Tag: criptovalute

  • E’ il momento di investire in bitcoin?

    E’ il momento di investire in bitcoin?

    Parlando di investimenti, a seconda dei periodi e del valore che riescono a raggiungere le criptovalute come il bitcoin diventano argomento di interesse, spingendo nuovi investitori ad avvicinarsi a questi strumenti.

    Purtroppo come spesso succede con gli strumenti finanziari quando uno strumento diventa di pubblico dominio potrebbe essere già tardi, e col bitcoin che ha toccato i 100.000 dollari il rischio che possa ritracciare é alto, ma è pure vero che la ricerca di beni rifugio e un’amministrazione americana favorevole alle valute digitali potrebbe anche spingere il valore anche piú in alto nel futuro.

    Tutto sta nel capire se si puó fidare e se il momento è ancora buono per comprare o se é giá il tempo di vendere, come si farebbe nel mercato azionario in tempi di euforia.

    ripple etehereum and bitcoin and micro sdhc card

    Il problema è che le criptovalute a differenza di altri strumenti finanziari piú tradizionali sono molto piú volatili e la possibilitá che il valore possa crollare da un momento all’altro , magari per riprendersi almeno in parte dopo qualche tempo, non è così improbabile, quindi diventa essenziale conoscere molto bene il mercato e soprattutto sapere esattamente quando comprare e quando vendere.

    Infatti con un investimento tradizionale i tempi necessari a recepire i trend del mercato sono piú rilassati anche a causa dei tempi tecnici richiesti dal mercato, mentre con le criptovalute lavorando in tempo reale vendere un asset alle 2 del mattino anziché alle 10 potrebbe fare una differenza essenziale per il proprio portafoglio.

    Purtroppo basta un problema ad un exchange o una nuova legge da qualche parte del mondo ed il valore potrebbe schizzare immediatamente verso l’alto o verso il basso, quindi è necessaria una competenza specifica che magari manca ad un investitore più tradizionale.

    close up shot of silver and gold round coins

    Inoltre diventa essenziale essere capaci di capire eventuali bolle speculative e stare alla larga dalle cosiddette shitcoin, quelle nuove valute che promettono all’inizio grandi guadagni ma che potrebbero scomparire da un momento all’altro, lasciando gli investitori con un cumulo di carta straccia.

    Bisogna ricordarsi che nonostante la decentralizzazione, la maggior parte delle valute virtuale non hanno alle spalle la garanzia di uno stato o di un ente riconosciuto globalmente, quindi nonostante i guadagni promettenti i rischi sono sicuramente elevati.

    Pertanto diventano interessanti in una strategia di diversificazione, dove puó essere un idea dedicargli una piccola fetta dei nostri investimenti, magari da allargare solo quando ci saremmo fatti una conoscenza approfondita dello strumento e soprattutto senza renderlo l’unico asset del nostro mix finanziario.

    selective focus of a bitcoin on laptop computer

    Ma sicuramente vale la pena informarsi e valutarlo, magari investendo una cifra piccolissima che potremmo permetterci di perdere come fosse una scommessa sportiva, e magari utilizzare dei simulatori di investimento che ci consentono di fingere l’investimento senza usare denaro reale prima di buttarsi nell’investimento con soldi veri.

  • E’ il momento di investire in beni rifugio?

    E’ il momento di investire in beni rifugio?

    La situazione geopolitica in corso con guerre quasi alle porte di casa e rischi di escalation che potrebbero portare facilmente i paesi occidentali in guerra ci portano a ripensare i nostri investimenti.

    Infatti ci si sta preparando al ritorno di una sorta di guerra fredda con due blocchi ben distinti: uno che ruota intorno agli Stati Uniti e un’altro intorno alla Cina, e con la vittoria di Trump alle elezioni americane, è probabile che questi due blocchi si allontaneranno ulteriormente, con l’introduzione di dazi e una separazione tra quella che era la fabbrica del mondo , la Cina, con quella che era la fabbrica dell’economia , gli Stati Uniti.

    Il problema é che la maggior parte delle produzioni, anche quelle piú banali, dipendono dagli stabilimenti e dalle materie prime cinesi, e che il know how della produzione dopo decenni di delocalizzazioni non é piú in mano agli occidentali.

    man wearing orange hard hat

    Se poi aggiungiamo che la guerra in Ucraina ha privato l’Europa dell’accesso all’energia a basso costo, rendendo poco competitive le proprie fabbriche e creando danni importanti alla propria economia, con chiusura o vendita di fabbriche e perdite di posti di lavoro, questo cambia gli scenari anche di casa nostra.

    In pratica l’America rischia di ridimensionarsi, la Cina potrebbe perdere una parte importante della propria clientela, mentre l’Europa rischia di collassare: questo significa che investire in azioni potrebbe diventare piú rischioso, specie per alcune categorie, ma anche i titoli di stato, specie quelli europei, potrebbero cambiare pelle diventando forse piú redditizi ma sicuramente piú rischiosi.

    Quindi potrebbe essere il caso di iniziare a diversificare maggiormente gli investimenti per tutelarsi da possibili default e di rivolgersi a beni rifugio, che possono essere l’ancora di salvezza nei periodi dove soffiano venti di guerra.

    gold bar lot

    E il bene rifugio per eccellenza è l’oro che storicamente, grazie alla sua scarsità, permette una tutela dei propri soldi, specie in caso di svalutazione e inflazione.

    Ma anche il bitcoin, spinto dall’amministrazione Trump, potrebbe essere una sorta di bene rifugio, e l’aumento del suo valore a quasi 100.000 dollari ne è una prova, nonostante si tratti di un prodotto piú rischioso, instabile e speculativo.

    Altra idea potrebbe essere investire in azioni o strumenti finanziari legati a settori imprescindibili per la nostra vita, come utilities che trattano beni di prima necessitá o servizi essenziali, senza trascurare quelle aziende che dalle guerre ottengono vantaggi e commesse, cosi come investire in materie prime che possono beneficiare di maggiore domanda in periodo di guerra .

    stock exchange board

    Anche investire in valute forti o in titoli di stato di paesi sicuri dovrebbe garantire sicurezza, ma un ingresso dell’occidente in guerra potrebbe sparigliare le carte e rendere pericoloso un paese ritenuto storicamente sicuro: giá adesso l’economia tedesca, traino dell’Europa é in affanno, un’entrata in guerra in un ipotetica, ma non certo impossibile, guerra mondiale potrebbe cambiare pesantemente gli equilibri e i rapporti di forza.

    Ad ogni modo la chiave è diversificare ancora di piú gli investimenti, in modo che se qualcosa dovesse andare storto da una parte, si possa recuperare da un’altra o quanto meno evitare di perdere completamente il valore dei nostri asset.

    E se magari si riesce a vedere lungo e ad investire su qualcosa che magari adesso non sembra particolarmente interessante, ma che potrebbe acquisire valore quando le acque si saranno calmate potrebbe essere la soluzione per sfruttare i venti di guerra a proprio vantaggio.

    bitcoins and u s dollar bills

    Voi cosa ne pensate? Avete altre idee o consigli per investire in periodi particolari come questi?

  • Conviene tenere fermi i soldi sul conto?

    Conviene tenere fermi i soldi sul conto?

    Oggi vi faccio una domanda alquanto ovvia che avrete sicuramente visto nel titolo, conviene tenere i propri risparmi fermi sul conto in banca? E la risposta è ovviamente no, specie di questi periodi di tassi negativi, dove in pratica le banche pagano per prestare il denaro, ma con l’inflazione in aumento a causa della pandemia.

    Tenere i soldi fermi in banca se è vero che li mette al sicuro da investimenti sbagliati, dato che qualsiasi investimento , anche il più sicuro ha una componente di rischio, e che comunque i soldi  in banca hanno la tutela del fondo interbancario che vi copre fino a 100.000 euro anche in caso di fallimento della banca è pur vero che non solo non vi rendono, ma finiscono per costarvi in canoni, tasse e ora pure in interessi negativi, specie se a seconda delle banche superate una certa soglia di liquidità senza investirli o senza acquistare da loro dei prodotti o servizi che possano remunerare la gestione del conto come mutui o assicurazioni.

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    Alcune banche sono arrivate a chiudere i conti di chi ha troppa liquidità, o ad applicare delle condizioni capestro, ma anche chi non arriva a somme importanti farebbe bene a investire quei soldi quantomeno per evitare che il capitale venga eroso dall’inflazione e dai costi.

    Ma come fare se ci si dovesse trovare in queste situazioni? In teoria si potrebbe spostare parte della cifra in un’altra banca o in un conto deposito, ugualmente tutelato dal fondo interbancario, ma si rischia che i costi raddoppino e che comunque gli interessi non vi vengano pagati o siano talmente bassi da non coprire le spese.

    La vera risposta è che quei soldi vanno investiti in qualche modo, gli strumenti sono tanti, dai più sicuri come le obbligazioni, dalle pensioni integrative ai piani d’accumulo, ai fondi di investimento o alle azioni, passando da una miriade di soluzioni intermedie come gli ETF, a prodotti più particolari come il forex o le criptovalute.

    Ovviamente ogni prodotto ha le sue caratteristiche, i suoi costi, la sua tassazione e spesso richiede una certa competenza per evitare di fare la scelta sbagliata, senza considerare che tendenzialmente gli investimenti più remunerativi sono quelli più rischiosi, dove se le cose per qualche ragione non vanno come preventivato rischiate di perdere parte se non tutto il vostro capitale.

    Ragione per la quale è essenziale differenziare i propri investimenti, di modo che, parafrasando il mondo delle corse, puntando su più cavalli alla volta, anche se non guadagnerete il massimo, avrete le spalle coperte se avete puntato sul cavallo sbagliato.

    Inoltre va anche considerato che chi vi propone l’investimento, spesso la stessa banca o l’ufficio postale dove vi servite abitualmente potrebbe essere in conflitto di interessi, proponendovi delle soluzioni non in base alle vostre reali necessità, ma in base alle migliori commissioni che vengono retrocesse loro dal fondo o dal gestore dell’investimento.

    Se le cifre in ballo fossero considerevoli ci si potrebbe permettere qualcuno che amministri per noi in maniera indipendente i nostri investimenti , li segua e faccia in modo che rendano sempre al meglio, ma se le cifre in ballo sono esigue i costi del gestore non si ripagherebbero, quindi o si è capaci di fare da se , studiando i mercati finanziari e investendoci sopra tempo e denaro, cosa che ci farebbe anche risparmiare ma che lascia totalmente a noi le redini del nostro investimento con il rischio di farsi prendere dal panico o da eccessiva euforia e dilapidare il capitale con una mossa sbagliata, anche se ci si può sempre affidare a dei prodotti che possano offrire un giusto compromesso tra costi, facilità di gestione e rischio.

    Poi come detto la propensione al rischio è un fattore soggettivo, se uno sceglie una linea più prudente, è difficile che ci si vada a perdere dei soldi, ma gli interessi maturati saranno tendenzialmente minori di chi ha scelto una linea più aggressiva ,dove il rischio di poter perdere dei soldi è compensato dal maggiore interesse: soluzione magari adatta a chi un orizzonte temporale più lungo e può permettersi di aspettare per recuperare un investimento, cosi come ci sono investimenti che permettono di disinvestire a piacimento e altri che permettono l’uscita solo in determinate finestre temporali, a meno di pagare penali o rischiare di perdere denaro

    Il prodotto o i prodotti giusti e la strategia dipende dagli obiettivi che ci si pone, se il nostro scopo è poterci permettere tra qualche tempo di comprare una casa di proprietà, faremo degli investimenti diversi da chi vuole proteggere un suo gruzzolo dall’inflazione, tutto sta nel trovare le soluzioni migliori che possano fare alle nostre esigenze, che variano da persona a persona, quello che rimane valido è il fatto che di questi tempi tenendo i soldi fermi si perde del denaro.

    Questo non significa però investire fino all’ultimo euro presente nel conto, è sempre bene tenere da parte una certa quantità di liquidi in modo da poter far fronte ad un’emergenza o una spesa improvvisa: la facciata del condominio, un’incidente, la macchina da cambiare o magari si apre una possibilità inaspettata che richiede un pagamento immediato, e dover attendere dei lungi tempi per disinvestire potrebbe farci saltare l’affare.

    E’ un mondo certamente complesso, dove le truffe o quanto meno i cattivi investimenti possono essere dietro l’angolo specie dietro le sirene di interessi particolarmente invitanti, quindi è bene stare molto attenti a cosa si firma e informarsi bene su cosa si sta sottoscrivendo, i suoi costi, il suo funzionamento e anche la sua tassazione che potrebbe erodere i lauti guadagni che ci aspettavamo.

    antique bills business cash

    Voi conoscevate questi aspetti, avete qualche dubbio, curiosità o prodotto da segnalare? Fatelo nei commenti. A presto. Ciao!