Tag: liquida

  • Streamer di rete: come rendere moderno un vecchio hi-fi

    Streamer di rete: come rendere moderno un vecchio hi-fi

    Per ascoltare musica con una qualitá superiore a quella di un telefonino, una cassa bluetooth, una soundbar o un’assistente vocale l’ideale é passare ad un impianto hi-fi, un tempo presente in tutte le case e ora relegato alle sale dei soli appassionati, che lo hanno reso quasi un prodotto di nicchia.

    Ma questo non vuol dire che sia un prodotto superato, anzi anche un vecchio stereo recuperato in cantina o comprato usato per pochi soldi riesce a darci molta piú soddisfazione di una cassa bluetooth o di una soundbar, grazie a un suono nettamente migliore.

    Il problema é che se utilizziamo un prodotto con tanti anni sulle spalle potrebbe non essere dotato delle ultime comodità soprattutto per chi ascolta musica liquida , sia da chiavetta che in streaming

    woman in white shirt using silver macbook

    In realtá convertire un apparecchio hi-fi , anche datato, alle ultime tecnologie non é nulla di particolarmente complesso basterá collegare ad un ingresso dell’amplificatore uno scatolotto chiamato streamer di rete, che ci consente appunto di ascoltare la musica dalla rete, sia locale ad esempio se utilizziamo un nas , che via internet collegando il nostro servizio di streaming musicale come Amazon Music o Spotify o quelli in alta qualitá come Qobuz o Tidal.

    Lo scatolotto, in realtá é una sorta di piccolo computer che tramite un cavo lan o una connessione wifi si collegherà in rete e potrá essere comandato da una app sul vostro cellulare con la quale selezionare le canzoni da ascoltare in alta qualitá nel vostro impianto stereo.

    Avendo piú scatolotti attaccati ad altri impianti stereo sarete pure in grado di gestire un impianto multi room che consente di ascoltare contemporaneamente la stessa musica in piú punti della stessa casa

    Inoltre potrá essere dotato, a seconda dei modelli di una o piú prese USB dove attaccare dei dispositivi di archiviazione come pennette USB o hard disk esterni dal quale leggere la musica, della connessione bluetooth con la quale ricevere da un cellulare o dalla tv o anche trasmettere la vostra musica ad una cuffia bluetooth.

    Ma la magia avviene tramite il DAC il dispositivo che converte il segnale digitale della vostra musica liquida in un segnale analogico per l’amplificatore dell’impianto stereo, che puó essere integrato nello scatolotto o essere un dispositivo dedicato esterno per avere la massima qualitá.

    La maggiore qualitá della conversione unita alla potenza di casse e amplificatore ci consentono un suono nettamente superiore, anche a quello che potremo avere collegando direttamente il telefono all’amplificatore tramite cavo o bluetooth.

    Ovviamente gli streamer di rete hanno prezzi molto vari in base alla loro qualità , alla marca e alle loro funzionalità e possono costare da una cinquantina di euro fino a qualche migliaia.

    Ma essendo dei piccoli computer nulla ci vieta di costruirne uno in casa da soli recuperando un vecchio computer inutilizzato, un mini pc dal costo contenuto o un single board computer come un raspberry PI ai quale collegare un DAC, che si può recuperare anche per poche decine di euro e installando dei software dedicati come Volumio, Daphile, Rune Audio , Moode, PiCorePlayer o simili si puó avere con qualche decina di euro e un po di tempo per documentarsi, installare e configurare il software il un suono simile ad apparecchi stand alone e soprattutto sempre aggiornabile alle ultime tecnologie del momento.

    Alla fine la differenza salta all’orecchio anche di chi non è abituato ad ascoltare la musica in alta fedeltà, mantenendo la comodità della musica liquida ma con la qualità di un vero hifi.

    E considerando che con un po ‘di ingegno si può recuperare a basso costo un impianto hi fi e uno streamer di rete, magari salvando dell’elettronica  dalla discarica si fa un piacere all’ambiente, al portafoglio ma soprattutto al nostro orecchio.

    Voi li conoscevate?

  • I cd stanno per tornare di moda?

    I cd stanno per tornare di moda?

    Il mondo della musica negli ultimi tempi ha visto tanti cambiamenti, e se ormai lo streaming e comunque i formati digitali la fanno da padrone,  i vinili sono tornati di moda, probabilmente piú come feticcio da possedere per sostenere il cantante di cui siamo fan che non come supporto per ascoltare la musica.

    Infatti non é raro che molti acquirenti di dischi non abbiano neanche un giradischi o che ascoltino principalmente il disco che hanno acquistato, in forma digitale, magari scaricando i file ottenuti insieme al disco.

    Ma il vinile purtroppo ha un grosso limite, costa parecchio produrlo, spedirlo e distribuirlo e se davvero raramente verrá solcato da una puntina ha senso spendere 40 euro quando lo stesso titolo in cd da nuovo ne costa 10?

    Considerando poi che a differenza del passato, un disco moderno nasce in digitale e viene comunque convertito in analogico per potere essere stampato su vinile si perde anche filosoficamente il vantaggio di avere un costoso supporto analogico.

    Quindi per chi vuole solo la trasposizione fisica di un disco che poi ascolterá in streaming ha senso comprare un vinile a quei prezzi? 

    Probabilmente no, ma se si vuole possedere fisicamente quel disco, e magari risparmiare non solo solo soldi ma anche spazio nelle libreria, il modo più conveniente è di acquistare il tanto bistrattato cd.

    E’ finito fuori moda, è stato quasi completamente soppiantato dal ritorno del vinile nei pochi negozi di dischi superstiti ma in realtà è ancora vivo e considerato che è poco richiesto costa poco, soprattutto in confronto ai 33 giri.

    Così come costa poco riprodurlo, perché nonostante il lettore cd sia sparito dai nostri computer può essere letto da un qualsiasi lettore di dvd o blueray attaccato alla tv o con un lettore o un masterizzatore usb che si può ancora comprare con poca spesa.

    E a differenza delle cassette, altro formato concorrente dell’epoca, è piú facile riprodurlo, in quanto i lettori a cassette sono praticamente spariti dal mercato del nuovo e a differenza di cd o giradischi riesumare un apparecchio fermo da anni richiede molto probabilmente la manutenzione di un tecnico per la sostituzione delle cinghie sciolte dal tempo.

    collection of assorted music discs in shop

    Essendo il CD passato di moda qualcuno se ne disfa e si possono trovare titoli importanti su cd nelle bancarelle e nei mercatini al prezzo di un caffé o poco piú.

    Ed é il momento di approfittarne e farne incetta perché con il costo dei vinili che aumenta sempre, i cd anche da nuovi nel giro di qualche tempo sicuramente torneranno di moda come è stato per i vinili ed allora  i loro prezzi aumenteranno.

    white and black compact discs

    Probabilmente non arriveranno al livello attuale dei vinili in quanto piú economici da produrre, ma è verosimile che possano arrivare a costare la metá del costo attuale di un vinile, e se abbiamo comprato oggi un cd a 2 euro magari nel giro di qualche anno potrebbe tranquillamente costarne 20, quindi diventare paradossalmente pure un ottimo investimento.

    collection of compact disc

    Inoltre si trasportano piú facilmente, pesano ed ingombrano meno, e comunque non sono certo il male assoluto per l’ascolto dei nostri album, se poi col costo di un solo vinile nuovo magari ci portiamo a casa 10 cd usati forse è anche un modo piú democratico per avvicinarci alla musica e magari scoprire degli artisti che non conoscevamo.

    Voi come ascoltate la musica? In streaming , su vinile o usate il tanto bistrattato cd? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti

  • Come farsi un vero impianto hi-fi spendendo meno di una cassa bluetooth

    Come farsi un vero impianto hi-fi spendendo meno di una cassa bluetooth

    L’ascolto della musica in casa generalmente é relegato alle cuffie collegate allo smartphone, alle casse bluetooth o ad un assistente vocale come Echo di Amazon o il Google Nest dove la qualitá dell’ascolto seppur accettabile per le dimensioni dell’apparecchio non puó mai essere granché.

    E lo stesso dicasi per le soundbar che attacchiamo alla tv per migliorare l’audio e la motivazione é la stessa: le dimensioni delle casse contano per ottenere un bel suono, non si può pensare di avere un audio di qualitá in uno spazio di pochi centimetri dove manca fisicamente lo spazio per la cassa armonica come nel retro di una tv a schermo piatto.

    Certo si possono usare stratagemmi software per simulare la spazialitá dell’audio e migliorare leggermente le cose, ma spesso queste soluzioni di compromesso finiscono per creare un suono artificiale e poco piacevole. 

    Inoltre acquistare un prodotto migliore dello stesso tipo non porta miglioramenti significativi a fronte della spesa investita, passare da una cassa bluetooth da 30 euro a una da 300 o da una soundbar da 80 euro a una da 600 migliora un po le cose ma non risolve il problema, soprattutto considerando che con quella spesa o anche meno si può iniziare a portare a casa un impianto hifi vero, magari recuperando qualche pezzo sul mercato dell’usato.

    Infatti inseguendo le inserzioni e schivando qualche fregatura ci si puó portare a casa un amplificatore, un paio di casse decenti e un lettore cd anche con 150 euro, meno del costo di una cassa bluetooth di marca.

    Infatti i prodotti hifi degli anni 90-2000, forse gli ultimi presenti in massa nelle case si portano a casa a prezzi interessanti , spesso sono prodotti di qualitá, fatti per durare, progettati e realizzati in Europa o in Giappone e non prodotti in massa da un terzista cinese che per tagliare i costi al massimo usa componentistica di scarsa qualitá e lesina sul controllo qualitá degli apparecchi. 

    E pazienza se si dovrá rinunciare ad avere integrata qualche comoditá dei prodotti piú moderni , come radio dab , connessione bluetooth o streaming di rete, anche se la presenza di tanti ingressi ci permette di collegarci un dispositivo esterno come un ricevitore bluetooth che con una manciata di euro, permette di collegare l’amplificatore allo smartphone e godere della musica liquida in streaming.

    Anche collegare il TV ad un impianto non recente è possibile tramite un DAC che si può attaccare alla presa ottica del televisore da una parte e all’impianto hifi dall’altra tramite un cavo apposito ottenendo un risultato migliore di una soundbar.

    Infatti a differenza di certi prodotti recenti le possibilitá di collegamento non mancano anche su apparecchi di fascia economica e poiché il bello di queste soluzioni é la possibilitá di abbinare prodotti diversi per marca, tipologia, qualitá ci si puó divertire nell’ottenere la migliore resa comprando vendendo o scambiando i componenti.

    E trattandosi di modelli usati rivendendo e scambiando, a differenza del nuovo, non ci si perde tanti soldi dato che il deprezzamento lo hanno gia avuto.

    Anzi se uno poi inizia a smanettare può divertirsi a comprare pezzi guasti a prezzo simbolico e aggiustarli da solo risparmiando parecchio, salvandoli dalla discarica e con maggiore soddisfazione di comprare un prodotto giá a posto.

    Tralaltro a differenza di quello che avveniva in passato, su certi apparecchi moderni i produttori lesinano sui collegamenti, magari nei prodotti piu economici , non solo si ha un wattaggio, impedenza delle casse o alcune funzioni in meno, ma vanno ad eliminare collegamenti come la presa phono per i giradischi (problema ovviabile tramite un pre-phono esterno), l’uscita ottica, quella per le cuffie o il numero di uscite di linea, quindi comprare usato ha senso anche per la versatilitá e non solo per il portafoglio.

    Certo c’è da stare attenti ad evitare prodotti difettosi o comunque delicati specie per quelli dove i ricambi non si trovano o la manodopera per la riparazione costerebbe più del valore del prodotto in ottime condizioni, oltre a fare attenzione a non strapagare certi prodotti particolarmente di moda tra gli appassionati e prestare particolare attenzione su alcuni prodotti , in origine piu economici, che possono risentire più di altri dei segni del tempo (esempio le sospensioni in foam anziche in gomma di certi altoparlanti che col tempo tendono a sbriciolarsi e la riparazione non sempre è conveniente).

    Alla fine un buon impianto hifi usato , ha un suono migliore, è più divertente ed economico di una cassa bluetooth o di una soundbar, voi siete d’accordo? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Vinili e cassette sono ormai merchandising?

    Vinili e cassette sono ormai merchandising?

    Volevo fare una riflessione sui supporti musicali, siano essi cd, vinili o cassette che stanno tornando di moda, ma che rispetto a qualche anno fa hanno cambiato il loro ruolo.

    Sino agli anni 2000 infatti il disco che compravamo al negozio serviva per farci ascoltare fisicamente la musica, lo si scartava , lo si metteva nel lettore a casa o in auto, magari si contemplava la copertina o il libretto e si gustava l’opera fino a consumarlo, anche perche’ i dischi costavano e spesso non ci si poteva permettere di averne piu’ di tanti, a meno di non piratarli facendo una copia del disco prestato da un amico.

    Adesso invece la musica che si ascolta principalmente e’ quella liquida: con un abbonamento di pochi euro al mese, o anche gratis se non ci disturba sentire qualche pubblicità tra un brano e l’altro possiamo avere un catalogo pressoché infinito e disponibile sul momento, tralatro da ascoltare sul dispositivo a noi più comodo al momento: dall’impianto casalingo, alla macchina, al telefono o magari ad una cassa bluetooth, quindi il disco come supporto fisico non solo non ci serve piu’ ma ci diventa pure scomodo per l’ascolto. Ma allora perché continuiamo a comprarli?

    Sicuramente anche per moda, ma c’e’ da dire che avere in mano un supporto fisico, magari non necessariamente da mettere sul piatto o sul lettore, ci da modo di gustare la copertina e gli artwork, di poter fisicamente toccare e avere tra le mani l’opera anziché un pugno di byte e ci restituisce una sensazione speciale che forse avevamo dimenticato, oltre a dare un riconoscimento all’artista piu’ importante dei pochi spicci che arrivano dalle piattaforme di streaming

    Si compra ormai il disco, magari un bel vinile colorato , spesso senza neanche avere in casa il giradischi, o peggio ancora avendo un ciofecone da quattro soldi che i dischi non solo li riproduce male ma li distrugge pure dopo un paio di ascolti.

    Ma il disco fisico se ci pensiamo ora ha la stessa funzione della maglietta, della spilla o del gadget del cantante: si e’ trasformato da strumento di ascolto a puro merchandising, qualcosa da avere perché realizzato dall’artista preferito che terremo piu’ come pezzo da collezione che non per l’uso con cui e’ stato concepito: ascoltare la musica.

    E considerando la qualità della maggior parte dei lettori moderni di scarsa qualità che si trovano in commercio forse e’ anche meglio continuare a non utilizzarli e continuare a fruire della musica dal nostro servizio di musica liquida senza rovinare i supporti.

    Infatti la qualità delle piastre a cassette, dei lettori cd e dei giradischi attualmente in commercio e’ particolarmente scarsa perché i produttori storici hanno dismesso la produzione, quindi quello che si puo’ trovare al di fuori del vintage o del mercato dell’alta fedeltà, dove qualcosa ancora si trova ma a prezzi particolarmente salati, e’ veramente ai limiti della decenza, e anche qualche prodotto di qualche marchio storico che si trova ancora in commercio non e’ altro che la rimarchiatura di qualche prodotto OEM cinese con caratteristiche basilari venduto a prezzo di prodotto di fascia alta e con qualita’ molto peggiore del più scarso prodotto da supermercato che potevamo trovare vent’anni fa tra le offerte speciali.

    Eppure nonostante questo dischi, cd e persino cassette , dopo anni dove erano quasi spariti, ora si tornano a vendere in numeri degni di nota, nonostante non siano neanche particolarmente economici e anche se non ci sono piu’ i tanti megastore di dischi di un tempo, oltre a siti dove trovare ampia scelta, stanno riaprendo negozi di dischi specializzati , che seppur di nicchia indicano un trend che non e’ da trascurare.

    Voi ascoltate ancora la musica da supporto fisico o siete fruitori di musica liquida? Avete riesumato il vecchio giradischi vintage in stile hipster o ascoltate più pragmaticamente la musica in streaming dal cellulare? Fatecelo sapere!