilmente ci si puó permettere di acquistare casa , col vantaggio di  non dover disporre di cifre importanti, giusto qualche mese di caparra, potendo cambiare facilmente abitazione sia a causa di mutate esigenze lavorative o familiari. In questi paesi spesso la proprietá della casa é di compagnie o investitori immobiliari professionali, visto che non è comune che un privato acquisti la propria abitazione di residenza.

    gray and black laptop computer

    Questo si riflette anche nella gestione del risparmio: l’italiano é meno avezzo a investire in strumenti finanziari, ma preferisce il mattone, considerato da sempre uno strumento sicuro, mentre lo straniero invece tende a preferire degli strumenti finanziari per gestire i propri risparmi, sempre che non li abbia dilapidati in canoni e spese varie per servizi a noleggio.

    Purtoppo peró questo comportamento virtuoso degli italiani é destinato a cambiare, a causa di normative europee che mirano al tesoretto immobiliare degli italiani, visto che sono pensate in paesi dove la norma é che la proprietá delle case non sia nelle mani del comune cittadino.

    assorted color wall paint house photo

    Quindi un pó per agevolare gli investitori finanziari, che con azioni lobbistiche puntano al patrimonio immobiliare dei privati, e un pó con la scusa delle normative ambientali, le spese di mantenimento e la tassazione sulla casa si fá sempre piú importante, al punto che a tendere l’acquisto diventerà sempre meno conveniente rispetto all’affitto, soprattutto se si é obbligati a spendere ingenti somme per adeguare gli immobili alle normative, pena la perdita del valore dell’immobile.

    unfinished wall

    E se poi ci si aggiunge che sempre meno persone comuni riescono ad accedere ai mutui, vuoi per i tassi di interesse molto piú alti rispetto al passato, vuoi per l’inflazione che non permette di mettere facilmente  da parte l’anticipo necessario per un mutuo, sempre meno gente acquisterá casa per andare a viverci.

    Inoltre se la richiesta cala anche i valori di mercato tenderanno a scendere, perdendo il vantaggio della rivalutazione dell’immobile che a quel punto rende l’investimento sul mattone meno conveniente rispetto a investire la stessa cifra in determinati strumenti finanziari.

    concentrated woman carrying stack of cardboard boxes for relocation

    Questo significa che l’investimento immobiliare diventa redditizio, sfruttando la possibilità di accesso al credito e le economie di scala nell’adeguamento delle strutture, principalmente ad operatori professionali, magari di provenienza estera.

    E questo sposta la giá limitata ricchezza del nostro paese altrove, ma daltronde con l’economia decadente italiana, dove si crea molto meno valore rispetto agli altri paesi dell’eurozona questo declino diventa inevitabile, almeno sin quando non ci saranno delle politiche che tutelino la ricchezza delle famiglie.

    a woman holding a contract

    Voi cosa ne pensate? Preferite comprare casa investendo nel mattone o andare in affitto?

  • Il BTP valore conviene per i privati?

    Il BTP valore conviene per i privati?

    Con l’inflazione alle stelle diventa essenziale proteggersi dall’erosione del potere d’acquisto , e dato che i tassi di interesse seguono l’inflazione il momento diventa propizio per chi ha qualche soldo da parte di fare qualche investimento. Ovviamente investire i propri soldi ci espone a dei rischi, ma esistono delle soluzioni dove il rischio è molto basso, e che se in tempi di magra queste soluzioni erano poco convenienti, coi tassi che si sono alzati si fanno allettanti anche per chi è poco avvezzo ai mercati finanziari.

    Parlo dei titoli di stato, i famosi BTP, con i quali lo stato prende in prestito dei soldi riconoscendo a scadenza un interesse che remunera il rischio e che solitamente riesce a proteggerci dall’inflazione senza doversi imbarcare in prodotti , magari piú remunerativi, ma ovviamente piú rischiosi.

    Infatti il garante é lo stato italiano, cosa che dovrebbe darci una certa tranquillità che alla scadenza , generalmente di 6 o 10 anni, il prestito venga ripagato.

    Inoltre lo stato non potendo piú accedere a prestiti a condizioni agevolate da parte della BCE è costretta a rivolgersi al mercato e per rendere la cosa piú appetibile garantisce dei vantaggi ulteriori, specie per quei prodotti come i BTP Valore , ma anche i precedenti BTP Italia, pensati per la clientela retail, il privato cittadino.

    Sono state lanciate recentemente varie emissioni di BTP Valore, e nonostante i tassi non stratosferici, acquistarli all’emissione significa anche non pagare commissioni e ottenere un premio di risultato se li si mantiene sino a scadenza, 6 anni.

    Considerato che si tratta di un modo conveniente per lo stato di procurarsi del denaro e che i tassi a tendere sono destinati a scendere leggermente,  prendere i BTP Valore prima di questa discesa significa ottenere dei tassi maggiori del futuro tasso di inflazione.

    Essendo emessi dallo stato, dato che ha il potere di farlo, per renderli piú appetibili si è stabilita una tassazione agevolata e il mancato cumulo con l’ISEE fino a 50.000 euro, cosa che li ha resi particolarmente interessanti, specie nei confronti di prodotti finanziari emessi da privati anche quelli a bassissimo rischio come i conti deposito o vincolati o le formule di investimento con un rendimento garantito da una formula assicurativa.

    Ovviamente per garantirsi i vantaggi va preso all’emissione e mantenuto a scadenza, ma è abbastanza probabile che ci siano nuove emissioni in futuro dato che come detto per lo stato si tratta di una formula particolarmente vantaggiosa per procurarsi il denaro, mentre potrebbe avere molto meno senso comprarli fuori dal collocamento iniziale perché si perderebbero questi vantaggi.

    coins on brown wood

    E questo fervore fa in modo che per il privato ci siano delle formule che permettono di investire senza rischiare troppo, anche se va ricordato che non esiste mai un rischio zero perché lo stato come le banche possono fallire, seppure si tratti di una possibilità alquanto remota.

    E se i BTP si fanno competitivi anche le soluzioni proposte da banche e fondi di investimento devono rendersi più allettanti se vogliono raccogliere gli investimenti, quindi qualunque sia il prodotto scelto il momento diventa propizio per investire, anche solo per salvaguardare i nostri risparmi.

    Voi cosa ne pensate?

  • Non tenere fermi i soldi nel conto

    Non tenere fermi i soldi nel conto

    Con l’inflazione alle stelle nasce un effetto collaterale per i nostri risparmi fermi in banca: perdono di valore in maniera importante.

    Infatti fintanto che inflazione e tassi di interesse erano bassi tenere i soldi fermi poteva avere un senso per proteggersi da investimenti sbagliati visto che le obbligazioni avevano raggiunto tassi negativi, ma ora che i prezzi aumentano quello che possiamo acquistare con i nostri soldi sul conto sará meno di quello che potevamo acquistare 6 mesi fá e fra 6 mesi potremo acquistare ancora meno merce, quindi se vogliamo fare in modo di non perdere il nostro potere d’acquisto dovremmo fare in modo che i nostri ipotetici 1000 euro diventino magari 1100 per poter comprare la stessa quantitá di beni di quando li abbiamo versati nel conto.

    Per fare questo dobbiamo investirli in qualche modo, e coi tassi che salgono ritorna conveniente pensare a delle obbligazioni che permettono di investire avendo una certa sicurezza, soprattutto in un periodo dove l’economia tenderá a ristagnare per via di inflazione, guerre e fratture geopolitiche che potrebbero rendere pericolosi certi investimenti sull’azionario se non fatti con i giusti criteri. 

    Ma esistono anche altre opzioni per investire i propri denari che potrete valutare con il vostro consulente finanziario, l’importante é non tenerli fermi evitando peró dall’altro canto di fare scelte sbagliate per la fretta, visto che si tratta sempre di capitale di rischio che potreste perdere facendo un investimento non corretto.

    Anche se proprio in periodi di crisi sapendosi muovere bene, con un pó di pelo sullo stomaco si possono fare i maggiori profitti, magari assumendosi un pó piú di rischio del solito potreste comprare basso un titolo con potenziale che al momento si è deprezzato ma che magari nel giro di qualche anno ritornerá ai suoi valori massimi.

    Se coi tassi alti investire ha senso, diventa di contro poco conveniente indebitarsi motivo per cui contrarre un mutuo o un finanziamento è diventato particolarmente costoso , cosa che sta creando problemi a chi aveva contratto un mutuo a tasso variabile e che ora si vede le rate lievitare.

    Ma in quel caso rinegoziare il mutuo potrebbe rivelarsi una fregatura soprattutto se ci mancano pochi anni per estinguerlo, visto che sui piani di ammortamento gli interessi sono i primi ad essere pagati fare una surroga potrebbe significare riniziare a pagare tanti interessi in un momento dove i tassi sono alle stelle, quindi potrebbe avere piú senso stringere i denti sperando in tempi migliori.

    Chi invece aveva un mutuo a tasso fisso dorme relativamente tranquillo perché non è interessato dal problema, anzi potrebbe recuperare una fetta di potere d’acquisto persa con l’inflazione grazie al tasso di interesse piú basso di quello attuale di mercato, con l’unico rischio di poter perdere il proprio introito a causa della crisi.

    Insomma in periodi di magra come questi bisogna fare molta piú attenzione del solito e trovare delle strategie per difendere il proprio potere d’acquisto, non potendo piú permetterci il lusso di stare fermi.

    Voi cosa ne pensate? Come avete pensato di investire i vostri soldi? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti,

  • I cd stanno per tornare di moda?

    I cd stanno per tornare di moda?

    Il mondo della musica negli ultimi tempi ha visto tanti cambiamenti, e se ormai lo streaming e comunque i formati digitali la fanno da padrone,  i vinili sono tornati di moda, probabilmente piú come feticcio da possedere per sostenere il cantante di cui siamo fan che non come supporto per ascoltare la musica.

    Infatti non é raro che molti acquirenti di dischi non abbiano neanche un giradischi o che ascoltino principalmente il disco che hanno acquistato, in forma digitale, magari scaricando i file ottenuti insieme al disco.

    Ma il vinile purtroppo ha un grosso limite, costa parecchio produrlo, spedirlo e distribuirlo e se davvero raramente verrá solcato da una puntina ha senso spendere 40 euro quando lo stesso titolo in cd da nuovo ne costa 10?

    Considerando poi che a differenza del passato, un disco moderno nasce in digitale e viene comunque convertito in analogico per potere essere stampato su vinile si perde anche filosoficamente il vantaggio di avere un costoso supporto analogico.

    Quindi per chi vuole solo la trasposizione fisica di un disco che poi ascolterá in streaming ha senso comprare un vinile a quei prezzi? 

    Probabilmente no, ma se si vuole possedere fisicamente quel disco, e magari risparmiare non solo solo soldi ma anche spazio nelle libreria, il modo più conveniente è di acquistare il tanto bistrattato cd.

    E’ finito fuori moda, è stato quasi completamente soppiantato dal ritorno del vinile nei pochi negozi di dischi superstiti ma in realtà è ancora vivo e considerato che è poco richiesto costa poco, soprattutto in confronto ai 33 giri.

    Così come costa poco riprodurlo, perché nonostante il lettore cd sia sparito dai nostri computer può essere letto da un qualsiasi lettore di dvd o blueray attaccato alla tv o con un lettore o un masterizzatore usb che si può ancora comprare con poca spesa.

    E a differenza delle cassette, altro formato concorrente dell’epoca, è piú facile riprodurlo, in quanto i lettori a cassette sono praticamente spariti dal mercato del nuovo e a differenza di cd o giradischi riesumare un apparecchio fermo da anni richiede molto probabilmente la manutenzione di un tecnico per la sostituzione delle cinghie sciolte dal tempo.

    collection of assorted music discs in shop

    Essendo il CD passato di moda qualcuno se ne disfa e si possono trovare titoli importanti su cd nelle bancarelle e nei mercatini al prezzo di un caffé o poco piú.

    Ed é il momento di approfittarne e farne incetta perché con il costo dei vinili che aumenta sempre, i cd anche da nuovi nel giro di qualche tempo sicuramente torneranno di moda come è stato per i vinili ed allora  i loro prezzi aumenteranno.

    white and black compact discs

    Probabilmente non arriveranno al livello attuale dei vinili in quanto piú economici da produrre, ma è verosimile che possano arrivare a costare la metá del costo attuale di un vinile, e se abbiamo comprato oggi un cd a 2 euro magari nel giro di qualche anno potrebbe tranquillamente costarne 20, quindi diventare paradossalmente pure un ottimo investimento.

    collection of compact disc

    Inoltre si trasportano piú facilmente, pesano ed ingombrano meno, e comunque non sono certo il male assoluto per l’ascolto dei nostri album, se poi col costo di un solo vinile nuovo magari ci portiamo a casa 10 cd usati forse è anche un modo piú democratico per avvicinarci alla musica e magari scoprire degli artisti che non conoscevamo.

    Voi come ascoltate la musica? In streaming , su vinile o usate il tanto bistrattato cd? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti

  • Proteggersi dall’inflazione

    Proteggersi dall’inflazione

    Se c’è un’effetto collaterale evidente del covid è l’aumento dei prezzi: tutto è aumentato a causa sia delle difficolta produttive, che quelle del trasporto, alla carenza di materie prime, dalla mancanza di semiconduttori ai prezzi alle stelle dell’energia che hanno reso poco conveniente tenere attive certe produzioni: il risultato è uno solo, l’inflazione che se in primo momento si stimava potesse essere un fenomeno passeggero, sembra si stia avviando a diventare qualcosa con cui dovremo avere a che fare per tanto tempo.

    Ma come proteggerci dall’inflazione? Dipende tanto dalla nostra posizione, se fossimo dei debitori tendenzialmente potrebbe anche essere un vantaggio, soprattutto se il costo del denaro resta comunque basso, perchè se la rata rimane costante ci peserà meno lo sforzo necessario a ripagare il nostro debito, ma se invece riceviamo uno stipendio fisso al contrario diminuisce il nostro potere d’acquisto, cioè con la stessa cifra potremo comprare meno prodotti, anche perché a differenza di un libero professionista che può, almeno in teoria, stabilire i propri prezzi non abbiamo la possibilità di farci pagare di più se non provando a cambiare lavoro in cerca di un aumento di stipendio.

    Pertanto se non possiamo agire sulle entrare non possiamo fare altro che intervenire sulle nostre spese: cercando di spendere meno o meglio, evitando gli sprechi e facendo più attenzione ai conti e a risparmiare il più possibile: scegliendo magari il supermercato con i prezzi migliori e non il più comodo, acquistando confezioni più grandi o prodotti similari in offerta o più economici al posto del prodotto che compriamo abitualmente, cambiando le nostre abitudini , i nostri fornitori o i nostri contratti delle utenze, insomma facendo più attenzione alla nostra spesa: purtroppo la facoltà di poter scegliere solo in base ai nostri gusti o alla nostra comodità e non al portafoglio è un lusso che in tempi di magra può essere tagliato.

    Se invece abbiamo dei soldi fermi nel conto in banca è il momento di investirli, come dicevo in un articolo precedente se in condizioni normali coi tassi bassi o addirittura negativi tenerli fermi diventava un costo dato che gli interessi non remuneravano i costi di tenuta del conto e i relativi bolli , con l’inflazione che galoppa perderemo anche il potere d’acquisto del nostro capitale che già non maturava interessi e ora viene eroso dall’inflazione: facciamo un’esempio con cifre a caso: fra un’anno i miei mille euro fermi che se migliore delle ipotesi non sono diventati magari 980 perchè ho dovuto pagarci i bolli e il canone del conto, potrò comprarci gli stessi beni che ora posso comprare con 950, se voglio che tra un’anno possa comprare le stesse cose che compro ora con 1000 euro, quei 1000 euro devono diventare diciamo 1050 e per farlo non ho altro modo che investirli di modo che possano fruttare.

    Quindi ora piu che mai diventa essenziale capire come investire, in sicurezza e con il profilo di rischio adatto alle nostre esigenze, magari evitando degli strumenti inadatti a chi non è esperto, o peggio sonore fregature rifilate da qualche promotore finanziario o impiegato di banca poco serio, dato che qualsiasi investimento presuppone un rischio , che sarà più o meno marcato a seconda dei prodotti ma è sempre presente.

    Cio significa che non ci si può più cullare sugli allori, ma se non si vuole rinunciare al proprio tenore di vita è necessario attuare delle contromisure per riuscire ad incassare il colpo dell’inflazione senza soccombere: certo significherà rinunciare a qualche comodità o a del tempo per studiare le soluzioni del caso, ma con un po’ di accortezza si riesce a fare fronte anche a quella tassa occulta chiamata inflazione.

  • Scegliere un orologio da polso

    Scegliere un orologio da polso

    Oggi parliamo di orologi da polso, ma cosa dobbiamo sapere quando vogliamo comprarne uno? Sicuramente oggi l’orologio non è più uno strumento che serve a dirci che ore sono, dato che basta spostare lo sguardo per vedere l’ora corrente su qualche display, dal telefono che abbiamo in tasca, al televisore o al primo apparecchio che abbiamo in casa, all’insegna del negozio di fronte.

    Un orologio lo si compra per altro: per moda o per vezzo personale, come status symbol, per investimento o magari per poter leggere le notifiche del telefono al polso se si tratta di uno smartwatch.

    La scelta quindi va fatta in funzione di quello per cui l’orologio ci occorre: se ci serve un muletto da utilizzare per sapere l’ora durante dei lavori manuali serve che sia resistente e non costi una fortuna dato che potrebbe facilmente prendere un colpo e rovinarsi: i classici orologi digitali al quarzo sono sicuramente una soluzione, ma anche qualche modello analogico fatto per resistere, magari quelli di ispirazione militare può andare bene ed essere usato anche ad un’uscita con gli amici senza costringerci a cambiarlo a seconda delle occasioni.

    Se ci serve per monitorare un’attività sportiva specifica, esistono invece degli orologi specializzati per la corsa, per il trekking, per il nuoto, per la montagna, per le escursioni, per le immersioni, etc. che sono dei mini computer da portare al polso, con funzioni speciali che variano a seconda dell’attività e che a volte diventano degli strumenti salvavita. Generalmente hanno costi non trascurabili e sono poco utili fuori dal contesto per cui sono stati creati e vanno scelti in funzione della nostra attività e del grado di preparazione.

    Se si vuole un orologio versatile che possa essere usato sia nella vita di tutti i giorni, per andare a lavoro cosi come per una cena meglio un orologio sportivo, magari con bracciale in acciaio, ad esempio sullo stile di quelli da immersione con la ghiera girevole che resta al contempo elegante ma senza essere troppo formale, e ha sempre la possibilità di trasformarsi cambiando il bracciale con un cinturino colorato in gomma, in cuoio o in tela.

    Se invece si pensa di utilizzarlo in occasioni più formali, esistono degli orologi più classici, generalmente più piccoli e sottili, con la cassa anche in materiali preziosi che ben si abbinano ad un abbigliamento elegante o da cerimonia, ma che magari possono stonare con un jeans o una tuta da ginnastica

    Ovviamente ci sono stili diversi per persone diverse ed occasioni diverse, ma questo non vuol dire che si debba avere un unico orologio come avveniva nel passato quando un orologio era una spesa importante, adesso ne esistono di tanti prezzi, in funzione della qualità, della provenienza, della tipologia di movimento, della marca, delle funzionalità etc.

    A livello di movimento esistono due macro categorie, quelli al quarzo e quelli meccanici. Quelli al quarzo hanno al loro interno un circuito elettronico e sono alimentati da una batteria che ogni tanto va sostituita, hanno il vantaggio di essere economici e molto precisi, ma lo svantaggio di essere poco desiderati dai collezionisti in quanto poco esclusivi, anche se prodotti da marchi blasonati e quindi poco appetibili in caso di rivendita con importanti ripercussioni sul loro valore.

    Di contro gli orologi meccanici non avendo una batteria al loro interno richiedono di essere costantemente ricaricati e messi in orario sia quando si fermano al termine della riserva di carica che per la minore precisione, possono essere a carica manuale o automatici, quindi si dovranno caricare ruotando la corona nei manuali o solamente indossandoli grazie al movimento del polso per gli automatici.

    Ci sono tante funzionalità aggiuntive oltre a segnare l’orario, le cosiddette complicazioni, dalle più semplici come il datario o la lancetta dei secondi, a funzionalità più complesse come cronografo, calendario perpetuo o fasi lunari, oltre a meccanismi molto esclusivi come i tourbillon, ovviamente queste complicazioni fanno si che l’orologio abbia un pregio maggiore, che si riversa nei maggiori prezzi, a volte nelle dimensioni e soprattutto nei costi delle manutenzioni periodiche, le cosiddette revisioni che ogni orologio meccanico dovrebbe fare periodicamente per evitare che si guasti o che perda precisione.

    Inoltre vanno considerate le dimensioni dell’orologio in funzione del diametro del nostro polso, se abbiamo un polso possente, potremmo anche permetterci di indossare un orologio di diametro importante senza sfigurare, per contro chi ha un polso più gracile vestirà meglio un orologio di dimensioni più contenute. Ovviamente lo stesso orologio vestirà maniera differente su polsi differenti, ma molto dipende dalla forma dell’orologio: per via della forma delle anse, dello spessore, della presenza di una ghiera, per la tipologia di vetro o per il disegno del quadrante a parità di dimensioni l’effetto al polso di un orologio può cambiare parecchio, e quindi a seconda della sua forma anche un orologio grande può risultare più portabile di uno di dimensioni più contenute.

    Elemento essenziale ai fini del valore di un orologio è la marca che porta sul quadrante, se da una parte ci sono marchi di altri settori come abbigliamento e automobili o marchi di fantasia che  propongono orologi di provenienza asiatica di dubbia qualità, ci sono marchi del passato ormai decaduti che si limitano ad omaggiare al limite del plagio le linee di orologi blasonati , dall’altra parte ci sono i marchi, che da sempre producono e innovano con i loro prodotti, che creano i propri stili e propongono orologi diventati iconici, non necessariamente proposti a prezzi proibitivi, e sono quelli che ha senso comprare e che godono di un loro mercato dell’usato e riescono a mantenere e a volte ad accrescere il proprio valore.  E non parlo delle maison ultra blasonate svizzere, esistono marchi di provenienza europea o giapponese con storia importante, brevetti e invenzioni e un valore intrinseco superiore al loro prezzo di cartellino.

    C’è da dire che il prezzo degli orologi di valore si sta alzando notevolmente negli ultimi tempi, anche perché detenere particolari modelli di determinate maison equivale ad un investimento che si apprezza nel tempo, al punto che a causa dell’elevata richiesta diventa di fatto impossibile poterli acquistare in negozio, costringendo all’acquisto di secondo polso o da rivenditori non ufficiali a prezzi superiori di quelli già proibitivi di listino.

    Ma la regola più importante è che quell’orologio ci deve piacere, lo si deve portare con fierezza perché magari rappresenta la nostra personalità o perché ci ricorda l’occasione per cui lo abbiamo acquistato o una persona cara.

    Voi conoscevate questi aspetti, avete qualche domanda, dubbio o curiosità? Scrivetele nei commenti

  • L’orologio da polso non serve solo a leggere l’ora

    L’orologio da polso non serve solo a leggere l’ora

    Diciamocielo con franchezza tra cellulari, pc, fitness tracker, smartwatch e simili avere al polso uno strumento dedicato alla sola lettura dell’orario al giorno d’oggi non è più strettamente indispensabile, ma avere un segnatempo al posto ha ancora un suo perchè.

    Sicuramente è uno dei pochi , se non l’unico, gioiello maschile portato con disinvoltura, spesso è un ricordo di una persona cara, in certi casi uno strumento di rappresentanza al pari di una auto di lusso, oltre ad essere in casi particolari un’investimento, quasi sempre è un gradito regalo.

     

    Ovviamente a seconda della motivazione per cui lo si compra , e dell’uso previsto, la scelta della tipologia varia parecchio: un’orologio da usare senza pensieri tutti i giorni richiede valutazioni differenti rispetto a un pezzo di pregio da usare in cerimonie o occasioni importanti.

    Sostanzialmente esistono due macro-categorie di orologi, quelli meccanici e quelli al quarzo, questi ultimi sono generalmente quelli più economici, precisi e dalla ridotta manutenzione , che si limita al cambio di una batteria ogni paio d’anni, particolarmente adatti alla vita di tutti i giorni, ma che hanno minor pregio e minore valore collezionistico.

    I meccanici , siano essi a carica manuale o automatici (che si caricano col movimento del polso anzichè girando la corona) invece hanno dalla loro un fascino dovuto alla loro complicazione che consente di trasformare il movimento in tempo, cosa che li rende preziosi agli occhi degli appassionati, spesso disposti a spendere cifre molto importanti per un segnatempo, considerando che la quasi totalità degli orologi di pregio sono meccanici.

    Ovviamente acquistare un’orologio meccanico richiede una dose di passione in più rispetto a un quarzo, anche perchè richiede che venga caricato per poter segnare l’ora , che venga spesso regolato l’orario, specie quando non li si usa per qualche giorno, perchè richiede una visita dall’orologiaio per pulizia e manutenzione mediamente ogni 4/5 anni (anche se l’intervallo dipende dal tipo. dall’età e dalle condizioni dell’orologio), ma è anche un’orologio che tolto da un cassetto dopo qualche tempo, può ricominciare a segnare l’ora con solo una carica.

    I meccanici per questo si prestano facilmente ad essere tramandati di generazione in generazione, e se ben tenuti sopravvivono ai loro proprietari. Questo li fà diventare oggetti da collezione molto ricercati capaci di incrementare il loro valore al pari di un’investimento, a patto di scegliere modelli giusti e che abbiano una condizione impeccabile.

    Questo non significa però spendere necessariamente cifre folli: un comune orologio che magari è costato 100 mila lire venti anni fa, può valere adesso 500/1000 euro, cosi come si possono trovare dei pezzi vintage a poche centinaia di euro che potranno valerne migliaia tra qualche anno.

    Ovviamente a rivalutarsi sono orologi di un certo pregio , specie di marche con una storia alle loro spalle, che siano stati trattati con cura , regolarmente manutenuti e che siano ritenuti interessanti dal mercato, ancora meglio se facenti parte di qualche edizione particolare.

    Se si ha tra le mani un’orologio di una casa blasonata, che sia stato tenuto bene e manutenuto con cura (revisionato periodicamente, e utilizzando in caso di riparazioni componenti corretti e coevi all’orologio), a meno di non trovarsi per le mani un modello davvero poco gradito dal mercato , generalmente si apprezzerà nel tempo, ma anche un’orologio di una casa meno inarrivabile, come alcuni giapponesi, americane o svizzere meno nobili, ma con una loro storia apprezzata dai collezionisti , crescerà di valore.

    I modelli di alcune case blasonate, specie se rari, in edizione limitata o con lunghe liste di attesa, diventano addirittura forme di investimento assimilabili ad opere d’arte, capaci in alcuni casi di raddoppiare il loro valore appena usciti dalla gioielleria dove sono stati acquistati.

    Ma anche un’orologio di valore limitato, meccanico e di un produttore noto potrà apprezzarsi nel tempo, e nel frattempo ce lo saremo goduto e magari ceduto dopo qualche anno al nostro polso a un figlio o un nipote per cui diventerà un caro ricordo o magari un piccolo oggetto di valore.