Tag: acqua

  • L’ olio extravergine é diventato troppo caro

    L’ olio extravergine é diventato troppo caro

    Un alimento presente e molto richiesto nelle nostre tavole é l’olio extra vergine d’oliva, utilizzato tantissimo per condire, cucinare e friggere anche in virtú delle proprie caratteristiche, che lo rendono salutare in quanto privo di colesterolo e perché previene le malattie cardiovascolari.

    Ma purtroppo ha un grande difetto , soprattutto per il nostro portafoglio, costa tanto e ultimamente complice l’inflazione alle stelle e un’annata non proprio rosea per la produzione ne ha fatto schizzare i prezzi al consumo portando anche al raddoppio i prodotti da supermercato, che se in passato venivano usati come specchietto per le allodole per attirarci a fare la spesa con prezzi anche inferiori ai 4 euro al litro, ormai si inizia a far fatica a trovarne sotto i 10 euro, e considerato che in casa spesso se ne usa tanto è bene capire se si riesce a risparmiare qualcosa , e se puó essere il caso di sostituirlo con qualcosa di piú economico.

    Sicuramente per risparmiare qualcosa occorre cercare piú offerte del solito, se prima in tutti i volantini dei supermercati la bottiglia di olio EVO in offerta era una costante, ora complici i prezzi piú che raddoppiati è diventata piú rara, e spesso quando é presente si tratta di una bottiglia da 750cl che per effetto della shrinkflation maschera un prezzo al litro piú pesante: quella bottiglia venduta a 5.99, vi costa 8 euro al litro , cosa che potrebbe ingannare un consumatore distratto o frettoloso, quindi bisogna stare particolarmente attenti.

    Inoltre con dei prezzi che si avvicinano o che superano i 10 euro al litro ci si avvicina ai prezzi dei produttori locali artigianali, che spesso hanno prodotti di maggiore qualitá di un’olio da supermercato, che seppure rispetti tutti i parametri di legge, é prodotto al risparmio e con caratteristiche appena sufficienti ad essere considerato un’olio EVO, sempre che non sia addirittura alterato fraudolentemente per ridurne il prezzo, come le cronache ci hanno raccontato tante volte in passato.

    E trattando con un produttore artigianale locale, magari acquistandolo in quantitá, anche facendo un piccolo gruppo d’acquisto con amici o conoscenti è possibile ottenere degli sconti che portano il prezzo molto vicino a quello del supermercato, ottenendo un prodotto sicuramente migliore, e anche quando non conosciamo personalmente il piccolo produttore ci puó venire in aiuto internet, sia per scoprire come venirci in contatto, magari durante una sagra o visitando l’azienda, o comprando direttamente online il nostro olio, facendo peró attenzione ai costi di spedizione, dato che trattandosi di merce pesante i costi di trasporto potrebbero erodere il risparmio. 

    Alternativamente , a seconda degli usi si puó sostituire l’olio extra vergine d’oliva con qualcosa di piú economico: generalmente altri tipi di olio o burro.

    Il burro é una buona alternativa per cucinare o per i dolci, é meno calorico degli oli quindi a ne serve un 20% in piú, essendo di origine animale ha piú grassi saturi, meno salutari di quelli insaturi dell’olio EVO, quindi piú colesterolo, ma ha anche tante vitamine in piú: usato con moderazione é una buona e salubre alternativa.

    Meno consigliata invece la margarina che nascendo industrialmente da oli vegetali idrogenati contiene acidi grassi di tipo trans nocivi per l’organismo, a meno che non si tratti di prodotti speciali venduti a prezzi elevati.

    Altrimenti ci sono altri tipi di olio sempre ottenuti dalle olive ma non considerati extravergine, come l’olio d’oliva vergine sempre ottenuto con spremitura meccanica ma con aciditá superiore , l’olio di oliva che viene raffinato anziché spremuto e/o mischiato con altri oli e l’olio di sansa ottenuto con dei processi chimici dalla lavorazione degli scarti dei frantoi e mischiato ad altri oli vergini per conferirgli aciditá e caratteristiche degli oli di maggior pregio.  

    Oppure ancora gli oli ottenuti da altre essenze vegetali, i famosi oli di semi, come l’olio di arachide, ottimo per le fritture in quanto mantiene un alto punto di fumo e ha molti grassi mono insaturi, oppure gli oli di mais e girasole che sono invece consigliati come condimento. Meno buoni gli oli di semi vari dove si trova generalmente un mix di oli economici di minore qualità.

    Altra alternativa, specie se si vuole anche tenere un occhio alla dieta, considerando che l’olio ha ben 9 kcal al grammo, avendo il 99.9% di grassi , puó essere sostituirlo in cottura con acqua, panna o yogurt o nei condimenti con acqua, aceto normale o balsamico, oppure passare alla cottura al vapore o in friggitrice ad aria al posto della frittura.

    Alla fine esistono delle alternative comunque salutari, specie se utilizzate con moderazione, che costano meno e ci consentono di risparmiare almeno in attesa che il prezzo dell’olio extra vergine rientri a prezzi piú accessibili. 

    Voi avete altri suggerimenti per sostituirlo, o preferite comunque acquistare l’olio EVO anche se a prezzo maggiorato? Scrivetelo nei commenti.

  • I gasatori per l’acqua frizzante in casa

    I gasatori per l’acqua frizzante in casa

    Oggi parliamo di un prodotto che forse avrete visto nelle pubblicità e che può essere comodo avere in casa se ci piacciono le bevande gasate: il gasatore.

    Si tratta di un sistema per aggiungere dell’anidride carbonica all’acqua per renderla frizzante, con la possibilità aggiungendo dei succhi concentrati di trasformare la nostra acqua gasata in bibita e col vantaggio di poter regolare a nostro piacimento la “frizzantezza” oltre ad evitarci l’acquisto e il trasporto delle bottiglie di acqua o bibite dato che utilizzeremo l’acqua del rubinetto.

    Il risultato che si ottiene generalmente è molto buono, ma ovviamente si parte dal presupposto di avere una buona acqua di rete: se ci arriva nel rubinetto un’acqua scadente o con un particolare retrogusto non sparirà con l’aggiunta dell’anidride carbonica, anche se c’è sempre la possibilità di filtrarla con un filtro da applicare sotto il rubinetto o utilizzando una caraffa filtrante, ma in questi casi va messo in conto il costo della sostituzione periodica del filtro che va cambiato dopo un certo numero di litri trattati.

    Ovviamente nonostante sia tecnicamente possibile farlo escludiamo di comprare dell’acqua in bottiglia da gasare in casa: comprandola al supermercato verrebbe meno sia la convenienza, sia lo sbattimento di doverla trasportare che il risparmio di plastica, che è sia un rifiuto che dovremo smaltire che un peso per l’ambiente.

    Ci sono vari tipi di gasatori, dai modelli più complessi e costosi che possono essere montati sotto al lavandino e che permettono di fare uscire l’acqua gasata e filtrata direttamente dal rubinetto, a quelli più economici che occupano pochissimo spazio in casa, non hanno fili o collegamenti idraulici, ma solo l’alloggiamento per una bottiglia e una piccola cartuccia di gas da ricaricare dopo un certo numero di gasature.

    In pratica questi gasatori economici creano un loro ecosistema di accessori: funzionano con delle bottiglie proprietarie che hanno una data di scadenza, i cilindri di gas devono essere ricaricati solo presso i rivenditori autorizzati che ce li sostituiranno con uno pieno portando indietro il vuoto, oltre a vendere concentrati e accessori, ad esempio per la pulizia, dedicati.

    Ovviamente il kit iniziale col gasatore, un cilindro e una bottiglia costa veramente poco, spesso si porta a casa il kit gasatore base in offerta anche con meno di 50 euro, quello che costano caro sono i vari accessori dell’ecosistema: il set di 3 bottiglie di plastica finiscono per costare più di 20 euro e a rigore vanno cambiate dopo qualche anno, cosi come la ricarica del gas ci costa poco meno di 15 euro ogni 80 litri di acqua gasata.

    Poi per dovere di cronaca bisogna dire che esistono delle soluzioni alternative per risparmiare, se per le bottiglie è meglio restare sulle originali dato che nonostante il prezzo da rapina vengono comunque ammortizzate nel tempo, al limite si possono usare oltre la data di scadenza, qualcosa si può fare per il gas: contenendo della comunissima CO2 nulla ci vieterebbe, violando i termini di licenza del sistema, di farcele ricaricare da chi carica estintori che potrebbe fare un prezzo più basso della ricarica originale, cosi come potremmo utilizzare dei cilindri più grandi che in proporzione hanno un costo di ricarica molto minore e travasare l’anidride carbonica nel cilindro originale utilizzando un adattatore che si può trovare su internet, o ancora potremmo crearci in casa la CO2 con del ghiaccio secco, anche se qui da noi non è facile da reperire a basso costo come accade in altre parti del mondo.

    Questo ci fa domandare se effettivamente conviene entrare in un sistema che ci scucirà costantemente soldi man mano che lo usiamo, e la risposta è che se facevamo normalmente uso di acque e bibite gasate tutto sommato quei soldi li avremo  comunque spesi al supermercato, poi a seconda dei casi può esserci il risparmio oppure andarci in pari, magari sentendosi comunque soddisfatti per aver rispettato l’ambiente, ma in realtà è una questione di gusti: se ci si è abituati a una certa marca di acqua gasata e beviamo esclusivamente quella non c’è gasatore che tenga, dopo averlo provato è probabile che torneremo alle bottiglie, se invece per noi un’acqua gasata vale l’altra passare al gasatore è conveniente anche rispetto alle bottiglie di acqua del discount. Diverso è il caso per le bibite, i concentrati originali costano cari, e nonostante alcuni gusti siano molto particolari e interessanti spesso vuoi per il gusto e vuoi per la spesa non battono la concorrenza delle bibite confezionate, quindi in pratica è promosso per l’acqua, un po’ meno per le bibite, ma è comunque questione di gusti.