Fare la spesa

  • Come trovare mascherine gel mani e altri prodotti difficili da recuperare

    Come sappiamo bene in questo periodo per via del coronavirus alcuni articoli come mascherine, gel igenizzanti per le mani o lievito sono diventati difficili da trovare, e quando si trovano i prezzi sono esageratamente alti, quindi ecco qualche dritta per aiutarvi a risolvere la situazione.

    Purtoppo è una legge del mercato, se la domanda è superiore all’offerta i prezzi salgono. Questo non significa che necessariamente chi ce li vende stia necessariamente speculando, perché semplicente anche lui potrebbe averli pagati cari dal suo grossista ma decide di vendere il prodotto seppure a prezzi normalmente fuori mercato per rendere un servizio ai suoi clienti.

    Ovviamente c’è chi se ne approfitta e quando si vede lo stesso prodotto dello stesso produttore e dello stesso formato a 1.50 euro in supermercato e a 6.99 in un altro il dubbio che qualcuno ci stia marciando è quanto meno lecito.

    Pertanto quando andiamo ad acquistare un prodotto di cui sappiamo la forte richiesta è bene non farci fregare dal prenderlo ad ogni costo senza accertarsi del prezzo, magari fidandoci del suggerimento di un’amico che lo ha già acquistato o del prezzo praticato il giorno precedente, e nel caso fosse troppo caro non abbiate remore a lasciarlo sullo scaffale, anche perché seppure importanti molti di questi beni super richiesti per molti di noi non sono effettivamente di così vitale importanza.

    Ho sentito di mascherine vendute a 18 euro l’una , quando prima del virus si trovavano a 30 centesimi, confezioni di 100ml da gel per le mani venduti a 10 euro quando si potevano trovare tra gli 1 e i 3 euro al massimo prima del virus: in questi casi meglio lasciare perdere: se ci laviamo spesso le mani con acqua e sapone non è necessario il gel per le mani, cosi come le mascherine in molti casi non sono utili se non a consentirci l’ingresso nei negozi che altrimenti ci verrebbe negati, ma anche li piuttosto che strapagare una mascherina certificata o acquistare a caro prezzo qualcosa di non conforme se non si trova di meglio ci si puo organizzare con soluzioni fai da te.

    Il discorso quindi verte sulla disponibilità effettiva dei prodotti, della qualità e dal prezzo. Il suggerimento è di vedere cosa si trova nei negozi fisici della zona, anche mettendo in conto di pagare un po di più , ma come dicevo prima , evitando di strapagare perche non si tratta di una questione di vita o di morte.

    Se non troviamo nulla cerchiamo bene in rete, molti di noi saranno a casa e avranno tempo per scandagliare offerte varie, ma senza farsi fregare: purtroppo ci sono venditori che si approfittano della situazione gonfiando i prezzi oltre misura, in qualche caso dove seppure i prezzi sono accettabili le spese di spedizione o i tempi o le modalità di consegna rendono l’offerta poco praticabile .

    Un suggerimento è scandagliare oltre i soliti siti dove fate acquisti online, anche i siti delle catene di articoli casalinghi, brico, parafarmacie online o simili che possono trattare quegli articoli anche se non è il loro principale genere di prodotti, sempre che abbiate la fortuna che ci sia la disponibilità , magari controllando giorno per giorno che non sia arrivata nuova merce e sempre con un‘occhio ai prezzi. Io stesso ho trovato il gel per le mani a prezzi pre virus e in quantità nel sito di una nota catena di articoli casalinghi e ho fatto subito scorta.

    Guardate anche i vari marketplace, le piattaforme dove è possibile per i commercianti vendere i propri prodotti: amazon, ebay, eprice, anche facebook hanno le loro: potreste avere la fortuna di incontrare venditori con disponibilità della merce a prezzi accettabili, verificate però la serietà del venditore, dato che qualcuno poco serio potrebbe approfittare della situazione: i prodotti devono essere effettivamente disponibili e recapitabili in breve tempo, quindi devono essere fisicamente se non in italia almeno in europa,  oltre ad essere di qualità: in giro visto la penuria di prodotti girano mascherine fatte in casa o non certificate a prezzi alti: se proprio devo spendere, meglio qualcosa di sicuro.

    Altra soluzione sono i marketplace cinesi come gearbest, banggood, aliexpress,  tomtop, tinydeal, joybuy e simili, spesso hanno magazzini di appoggio in europa e in questo periodo c’è molta disponibilità di articoli contro il coronavirus, anche se a prezzi non sempre economici. Nel caso valutate bene i costi e i tempi di consegna, preferendo la spedizione dall’europa se possibile o quanto meno la modalita italy direct/europe direct che consente di accellerare i tempi di consegna bypassando le dogane.

    Diciamo che trovare certi articoli sta diventando difficile ma non impossibile. Voi come vi state organizzando? Se avete suggerimenti o qualche domanda fatemela pure nei commenti e vi risponderemo.

  • La spesa ai tempi del coronavirus

    Questo articolo vuole essere una riflessione sulla spesa in questo periodo di coronavirus, visto che l’obbligo di stare a casa per molti di noi ha fatto cambiare le nostre abitudini in fatto di spesa.

    E’ infatti preferibile per tante ragioni sia sanitarie che pratiche non fare piccole spese quotidiane, ma concentrarle in una più grande da fare una o due volte la settimana, vuoi perché più si si sta a casa e meno si rischia di infettarsi e di infettare, ma anche perché a causa dell’ingresso contingentato e l’obbligo di grandi distanze di sicurezza, ci troviamo costretti a fare lunghe file solo per accedere al supermercato.

    Anche il supermercato dove facciamo la spesa potrebbe non essere più quello dove ci rifornivamo prima del virus , dato che non è generalmente consentito spostarsi  in un comune diverso da quello dove di risiede, e spesso gli ipermercati non sono situati nel nostro, e quindi saremo costretti a rivolgerci a un diverso punto vendita , magari di una diversa catena, con prezzi e assortimenti differenti da quelli di cui ci eravamo abituati, quindi si esce dalla nostra confort zone.

    Infatti vuoi per la mancanza o la scarsa disponibilità di alcuni articoli, vuoi perché facendo la spesa con meno frequenza si acquistano prodotti diversi,  e cambiano anche i prezzi che paghiamo.  Alcuni prodotti meno disponibili vengono sostituiti con altri simili, che magari sono di diversa qualità o più costosi, e un po’ perchè al supermercato non si può più perder tempo come un tempo, e un po’ per evitare di doverci tornare si prende quello che c’è disponibile al momento, anche se costa di più o non è della marca che preferiamo.

    Questo nuovo atteggiamento rende quasi inutile il ruolo del volantino delle offerte, dato che non è più possibile saltare da un supermercato all’altro, e quindi la disponibilità dei prodotti, la possibilità di fare meno fila o la vicinanza da casa sono più importanti del prezzo dei prodotti stessi.

    Ma cambia anche quello che compriamo: stando maggiormente in casa si comprano più certi prodotti di altri, per esempio molta gente si sta cimentando ai fornelli,  nel fare il pane o i dolci quindi spariscono velocemente lieviti e farina, divenuti rari quanto amuchina e mascherine, mentre si comprano meno altri prodotti, come i prodotti pasquali: considerato che dovremo stare a casa a pasqua e pasquetta senza amici e parenti, gli agnelli, le colombe e le uova di pasqua si vendono meno e si trovano in offerta, anche nei giorni precedenti le feste quando di solito i prezzi si alzavano per via della grande domanda.

    Per molti questa clausura forzata ci ha fatto conoscere la spesa a domicilio, sia online che telefonica , praticata sia dal mercato o dalla bottega sotto casa, sia da grossi supermercati e siti specializzati, e probabilmente nel modo più traumatico, dato che essendoci una richiesta elevata i disservizi spesso sono all’ordine del giorno: dai tempi di consegna biblici , anche dopo 10 giorni dall’ordine , a orari di consegna non rispettati, a prodotti esaurito o non consegnati , al servizio clienti non raggiungibile per poter risolvere i problemi.

    Anche chi vende non era certo preparato al servizio a domicilio, c’è chi lo ha dovuto implementare in fretta e furia e c’è chi già lo aveva ma era pensato per una ristretta nicchia di persone, ora è diventato richiestissimo, tanto che alcuni supermercati si sono dovuti inventare la fila online per accedere al sito per cercare di evitare eccessive lentezze nella navigazione, oltre alla necessità di ricollegarsi dopo la mezzanotte per trovare delle finestre di consegna libere ,e li giù altra fila…, mancate consegne e tanti altri disservizi.

    Code alla spesa online

    Insomma, anche il modo di fare la spesa è cambiato , e probabilmente questo condizionerà anche il modo di farla ad emergenza finita, ci ha fatto cambiare i nostri punti di riferimento , conoscere nuovi prodotti, nuovi negozi e nuovi metodi di fare la spesa, e chissa che questo non sia un bene.

    Voi come fate la spesa in questo periodo? Fatecelo sapere nei commenti.

  • I prodotti su licenza sono una fregatura?

    Quando valutiamo l’acquisto di un qualsiasi prodotto ci troviamo generalmente a scegliere tra varie marche, selezionando tra quelle migliori per il nostro budget, ma spesso abbiamo a che fare con delle marche inaspettate per quel genere di articolo.

    Magari troviamo un’occhiale con il marchio di un famoso marchio di calzature, una valigia col marchio di una squadra di calcio, una maglietta col marchio di un produttore di elettronica, un profumo con il marchio di una casa automobilistica, un’orologio con l’effige di un marchio di abbigliamento e cosi via…

    Si tratta del cosiddetto licensing, dove un marchio famoso viene dato in licenza dal titolare ad un’altra ditta specializzata per produrre determinate linee di prodotto secondarie, generalmente differenti dall’attività prinicipale dell’azienda.

    A volte inoltre viene utilizzata la stessa tecnica quando un grosso marchio vuole dismettere la produzione di alcuni prodotti cedendo il marchio su licenza ad un concorrente, e mantenendolo in casa per il resto della produzione.

    In ogni caso ci si trova ad acquistare un prodotto che non è realizzato dal titolare del marchio, ma da un’azienda terza che non è detto rispetti gli stessi standard qualitativi della casa madre.

    Se la casa madre è un pregiato marchio di lusso tendenzialmente fà una selezione accurata dei propri licenziatari arrivando anche a sindacare sulla qualità dei singoli prodotti licenziati per evitare di sminuire il valore del proprio brand, ma non sempre è così, specie se il marchio è meno importante o se l’articolo su licenza è di una categoria poco affine alla produzione principale di quel marchio: per una casa di moda un quaderno probabilmente non avrà le stesse attenzioni di un occhiale o un profumo.

    Se il marchio invece non è già in partenza dei più prestigiosi, o se si ritrova costretto a cedere le licenze a causa di difficoltà finanziarie, o se il marchio stesso è in decadenza, o ancora in assenza di accurati controlli, è possibile che la licenza finisca in mano ad aziende terze con pochi scrupoli che potrebbero sfruttare il marchio famoso per smerciare prodotti di scarsa qualità, spesso a prezzi elevati o comunque non corrispondenti al valore del prodotto.

    In quel caso è bene evitare il prodotto su licenza o quanto meno informarsi sulla qualità dell’articolo e del reale produttore considerando anche che il licenziatario potrebbe anche avere licenze di più marchi e trattare i singoli marchi in maniera differente, qualcuno con il giusto rapporto qualità/prezzo e qualcuno meno, qualcuno con prodotti di qualità e qualcuno meno.

    Questo spiega anche perchè si trovino nelle bancarelle, nei mercati e nei negozi “low cost” prodotti di marchi prestigiosi, spesso decaduti o su prodotti molto differenti dall’attività principale dell’azienda ,come le calze o le mutande con l’effige di un marchio di abbigliamento di lusso, i trapani o le coperte di una famosa ditta di pigiami, le scarpe antinfortunistiche di una famosa ditta di abbigliamento sportivo, i profumi con il nome di un personaggio dello spettacolo, etc. , non si tratta di falsi, ma di prodotti su licenza che si sono trovati a competere nella fascia bassa del mercato e che probabilmente non sono di qualità particolarmente eccelsa.

    Il problema però è se lo stesso prodotto su licenza lo ritroviamo in punti vendita più seri in mezzo e agli stessi prezzi di prodotti di cui siamo sicuri della qualità: ci possiamo fidare del marchio famoso fuori contesto o è meglio prendere il sicuro con un marchio che ha storicamente sempre prodotto quel genere di articoli?

    Non c’è una risposta univoca: bisogna informarsi sul prodotto, sulla qualità dei prodotti del licenziatario (tenendo conto che a linee e marchi diversi potrebbero corrispondere qualità e prezzi differenti), e in mancanza di informazioni, o di tempo, perchè magari ci si trova davanti a una super offerta del giorno , nel dubbio prendere il sicuro acquistando qualcosa prodotto da chi ha sempre prodotto quel genere di articolo.

    Anche li però un’attenzione all’etichetta, dove è riportato l’effettivo produttore o licenziatario va sempre data: come detto alcune case danno su licenza alcune linee di prodotto ad aziende terze, mantenendo in casa delle altre quindi magari la linea sportiva di quella marca famosa di abbigliamento è su licenza mentre quella elegante è prodotta in casa, oppure la grande casa di elettronica produce in casa le lampadine o gli elettrodomestici, mentre da su licenza all’azienda asiatica di turno i televisori o i computer che sono meno remunerativi per l’azienda.

    Questo non significa che un prodotto su licenza non sia di qualità o che costi sempre più di quanto valga effettivamente, dipende molto dalla tipologia di prodotto licenziato e dalla serietà del brand e del licenziatario: ma c’è da tenere gli occhi aperti specie quando si trovano offerte particolarmente interessanti: un classico esempio è il televisore della famosa marca giapponese o tedesca superscontato al supermercato: con buona probabilità si tratta di un prodotto asiatico di scarsa qualità marchiato con un nome decaduto ottenuto su licenza.

  • Risparmiare su detersivi e prodotti per la casa

    Risparmiare su detersivi e prodotti per la casa

    I prodotti detergenti sulla casa sono uno degli elementi della spesa che si prestano ai maggiori risparmi per svariati motivi: non essendo facilmente deperibili  potremmo avvalerci di offerte famiglia su grandi formati o confezioni multiple, farne incetta in caso di sottocosto, oltre ad essere una categoria di prodotti dove si possono trovare sostituti validi non di marca.

    Ovviamente, come già detto, il prodotto discount va sperimentato, ma spesso la qualità dei prodotti no-brand è buona, specie su alcuni prodotti per la casa e gli accessori per la pulizia (secchi, stracci, scope, etc.)

    Questo significa che l’opzione discount può essere presa in considerazione, ma non solo: anche i prodotti sfusi (alla spina), reperibili in negozi specializzati e in qualche supermercato possono essere un’idea: portandoci da casa il contenitore, andremmo a pagare solo per la quantità desiderata, risparmiando sul prezzo perchè non si paga l’imballaggio e i costi di trasporto per il venditore sono più contenuti.

    Altra possibilità sono i centri specializzati in prodotti per la casa (ad esempio le catene Risparmio Casa, Maury’s, Acqua e Sapone), questi negozi di grandi superficie riescono a fare prezzi più convenienti dei supermercati,  per via delle quantità trattate: non essendo prodotti deteriorabili possono stoccare le merci anche per lungo tempo, pertanto possono piazzare ordini più consistenti ai produttori spuntando dei prezzi più bassi, che si traducono in un risparmio per il cliente. Inoltre, similmente ai discount, si possono trovare dei prodotti col marchio della catena, a prezzi molto conveniente anche fuori dalle offerte volantino, e spesso di ottima qualità .

    Poi ci sono sempre le offerte dei supermercati: spesso vengono fatte delle offerte civetta molto convenienti su confezioni multiple (generalmente non mancano mai nei volantini detersivo per lavatrice, per i piatti, ammorbidente, oltre a  carta igienica e carta casa): non andando a male, possiamo approfittarne, spazio in dispensa permettendo, magari permettendoci di acquistare 3 confezioni a poco più del prezzo che pagheremmo per una sola.

    Ad ogni modo, teniamo sempre a mente il prezzo fuori offerta  e la confezione del prodotto desiderato, spesso in queste offerte i formati o le fragranze dei prodotti possono non essere quelli più comuni, e ciò potrebbe trarre in inganno facendo pensare a un risparmio maggiore di quello effettivo, quando ad essere in offerta multipla è la varietà meno costosa di quel determinato prodotto.

  • Le carte fedeltà multi esercizio

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    Anche in Italia, da qualche tempo a questa parte sono arrivate le carte fedeltà multi esercizio. Sono evoluzioni delle carte fedeltà tradizionalmente rilasciate dai supermercati, per fidelizzare la clientela in cambio di sconti o premi, che col tempo sono diventate indipendenti dal supermercato e che consentono di raccogliere punti anche in altre tipologie di negozi.

    Infatti queste carte consentono l’accumulo di punti non soltanto presso una determinata catena di supermercati, ma anche presso i distributori di carburante,  negozi di elettrodomestici, determinati negozi in franchising, per gli acquisti online in alcuni siti convenzionati, ricariche telefoniche, acquisto di biglietti aerei, etc.

    Il funzionamento è semplice, presentando la carta all’atto dell’acquisto si accumulano dei punti che possono essere utilizzati per ritirare dei premi (a volte con un integrazione in denaro), oppure come buono sconto sulla spesa (opzione che generalmente è più vantaggiosa) al raggiungimento di un determinato numero di punti.

    In pratica cumulando gratuitamente  i punti si ottiene una sorta di sconto (che come detto può essere erogato come premio o come buono spesa), che a conti fatti equivale a circa il 2-3% di quanto speso. Ovviamente il vantaggio per gli esercenti è la fedeltà ,dato che per raccogliere i punti tendenzialmente preferiremo i negozi convenzionati con la nostra carta, e l’utilizzo dei dati del cliente sia per indagini di mercato (esempio lo studio delle abitudini dei clienti), sia per l’invio di comunicazioni promozionali.

    Da noi la pioniera è stata Nectar, carta di origini inglesi , ma evoluzione di una carta fedeltà di una compagnia aerea canadese, che ha coinvolto i supermercati del gruppo Auchan, i benzinai IP, la catena di elettronica Unieuro e alcune altre insegne e siti on-line.

    Da poco è arrivata nel nostro paese la carta concorrente, di origine tedesca, chiamata Payback, che in Italia può godere del supporto del gruppo Carrefour, dei distributori Esso, della compagnia telefonica 3 e di Alitalia.

    Ad ogni modo, dato che l’uso per il cliente è gratuito, e spesso da diritto a delle promozioni riservati ai titolari della carta, è consigliabile parteciparvi qualora siamo soliti fare la spesa nei punti vendita convenzionati dalla carta prescelta.

    Ovviamente però è bene conoscere i prezzi di ciò che compriamo : se per accumulare punti spendiamo più di quanto spenderemmo in un’altro negozio il gioco non vale la candela, se la differenza di prezzo è nell’ordine della percentuale media dello sconto praticato o più basso, l’acquisto con carta fedeltà si rivela conveniente, altrimenti meglio acquistare dove l’articolo che ci interessa costa meno.

  • Spesa al discount: leggiamo l’etichetta

    Con la crisi sono cambiate le abitudini degli italiani, e ciò si nota anche nel modo e nei luoghi dove si fa la spesa.

    Se prima si metteva nel carrello ogni articolo che ammiccava dallo scaffale o nella pubblicità, ora si sta più attenti, cosi come per il luogo dove si fa la spesa: botteghe e piccoli supermercati hanno lasciato il posto ai discount.

    Appena arrivati in italia , importando il concetto dagli omologhi  del nord-europa,  questi negozi erano caratterizzati da ridotto personale,  vendevano esclusivamente prodotti di marche sconosciute , spesso di bassa qualità, disposti alla rinfusa ancora nelle scatole e con prezzi molto bassi.  Chi andava in questi negozi quasi lo faceva con vergogna e circospezione, ma ora i tempi sono cambiati.

    Gli Hard Discount sono diventati “Discount”,  sono comparsi gli scaffali e il personale,  la qualità dei prodotti è aumentata, i prezzi sono sempre convenienti, e non ci si vergogna più a comprare in questa tipologia di negozi.

    Quello che non è cambiata è la presenza di prodotti di marche “sconosciute”:  anzichè trovare i prodotti dei grandi marchi (che talvolta, a seconda del discount,  sono pure presenti seppure con un assortimento limitato) , troveremo ancora prodotti dai marchi di fantasia venduti a prezzi convenienti.

    Questi prodotti a volte sono buoni, quanto e più di quelli delle grandi marche, a volte invece la qualità può essere più scadente o comunque non risultare di nostro gradimento.

    Il segreto sta nel provare quel prodotto, e se ci soddisfa potremmo continuarlo ad acquistare risparmiando rispetto al prodotto di marca, se non ci soddisfa potremmo provare un’analogo prodotto in un discount concorrente o tornare al  prodotto di marca.

    Quello che è meno noto, e che spiega come mai spesso questi prodotti sono buoni quanto il prodotto di marca,  è che spesso sono prodotti nelle stesse fabbriche e dagli stessi fornitori dei prodotti più rinomati.

    Ovviamente questo non succede sulla totalità dei prodotti: a volte i reali produttori sono fabbriche di più modeste dimensioni, o delle società specializzate nella produzione conto terzi ( e a volte questi stabilimenti sono comunque delle controllate dei grandi marchi),  o dei produttori locali scelti per esigenze di distanza dai centri logistici,  specie se i prodotti sono particolarmente deperibili,  ma spesso il reale produttore è la grande marca,  magari sotto mentite spoglie per questioni di immagine.

    Infatti, vuoi per ammortizzare meglio i costi di ricerca e dei macchinari, vuoi per essere presenti in tutti i canali del mercato, le stesse fabbriche producono anche conto terzi, e questi terzi sono in genere discount e catene di supermercati, per i loro prodotti a marchio commerciale (come i prodotti che hanno sulla confezione l’insegna del supermercato o quelli coi nomi di fantasia dei discount, o delle linee primo prezzo di certi supermercati).

    Spesso i prodotti sono i medesimi,  magari solo insacchettati  in confezioni differenti,  a volte la ricetta o la qualità può variare leggermente dall’originale , un pò per differenziare il prodotto evitandosi la concorrenza in casa,  un pò per ridurre all’osso il prezzo di vendita, secondo le richieste del committente.

    Quello che va verificato sull’etichetta è il vero produttore:  difficilmente sarà scritto in bella mostra , celato da sigle e abbreviazioni, ma l’indirizzo dello stabilimento non mente.

    Se confrontiamo il prodotto discount da quello della marca che lo ha prodotto infatti noteremo che l’indirizzo di produzione sarà il medesimo, e in tal caso abbiamo individuato il produttore:  scopriremo infatti che i veri produttori  dei prodotti discount sono le più insospettabili e famose case,  e questo ci garantisce quanto meno la qualità  e la cura nella lavorazione.

    Per alcune tipologie di prodotti  (ad esempio per i latticini) lo stabilimento non è sempre indicato con l’indirizzo,  ma con un codice identificativo europeo : un ovale con dentro la scritta CE , la sigla della nazione seguita da un codice alfanumerico che identifica lo stabilimento , in questo caso a parità di codice lo stabilimento è il medesimo:  se si vuole conoscere la corrispondenza del codice con il produttore, basterà consultare le tabelle presenti nel sito del Ministero della salute

    Facciamo un esempio verosimile,  leggiamo il codice presente su un cartone di latte del discount : seguendo il link qui sopra scopriremo che il codice CE IT 08 4 corrisponde allo stabilimento GRANAROLO SPA situato in via VERDI, 74 – SOLIERA – MO,  oppure che il codice   CE IT 08 1 allo stabilimento PARMALAT SPA situato in via MILANO, 1 – COLLECCHIO – PR :  ebbene abbiamo scoperto che il nostro latte scontato del discount è prodotto da un marchio importante e riconosciuto.

    Quindi per scoprire la qualità e andare a colpo sicuro nell’acquisto al discount non dimentichiamo di leggere l’etichetta,  potremmo trovare delle gradite sorprese !!