Autore: admin

  • Le assicurazioni auto a consumo fanno risparmiare?

    Le assicurazioni auto a consumo fanno risparmiare?

    Se facciamo un utilizzo limitato della nostra automobile diventa antipatico dover pagare delle spese fisse, come bollo e assicurazione che paghiamo per intero anche se facciamo pochi chilometri all’anno, magari concentrati in un determinato periodo, e ci troviamo quindi a pagare la stessa cifra di chi usa l’auto regolarmente e per tanti chilometri.

    E se per il bollo, che ricordiamo essere una tassa di possesso dell’automobile, non abbiamo alternative, esiste qualche possibilitá per l’assicurazione dove grazie a delle formule di alcune compagnie, esiste la possibilitá di pagare a seconda dei chilometri percorsi oppure di sospendere la validitá della polizza.

    Infatti, per chi usa l’auto solo alcuni mesi all’anno molte assicurazioni, a volte a fronte di un piccolo extra, consentono di sospendere la polizza per riattivarla solo quando ci serve utilizzare la macchina. Ogni compagnia ha le sue regole e consente la sospensione per dei periodi minimi o per non piú di una volta all’anno, quindi non possiamo attaccare e staccare la copertura a piacimento, ma tendenzialmente potremmo usufruirne quando la macchina dovrá stare ferma per qualche mese. 

    man inside vehicle

    Ovviamente in questo caso non potremo usare la macchina nei mesi in cui la polizza é sospesa, sia perché é vietato dal codice della strada circolare senza assicurazione, quindi si rischia una multa che non è così impossibile da ricevere perché i dispositivi elettronici di controllo delle targhe riconoscono l’anomalia e quindi diventa facile venire fermati da un agente o ricevere la multa a casa perché siete passati davanti ad una telecamera di sorveglianza, ma anche perché in caso di sinistro si dovrá pagare di tasca i danni causati che possono essere di svariate migliaia di euro, quindi non conviene fare i furbi circolando senza assicurazione.

    Ricordiamo che scoprire se un veicolo è assicurato o meno é una cosa alla portata di tutti grazie a delle app sul cellulare che si collegano al database dell’ANIA e certificano nel giro di pochi secondi lo stato dell’assicurazione del veicolo.

    elderly woman sitting at the driver seat of a black convertible car

    La soluzione quindi è indicata per chi magari ha una macchina che usa solo qualche mese all’anno, come una cabrio usata nei mesi estivi o una macchina lasciata in una seconda casa per i periodi di vacanza, ma non va bene per chi usa la macchina magari uno due volte al mese giusto per fare la spesa e che rimane ferma per il resto del tempo.

    In quel caso ci vengono d’aiuto le formule di alcune compagnie che in presenza di un dispositivo satellitare, la famigerata scatola nera, possono sapere con precisione e in tempo reale se la macchina, se é ferma o in movimento , se é stata rubata, come guidiamo, quanti chilometri facciamo, etc. e ovviamente in base a questi dati, puó analizzare meglio il nostro profilo di rischio e farci un’offerta piú vantaggiosa se ci riveliamo essere degli utenti meno rischiosi per la compagnia.

    E qualche compagnia fa pure di piú, riesce a farci pagare solo per i chilometri percorsi, alcune con degli scaglioni chilometrici e delle penali al superamento del chilometraggio concordato e altre addirittura per il singolo chilometro percorso.

    Una delle proposte piu innovative in tal senso é quella di BeRebel del gruppo Unipol che lega l’assicurazione ad un app sul cellulare, oltre al solito dispositivo telematico da far montare sull’auto: in base alle garanzie richieste e al proprio profilo di rischio si paga un premio mensile comprensivo dei primi 200 km di utilizzo e un conguaglio chilometrico per le percorrenze eccedenti, ed essendo un’offerta completamente digitale i costi , anche con le massime garanzie diventano particolarmente vantaggiosi, ed essendoci un cap annuale non verranno addebitati piú di 18.000 chilometri annui, quindi rimane interessante anche se le nostre esigenze dovessero cambiare utilizzando di piú l’auto,  anche se va fatta attenzione che se un mese ci trovassimo a percorrere molti più chilometri del solito ci ritroveremo la mazzata: quindi é sempre una formula conveniente per chi fá un uso limitato dell’auto, se si prevede di fare piu di 12.000-15.000 km. annui potrebbe convenire  una classica formula illimitata.

    Il tallone d’achille di questa compagnia sembra peró l’essere fin troppo digitale, passi per la formula astrusa e per qualche ritardo con la spedizione o il montaggio del dispositivo satellitare ma a causa probabilmente di un call center sottodimensionato rispetto alle richieste di contatto, potrebbe diventare complicato mettersi in contatto con gli operatori e quindi cercare di risolvere un banale disguido può diventare un problema, anche perché in caso di scatola nera non montata o non funzionante il sistema addebita in automatico un chilometraggio giornaliero stimato e se non si riesce a sanare la situazione significa dover pagare degli extra. 

    Ad ogni modo è una soluzione intelligente che per chi fá un uso moderato della macchina stimolando quando possibile l’uso della mobilitá alternativa, come mezzi pubblici bici o a piedi, per evitare di pagare i chilometri percorsi, così come è una soluzione ottima per chi usa poco ma costantemente la vettura.

    Esistono altre soluzioni, che generalmente sono offerte da compagnie tradizionali che invece offrono uno sconto percentuale sul prezzo della assicurazione standard, ma che comprendono un certo tot di chilometri inclusi, superati i quali si paga un conguaglio chilometrico: a seconda della compagnia il conguaglio viene addebitato sino al costo della formula tradizionale rendendolo comunque conveniente anche se si sfora la soglia, mentre con altre si paga comunque il conguaglio: in questo caso usare l’auto oltre i 10.000 km annui potrebbe diventare un salasso, quindi é bene stimare con precisione i chilometri e sperare di non avere l’esigenza di doverli sforare.

    Comunque si tratta di soluzioni intelligenti per chi usa poco l’auto, ovviamente chi ne fa un uso piú intenso, è bene che si rivolga a delle formule tradizionali, magari usando dei comparatori per scovare la migliore opzione possibile per le proprie esigenze.

    man driving the red vehicle

    Voi conoscevate queste soluzioni? Usate già o avete valutato delle assicurazioni auto a consumo? Avete domande, curiositá o qualcosa da segnalare? Scrivetemo nei commenti!

  • Come non pagare per il bagaglio a mano in aereo

    Come non pagare per il bagaglio a mano in aereo

    Uno dei balzelli piú subdoli delle compagnie aeree low cost, che a volte vengono richiesti pure da certe compagnie tradizionali in presenza di tariffe particolarmente vantaggiose é il costo dei bagagli.

    Generalmente si hanno dei balzelli differenti a seconda di come e quanto é grande il nostro bagaglio, e se non si arriva agli estremi di alcune compagnie dall’altra parte del mondo dove non esiste modo di scampare al balzello, le compagnie europee , anche quelle piú pidocchiose, ci consentono di portare almeno un bagaglio gratuitamente.

    Prendendo l’esempio di Ryanair visto che é quella piú presente dalle nostre parti, anche se con i concorrenti il discorso é molto simile, questo piccolo bagaglio di dimensioni 40x20x25 cm deve essere riposto sotto la poltrona davanti a noi e non sulle cappelliere, riservate a chi ha comprato la prioritá d’imbarco. Il problema sono le dimensioni consentite, veramente molto piccole, in modo da costringerci a comprare un’upgrade, che puó essere come detto la prioritá che consente di portare a bordo un trolley medio da stivare nelle cappelliere sopra la nostra testa, o un bagaglio imbarcato con costi differenziati in base al peso massimo consentito.

    Ovviamente la dimensione dell’unico bagaglio gratuito è di proposito non adatta a un viaggio di piú di 24 ore, soprattutto se abbiamo con noi un notebook lo spazio a disposizione per un cambio di vestiti sará veramente limitato se non vogliamo eccedere le dimensioni consentite, considerando che non sará possibile avere anche un ulteriore borsetta, ma tutto dovrá stare in quest’unico bagaglio.

    Esistono ovviamente degli zaini e delle borse specifiche di questa misura che con un po di ingegno ci consentono di stare nei limiti, ma ovviamente quello che riusciremo a portare é davvero limitato.

    Ma il trucco per evitarci il balzello sta nel fatto che non occupando le cappelliere, fin tanto che il nostro bagaglio sta sotto la poltrona non pagheremo extra, quindi potremo portarci una borsa piú  grande di quanto consentito: generalmente non avremo problemi sino alle dimensioni del trolley in cappelliera (55x40x20 cm), visto che lo spazio sotto il sedile è dimensionato per contenere i trolley in caso di bisogno, ovviamente a scapito della nostra comoditá perché una borsa grande ruba spazio per i piedi. 

    Per evitare di dover pagare una penale in caso di personale particolarmente zelante, se si eccedono le dimensioni del bagaglio gratuito per evitare di dare nell’occhio é meglio usare una borsa morbida o uno zaino, che ha il vantaggio che si puó comprimere, consentendoci pure di recuperare spazio per le gambe.

    Usando uno zaino si ha anche il vantaggio che si é piú comodi viaggiando nei mezzi pubblici, anche se i vestiti potrebbero sgualcirsi, e anche lo spazio per un’eventuale cambio di scarpe è risicato, ma per viaggi fino a 3 o 4 giorni la cosa resta comunque gestibile, magari avendo cura di usare qualche trucco salvaspazio nel riempirlo se non dovesse bastare, come piegare in maniera furba, arrotolandoli, i vestiti o usare delle buste sottovuoto.

    Qualcuno è anche riuscito a nascondere dei vestiti dentro un cuscino da viaggio, recuperando spazio extra ma è una soluzione di emergenza da evitare in quanto si rischia che il personale possa chiedere di metterlo in borsa.

    Ovviamente se sappiamo di sforare leggermente le dimensioni e vogliamo dare meno nell’occhio un trucco puó essere quello di imbarcarsi tra gli ultimi, dato che con la fretta di chiudere il gate anche i controlli possono essere meno rigidi, sempre che non si abbia anche la prioritá, che ricordiamo da diritto sia alla piccola borsa sotto il sedile che il trolley in cappelliera, in quanto si rischia che ci venga chiesto di consegnare il bagaglio piú grande sotto l’aereo se lo spazio a bordo fosse esaurito.

    Purtroppo c’é da ingegnarsi particolarmente quando si hanno voli con uno scalo intermedio, perché facendo 4 voli si pagano 4 supplementi e alla fine il costo potrebbe diventare importante al punto che potrebbe costarci meno una compagnia tradizionale , quindi é bene confrontare bene i prezzi prima di scegliere una low cost se non si riesce a viaggiare leggeri.

    Insomma, se non si vuole pagare il trucco é cercare di viaggiare leggeri il piú possibile e conoscere bene le condizioni imposte dalla compagnia, anche per sapere come confrontarsi con operatori particolarmente zelanti nell’applicare le regole, pronti ad incassare una penale.

  • I telefoni ricondizionati convengono davvero?

    I telefoni ricondizionati convengono davvero?

    Quando dobbiamo cambiare telefono ci sará sicuramente venuto in mente la possibilitá di acquistarne uno ricondizionato, magari attirati dai prezzi di alcuni siti specializzati che promettono sconti sostanziosi rispetto ai prezzi del nuovo.

    Si tratta in genere di telefoni, piú o meno recenti che vengono riacquistati da dei centri specializzati  da utenti che li vogliono cambiare, o da aziende che li avevano in leasing o a noleggio. Questi centri li ricontrollano tecnicamente, sostituiscono le parti eventualmente usurate come batteria, scocca o display e ce li vendono rimessi a nuovo con una loro garanzia che ci permette di avere in mano un telefono tecnicamente pari al nuovo.

    A seconda poi dello stato estetico del telefono, quindi piú o meno graffiato ci sono dei gradi che ne determinano il prezzo: ovviamente un telefono immacolato costerá piú di uno con qualche graffio, ma se non facciamo caso a un graffietto riusciamo a risparmiare anche qualche centinaio di euro extra.

    Ma ne vale la pena rispetto a un telefono nuovo? Non esiste una risposta univoca, perché dipende dalle nostre esigenze e dal budget che abbiamo a disposizione, oltre che dalla tipologia di telefono

    Infatti esista una bella differenza tra un telefono di alta gamma come un iphone e un modello economico con Android. Un telefono economico tendenzialmente invecchia piú velocemente, in quanto nasce già dalla fabbrica con prestazioni limitate quindi comprarne uno con qualche anno alle spalle significa rischiare di non avere un prodotto al passo coi tempi e soprattutto senza aggiornamenti. Un telefono piú costoso che ha un prezzo di listino piú alto tendenzialmente è pensato per durare di piú, quindi sia i materiali sono piú duraturi, sia aumenta la possibilitá che vengano rilasciati aggiornamenti per attivare le ultime funzionalitá anche a qualche anno dal rilascio.

    Infatti se non abbiamo dubbi che un ricondizionato sia a posto di schermo o batteria, in quanto rimesso a nuovo da chi ce lo vende, il problema potrebbe nascere dal produttore che dopo qualche tempo dal lancio smette di aggiornare prodotti che a livello hardware sarebbero perfettamente al passo coi tempi per favorire la vendita dei nuovi modelli, col rischio di trovarci con un telefono inutilizzabile dopo qualche mese dall’acquisto.

    Il problema si pone sui modelli usciti sul mercato da piú tempo, infatti se é vero che possiamo avere un telefono alla moda, anche perché , se si tratta di iphone esteticamente cambiano poco da una serie all’altra , quindi si riesce a fare sempre una bella figura anche con un telefono di alcuni anni fá, diverso è il suo funzionamento: se ci si limita a telefonare o a scattare qualche foto ogni tanto no problem, ma nell’uso intenso, anche solo coi social avere un telefono di qualche anno si fá sentire.

    E dover rinunciare a certe funzionalità o banalmente trovarsi il telefono che rallenta giorno dopo giorno ci farà venir voglia di cambiarlo prima di un telefono nuovo meno pregiato pagato la stessa cifra.

    Poi ovviamente dipende dal budget a disposizione, se si hanno un paio di biglietti da 100 euro la scelta puó essere tra un vecchio iphone ricondizionato ed un’onesto medio gamma Android nuovo: se col primo si fá piú scena, si dovrá anche mettere in conto che la vita residua sará limitata, quindi è una scelta conveniente solo se non si puó fare a meno di avere un telefono col la mela.

    Se il budget è piú alto prendere un iphone di una, massimo due generazioni prima ci da comunque una vita residua abbastanza lunga, riuscendo a portarcelo a casa a un prezzo piú umano, e  si ha un telefono ancora godibile, senza spendere i quasi 2000 euro dell’attuale top di gamma

    Il rovescio della medaglia é che comunque anche avendolo pagato a metá prezzo, abbiamo dovuto sborsare una cifra considerevole, mitigata solo dal fatto che comunque avremo un minimo di valore residuo quando decideremo di rivenderlo, cosa che con un android con 4 o 5 anni alle spalle difficilmente avremo.

    Sugli android, se si tratta di fascia bassa meglio andare direttamente sul nuovo, su quelli di medio-alta gamma ci si trova nel mezzo, se il telefono é supportato dal produttore , un ricondizionato puó essere una buona scelta se pagato una cifra ragionevole, se il risparmio rispetto al nuovo é poco, o c’è il rischio che venga abbandonato dal produttore e che quindi non riceva aggiornamenti, cosa che purtroppo capita spesso, meglio evitare e prendere al suo posto, a paritá di prezzo un modello nuovo anche se di fascia inferiore, tenendo anche a mente che qualora lo rivendessimo dopo qualche tempo riusciremo a ricavare ben poco.

    Insomma un telefono ricondizionato conviene sin quando c’é supporto da parte del produttore e lo si paghi una cifra ragionevole. Sicuramente ci costa qualcosa di piú che comprarlo usato da un privato, ma comunque la revisione prima della vendita e soprattutto la garanzia ci permette di stare tranquilli. 

    L’unica incognita é sempre il tempo che ci potrá durare, che tendenzialmente sará meno di un telefono nuovo di pari prezzo, ma spesso si ha in mano un modello di maggior pregio, e soprattutto quando tra una generazione e quella successiva i cambiamenti sono modesti si ha un telefono comunque al passo coi tempi, almeno sin quando il produttore non decida di smettere di rilasciare aggiornamenti per quel modello.

    Voi conoscevate i telefoni ricondizionati? Ne avete comprato qualcuno? Avete qualche dritta o suggerimento? Scrivetelo nei commenti.

  • MooneyGO: arriva un nuovo concorrente di Telepass

    MooneyGO: arriva un nuovo concorrente di Telepass

    Un nuovo operatore si é affacciato da poco sul mondo del telepedaggio, comunemente chiamato Telepass dal nome del primo servizio che storicamente consente di pagare i pedaggi in autostrada in maniera automatica senza dover pagare ogni volta al casello la tariffa.

    E se giá da qualche tempo si era affacciato un primo concorrente, Unipol Move, che fá capo ad una delle piú grandi compagnie assicurative del nostro paese, da poco é arrivato sul mercato un terzo concorrente Mooney Go, giá noto per la app omonima che permette di pagare i parcheggi e la mobilitá urbana e che fá capo ai gruppi Enel e Intesa San Paolo.

    E come per i sistemi concorrenti é previsto un dispositivo da tenere in macchina che consente di aprire la sbarra dei caselli in autostrada, dei parcheggi convenzionati Telepass , di pagare l’ingresso in Area C a Milano e del traghetto dello stretto di Messina e di ricevere mensilmente gli addebiti sia dei vari pedaggi che del proprio canone.

    La richiesta e l’attivazione puó avvenire via app, dal sito o dalle tabaccherie convenzionate, mentre si riceverá l’apparecchio comodamente a casa.

    Anche in questo caso abbiamo due formule, una ad abbonamento che costa 5 euro di attivazione piú un canone di 1,50 euro, oppure la formula pay per use dove l’attivazione sale a 10, ma si paga un canone di 2,20 euro solo nei mesi di utilizzo.

    Rispetto a UnipolMove risulta leggermente piú caro, dato che il servizio di Unipol costa 1 euro al mese in abbonamento con attivazione gratuita, oppure 0,50 cent al giorno in pay per use con 5 euro di attivazione: in questo caso la convenienza dipende dalla frequenza di utilizzo.

    Mentre si risparmia rispetto a Telepass, che costa 1.83 euro al mese per il servizio base attivabile solo nei punti blu, oppure 2 euro al mese con Telepass Easy che da diritto alla spedizione gratuita del dispositivo e dei servizi in app, o al servizio Pay Per Use che costa 2.50 al mese nei mesi di utilizzo piu di 10 di attivazione.

    Ovviamente si ha un minimo di concorrenza, che ha costretto Telepass a fare delle offerte, che a seconda dei periodi e dei servizi scelti omaggia il canone per il primo periodo , e soprattutto ha evitato degli aumenti che in regime di monopolio sarebbero sicuramente arrivati.

    Di contro dato che i nuovi operatori si appoggiano comunque al gestore storico i prezzi non saranno rivoluzionari, pertanto molto si gioca anche nell’integrazione degli altri servizi offerti dai vari gruppi a cui fanno capo questi sistemi.

    Ad ogni modo i prezzi ridotti e le formule pay per use, rendono comodo e relativamente economico un sistema che evita le code ai caselli, specie quando il traffico è sostenuto.

    Ovviamente tutto dipende da quanto frequentemente si usa l’autostrada, ma la presenza della formula a consumo puó essere il giusto compromesso anche per l’utente sporadico.

    Voi sapevate di questo nuovo operatore? Usate il telepass? Avete qualche dritta, consiglio o segnalazione in merito? Scrivetelo nei commenti.

  • Come risparmiare sui regali di Natale

    Come risparmiare sui regali di Natale

    Come tutti gli anni si avvicina l’evento che inaugura la stagione degli acquisti natalizi, il famoso Black Friday che come da una tradizione americana lanciata negli anni 30 del secolo scorso dai grandi magazzini Macy’s si svolge il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento, pertanto il quarto venerdì di novembre si aprono gli acquisti con degli sconti speciali, tanto sostanziosi da creare file di clienti dalla sera prima in quanto gli sconti non solo sono particolarmente importanti, ma valgono solo per quella giornata e soprattutto fino ad esaurimento scorte, quindi i pezzi piú ricercati o banalmente quelli piú scontati finiscono giá nei primi minuti dopo l’apertura. 

    Ovviamente poi tutti gli altri negozi americani , attratti dalle orde di persone che hanno appena ritirato lo stipendio e che sono pronti a spenderlo per fare i regali di natale, hanno copiato l’iniziativa facendo diventare il Black Friday un fenomeno globale ormai copiato anche oltre oceano da quasi tutti i negozi

    ll problema é che magari la copia non è sempre così fedele all’originale e gli sconti dalle nostre parti non sempre sono così sostanziosi ne nella percentuale di sconto ne soprattutto nell’assortimento, relegando la vera convenienza a pochi articoli e non a tutto il catalogo come avviene oltre oceano.

    photo of a woman holding shopping bags

    Ma comunque l’opzione di poter risparmiare è sempre bene accetta, soprattutto in un periodo dove l’inflazione alle stelle ha eroso il nostro potere d’acquisto rendendo difficile poter fare regali importanti a tutti i nostri cari, quindi se non si vuole tagliare sui regali, relegandoli a un pensiero simbolico di poco conto o addirittura depennando qualcuno dalla lista , la soluzione è spendere meno o meglio i nostri soldi per riuscire ad accontentare tutti, e il black friday ci viene sicuramente in aiuto consentendoci di non sforare il budget e a non dover fare delle rinunce.

    Tralaltro il vantaggio di acquistare per tempo e’ che si evita che un articolo molto gettonato vada esaurito costringendoci a ripiegare su altro o a strapagarlo all’ultimo rivenditore che ne ha ancora qualcuno a magazzino e che magari approfitta della situazione, così come ci evita di dover cercare all’ultimo momento un rimpiazzo , generalmente costoso e di scarsa qualitá, perché ci siamo dimenticati di una persona, o che magari avevamo ignorato di proposito  ma ci ha fatto un suo regalo costringendoci a dover contraccambiare.

    two women holding paper bags

    Il consiglio quindi è di approfittarne perché gli sconti importanti, soprattutto nei negozi fisici, difficilmente si ripeteranno sino all’inizio dei saldi a Gennaio, a meno dell’apertura di nuovi negozi o delle offerte civetta di qualche supermercato, generalmente limitate solo ad alcuni articoli.

    Ma se poi il black friday non ci dovesse soddisfare, perché quello che avevamo puntato è andato a ruba o non è andato in sconto, per fortuna, essendoci ancora un mese di tempo, non tutto è perduto, grazie a internet.

    man in red long sleeved shirt

    Infatti come nei negozi fisici anche quelli online, sia i marketplace come Amazon che gli e-commerce delle catene presenti nelle nostre strade fanno i loro sconti per il black friday e magari diventano una soluzione ideale quando la disponibilitá dei prodotti scontati nei negozi fisici dovesse essere terminata, magari anche mettendo in conto di pagare qualcosa per la spedizione. Ma soprattutto essendoci piú concorrenza, questo significa guerra dei prezzi per accaparrarsi il cliente e quindi maggiore disponibilità di prodotti scontati per il black friday.

    Ma se fallissimo anche questa opportunitá , esiste una possibilitá ulteriore: il  Cyber Monday altra giornata di sconti nata come il corrispettivo online del Black Friday inventato da Amazon per raccogliere gli acquisti di chi non é riuscito o si é dimenticato di fare qualche regalo scontato, replicando il lunedi successivo al Black Friday lo stesso genere di offerte.

    women shopping in a clothing store

    Ovviamente anche questa iniziativa é stata poi copiata da altri negozi online , e come è successo per il Black Friday nato nei negozi fisici e disponibile anche online, qui avviene l’opposto con alcuni negozi fisici che fanno una seconda giornata di sconti in corrispondenza del Cyber Monday, anche se a differenza dei negozi online, essendo in coda alle grandi vendite del venerdí precedente difficilmente avranno riassortito i prodotti piú in voga, quindi é sempre un ripiego utile come seconda possibilitá, problema che non si pone online dato che al massimo potranno allungarsi i tempi di spedizione una volta piazzato l’ordine a prezzo scontato.

    E per gli ulteriori ritardatari , dopo il Cyber Monday, non resta che scandagliare le offerte soprattutto online ma facendo particolare attenzione ai tempi di spedizione, infatti piú ci si avvicina al natale e piú i corrieri saranno intasati quindi i tempi di consegna si allungano, così come aumentano le possibilitá che il pacco venga smarrito, e si rischia che il nostro regalo arrivi fuori tempo massimo costringendoci a cercare una soluzione di ripiego, ragione per cui se se si vuol essere sicuri di riceverli per tempo é meglio evitare gli acquisti online dopo il 15 dicembre dai siti nazionali , e dopo il 10 dicembre per quelli che spediscono da un’altra nazione europea, con qualche giorno di tolleranza extra per i siti come Amazon che hanno un sistema di logistica particolarmente veloce e consentono di ridurre i tempi di consegna, soprattutto nei centri abitati piú grandi.

    photo of gifts under christmas tree

    Insomma anche fare regali natalizi è un’arte, non solo per riuscire a trovare il regalo perfetto per ciascuno dei nostri cari, ma anche per risparmiare e, grazie a qualche qualche trucco, non finire fuori budget.

    Voi conoscete altri di questi trucchi? Avete qualche domanda, curiositá o qualcosa da segnalare?Scrivetelo nei commenti!

  • L’ olio extravergine é diventato troppo caro

    L’ olio extravergine é diventato troppo caro

    Un alimento presente e molto richiesto nelle nostre tavole é l’olio extra vergine d’oliva, utilizzato tantissimo per condire, cucinare e friggere anche in virtú delle proprie caratteristiche, che lo rendono salutare in quanto privo di colesterolo e perché previene le malattie cardiovascolari.

    Ma purtroppo ha un grande difetto , soprattutto per il nostro portafoglio, costa tanto e ultimamente complice l’inflazione alle stelle e un’annata non proprio rosea per la produzione ne ha fatto schizzare i prezzi al consumo portando anche al raddoppio i prodotti da supermercato, che se in passato venivano usati come specchietto per le allodole per attirarci a fare la spesa con prezzi anche inferiori ai 4 euro al litro, ormai si inizia a far fatica a trovarne sotto i 10 euro, e considerato che in casa spesso se ne usa tanto è bene capire se si riesce a risparmiare qualcosa , e se puó essere il caso di sostituirlo con qualcosa di piú economico.

    Sicuramente per risparmiare qualcosa occorre cercare piú offerte del solito, se prima in tutti i volantini dei supermercati la bottiglia di olio EVO in offerta era una costante, ora complici i prezzi piú che raddoppiati è diventata piú rara, e spesso quando é presente si tratta di una bottiglia da 750cl che per effetto della shrinkflation maschera un prezzo al litro piú pesante: quella bottiglia venduta a 5.99, vi costa 8 euro al litro , cosa che potrebbe ingannare un consumatore distratto o frettoloso, quindi bisogna stare particolarmente attenti.

    Inoltre con dei prezzi che si avvicinano o che superano i 10 euro al litro ci si avvicina ai prezzi dei produttori locali artigianali, che spesso hanno prodotti di maggiore qualitá di un’olio da supermercato, che seppure rispetti tutti i parametri di legge, é prodotto al risparmio e con caratteristiche appena sufficienti ad essere considerato un’olio EVO, sempre che non sia addirittura alterato fraudolentemente per ridurne il prezzo, come le cronache ci hanno raccontato tante volte in passato.

    E trattando con un produttore artigianale locale, magari acquistandolo in quantitá, anche facendo un piccolo gruppo d’acquisto con amici o conoscenti è possibile ottenere degli sconti che portano il prezzo molto vicino a quello del supermercato, ottenendo un prodotto sicuramente migliore, e anche quando non conosciamo personalmente il piccolo produttore ci puó venire in aiuto internet, sia per scoprire come venirci in contatto, magari durante una sagra o visitando l’azienda, o comprando direttamente online il nostro olio, facendo peró attenzione ai costi di spedizione, dato che trattandosi di merce pesante i costi di trasporto potrebbero erodere il risparmio. 

    Alternativamente , a seconda degli usi si puó sostituire l’olio extra vergine d’oliva con qualcosa di piú economico: generalmente altri tipi di olio o burro.

    Il burro é una buona alternativa per cucinare o per i dolci, é meno calorico degli oli quindi a ne serve un 20% in piú, essendo di origine animale ha piú grassi saturi, meno salutari di quelli insaturi dell’olio EVO, quindi piú colesterolo, ma ha anche tante vitamine in piú: usato con moderazione é una buona e salubre alternativa.

    Meno consigliata invece la margarina che nascendo industrialmente da oli vegetali idrogenati contiene acidi grassi di tipo trans nocivi per l’organismo, a meno che non si tratti di prodotti speciali venduti a prezzi elevati.

    Altrimenti ci sono altri tipi di olio sempre ottenuti dalle olive ma non considerati extravergine, come l’olio d’oliva vergine sempre ottenuto con spremitura meccanica ma con aciditá superiore , l’olio di oliva che viene raffinato anziché spremuto e/o mischiato con altri oli e l’olio di sansa ottenuto con dei processi chimici dalla lavorazione degli scarti dei frantoi e mischiato ad altri oli vergini per conferirgli aciditá e caratteristiche degli oli di maggior pregio.  

    Oppure ancora gli oli ottenuti da altre essenze vegetali, i famosi oli di semi, come l’olio di arachide, ottimo per le fritture in quanto mantiene un alto punto di fumo e ha molti grassi mono insaturi, oppure gli oli di mais e girasole che sono invece consigliati come condimento. Meno buoni gli oli di semi vari dove si trova generalmente un mix di oli economici di minore qualità.

    Altra alternativa, specie se si vuole anche tenere un occhio alla dieta, considerando che l’olio ha ben 9 kcal al grammo, avendo il 99.9% di grassi , puó essere sostituirlo in cottura con acqua, panna o yogurt o nei condimenti con acqua, aceto normale o balsamico, oppure passare alla cottura al vapore o in friggitrice ad aria al posto della frittura.

    Alla fine esistono delle alternative comunque salutari, specie se utilizzate con moderazione, che costano meno e ci consentono di risparmiare almeno in attesa che il prezzo dell’olio extra vergine rientri a prezzi piú accessibili. 

    Voi avete altri suggerimenti per sostituirlo, o preferite comunque acquistare l’olio EVO anche se a prezzo maggiorato? Scrivetelo nei commenti.

  • Temu é davvero pericoloso?

    Temu é davvero pericoloso?

    Navigando in rete vi sarete probabilmente imbattuti nelle pubblicitá del nuovo e-commerce Temu, interessante piattaforma di commercio elettronico che permette di comprare oggetti per la casa, tempo libero, elettronica ed abbigliamento a prezzi molto competitivi.

    Si tratta di prodotti di origine cinese, spesso di bassa qualità ma venduti a prezzi veramente bassi, per i quali la curiosità di provare quell’articolo carino, furbo o super economico ci fa rapidamente venire voglia di riempire il carrello.

    Inoltre a differenza di altri competitor come Aliexpress, Shein o Wish ha implementato un sistema di consegne rapido e gratuito che consente di ricevere il nostro ordine in pochi giorni e addirittura ricevere un rimborso se non vengono rispettate le date di consegna stimate, trovata importante visto che le spedizioni economiche dalla Cina possono richiedere anche mesi per la consegna, e quelle rapide sono di solito a pagamento a meno di non raggiungere una certa soglia di spesa: con Temu sono sempre rapide e gratuite anche acquistando oggetti di poco valore: l’unica condizione é di raggiungere il minimo d’ordine di 10 euro.

    Ovviamente anche i concorrenti si sono dovuti adattare e hanno dovuto implementare simili operazioni commerciali, almeno su una selezione di articoli: in particolare Aliexpress che ha lanciato il programma Choice, con sconti speciali, spedizioni rapide e gratuite su una selezione di articoli, oltre a copiare alcune iniziative come le ricompense o i premi per l’accesso alla app.

    Per farsi conoscere, Temu ha poi implementato delle offerte di benvenuto dedicate ai nuovi iscritti con una selezione di articoli venduti sottocosto, anche a un decimo del loro valore, oltre a un pacchetto di buoni del valore di 100 euro e un articolo a scelta scontato del 50% inserendo un codice (afp35130) al momento dell’ordine.

    Ma chi sta dietro a questo sito che pare troppo bello per essere vero? Nonostante la societá risulti ufficialmente americana fa capo ad un’azienda tecnologica cinese, Pin Duo Duo, fondata da un ex ingegnere di Google che ha fatto successo con una app che permetteva di vendere prodotti agricoli ai consumatori cinesi, e che col tempo si é trasformata in un market place generalista diventato famoso per le formule commerciali particolarmente innovative, come ad esempio la possibilitá di ottenere sconti o prodotti gratuiti creando o diffondendo dei gruppi d’acquisto.

    Ma queste formule particolarmente convenienti hanno fatto storcere il naso a molti perché sembrano commercialmente insostenibili, facendo ipotizzare che la app di Temu possa essere un cavallo di troia per fini poco chiari.

    E a detta di alcuni esperti di sicurezza i permessi che la app di Temu richiede sono esagerati per le esigenze di una app di shopping, passi per i dati personali o per lo studio dei nostri acquisti o comportamenti per suggerirci nuovi acquisti, ma la possibilitá di accedere a fotocamera, microfono, memoria e mac address del dispositivo potrebbero potenzialmente trasformare il nostro cellulare in una microspia o essere indice che il vero business dell’azienda sia rivendere i nostri dati personali e non i prodotti che ci arrivano a casa.

    a man looking at a computer screen with data

    Ma se l’applicazione continua ad essere disponibile e ampiamente scaricata nei vari app store significa che almeno per il momento é sicura, in caso contrario se fosse riscontrato che si tratti di un malware o di uno spyware verrebbe sicuramente bloccata alla fonte.

    C’é anche da aggiungere che il committente della ricerca da cui sono nati i dubbi sulla trasparenza di Temu, Grizzly Research, é un’operatore finanziario famoso per shortare su aziende emergenti e giá in passato ha utilizzato le sue ricerche per cercare di far crollare i titoli di alcune aziende cinesi, e trovare delle analisi tecniche dove gli analisti non si firmano col proprio nome e cognome risulta parecchio sospetto visti i precedenti.

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    Ad ogni modo se si hanno dubbi sulla app nulla vieta di limitarsi ad acquistare esclusivamente dal sito, ma in realtá il pericolo piú grande resta la dipendenza, tra pubblicitá martellante, offerte speciali, prezzi bassi, spedizioni rapide e gratuite, oltre alle formule virali per stimolare gli acquisti condividendo le offerte che hanno reso famosa la casa madre cinese Pin Duo Duo, è che non riusciate a smettere di acquistare.

    Voi conoscevate Temu? Ci avete giá acquistato? Avete qualche dubbio o curiosita, qualcosa da aggiungere o da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

  • Ryanair ha un nuovo balzello

    Ryanair ha un nuovo balzello

    Come molti viaggiatori sapranno Ryanair é maestra nell’inventare nuovi ed astrusi balzelli incassando il piú possibile ma dando l’illusione di essere super conveniente mantenendo basso il costo dei biglietti e cercando di incamerare quante piú spese extra possibili dai suoi viaggiatori.

    E in un periodo dove tutto aumenta se non vuole aumentare il prezzo da strillare nelle proprie pubblicitá deve essere sempre piú creativa, e quindi dopo bar a pagamento, lotterie e bazar a bordo, scelta dei posti, prioritá e check-in a pagamento, addebiti per i bagagli sempre piú stringenti è il turno di una nuova trovata.

    Si tratta della verifica dell’identitá che nasce per fare in modo che i biglietti vengano comprati esclusivamente presso il proprio sito o comunque presso intermediari autorizzati con i quali ha degli accordi commerciali.

    climate stairs flight vehicle

    Infatti con la scusa che le agenzie di viaggio possano inserire dati di contatto errati che non consentono rimborsi e comunicazioni di problemi col volo viene richiesto che chi ha comprato un biglietto da un intermediario non autorizzato, come un comparatore di voli, un’agenzia di viaggi o un sito di viaggi riceva una mail dove si chiede di verificare che chi ha comprato il biglietto sia effettivamente il viaggiatore, pena il blocco del check-in online.

    E ovviamente questa procedura non é sempre gratuita, o meglio esistono due modalità , una lenta e senza costi che ha un tempo di risposta di 7 giorni che potrebbero farvi perdere il volo, e una rapida a pagamento.

    plane flying on clear sky

    In entrambi i casi si tratta di accedere al sito Ryanair con il codice della prenotazione, il nominativo e associarlo al proprio account, che se non abbiamo dovremo creare.

    Se si sceglie la procedura gratuita si dovrá compilare un modulo e allegare copia dei propri documenti di identitá, un addetto li verificherá e se nominativo e firme corrispondono a quelli del documento entro 7 giorni vi arriverá una mail con un link per sbloccare il check-in online, altrimenti vi viene richiesto di rifare la procedura, ma ovviamente ci sará da attendere ulteriore tempo e se l’OK non dovesse arrivare entro le 2 ore prima del volo sarete costretti a fare il check-in a pagamento al banco dell’aeroporto.

    Alternativamente potete optare per la verifica rapida a pagamento, dove oltre ai documenti serve una fotocamera per il riconoscimento facciale , dove il sito cercherá la corrispondenza della vostra faccia con quella presente sulla foto del documento e se tutto ok vi abiliterá al check-in.  

    photo of people in airport

    E si tratta di una seccatura, soprattutto per chi magari si é affidato ad una agenzia di viaggi per non dover avere a che fare con siti e computer o per chi non ha tempo per stare dietro alla burocrazia di una compagnia che come è noto salassa chi non rispetta alla lettera le proprie regole.

    Ma perché Ryanair si è inventata questa cosa? Al di lá delle scuse, serve per potervi vendere dei servizi accessori quando acquistate il biglietto aereo dal suo sito, dai servizi a bordo come gli upgrade per il posto, il bagaglio o la ristorazione, a quelli fuori bordo come i collegamenti da e per l’aeroporto, gli hotel o agli autonoleggi, che altrimenti comprerete altrove e che venendo proposti in fase di acquisto del biglietto aereo si è propensi a comprare per chiudere il proprio pacchetto di viaggio, specie se le offerte sembrano allettanti.

    rynair commercial airplane

    E con l’obbligo della verifica e con la registrazione al sito Ryanair avrá modo di proporvi ulteriormente l’acquisto di questi extra prima del viaggio, mentre se ignorerete la cosa vi troverete a dover fare il check-in al banco dell’aeroporto con tariffe da rapina, al momento 55 euro, che si sommano al costo del biglietto giá pagato.

    E comunque dopo una brutta esperienza della procedura di verifica, a meno che non abbiate deciso di evitare la compagnia irlandese per il futuro, cosa impossibile quando é l’unica compagnia a coprire le tratte di nostro interesse, probabilmente le prossime volte vi rivolgerete al sito ufficiale per evitare di incappare nella medesima rogna con sommo gaudio della compagnia che potrà proporvi i suoi extra a pagamento.

    people boarding an airplane

    Voi conoscevate questa nuova procedura? Avete avuto problemi? Scrivetelo nei commenti!

  • Le cuffie a conduzione ossea

    Le cuffie a conduzione ossea

    Un tipo di cuffia particolare è quella a conduzione ossea, che a differenza di quelle classiche sfrutta le vibrazioni sul cranio per riprodurre le onde sonore.

    Questa tecnologia, mutuata da quella di alcuni apparecchi acustici, infatti permette di bypassare il timpano e l’orecchio esterno in quanto sono le vibrazioni meccaniche a farci percepire il suono con il vantaggio di poter ascoltare la musica senza avere un’auricolare dentro l’orecchio, lasciando libero il nostro padiglione auricolare di ascoltare anche i rumori provenienti dall’esterno e quindi dandoci la possibilitá di non estraniarsi dall’ambiente che ci circonda, al contrario di quelle a cancellazioni di rumore di cui parlavamo in precedenza che invece assolvono all’esigenza opposta.

    Ovviamente questo si traduce in due difetti intrinseci del sistema, ciò che ascoltiamo non sará perfetto come quello di una cuffia tradizionale in quanto si mescolerá ai rumori esterni e soprattutto si avrá una mancanza di risposta sulle basse frequenze, cosa che le rende poco adatti ad alcuni generi musicali, ma comunque perfetti per l’uso in abbinata con un telefono o un computer per chiamate o per ascoltare un podcast, meno per ascoltare musica rock o dance.

    La caratteristica di liberare l’orecchio permette di poter disegnare delle cuffie che siano piú comode nell’uso sportivo in movimento, rendendole piú leggere e meno sensibili agli spostamenti durante l’attivitá fisica, quindi possono essere una buona soluzione da utilizzare in palestra o nella corsa soprattutto all’aria aperta dove sono utili per renderci conto di potenziali pericoli esterni.

    Quasi tutte quelle attualmente in commercio sono dotate di connettività bluetooth e hanno una loro batteria interna che dovrá essere ricaricata come un cellulare, e pertanto nella scelta va considerata anche l’autonomia e il tempo di ricarica, dato che al contrario degli auricolari TWS non hanno una loro custodia di ricarica da portare in giro con sé.

    Generalmente queste cuffie hanno la certificazione IPx5 che consentono di usarli con umiditá, sudore e pioggia, ma alcuni modelli specifici hanno impermeabilità IPx7 o IPx8 che consente l’uso in piscina e in questo caso integrano anche la funzionalità di lettore mp3 dato che il bluetooth non funziona sott’acqua.

    Inoltre utilizzando un tappo per le orecchie si riesce ad ovviare alla perdita di alcune frequenze migliorando il suono, e con lo stesso stratagemma possono essere in ambienti rumorosi, dove il tappo ci isola dai rumori esterni, ma la cuffia ci permette comunque di ascoltare la musica.

    Il fatto di non isolarci dall’esterno è inoltre utile non solo per le attivitá fisiche all’aria aperta ma anche per chi fa karaoke perché si riesce a sentire la propria voce, così come possono essere particolarmente utili a chi ha problemi ai timpani o otiti che non permettono l’uso di cuffie tradizionali.

    C’è da dire che alcuni modelli non sono comodi per tutte le conformazioni della testa, specie per chi porta gli occhiali, ma basta provarle o al limite fare un reso se le abbiamo comprate online e non ci si trova bene.

    E tra i difetti c’è da dire che spesso hanno un deludente rapporto qualità prezzo soprattutto se le confrontiamo con modelli tradizionali di pari prezzo, anche se ormai si trovano dei modelli di origine cinese di buona qualitá intorno ai 30 euro , ottimi anche per chi si vuole togliere lo sfizio di provare questa tecnologia, mentre spendere oltre i 100 euro per un prodotto dei brand leader di settore per alcuni potrebbe rivelarsi una delusione, specie se é proprio questa tecnologia a non fare al caso nostro.

    Voi le conoscevate? Le avete provate o le usate abitualmente?Scrivetelo nei commenti!

  • Il nostro potere di acquisto si é ridotto

    Il nostro potere di acquisto si é ridotto

    Purtroppo pandemie e guerre hanno stravolto la nostra economia facendola pericolosamente contrarre a causa degli aumenti di materie prime ed energia, portando alla crisi molti settori produttivi, e con il conseguente aumento del costo del denaro voluto dalle banche centrali con l’obiettivo di contenere l’inflazione, si é creata una pericolosa spirale che ha eroso il nostro potere d’acquisto.

    Infatti come ci accorgiamo quotidianamente quando facciamo la spesa o il pieno al nostro mezzo tutto ciò ché acquistiamo costa molto di piú rispetto al passato, mentre gli stipendi restano immutati, e anzi in alcuni casi possono essere anche diminuiti a causa di crisi aziendali o mancanza di commesse.

    Giusto chi ha un’attivitá in proprio ha la facoltá di aumentare i propri prezzi, ma con il rischio di perdere clienti, in quanto alzando troppo i prezzi i clienti non potrebbero  piú permettersi di acquistare e si rivolgeranno a chi fá prezzi piú contenuti, sceglieranno qualcosa di piú economico, procrastineranno o addirittura rinunceranno all’acquisto in attesa di tempi migliori.

    person putting coin in a piggy bank

    Questo banalmente significa che se prima con 80 euro potevamo riempire 4 buste della spesa, ora probabilmente ne potremmo riempire solo 3, quindi se le nostre entrate non aumentano dovremo consumare di meno, e consumando di meno si impoverirá la filiera che produce e distribuisce cio ché compriamo. La soluzione dovrebbe essere quella di avere in tasca non piú 80 euro per fare la spesa, ma 100 in modo da poter comprare sempre le solite 4 buste di spesa.

    Pertanto la strategia piú virtuosa per venire a capo del problema dovrebbe essere quella di aumentare le entrate per compensare l’inflazione, cosa semplice a dirsi che non a farsi ,ma vediamo qualche idea piú o meno realizzabile.

    abundance bank bank notes banking

    Una puó essere quella di fare degli investimenti che rendano piú dell’inflazione, ovviamente facendo particolare attenzione al fatto che con la crisi in atto alcune aziende potrebbero saltare, quindi le azioni o i titoli che abbiamo comprato come investimento potrebbero da un giorno all’altro perdere di valore, pertanto alcuni investimenti possono diventare piú rischiosi che in passato, anche se remunerati meglio.

    Altra strategia é quella di guadagnare di piú cercando un lavoro che ci garantisca maggiori entrate, magari espandendo le nostre conoscenze verso competenze molto richieste dal mercato, o se questo non fosse possibile eventualmente cercando un’occupazione part-time che ci consenta di percepire delle entrate aggiuntive.

    a woman in plaid blazer using her laptop and mobile phone

    Ovviamente dall’altra parte si può cercare di spendere meno, cercando fornitori alternativi, rinegoziando i nostri contratti o riducendo le spese non essenziali.

    Comunque la si giri peró serve una pianificazione e una maggiore attenzione alle entrate e alle uscite del nostro conto in banca.

    Voi avete altre idee per far fronte al problema? Scrivetele nei commenti!

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