Tag: tecnologia

  • La porta USB-C diventa obbligatoria

    La porta USB-C diventa obbligatoria

    L’anno nuovo porta una novitá per gli acquisti di dispositivi tecnologici: si estende infatti l’obbligatorietá della porta USB-C per dispositivi quali smartphone, tablet, ebook reader, fotocamere, auricolari, console e altoparlanti portatili, dispositivi di input come tastiere e mouse ricaricabili o navigatori.

    Questi dispositivi dovranno montare per legge la porta universale e quindi in teoria essere caricati da un alimentatore già in nostro possesso, togliendo l’obbligo al produttore di includerlo in confezione per evitare rifiuti tecnologici.

    La norma entra in vigore dalla fine di dicembre 2024 per i dispositivi tecnologici di nuova immissione sul mercato europeo che richiedono meno di 100 watt e si estenderá anche ai computer portatili a partire dal 2026.

    Purtroppo peró se la cosa puó avere un senso per dispositivi a basso consumo, quelli che hanno bisogno di piú corrente o che montano dei sistemi di ricarica rapida avranno bisogno di un alimentatore e/o di un cavo specifico che andrá comprato a parte aumentando la spesa per l’utente, visto che gli accessori originali vengono solitamente venduti a caro prezzo.

    Alcuni dispositivi riusciranno ad essere comunque alimentati , ma in assenza della propria tecnologia di ricarica rapida andranno nettamente piú lenti utilizzando un alimentatore standard, inoltre utilizzando un cavo standard potrebbe non essere in grado di veicolare la corretta potenza o le funzioni aggiuntive come il trasferimento dei dati o il collegamento a periferiche esterne, come ad esempio i monitor.

    E soprattutto se si ha a che fare con dispositivi Apple utilizzare un cavo certificato dal produttore fa la differenza tra riuscire a caricare o meno il dispositivo.

    Ma anche la ricarica veloce e il trasferimento di dati e video hanno bisogno di cavi particolari che potremmo facilmente confondere visto che il connettore é sempre il solito USB-C ma a seconda delle prestazioni, la lunghezza, lo spessore e la certificazione del cavo ci permettono o meno di utilizzare le funzionalitá aggiuntive.

    Infatti i cavi USB a seconda della versione ( 2.0, 3.0, 3.1. 3.2, 4.0 declinati in varie Gen)  riescono a portare dai 480 Mbit/secondo ai 40 Gbit/secondo quindi non sono tutti uguali, a maggior ragione se dobbiamo veicolare un segnale video che ha bisogno di saturare la banda e magari contemporaneamente alimentare il dispositivo, dato che la corrente che il cavo puó far transitare varia a seconda del cavo e della tecnologia utilizzata.

    Inoltre anche la lunghezza del cavo , soprattutto quando si usano al massimo delle caratteristiche consentite, impatta sulle prestazioni e potrebbe non funzionare correttamente quando troppo lungo.

    Purtroppo con un connettore unico si rischia di fare confusione e si rischia di ricomprare un cavo perchè non adatto credendolo guasto facendo ulteriori rifiuti, anziché utilizzare un cavo univoco che si é sicuro funzioni con tutti i dispositivi con cui é collegabile, anziche usare dei cavi uguali solo nella forma ma non nella sostanza.

    Idem per gli adattatori, nonostante esista  il protocollo USB-PD o power delivery come  standard per l’alimentazione, purtroppo come per i cavi non tutti i dispositivi e gli alimentatori possono avere la stesse caratteristiche obbligando il sistema a utilizzare la velocitá del dispositivo piú lento della catena.

    Quando invece nel connettore passa una tecnologia proprietaria, da quelle per la ricarica rapida usata negli smartphone o al thunderbolt si rischia che nonostante la compatibilità fisica del connettore non ci sia quella elettrica non facendo funzionare i dispositivi.

    Insomma seppur con buoni intenti la cosa finirà per confondere gli utenti, costringendo pure a mettere mano al portafoglio, specie quando servono prestazioni importanti dove servono accessori come alimentatori e cavi specifici,  di sicuro non economici.

  • Conviene comprare un’auto elettrica adesso?

    Conviene comprare un’auto elettrica adesso?

    Chi sta valutando l’acquisto di una nuova auto ha sicuramente preso in considerazione quelle dotate di un motore elettrico, magari per usufruire di incentivi all’acquisto, ma ne vale veramente la pena?

    Sicuramente una cosa da prendere in considerazione nella scelta é l’uso che faremo della macchina dato che la modalitá di utilizzo della macchina possono rendere la scelta poco raccomandabile, così come la disponibilitá di un garage o di una colonnina per la ricarica nei pressi dei luoghi che frequentiamo abitualmente.

    Infatti il problema piú grande delle auto elettriche è la ricarica, che per quanto possano esserci dei sistemi di ricarica veloce è sempre parecchio piú lenta di una corrispondente soluzione a motore termico, questo significa allungare i tempi dei viaggi a lunga percorrenza e dover ottimizzare i nostri spostamenti in funzione della ricarica dell’auto, sperando di non trovare sorprese alla colonnina di ricarica.

    Inoltre la disponibilità delle colonnine, specie quelle rapide, non è particolarmente capillare cosa che ci potrebbe lasciare a piedi e non farci arrivare a destinazione sulle nostre ruote.

    Se non si ha la possibilità di ricaricare frequentemente, ad esempio nel garage di casa,  e di tenerla sempre sufficientemente carica si rischia di non avere sufficiente autonomia in caso di una situazione di emergenza, e ritrovarsi a non potere utilizzare il veicolo, cosa a cui deve prestare particolare attenzione chi non ha uno stile di vita molto metodico.

    Senza parlare dei costi, non solo della macchina in sé , che grazie all’arrivo di prodotti di provenienza cinese stanno iniziando a diminuire, ma soprattutto quelli delle ricariche alle colonnine, specie quelle veloci: molto spesso si rivelano a parità di chilometraggio meno convenienti rispetto a un diesel.

    white and orange gasoline nozzle

    Chi non ama l’elettrico sostiene che l’inquinamento nel ciclo di vita della macchina a causa della produzione e dello smaltimento delle batterie non è cosí vantaggioso rispetto alle termiche, così come fará presente la difficoltá di spegnimento in caso di incendio spontaneo che ha portato a divieti di utilizzo e di parcheggio , ad esempio in garage interrati o nelle stive di alcune navi, o che i costi delle riparazioni sono particolarmente proibitivi, specie quando riguardano i pacchi batteria.

    Inoltre va messo sul piatto della bilancia che ci stiamo avvicinando verso la fine della tassazione agevolata per le auto elettriche, d’altronde se le elettriche erodono il mercato delle auto termiche i mancati introiti per lo stato verranno scaricati sulle loro sostitute, specie in funzione del futuro divieto di immatricolazione delle auto termiche previsto per il 2035. 

    Tutte queste complicazioni stanno facendo passare di moda l’elettrico, finito l’hype tecnologico spinto dalle innovazioni a cui ci ha abituato Tesla,  che ha dovuto ribassare i prezzi a causa sia della minore richiesta che della concorrenza a basso costo cinese, ha fatto sì che il valore dell’usato non si mantenga stabile nel tempo, obbligando anche gli autonoleggi a sbarazzarsi rapidamente della propria flotta elettrica.

    Qualcuno affascinato dalla tecnologia , e che puó permettersi di perdere l’auto in caso di guasto alla batteria , la cui riparazione costerebbe piú del valore dell’auto, o di incendio potrebbe a breve portarne a casa una usata a prezzo di saldo, ma comprarle da nuove diventa un rischio da ponderare bene anche per il piú sfegatato ambientalista.

    Nonostante sulla carta si vada sul divieto delle auto termiche a partire dal 2035 è probabile , anche a causa del poco gradimento del mercato e di un’infrastruttura elettrica non pronta al momento che la data venga posticipata.

    Nel frattempo a meno di casi particolari, tipo per una seconda vettura usata solo in cittá, se si ha possibilità di ricaricarla con facilità, è meglio tenersi stretto il termico, nonostante gli allettanti incentivi all’acquisto delle auto elettriche.

    Voi cosa ne pensate?

  • Addio ai resi Amazon

    Addio ai resi Amazon

    Purtoppo é venuto a mancare un mito dello shopping su internet e non si tratta di uno storico sito famoso nei tempi d’oro e poi caduto nel dimenticatoio che ha terminato la sua agonia dopo un periodo di alti e bassi, ma parliamo di Amazon.

    E nello specifico della sua politica dei resi che ha reso il popolare sito di ecommerce un gigante conosciuto anche da chi sa a malapena cosa sia un computer.

    Infatti le caratteristiche che lo contraddistinguono e che fá si che spesso venga preferito ad altri concorrenti magari piú economici é il servizio clienti super disponibile e la possibilitá di reso di ben 30 giorni, senza giustificazioni o costi aggiuntivi.

    Questo consentiva di provare il prodotto ricevendolo in tempi brevissimi e nel caso rimandarlo indietro se non si era convinti del prodotto o se l’impressione che si era fatta leggendo le descrizioni e guardando le fotografie differiva da quello che ci si aspettava, ricevendo un rimborso immediato e completo della cifra sostenuta senza dover dare alcuna giustificazione.

    Ma dal 25 Marzo 2024 le politiche sono cambiate, e il popolare sito non appicherá piú indistintamente questa regola, mantenendola solo per alcune categorie di prodotti e limitandola ai 14 giorni previsti dalla legge per i prodotti dove questa facoltá veniva abusata creando dei costi poco sostenibili all’azienda.

    E la scure si abbatte principalmente sui prodotti elettronici, informatici, videogames, musica e prodotti per l’ufficio ad eccezione dei dispositivi marchiati Amazon come Echo e Fire tv e i prodotti Seconda Mano.

    Quindi diventerá importante verificare caso per caso nella pagina di descrizione del prodotto le politiche di reso e capire quanti giorni avremo a disposizione per il reso di quel singolo prodotto.

    Purtroppo si perderá un’abitudine consolidata e forse ci eravamo fatti viziare un po troppo dal popolare ecommerce, ma alla lunga questo puó evitare aumenti di prezzi dovuti ai sempre maggiori costi di logistica oltre ad essere vantaggioso per l’ambiente dato che si eviteranno almeno in parte acquisti inutili e resi indiscriminati.

    Inoltre c’è da notare che con queste nuove politiche non si perde l’assistenza o la sostituzione di un prodotto difettoso, che godrá della solita garanzia dovuta per legge, ma al limite della sola estensione del diritto di ripensamento.

    Questo implica di pensare un attimo in piú prima di mettere un prodotto nel carrello, valutandolo per bene in anticipo, anziché farlo con calma quando abbiamo il prodotto per le mani, anche perché altrimenti si rischia di non avere sufficiente tempo per usufruire del reso gratuito, visto che 14 giorni a seconda dei casi possono essere pochi per valutare e nel caso organizzarsi per rispedire il prodotto.

    amazon prime package on the porch put upside down

    Sapevate di questa novitá? Avete qualche dubbio o curiositá? Scrivetelo nei commenti.

  • L’ intelligenza artificiale ci ruberá il lavoro?

    L’ intelligenza artificiale ci ruberá il lavoro?

    Uno degli argomenti sulla bocca di tutti è l’intelligenza artificiale, rivoluzione tecnologica che consente a dei computer opportunamente programmati di imparare dagli archivi di libri, giornali , fotografie etc. per rispondere a delle domande complesse sulla base della conoscenza che hanno acquisito, permettendo non solo delle risposte testuali piú accurate di quelle che un umano potrebbe dare, ma di elaborarle in forme nuove e complesse.

    Questo significa che è in grado di creare non solo dei testi ma anche immagini, suoni, video simili, addirittura migliori di quelle che potrebbe creare un essere umano in risposta ad una domanda opportunamente formulata.

    Per fare un esempio potremo chiedergli di disegnare un’immagine con determinati soggetti, colori o caratteristiche , magari integrandoli a degli elementi di nostra invenzione, e il risultato sará qualcosa di unico , perché non presente negli archivi, ma verosimile perché per crearlo si è basato su elementi che ha appreso sfruttando la conoscenza pregressa.

    robot pointing on a wall

    Il risultato, a seconda del sistema di intelligenza artificiale, può essere piú o meno accurato o verosimile, in base alla potenza dell’algoritmo, alla sua conoscenza ma soprattutto in base a ciò che gli è stato chiesto.

    L’intelligenza artificiale è uno strumento che nasce con l’intento di aiutare l’uomo rispondendo a delle domande che gli vengono formulate, integrando competenze di varia natura, ma ci deve essere qualcuno in grado di capire se la risposta fornita è accettabile e soprattutto essere in grado di formulare la giusta domanda per fare in modo che la risposta non sia soltanto verosimile.

    Il segreto per ottenere una buona risposta é il prompt che si da alla macchina: quello che gli si chiede e come glielo si chiede, infatti la stessa macchina risponderá in maniera molto differente a seconda di come gli viene posta una stessa domanda, pertanto per poterla utilizzare ci deve essere una persona capace di fare le giuste domande e questa è una delle competenze che sará molto richiesta nel futuro dato che solo con un giusto prompt si puó ottenere  una risposta utile e non un risultato che richiede ulteriore tempo e lavoro per modificarla, elaborarla e renderla utilizzabile.

    code projected over woman

    Avendo una macchina potente che ha accesso ad una memoria immensa, in grado di fare delle elaborazioni complesse in tempi rapidissimi e sulla base di una quantitá di dati incredibili, se opportunamente programmata è peró in grado di fare tanti lavori di concetto che potrebbe svolgere un umano considerato che puó anche essere in grado di parlare o di diventare un video.

    Dato che costa sicuramente meno di una persona in carne e ossa, non ha bisogno di riposo, non si ammala, potrebbe sostituire molti lavoratori specie per quei compiti ripetitivi e facili da automatizzare.

    Ma se si perderanno lavori e lavoratori delle attività più semplici o automatizzabili, si creeranno opportunità di lavoro per chi è in grado di interagire con questi sistemi di intelligenza artificiale.

    coding script

    Questo non significa che serviranno solo specialisti che possono tirare fuori dei risultati complessi ma anche delle figure di mezzo che possono avvantaggiarsi nel proprio lavoro aiutandosi con degli strumenti di intelligenza artificiale ai quali demandare le attivitá meno creative o ripetitive, ma integrandole con l’esperienza e la valutazione che una persona senziente puó aggiungere per ottenere un risultato allo stesso tempo accurato ed efficiente, in tempi piú brevi , con costi ridotti e di maggiore qualitá.

    Alla fine si tratta di uno strumento che cambierá il modo di lavorare di molti, facendo evolvere i lavori piú aperti all’innovazione, e facendo estinguerne altri, così come l’avvento di altre tecnologie ha fatto nel passato, basti pensare all’automobile che ha sostituito la carrozza, il computer che ha sostituito la macchina da scrivere o internet che ha sostituito telefoni ed enciclopedie.

    pink white black purple blue textile web scripts

    Si tratta solo di avere la giusta apertura mentale al cambiamento per non soccombere ed esserne travolti, e magari sostituiti da una macchina che per definizione sarà piú efficiente di un umano, ma che per quanto possa elaborare velocemente le informazioni non potrá mai pensare.

    Verremo travolti nel nostro lavoro o ci evolveremo grazie all’intelligenza artificiale? Cosa ne pensate?

  • Parità euro dollaro: che succede?

    Parità euro dollaro: che succede?

    Come forse avrete appreso dalla stampa il cambio euro dollaro ha raggiunto la parità, questo significa che se prima per comprare un dollaro bastavano 80-90 centesimi adesso serve 1 euro.

    Non è una notizia da sottovalutare perché tutti quei prodotti che si pagano in dollari come l’energia o la tecnologia ci costeranno di più , perchè dovendo gli importatori pagare in dollari convertire i propri euro costerà di più e quindi dovranno adeguare i listini al rialzo, non solo per il maggior costo delle materie prime dovuto all’inflazione ma anche al tasso più sfavorevole.

    Quindi se per comprare il nostro telefonino del valore di 500 dollari sino a ieri servivano 450 euro ora ne serviranno 500: pagando noi in euro quel telefonino ci costerà di più.

    In pratica succede come quando andiamo in vacanza in un paese straniero che ha una valuta diversa dalla nostra: se il paese è povero quando acquistiamo prodotti locali riusciamo a spendere davvero poco, ad esempio fare pranzi luculliani con pochi euro ma se proviamo a comprare prodotti della nostra terra li pagheremo almeno quanto da noi, questo perchè il cambio è per loro sfavorevole.

    E lo stesso accade a parti inverse quando andiamo in paese più ricco, quindi con una valuta più forte , avremmo difficoltà anche a fare un pasto frugale, con prezzi ben più alti dei nostri.

    Quindi la moneta più debole favorirà il turista straniero o comunque chi ha qualcosa da vendere agli stranieri, mentre la moneta più forte favorisce chi deve comprare dall’estero.

    In pratica se prima eravamo un paese ricco ora siamo più poveri: è come se ci si stessimo tramutando  dalla Svizzera all’Ungheria: in teoria potremmo vendere di più ma comprare di meno, anche se la competitività dovuta alla moneta debole potrebbe perdersi per via dell’inflazione alle stelle e soprattutto perché non avendole a sufficienza in europa compriamo energia e materie prime dall’estero quindi i nostri di produzione aumenteranno e saremo in concorrenza con chi riesce a produrre a costi più bassi.

    Insomma una stangata nella stangata che non ci lascia presagire nulla di buono per la nostra economia.

    Voi eravate al corrente della cosa? Pensate di avvantaggiarvi o di perdere con l’euro debole? Scrivetemelo nei commenti

  • E’ il momento giusto di cambiare computer?

    E’ il momento giusto di cambiare computer?

    Molti di voi sicuramente hanno pensato di cambiare o di comprare un nuovo computer e se per circa due anni i prezzi sono stati particolarmente cari  a causa dei problemi del covid e della richiesta di computer e tablet per poter lavorare e studiare da casa in questo periodo le cose vanno un pò meglio.

    Certo non ci troviamo ai prezzi pre pandemia, ma complice la stagione estiva dove la richiesta è storicamente inferiore e la minor convenienza nell’utilizzo delle schede video per il mining per le criptovalute ha portato ad avere maggiore disponibilità e di conseguenza prezzi più umani.

    Ovviamente è una situazione temporanea perché in caso di ritorno massiccio allo smartworking in caso di lockdown la richiesta di prodotti riprenderà ad aumentare e così i prezzi, tralaltro nuovi aumenti saranno all’orizzonte da qui a qualche mese a causa del deprezzamento dell’euro : con la parità tra dollaro e euro  dato che i prodotti tecnologici vengono pagati in dollari alle case produttrici dato che noi paghiamo in euro in futuro ci costerà di più acquistarli, quindi è bene approfittarne prima che aumentino i listini.

    Il momento quindi è propizio per cambiare il pc, anche perchè grosse novità tecniche che consigliano di procrastinare l’acquisto non ce ne sono e se beccate qualche offerta interessante potrebbe essere il momento giusto di premere il grilletto e portarvi a casa un nuovo portatile o un nuovo pc da gaming.

    Certo sarà difficile farsi un pc da gaming decente con 600 euro come si poteva fare con un pò di sforzo prima della pandemia, ma si riuscirà a pagare una scheda grafica a prezzi di listino se non inferiori e senza doverla attendere per mesi e strapagarla come avveniva nei periodi di lockdown dove la sola scheda grafica costava più di un computer preassemblato completo.

    Diciamo che sino a settembre/ottobre dovremmo riuscire a comprare bene, poi dipenderà da cosa ci riserverà il mercato, anche se le avvisaglie di prossimi aumenti ci sono tutte, basti vedere i prezzi dei nuovi apple m2 in confronto ai precedenti m1: se anche le altre case seguiranno lo stesso trend c’è da aspettarsi aumenti dei listini importanti e lancio posticipato dei nuovi prodotti, quindi ragione in più per rinnovare la nostra tecnologia quest’estate.

    E se avete in mente di finanziarie il vostro acquisto tenete a mente che i tassi dei finanziamenti stanno salendo con l’aumento del costo del denaro previsto dalla banca centrale europea, quindi prima accendiamo un eventuale finanziamento e meno interessi andremo a pagare a parità di importo.

    Voi avete in mente di cambiare computer o pensate di attendere ancora qualche tempo? Fatecelo sapere nei commenti.

  • Cosa regalare ad un ragazzo

    Cosa regalare ad un ragazzo

    Trovare il regalo giusto per un ragazzo non è impresa semplice, ovviamente ognuno ha gusti , passioni ed esigenze diverse ma qualche consiglio generico può essere utile per evitare di prendere una cantonata o darci l’imboccata giusta quando non sappiamo cosa regalare.

    Possiamo ad esempio prendere due strade differenti , una che va sul sicuro cercando del merchandising relativo a un gruppo musicale, a una squadra sportiva , come la maglia della squadra di calcio o la felpa del cantante preferito, dei fumetti o il modellino della macchina o moto del proprio pilota preferito: che a seconda del fanatismo del festeggiato può rivelarsi una soluzione banale o molto gradita

    Possiamo prendere qualcosa relativo a un hobby o una passione che c’è gia, che sta nascendo o che il regalo potrebbe stimolare e far nascere per esempio qualcosa relativa alla fotografia, alla musica, come una chitarra o un controller digitale o al ciclismo

    Possiamo anche andare sul classico, un bell’orologio, un accessorio come una cintura o un portafoglio o un capo di abbigliamento o delle sneakers specie se scelto con cura e di un marchio che piace, facendo attenzione all’età: certi marchi e certi stili che per un quarantenne sono il top sono decisamente fuori moda per un ventenne o peggio ancora per un quindicenne

    Un libro o un disco vanno bene se si conoscono i gusti e non c’è bisogno di indovinare la taglia o la vestibilità, ma ormai sono quasi sorpassati dai servizi digitali, quindi puo magari avere più senso regalare un e-book reader piuttosto che un libro, anche se magari un bel vinile è sempre un bel pezzo da avere in mano , che richiede l’uso di un giradischi, anche se  ormai si ascolta la musica in streaming da una cassa bluetooth collegata allo smartphone.

    Un’evergreen è appunto il  prodotto tecnologico come può essere uno smartphone e relativi accessori (auricolari, cover, batterie esterne, casse bluetooth, gimbal etc.), o un drone, un tablet o un computer per passare ai sempre graditi videogiochi , siano esse le nuove console o una nuova scheda video per chi gioca col computer, che gli accessori come controller o cuffie, monitor, ovviamente il videogioco del momento o magari un abbonamento digitale ottima soluzione non solo per i videogiochi ma anche per un appassionato di musica, cinema, sport o serie tv.

    Un’altra idea può essere un prodotto per la mobilità urbana, come un monopattino elettrico o una bici elettrica che consente spostamenti in autonomia, in maniera ecologica ed economica utile anche per evitare i sempre più affollati mezzi pubblici

    Diciamo che le possibilità non mancano, ma serve capire bene quali sono i gusti di chi deve ricevere il regalo senza dare nulla per scontato e senza cadere nel banale.

    Voi avete altre idee o suggerimenti? Scrivetecelo nei commenti, e buone compere. A presto!