Tag: titoli di stato

  • E’ il momento di investire in beni rifugio?

    E’ il momento di investire in beni rifugio?

    La situazione geopolitica in corso con guerre quasi alle porte di casa e rischi di escalation che potrebbero portare facilmente i paesi occidentali in guerra ci portano a ripensare i nostri investimenti.

    Infatti ci si sta preparando al ritorno di una sorta di guerra fredda con due blocchi ben distinti: uno che ruota intorno agli Stati Uniti e un’altro intorno alla Cina, e con la vittoria di Trump alle elezioni americane, è probabile che questi due blocchi si allontaneranno ulteriormente, con l’introduzione di dazi e una separazione tra quella che era la fabbrica del mondo , la Cina, con quella che era la fabbrica dell’economia , gli Stati Uniti.

    Il problema é che la maggior parte delle produzioni, anche quelle piú banali, dipendono dagli stabilimenti e dalle materie prime cinesi, e che il know how della produzione dopo decenni di delocalizzazioni non é piú in mano agli occidentali.

    man wearing orange hard hat

    Se poi aggiungiamo che la guerra in Ucraina ha privato l’Europa dell’accesso all’energia a basso costo, rendendo poco competitive le proprie fabbriche e creando danni importanti alla propria economia, con chiusura o vendita di fabbriche e perdite di posti di lavoro, questo cambia gli scenari anche di casa nostra.

    In pratica l’America rischia di ridimensionarsi, la Cina potrebbe perdere una parte importante della propria clientela, mentre l’Europa rischia di collassare: questo significa che investire in azioni potrebbe diventare piú rischioso, specie per alcune categorie, ma anche i titoli di stato, specie quelli europei, potrebbero cambiare pelle diventando forse piú redditizi ma sicuramente piú rischiosi.

    Quindi potrebbe essere il caso di iniziare a diversificare maggiormente gli investimenti per tutelarsi da possibili default e di rivolgersi a beni rifugio, che possono essere l’ancora di salvezza nei periodi dove soffiano venti di guerra.

    gold bar lot

    E il bene rifugio per eccellenza è l’oro che storicamente, grazie alla sua scarsità, permette una tutela dei propri soldi, specie in caso di svalutazione e inflazione.

    Ma anche il bitcoin, spinto dall’amministrazione Trump, potrebbe essere una sorta di bene rifugio, e l’aumento del suo valore a quasi 100.000 dollari ne è una prova, nonostante si tratti di un prodotto piú rischioso, instabile e speculativo.

    Altra idea potrebbe essere investire in azioni o strumenti finanziari legati a settori imprescindibili per la nostra vita, come utilities che trattano beni di prima necessitá o servizi essenziali, senza trascurare quelle aziende che dalle guerre ottengono vantaggi e commesse, cosi come investire in materie prime che possono beneficiare di maggiore domanda in periodo di guerra .

    stock exchange board

    Anche investire in valute forti o in titoli di stato di paesi sicuri dovrebbe garantire sicurezza, ma un ingresso dell’occidente in guerra potrebbe sparigliare le carte e rendere pericoloso un paese ritenuto storicamente sicuro: giá adesso l’economia tedesca, traino dell’Europa é in affanno, un’entrata in guerra in un ipotetica, ma non certo impossibile, guerra mondiale potrebbe cambiare pesantemente gli equilibri e i rapporti di forza.

    Ad ogni modo la chiave è diversificare ancora di piú gli investimenti, in modo che se qualcosa dovesse andare storto da una parte, si possa recuperare da un’altra o quanto meno evitare di perdere completamente il valore dei nostri asset.

    E se magari si riesce a vedere lungo e ad investire su qualcosa che magari adesso non sembra particolarmente interessante, ma che potrebbe acquisire valore quando le acque si saranno calmate potrebbe essere la soluzione per sfruttare i venti di guerra a proprio vantaggio.

    bitcoins and u s dollar bills

    Voi cosa ne pensate? Avete altre idee o consigli per investire in periodi particolari come questi?

  • Il BTP valore conviene per i privati?

    Il BTP valore conviene per i privati?

    Con l’inflazione alle stelle diventa essenziale proteggersi dall’erosione del potere d’acquisto , e dato che i tassi di interesse seguono l’inflazione il momento diventa propizio per chi ha qualche soldo da parte di fare qualche investimento. Ovviamente investire i propri soldi ci espone a dei rischi, ma esistono delle soluzioni dove il rischio è molto basso, e che se in tempi di magra queste soluzioni erano poco convenienti, coi tassi che si sono alzati si fanno allettanti anche per chi è poco avvezzo ai mercati finanziari.

    Parlo dei titoli di stato, i famosi BTP, con i quali lo stato prende in prestito dei soldi riconoscendo a scadenza un interesse che remunera il rischio e che solitamente riesce a proteggerci dall’inflazione senza doversi imbarcare in prodotti , magari piú remunerativi, ma ovviamente piú rischiosi.

    Infatti il garante é lo stato italiano, cosa che dovrebbe darci una certa tranquillità che alla scadenza , generalmente di 6 o 10 anni, il prestito venga ripagato.

    Inoltre lo stato non potendo piú accedere a prestiti a condizioni agevolate da parte della BCE è costretta a rivolgersi al mercato e per rendere la cosa piú appetibile garantisce dei vantaggi ulteriori, specie per quei prodotti come i BTP Valore , ma anche i precedenti BTP Italia, pensati per la clientela retail, il privato cittadino.

    Sono state lanciate recentemente varie emissioni di BTP Valore, e nonostante i tassi non stratosferici, acquistarli all’emissione significa anche non pagare commissioni e ottenere un premio di risultato se li si mantiene sino a scadenza, 6 anni.

    Considerato che si tratta di un modo conveniente per lo stato di procurarsi del denaro e che i tassi a tendere sono destinati a scendere leggermente,  prendere i BTP Valore prima di questa discesa significa ottenere dei tassi maggiori del futuro tasso di inflazione.

    Essendo emessi dallo stato, dato che ha il potere di farlo, per renderli piú appetibili si è stabilita una tassazione agevolata e il mancato cumulo con l’ISEE fino a 50.000 euro, cosa che li ha resi particolarmente interessanti, specie nei confronti di prodotti finanziari emessi da privati anche quelli a bassissimo rischio come i conti deposito o vincolati o le formule di investimento con un rendimento garantito da una formula assicurativa.

    Ovviamente per garantirsi i vantaggi va preso all’emissione e mantenuto a scadenza, ma è abbastanza probabile che ci siano nuove emissioni in futuro dato che come detto per lo stato si tratta di una formula particolarmente vantaggiosa per procurarsi il denaro, mentre potrebbe avere molto meno senso comprarli fuori dal collocamento iniziale perché si perderebbero questi vantaggi.

    coins on brown wood

    E questo fervore fa in modo che per il privato ci siano delle formule che permettono di investire senza rischiare troppo, anche se va ricordato che non esiste mai un rischio zero perché lo stato come le banche possono fallire, seppure si tratti di una possibilità alquanto remota.

    E se i BTP si fanno competitivi anche le soluzioni proposte da banche e fondi di investimento devono rendersi più allettanti se vogliono raccogliere gli investimenti, quindi qualunque sia il prodotto scelto il momento diventa propizio per investire, anche solo per salvaguardare i nostri risparmi.

    Voi cosa ne pensate?

  • Conviene tenere fermi i soldi sul conto?

    Conviene tenere fermi i soldi sul conto?

    Oggi vi faccio una domanda alquanto ovvia che avrete sicuramente visto nel titolo, conviene tenere i propri risparmi fermi sul conto in banca? E la risposta è ovviamente no, specie di questi periodi di tassi negativi, dove in pratica le banche pagano per prestare il denaro, ma con l’inflazione in aumento a causa della pandemia.

    Tenere i soldi fermi in banca se è vero che li mette al sicuro da investimenti sbagliati, dato che qualsiasi investimento , anche il più sicuro ha una componente di rischio, e che comunque i soldi  in banca hanno la tutela del fondo interbancario che vi copre fino a 100.000 euro anche in caso di fallimento della banca è pur vero che non solo non vi rendono, ma finiscono per costarvi in canoni, tasse e ora pure in interessi negativi, specie se a seconda delle banche superate una certa soglia di liquidità senza investirli o senza acquistare da loro dei prodotti o servizi che possano remunerare la gestione del conto come mutui o assicurazioni.

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    Alcune banche sono arrivate a chiudere i conti di chi ha troppa liquidità, o ad applicare delle condizioni capestro, ma anche chi non arriva a somme importanti farebbe bene a investire quei soldi quantomeno per evitare che il capitale venga eroso dall’inflazione e dai costi.

    Ma come fare se ci si dovesse trovare in queste situazioni? In teoria si potrebbe spostare parte della cifra in un’altra banca o in un conto deposito, ugualmente tutelato dal fondo interbancario, ma si rischia che i costi raddoppino e che comunque gli interessi non vi vengano pagati o siano talmente bassi da non coprire le spese.

    La vera risposta è che quei soldi vanno investiti in qualche modo, gli strumenti sono tanti, dai più sicuri come le obbligazioni, dalle pensioni integrative ai piani d’accumulo, ai fondi di investimento o alle azioni, passando da una miriade di soluzioni intermedie come gli ETF, a prodotti più particolari come il forex o le criptovalute.

    Ovviamente ogni prodotto ha le sue caratteristiche, i suoi costi, la sua tassazione e spesso richiede una certa competenza per evitare di fare la scelta sbagliata, senza considerare che tendenzialmente gli investimenti più remunerativi sono quelli più rischiosi, dove se le cose per qualche ragione non vanno come preventivato rischiate di perdere parte se non tutto il vostro capitale.

    Ragione per la quale è essenziale differenziare i propri investimenti, di modo che, parafrasando il mondo delle corse, puntando su più cavalli alla volta, anche se non guadagnerete il massimo, avrete le spalle coperte se avete puntato sul cavallo sbagliato.

    Inoltre va anche considerato che chi vi propone l’investimento, spesso la stessa banca o l’ufficio postale dove vi servite abitualmente potrebbe essere in conflitto di interessi, proponendovi delle soluzioni non in base alle vostre reali necessità, ma in base alle migliori commissioni che vengono retrocesse loro dal fondo o dal gestore dell’investimento.

    Se le cifre in ballo fossero considerevoli ci si potrebbe permettere qualcuno che amministri per noi in maniera indipendente i nostri investimenti , li segua e faccia in modo che rendano sempre al meglio, ma se le cifre in ballo sono esigue i costi del gestore non si ripagherebbero, quindi o si è capaci di fare da se , studiando i mercati finanziari e investendoci sopra tempo e denaro, cosa che ci farebbe anche risparmiare ma che lascia totalmente a noi le redini del nostro investimento con il rischio di farsi prendere dal panico o da eccessiva euforia e dilapidare il capitale con una mossa sbagliata, anche se ci si può sempre affidare a dei prodotti che possano offrire un giusto compromesso tra costi, facilità di gestione e rischio.

    Poi come detto la propensione al rischio è un fattore soggettivo, se uno sceglie una linea più prudente, è difficile che ci si vada a perdere dei soldi, ma gli interessi maturati saranno tendenzialmente minori di chi ha scelto una linea più aggressiva ,dove il rischio di poter perdere dei soldi è compensato dal maggiore interesse: soluzione magari adatta a chi un orizzonte temporale più lungo e può permettersi di aspettare per recuperare un investimento, cosi come ci sono investimenti che permettono di disinvestire a piacimento e altri che permettono l’uscita solo in determinate finestre temporali, a meno di pagare penali o rischiare di perdere denaro

    Il prodotto o i prodotti giusti e la strategia dipende dagli obiettivi che ci si pone, se il nostro scopo è poterci permettere tra qualche tempo di comprare una casa di proprietà, faremo degli investimenti diversi da chi vuole proteggere un suo gruzzolo dall’inflazione, tutto sta nel trovare le soluzioni migliori che possano fare alle nostre esigenze, che variano da persona a persona, quello che rimane valido è il fatto che di questi tempi tenendo i soldi fermi si perde del denaro.

    Questo non significa però investire fino all’ultimo euro presente nel conto, è sempre bene tenere da parte una certa quantità di liquidi in modo da poter far fronte ad un’emergenza o una spesa improvvisa: la facciata del condominio, un’incidente, la macchina da cambiare o magari si apre una possibilità inaspettata che richiede un pagamento immediato, e dover attendere dei lungi tempi per disinvestire potrebbe farci saltare l’affare.

    E’ un mondo certamente complesso, dove le truffe o quanto meno i cattivi investimenti possono essere dietro l’angolo specie dietro le sirene di interessi particolarmente invitanti, quindi è bene stare molto attenti a cosa si firma e informarsi bene su cosa si sta sottoscrivendo, i suoi costi, il suo funzionamento e anche la sua tassazione che potrebbe erodere i lauti guadagni che ci aspettavamo.

    antique bills business cash

    Voi conoscevate questi aspetti, avete qualche dubbio, curiosità o prodotto da segnalare? Fatelo nei commenti. A presto. Ciao!