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  • E’ arrivata la fine della condivisione di Netflix

    E’ arrivata la fine della condivisione di Netflix

    Una soluzione molto diffusa tra gli utenti Netflix è stata la condivisione delle password con amici o parenti per divedere la spesa e consentirci di godere di uno dei piú amati servizi di streaming ad un costo contenuto.

    Questa modalità che a differenza di altri servizi concorrenti é sempre stata tollerata da Netflix e permetteva di far conoscere il servizio a tanti utenti, evitare la pirateria e soprattutto manteneva attivi degli utenti che sfruttando poco il servizio non avevano interesse ad abbonarsi a prezzo pieno.

    man and woman sitting on a couch in front of a television

    Purtroppo le avvisaglie che le cose sarebbero cambiate circolavano da tempo, con l’aumento del prezzo dei piani che permettevano la condivisione e con il lancio della versione con pubblicitá che permetteva di avere un account non condiviso a poco piú di quanto costava dividere la spesa di un abbonamento premium.

    Ma ora anche in Italia , dopo essere approdata in altri paesi, arriva la mannaia, infatti viene ora lanciato anche da noi il concetto di utente extra a pagamento: chi usufruisce del servizio fuori dall’abitazione del titolare dell’abbonamento deve pagare 5 euro in piú per ogni utente, e sono possibili solo 2 utenti extra sul piano premium, e uno solo sul piano standard.

    Television screen with Netflix logo

    Questo significa che condividere l’abbonamento non sará tecnicamente impossibile ma diventa molto meno conveniente, dato che il piano più costoso potrá ora essere condiviso con massimo 3 utenti anziché 4 , e aggiungendo il costo del nuovo balzello significa che condividere il premium costerá piú non solo del piano con la pubblicità, ma anche del piano base: in pratica ha senso solo se tutti gli utenti hanno necessitá di usare il 4k.

    Se si va a condividere il piano standard , che permette solo 2 condivisioni e non ha il 4k, balzello incluso si spenderebbe a testa piú del pacchetto base e la differenza sarebbe avere il full hd anziché l’HD standard, ma va considerato che potrebbe convenire addirittura il piano con la pubblicitá che costa ancora meno e ha già il full hd incluso , anche se perde la possibilitá di scaricare i contenuti sul dispositivo, oltre a rinunciare a qualche contenuto esclusivo delle versioni senza pubblicitá.

    app entertainment ipad mockup

    Insomma la convenienza di condividere l’abbonamento diventa molto scarsa, a meno di non voler sfruttare la migliore risoluzione degli abbonamenti piu costosi, ma questo significa anche che un utente che usava il servizio raramente difficilmente vorrá pagare un abbonamento a prezzo pieno sapendo di non usarlo, quindi se chi lo usa assiduamente passerá probabilmente ad un piano piú economico, magari quello con la pubblicitá, molti chiuderanno l’account, eventualmente riattivandolo sporadicamente solo quando dovesse uscire qualcosa di imperdibile, cosa che ha portato Netflix a perdere un numero considerevole di abbonati nei paesi dove ha giá introdotto questa politica.

    Tralaltro queste nuove regole disturberanno anche chi ha una seconda casa, perché potrebbero rilevare la casa al mare come nuovo nucleo domestico e richiedere il pagamento della tariffa extra, anche se fintanto che si usa netflix da un device mobile e non attaccato ad una tv per il momento non dovrebbe essere richiesto il balzello.

    netflix on an imac

    Alla fine della fiera per molti significherà rassegnarsi a pagare di piú, ad altri ad abbandonare Netflix per approdare ad un servizio concorrente o per ritornare magari alla pirateria che grazie ai bassi costi della condivisione era passata di moda.

    Voi siete abbonati a Netflix? Vi é arrivata la mail dove vi comunicano la nuova politica? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti!

  • Digitale terrestre: ora il decoder serve davvero

    Digitale terrestre: ora il decoder serve davvero

    Torniamo a parlare di digitale terrestre perché é arrivata comunicazione della data di dismissione delle trasmissioni in mpeg2, quindi per chi avesse ancora un vecchio televisore non compatibile con i canali hd e che non si é ancora dotato di un decoder esterno arriva il momento di farlo, pena perdere la visione dei pochi canali rimasti come provvisori.

    E la data scelta non é delle migliori visto che é il 20 dicembre 2022, quindi a ridosso del natale: se un nuovo tv o decoder puó diventare il regalo giusto per la nonna o per i genitori poco tecnologici , che magari possono sfruttare l’occasione delle feste per avere in casa i nipoti per l’installazione , dall’altra significa avere poca assistenza nei negozi presi d’assalto per le compere natalizie, che quindi avranno poco tempo da dedicarvi per la scelta dell’apparecchio da acquistare, specie se si tratta di un decoder dal costo di poche decine di euro.

    Quello che peró é importante ribadire é che questo non sará l’ultimo cambio di tecnologia, dato che ne é previsto un’altro, al momento calendarizzato per il 2023 salvo possibili rinvii,  dal dvb-t al dvb-t2 e che quindi colpirá non solo i televisori piú datati non compatibili con l’HD, ma anche buona parte di quelli con soli pochi anni di vita, che non possono visualizzare il canale di Test HEVC Main 10 presente alla numerazione 200 del telecomando.

    Anche in quel caso, appena ci sará una comunicazione ufficiale delle date ci si dovrá attrezzare con un decoder esterno o un nuovo tv, magari sfruttando gli incentivi alla rottamazione se ancora disponibili, quindi in previsione dell’acquisto puó essere utile tenere d’occhio eventuali offerte per non doversi trovare a scegliere in fretta all’ultimo momento con il rischio di doversi accontentare o strapagare quello che trovate disponibile in pronta consegna, specie perché impatterá su una grossa parte dei tv presenti nelle nostre case e non solo su quelli particolarmente datati.

    In ogni caso é una spesa in piú da mettere in conto in un periodo dove tutto sta aumentando e ci si deve barcamenare tra bollette alle stelle e inflazione a doppia cifra.
    Voi ne eravate al corrente?

  • Conviene riparare o cambiare la TV?

    Conviene riparare o cambiare la TV?

    A volte capita che la tv smetta di funzionare e ci chiediamo se valga la pena o meno di cambiarla o portarla a riparare.

    Beh molto dipende dai casi ma nella maggior parte la soluzione più conveniente è comprarne una nuova, dato che i prezzi sono scesi in quanto il mercato è stato inondato di apparecchi per sostituire quelli che non possono ricevere il nuovo digitale terrestre e magari si riesce ancora ad usufruire dei bonus o comunque di promozioni da parte dei rivenditori per la rottamazione.

    E’ però vero che se noi abbiamo in mente di cambiare televisore solo perché il nostro non riceve il digitale terrestre possiamo sempre affiancargli  un decoder esterno dal costo di poche decine di euro e risolvere il problema, anche se la soluzione non è certo la più pratica specie se chi deve usare l’apparecchio è poco avvezzo alla tecnologia o magari di una certa età.

    Se invece il televisore è difettoso, andrebbe fatto vedere da un tecnico, ma tenete conto che per stilare un preventivo probabilmente vi chiederà dei soldi, che nel caso vi sconterà qualora eseguiate la riparazione , oltre al fatto che dovrete smontare, trasportare e rimontare l’apparecchio per raggiungere il centro di assistenza.

    E l’altra cosa da tenere a mente è che il costo dei ricambi, specialmente se va sostituito il pannello può essere superiore al costo di un televisore nuovo di pari dimensioni.

    Questo significa che se il televisore è caduto a terra e lo schermo si è fatto a pezzi o ha delle trame tipo ragnatela o delle aree scure sicuramente non conviene neanche perdere tempo : chiamate pure il servizio rifiuti ingombranti del vostro comune e compratene uno nuovo.

    Se invece il si sente l’audio ma non il video, e magari puntano una torcia verso lo schermo si intravede l’immagine c’è qualche speranza in più: si sono fulminate le lampade della retroilluminazione del pannello: se è disponibile il ricambio la riparazione è fattibile ma serve un tecnico che abbia la pazienza di fare questa operazione , spesso i centri di assistenza ufficiali propongono di cambiare direttamente il pannello e in tal caso non ne varrebbe la pena.

    Qualche possibilità di una riparazione a buon mercato l’abbiamo in caso di difetti all’alimentazione, quando il televisore non si accende completamente e anche il led rimane spento, così come qualche difetto alla ricezione del telecomando o delle porte non funzionanti, sempre ammesso e non concesso che il ricambio sia disponibile e che non costi uno sproposito.

    Ad ogni modo il consiglio è di fare una telefonata o passare dal tecnico spiegando il difetto riscontrato il più precisamente possibile e chiedendo se ne vale la pena portarglielo per un controllo o comprarlo direttamente nuovo.

    C’è anche da dire che se il televisore ha già tanti anni alle spalle la qualità del sostituto, magari risoluzione e dimensioni maggiori, così come le funzioni smart e il consumo ridotto potrebbero rendere comunque conveniente la sostituzione, magari relegando quello riparato ad un’altra stanza.

    Voi avete un televisore che fa le bizze e pensate di farlo riparare? Avete bisogno di consigli, dubbi , suggerimenti? Scrivetelo nei commenti.

  • I nuovi decoder per il digitale terrestre

    I nuovi decoder per il digitale terrestre

    Come avrete saputo, entro il 2022 cambierà il sistema trasmissivo della televisione, e come era già successo nel 2012 ci troveremo per continuare a vedere gli attuali canali televisivi a dover cambiare il televisore o a dotarci di un decoder esterno, a meno di non aver un televisore abbastanza moderno già compatibile.

    Ma se non vogliamo affrontare la spesa dell’acquisto di un nuovo televisore, o magari procrastinarla per un po’ la soluzione più economica è dotarsi di un decoder, vediamo un po’ di capire come orientarci.

    Innanzitutto c’è da capire se ricevete la televisione dal satellite o dall’antenna terrestre: se utilizzate la parabola è probabile che abbiate già un decoder o una cam con all’interno una smart card, che anche in questo caso andrà sostituita per i modelli più vecchi, se invece ricevete la televisione dall’antenna terrestre, se il televisore non fosse compatibile col nuovo sistema, come vi spiegavo nel video qua sotto andrà aggiunto un decoder esterno.

    Si tratta di una scatoletta, generalmente poco più grande di un pacchetto di sigarette che ha un suo telecomando per la scelta dei canali e ha alcuni collegamenti con i rispettivi cavi , sicuramente non bellissimi da vedere.

    Infatti avremo almeno un cavo per l’antenna , eventualmente con un secondo cavo in cascata per collegare altri apparecchi che possono richiedere l’antenna come videoregistratori o il decoder sky, un cavo per la corrente,  e la porta HDMI per poter portare il segnale al televisore. Opzionalmente potrete avere ulteriori ingressi come porte USB per vedere foto e video da una chiavetta o per registrare i canali televisivi, porte ethernet per collegarlo a internet, etc.

    Ovviamente dovrete avere un ingresso HDMI libero, che dovrete selezionare con il tasto input del telecomando del televisore, e  poi utilizzare il telecomando del decoder.

    Nel caso non aveste un ingresso libero perché tutti occupati magari dal decoder satellitare, dal lettore dvd o blu-ray, dal computer, da un box multimediale o da una console di videogiochi o eliminate uno di questi apparecchi o vi dovete dotare di una sorta di sdoppiatore chiamato Switch HDMI, dal costo relativamente contenuto, quelli più economici costano anche meno di 10 euro, che consente di attaccare più apparecchi alla stessa porta HDMI del televisore, la seccatura però diventa come selezionare quale apparecchio attivare, poiché non sempre la selezione avviene in maniera automatica all’accensione dell’apparecchio, che magari ci dimentichiamo di spegnere e quindi dovremmo cambiare manualmente l’ingresso tramite un tastino sullo switch, mentre modelli più complessi possono avere un loro telecomando per evitare di doverci alzare per la selezione, anche se in questo caso sono più cari e soprattutto hanno bisogno di essere alimentati quindi avremo un’ulteriore cavo in giro che ci occuperà un’ulteriore spazio nella ciabatta elettrica.

    Ci sono anche decoder molto piccoli da nascondere dietro allo schermo, ottima soluzione per occultare tutti questi cavi, ma in questo caso avremo un ulteriore cavo per il sensore del telecomando che andrà incollato con un adesivo sulla tv, in modo da puntare il telecomando del decoder su questo sensore, che altrimenti non funzionerebbe.

    C’è da dire che il costo di uno di questi apparecchi nelle catene di elettronica si aggira intorno ai 50 euro, che corrisponde al bonus che si puo richiedere allo stato per l’acquisto del decoder o per la sostituzione del televisore, a patto di avere un ISEE non superiore ai 20.000 euro e sino ad esaurimento scorte, ma cercando bene in rete si può grattare anche qualche euro e trovare qualcosa di valido anche sui 30-35 euro.

    Va però fatto attenzione comprando in rete che sia un prodotto pensato per il mercato italiano (se non volete sbagliare sceglietene uno che abbia il bollino “lativu” che identifica i prodotti sicuramente compatibili) e che possa ricevere eventuali aggiornamenti software nel futuro cosa non scontata per prodotti super-economici che magari riuscite a trovare anche sotto i 20 euro, specie se arrivano dalla Cina.

  • Come scegliere la Tv

    Come scegliere la Tv

    Con l’avvento delle nuove tecnologie di trasmissioni digitali, entro il 2022 se il nostro televisore è troppo vecchio e quindi non compatibile saremmo costretti ad acquistare un decoder esterno o a sostituirlo.

    Il decoder esterno è certo la soluzione più economica, specie se si tratta di cambiare tanti televisori in casa ma certamente la più scomoda perché significa un telecomando in più, una porta del televisore e una presa della corrente occupati, tanti cavi in più sicuramente poco belli da vedere e comunque una soluzione non ideale per chi non è particolarmente tecnologico e che magari ha difficolta anche a cambiare l’input del televisore, figuriamoci gestire due apparecchi.

    Inoltre se il televisore è vecchio, probabilmente quello che lo sostituirà probabilmente avrà una risoluzione maggiore, sarà più grande, avrà delle funzionalità aggiornate e già predisposto alle ultime novità tecnologiche.

    Inoltre a parità di dimensioni i televisori costano molto meno rispetto a qualche anno fa, considerate che seguendo le offerte potete portarvi via un 55 pollici dignitoso anche per meno di 400 euro, quando sino a una decina di anni fa ci volevano 1500 euro per un 42 pollici.

    Ovviamente in teoria maggiore è la risoluzione, e maggiore dovrebbe essere la dimensione ideale dello schermo, infatti siamo passati dalle trasmissioni in SD con qualità dvd a quelle HD e ora inizia ad affacciarsi il 4K quindi  per via della richiesta del mercato gli schermi grandi sono diventati più diffusi e più economici, per contro trovare schermi più piccolini potrebbe diventare difficoltoso, o comunque poco conveniente, spesso con 50 euro in più potete prendere un televisore 10 pollici più grande, ed è una cosa che ne vale la pena sin tanto che abbiamo lo spazio in casa.

    Infatti una cosa da verificare, dato che nonostante le dimensioni dei televisori crescono a dismisura, le case rimangono piccole, cosi come non crescono i mobili che contengono il televisore, pertanto misurate bene lo spazio che avete a disposizione per non correre il rischio di dover rimandare indietro il televisore, magari preso con uno sconto favoloso ma che non entra nel mobile della sala per 5 maledettissimi centimetri.

    E’ vero che esistono dei supporti per ancorare il televisore al muro e quindi qualche centimetro in più potrebbe non essere un problema, ma se abbiamo un mobile tv che lo contorna magari saremo costretti a sbarazzarcene o a cambiarlo , se invece il televisore sta su un tavolino il televisore potrebbe tranquillamente sbordare, anche se dipende dalla base del televisore stesso: quelli più economici tendono ad avere una coppia di piedini alle estremità, che non permettono di sbordare se non di pochi centimetri, quelli più costosi generalmente hanno una base centrale che permette di essere poggiato a una superfice larga anche la metà dello schermo, anche se è sempre possibile comprare una base universale da agganciare sulle viti per il supporto a muro che tendenzialmente costa meno della differenza con un televisore di più alta gamma.

    Come detto televisori ce ne sono a parità di schermo di tanti prezzi, la differenza la marca e quindi l’assistenza, la reattività, e la presenza di alcune particolari tecnologie, che ad esempio migliorano le immagini. Sicuramente per vedere il digitale terrestre senza grandi pretese, ad esempio per guardare il telegiornale, lo sceneggiato o il quiz in tv anche quello più economico può andare bene, l’unica accortezza è verificare la velocità nell’accensione e nel cambio dei canali, che in certi modelli può essere parecchio lento e frustrante.

    Le cose cambiano se dobbiamo attaccare dei dispositivi al televisore, siano essi computer, decoder satellitari, lettori blue ray o console di videogiochi, in quel caso si presuppone che verranno visualizzati spesso contenuti ad alta definizione e in rapido movimento, quindi la qualità dello schermo, dell’elettronica e delle immagini deve essere la più alta possibile, quindi può valerne la pena acquistare un prodotto di più alta gamma, tenendo conto che un prodotto di alta gamma puo tranquillamente costare , a parità di  dimensioni, anche 4 o 5 volte più di quello economico

    C’è anche da dire che spesso sui televisori più cari si paga tanto il marketing  dove si viene attratti da sigle altisonanti che spesso servono solo per confondere l’utente , dato che probabilmente se non conosciamo quella funzionalità probabilmente non ci serve e che la tecnologia esclusiva magari ci da un 5% in più sulla qualità dell’immagine ma ci costa il triplo

    Per contro anche quelli super-economici potrebbero rivelarsi delle fregature, dato che il mercato è pieno di prodotti , spesso marchiati con nomi di produttori storici non più in attività, o che hanno concesso il marchio su licenza, di provenienza turca, cinese o dell’est europa, realizzati un po’ troppo in economia che seppure fanno il loro lavoro per un uso basico, peccano soprattutto per l’assistenza: un eventuale problema al termine dei canonici 2 anni di garanzia significa dover buttare il televisore poiché sarà antieconomica la riparazione o impossibile trovare i ricambi, cercate di informarvi e preferite un marchio che ha ancora le sue linee di produzione e non uno che sebbene nel passato fosse un nome prestigioso , e ce ne sono di insospettabili, ora affida la produzione a quelle solite poche fabbriche a basso costo, magari per le linee più economiche o da offerta civetta per i supermercati.