Tag: giradischi

  • Un impianto hifi ha senso oggi?

    Un impianto hifi ha senso oggi?

    Oggi parliamo di impianti stereo, apparecchi che sino a venti trent’anni fa erano presenti in tutte le case ma sono passati di moda sostituiti da casse bluetooth, soundbar e assistenti vocali

    E se facciamo un giro nei grandi magazzini dell’elettronica scopriremo che le sale d’ascolto e i grandi assortimenti di amplificatori, casse e lettori cd sono spariti, resiste giusto qualche giradischi in preda alle mode del momento, ma anche in quei negozi indipendenti che hanno ancora qualcosa in vendita, i prodotti in esposizione si contano nelle dita di una mano, magari due o tre amplificatori, quattro o cinque coppie di diffusori e un lettore cd.

    Per fortuna rimangono i negozi specializzati in hifi, che purtroppo non sono presenti in tutte le cittá , dove si trovano i prodotti di fascia alta e che in genere trattano e ritirano usato e dove sopratutto é possibile ascoltare l’impianto prima dell’acquisto.

    Quello che é sparita é la fascia medio bassa del mercato , anche da internet dato che molti dei marchi storici dell’hifi piú commerciali hanno smesso di produrre, nella migliore delle ipotesi spostandosi nella fascia piu alta del mercato o addirittura chiudendo o cedendo il marchio dopo decine di anni di successi.

    Resiste la fascia alta, dove piccoli produttori riescono a dire la loro,magari in una particolare nicchia di mercato, oltre a grandi gruppi che hanno inglobato marchi storici per risparmiare sui costi di sviluppo e di produzione ripartendo le spese su piú marchi.

    Ma quello che resiste sopratutto é il mercato dell’usato che da una parte é vivace perche su alcune tipologie di articoli non ci sono innovazioni tali da rendere particolarmente appetibile il nuovo e dall’altra parte i prezzi non sono particolarmente elevati perche’ si rivolge ad una nicchia dove la domanda al momento é bassa.

    Quindi il momento é buono per sperimentare e per riassaporare il concetto di alta fedeltá considerando che cercando sull’usato un bel amplificatore e un paio di casse di buona qualitá si portano a casa al prezzo di una soundbar , ottenendo un risultato molto piú soddisfacente, a costo di un po di spazio e magari di qualche compromesso rinunciando a qualche funzione tecnologica, anche se a dire il vero c’é sempre la possibilitá di attaccare ad un ingresso dell’amplificatore un piccolo ricevitore bluetooth per rendere l’impianto smart attingendo alla musica liquida dal nostro smartphone.

    Ma il bello è che , acquistando prodotti di qualitá, si può cambiare facilmente senza andare a perderci tanti soldi: il rivenditore specializzato dando dentro il proprio usato ve lo valuterá bene, aggiungendo una piccola differenza per un prodotto nuovo, o se lo abbiamo giá acquistato usato potremmo rifarci della spesa e prendere  anche a costo zero o con una piccola differenza prodotti analoghi che magari si addicono di piú al nostro impianto o alle nostre esigenze, consentendoci di provare e sperimentare senza troppi patemi d’animo, cosa impossibile con quei prodotti che hanno sostituito gli hi-fi nelle nostre case che generalmente perdono il loro valore appena usciti dal negozio.

    Diciamo che é un modo differente di fruire la musica, ma se avete accarezzato l’idea di comprare un giradischi o un lettore cd é bene pensare di ascoltarlo su un impianto vero e non su una cassa bluetooth, magari acquistando un prodotto vintage di qualitá.

    L’unica accortezza col vintage é provare accuratamente prima dell’acquisto evitando prodotti difettosi in quanto la riparazione potrebbe costare piú del valore dell’apparecchio e potrebbe essere impossibile trovare i ricambi, sopratutto per le sorgenti con parti in movimento come piastre a cassette e lettori cd, quindi meglio affidarsi a un rivenditore che possa darci un minimo di garanzia, e possibilmente evitare la spedizione in mancanza degli imballi originali, in quanto sono comunque oggetti delicati con tanti anni alle spalle che possono rompersi nel trasporto se non imballati perfettamente.

    E’un mondo molto interessante che sta lentamente tornando di moda, prima coi dischi in vinile, ma anche con cassette e cd che iniziano a ritornare in auge, quindi é bene approfittarne finché i prezzi rimangono bassi. 

    Voi pensate di costruirvi un hi-fi magari rimettendo in sesto il vecchio impianto del papá o preferite una moderna cassa bluetooth? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Vinili e cassette sono ormai merchandising?

    Vinili e cassette sono ormai merchandising?

    Volevo fare una riflessione sui supporti musicali, siano essi cd, vinili o cassette che stanno tornando di moda, ma che rispetto a qualche anno fa hanno cambiato il loro ruolo.

    Sino agli anni 2000 infatti il disco che compravamo al negozio serviva per farci ascoltare fisicamente la musica, lo si scartava , lo si metteva nel lettore a casa o in auto, magari si contemplava la copertina o il libretto e si gustava l’opera fino a consumarlo, anche perche’ i dischi costavano e spesso non ci si poteva permettere di averne piu’ di tanti, a meno di non piratarli facendo una copia del disco prestato da un amico.

    Adesso invece la musica che si ascolta principalmente e’ quella liquida: con un abbonamento di pochi euro al mese, o anche gratis se non ci disturba sentire qualche pubblicità tra un brano e l’altro possiamo avere un catalogo pressoché infinito e disponibile sul momento, tralatro da ascoltare sul dispositivo a noi più comodo al momento: dall’impianto casalingo, alla macchina, al telefono o magari ad una cassa bluetooth, quindi il disco come supporto fisico non solo non ci serve piu’ ma ci diventa pure scomodo per l’ascolto. Ma allora perché continuiamo a comprarli?

    Sicuramente anche per moda, ma c’e’ da dire che avere in mano un supporto fisico, magari non necessariamente da mettere sul piatto o sul lettore, ci da modo di gustare la copertina e gli artwork, di poter fisicamente toccare e avere tra le mani l’opera anziché un pugno di byte e ci restituisce una sensazione speciale che forse avevamo dimenticato, oltre a dare un riconoscimento all’artista piu’ importante dei pochi spicci che arrivano dalle piattaforme di streaming

    Si compra ormai il disco, magari un bel vinile colorato , spesso senza neanche avere in casa il giradischi, o peggio ancora avendo un ciofecone da quattro soldi che i dischi non solo li riproduce male ma li distrugge pure dopo un paio di ascolti.

    Ma il disco fisico se ci pensiamo ora ha la stessa funzione della maglietta, della spilla o del gadget del cantante: si e’ trasformato da strumento di ascolto a puro merchandising, qualcosa da avere perché realizzato dall’artista preferito che terremo piu’ come pezzo da collezione che non per l’uso con cui e’ stato concepito: ascoltare la musica.

    E considerando la qualità della maggior parte dei lettori moderni di scarsa qualità che si trovano in commercio forse e’ anche meglio continuare a non utilizzarli e continuare a fruire della musica dal nostro servizio di musica liquida senza rovinare i supporti.

    Infatti la qualità delle piastre a cassette, dei lettori cd e dei giradischi attualmente in commercio e’ particolarmente scarsa perché i produttori storici hanno dismesso la produzione, quindi quello che si puo’ trovare al di fuori del vintage o del mercato dell’alta fedeltà, dove qualcosa ancora si trova ma a prezzi particolarmente salati, e’ veramente ai limiti della decenza, e anche qualche prodotto di qualche marchio storico che si trova ancora in commercio non e’ altro che la rimarchiatura di qualche prodotto OEM cinese con caratteristiche basilari venduto a prezzo di prodotto di fascia alta e con qualita’ molto peggiore del più scarso prodotto da supermercato che potevamo trovare vent’anni fa tra le offerte speciali.

    Eppure nonostante questo dischi, cd e persino cassette , dopo anni dove erano quasi spariti, ora si tornano a vendere in numeri degni di nota, nonostante non siano neanche particolarmente economici e anche se non ci sono piu’ i tanti megastore di dischi di un tempo, oltre a siti dove trovare ampia scelta, stanno riaprendo negozi di dischi specializzati , che seppur di nicchia indicano un trend che non e’ da trascurare.

    Voi ascoltate ancora la musica da supporto fisico o siete fruitori di musica liquida? Avete riesumato il vecchio giradischi vintage in stile hipster o ascoltate più pragmaticamente la musica in streaming dal cellulare? Fatecelo sapere!

  • Come e dove trovare i vinili

    Come e dove trovare i vinili

    Riprendiamo il discorso sui giradischi già trattato in precedenza, parlando dei dischi e di come fare a trovarli. Infatti una volta procurato il giradischi e magari un impianto al quale collegarlo serve qualcosa da mettere sul piatto. e ascoltare.

    Ma come fare per trovare i dischi? Sul nuovo è semplice, li trovate nei pochi negozi di dischi rimasti delle nostre città, nei megastore dell’elettronica, in alcune librerie, a volte nelle edicole, o in rete, su Amazon ad esempio avete una scelta molto vasta a prezzi onesti e spesso delle promozioni interessanti, con il vantaggio che se avete acquistato direttamente da Amazon e non da un venditore terzo vi rimarrà a disposizione anche la copia digitale.

    Ma fate comunque una ricerca in rete per il disco di vostro interesse, perché spesso si trovano, magari provenienti dall’estero offerte particolarmente interessanti. Un’idea può essere, acquistare dall’Amazondi un differente paese europeo ( Francia, Germania, Spagna, Inghilterra) , spesso pur mettendo in conto il costo della spedizione si risparmia rispetto all’italia.

    Uno dei difetti dei dischi nuovi è che non sono particolarmente economici, specie se raffrontiamo il prezzo del vinile con la corrispondente versione in cd, a volte costano anche il triplo e c’è da dire che quando si tratta di riedizioni spesso suonano peggio della versione originale, quindi andare sull’usato è sicuramente una scelta azzeccata a patto di trovare un disco in buone condizioni, dato che i dischi sono soggetti ad usura e se non trattati con la dovuta cura possono rovinarsi facilmente.

    Ma dove trovare dischi usati? A parte rovistare nelle cantine di amici e parenti, sicuramente è  bene farsi un giro nei mercatini dell’usato, anche se visto che i vinili sono tornati di moda i prezzi non sono più convenienti come un tempo e anzi qualche venditore chiede cifre veramente folli, sicuramente nelle mostre scambio che spesso vengono organizzate dagli appassionati , in alcuni negozi specializzati in compravendita di dischi usati ma soprattutto in rete, tenendo conto però delle spese di spedizione , dato che un 33 giri pesa da solo circa mezzo chilo ed è abbastanza voluminoso, e specie se arriva dall’estero la spedizione potrebbe costarci parecchio, anche più del valore del disco.

    Fortunatamente per quando acquistiamo a distanza, e quindi non possiamo toccare con mano lo stato del disco esiste una sorta di scala universale per valutare le condizioni di disco e copertina, che ci aiutano a farci un’idea di quello che stiamo andando a comprare e che generalmente troveremo nella descrizione dell’annuncio, insieme all’indicazione della presenza di eventuali accessori o difetti. Questi stati in ordine sono in ordine dal più scarso:

    -P (Poor), dove solo uno o due tracce suonano correttamente

    – F (Fair), dove a causa dell’usura si salva solo un lato

    – G (Good), dove il disco suona ma risulta decisamente usurato, con rumori di fondo, mentre la copertina può essere consumata o danneggiata, diciamo che siamo ai limiti dell’ascoltabile

    – VG (Very Good) , dove l’usura è limitata, quindi l’ascolto e/o la copertina non è compromessa

    – EX (Excellent) , dove sebbene sia stato usato risulta in ottimo stato, senza graffi

    – M (Mint) , pari al nuovo, quindi un disco utilizzato molto di rado e con la massima cura

    – SS (Still Sealed), nuovo mai utilizzato

    Ovviamente con P e F solo parte del disco è ascoltabile, quindi a meno di casi particolari sono da scartare, ma diciamo che sotto il VG è bene evitare l’acquisto, anche in considerazione che si tratta comunque di una valutazione soggettiva quindi quello che è considerato ottimo per il venditore potrebbe essere appena sufficiente per chi compra.

    Dicevamo di dove reperire i dischi su internet, potete cercare sui soliti siti di usato come subito, facebook marketplace o ebay , sullo shop di qualche rivenditore che tratta l’usato ma soprattutto il posto più indicato è su un sito specializzato che è l’equivalente di ebay per quanto riguarda la musica, in tutti i formati compresi i vinili che si chiama discogs.

    Qui avete un marketplace con venditori e acquirenti di tutto il mondo, dotati di un feedback per valutarne l’affidabilità, e soprattutto un database di tutte le varie uscite dei dischi usciti sul mercato, dai più famosi ai più rari, con tanto di tracklist, fotografie e valori di mercato, anche in funzione delle varie edizioni disponibili.

    Tralaltro ha anche una funzionalità per catalogare i nostri vinili di modo da evitare di ricomprare qualcosa che abbiamo gia in collezione, ma anche di poterli mettere facilmente in vendita qualora vogliate disfarvene, di potere avere una vostra wishlist di dischi desiderati e una app per il cellulare con la possibilita di riconoscere un disco fotografando il codice a barre, cosa molto utile quando ci troviamo in un mercatino per capire il valore del disco che abbiamo in mano e capire al volo se lo si sta pagando una cifra giusta.

    Quando acquistate da discogs fate attenzione allo stato del disco con la scala che dicevo pocanzi, ai feedback del venditore e alle spese di spedizione, specie se il disco arriva da fuori europa la spedizione potrebbe rivelarsi talmente costosa da farci desistere dall’acquisto.

    Un’idea è cercare di comprare più dischi dallo stesso venditore in modo da ottimizzare i costi di spedizione, che comunque dipendono dal paese di origine e dal peso: quindi più dischi acquistate più spenderete, ma se rimanete nella stessa fascia di peso spedire 2 o 4 dischi vi costerà la stessa cifra, quindi magari aggiungendo un paio di euro potete aggiungere alla vostra collezione un disco in più da scegliere dalla vostra wishlist, anche se magari non era in cima ai vostri desideri.

    Inoltre oltre ad acquistare potete tranquillamente vendere, magari perché avete qualche doppione, qualche disco che non ascoltate o perché avete trovato una versione più interessante o in migliori condizioni di un disco già in vostro possesso.

  • I giradischi

    I giradischi

    Se è vero che ormai la musica liquida, quella ascoltata in forma digitale o in streaming, è diventato il modo più utilizzato per ascoltare la musica, da qualche tempo stanno tornando di moda i vecchi vinili.

    Infatti se la musica liquida è il metodo più comodo poiché ci consente di avere sempre con noi tutta la nostra discografia preferita, dall’altra parte ci fa perdere il concetto di possedere fisicamente l’album, che tra le altre cose è sempre stato anche una sorta di feticcio da collezionare che lega l’artista al fan, e che ci consente di apprezzare quella parte di creatività che non esce soltanto dalle casse, e quale migliore modo di farlo se non con il formato fisicamente più grande?

    Non si tratta infatti di portarsi la musica in giro o di ottenere la migliore qualità, dato che a meno di avere impianti costosi e orecchi sopraffini il vinile non è migliore di un cd o di un buon file digitale, ma il rituale di mettere il disco sul piatto, posare la testina, godersi la copertina merita senz’altro l’acquisto o il recupero di un giradischi.

    Spesso poi si vogliono recuperare degli album non più disponibili in altri formati oppure riascoltare un disco appartenuto a un parente o di quando eravamo bambini

    Ovviamente possiamo recuperare vecchi vinili e giradischi che avevamo in cantina o che potremmo recuperare dal mercato dell’usato oppure rivolgerci al nuovo.

    C’è da dire che nonostante la moda del momento il mercato resta una nicchia, quindi i produttori rimasti in attività non sono poi tanti quindi anche la varietà di prodotti sul mercato è limitata e spesso si tratta di uno stesso prodotto di provenienza asiatica, spesso di qualità non eccelsa, venduto da più marchi.

    Troviamo infatti nella fascia più economica del mercato , entro i 100-150 euro, dei prodotti completamente in plastica , spesso dalle forme retrò, che a volte hanno le casse integrate e che hanno un grosso difetto: non è possibile calibrare in maniera corretta il peso della testina, questo significa che la testina con l’uso andrà a graffiare il disco più del dovuto, rovinandolo e questo significa dover buttare il disco dopo pochi ascolti: se è vero che si risparmia all’acquisto, per contro si va a rovinare la propria collezione di dischi, pensate se abbiamo sul piatto qualche edizione introvabile di grande valore, economico o anche affettivo perché magari appartenuto a vostro padre o vostro nonno, il mio consiglio è evitare questi plasticoni, meglio spendere poche decine di euro in più per prodotti che anche se non avessero il miglior suono del mondo quantomeno non rovinano i dischi.

    Troviamo poi dei prodotti di fascia media, dai 150 ai 350 euro, che quanto meno hanno braccio regolabile e testine sostituibili con facilità, nonostante quasi tutti provengano dalla stessa fabbrica in cina si differenziano per il marchio, a volte per l’estetica e per qualche caratteristica tecnica: alcuni hanno la trasmissione a cinghia , più silenziosa ma soggetta ad usura, e alcuni quella diretta , preferibile per un uso da dj dove si ha necessita di variare la velocità e di poter fare lo “scratch”, qualcuno ha la connessione bluetooth per poterli collegare ad una cassa o ad una cuffia senza passare dall’impianto, molti hanno una presa usb per poter digitalizzare al computer i vecchi vinili,  quasi tutti quelli di produzione moderna hanno un’uscita rca standard preamplificata , adatta all’ingresso aux degli impianti recenti, al posto di quella phono dei vecchi impianti o comunque di un selettore per poter scegliere la tipologia di uscita.

    Troviamo poi prodotti di fascia medio-alta prodotti da case specializzate , sia di recente costituzione, che con una lunga storia alle spalle nella costruzione di giradischi dove l’attenzione ai dettagli e alla qualità è molto alta, ma anche il prezzo di listino: è la soluzione ideale per chi ha già esperienza coi giradischi, suonano meglio ma spesso richiedono qualche attenzione in più , e magari l’acquisto di qualche accessorio dedicato, che li rendono poco adatti a un neofita.

    La soluzione alternativa è invece recuperare un vecchio giradischi: dato che si tratta di un prodotto relativamente semplice, spesso basta una pulizia, una eventuale sostituzione della cinghia e/o della testina per rimetterlo in funzione. Sicuramente la qualità costruttiva, anche dei prodotti all’epoca relativamente economici, ad esempio quelli di produzione giapponese, è migliore di quelli di attuale produzione anche di un certo prezzo.

    L’unica cosa a cui stare attenti è che quasi sicuramente il giradischi avrà solo l’uscita phono quindi se vogliamo collegarlo agli ingressi aux di un impianto moderno , a meno che non abbia un ingresso phono dedicato presente ormai solo in prodotti di alta fascia , ci dovremo procurare un preamplificatore phono, che comunque si trova anche con 30 euro.