Tag: fast fashion

  • Arrivano nuove tasse sui prodotti cinesi

    Arrivano nuove tasse sui prodotti cinesi

    Un nuovo balzello é in arrivo per i consumatori europei che acquistano prodotti cinesi, infatti é allo studio l’anticipo al 2026 dell’eliminazione del de minimis sui dazi per pacchi in arrivo da fuori l’unione europea, questo significa dover pagare oltre all’iva che giá si paga, anche un dazio aggiuntivo, che attualmente non é previsto per le spedizioni di basso valore, sotto i 150 euro.

    Questo vuol dire che ci sará una tassa aggiuntiva, che nella migliore delle ipotesi allo studio potrebbe essere forfettaria di 2 euro a pacco, ma che comunque bloccherá i pacchi alla dogana, rallentando i tempi di consegna, con lo scopo di disincentivare gli acquisti low cost dall’oriente nella speranza di frenare il fast fashion e gli acquisti di cianfrusaglia, elettronica e non di bassa qualitá reperibili online a prezzi molto convenienti.

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    Il problema é che così facendo si va soltanto a creare problemi all’acquirente che comunque difficilmente rinuncerá a risparmiare per acquistare prodotti molto simili, e comunque di provenienza orientale, nei negozi fisici.

    Così come difficilmente abbandonerá il fast fashion per acquistare un prodotto sartoriale di alta gamma, al massimo acquisterá qualcosa di analogo in un negozio fisico o in una catena specializzata, che si rifornisce presso le stesse fabbriche orientali, a un prezzo maggiorato o si rassegnerá a ricevere il pacco in tempi piú lunghi, magari con la scomoditá di dover pagare una tassa al postino.

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    Infatti la seccatura non é tanto dover pagare una piccola tassa aggiuntiva, che pagata in proporzione, su importi di scarso valore non sará particolarmente esosa, ma la burocrazia legata alla riscossione di questa tassa, visto che lo spedizioniere potrebbe richiedere dei costi per la gestione della pratica di sdoganamento che possono superare non solo il costo della tassa ma anche il valore stesso della merce, ma soprattutto si ha la scomoditá di dover attendere i tempi di sdoganamento, dato che dovendo fermare tutti i pacchi alla dogana, si allungheranno a dismisura bloccando magari per settimane i pacchi prima della consegna. Inoltre si aggiunge il rischio di dover pagare la tassa in contrassegno al postino, cosa che complica la ricezione dei pacchi se non siamo presenti a casa, non consentendo ad esempio di poter lasciare il pacco nella cassetta delle lettere o ad un vicino, costringendoci ad attendere un nuovo tentativo di consegna o a recuperare il pacco presso la sede dello spedizioniere.

    Al momento non c’è ancora una decisione definitiva, anche perché la data originaria del 2028 nasceva dalla necessitá che prima entri in vigore un nuovo sistema doganale europeo ancora in fase di sviluppo, altrimenti lo sdoganamento potrebbe avvenire in un paese europeo non ancora pronto alla riscossione, permettendo l’elusione della tassa. 

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    E’ stato comunque proposto in sede europea un contributo forfettario per i prodotti sotto i 150 euro di valore che dovrebbe entrare in vigore dal 2028, ma i singoli stati, tra cui l’Italia, si stanno muovendo anche in autonomia per anticipare i tempi, e non potendo decidere sui dazi hanno allo studio ulteriori tassazioni che si sommerebbero al dazio, come ad esempio una tassa ambientale di 2 euro per i pacchi fino ai 2kg di peso da applicare giá dal 2026.

    Come detto il problema non è tanto una tassa aggiuntiva, che comunque non scoraggerá gli acquirenti, ma la burocrazia necessaria e i costi che questa burocrazia si porterá dietro pagati dal consumatore, ma probabilmente anche dai singoli stati se saranno obbligati ad assumere maggiore personale doganale.

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    Ma il vero discorso è che questa decisione non serve per l’ambiente o per la tutela dei commercianti come la politica vorrebbe far credere, ma è una mossa geopolitica nei confronti della Cina, da cui arrivano la maggior parte di quel genere di pacchi, che alla fine finiranno per pagare i consumatori.

    Voi eravate a conoscenza di questa nuova tassa? Acquistate spesso online dalla Cina?

  • Sono arrivati i saldi

    Sono arrivati i saldi

    Come avrete notando girando per le vie del centro o per i centri commerciali sono iniziati i saldi di fine stagione, che quest’anno con durate e modalitá leggermente diverse sono partiti quasi dappertutto il 4 Gennaio e dureranno a seconda della localitá tra le 4 e le 6 settimane.

    Nonostante i divieti di iniziative promozionali nei giorni precedenti l’inizio dei saldi imposti da gran parte delle regioni, molti negozi hanno mascherato le offerte come vendite private dedicate agli utenti registrati in possesso di carte fedeltá quindi le offerte piú succulente sono già andate via prima dell’inizio ufficiale, motivo per il quale é bene iscriversi a newsletter e programmi fedeltà dei vari negozi per accedere in anticipo alle offerte.

    Ma anche per gli utenti normali non è detto che non si possano fare affari, soprattutto per quelle marche costose o che difficilmente fanno offerte durante l’anno.

    A seconda dell’articolo che cerchiamo la tattica per risparmiare cambia: se cerchiamo un prodotto, un colore o una taglia molto richiesta è bene affrettarsi il prima possibile per non rischiare di stare a bocca asciutta, viceversa se puntiamo a un capo particolare, magari molto costoso o di una taglia poco comune (molto grande o molto piccola) aspettare ci consentirá di accedere a sconti aggiuntivi dopo la ressa dei primi giorni di saldi.

    Ovviamente non bisogna farsi prendere dall’euforia e acquistare capi che non ci servono, o che verosimilmente useremo molto poco solo perché scontati.

    Meglio inoltre definire una lista della spesa e un budget  da non superare anche in caso di offerte allettanti per evitare di comprare capi che finiremo per non utilizzare.

    E bisogna fare attenzione che gli sconti siano effettivi e che non ci siano stati aumenti poco prima delle promozioni di modo da ingolosire i clienti non abituali con sconti importanti che magari riportano i prezzi a valori molto simili a quelli applicati fuori dal periodo promozionale.

    Occhio anche alla qualità dei prodotti e alla vetustá: non é raro trovare in sconto prodotti vecchi di parecchie collezioni fá, che potrebbero rivelarsi fuori moda.

    Attenzione anche alle taglie, magari si puó cadere nella tentazione di acquistare il prodotto scontato nonostante non sia della misura corretta, ma dimenticandoci della cosa potremmo finire con non usarlo perché non ci calza perfettamente.

    Verificate sempre che il prodotto non abbia difetti: uno sconto molto elevato potrebbe dipendere da qualche imperfezione, che a seconda può essere riparata facilmente facendoci fare un affare come nel caso di una macchia o di una scucitura, o non permetterci di usare il vestito magari perché strappato o deformato.

    A volte peró lo sconto elevato puó dipendere dal fatto che si tratta dell’ultimo prodotto rimasto, magari di qualche taglia particolare che si ha la “sfortuna‘ di portare o di qualche colore non troppo richiesto, o di un marchio non piú trattato dal negozio, cosa che ci permette di portarci a casa un prodotto di qualitá elevata anche a un quinto del suo prezzo di cartellino.

    Ricordiamoci inoltre che i saldi non sono solo nei negozi fisici ma anche online, quindi magari si riesce ad accedere ai prezzi scontati, magari per il modello, taglia o colore desiderato anche da un negozio fuori zona o da un e-commerce, magari direttamente quello dalla casa madre consentendoci di ottenere il prodotto dal prezzo scontato non piú disponibile dalle nostre parti.

    Sicuramente é un modo per risparmiare qualcosa, specie per prodotti che vanno difficilmente in sconto o per permetterci di acquistare dei capi di qualitá a prezzi vicini a quelli delle catene di fast fashion, con la possibilitá di goderci un capo migliore e magari rivenderlo pure come usato recuperando parte della spesa all’inizio della prossima stagione.

    Voi avete acquistato in saldi?