Tag: cambio

  • Difendersi dallo sim swap porterá scocciature

    Difendersi dallo sim swap porterá scocciature

    Chi di voi ha l’esigenza di cambiare operatore telefonico per il cellulare o anche solo di cambiare la sim perche l’ha perduta o ha smesso di funzionare ha da qualche giorno qualche complicazione in piú: infatti le procedure per il cambio di sim sono diventate molto piú stringenti per evitare il fenomeno dello sim swap.

    Ma cosa si intende per sim swap? E’ la pratica messa in atto da alcuni hacker che riescono in maniera fraudolenta ad impossessarsi del nostro numero di cellulare intestandosi la nostra sim per poter ricevere gli sms necessari ad accedere a conti bancari e dati riservati protetti da autenticazione a due fattori, che richiedono appunto un codice da ricevere sul nostro cellulare.

    Sul piano pratico , per evitare questo fenomeno, servirá che a fare il cambio sia soltanto il titolare della sim e non sono previste deleghe, cosa che potrebbe rivelarsi una rogna se magari la sim era stata intestata al genitore quando eravamo ancora minorenni, al proprio partner o peggio ad un ex o anche ad un familiare: ad esempio la nonna che usa una sim intestata al nipote che l’aveva fisicamente acquistata a suo tempo.

    Qualche operatore ha pure approfittato della situazione per mettere a pagamento il cambio di intestatario o il subentro che in precedenza erano gratuiti.

    E non basta questo perché servirá che l’operatore mandi un sms di conferma alla sim oggetto del cambiamento per accertarsi che chi usa la sim si possa accorgere del cambio qualora stia avvenendo a sua insaputa, ricevendo un codice di conferma del cambio da comunicare nella procedura.

    Questo significa che all’atto del cambio servirá la presenza fisica della sim da sostituire, cosa che complica le cose in caso di furto o smarrimento della sim da sostituire: in tal caso si dovrá consegnare denuncia e attendere del tempo aggiuntivo dopo l’invio dell’sms alla sim oggetto di cambiamento non potendo recuperare immediatamente il codice di verifica inviato sulla vecchia sim.

    E purtoppo é qui che si nasconde una vulnerabilitá, perché l’operazione, nonostante il vero titolare riceva la notifica dell’operazione e quindi é in grado di bloccarla qualora non fosse lui ad averla richiesta, va comunque avanti, seppure con qualche giorno di ritardo.

    Ma tutto ció viene fatto per la nostra sicurezza, infatti ormai tutte le autenticazioni a due fattori, come quelle che facciamo per siti e piattaforme che contengono nostri dati sensibili, dalla mail al conto in banca hanno bisogno di un codice ricevuto sul telefonino per accedere o per effettuare delle modifiche o delle operazioni dispositive, come ad esempio inviare un bonifico o cambiare le impostazioni del conto.

    Questo perché se un malintenzionato volesse accedervi dopo magari avervi rubato la password , senza il codice ricevuto sul telefonino, potrebbe al massimo entrare sulla piattaforma ma non arrecarvi danni come ad esempio svuotare il conto corrento facendosi un bonifico o dirottare l’accredito dello stipendio o della pensione su un suo conto corrente.

    Pertanto per riuscire a carpire questo codice il malintenzionato o riesce a rubarvi il telefono o comunque ad accedervi fisicamente bypassando anche le protezioni, come l’impronta digitale o il riconoscimento del viso che possono essere impostate sul telefono oppure puó cercare di prendere possesso della vostra sim effettuando un cambio, simulando un guasto o cambiando operatore, magari sfruttando la disattenzione o peggio la complicitá di qualche negozio di telefonia che non richiede tutte la documentazione necessaria per il cambio.

    Quando l’operatore telefonico gli consegna la nuova sim ottenuta all’insaputa del regolare proprietario la inserirá in un suo telefonino e potrá ricevere il codice per sms necessario per procedere con le operazioni malevole, partendo dal cambio della password della mail per nascondere la conferma delle malefatte ed allargandosi a tutti i servizi a cui possiamo essere associati a quella mail e numero di telefono, soprattutto quelli bancari.

    Ora grazie a queste normative piú stringenti, questa procedura del cambio di sim diventerá molto piú difficile da attuare: dobbiamo peró fare attenzione qualora ricevessimo un sms con il codice di controllo del cambio sim e non avessimo richiesto noi l’operazione: in quel caso dobbiamo contattare immediatamente il nostro operatore per bloccare il cambio, altrimenti l’hacker riuscirebbe , seppur con qualche giorno di attesa, nella sua impresa di impossessarvi del vostro numero di telefono.

    Puó peró capitare, perché magari non facciamo caso all’sms o se si tratta di una sim secondaria che non consultiamo regolarmente , o se l’hacker riesce ad accedere ai sistemi di un’operatore telefonico che l’operazione di cambio vada avanti e quindi l’hacker possa riuscire ad effettuare l’operazione malevola, ma c’é da considerare che perché perda tutto questo tempo aggiuntivo deve valerne la pena di attaccarvi, cosa che potrebbe darci un pó di speranza di evitare l’attacco.

    Voi conoscevate questa pratica? Tenete al sicuro le vostre credenziali e il vostro telefono? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Parità euro dollaro: che succede?

    Parità euro dollaro: che succede?

    Come forse avrete appreso dalla stampa il cambio euro dollaro ha raggiunto la parità, questo significa che se prima per comprare un dollaro bastavano 80-90 centesimi adesso serve 1 euro.

    Non è una notizia da sottovalutare perché tutti quei prodotti che si pagano in dollari come l’energia o la tecnologia ci costeranno di più , perchè dovendo gli importatori pagare in dollari convertire i propri euro costerà di più e quindi dovranno adeguare i listini al rialzo, non solo per il maggior costo delle materie prime dovuto all’inflazione ma anche al tasso più sfavorevole.

    Quindi se per comprare il nostro telefonino del valore di 500 dollari sino a ieri servivano 450 euro ora ne serviranno 500: pagando noi in euro quel telefonino ci costerà di più.

    In pratica succede come quando andiamo in vacanza in un paese straniero che ha una valuta diversa dalla nostra: se il paese è povero quando acquistiamo prodotti locali riusciamo a spendere davvero poco, ad esempio fare pranzi luculliani con pochi euro ma se proviamo a comprare prodotti della nostra terra li pagheremo almeno quanto da noi, questo perchè il cambio è per loro sfavorevole.

    E lo stesso accade a parti inverse quando andiamo in paese più ricco, quindi con una valuta più forte , avremmo difficoltà anche a fare un pasto frugale, con prezzi ben più alti dei nostri.

    Quindi la moneta più debole favorirà il turista straniero o comunque chi ha qualcosa da vendere agli stranieri, mentre la moneta più forte favorisce chi deve comprare dall’estero.

    In pratica se prima eravamo un paese ricco ora siamo più poveri: è come se ci si stessimo tramutando  dalla Svizzera all’Ungheria: in teoria potremmo vendere di più ma comprare di meno, anche se la competitività dovuta alla moneta debole potrebbe perdersi per via dell’inflazione alle stelle e soprattutto perché non avendole a sufficienza in europa compriamo energia e materie prime dall’estero quindi i nostri di produzione aumenteranno e saremo in concorrenza con chi riesce a produrre a costi più bassi.

    Insomma una stangata nella stangata che non ci lascia presagire nulla di buono per la nostra economia.

    Voi eravate al corrente della cosa? Pensate di avvantaggiarvi o di perdere con l’euro debole? Scrivetemelo nei commenti

  • Cambiare le gomme dell’auto

    Cambiare le gomme dell’auto

    Parliamo di pneumatici auto: a tutti capita di doverli cambiare perche’ consumati o danneggiati ma come fare per risparmiare qualcosa? 

    Sicuramente un valido consiglio e’ averne cura, per allungare la loro vita, facendo in modo che siano sempre alla corretta pressione, né troppo gonfi ne sgonfi, anche in funzione del carico dell’auto, e facendo attenzione ad evitare le buche per strada o in parcheggio i marciapiedi. Inoltre qualora facessimo il cambio gomme invernale conservarli puliti, al riparo dalla luce e in posizione corretta (disposti in orizzontale se sui cerchi o in verticale rialzati da terra se senza cerchi).

    Ma quando c’e’ da doverli cambiare e’ bene informarsi su cosa si sta comprando senza fidarsi ciecamente del gommista vicino a casa, soprattutto se si tratta di una piccola attivita’ difficilmente può fare prezzi particolarmente allettanti, magari spingendo i prodotti che ha in casa al momento, che potrebbero rivelarsi cari o di scarsa qualita’ rispetto alle offerte di centri piu’ grossi, che in funzione del maggiore venduto possono avere piu’ scelta e maggiori scontistiche: un centro poco onesto potrebbe approfittarsi della vostra inesperienza per rifilarvi un bidone.

    Altra possibilita’ e’ acquistare le gomme in autonomia su internet o in alcuni supermercati, rivolgendosi poi ad un gommista per il montaggio: questa puo’ essere una soluzione valida ma presuppone una certa competenza, sia nell’individuare la misura corretta che il giusto prodotto, sia per caratteristiche che per prestazioni.

    Se per la misura basta controllare la misura del pneumatico attualmente montato sull’auto cercando una sigla simile a 195/55 R15 91V che indica rispettivamente larghezza, spalla, diametro e indice di velocita’, fin quando lo si prende con la stessa sigla non si sbaglia. 

    Volendo si potrebbero prendere dei pneumatici con un codice di velocita’ migliore, o di misure differenti se queste misure sono indicate nel libretto di circolazione, ma tenendo conto che a seconda dei casi andra’ cambiato il cerchio, cosa che potrebbe anche avere senso per passare ad una misura di pneumatici piu’ prestazionale o a una piu’ comune e quindi che si trova a prezzi mediamente piu’ bassi

    Ma va individuata anche la tipologia di pneumatico: estivo, invernale o quattro stagioni, tenendo conto che nei mesi invernali se si viaggia con i pneumatici estivi dovremo avere a bordo delle catene, e per contro viaggiando in estate con le gomme invernali si avrebbero scarse prestazioni e si consumerebbero in breve tempo

    Altri parametri da valutare sono le prestazioni, come la resistenza al rotolamento da cui dipendono i consumi, le prestazioni sul bagnato e la rumorosita’: qui ci viene pero’ d’aiuto l’etichetta energetica prevista per legge, che come avviene per gli elettrodomestici ci indica con una lettera da A ad E le varie prestazioni, dove A rappresenta il valore migliore ed E quello peggiore,  per permetterci un rapido confronto coi prodotti concorrenti.

    Ovviamente l’etichetta e’ un riferimento che ci puo aiutare nella scelta ma non dice tutto: ci sono pneumatici all’interno della stessa fascia che si comportano in maniera differente, ci sono etichette con valori non sempre onesti e soprattutto prodotti di qualita’ differenti, un consiglio e’ quello di evitare prodotti super economici e marchi sconosciuti che potrebbero rivelarsi non solo meno prestazionali del previsto, ma anche pericolosi: meglio magari fare qualche preventivo in piu’ per cercare un pneumatico di marca nota se non conosciamo il prodotto, magari evitando certe leggende metropolitane che spacciano prodotti di sottomarca come perfette copie di marchi costosi prodotte negli stessi stabilimenti

    Quando li si compra in autonomia va fatta particolare attenzione anche all’anzianita’ della gomma: prezzi molto scontati possono dipendere da gomme di vecchia produzione rimaste ferme in magazzino, sebbene si possono considerare come nuove gomme anche con 5 anni di produzione, le gomme vecchie tendono a degradare di prestazione e potrebbero essere state conservate in maniera non corretta, quindi e’ bene accertarsi che le gomme siano relativamente fresche, per farlo si può controllare il DOT della gomma, un codice di quattro cifre stampigliato sul pneumatico (esempio 3919 sta per trentanovesima settimana del 2019) che riporta settimana e anno di produzione

    E bisogna anche fare attenzione al montaggio, soprattutto quando si acquistano gli pneumatici in rete avremo bisogno di un gommista che si occupi di montaggio, equilibratura ed eventuale convergenza. Molti siti hanno dei gommisti convenzionati, ai quali a seconda del sito e’ possibile far consegnare direttamente le gomme senza doverle essere noi a portarle al gommista e che prenderanno una tariffa per il loro servizio che va messa nel conto e che comunque non e’ trascurabile: acquistando le gomme direttamente dal gommista invece i costi di montaggio sarebbero compresi nel prezzo e se riusciamo a spuntare un prezzo interessante il cambio gomme potrebbe costarci meno che comprarle su internet

    Voi conoscevate questi trucchi o ne avete altri da suggerire, avete dei dubbi, delle domande o delle curiosità: scrivetemele nei commenti