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  • I Videogames sono sempre piú cari

    I Videogames sono sempre piú cari

    Purtroppo il periodo non è il migliore per le tasche dei videogiocatori visto che i prezzi stanno aumentando in maniera spropositata sia sul mondo console che su quello pc e comunque la si guardi, anche a voler rinunciare a qualcosa si dovrá aprire il portafoglio piú del solito.

    Sul mondo console se sicuramente vedere il prezzo della nuova Nintendo Switch 2 superare i 500 euro non fá piacere ma sicuramente non era così inaspettato, certo lo sono i prezzi dei giochi dato che a seconda del titolo arriveranno ai 90 euro trascinando al rialzo i prezzi dei videogiochi anche nei sistemi concorrenti.

    E la concorrenza non è rimasta ferma neanche sul costo dell’hardware con il prezzo della PS5 aumentato da un giorno all’altro di ulteriori 50 euro, senza aggiornamenti come per il precedente aumento che ci fú al rilascio della versione slim, portando al paradosso che i prezzi delle console anziché scendere col tempo una volta ammortizzate le spese di sviluppo come è sempre stato, ormai conviene acquistarle al momento del lancio.

    Stessa cosa sul mondo PC con le schede video ormai arrivate a prezzi stellari e soprattutto hanno portato parecchio in alto l’asticella dei prezzi spostando i prodotti di fascia media, dove comunque a seconda del gioco si dovranno fare delle rinunce, sopra le 1000 euro ai quali si sommano i costi delle altre componenti come processori e schede madri, anche loro con prezzi in rialzo, ram, alimentatori, case, dissipatori, etc.

    Questo significa che se prima ci si riusciva a fare un pc che consentiva, magari con qualche compromesso, di giocare e lavorare al prezzo di una console, ora con la stessa cifra si fa fatica a portare a casa una scheda video di fascia bassa, visto che le prestazioni di una scheda video pagata oggi 400/500 euro sono quelle che ci sia aspetterebbe dalla scheda entry level che fino a prima del covid si portava a casa intorno alle 200 euro.

    E ad ogni nuova generazione va sempre peggio visto che le prestazioni gen to gen aumentano di pochissimo al contrario dei prezzi che schizzano alle stelle, e che a differenza del passato si aggiunge la sparizione delle serie precedenti, ancora valide, con le quali si sarebbe potuto risparmiare.

    E la giustificazione delle tech che dovrebbero portare prestazioni strabilianti anche su hardware poco prestante è solo una scusa per farci vendere il modello nuovo, visto che non sempre sono supportate dai giochi, e anche quando lo sono partendo da hardware limitati la qualitá e l’input lag ne sconsigliano l’adozione, a differenza di una scheda giá carrozzata dove il miglioramento è sicuramente piú tangibile ma è costata molto di piú, rendendo il giocare molto piú costoso a meno di accontentarsi di risoluzioni, dettagli e fps piú bassi.

    Ma il problema dipende non solo dall’aviditá dalle case produttrici e dal monopolio tecnologico di aziende come TSMC o Nvidia che hanno fatto schizzare alle stelle i costi dell’hardware, ma soprattutto dagli utenti che continuano a comprare imperterriti nonostante gli aumenti di listino.

    Infatti se, ad esempio, Sony avesse notato un calo di vendite della PS5 dopo il primo rialzo di prezzo delle console, difficilmente ne avrebbe fatto un’altro, ma lo stesso vale per le altre case o per i produttori di schede video per i PC.

    E al danno si aggiunge la beffa visto che nonostante i prezzi da rapina, manca la disponibilitá dell’hardware portando i prezzi ad aumentare oltre quelli suggeriti o di listino, dato che chi ha la fortuna di averne qualcuna a magazzino sfrutta la situazione aumentando i prezzi, favorito anche dalla mancanza di concorrenza.

    boy with black headphones playing computer game

    Questo significa che chi ha la fortuna di avere comprato il prodotto al lancio, nelle poche unità disponibili che generalmente vanno via in pochi minuti, avrá speso la cifra , spesso giá folle , indicata dal produttore, chi non ha fatto in tempo o ha deciso di non comprare il prodotto a scatola chiusa rischia di pagarlo ancora di piú , rendendo poco conveniente l’acquisto di prodotti, magari anche validi tecnicamente ma decisamente inaccettabili a certe cifre.

    close up shot of person holding a game controller


    Anche voi avete notato questi aumenti? Come vi difenderete? Rinuncerete alle performance, aprirete il portafoglio o appenderete il controller al chiodo?

  • I nuovi decoder per il digitale terrestre

    I nuovi decoder per il digitale terrestre

    Come avrete saputo, entro il 2022 cambierà il sistema trasmissivo della televisione, e come era già successo nel 2012 ci troveremo per continuare a vedere gli attuali canali televisivi a dover cambiare il televisore o a dotarci di un decoder esterno, a meno di non aver un televisore abbastanza moderno già compatibile.

    Ma se non vogliamo affrontare la spesa dell’acquisto di un nuovo televisore, o magari procrastinarla per un po’ la soluzione più economica è dotarsi di un decoder, vediamo un po’ di capire come orientarci.

    Innanzitutto c’è da capire se ricevete la televisione dal satellite o dall’antenna terrestre: se utilizzate la parabola è probabile che abbiate già un decoder o una cam con all’interno una smart card, che anche in questo caso andrà sostituita per i modelli più vecchi, se invece ricevete la televisione dall’antenna terrestre, se il televisore non fosse compatibile col nuovo sistema, come vi spiegavo nel video qua sotto andrà aggiunto un decoder esterno.

    Si tratta di una scatoletta, generalmente poco più grande di un pacchetto di sigarette che ha un suo telecomando per la scelta dei canali e ha alcuni collegamenti con i rispettivi cavi , sicuramente non bellissimi da vedere.

    Infatti avremo almeno un cavo per l’antenna , eventualmente con un secondo cavo in cascata per collegare altri apparecchi che possono richiedere l’antenna come videoregistratori o il decoder sky, un cavo per la corrente,  e la porta HDMI per poter portare il segnale al televisore. Opzionalmente potrete avere ulteriori ingressi come porte USB per vedere foto e video da una chiavetta o per registrare i canali televisivi, porte ethernet per collegarlo a internet, etc.

    Ovviamente dovrete avere un ingresso HDMI libero, che dovrete selezionare con il tasto input del telecomando del televisore, e  poi utilizzare il telecomando del decoder.

    Nel caso non aveste un ingresso libero perché tutti occupati magari dal decoder satellitare, dal lettore dvd o blu-ray, dal computer, da un box multimediale o da una console di videogiochi o eliminate uno di questi apparecchi o vi dovete dotare di una sorta di sdoppiatore chiamato Switch HDMI, dal costo relativamente contenuto, quelli più economici costano anche meno di 10 euro, che consente di attaccare più apparecchi alla stessa porta HDMI del televisore, la seccatura però diventa come selezionare quale apparecchio attivare, poiché non sempre la selezione avviene in maniera automatica all’accensione dell’apparecchio, che magari ci dimentichiamo di spegnere e quindi dovremmo cambiare manualmente l’ingresso tramite un tastino sullo switch, mentre modelli più complessi possono avere un loro telecomando per evitare di doverci alzare per la selezione, anche se in questo caso sono più cari e soprattutto hanno bisogno di essere alimentati quindi avremo un’ulteriore cavo in giro che ci occuperà un’ulteriore spazio nella ciabatta elettrica.

    Ci sono anche decoder molto piccoli da nascondere dietro allo schermo, ottima soluzione per occultare tutti questi cavi, ma in questo caso avremo un ulteriore cavo per il sensore del telecomando che andrà incollato con un adesivo sulla tv, in modo da puntare il telecomando del decoder su questo sensore, che altrimenti non funzionerebbe.

    C’è da dire che il costo di uno di questi apparecchi nelle catene di elettronica si aggira intorno ai 50 euro, che corrisponde al bonus che si puo richiedere allo stato per l’acquisto del decoder o per la sostituzione del televisore, a patto di avere un ISEE non superiore ai 20.000 euro e sino ad esaurimento scorte, ma cercando bene in rete si può grattare anche qualche euro e trovare qualcosa di valido anche sui 30-35 euro.

    Va però fatto attenzione comprando in rete che sia un prodotto pensato per il mercato italiano (se non volete sbagliare sceglietene uno che abbia il bollino “lativu” che identifica i prodotti sicuramente compatibili) e che possa ricevere eventuali aggiornamenti software nel futuro cosa non scontata per prodotti super-economici che magari riuscite a trovare anche sotto i 20 euro, specie se arrivano dalla Cina.