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  • I rischi dei prodotti falsi

    I rischi dei prodotti falsi

    Negli ultimi anni, il mercato dei prodotti falsi o alterati ha conosciuto una crescita significativa, favorita dalla globalizzazione e dalla diffusione degli acquisti online.

    Tuttavia, dietro a un prezzo apparentemente conveniente si nascondono rischi notevoli, sia per chi acquista che per chi vende. Inoltre, è importante distinguere tra prodotti che sono semplicemente imitazioni legali (come i “dupe”) e quelli che sono invece falsi illegali, che violano diritti di proprietà intellettuale.

    I prodotti falsi sono beni che imitano intenzionalmente un marchio registrato, cercando di ingannare il consumatore facendogli credere di acquistare un prodotto originale. Questi articoli spesso violano le leggi sul copyright, sui brevetti o sui marchi registrati. I prodotti alterati, invece, sono articoli originali che sono stati modificati in modo non autorizzato, ad esempio con l’aggiunta di componenti di bassa qualità o la rimozione di parti essenziali, o camuffando certificazioni o origine per vendere prodotti di specifiche piú modeste a prezzo maggiorato.

    Un caso diverso è quello delle imitazioni legali, spesso chiamate “dupe”. Si tratta di prodotti che si ispirano a design o funzionalità di articoli di marca, ma senza utilizzare loghi o nomi protetti da copyright. Questi prodotti sono legali, purché non violino diritti di proprietà intellettuale, e sono spesso apprezzati da chi cerca alternative più economiche.

    Acquistare un falso ci espone a diversi rischi, sia a livello di sicurezza, che di qualità che di assistenza dopo la vendita: difficilmente ci potremmo fare restituire i soldi se il nostro orologio falso smette di funzionare dopo un mese dall’acquisto.

    Ma soprattutto ci espone a problemi di tipo legale: se non é reato possedere un prodotto contraffatto acquistarlo può esserlo, infatti é tollerato esclusivamente per l’uso personale, ma acquistarlo per rivenderlo o anche solo per regalarlo a un amico, un familiare o un parente o acquistarlo per conto di qualcun altro fa scattare le multe in quanto si verrebbe sanzionati per ricettazione, rischiando anche il carcere fino a 8 anni.

    Va anche considerato che acquistare merci sospette o di illecita provenienza potrebbe portare al reato di incauto acquisto punito con sanzioni amministrative e con l’arresto fino a 6 mesi.

    Ma se l’acquirente, magari in buona fede o in caso di falso grossolano puó evitare grossi guai, al piú limitandosi a ricevere delle sanzioni, il venditore dei prodotti contraffatti rischia sempre sia il carcere che le sanzioni, che a seconda dei casi possono arrivare sino a 1 milione di euro.

    Ovviamente l’acquisto del prodotto puó essere intenzionale, ma potremmo anche incappare in un falso essendo convinti di avere acquistato un prodotto originale, magari di seconda mano.

    Infatti per evitare queste spiacevoli situazioni alcune piattaforme online di compravendita di prodotti usati danno la possibilitá di certificare a pagamento il bene di lusso inviandolo ad un perito che fa da tramite tra venditore e acquirente e protegge l’acquirente dall’acquisto di un potenziale falso, riaccreditando la cifra spesa e inibendo la successiva vendita del prodotto contraffatto su quella piattaforma.
    Acquistare o vendere prodotti falsi o alterati comporta rischi significativi, sia dal punto di vista legale che della salute e della sicurezza e rappresentano una minaccia per i consumatori, i marchi legittimi e l’economia nel suo insieme. È fondamentale esserne consapevoli, privilegiando sempre la qualità e la legalità. 

    Piuttosto non potendo avere il prodotto originale, è preferibile acquistare un imitazione legale o un dupe, con i quali non ci si espone ai rischi di un prodotto contraffatto. Investire in prodotti originali o in alternative legali non solo protegge la salute e il portafoglio, ma contribuisce anche a sostenere un mercato equo e trasparente.

    Vi é mai capitato di acquistare dei prodotti falsi o delle imitazioni. Cosa ne pensate?

  • Arrivano le auto che si rubano da sole

    Arrivano le auto che si rubano da sole

    I prezzi delle auto sono sempre piú alti e , vuoi per la maggiore tecnologia, vuoi per l’inflazione o per le nuove norme ambientali ormai per comprare un’utilitaria ormai si spende la stessa cifra necessaria fino a pochi anni fa per una berlina media.

    Inoltre per accedere a sconti e agevolazioni offerte dal concessionario sul prezzo si é quasi sempre costretti a pagare con finanziamento, visto che il guadagno del rivenditore é spesso sull’aggio che gli viene corrisposto della finanziaria e  sulla manutenzione futura dell’auto che non sulla vendita, che spesso avviene se non sottocosto con dei margini esigui.

    In piú si aggiunge il fatto che molti concessionari si stanno trasformando in agenti, quindi la proprietá della vettura passa direttamente dalla casa all’utente finale, pertanto la casa produttrice ha interesse a mantenere il controllo almeno finché non l’avremo finita di pagare.

    E grazie alle tecnologie connesse delle auto, per alcune case, abbiamo anche la possibilitá di attivare delle funzioni della macchina solo per il periodo di nostro interesse, ad esempio i sedili riscaldati solo d’inverno o le mappe estere del navigatore solo quando stiamo per partire in vacanza, potendo pagare queste funzionalitá nella rata della macchina. 

    Il rovescio della medaglia é peró che la stessa tecnologia puó essere utilizzata per disattivare delle funzioni della macchina a distanza, perché magari non abbiamo pagato una rata o perché abbiamo dimenticato di fare il tagliando o la revisione o magari in seguito ad un incidente o ad un’ infrazione la casa decide che non possiamo piú superare una certa velocitá o peggio ancora usare la nostra macchina.

    E non si tratta di fantascienza, ma di un recente brevetto della Ford che permette appunto di disattivare da remoto delle funzionalitá della macchina, limitandone le prestazioni o l’uso in determinate condizioni.

    Ad esempio se non abbiamo pagato la rata la macchina potrebbe inizialmente avvisarci con dei messaggi o dei suoni ogni volta che saliamo in auto, per poi disattivare alcune comoditá come radio, navigatore o aria condizionata, per poi ridurre le prestazioni, e se ancora non abbiamo regolarizzato permetterci l’uso solo per alcune ore al mese, ad esempio permettendoci di andare a lavoro ma non di andare a fare una scampagnata, intervenendo anche sulla posizione rilevata dal GPS.

    E se poi non abbiamo ancora saldato potrebbe completamente negarci l’accesso all’auto e magari se dotata di guida autonoma tornare da sola al piú vicino autosalone per poter ritornare in possesso della casa automobilistica.

    Si tratta al momento solo di un brevetto non ancora implementato sulle auto in commercio, ma é qualcosa di facilmente realizzabile specie per quelle macchine infarcite di tecnologia, diventate ormai degli smartphone con le ruote.

    Teoricamente molte auto elettriche evolute, ad esempio le Tesla, sono praticamente controllabili completamente da remoto, tanto che molte delle riparazioni possono essere effettuate a distanza senza che un tecnico metta le mani fisicamente sull’auto.

    E soprattutto per questo genere di auto, che sono quelle piú costose e che magari abbiamo preso a noleggio proprio per via dei costi saranno quelle per cui non saremo padroni del nostro mezzo.

    Se ci pensiamo é il concetto degli abbonamenti in streaming: quando ci abboniamo a Netflix o a Spotify abbiamo accesso ad una libreria infinita di titoli, ma che non sono nostri. Se per qualche motivo, e non solo perché non abbiamo pagato e quindi ci viene bloccato il servizio, ma perché magari il nostro cantante preferito litiga con la piattaforma non potremo piú ascoltare il nostro disco preferito a differenza di avere una copia fisica che sará sempre nostra qualunque cosa accada.

    Ebbene le nuove macchine super tecnologiche che magari paghiamo in abbonamento non sono nostre e quindi per un qualsiasi motivo potrebbero venirci tolte, il problema potrebbe diventare se un sistema di controllo remoto di questo genere diventasse uno standard, magari richiesto in fase di omologazione perché a quel punto potrebbe essere qualcun altro a bloccarci o portare via il mezzo, non solo la casa automobilistica o la finanziaria ma un malintenzionato o un ente pubblico, magari perché stiamo antipatici a qualcuno, abbiamo violato qualche norma o perché semplicemente abbiamo un’idea diversa dalla massa.

    Per fortuna esisteranno sempre le auto tradizionali dove magari le marce o il freno a mano le inseriamo noi e non un computer quindi anche volendo non ci possono essere portate via da remoto.

    La cosa triste che questi discorsi sembrano tratti da un romanzo di fantascienza ma sono piú vicini di quanto non si creda, e con l’elettrificazione forzata delle nostre auto ci si avvicina sempre piú a questi scenari e diventerá sempre piú difficile farne a meno, anche perché le buone vecchie macchine analogiche stanno scomparendo e piú passa il tempo anche quelle usate diventeranno sempre piú vecchie e difficilmente riparabili.

    Siamo davvero alle porte di un mondo fantascientifico o alla fine si tratta solo di normalissime auto con la tecnologia al passo coi tempi? Voi cosa ne pensate? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!