Tag: consumo

  • Come salvarsi dalle bollette

    Come salvarsi dalle bollette

    Uno dei modi per ottimizzare le spese familiari è quello di risparmiare sulle bollette, cosa che può essere fatta limitando i consumi utilizzando comportamenti più virtuosi e apparecchi più efficienti, ma anche scegliendo degli operatori più economici e delle tariffe che meglio rispettano le nostre esigenze di consumo.

    Cambiare operatore, sia che si tratti di telefonia, di connessione internet o di luce e gas generalmente potrebbe farci risparmiare se sul mercato sono comparse offerte più convenienti, magari con delle condizioni molto vantaggiose per convincerci al cambio.

    Ma non sempre il cambio è vantaggioso, perchè magari abbiamo sottoscritto degli abbonamenti quando i prezzi erano più bassi o perché il nuovo operatore ha dei costi o delle tariffe che non sono convenienti per l’uso che facciamo della nostra utenza, o perchè ha delle fasce orarie o delle limitazioni che non si addicono alle nostre esigenze.

    Questo significa che prima di cambiare operatore dobbiamo conoscere bene quanto paghiamo abitualmente , quanto e come consumiamo , sia essa telefonia, connessione a internet , luce o gas, e leggere attentamente le condizioni dell’operatore con il quale vorremmo cambiare il nostro contratto, andando a simulare la spesa dell’ultimo anno per capire se, e quanto avremmo potuto risparmiare cambiando operatore.

    Volendo cercare il miglior operatore, ci si deve però districare in una giungla di offerte, operatori e condizioni che possono variare molto, con il rischio , se si sceglie quello sbagliato, di trovarci a pagare anche di più del nostro attuale contratto, al quale difficilmente potremmo ritornare dopo un cambio azzardato.

    Questo significa che prima di firmare un nuovo contratto, magari pressati da un venditore o un call center con un’offerta a breve scadenza bisogna essere ben consci delle nuove condizioni e di quanto si potrà effettivamente risparmiare.

    Il consiglio è quindi quello di farsi mandare tutta la documentazione , magari per mail, con indicate chiaramente le tariffe, prima della firma in modo da poter simulare i costi e confrontarla con le bollette del nostro attuale operatore, senza che un venditore interessato a piazzare un contratto possa farci credere che ci sia un risparmio in realtà inesistente, o addirittura farci spendere di più.

    close up photo of accounting documents

    Alternativamente una buona idea è quella di informarci in autonomia senza attendere che un venditore venga a proporci un nuovo contratto, magari utilizzando dei comparatori e approfondendo le offerte dei vari operatori.

    Per farlo si dovrà avere a disposizione le ultime bollette, preferibilmente quelle dell’ultimo anno , specie per quelle utenze come luce e gas dove i consumi variano in base alla stagione, per individuare consumi e modalità.

    person putting coin in a piggy bank

    Ricordiamoci anche che i comparatori privati, cioè non afferenti ad un autorità indipendente come il portale offerte di arera per luce e gas, guadagnano dagli operatori e quindi vi proporranno offerte solo degli operatori con i quali hanno degli accordi , magari nascondendovi offerte più vantaggiose.

    Esistono poi dei servizi più evoluti di comparazione che permettono di caricare le nostre bollette in una app o in un sito per sapere se e quanto è possibile risparmiare, semplificandoci la vita nei calcoli: anche in questo caso il servizio potrebbe non essere convenzionato con l’offerta migliore sul mercato , che magari riesce a mantenere i prezzi più bassi proprio perchè non paga intermediari, ma comunque il solo fatto di indicarci che esistono offerte migliori di quella attualmente in uso può stimolarci nella ricerca di un’alternativa.

    electrician fixing an opened switchboard

    Ad ogni modo il cambio dei contratti generalmente avviene in maniera semplice e con la burocrazia gestita dal nuovo operatore: basterà indicare nel nuovo contratto le nostre generalità e un codice identificativo indicato in bolletta (codice di migrazione per le offerte internet e telefoniche , codice pod per la luce, e codice PDR per il gas).

    A seconda della tipologia dell’utenza il cambio può richiedere il cambio di apparati, come nel caso di un router internet, di una sim o avvenire in maniera del tutto trasparente come nel caso della fornitura elettrica: in questo caso, dato che i tempi di cambio possono essere di diverse settimane , durante il cambio potrebbe non essere chiaro quale operatore ci stia fornendo il servizio al momento.

    E in quest’ultimo caso bisogna essere particolarmente accorti a non firmare cambi di contratto indesiderati, magari rispondendo ad una telefonata di call center truffaldini, che una volta ottenuto il nostro codice POD, magari con la scusa di una consulenza o spacciandosi per il nostro operatore potrebbe attivare a vostra insaputa  un nuovo contratto di cui potreste accorgervi dopo qualche mese al ricevimento di una bolletta di un operatore sconosciuto per la vostra utenza, a differenza di altre tipologie di contratto, dove il contatto di di un installatore o la ricezione di un apparato potrebbe mettervi subito in guardia da un cambio di contratto indesiderato.

    Ad ogni modo se si vuole risparmiare è essenziale conoscere bene, quanto, come consumiamo e quali sono le nostre condizioni contrattuali al momento, di modo da poterle confrontare con quelle di un ipotetico nuovo operatore, facendo attenzione alla stagionalità dei consumi: ovviamente a seconda dei nostri impianti spenderemo di più in inverno per riscaldarci, con consumi di gas o di elettricità maggiori, così come avremo dei consumi più alti nei mesi più caldi se utilizziamo i condizionatori, quindi è bene prendere a riferimento i consumi annuali, facendo attenzione al fatto che potremmo usare sistemi differenti per lo stessi servizio, come  riscaldarci (ad esempio caldaie a gas, stufe elettriche o a pellet), cucinare (gas o elettricità) o per caricare un eventuale auto elettrica che potrebbero spostare consumi e quindi convenienza da una tipologia di utenza ad un‘altra, vanificando le nostre stime.

    blue solar panel board

    Voi cambiate spesso operatore o preferite evitare di impelagarsi in calcoli astrusi per risparmiare pochi euro?

  • Il telepedaggio a consumo conviene davvero?

    Il telepedaggio a consumo conviene davvero?

    E’ notizia recente la diffusione nei supermercati, autogrill, negozi di elettronica e siti e-commerce di un nuovo apparecchio di telepedaggio a consumo di Telepass chiamato Grab&Go, acquistabile e attivabile in autonomia grazie ad una app senza bisogno di passare da call center o punti blu.

    In realtà non è cosi semplice come ci si potrebbe aspettare visto che vanno registrate le targhe, massimo due per dispositivo, e soprattutto un metodo di pagamento dato che la cifra di 29.90 euro pagata al negozio copre il costo del dispositivo che rimarrà in nostro possesso, ma non il costo del servizio, un euro al giorno, per i soli giorni di utilizzo del servizio, né i costi del pedaggio.

    Oltre al costo di acquisto del dispositivo, che rimane di nostra proprietà va inoltre aggiunto il costo di attivazione, di 20 euro, salvo promozioni.

    E alla fine non è cosi conveniente se lo si confronta con le formule a consumo della concorrenza, visto che Unipol Move fa pagare 0.50 euro al giorno , sempre per i soli giorni di utilizzo, e si pagano solo 5 euro di attivazione per l’attivazione del dispositivo in comodato.

    E il concorrente MooneyGo fa una formula differente, che può fare a caso a chi usa le autostrade solo in alcuni periodi dell’anno, dato che si pagano 2.20 euro al mese, per i soli mesi di utilizzo, più 10 euro di attivazione.

    Ma sopratutto, a meno di usare le autostrade veramente sporadicamente le formule a consumo non sono particolarmente convenienti nei confronti di una formula tradizionale.

    Infatti già con 1.50 al mese si accede al servizio base in abbonamento, e spesso il primo anno di canone viene omaggiato: nel caso di UnipolMove basta usare l’autostrada per più di 3 volte al mese per rendere conveniente il servizio base.

    Per Mooney Go il discorso dipende da quanto usiamo autostrade e servizi di telepedaggio, dato che con il servizio in abbonamento si spenderebbe 1.50 euro al mese anziché 2.20 , e si risparmiano 5 euro sull’attivazione, ma si pagano tutti i mesi indipendentemente dall’uso o meno del servizio.

    Per Telepass , nonostante i prezzi più alti, vige il ragionamento fatto per Unipol Move : con la formula ad abbonamento Telepass Sempre si spendono 3.90 euro mensili, quindi sopra i tre giorni al mese conviene l’abbonamento, e ancora di più se ci si rivolge ad un concorrente dato che pagando 1.50 al mese basta usare il telepedaggio più di una volta al mese per rendere l’abbonamento conveniente rispetto al gettone di 1 euro al giorno.

    Alla fine dipende molto dall’uso che si fa di autostrada o dei servizi di telepedaggio , utilizzandolo per esempio per pagare parcheggi , Area C di Milano o il traghetto dello stretto di Messina: se lo si usa già più di 2 volte al mese, meglio rivolgersi ad un abbonamento di uno dei nuovi operatori, più economici dello storico Telepass.

    Se invece l’uso è sporadico, e non si vuole comunque fare la fila al casello, Unipol Move è ottimo per usi occasionali , come prendere l’autostrada per raggiungere un centro commerciale o una gita fuori porta ogni tanto, mentre la formula di Money Go è utile se si usa solo in determinati periodi dell’anno , come quelli di vacanza, anche più volte nel mese.

    Voi li utilizzate? Avete lo storico Telepass o siete passati ai nuovi operatori, magari usufruendo di qualche promozione di benvenuto?

  • Anche le auto ferme devono pagare l’assicurazione

    Anche le auto ferme devono pagare l’assicurazione

    Chi ha piú di un veicolo, come una moto o un’automobile che affianca a quella usata tutti i giorni, ad esempio una macchina d’epoca, una moto o una macchina sportiva, come la classica decapottabile che usa saltuariamente, sa di dover sostenere delle spese indipendentemente dal fatto che venga usata o meno. 

    Ad esempio il bollo é dovuto anche se la macchina o la moto non circolano, dato che si tratta di una tassa di possesso, a meno che non si tratti di un veicolo con piú di 30 anni, mentre sino a poco tempo fá l’assicurazione non era dovuta se il veicolo non circolava su strada.

    red and white vintage car parked in front of blue and white food stall

    Infatti a meno che non la si parcheggiasse per strada dove in linea teorica potrebbe causare dei danni anche se non circola effettivamente, se la si teneva ferma in garage o in un area privata o se la si usava solo dentro una proprietá privata , ad esempio solo in pista, senza uscire nella strada pubblica non si era tenuti a pagare l’assicurazione.

    Purtoppo peró le cose sono cambiate recentemente in seguito al recepimento di una direttiva europea che impone che qualsiasi mezzo debba essere assicurato anche se non circola per strada, con poche deroghe a questo obbligo, cosa che potrebbe pesare particolarmente per le tasche di collezionisti di vecchi rottami, che probabilmente valgono meno del premio annuale richiesto dalle assicurazioni.

    woman in yellow shirt driving a silver car

    Infatti a meno che il veicolo non sia stato radiato, sottoposto a fermo amministrativo o non idoneo alla circolazione in quanto mancante di parti importanti come ad esempio il motore,  dovrà pagare comunque l’assicurazione.

    Una parziale scappatoia é data dalla sospensione dell’assicurazione, che ora viene normata e che comunque deve essere mantenuta attiva per almeno 2 mesi l’anno, o un mese per i veicoli storici, e che ora prevede una multa maggiorata per chi circolasse su strada con assicurazione sospesa.

    Si tratta di uno strumento conosciuto da chi usa saltuariamente il mezzo, che usandolo solo qualche mese all’anno per risparmiare ha la possibilitá di sospendere la polizza per riattivarla nei mesi di interesse, allungando la validitá della propria polizza : se ad esempio usiamo la macchina solo d’estate per 3 mesi , la nostra polizza annuale potrebbe avere la sua durata diluita a quasi 4 anni.

    white and black bobber bike

    Non tutte le assicurazioni permettono questa possibilitá, certe limitano il numero o il periodo di sospensione ed alcune richiedono un costo amministrativo quando si blocca o si riattiva la polizza, ma comunque sempre molto meno che dover pagare per intero l’assicurazione si una vettura che sta per mesi ferma.

    L’alternativa possono essere le assicurazioni a consumo, di cui vi parlavamo in un articolo precedente, dove si paga il premio in base ai chilometri percorsi, anche se comunque viene addebitato un chilometraggio minimo che potrebbe renderle non convenienti nei confronti di qualche agevolazione assicurativa dedicata a veicoli storici o membri di club , federazioni o scuderie motoristiche riservate agli associati.

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    Quindi il tenere in garage dei mezzi vecchi, usati poco per via dell’etá o della necessitá di manutenzione, magari appartenuti ad un parente o di scarso valore potrebbe costarci molto salato, in aggiunta all’eventuale affitto degli spazi e della regolare manutenzione che comunque deve essere fatta per mantenere il mezzo in efficienza.

    Ovviamente questo porterá molti collezionisti a liberarsi dei mezzi meno utilizzati con un deprezzamento del valore dei mezzi in virtú della maggiore offerta sul mercato, cosa che potrebbe avvantaggiare chi deve comprare, ma che creerá dei danni a chi deve o aveva in mente di vendere.

    yellow vespa parked in park

    Tralaltro questa normativa si estende anche a delle tipologie di veicolo che prima non erano interessate dalle assicurazioni, come i rimorchi o i mezzi di locomozione elettrici come monopattini, segway e simili che vengono assimilati ai fini assicurativi a quanto in vigore per automobili e motocicli.

    Purtoppo si tratta dell’ennesimo colpo nei confronti della mobilitá personale, e tra normative ambientali , costi di acquisto e mantenimento dei veicoli saliti alle stelle, spese di  parcheggio e ingresso nei centri cittadini, nuovi e sempre piú stringenti obblighi di legge diventa sempre piú complesso potersi muovere con un proprio mezzo proprio in autonomia, senza doverlo noleggiare o utilizzare un mezzo pubblico con orari e costi non sempre convenienti per le proprie necessitá.

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    Voi ne eravate al corrente? Vi disferete di qualche mezzo o pagherete comunque l’assicurazione per un mezzo fermo? Avete qualcosa da aggiungere, qualche dubbio, domanda o curiositá? Scrivetelo nei commenti!