Ci troviamo in un periodo dell’anno dove archiviate le vacanze estive, la scuola é appena iniziata, e ci troviamo lontani dal natale ma se facciamo un giro nei supermercati pandori e panettoni iniziano timidamente ad affacciarsi negli scaffali.
Non é ancora quindi ora di pensare ai regali da mettere sotto l’albero, ma se si tengono le antenne drizzate puó capitare di fare qualche buon affare per qualcosa che vogliamo regalare o regalarci per le festivitá anticipando gli acquisti prima della ressa, consentendoci di risparmiare.
E in questo ci viene in aiuto Amazon che per quest’anno ha tirato fuori dal cappello la Festa delle offertePrime, una sorta di piccolo black friday anticipato, che a differenza di quello di fine novembre che da il via ufficiale agli acquisti natalizi, è dedicato esclusivamente agli utenti Prime.
E se abbiamo l’idea di comprare qualcosa di tecnologico, per la cura della persona o per la casa, così se abbiamo in mente qualcosa nel mondo della musica o dei videogiochi il momento è particolarmente propizio per fare dei risparmi interessanti.
Infatti solo nelle giornate del 10 e 11 ottobre, Amazon premia gli utenti che pagano l’abbonamento al suo servizio Prime con una serie di offerte esclusive a loro dedicate consentendo di fare acquisti a prezzi super scontati prima che i magazzini vengano presi d’assalto per il natale.
Ovviamente per poter usufruire dei prezzi scontati é necessario essere iscritti a Prime, pagando 4,99 euro al mese o 49,90 all’anno, con la possibilitá se non siamo giá abbonati di avere una prova gratuita di un mese ed eventualmente disdicendola prima del rinnovo.
Ricordiamo che Prime da diritto oltre all’accesso a promozioni esclusive come queste, alle consegna gratuita di tutti i prodotti spediti da Amazon senza limite minimo di spesa, al servizio di streaming video Prime Video dove potrete seguire film, serie tv ed eventi sportivi, Amazon Music per la musica in streaming, Prime Gaming per ricevere ogni mese videogiochi e l’abbonamento gratuito ad uno streamer Twitch, Prime Reading per una selezione di libri in formato digitale consultabili dal proprio Kindle, Amazon Photo per l’archiviazione delle vostre foto in cloud e tanti altri servizi che Amazon mette a disposizione per i suoi utenti piú fedeli.
Indipendentemente dal volere usufruire di questi sconti anticipati, comunque avere Prime fintanto che il suo prezzo rimane quello attuale é un’opzione molto conveniente per via dei servizi inclusi anche se magari ne usiamo solo alcuni.
E se poi ci è servito per fare un risparmio interessante ce lo saremo ripagato giá dal primo acquisto, se magari dovevamo cambiare il televisore, il computer o la lavatrice, facilmente abbiamo risparmiato alcune centinaia di euro che ci ripagano il servizio per diversi anni, ma anche solo un regalo del valore di un centinaio di euro trovato a metá prezzo fa si che l’abbonamento si sia ripagato all’istante.
Voi sapevate di questa offerta? Avete Prime? Utilizzate i servizi dell’abbonamento? Scrivetelo nei commenti!
Come abbiamo avuto modo di constatare con mano se abbiamo viaggiato di recente o se solo abbiamo fatto dei preventivi, i prezzi delle sistemazioni alberghiere ed extra alberghiere sono saliti alle stelle dopo la pandemia.
Infatti tante strutture non hanno retto alla crisi e quindi l’offerta si è contratta, e comunque i costi dell’energia e del personale sono saliti alle stelle, con il risultato che a parità di sistemazione i prezzi sono anche triplicati, soprattutto perchè sono venute meno le offerte speciali non più sostenibili dalle strutture, quindi ci si trova sempre più spesso a pagare il prezzo pieno, dato che le strutture non hanno più bisogno di farsi la guerra dei prezzi per riempire le stanze.
Pertanto se si vuole cercare di rimanere nel budget della vacanza, e magari evitare l’idea di accantonare la partenza o ridurre drasticamente la durata del viaggio ci si deve ingegnare il più possibile, pensando anche a delle soluzioni originali ma più economiche, specie nelle destinazioni dove il costo della vita è particolarmente elevato e quindi si riflette sul costo degli alloggi.
Infatti non ci sono solo da valutare solo hotel classici, ma anche B&B e case vacanza che in linea teorica potrebbero farci risparmiare, ma spesso se si considera qualche comodità in meno, quali il deposito bagagli o la colazione non disponibile, abbinate a dei prezzi vicini a quelli di un hotel non sempre valgono la candela.
Ma ci sono anche soluzioni particolari come i brothel disponibili in alcune città portuali, dove si può alloggiare in navi o in chiatte ormeggiate nei porti appositamente trasformate in strutture alberghiere galleggianti. Nelle località di mare ci sono anche le case mobili e i bungalow nei campeggi, che a dispetto di quello che si pensi dispongono di servizi privati e comodità pari a quelle di un B&B o di una casa vacanza, col vantaggio spesso di avere accesso alle strutture comuni del campeggio, dalle spiagge, alla piscina , all’intrattenimento o ai ristoranti.
Stesso principio negli ostelli che oltre alle camerate e alle sistemazioni con servizi in comune spesso offrono delle camere private con servizi in stanza che alla fine sono completamente assimilabili a degli hotel, ma spendendo meno. In alcune città le strutture ecclesiastiche o gli studentati fuori dal periodo delle lezioni affittano le camere a prezzi convenienti, scelta interessante specie se non si hanno esigenze particolari e si vive la città fuori dalle mura dell’hotel, così come strutture particolari come alcuni hotel low-cost che avendo stanze di dimensioni ridotte , minore frequenza delle pulizie in stanza e reception automatiche riescono a contenere le tariffe tagliando sul personale.
Oppure se si tratta di città molto care , come alcune capitali nel nord europa un’idea è cercare una sistemazione in una zona periferica o in una cittadina poco distante ma ben collegata coi mezzi pubblici: magari facendo un abbonamento turistico per i mezzi e una mezz’ora di metropolitana per il centro città andrete a spendere anche un quarto di quanto spendereste nella zona più turistica, a patto di non finire in zone mal collegate o malfamate, ma basta leggere le recensioni della struttura per capirlo. Insomma ingegnandosi un poco si risparmia parecchio magari al costo di qualche adattamento.
Altro importante consiglio è quello di confrontare bene le tariffe, partendo con i classici comparatori di tariffe, ma una volta trovata una struttura interessante fare il preventivo anche nel sito dell’hotel: a volte si risparmia perchè si bypassano i costi che il sito di prenotazione fa pagare all’hotel per aver procacciato il cliente, altre volte può essere conveniente passare per un broker che ha comprato in blocco la disponibilità delle stanze e le rivende, magari senza la colazione o la possibilità di modificare la prenotazione, a prezzo scontato.
Diciamo che per risparmiare bisogna essere più creativi di un tempo, ma se la soluzione insolita, recensioni alla mano sembra pulita e affidabile perchè non farlo, magari si trasforma pure in un’esperienza differente di vivere il viaggio o ci da la possibilità di fare conoscenze o vedere dei luoghi che altrimenti non avremmo mai visto. Voi conoscevate questi trucchi, ne avete degli altri o avete qualche suggerimento o domanda a riguardo? Scrivetelo nei commenti!
Uno dei trucchi più comodi nell’utilizzo di Amazon è la consegna al locker o ai punti di ritiro sempre molto presenti sia nei grandi centri che nelle piccole cittadine. Si tratta di un servizio gratuito che Amazon mette a disposizione dei propri clienti che potrebbero non essere a casa il giorno della consegna, e considerato che la consegna con il corriere Amazon può avvenire anche nei weekend e in tarda serata potrebbe diventare un peso dover aspettare il pacco o chiedere la cortesia a qualcuno di ritirarlo al posto nostro.
Infatti possiamo richiedere di farci spedire la merce o in un negozio convenzionato, spesso tabaccherie, edicole, librerie o centri servizi che possiamo scegliere durante l’ordine tra quelli più comodi per noi, sia come posizione che per orari di apertura dove fare arrivare la merce e successivamente ritirare mostrando la mail che Amazon ci manda una volta che il pacco è arrivato a destinazione.
In alternativa, ci sono anche i locker, degli armadi automatici, generalmente messi nei pressi di supermercati, stazioni di servizio o punti di particolare passaggio dove sono presenti tanti cassettini motorizzati che vengono aperti con la app di Amazon e che ci consentono di ritirare il nostro ordine spesso 24 ore su 24.
E il vantaggio più grande è per chi non è spesso a casa,per chi magari si sposta per lavoro e non ha, non vuole o non può sempre chiedere la cortesia a qualche conoscente di ritirare per lui il pacco, con il rischio che magari venga smarrito, venga rubato o si rovini dopo la consegna.
Ma un altro vantaggio è per chi non ha l’abbonamento a Prime e che quindi paga la spedizione degli ordini che non superano i 35 euro di valore: se l’ordine è spedito da Amazon, cosa che si può verificare nella pagina del prodotto prima di inserirlo a carrello, la spedizione verso il punto di ritiro o il locker è sempre gratuita anche al di sotto dei 35 euro di spesa: quindi si hanno due piccioni con una fava: la comodità del punto di ritiro e il risparmio sulle spese di spedizione.
Gli stessi locker o i punti di ritiro inoltre si occupano spesso anche dei resi, qualora non fossimo soddisfatti di un prodotto e vogliamo restituirlo, una volta fatta la procedura del reso sul sito o sulla app di Amazon, si sceglie dove restituire il prodotto e si porta in uno di questi punti, a seconda dei casi anche senza doversi preoccupare di reimballarlo.
Ovviamente una volta abituati alla comodità del punto di ritiro è difficile farne a meno, infatti altri siti di ecommerce hanno copiato l’idea e si affidano a punti di ritiro come uffici postali, negozi convenzionati o locker anche se magari meno comodi e meno diffusi di quelli di Amazon.
E per i siti che non offrono questo servizio ci si può rivolgere a dei servizi online che a pagamento danno la possibilità di fare arrivare la merce in un punto convenzionato e ritirarlo con comodo, cosa che permette di ricevere il nostro pacco anche se non siamo in casa.
Altrimenti se abbiamo un negozio di nostra fiducia con cui abbiamo una certa confidenza, magari il bar sotto casa dove facciamo colazione tutti i giorni, possiamo chiedere a lui di ricevere il nostro pacco, a patto di non arrecargli troppo fastidio e che sia una cosa una tantum, oppure farlo arrivare a casa di qualche conoscente dove c’è sempre qualcuno che lo possa ritirare: il problema spesso è non arrecare fastidio a chi chiediamo la cortesia, e magari che diventa scomodo per orario o per posizione andare a recuperare il pacco, rispetto magari al locker del supermercato dove facciamo abitualmente la spesa e che magari resta in servizio anche alle 10 di sera.
Si tratta di una comodità che ci evita di dover tribolare se il corriere non trova in casa nessuno, magari la consegna potrebbe essere effettuata nuovamente in una data incerta che ci lascia dei giorni senza il nostro acquisto con il rischio che venga smarrito o danneggiato nel frattempo, che ci tocchi andare a cercarlo in qualche magazzino del corriere in qualche sperduta zona industriale e in orari scomodissimi o che peggio il pacco torni indietro e anche se ci vengono restituiti i soldi, magari non riusciamo a riordinare il prodotto perchè esaurito o aumentato di prezzo nel frattempo.
Alla fine è un invenzione semplice ma comodissima, che da una marcia in più ai nostri acquisti, e ci permette di risparmiare tempo potendo ricevere i nostri prodotti ad ogni ora del giorno evitandoci tante seccature specie per chi ha sempre i minuti contati.
Viaggiare sta diventando sempre più costoso e tra pandemie e guerre il costo dei voli è aumentato sensibilmente, e se si sommano ai prezzi di alloggi, ristorazione e trasporto pubblico saliti alle stelle rendono i viaggetti del fine settimana qualcosa di molto più pesante per le nostre finanze rispetto al passato.
E per camuffare questi aumenti e non farci rinunciare al nostro proposito di prendere il volo per una destinazione lontana da casa con l’illusione di spendere pochissimo le compagnie low cost sono maestre nei trucchetti per aumentare i prezzi senza dover pubblicizzare gli aumenti inventandosi dei balzelli , che nonostante sulla carta siano opzionali diventano una scelta obbligata per buona parte della clientela.
E se tra servizio bar a pagamento, bazar con la vendita di prodotti di ogni genere e lotterie varie o proposte di alberghi, autonoleggi e transfer per l’aeroporto basta semplicemente scegliere di declinare l’offerta, diverso è per almeno due aspetti del nostro volo: il posto a sedere e il bagaglio.
Per il posto a sedere una prassi particolarmente antipatica è dover pagare un extra per scegliersi il posto, pagando di più se si preferisce avere un determinato sedile, magari quello più spazioso perchè vicino alle uscite di sicurezza: non pagando l’extra ci viene assegnato in maniera casuale e questo potrebbe significare trovarsi assegnato il più scomodo posto centrale, ma soprattutto non avere la certezza di viaggiare accanto al nostro compagno di viaggio, problema secondario per chi viaggia da solo o per lavoro, ma magari più problematico quando si viaggia con il partner o la famiglia.
Ma ancora più antipatico è l’extra sul bagaglio, ormai con tutte le lowcost , ma anche molte compagnie tradizionali si stanno adeguando specie per le tariffe più economiche, il bagaglio incluso nel biglietto si è ridotto sempre più arrivando a comprendere solo una piccola borsetta da riporre sotto il sedile davanti a voi, mentre per chi vuole un bagaglio a mano da riporre nella cappelliera o un bagaglio in stiva non può fare altro che pagare un extra.
E pagare un balzello, anche fosse di pochi euro, diventa costoso quando facciamo un viaggio con scalo, perché dovremmo ripagarlo per ogni tratta: quindi il volo super economico rischia di lievitare facilmente di una cinquantina di euro o più, e magari si finisce a spendere più in balzelli che nel costo stesso del biglietto, pertanto è bene sincerarsi del prezzo di questi extra quando si decide da scegliere la compagnia aerea: magari nel totale si spende di meno con una compagnia che parte da un costo più alto del biglietto ma non addebita questi extra o chiede delle cifre meno esose.
Ma attenzione, non sempre è necessario pagare gli extra: la piccola borsetta sotto il sedile, organizzandosi bene può essere sufficiente per un viaggio di qualche giorno, specie nei mesi più caldi, magari rinunciando a portarsi dietro un cambio di scarpe (al limite se proprio dovessero servire perchè le abbiamo distrutte o si sono bagnate le si può sempre comprare a destinazione), un trucco è usare una borsa morbida o uno zaino che può cambiare forma e entrare nello spazio sotto il sedile anche se è di dimensioni ben più grandi del consentito: finché riesce a stare sotto il sedile , diciamo entro le dimensioni suggerite per la cappelliera, a meno che non sia particolarmente ingombrante e vistoso difficilmente vi faranno storie per le dimensioni o per il peso considerato che al limite viaggerete più scomodi voi ma non occupando le cappelliere non create disagi per la compagnia aerea, con il vantaggio che se scegliete uno zaino gli spostamenti sui mezzi pubblici sono notevolmente più agevoli che portarsi dietro un trolley, al costo magari di avere qualche vestito sgualcito in più.
Se invece dovete stare piu di 3 o 4 giorni, difficilmente si può fare a meno del trolley, ma anche li i balzelli variano cosi come le strategie per pagare meno: acquistando la priorità avete diritto oltre alla solita borsetta sotto i piedi anche a un bagaglio da stiva di massimo 10kg, tenendo conto che qualora le cappelliere si riempissero la compagnia potrebbe imbarcarli in stiva, spesso con consegna sotto l’aereo: è una soluzione buona per chi vuole perdere meno tempo specie perché ha un’altro volo da prendere o perché ha i tempi stretti per raggiungere la destinazione finale, classico dei voli a fine giornata che arrivano a ridosso dell’ultima corsa per il centro città.
L’alternativa è il bagaglio da stiva da lasciare al banco drop-in dell’aeroporto, ormai disponibile sia quello classico da 20kg che ha un balzello più corposo, ma c’è spesso anche quello ridotto , con gli stessi 10kg del bagaglio da stiva che consente di imbarcare i liquidi ma si perde la priorità di accesso all’aereo, soluzione ideale per chi non ha fretta.
Fate pero’ attenzione che il costo degli extra varia a secondo della destinazione e della stagione, quindi lo stesso extra puo’ variare a seconda dei casi, nel caso di Ryanair, la priorità con il bagaglio a bordo può variare dai 6 ai 30 euro, il bagaglio imbarcato da 10kg da 12 a 25 euro o quello da 20kg da 18 a 50 euro: nonostante normalmente sia più economico nei casi peggiori il bagaglio in stiva con la priorità ci costa di più bagaglio imbarcato di pari peso: pertanto fate attenzione quando fate il biglietto e ricordate che se cambiate idea o vi presentate in aeroporto con un bagaglio differente da quello che avete acquistato online pagherete delle penali parecchio salate: meglio, nel caso siano cambiate in corsa le esigenze, modificare il biglietto tramite sito o app prima di recarsi in aeroporto di modo da pagare il minimo delle eventuali penali previste.
Insomma anche fare un biglietto economico è una guerra, ma con le adeguate strategie si riesce comunque a risparmiare. Voi conoscevate questi trucchetti? Ne avete altri? Scriveteli nei commenti!
Purtroppo chi usa i servizi in streaming , da quelli per i video, a quelli per la musica o per i videogames se ne sarà accorto: stanno aumentando i prezzi e in molti casi viene meno la possibilità di condividere l’abbonamento laddove era tollerato.
E gli aumenti , soprattutto per le piattaforme che trasmettono eventi sportivi sono aumentati considerevolmente, basti pensare a Dazn che per il pacchetto che include la serie A chiede 40.99 euro al mese contro i 30.99 della stagione precedente, aumenti mitigabili leggermente se si acconsente a perdere uno dei più apprezzati vantaggi degli abbonamenti in streaming: la possibilità di disdire quando si vuole l’abbonamento.
Ma anche gli altri servizi non sono da meno, Disney plus da novembre passerà da 8.99 a 11.99 al mese e introduce dei piani piu’ economici per chi rinuncia alla condivisione delle password o visualizza la pubblicità introducendo il piano Standard con solo due 2 stream contemporanei, senza il 4K e il Dolby Atmos al prezzo precedente di 8.99 e il piano con la pubblicità a 5.99 dove si rinuncia anche al download dei contenuti per la visione offline
Anche NowTv da fine settembre rimodula l’offerta abbassando leggermente il prezzo di alcuni pacchetti ma lanciando la pubblicità sui contenuti on demand che si potrà evitando pagando 5 euro al mese della nuova opzione premium: in pratica un aumento mascherato per chi non vorrà sorbirsi la pubblicità, Netflix già da qualche mese ha eliminato la condivisione degli account e rimodulato i piani aggiungendo un piano base con pubblicità, Spotify ha aumentato da luglio i piani premium di 1 o 2 euro al mese a seconda del prodotto scelto, Amazon prime aveva gia’ aumentato il canone di 1 euro al mese (e non è escluso che arrivi a breve un nuovo ritocco), cosi come ha fatto Apple TV+ passata a 6.99 mensili e pure gli abbonamenti ai videogiochi di Xbox e Playstation hanno subito rincari.
Tra i pochi servizi ad essere passati indenni agli aumenti al momento c’è Paramount+ ma considerato che negli USA ha da poco ritoccato i listini non è escluso che tra qualche tempo succeda altrettanto dalle nostre parti, così come per YouTube Premium e YouTube Music che hanno da poco subito dei ritocchi ai listini negli states.
Alla fine se si sommano tutti gli abbonamenti , almeno quelli a cui si farebbe fatica a rinunciare si finisce a pagare più della pay tv unica con tutte le opzioni attive, cosa che porterà il pubblico, in un momento dove l’inflazione è alle stelle a fare delle rinunce per dei servizi di cui, magari controvoglia, se ne può comunque fare a meno.
Per arginare il problema molte piattaforme hanno introdotto dei profili con pubblicità ad un prezzo più basso, vicino a quanto si spendeva condividendo l’abbonamento, ma altrettanto vicino al prezzo del servizio senza interruzioni pubblicitarie richiesto prima degli aumenti .
E volendo difendersi da queste mosse, ci sono poche soluzioni e anche i servizi che favorivano la condivisione degli abbonamenti mettendo a disposizione una piattaforma per dividere la spesa stanno venendo meno, un po’ perchè sono sempre meno i servizi dove è rimasta possibile la condivisione ma anche perchè queste piattaforme iniziano ad essere assimilate alla pirateria e quindi osteggiate o bloccate dai servizi di streaming e dalle autorità anti pirateria.
E complici gli aumenti , la rinuncia forzata a qualche abbonamento e la frammentazione dell’offerta sta riportando in auge la pirateria che nei tempi era passata di moda. C’è da dire che la lotta alla pirateria, specie per quanto riguarda gli eventi sportivi in diretta si sta inasprendo, con pene importanti comminate non solo a chi organizza, trasmette o rivende sistemi di pirateria come il celebre “pezzotto”, ma anche a chi fruisce del servizio pirata che se beccato rischia di dover pagare multe da migliaia di euro rendendo poco conveniente la cosa. Ma anche chi si rivolgeva agli streaming esteri gratuiti facendo lo slalom tra le varie pubblicità si troverà a doverci rinunciare perchè con le nuove normative i flussi di streaming pirata potranno essere bloccati all’istante , quindi durante la partita, senza attendere l’intervento di un giudice, cosa che ne complicherà la visione in Italia. Probabilmente con l’uso di una VPN si potranno bypassare alcune di queste limitazioni, ma se si deve spendere dei soldi per un servizio tanto vale farlo per quello legale.
Insomma comunque la si veda usare i nostri amati servizi in streaming ci costerà sempre di più, magari si puo’ mitigare ingoiando la pillola amara della pubblicità o rinunciando a quelli che usiamo di meno, magari stando attenti a mantenere attivo l’abbonamento solo quando usiamo effettivamente il servizio. Voi come pensate di reagire a questa valanga di aumenti? Scrivetelo nei commenti!
Una tipologia di cuffie molto interessanti sono quelle a cancellazione di rumore, che possono essere una manna dal cielo quando vogliamo ascoltare la nostra musica in un ambiente rumoroso, o quando ci vogliamo isolare dall’ambiente circostante per non perdere la concentrazione, magari al lavoro o nello studio.
Ovviamente se vogliamo isolarci é bene farlo in un luogo sicuro, al chiuso e non in strada dove potremmo non accorgerci di un pericolo, quindi vanno bene in casa, in ufficio o sul treno ma non quando stiamo facendo attivitá sportive, manuali o potenzialmente pericolose.
Generalmente quando ci si vuole isolare dai suoni esterni si scelgono delle cuffie chiuse dove l’orecchio è sovrastato da una cuffia progettata per non far percepire i rumori che arrivano dall’esterno della cuffia, ma ovviamente a meno di non fare delle cuffie grandi e pesanti non si riescono a fare miracoli, oltre al fatto che se la cuffia è chiusa manca la traspirazione dell’orecchio quindi non potremmo utilizzarle continuativamente per ore visto che tendenzialmente sono piú pesanti ma soprattutto fanno sudare il padiglione auricolare.
La soluzione arriva da una tecnologia, che sino a qualche tempo fa era molto costosa ma si è abbassata notevolmente di prezzo, il sistema di cancellazione attiva del rumore ANC o Active Noise Cancelling, dove ci sono dei microfoni sull’esterno della cuffia che captano i rumori e producono dentro la cuffia un onda sonora in controfase che cancella i rumori esterni, consentendo di aver in cuffia il silenzio o una riproduzione musicale esente dai rumori di fondo.
Ovviamente la presenza dei microfoni e della circuiteria necessaria rende obbligatorio che ci la cuffia sia alimentata, quindi ci sará una batteria, ricaricabile o meno, che avrá un suo peso, oltre al fatto che questa complessitá ha un suo costo, e a volte per ridurlo al massimo viene meno la qualità della cancellazione con prodotti che funzionano veramente male, quindi è preferibile informarsi bene ed evitare magari prodotti troppo economici per evitare fregature.
Uno dei vantaggi di questa tecnologia è che per isolarci non è necessario che la cuffia sia chiusa, quindi potremmo avere la cancellazione del rumore anche in cuffieaperte, cuffie sportive o in auricolari, dove i microfoni esterni compensano la mancanza di isolamento fisico della cuffia permettendoci di ottenere un suono ottimale anche con cuffie comode o di forma particolare.
Una delle funzionalitá piú comode é la possibilitá di avere la modalità trasparenza in modo da far entrare in cuffia, alla pressione di un tasto, il rumore esterno percepito dai microfoni, utile per ascoltare qualcuno ci si sta parlando e che altrimenti non potremmo sentire o sentiremmo in maniera molto attenuata.
Ovviamente a seconda dei modelli la qualitá della cancellazione del rumore puó essere più o meno buona, cosi come puó esserci la possibilitá che il suono risultante risulti artefatto o poco naturale, infatti i modelli migliori hanno la possibilitá di settare a piacimento le modalitá o le modalitá di cancellazione del rumore, mentre i sistemi piú economici hanno spesso solo la possibilità di attivare o disabilitare la modalitá di cancellazione.
Il consiglio è se state valutando l’acquisto è di sceglierne una di qualità: se è pur vero che si trovano cuffie, specie auricolari con anc anche a 10 euro, a volte questi sistemi non funzionano tanto bene , ed in rete è pieno di cuffiette economiche che spacciano questa caratteristica ma spesso sono degli scam o quanto meno funzionano molto male, e comunque mancano di modalità utili come la trasparenza io quantomeno la possibilità di disabilitare facilmente la modalità anc quando qualcuno ci parla o si avvicina a noi.
Ad ogni modo si tratta di uno strumento molto utile per chi lavora o studia in un open space o comunque con qualcuno che parla o chiacchiera nelle vicinanze, o quando ci sono dei rumori costanti come quelli di ventole condizionatori o apparecchi rumorosi che disturbano l’ascolto della musica, in quel caso una buona cuffia ANC é un toccasana sia per la nostra concentrazione che per goderci la musica.
Inoltre la presenza del microfono ci consente quasi sempre di utilizzarle per rispondere al telefono, e molti modelli sono dotati di bluetooth rendendoli comodi da usare sia attaccati al pc, che al telefono o ad una sorgente audio.
Voi li conoscevate? Le utilizzate normalmente o preferite delle cuffieclassiche? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti,
Uno degli optional piú antipatici quando si ordina un’automobile nuova é il costo per la vernice extra serie.
Un tempo la scusa per questo addebito extra era che la vernice metallizzata fosse piú costosa da produrre, ma ormai la discriminante non é piú la tipologia di vernice visto che i costi di produzione sono praticamente identici, tanto che generalmente il prezzo lo fa la richiesta del colore e non la tipologia della vernice.
Infatti soprattutto negli allestimenti piú economici le case tengono senza sovrapprezzo solo un colore della carrozzeria, spesso quello meno riuscito, costringendoci a pagare un extra per vestire la nuova auto con un colore piú accattivante, e se quello meno riuscito è un metallizzato potrebbe essere lui quello offerto gratis, mentre magari dovremmo sborsare alcune centinaia di euro anche per un banale bianco pastello.
Poi a seconda dei casi ci sono dei colori che richiedono un piccolo sovrapprezzo e certi altri piú accattivanti dove il sovrapprezzo diventa molto pesante. Certe case poi variano il colore gratuito in base agli allestimenti, e magari ci consentano scelta libera del colore della vettura solo sugli allestimenti piú costosi.
Ovviamente se poi vogliamo tinte bicolore, colori a contrasto magari del tetto o del cofano in modo da rendere piú carina la nostra auto dovremmo ulteriormente aprire il portafoglio.
E a volte la verniciatura extra può costare anche alcune migliaia di euro, al punto che potrebbe convenire farla wrappare o riverniciare appena ritirata dal concessionario piuttosto che spendere sull’optional della vernice.
E la cosa è ancora piú evidente quando le case riservano certi colori agli allestimenti top e se proprio ci siamo innamorati di quel colore dovremmo pagare l’auto magari il doppio di quella base tra allestimento piú costoso e optional della vernice, e davvero potrebbe costarci meno farla riverniciare.
E ancora sulla disponibilitá della vernice dei modelli base giocano le case, perché il colore base potrebbe richiedere a loro dire molto piú tempo per la consegna o non essercene disponibili in quel periodo, e giocando sulla fretta di ricevere il nuovo bolide potremmo finire per cedere alle lusinghe del colore a pagamento nonostante ci andasse bene anche il colore gratuito.
Insomma il colore delle auto è un classico esempio di come le case riescano a farci spendere di piú per un qualcosa che a loro non ha costi, poi sta a noi decidere, anche se a volte il colore base veste così male che siamo praticamente costretti ad assecondare le richieste della casa.
Voi avete ceduto alle lusinghe dei colori o vi siete accontentati della tinta di serie? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti.
Ricevere della corrispondenza puó essere un momento felice della giornata, magari perché ci scrive un amico che non sentiamo da tempo o perché é arrivato l’ordine che aspettavamo. Ma potrebbero arrivare missive meno simpatiche da ricevere come partecipazioni a matrimoni, bollette da pagare o peggio raccomandate verdi.
Si proprio quelle dove viene comunicato da un ente pubblico una multa o una tassa da pagare. In qualche caso può essere piú o meno innocua come una convocazione in tribunale o la scadenza della tessera elettorale o addirittura un rimborso per delle tasse pagate in eccesso, ma generalmente non lasciano presagire nulla di buono.
Inoltre potrebbe capitare di non essere in casa quando ci vengono recapitate, ma cosa fare in questi casi, ma soprattutto come capire se la raccomandata non recapitata é qualcosa di importante?
Esiste un trucco empirico leggendo il codice della raccomandata nell’avviso di mancata consegna lasciato dal postino dal quale possiamo farci un’idea del nostro destino.
Infatti se nell’avviso si parla di Raccomandata Market dovremmo preoccuparci, perché si tratta di comunicazioni generalmente in arrivo dagli enti pubblici e dal prefisso del numero della raccomandata ci si puó fare un idea in anticipo di mittente e contenuto.
Infatti generalmente chi usa questo servizio delle Poste sono enti pubblici come INPS, tribunali, agenzia delle entrate, polizia stradale ed enti simili e questi enti hanno il loro prefisso.
Quindi se l’avviso ha un numero che inizia per 648 , 573, 613 o 615 si tratta dell’agenzia delle entrate, con 649 o 665 si tratta di recupero crediti, con 689, 695 e 696 cartelle esattoriali, 786 o 787 multe o atti giudiziari etc.
Esistono poi in rete delle tabelle piú dettagliate per capire quello che ci aspetta dalla raccomandata, ad esempio se il codice inizia con 12, 13, 14 o 15 si tratta di una raccomandata semplice, 056 o 618 é spedita da privati, se inizia per 75, 76, 77, 78 o 79 dovrebbe trattarsi di atti giudiziari, 721 di un rimborso, 608 o 609 di atti delle PP.AA. , 612, 614 o 693 dovrebbe trattarsi di una comunicazione di un istituto di credito, 617, 648, 649, 669 banche o aziende, 386 di una multa, 665 comunicazione di sinistri stradali, 668 autorità amministrativa o giuridica, 670, 671 o 689 cartelle di pagamento, 63 o 65 atti inps, etc.
Ad ogni modo é utile sapere che rimarrá in giacenza per 30 giorni ma si considererá comunque consegnata dopo 10, quindi anche se non la ritirate non potrete dire di non averla ricevuta, quindi non ritirarla quanto prima diventa un danno perché state perdendo tempo utile per un eventuale ricorso o per accedere al pagamento in forma ridotta di una multa.
C’é da dire che non sempre la comunicazione puó essere sgradita, magari é solo una comunicazione innocua, come la ricezione del nuovo bancomat da parte della banca o un richiamo obbligatorio della nostra automobile, ma ricevere un ingiunzione, una multa o una cartella di pagamento puó diventare una rogna.
Voi ne avete ricevuta qualcuna? Conoscevate questi codici? Ne avete altri da segnalare? Scrivetelo nei commenti!
Piccola novitá per i nostri acquisti online, al seguito del recepimento nel nostro paese di una direttiva europea sul commercio elettronico, la Omnibus , che cambia qualche regola per gli acquisti online.
La cosa piú evidente é l’obbligo di indicare in caso di sconti o ribassi non il prezzo di listino ma il prezzo piú basso degli ultimi 30 giorni, cosa che potrebbe smascherare la pratica di certi commercianti che sono soliti alzare i prezzi qualche giorno prima dell’inizio di offerte o saldi per fare sembrare uno sconto piú sostanzioso del dovuto.
Infatti prima di questa norma se un prodotto che si vende generalmente a 60 euro, poco prima degli sconti aumenta di prezzo a 100 , il commerciante poteva dire di fare uno sconto del 50% ingolosendo il cliente, quando alla fine lo sconto effettivo é poco del 15%, ora invece dovrà indicare come prezzo di partenza 60 , essendo il prezzo piú basso degli ultimi 30 giorni, e quindi la finta offerta viene smascherata.
Addirittura potrebbe capitare che il prezzo in offerta attuale sia più alto del prezzo di partenza perché magari negli ultimi 30 giorni , a seguito di un’offerta flash, per un giorno quel prodotto è costato meno di quanto costa al momento nonostante le offerte.
C’è da dire che esiste una deroga per prodotti appena lanciati, sottocosto o deperibili dove non vige l’obbligo di indicare il miglior prezzo degli ultimi 30 giorni .
Inoltre è stato inserito il divieto di promuovere o comparare un prodotto destinato ai mercati esteri come identico a quello locale , qualora a paritá di modello ci siano differenti caratteristiche o dotazioni a seconda del paese: ad esempio se lo stesso telefonino che in un paese costa piú caro perché venduto di serie insieme agli accessori e che in altri viene venduto senza accessori ad un prezzo piú economico, il venditore non puó piú giocando con le parole farci credere che ci stia vendendo la versione locale full optional quando ci sta proponendo quella spartana dedicata ad un’altro paese.
Cambiano anche alcune normative sulle recensioni , dove ci saranno piú controlli per evitare recensioni false o pilotate e sui motori di ricerca dei prodotti che devono essere piú trasparenti e indicare quando il risultato é sponsorizzato.
Ovviamente ci saranno delle sanzioni per i commercianti che non si adegueranno alle nuove disposizioni, entrate in vigore in ritardo e che sono costate al nostro paese una procedura di infrazione.
Alla fine ci sará un pó piú di trasparenza, ma anche qualche rogna in piú per i gestori dei negozi online.
Voi cosa ne pensate? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti!
Quando dobbiamo acquistare un prodotto o un servizio che non conosciamo perfettamente un aiuto per scegliere quello piú adatto alle nostre esigenze é sicuramente l’uso delle recensioni.
Infatti dovendo scegliere tra prodotti apparentementi simili la recensione ci dovrebbe servire per preferire quello migliore, che magari ha meno difetti o che ha una caratteristica peculiare per noi irrinunciabile o che sia valido nonostante il prezzo piú vantaggioso, ovviamente a patto che le recensioni lasciate dagli utenti che hanno giá acquistato siano veritiere.
Ma questo strumento, sicuramente molto potente non è esente da problemi, tanto da obbligare piattaforme come Amazon, Tripadvisor o Booking o i vari hotel o ristoranti recensiti a sporgere denuncia contro chi rilascia recensioni a loro dire false , soprattutto quando queste recensioni vengono pilotate da organizzazioni o agenzie che vendono recensioni tramite utenti compiacenti allo scopo di promuovere o affossare determinati prodotti o attivitá.
E a seconda dei casi queste agenzie per evitare le contromisure delle piattaforme fanno acquistare il prodotto da recensire positivamente all’utente amico in cambio del rimborso della cifra spesa potendo tenersi il prodotto, in altri casi ricattano il titolare di un attivitá minacciando recensioni negative se non viene concesso uno sconto o addirittura la gratuitá di un servizio di cui hanno usufruito, in altri casi vengono assoldate dalla concorrenza per buttare giú la valutazione di un nuovo e magari piú bravo ristoratore, così come sono utilizzate per creare false recensioni super positive di un attivitá appena aperta o di un prodotto appena immesso sul mercato.
C’è anche da dire che certi titolari si legano al dito le recensioni negative al punto di denunciare o vendicarsi su chi ha lasciato una recensione non gradita anche se perfettamente legale e veritiera, magari negando l’accesso o facendo una piazzata al recensore qualora tornasse nel locale, fino arrivare a certi episodi di cronaca finiti nel penale.
Tutto ció per dire che le recensioni hanno diversi difetti pertanto non ci si puó affidare ciecamente a ciò che si legge nella prima recensione lasciata da uno sconosciuto, ma per avere una certa utilitá le recensioni devono essere sapute leggere.
Vediamo magari qualche dritta per sgamare falsi commenti e farsi un’idea piú verosimile del prodotto o del servizio.
Sicuramente é utile scremare recensioni troppo entusiastiche o troppo negative: nessuno é esente da difetti quindi se vediamo che un utente tesse spudoratamente le lodi di un prodotto dove la maggior parte delle recensioni sono medio basse la cosa é sospetta: probabilmente si tratta di recensioni false commissionate dallo scarso esercente per far risalire le classifiche, cosi come se vediamo una recensione che cerca di affossare un prodotto che ha la maggior parte di recensioni positive o comunque sopra la media probabilmente si tratta di una falsa recensione commissionata da un concorrente con lo scopo di danneggiarlo.
Come dicono i proverbi la virtú sta nel mezzo, se la maggior parte dei recensori menziona una certa caratteristica , sia in positivo che in negativo, é probabile che sia vera, se a farla notare sono una piccola percentuale o magari uno solo su centinaia di recensioni, o il recensore, se non é in malafede, é di quelli iper puntigliosi o piú probabilmente sta amplificando un difetto magari perché c’è stato un disguido che non ha avuto il coraggio di segnalare e che altrimenti probabilmente sarebbe stato risolto.
Se le recensioni sono poche, magari perché si tratta di un prodotto di nicchia oppure appena uscito sul mercato, potremmo non avere dei termini di paragone e capire se poterci fidare dei pochi commenti presenti, in quel caso un’idea puó essere cercare recensioni dello stesso prodotto o servizio anche in altre piattaforme, magari anche di altri paesi o in lingua estera, sperando che non siano lasciate dai medesimi utenti.
Va anche tenuto conto che se si tratta di un servizio e non di un prodotto creato in serie anche le circostanze , l’affluenza del giorno, un inconveniente temporaneo possono incidere negativamente sulla recensione di un locale tutto sommato accettabile, ma che ha avuto una giornata no.
Certo che se le recensioni fossero altalenanti potrebbe anche essere sintomo di un servizio non erogato sempre con la stessa qualitá e qui la lettura delle recensioni piú dettagliate puó aiutare a capire meglio la situazione: magari si tratta di un locale generalmente valido ma da evitare in certi giorni della settimana.
Sicuramente va tenuto conto del numero di recensioni, se la maggior parte degli utenti da’ una certa valutazione o evidenzia un certo pregio o difetto e solo pochi dicono l’esatto opposto é piú probabile che siano quei pochi a dare una valutazione falsa o non corretta.
Se poi il recensore si firma con nome e cognome anziché con un nickname tendenzialmente é meno propenso a rilasciare commenti falsi in quanto identificabile, quindi teoricamente é piú affidabile, anche se nulla vieta che nonostante sia in buona fede possa essere una persona incompetente.
E in caso di recensioni strane o sospette non è male dare un occhio alle altre recensioni di quell’utente, potremo smascherare che rilascia sistematicamente recensioni truffaldine che affossano determinati locali e/o che ne esaltino altri senza trovare mai delle recensioni equilibrate: questo é un indice dell’inaffidabilitá del recensore.
Altra cosa da mettere in conto é il prezzo del prodotto o del servizio, se nel tempo il prezzo cambia anche le osservazioni presenti nelle recensioni cambiano peso e un difetto importante diventa secondario se quel prodotto per via di un’offerta andrá a costare molto meno della concorrenza, così come se a seguito di un aumento del listino quel difettuccio trascurabile diventa importante dato che magari ora allo stesso prezzo si trova un concorrente esente da quel difetto.
Inoltre va fatta attenzione quando confrontiamo le recensioni due prodotti simili nelle funzionalitá ma di prezzi diversi, lo stesso difetto o mancanza su un prodotto premium ha un peso ben diverso da un prodotto economico che magari costa meno della metá, lo stesso difetto che sul prodotto piú economico ci fá chiudere un’occhio diventa essenziale su un prodotto premium che costa molto di piú e dove tutto dev’essere perfetto per poter giustificare il maggiore prezzo di listino.
Insomma le recensioni per essere utili vanno sapute leggere altrimenti potremmo essere portati a preferire un posto o un prodotto mediocre al posto di uno piú valido.
Voi cosa ne pensate? Siete soliti leggere o lasciare le recensioni dei prodotti o dei servizi che acquistate? Scrivetelo nei commenti!