Tag: sicurezza

  • Viaggiare da soli ha senso?

    Viaggiare da soli ha senso?

    Quando si viaggia uno degli elementi piú importanti , forse anche prima della nostra destinazione, del mezzo di trasporto o dell’alloggio é la compagnia.

    Infatti viaggiare con qualcuno, che siano degli amici, il nostro partner o la famiglia é un modo per suddividere la spesa e permetterci delle attivitá che probabilmente da soli non faremo, ma potrebbe anche essere una limitazione per i luoghi da visitare, per certe attivitá , orari o comoditá che vogliamo concederci o meno.

    Infatti viaggiare con qualcuno significa anche sottostare alle esigenze dei compagni di viaggio, sia prima di partire che durante la vacanza.

    Infatti giá in fase di pianificazione occorre trovare una data che possa stare bene a tutti, dove magari turni, orari di lavoro o pianificazione delle ferie del compagno di viaggio ci impediscono di prendere una certa offerta sui biglietti aerei che avevamo adocchiato.

    bizerte city waterfront houses tunisia

    Ma anche durante il viaggio ognuno ha i propri ritmi, le proprie comoditá, le proprie fisime, il proprio modo di concepire la vacanza, quindi se non si viaggia con qualcuno di molto simile a noi o se non si riescono a trovare dei compromessi si rischia di rovinare la vacanza e magari pure un amicizia.

    Infatti viaggiare con qualcun’altro significa, seppure per qualche giorno, conviverci e questo potrebbe portare a scoprire aspetti sconosciuti del nostro compagno di avventure, che magari non siamo disposti ad accettare.

    Infatti ci possiamo trovare quello tirchio che conta ogni centesimo e quello che sperpera ”tanto siamo in vacanza “, quello che ha pianificato ogni minuto per non perdere nessuna attrazione e quello a cui piace riposarsi o perdere tempo ad assaporarsi un piatto tipico o un panorama, quello che non sopporta certi tipi di locali o di ristoranti e quello che non puó farne a meno.

    brown leather duffel bag

    Insomma viaggiare con qualcuno presuppone che ci sia una certa affinitá, il problema é che magari le persone con i quali siamo sicuri di trovarci bene in viaggio non é detto che abbiano la stessa nostra disponibilitá, economica o di tempo, quindi o si cambia compagnia rischiando di non trovarsi bene o si rimanda in attesa di trovare la disponibilitá del compagno di viaggio preferito.

    E se magari la destinazione é particolare, magari una localitá esotica che presuppone tempi di permanenza e costi maggiori non è detto che si trovi un compagno di viaggio, neanche uno “di riserva” che possa condividere la nostra vacanza.

    E se poi si finisce per rimandare o procrastinare sempre ci si trova anche al punto di decidere se sia il caso o meno di lasciare a casa il compagno di viaggio e partire da soli.

    crop unrecognizable diverse students working on assignment in park
    Photo by Zen Chung on Pexels.com

    Ovviamente non è una scelta per tutti, e dipende anche dalla destinazione, dal nostro carattere, dalla capacità di adattamento, ma è sicuramente un modo differente di concepire un viaggio.

    Infatti da soli ci precluderemo certe attivitá , che magari può non avere senso fare da soli, sia per sicurezza, che per opportunitá, ma magari ne faremo delle altre che altrimenti non avremmo mai fatto, magari per assecondare esigenze o richieste del compagno di viaggio.

    Sicuramente spenderemo di più non potendo condividere le spese comuni (un taxi, il noleggio di un mezzo, l’alloggio), ma magari conosceremo nuova gente, faremo amicizia con altri viaggiatori, anche spronati dal fatto di non voler stare sempre da soli durante il viaggio.

    person holding outlined map

    Sicuramente non mancherá la flessibilitá, con la possibilitá di cambiare programmi al volo senza dover sottostare alle esigenze di qualcun altro e la libertà di poter fare tutto ciò che si vuole.

    Tra l’altro viaggiare da soli può anche essere un modo di prendersi del tempo per se stessi, per ampliare i propri orizzonti, superare delle paure, conoscere qualcosa di nuovo.

    Certamente viene a mancare una spalla, un aiuto, qualcuno con cui condividere gioie e dolori del viaggio, qualcuno che ti possa dare una mano in caso di qualche inconveniente.

    Viaggiare con qualcun altro significa condividere le spese, avere maggiore sicurezza, poter delegare qualche attività noiosa, ma soprattutto avere qualcuno con cui condividere l’esperienza.

    woman taking pictures of ruins

    Ovviamente viaggiare da soli presuppone essere predisposti all’avventura, necessità di adattamento e di problem solving , spirito di indipendenza, che non tutti hanno.

    Sicuramente se si decide di viaggiare da soli è consigliabile pianificare in anticipo gli spostamenti e gli itinerari, in modo da riuscire a risparmiare e per evitare problemi o fregature, non potendo contare in un appoggio.

    E’ consigliabile partecipare ad attività di gruppo, o a conoscere persone del posto se si vuole evitare di estraniarsi, oppure procurarsi delle attivitá , come leggere un libro, guardare un film o ascoltare della musica per i momenti piú noiosi di solitudine.

    Va sicuramente fatta piú attenzione alla propria sicurezza, evitando zone potenzialmente pericolose, specie nelle ore notturne, dato che , essendo da soli, potremo essere possibili prede di malintenzionati o truffatori.

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    Ma come tutte le cose il viaggiare da soli ha dei pro e dei contro, che possono rendere diverso il modo di viaggiare, non necessariamente piú brutto o piú triste come chi potrebbe pensare chi non ha mai provato questa esperienza.

    Esistono inoltre delle soluzioni particolari come i viaggi di gruppo, dove, stabilita una data e una destinazione, piú viaggiatori in solitaria possono condividere il viaggio, magari coordinati da una guida che vi accompagna per tutto o solo una parte del viaggio: magari costano un pó di piú ma possono essere una buona soluzione di compromesso.

    Voi viaggiate da soli o preferite farlo in compagnia?

  • La VPN serve davvero?

    La VPN serve davvero?

    Spesso su internet si sentono spesso pubblicizzare servizi di VPN che promettono sicurezza e protezione, ma sono davvero utili e mantengono le promesse?

    Ovviamente l’utilitá dipende da quello che vogliamo farci, oltre dalle funzionalitá offerte del servizio, ma va considerato che per un utente comune potrebbero essere superflue.

    Il suo ruolo é di creare un tunnel virtuale tra il nostro dispositivo e il server vpn nel quale fare passare i dati della nostra navigazione, che verranno crittografati così da non essere intercettabili né da un hacker né dal nostro provider internet.

    Questo procedimento ci da alcuni vantaggi, in primis il fatto che la nostra navigazione risulterá uscire dall’IP del nostro server VPN consentendo di farci localizzare in una localitá differente da quella dove ci troviamo, qualora il server al quale ci colleghiamo fosse ad esempio in un’altra nazione, così come mascherando l’IP si impedisce il tracciamento delle attivitá online del nostro IP originale tutelando la nostra privacy.

    VPN can protect your device

    Inoltre la crittografia dei pacchetti fa in modo che si crei una protezione che impedisca di vedere il nostro traffico e quindi permettere a qualcuno che non sia il nostro server VPN di leggere i nostri dati, che potrebbero altrimenti essere utilizzati da un malintenzionato o dal nostro provider per limitare o bloccare l’accesso a determinati siti.

    E la cosa diventa importante quando si naviga su reti pubbliche, su wifi gratuiti dove un malintenzionato può facilmente carpire i dati della nostra navigazione e magari utilizzarli per rubare dati , password o conversazioni private.

    Lo svantaggio puó essere in alcuni casi una minore velocitá, il dovere installare e ricordarsi di utilizzare un software in tutti i nostri dispositivi che puó essere complicato, ma soprattutto dato che ci si deve fidare del server VPN al quale ci si collega, quindi si è praticamente costretti ad utilizzare un servizio a pagamento che ci garantisca affidabilitá.

    Programmer writing code laptop, location

    Teoricamente esistono anche servizi gratuiti, ma a meno di utilizzi sporadici, ha poco senso di utilizzarli perché possono essere molto meno efficienti non disponendo delle risorse di un servizio a pagamento ma soprattutto per remunerare le spese necessarie al funzionamento potrebbero vendere i nostri dati, rendendo inutile se non dannoso l’utilizzo, soprattutto se abbiamo esigenze di privacy.

    Ma quali sono le applicazioni pratiche per cui potremmo avere bisogno di acquistarne una VPN? Sicuramente la possibilità di localizzarsi in un’altro paese ci apre le porte a contenuti con dei blocchi geografici, ad esempio poter vedere dall’Italia uno streaming disponibile solo per gli Stati Uniti, o vedere un programma della TV italiana quando siamo all’estero.

    Organizzandosi con cura si riesce pure a comprare prodotti e servizi destinati ad un paese estero, che possono avere funzionalitá e prezzi differenti: dal biglietto aereo venduto a un prezzo piú basso in un paese piú povero o dove c’é piú concorrenza, al servizio di streaming sportivo con le partite del nostro campionato venduto a cifre molto più abbordabili rispetto ai servizi nostrani.

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    Altro vantaggio é la possibilitá di aggirare blocchi e censure: spesso gli stati bloccano alcuni siti nel loro paese, ma localizzandosi in un paese dove il blocco non è presente si aggira il problema, e la cosa diventa importante in paesi come la Cina dove il blocco riguarda la maggior parte dei servizi internet occidentali, ma che abbiamo anche da noi quando tentiamo di accedere ad esempio , ad un sito di informazione russo. 

    In questi casi l’accortezza é ,quando si viaggia in paesi che hanno di queste limitazioni,  di attivare la VPN prima di partire perché l’accesso per abbonarsi  ai servizi di VPN potrebbe essere bloccato nel paese di destinazione.

    person using laptop computer during daytime

    A volte il blocco esiste per impedire l’accesso a siti illegali e bypassare questo blocco, a secondo delle leggi potrebbe costituire un reato, e se è pur vero che usando la VPN si riescono a nascondere le proprie tracce online un eventuale reato rimane comunque punibile.

    Sicuramente sará piú difficile farsi beccare in attivitá quanto meno borderline, come la fruizione di contenuti illegali o pirateria, ma anche accesso a materiale discutibile (ad esempio pornografico o  estremista) seppur non illegale, ma c’è da ricordare che se si commette un reato probabilmente si verrá puniti comunque anche se non in flagranza di reato.

    close up photo of guy fawkes mask

    Altra opportunitá delle VPN l’abbiamo quando i provider internet limitano il traffico dati mobile al raggiungimento di certe soglie di traffico, rallentando i fruitori dei siti che consumano piú banda : non potendo il provider sapere dove navighiamo, dato che vedrá il traffico esclusivamente in direzione della nostra VPN potremmo, a seconda dei casi bypassare queste limitazioni.

    Poi come detto ci viene in aiuto per la privacy, anche se la protezione non è completa al 100%, sicuramente complica il lavoro di chi ha intenzione di tracciare la nostra navigazione, sia a scopi pubblicitari che illegali, cosi come consente di arginare alcuni tipi di attacchi informatici specie quando sono coinvolte reti wifi pubbliche e dispositivi mobile come smartphone e tablet.

    close up photo of mining rig

    Voi conoscevate le VPN? Le utilizzate regolarmente?

  • Crowdstrike: quando un bug informatico blocca mezzo mondo

    Crowdstrike: quando un bug informatico blocca mezzo mondo

    Difficilmente le notizie che riguardano l’informatica finiscono su tutti i giornali e i telegiornali a meno che non succeda qualcosa di grave ed é quello che è successo con il caso CrowdStrike.

    Questo nome vi potrá dire poco a meno che non siate del settore informatico o tifosi della scuderia Mercedes di Formula1, dato che il suo logo fá capolino nell’halo delle macchine di Hamilton e Russell, ma si tratta di una importante azienda che si occupa di sicurezza informatica a livello enterprise, con prodotti destinati alle grandi aziende e non al comune utilizzatore cosa che magari la rende poco conosciuta nonostante sia una realtá molto importante del proprio settore.

    Ma a farla conoscere al grande pubblico é stato un problema con gli aggiornamenti di un loro software che non ha permesso il riavvio delle macchine windows dove era installato, richiedendo l’intervento di un tecnico per la risoluzione del problema, se vogliamo piuttosto banale, ma talmente diffuso da diventare un problema globale.

    Infatti la diffusione di questo bug ha reso inservibili migliaia di computer nel mondo bloccando nello stesso momento aeroporti, televisioni, supermercati, sistemi di comunicazione, pagamenti e comunque tutte le attivitá lavorative che hanno bisogno di un computer windows per funzionare, creando un caos generalizzato nello stesso momento, dato che se migliaia di computer hanno bisogno di un tecnico nello stesso momento in attesa della risoluzione dei problema i servizi si bloccano.

    E questa diventa una vulnerabilitá importante, perché a meno di non tornare a delle soluzioni analogiche o antiquate, basta poco per ritrovarsi mezzo mondo fermo per un banale bug informatico.

    Certo é che un maggior controllo prima del rilascio di questo aggiornamento sarebbe stato necessario, ma gli errori umani, anche mettendoci la massima cura, purtroppo possono sempre capitare.

    Il problema é se qualcuno volesse intenzionalmente utilizzare lo stesso approccio per danneggiare i servizi di una nazione, soprattutto se non esistono piani di emergenza per evitare questi problemi, e dove la comoditá di poter delegare ai computer molte operazioni significa bloccare il lavoro quando qualcosa non dovesse funzionare a puntino.

    E la sfortuna ha voluto che siano state colpite le macchine Windows, sicuramente tra le piú diffuse al mondo, tanto che i soliti telegiornali incompetenti avevano dato erroneamente la colpa del problema a Microsoft ma tecnicamente dei bachi simili potrebbero colpire sistemi operativi differenti.

    Il problema aggiuntivo è che Windows per sottostare alle leggi europee sulla concorrenza, in seguito ad un’infrazione di alcuni anni fa, non puó eseguire dei controlli che bloccano all’avvio il software di terze parti non certificato, cosa che nel caso in questione avrebbe potuto evitare il problema, che infatti non ci é stato sui sistemi Linux o Apple che non hanno l’obbligo di sottostare alla stessa regola.

    Alla fine il mix di legislazione incompetente, errori umani e una buona dose di sfiga puó bloccare mezzo mondo e visto che difficilmente si puó fare a meno dei computer la cosa potrá ripetersi in futuro creando danni ben maggiori.

  • Addio a tiktok e alle nostre libertá digitali

    Addio a tiktok e alle nostre libertá digitali

    Uno dei social piú in voga del momento, TikTok rischia di scomparire, quanto meno negli Stati Uniti, e se questo venisse confermato é probabile che faccia la stessa fine anche in Europa.

    Tik Tok, infatti rischia il ban negli States ufficialmente per questioni di sicurezza nazionale, in realtá é la vittima della guerra commerciale contro la Cina, essendo la proprietà cinese, e nonostante i dati dell’applicazione, a causa delle prescrizioni di legge,  risiedono esclusivamente nel territorio dove é residente l’utente e non vengono pertanto conservati in Cina, dovrá comunque essere venduta ad una compagnia americana o altrimenti verrá vietata sul suolo americano.

    person holding black android smartphone

    La compagnia proprietaria ha fatto sapere che l’app non è in vendita, quindi è probabile che alla fine dell’ultimatum di 9 mesi concesso dal governo federale, a meno di ripensamenti non sará piú disponibile sugli store e sui cellulari degli utenti americani.

    E anche in Europa, continente vassallo dell’America, per Tik Tok tira una brutta aria: giá la app era stata vietata ai funzionari della commissione europea per presunti problemi di sicurezza, sono stati richiesti chiarimenti per il funzionamento di alcune sue funzionalitá e anche Ursula Von der Leyen, ha recentemente fatto intendere che non è escluso che anche in Europa nel prossimo futuro venga bannata come negli USA.

    woman in blue long sleeve shirt and blue denim jeans

    La sua colpa è di essere un’applicazione di successo non sviluppata da una compagnia americana, quindi non direttamente controllabile, che la si voglia vedere come protezionismo degli americani o una pedina della guerra commerciale in essere contro la Cina, pagherà per il suo successo.

    Ma non sará l’unica app che rischia di scomparire a seconda dei chiari di luna dei governi, soprattutto in Europa, dopo l’approvazione del DSA, Digital Services Act non mancano gli appigli per bloccare applicazioni sgradite alla politica.

    E nel mirino ci sono app che con la scusa di misinformazione o disinformazione , gestione della privacy o sicurezza veicolano contenuti che possono rivelarsi poco graditi, soprattutto in un periodo di guerra dove la censura e la propaganda, seppure in maniera subdola sono ben presenti dalle nostre parti.

    a woman using smartphone and ring light

    E a rischiare sono applicazioni dove si tende a non controllare le opinioni degli utenti, consentendo di pubblicare o non ostacolando la diffusione di certe tipologie di contenuti ritenuti scomodi o non allineati , anche se perfettamenti legali e veritieri, soprattutto in periodo di campagna elettorale.

    I primi indiziati sono Telegram e X , precedentemente noto come Twitter, dove la libertá di espressione degli utenti viene tutelata maggiormente rispetto ad altre applicazioni concorrenti, dove utilizzando il grimaldello del fact-checking vengono spesso silenziate, o ridotte nella diffusione discussioni con punti di vista non allineati al sentire comune, vuoi per piaggeria coi potenti, vuoi per non rischiare sanzioni o per non vedersi tagliati gli introiti pubblicitari, parlare di certi argomenti diventa quasi impossibile.

    Ma anche piattaforme piú vicine al potere come Facebook e Instagram sono a rischio : di recente sono state messe sotto inchiesta dalla comunitá europea in quanto non farebbero abbastanza per contrastare la presunta disinformazione russa, a riprova che basta portare un parere non allineato, come magari esprimere il punto di vista dei russi nella guerra con l’Ucraina, per essere silenziati.

    Atteggiamento che comunque non è nuovo visto che prima dei conflitti in Ucraina e in Palestina, il capostipite degli argomenti taboo é stato il covid, dove si silenziava ogni opinione minimamente critica sia sui vaccini che sulla gestione della pandemia, green pass e limitazioni alla circolazione.

    Purtroppo le libertà digitali si stanno lentamente stringendo, e se un tempo a venire limitata era la circolazione di informazione nei giornali e nelle tv, ora che il dibattito politico nasce principalmente in rete è la rete a venire silenziata se questo si ritiene che possa essere funzionale al potere.

    E questo avviene indipendentemente dal punto di vista o dalla veridicitá delle affermazioni , dato che per l’utente comune o per una fonte indipendente, solo trattare di certi argomenti diventa taboo, a meno di non essere una fonte ufficiale , e quindi piú soggetta al controllo del potere: quando si trattano argomenti scomodi si potrá sottostare alla limitazione della diffusione dei propri post , alla segnalazione o alla cancellazione dei contenuti.

    Voi cosa ne pensate? Avete notato limitazioni alla vostra libertà digitale? Avete qualche dubbio o curiositá? Scrivetelo nei commenti.

  • Le telecamere IP

    Le telecamere IP

    Se abbiamo necessità di controllare a distanza ció che accade in casa in nostra assenza, magari per prevenire furti o danneggiamenti o per tenere a bada gli animali o anche come baby monitor, ci vengono in aiuto le telecamere IP, delle telecamere collegate a internet che possiamo comandare dal nostro smartphone o dal nostro computer.

    A seconda dei modelli é possibile sfruttare appositi sensori aggiuntivi come quelli ad infrarosso per consentire di riprendere anche col buio o quelli di prossimitá o di movimento, per fare in modo che ci possa venire notificato su una apposita app sul telefonino che qualcosa si muove o passa davanti alla telecamera o semplicemente dotati di un microfono per sentire cosa accade in nostra assenza.

    Alcuni modelli sono motorizzati , in modo che si possa spostare la telecamera da remoto e vedere cosa succede in una diversa zona, certi hanno la possibilitá di poter comunicare da remoto, magari per scacciare un animale indesiderato o per calmare il nostro cucciolo a distanza con la nostra voce. 

    Certe inoltre sono resistenti alle intemperie e dotate di un’ apposito guscio che ne consente l’installazione all’esterno, in quel caso spesso hanno la possibilitá di essere alimentate o a batteria o tramite un cavo unico che porta sia l’alimentazione che la connessione internet, dato che non sempre il wifi riesce ad arrivare all’esterno della casa, soprattutto se le dobbiamo installare su un cancello lontano dalla casa.

    Per quelle da interno generalmente basta una connessione wifi, a volte a seconda dei modelli serve che la rete wifi sia a 2.4 gigahertz, quindi il router andrá impostato di conseguenza, anche se una connessione via cavo , quando prevista dalla telecamera, garantisce maggiore stabilitá.

    A seconda dei modelli, alcune funzionalità si avvalgono di servizi in cloud che richiedono degli abbonamenti aggiuntivi, ad esempio per la gestione degli alert sul cellulare scaturiti dal  sensore di movimento o il backup dei video catturati dalla telecamera.

    Volendo è anche possibile utilizzare allo scopo la telecamera del nostro assistente vocale, se si ha Echo Show é possibile utilizzare la sua telecamera per vedere a distanza su un altro dispositivo Echo o sulla app Alexa quello che succede in casa, mentre se si ha l’omologo di Google é necessario acquistare una o piú telecamere opzionali che possono essere utilizzate anche come sistema di videosorveglianza utilizzando lo schermo del dispositivo.

    Ovviamente la condizione indispensabile é che ci sia una connessione a internet nella casa, e se si vuole sorvegliare un locale dove non abbiamo connessione, come un garage o una casa al mare puó essere conveniente acquistare un router con sim, con prezzi che a seconda della velocita partono da una cinquantina di euro sino a qualche centinaia, al quale abbinare una sim con traffico incluso che possiamo trovare anche per meno di 10 euro mensili, contro gli almeno 20 di una connessione adsl o fibra, soluzione molto valida anche in zone dove la connessione fissa non é disponibile, a condizione che il segnale telefonico del gestore della sim sia forte e che ci consenta la navigazione nel luogo dove dobbiamo installarla.

    A questi costi poi vá aggiunto il costo della telecamera, che a seconda dei modelli costa anche meno di 30 euro, sino a qualche centinaio di euro di quelle professionali, ed eventualmente i costi di installazione se pensiamo di installarle all’esterno o in pianta stabile a casa come antifurto, mentre possiamo fare da soli se le utilizziamo in casa appoggiandole su un mobile per controllare bambini e animali domestici dove un’eventuale guasto o caduta della telecamera, magari buttata giú dal gatto, puó essere gestita piú facilmente.

    Ad ogni modo si tratta di un prodotto utile ed economico per consentirci di stare piú tranquilli, specie in presenza di anziani, bambini o animali domestici in casa quando noi non ci siamo.

    Voi le conoscevate? Ne avete qualcuna in casa o pensavate di comprarle? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Difendersi dallo sim swap porterá scocciature

    Difendersi dallo sim swap porterá scocciature

    Chi di voi ha l’esigenza di cambiare operatore telefonico per il cellulare o anche solo di cambiare la sim perche l’ha perduta o ha smesso di funzionare ha da qualche giorno qualche complicazione in piú: infatti le procedure per il cambio di sim sono diventate molto piú stringenti per evitare il fenomeno dello sim swap.

    Ma cosa si intende per sim swap? E’ la pratica messa in atto da alcuni hacker che riescono in maniera fraudolenta ad impossessarsi del nostro numero di cellulare intestandosi la nostra sim per poter ricevere gli sms necessari ad accedere a conti bancari e dati riservati protetti da autenticazione a due fattori, che richiedono appunto un codice da ricevere sul nostro cellulare.

    Sul piano pratico , per evitare questo fenomeno, servirá che a fare il cambio sia soltanto il titolare della sim e non sono previste deleghe, cosa che potrebbe rivelarsi una rogna se magari la sim era stata intestata al genitore quando eravamo ancora minorenni, al proprio partner o peggio ad un ex o anche ad un familiare: ad esempio la nonna che usa una sim intestata al nipote che l’aveva fisicamente acquistata a suo tempo.

    Qualche operatore ha pure approfittato della situazione per mettere a pagamento il cambio di intestatario o il subentro che in precedenza erano gratuiti.

    E non basta questo perché servirá che l’operatore mandi un sms di conferma alla sim oggetto del cambiamento per accertarsi che chi usa la sim si possa accorgere del cambio qualora stia avvenendo a sua insaputa, ricevendo un codice di conferma del cambio da comunicare nella procedura.

    Questo significa che all’atto del cambio servirá la presenza fisica della sim da sostituire, cosa che complica le cose in caso di furto o smarrimento della sim da sostituire: in tal caso si dovrá consegnare denuncia e attendere del tempo aggiuntivo dopo l’invio dell’sms alla sim oggetto di cambiamento non potendo recuperare immediatamente il codice di verifica inviato sulla vecchia sim.

    E purtoppo é qui che si nasconde una vulnerabilitá, perché l’operazione, nonostante il vero titolare riceva la notifica dell’operazione e quindi é in grado di bloccarla qualora non fosse lui ad averla richiesta, va comunque avanti, seppure con qualche giorno di ritardo.

    Ma tutto ció viene fatto per la nostra sicurezza, infatti ormai tutte le autenticazioni a due fattori, come quelle che facciamo per siti e piattaforme che contengono nostri dati sensibili, dalla mail al conto in banca hanno bisogno di un codice ricevuto sul telefonino per accedere o per effettuare delle modifiche o delle operazioni dispositive, come ad esempio inviare un bonifico o cambiare le impostazioni del conto.

    Questo perché se un malintenzionato volesse accedervi dopo magari avervi rubato la password , senza il codice ricevuto sul telefonino, potrebbe al massimo entrare sulla piattaforma ma non arrecarvi danni come ad esempio svuotare il conto corrento facendosi un bonifico o dirottare l’accredito dello stipendio o della pensione su un suo conto corrente.

    Pertanto per riuscire a carpire questo codice il malintenzionato o riesce a rubarvi il telefono o comunque ad accedervi fisicamente bypassando anche le protezioni, come l’impronta digitale o il riconoscimento del viso che possono essere impostate sul telefono oppure puó cercare di prendere possesso della vostra sim effettuando un cambio, simulando un guasto o cambiando operatore, magari sfruttando la disattenzione o peggio la complicitá di qualche negozio di telefonia che non richiede tutte la documentazione necessaria per il cambio.

    Quando l’operatore telefonico gli consegna la nuova sim ottenuta all’insaputa del regolare proprietario la inserirá in un suo telefonino e potrá ricevere il codice per sms necessario per procedere con le operazioni malevole, partendo dal cambio della password della mail per nascondere la conferma delle malefatte ed allargandosi a tutti i servizi a cui possiamo essere associati a quella mail e numero di telefono, soprattutto quelli bancari.

    Ora grazie a queste normative piú stringenti, questa procedura del cambio di sim diventerá molto piú difficile da attuare: dobbiamo peró fare attenzione qualora ricevessimo un sms con il codice di controllo del cambio sim e non avessimo richiesto noi l’operazione: in quel caso dobbiamo contattare immediatamente il nostro operatore per bloccare il cambio, altrimenti l’hacker riuscirebbe , seppur con qualche giorno di attesa, nella sua impresa di impossessarvi del vostro numero di telefono.

    Puó peró capitare, perché magari non facciamo caso all’sms o se si tratta di una sim secondaria che non consultiamo regolarmente , o se l’hacker riesce ad accedere ai sistemi di un’operatore telefonico che l’operazione di cambio vada avanti e quindi l’hacker possa riuscire ad effettuare l’operazione malevola, ma c’é da considerare che perché perda tutto questo tempo aggiuntivo deve valerne la pena di attaccarvi, cosa che potrebbe darci un pó di speranza di evitare l’attacco.

    Voi conoscevate questa pratica? Tenete al sicuro le vostre credenziali e il vostro telefono? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Il NAS : accedere ai file di casa da tutta la rete

    Il NAS : accedere ai file di casa da tutta la rete

    Parliamo di NAS quella sorta di hard disk di rete utili per condividere dati, documenti ma anche elementi multimediali come foto, musica e video sia all’interno della nostra rete locale che a volte anche all’esterno consentendoci di accedere da remoto a dei file che abbiamo conservato a casa nostra.

    Si tratta infatti di apparecchi che contengono al loro interno uno o più hard disk e che si collegano tramite un cavo ethernet al nostro router internet e non alla classica porta USB. Questo gli permette di essere visti da tutti i dispositivi collegati al nostro router, come computer, tablet, smartphone, smart tv, dispositivi connessi a internet, etc. 

    A seconda dei modelli e delle impostazioni sarà anche possibile rendere visibili i nostri file anche all’esterno della nostra rete impostando delle apposite credenziali d’accesso per accedervi tramite internet.

    Questa modalita’ risulta comoda ad esempio per poter accedere dall’ufficio o in mobilita’ ai file che abbiamo in casa, anche se ci espone a qualche rischio se il nostro dispositivo non dovesse aggiornato o configurato a dovere poiche’ un malintenzionato potrebbe accedere abusivamente ai nostri file.

    Un’altro vantaggio e’ per la sicurezza dei nostri file: gli hard disk contenuti nei nas generalmente sono specifici per questo uso in quanto il nas dovra’ stare sempre acceso per poter condividere i file e quindi i dischi sono progettati per essere accesi per lungo tempo senza avere problemi, al contrario di un disco pensato per un computer che generalmente rimane acceso solo per poche ore al giorno.

    I modelli con piu’ di un disco hanno anche la possibilita’ di fare una doppia copia dei dati di modo che se un disco si dovesse rompere si possa sempre recuperare il contenuto , alcuni hanno anche la possibilita’ di mandare un’ulteriore copia a un server esterno magari in cloud di modo che i dati siano stoccati fisicamente in posto diverso, consentendoci di mettere in pratica la regola del 3-2-1 per salvaguardare i nostri file.

    Si tratta di una regola per la quale , per salvaguardare i nostri dati da ogni genere di disastro andrebbero fatte 3 copie su dispositivi differenti e almeno una salvata fisicamente in un luogo distante dalle altre due, in modo da resistere anche a furti o eventi naturali.

    Ma come si usa un nas? Una volta impostato la prima volta tramite un’interfaccia web accessibile da un browser e creati degli utenti che a seconda dei casi potranno vedere l’intero contenuto del disco, un’area comune o uno spazio personale dedicato al singolo utente, il nostro disco e/o le nostre cartelle condivise verranno viste dal sistema operativo come fosse un normale hard disk collegato al nostro pc, o cercando il percorso di rete nell’interfaccia delle nostre app su tablet, smartphone o dispositivi connessi alla rete come le smart tv.

    Un uso comune dei nas casalinghi infatti e’ come media server: i nostri video, foto, musica presenti nei dischi del nostro nas saranno accessibili a tutti i nostri dispositivi multimediali, come televisori o impianti audio, che ovviamente devono essere connessi alla nostra rete, senza dover caricare i file da riprodurre su una chiavetta usb rendendo la fruizione dei contenuti multimediali molto comoda.

    Altro uso comodo e’ per il backup automatico dei nostri dati sia dei computer che dei dispositivi mobili: impostando dei backup periodici sul nostro nas avremo copia dei dati importanti che vogliamo salvaguardare senza dover intervenire manualmente facendo delle copie e senza doversene ricordare ogni volta.

    Ovviamente per funzionare i nas devono stare sempre accesi e connessi alla rete altrimenti i dispositivi quando hanno necessità di accedervi non lo troverebbero e andrebbero in errore, e se per la riproduzione multimediale puo’ non essere un grande problema, lo diventa se non si riesce a fare il backup dei nostri dati, o se usiamo il nostro nas per stoccare dei file pesanti che non vogliamo mantenere nel disco del nostro computer per evitare di saturarlo.

    Essendo i nas dei veri e propri server connessi a internet, a seconda dei casi e’ possibile installare delle vere e proprie applicazioni come per esempio per il download di file torrent, per lo streaming multimediale, server web o di posta, etc.

    Con un po di competenza informatica ci si può anche costruire da soli un nas usando un vecchio pc sul quale installare una distribuzione linux dedicata allo scopo avendo un sistema  anche più potente e personalizzabile di quelli in commercio, ma dovendo mettere in conto un po’ di sbattimenti per la configurazione e magari dei consumi maggiori di corrente.

    Ma quanto costa un nas? Tutto dipende dai dischi che sono la parte più costosa, un nas senza dischi lo si porta a casa anche con poco più di 100 euro per i modelli più economici, ma il grosso della spesa lo fanno i dischi, sia se si compra un nas venduto con dei dischi preinstallati dalla casa, o se per maggior risparmio o versatilità si sceglie un nas diskless al quale aggiungere noi i dischi: più sono capienti e più costano: se per un disco di pochi tera possono bastare anche 100 euro , dischi di dimensioni importanti possono costare tranquillamente 10 volte tanto, e i dischi generalmente vanno comprati almeno in coppia per tutelarsi dai guasti quindi il conto si fa facilmente salato, specie se i dati da conservare sono tanti, perché magari facciamo uso , per lavoro o per svago di file di dimensioni corpose che possono saturare i dischi in breve tempo.


    Ad ogni modo va messo in preventivo di spendere almeno alcune centinaia di euro per una soluzione casalinga, per arrivare tranquillamente ad alcune migliaia di euro se si vogliono soluzioni professionali e/o dischi molto capienti, ma la comodità e la versatilità che danno vale certamente la spesa, specie in ambito lavorativo.

    Voi ne usate i nas, li conoscevate o pensavate di acquistarne uno ? Avete dei dubbi, delle curiosità o dei suggerimenti?  Scrivetelo nei commenti.

  • PSD2 e novità bancarie per il 2021

    PSD2 e novità bancarie per il 2021

    Tra le novita del 2021 ce ne sono alcune nell’ambito bancario e tra queste due meritano di essere conosciute anche dai consumatori finali

    Una di queste è la normativa PSD2 che aggiorna le disposizioni sulle transazioni bancarie, e introduce nuove figure che consentano i pagamenti bypassando in parte il ruolo delle banche e delle società emettitrici di carte di credito, questo porterà all’introduzione di nuovi servizi digitali per la gestione delle proprie finanze proposti da nuove start-up che potremmo autorizzare alla gestione delle nostre finanze e delle nostre spese, quindi bisognerà fare attenzione qualora volessimo aderire a questi nuovi servizi che nasceranno a concedere le chiavi del nostro conto in banca solo a società fidate per evitare possibili truffe.

    Inoltre cambieranno anche le commissioni bancarie per l’uso delle carte di pagamento, soprattutto si ridurranno e saranno molto agevolate per le transazioni sotto i 5 euro, ma quello che cambierà nell’uso quotidiano sarà l’introduzione di un sistema più sicuro, ma anche più complesso per l’uso delle nostre carte e dei nostri servizi bancari on-line, per esempio quando facciamo acquisti dai siti di e-commerce o quando operiamo nell’home banking del nostro conto in banca.

    Infatti dal 2021 è richiesta l’ autenticazione ad almeno due fattori, questo significa che per poter processare l’operazione bancaria, che dovrà essere ripetuta per ogni autenticazione, per esempio fare un pagamento con la carta, sono richiesti almeno 2 fattori tra qualcosa che sa l’utente (come un pin o una password), qualcosa che ha l’utente (come una app sul cellulare, o un messaggio o un email con un codice di conferma) o qualcosa che è l’utente (quindi l’impronta digitale o la scansione della retina).

    Quindi ad esempio per autorizzare l’operazione e quindi poter accedere al conto, fare un bonifico o un’acquisto on-line, la banca puo chiedervi di accedere alla app e in più richidervi l’impronta digitale, oppure una password e un pin ricevuto per sms. Ovviamente questo sistema è molto più sicuro perché accerta che effettivamente è il titolare del conto ad effettuare l’operazione e non un suo delegato, esempio il genitore anziano che , poco avvezzo alla tecnologia, chiede al figlio di entrare sul suo conto o il marito che concede alla moglie di acquistare online con la sua carta di credito dovrà fare le operazioni in autonomia, o quanto meno essere presente durante l’operazione, col vantaggio che il delegato non potrà magari farsi un bonifico dal suo conto o comprare a sua insaputa qualcosa con la sua carta e quindi fregargli dei soldi, al costo però di una maggiore macchinosità nelle operazioni, che per qualcuno poco tecnologico o con banche che hanno implementato sistemi macchinosi può diventare se non un problema quanto meno una scocciatura.

    L’altra novità invece riguarda lo sconfinamento dei conti, quando il conto dovesse andare in rosso e non ci sono sufficienti fondi per onorare un RID, come ad esempio il pagamento di una bolletta, purtroppo se si va sotto anche di 100 euro il rid non potrà più passare e se questa situazione dovesse perdurare per 90 giorni la banca può segnalarci alla centrale rischi quindi saremmo considerati cattivi pagatori e non potremmo più ad esempio richiedere un finanziamento. Inoltre anche la cancellazione della segnalazione di cattivo pagatore non sarà più immediata ma richiederà 90 giorni di tempo, e ancora non potranno essere utilizzati altre posizioni finanziarie per coprire il debito, quindi se abbiamo due conti la banca non potrà pagare il nostro rid con i fondi dell’altro conto, ma dovrà comunque rifiutarlo: questo significa che avere degli addebiti su un conto in banca con poca giacenza può diventare pericoloso per la propria solvibilità.

    Massima attenzione quindi se lasciamo pochi soldi sul conto in banca e abbiamo l’addebito automatico di bollette e utenze, si rischiano problemi che diventano seccanti da risolvere, magari a causa di una bolletta un pò più pesante del solito.