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  • La garanzia sui prodotti usati puo’ nascondere brutte sorprese

    La garanzia sui prodotti usati puo’ nascondere brutte sorprese

    Quando vogliamo acquistare un prodotto usato spesso ci rivolgiamo a dei marketplace, dei forum, delle app o dei siti di annunci con l’intento di risparmiare qualcosa rispetto al prezzo del nuovo.

    E se il prodotto ha solo pochi mesi di vita se è stato trattato bene e non ha subito cadute o guasti causati dal precedente proprietario gode ancora di una parte di garanzia residua, cosa che rende il nostro acquisto simile al nuovo, pur avendolo pagato di meno.

    In realtà però non è sempre vero, in primis perchè se acquistiamo da un privato non è tenuto a fornirci una garanzia, anche se il prodotto è coperto dalla garanzia di chi glielo ha venduto, e a volte anche quella del produttore del bene.

    Anche qui bisogna fare attenzione: se chi acquista il prodotto nuovo da un rivenditore è un privato ha diritto a 2 anni di garanzia erogati dal venditore, mentre se chi acquista è una ditta con partita iva l’obbligo di legge si riduce ad un anno, che è anche la durata minima della garanzia dovuta per legge dal costruttore: questo significa che a meno che il costruttore non decida di farsene carico comunque, a norma di legge il secondo anno di garanzia per i privati è di competenza del venditore.

    E qui vengono i problemi: se noi ci presentiamo al centro di assistenza del produttore con lo scontrino per richiedere assistenza, se ci si trova oltre il primo anno di garanzia potrebbero rifiutarci l’intervento o proporre di  effettuarlo a pagamento, in quel caso dovremmo contattare il venditore che si dovrà occupare di risolvere il nostro problema. 

    Ma se il venditore tiene traccia della persona a cui ha venduto la merce e dato che l’abbiamo comprata usata non siamo quella persona potrebbe anche rifiutarsi di adempiere ai suoi doveri.

    C’è da dire che se ci si presenta con lo scontrino e siamo nei tempi di legge generalmente si riesce a risolvere, al limite chiedendo al primo proprietario di intercedere per nostro conto col negoziante per richiedere la riparazione.

    Ma se il prodotto fosse stato comprato online?  Qui viene il bello , specie se il prodotto è stato comprato da Amazon, cosa certamente comune e tendenzialmente coperta da un servizio di assistenza particolarmente attento alle esigenze dei suoi clienti.

    Infatti il popolare portale di e-commerce riconosce la garanzia solo all’account di chi ha acquistato il prodotto , quindi se noi contattassimo Amazon per avere assistenza su un prodotto usato, comprato in origine su Amazon da un’altra persona non ci verrà data assistenza anche se avessimo regolare fattura o una dichiarazione di vendita da parte del primo proprietario.

    Purtroppo quella vendita risulta nei loro sistemi associata al primo acquirente e non è possibile migrarla all’account di un altro, quindi l’unica maniera per uscirne è far contattare il servizio clienti Amazon dal primo proprietario, che dovrà gestire lui l’eventuale reso o rimborso.

    Il problema è che non è detto che il primo proprietario abbia il tempo o voglia sbattersi per noi, specie se magari abita in una città diversa, in quel caso la famosa garanzia Amazon si sarà rivelata una fregatura: se fosse stato acquistato in origine altrove avreste avuto la vostra riparazione presentando lo scontrino, e invece magari il vostro iphone di soli 13 mesi di vita rischia di dover essere riparato a pagamento.

    E per quanto può sembrare assurdo è tutto perfettamente legale, pertanto accertatevi di dove il venditore di un bene usato lo abbia acquistato e soprattutto se è disposto a farsi carico della gestione della garanzia con il primo venditore qualora il produttore ve la rifiuti.

    Certo si tratta di un caso limite un po’ particolare, ma è qualcosa che può succedere specie con prodotti di case che applicano la garanzia minima di legge come Apple, quindi è bene stare attenti.

    Voi lo sapevate? Acquistate spesso beni usati? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • I prodotti della marca del distributore: cosa sono e chi li produce.

    I prodotti della marca del distributore: cosa sono e chi li produce.

    Oggi parliamo di una particolare tipologia di prodotti che troviamo nei supermercati e che sicuramente, quasi senza accorgercene, compriamo di frequente: i prodotti a marca del distributore.

    Si tratta di quei prodotti confezionati che non hanno un marchio ben conosciuto come il classico prodotto di marca che vediamo reclamizzato in televisione, ma che recano sulla confezione il marchio della catena di supermercati o un marchio di fantasia sempre riconducibile al supermercato o al discount dove stiamo facendo l’acquisto.

    Spesso infatti nei discount la maggior parte dei prodotti a scaffale hanno dei differenti marchi di fantasia a seconda delle categorie merceologiche e della qualità, ma tutti riconducibili alla catena di negozi, e questo processo è presente in forme sempre più importanti anche nei supermercati tradizionali, dove una percentuale importante degli acquisti, specie per alcune tipologie di prodotti, recano sulla confezione il marchio del supermercato, magari declinato in più linee di prodotto: da quella super economica a quella di alta qualità, quella delle specialità regionali o etniche, quella per il biologico e cosi via.

    Non dovendo spendere in pubblicità, questi prodotti , a parità di qualità sono più economici rispetto a quelli di marca, e quindi il nostro barattolo di pelati o il nostro pacco di pasta costerà meno, soprattutto in assenza di offerte sul prodotto di marca: questo ci consente un risparmio costante senza dover inseguire ogni volta i volantini degli sconti: se sappiamo che in quel supermercato il loro prodotto è di buona qualità ed ha un prezzo interessante, torneremo proprio in quel supermercato per cercarlo dato che risparmieremo tempo e soldi.

    E molto spesso il marchio del distributore è prodotto dagli stessi produttori del prodotto di marca, che possono ottimizzare la produzione, vendendo in canali diversi da quelli standard, altre volte vengono prodotti da aziende specializzate nel produrre conto terzi col marchio del proprio cliente, a volte controllate o partecipate dagli stessi produttori di marca  o in qualche caso è la stessa catena di supermercati ad avere degli stabilimenti che producono in esclusiva per lei.

    Ma come fare a sapere chi ha effettivamente realizzato il nostro prodotto? Basta leggere l’etichetta, anche se a volte per ragioni commerciali il vero produttore viene nascosto con sigle, abbreviazioni o mascherato con una ragione sociale secondaria, ma su una cosa non si può mentire: lo stabilimento di produzione, che deve essere indicato per legge in etichetta.

    Non sempre viene indicato con un indirizzo, che potremmo facilmente cercare su internet per capire a che ditta fa riferimento, se si tratta di prodotti di origine animale viene indicato un codice stabilimento, rappresentato da un ovale recante la dicitura CE , la sigla della nazione ad esempio IT e un codice alfanumerico, in tal caso basta andare sul sito del ministero della salute per consultare un apposito elenco e scoprire tutti i dati relativi allo stabilimento e al produttore.

    A volte facendo questa ricerca capita addirittura di scoprire che il prodotto di marca stesso sia prodotto da uno stabilimento esterno, specie al lancio di una nuova linea di prodotti complementare a quella principale, magari la versione gelato di un biscotto non viene prodotto dalla famosa casa dolciaria, ma da una ditta specializzata in gelati che produce principalmente per i supermercati o che la nuova crema spalmabile vista in TV è prodotta da una casa che produce semi lavorati e non dal marchio famoso che porta stampato e fare una ricerca ci porterà a delle interessanti scoperte.

    Ad ogni modo quello che conta è che il prodotto che acquistiamo, indipendentemente da dove è stato prodotto, se è di buona qualità e venduto a un prezzo corretto sarà comunque un ottimo acquisto anche se ha stampato sopra il nome del supermercato anziché il marchio altisonante che vediamo in TV.