Tag: lavoro

  • Diventare nomadi digitali

    Diventare nomadi digitali

    Generalmente viaggiare richiede del tempo libero da dedicare sfruttando ferie e periodi di vacanza concessi dal nostro lavoro, ma per chi ha la fortuna di poter fare un lavoro che non richieda una presenza fissa in azienda puó unire il lavoro con il viaggio lavorando da remoto.

    Infatti per quelle professioni che lo permettono, dai creatori di contenuti ai freelance o agli imprenditori o comunque quei lavoratori che possono lavorare almeno in parte a distanza farlo da casa oppure dall’altra parte del mondo diventa indifferente ai fini lavorativi, almeno fin quando siamo in presenza di una connessione internet veloce, di un telefono e di una scrivania dove fare il nostro lavoro.

    Quindi organizzandoci bene potremmo visitare sempre dei posti nuovi al di fuori dell’orario lavorativo, senza rinunciare a conoscere nuovi posti e nuove culture.

    woman in white blazer holding tablet computer
    Photo by Andrea Piacquadio on Pexels.com

    Magari ci si puó trasferire per qualche tempo in un paese piú caldo, piú economico , facendoci pure risparmiare rispetto all’affitto in una grande cittá , ritornando alla base solo saltuariamente per qualche riunione in presenza inderogabile e trasformandosi in veri nomadi digitali.

    Infatti le località balneari , con un clima mite, una buona cucina e dei prezzi relativamente economici diventano un ottima alternativa alle metropoli fredde e inquinate per chi non ha esigenze di una presenza costante in persona per il proprio lavoro.

    woman having video call

    Riunioni in videoconferenza, email e telefono ci permettono di organizzare il lavoro efficacemente pure a distanza, come molti di noi avranno sperimentato durante lo smart working in pandemia, ma con un pó di organizzazione puó diventare un modo per ripensare la nostra vita o almeno un periodo di essa.

    Ovviamente è bene scegliere un posto ben collegato con i voli in modo da poter tornare alla base in caso di necessitá, e farsi bene i conti sulle spese da sostenere visto che i posti incantevoli non é detto che siano economici, quindi meglio trovare dei compromessi che ci permettano sia di vivere comodamente col nostro stipendio che permetterci di poter godere delle attrattive del posto.

    selective focus photo of man using laptop

    Ma viaggiare, esplorare e entrare in contatto con nuove culture, potendole conciliare con le esigenze lavorative non ha a prezzo nonostante possibili difficoltà logistiche, di comunicazione, magari l’assenza di amici e parenti a cui fare riferimento in caso di bisogno, l’instabilità o la difficoltà ad organizzarsi sia lavorativamente che nella gestione del proprio tempo.

    Ma dall’altra parte della bilancia abbiamo la possibilità di muoverci, viaggiare, esplorare potenzialmente dappertutto, con una maggiore libertá utile anche alla nostra creatività e alle nostre relazioni sia in ambito privato che lavorativo, la possibilità di crescita personale e soprattutto il benessere fornito dalla possibilità di visitare e lavorare in ambienti stimolanti e senza costrizioni date da troppe regole ed orari visto il maggior equilibrio tra lavoro e sfera privata che il lavoro remoto puó concedere.

    person using laptop computer during daytime

    Ovviamente non è una scelta per tutti, specie se abbiamo una famiglia o un partner da coinvolgere nella nostra scelta, ma quando le condizioni lo consentono un’esperienza, anche per un periodo limitato è sicuramente positiva, sempre che il nostro carattere  e lo spirito di adattamento ci consentono di uscire dalla nostra comfort zone di un ufficio senza troppi sbattimenti per vivere una vita sicuramente più movimentata ma molto stimolante.

    Voi avete mai valutato di fare il nomade digitale?

  • E’ la fine delle auto in Europa

    E’ la fine delle auto in Europa

    Come avrete sentito dai giornali i tempi sono grami per i produttori automobilistici europei con Volkswagen che valuta la chiusura di 3 stabilimenti in Germania, la riduzione di stipendi e forza lavoro.

    Ma anche le altre case automobilistiche non se la passano meglio, con cali di produzione e tagli del personale previsto per molti e voci di fusioni tra marchi per cercare di ridurre le spese.

    Il motivo del problema è il combinato disposto dei turbamenti geopolitici in atto e delle politiche green particolarmente stringenti mosse piú per ideologia che non reale necessitá e che stanno producendo danni irreversibili a tutto il comparto automobilistico.

    Infatti il voler tagliare i ponti con la Russia, fornitore principale di energia a basso costo della Germania, ma anche di molti paesi europei unito alla scellerata idea di mettere fuori servizio le centrali nucleari tedesche ha reso il paese teutonico particolarmente fuori mercato nei settori manifatturieri esosi di energia come l’auto, ed essendo la Germania il traino dell’economia europea i suoi problemi contagiano le economie di tutti gli altri paesi della comunitá.

    A questo si aggiunge il diktat europeo che vuole bandire le auto a combustione, di cui l’europa era leader di mercato, impedendo l’immatricolazione dopo il 2035 per sostituirle con quelle elettriche , principalmente prodotte o fortemente dipendenti dalla componentistica cinese, regalandogli di fatto un comparto trainante per la nostra economia, quello automotive che comprende oltre alla produzione di auto, anche l’ingegneria , la produzione di componentistica, i servizi per la logistica,  la vendita e la manutenzione.

    Il problema è che le automobili elettriche sono perlopiù sgradite agli acquirenti, vuoi per il costo piú alto rispetto alle termiche, vuoi per la mancanza di colonnine di ricarica, vuoi per i costi per il rifornimento o per le tempistiche necessarie alla ricarica che ne fanno un prodotto che complica la vita degli utenti anziché facilitarla, col risultato che se ne vendono ben poche, molte meno di quelle che le case automobilistiche europee speravano di piazzare.

    E a poco sono servite mosse assurde come il tassare eccessivamente le auto piú inquinanti o addirittura diminuire la produzione di auto termiche, come dichiarato da poco da Stellantis probabilmente per drogare le statistiche,  per cercare di forzare la mano agli acquirenti: l’utente medio non vuole le macchine elettriche, e se proprio è costretto compra quelle cinesi che costano meno o al limite quelle ibride.

    Il risultato inevitabile è la crisi del mercato, e l’ultima genialata è l’imposizione di dazi sulle auto elettriche cinesi, inguaiando i produttori europei che per i dazi di ritorsione non riusciranno a vendere le loro auto nel mercato cinese, molto piú importante di quello europeo e che ha spinto, sempre per ritorsione, a bloccare gli investimenti sul territorio europeo delle aziende cinesi interessate a produrre in europa uccidendo la speranza di salvare le fabbriche esistenti e gli operai dalla chiusura vendendo gli stabilimenti ai produttori della grande muraglia.

    Alla fine rimarremo senza auto e senza industria, probabilmente mantenendo una piccola produzione di nicchia ad alto costo e importando il resto a prezzi maggiorati dalla Cina.

    In pratica un’operazione suicida dettata dalla volontà di assecondare ingerenze straniere o utopistiche visioni del mondo che nessun altro rispetta ponendoci da soli in una condizione di mercato più che sfavorevole.

    Voi cosa ne pensate? Avremo ancora produttori europei o il mercato si ridimensionerá fino a scomparire?

  • L’ intelligenza artificiale ci ruberá il lavoro?

    L’ intelligenza artificiale ci ruberá il lavoro?

    Uno degli argomenti sulla bocca di tutti è l’intelligenza artificiale, rivoluzione tecnologica che consente a dei computer opportunamente programmati di imparare dagli archivi di libri, giornali , fotografie etc. per rispondere a delle domande complesse sulla base della conoscenza che hanno acquisito, permettendo non solo delle risposte testuali piú accurate di quelle che un umano potrebbe dare, ma di elaborarle in forme nuove e complesse.

    Questo significa che è in grado di creare non solo dei testi ma anche immagini, suoni, video simili, addirittura migliori di quelle che potrebbe creare un essere umano in risposta ad una domanda opportunamente formulata.

    Per fare un esempio potremo chiedergli di disegnare un’immagine con determinati soggetti, colori o caratteristiche , magari integrandoli a degli elementi di nostra invenzione, e il risultato sará qualcosa di unico , perché non presente negli archivi, ma verosimile perché per crearlo si è basato su elementi che ha appreso sfruttando la conoscenza pregressa.

    robot pointing on a wall

    Il risultato, a seconda del sistema di intelligenza artificiale, può essere piú o meno accurato o verosimile, in base alla potenza dell’algoritmo, alla sua conoscenza ma soprattutto in base a ciò che gli è stato chiesto.

    L’intelligenza artificiale è uno strumento che nasce con l’intento di aiutare l’uomo rispondendo a delle domande che gli vengono formulate, integrando competenze di varia natura, ma ci deve essere qualcuno in grado di capire se la risposta fornita è accettabile e soprattutto essere in grado di formulare la giusta domanda per fare in modo che la risposta non sia soltanto verosimile.

    Il segreto per ottenere una buona risposta é il prompt che si da alla macchina: quello che gli si chiede e come glielo si chiede, infatti la stessa macchina risponderá in maniera molto differente a seconda di come gli viene posta una stessa domanda, pertanto per poterla utilizzare ci deve essere una persona capace di fare le giuste domande e questa è una delle competenze che sará molto richiesta nel futuro dato che solo con un giusto prompt si puó ottenere  una risposta utile e non un risultato che richiede ulteriore tempo e lavoro per modificarla, elaborarla e renderla utilizzabile.

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    Avendo una macchina potente che ha accesso ad una memoria immensa, in grado di fare delle elaborazioni complesse in tempi rapidissimi e sulla base di una quantitá di dati incredibili, se opportunamente programmata è peró in grado di fare tanti lavori di concetto che potrebbe svolgere un umano considerato che puó anche essere in grado di parlare o di diventare un video.

    Dato che costa sicuramente meno di una persona in carne e ossa, non ha bisogno di riposo, non si ammala, potrebbe sostituire molti lavoratori specie per quei compiti ripetitivi e facili da automatizzare.

    Ma se si perderanno lavori e lavoratori delle attività più semplici o automatizzabili, si creeranno opportunità di lavoro per chi è in grado di interagire con questi sistemi di intelligenza artificiale.

    coding script

    Questo non significa che serviranno solo specialisti che possono tirare fuori dei risultati complessi ma anche delle figure di mezzo che possono avvantaggiarsi nel proprio lavoro aiutandosi con degli strumenti di intelligenza artificiale ai quali demandare le attivitá meno creative o ripetitive, ma integrandole con l’esperienza e la valutazione che una persona senziente puó aggiungere per ottenere un risultato allo stesso tempo accurato ed efficiente, in tempi piú brevi , con costi ridotti e di maggiore qualitá.

    Alla fine si tratta di uno strumento che cambierá il modo di lavorare di molti, facendo evolvere i lavori piú aperti all’innovazione, e facendo estinguerne altri, così come l’avvento di altre tecnologie ha fatto nel passato, basti pensare all’automobile che ha sostituito la carrozza, il computer che ha sostituito la macchina da scrivere o internet che ha sostituito telefoni ed enciclopedie.

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    Si tratta solo di avere la giusta apertura mentale al cambiamento per non soccombere ed esserne travolti, e magari sostituiti da una macchina che per definizione sarà piú efficiente di un umano, ma che per quanto possa elaborare velocemente le informazioni non potrá mai pensare.

    Verremo travolti nel nostro lavoro o ci evolveremo grazie all’intelligenza artificiale? Cosa ne pensate?

  • Il nostro potere di acquisto si é ridotto

    Il nostro potere di acquisto si é ridotto

    Purtroppo pandemie e guerre hanno stravolto la nostra economia facendola pericolosamente contrarre a causa degli aumenti di materie prime ed energia, portando alla crisi molti settori produttivi, e con il conseguente aumento del costo del denaro voluto dalle banche centrali con l’obiettivo di contenere l’inflazione, si é creata una pericolosa spirale che ha eroso il nostro potere d’acquisto.

    Infatti come ci accorgiamo quotidianamente quando facciamo la spesa o il pieno al nostro mezzo tutto ciò ché acquistiamo costa molto di piú rispetto al passato, mentre gli stipendi restano immutati, e anzi in alcuni casi possono essere anche diminuiti a causa di crisi aziendali o mancanza di commesse.

    Giusto chi ha un’attivitá in proprio ha la facoltá di aumentare i propri prezzi, ma con il rischio di perdere clienti, in quanto alzando troppo i prezzi i clienti non potrebbero  piú permettersi di acquistare e si rivolgeranno a chi fá prezzi piú contenuti, sceglieranno qualcosa di piú economico, procrastineranno o addirittura rinunceranno all’acquisto in attesa di tempi migliori.

    person putting coin in a piggy bank

    Questo banalmente significa che se prima con 80 euro potevamo riempire 4 buste della spesa, ora probabilmente ne potremmo riempire solo 3, quindi se le nostre entrate non aumentano dovremo consumare di meno, e consumando di meno si impoverirá la filiera che produce e distribuisce cio ché compriamo. La soluzione dovrebbe essere quella di avere in tasca non piú 80 euro per fare la spesa, ma 100 in modo da poter comprare sempre le solite 4 buste di spesa.

    Pertanto la strategia piú virtuosa per venire a capo del problema dovrebbe essere quella di aumentare le entrate per compensare l’inflazione, cosa semplice a dirsi che non a farsi ,ma vediamo qualche idea piú o meno realizzabile.

    abundance bank bank notes banking

    Una puó essere quella di fare degli investimenti che rendano piú dell’inflazione, ovviamente facendo particolare attenzione al fatto che con la crisi in atto alcune aziende potrebbero saltare, quindi le azioni o i titoli che abbiamo comprato come investimento potrebbero da un giorno all’altro perdere di valore, pertanto alcuni investimenti possono diventare piú rischiosi che in passato, anche se remunerati meglio.

    Altra strategia é quella di guadagnare di piú cercando un lavoro che ci garantisca maggiori entrate, magari espandendo le nostre conoscenze verso competenze molto richieste dal mercato, o se questo non fosse possibile eventualmente cercando un’occupazione part-time che ci consenta di percepire delle entrate aggiuntive.

    a woman in plaid blazer using her laptop and mobile phone

    Ovviamente dall’altra parte si può cercare di spendere meno, cercando fornitori alternativi, rinegoziando i nostri contratti o riducendo le spese non essenziali.

    Comunque la si giri peró serve una pianificazione e una maggiore attenzione alle entrate e alle uscite del nostro conto in banca.

    Voi avete altre idee per far fronte al problema? Scrivetele nei commenti!

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  • Le cuffie a cancellazione attiva del rumore servono davvero?

    Una tipologia di cuffie molto interessanti sono quelle a cancellazione di rumore, che possono essere una manna dal cielo quando vogliamo ascoltare la nostra musica in un ambiente rumoroso, o quando ci vogliamo isolare dall’ambiente circostante per non perdere la concentrazione, magari al lavoro o nello studio.

    Ovviamente se vogliamo isolarci é bene farlo in un luogo sicuro, al chiuso e non in strada dove potremmo non accorgerci di un pericolo, quindi vanno bene in casa, in ufficio o sul treno ma non quando stiamo facendo attivitá sportive, manuali o potenzialmente pericolose.

    woman wearing black sleeveless dress holding white headphone at daytime

    Generalmente quando ci si vuole isolare dai suoni esterni si scelgono delle cuffie chiuse dove l’orecchio è sovrastato da una cuffia progettata per non far percepire i rumori che arrivano dall’esterno della cuffia, ma ovviamente a meno di non fare delle cuffie grandi e pesanti non si riescono a fare miracoli, oltre al fatto che se la cuffia è chiusa manca la traspirazione dell’orecchio quindi non potremmo utilizzarle continuativamente per ore visto che tendenzialmente sono piú pesanti ma soprattutto fanno sudare il padiglione auricolare.

    La soluzione arriva da una tecnologia, che sino a qualche tempo fa era molto costosa ma si è abbassata notevolmente di prezzo, il sistema di cancellazione attiva del rumore ANC o Active Noise Cancelling, dove ci sono dei microfoni sull’esterno della cuffia che captano i rumori e producono dentro la cuffia un onda sonora in controfase che cancella i rumori esterni, consentendo di aver in cuffia il silenzio o una riproduzione musicale esente dai rumori di fondo.

    Ovviamente la presenza dei microfoni e della circuiteria necessaria rende obbligatorio che ci la cuffia sia alimentata, quindi ci sará una batteria, ricaricabile o meno, che avrá un suo peso, oltre al fatto che questa complessitá ha un suo costo, e a volte per ridurlo al massimo viene meno la qualità della cancellazione con prodotti che funzionano veramente male, quindi è preferibile informarsi bene ed evitare magari prodotti troppo economici per evitare fregature.

    Uno dei vantaggi di questa tecnologia è che per isolarci non è necessario che la cuffia sia chiusa, quindi potremmo avere la cancellazione del rumore anche in cuffie aperte, cuffie sportive o in auricolari, dove i microfoni esterni compensano la mancanza di isolamento fisico della cuffia permettendoci di ottenere un suono ottimale anche con cuffie comode o di forma particolare.

    Una delle funzionalitá piú comode é la possibilitá di avere la modalità trasparenza in modo da far entrare in cuffia, alla pressione di un tasto,  il rumore esterno percepito dai microfoni, utile per ascoltare qualcuno ci si sta parlando e che altrimenti non potremmo sentire o sentiremmo in maniera molto attenuata.

    Ovviamente a seconda dei modelli la qualitá della cancellazione del rumore puó essere più o meno buona, cosi come puó esserci la possibilitá che il suono risultante risulti artefatto o poco naturale, infatti i modelli migliori hanno la possibilitá di settare a piacimento le modalitá o le modalitá di cancellazione del rumore, mentre i sistemi piú economici hanno spesso solo la possibilità di attivare o disabilitare la modalitá di cancellazione.

    Il consiglio è se state valutando l’acquisto è di sceglierne una di qualità: se è pur vero che si trovano cuffie, specie auricolari con anc anche a 10 euro, a volte questi sistemi non funzionano tanto bene , ed in rete è pieno di cuffiette economiche che spacciano questa caratteristica ma spesso sono degli scam o quanto meno funzionano molto male, e comunque mancano di modalità utili come la trasparenza io quantomeno la possibilità di disabilitare facilmente la modalità anc quando qualcuno ci parla o si avvicina a noi.

    Ad ogni modo si tratta di uno strumento molto utile per chi lavora o studia in un open space o comunque con qualcuno che parla o chiacchiera nelle vicinanze, o quando ci sono dei rumori costanti come quelli di ventole condizionatori o apparecchi rumorosi che disturbano l’ascolto della musica, in quel caso una buona cuffia ANC é un toccasana sia per la nostra concentrazione che per goderci la musica.

    Inoltre la presenza del microfono ci consente quasi sempre di utilizzarle per rispondere al telefono, e molti modelli sono dotati di bluetooth rendendoli comodi da usare sia attaccati al pc, che al telefono o ad una sorgente audio.

    Voi li conoscevate? Le utilizzate normalmente o preferite delle cuffie classiche? Avete qualche dubbio, curiositá o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti,

  • L’intelligenza artificiale é giá tra di noi

    L’intelligenza artificiale é giá tra di noi

    Ultimamente si sente tanto parlare di intelligenza artificiale e addirittura qualcuno intravede pericoli derivanti dall’uso di queste tecnologie dal lavoro, alla democrazia, ma di cosa si tratta?

    Sono dei software, che a dispetto del nome non sono realmente intelligenti ma che hanno accesso a enormi database con i quali trarre spunto basandosi sulle esperienze passate per rispondere a delle domande basandosi sull’esperienza immagazzinata in questi database, e a seconda dei casi ampliare i propri database in maniera autonoma.

    Quello piú sulla cresta dell’onda é ChatGPT un motore di intelligenza artificiale che puó essere utilizzato gratuitamente e  che scrive dei testi a partire da semplici domande: ad esempio puó scrivere articoli, tesi e addirittura software basandosi sulle nostre richieste impartite in un linguaggio naturale.

    Ed è quello piú facile da capire perché aperto al pubblico e semplice da essere utilizzato senza richiedere complessi setup, interfacce software o linguaggi .

    Ma non é il solo, ci sono strumenti simili per creare immagini, video , parlato, capire il testo, il parlato, fare una conversazione interattiva, etc.

    Ovviamente questi strumenti sono visti da alcuni come un pericolo, ed in alcuni casi a ragione, in altri un pó meno, sicuramente tutto ciò che è nuovo e che rivoluziona l’esistente mette paura, ma soprattutto puó rendere obsolete certe attivitá umane, soprattutto quelle piú ripetitive e che traggono maggiori vantaggi dall’esperienza pregressa: pensiamo al lavoro di un avvocato in un processo, avendo accesso e conoscendo tutte le sentenze pregresse possiamo ottenere in meno tempo e in maniera piú precisa la nostra difesa, oppure al dover scrivere dei contenuti pubblicitari o anche articoli di giornali, ne potremmo sfornare a centinaia in poco tempo trattando lo stesso argomento in forma differente prediligendo quello che ha riscosso maggior successo tra il pubblico.

    Insomma sono in pericolo i lavori piú ripetitivi, ma occorrerá qualcuno di umano che validi il risultato fornito dall’IA e qualcun altro formato a fare le corrette richieste al sistema.

    Questo anche perché basandosi su un database ampio ma non infinito é possibile che il risultato non sia utilizzabile in quanto volontariamente il sistema puó essere programmato per evitare o avere una accuratezza limitata trattando certi argomenti, non essere particolarmente aggiornato o semplicemente poco utile in alcuni campi specifici.

    Nasceranno probabilmente delle nuove professioni e qualcuna si perderá ma dopotutto é il progresso e l’innovazione che avanza.

    Voi la conoscevate? Pensate che l’IA possa essere un vantaggio o un pericolo? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Perché non comprare un portatile da gaming

    Perché non comprare un portatile da gaming

    Chi ha in mente di giocare col computer o chi ha necessità di avere un computer potente ha sicuramente ponderato l’acquisto di un portatile da gaming, ma si tratta di una scelta logica o comunque interessante per le nostre tasche?

    In realtà dipende tanto dal tipo di utilizzo che facciamo del computer, anche perchè vi sveliamo un segreto, tanto portatili non sono.

    Infatti a causa delle loro elevate prestazioni i portatili da gaming hanno bisogno di dimensioni generose per poter posizionare ventole e sistemi di raffreddamento per i componenti, questo porta a diverse problematiche: il peso, le dimensioni e la ridotta autonomia dovuta ai consumi necessari ad ottenere alte prestazioni li rendono infatti poco portatili.

    Questo significa che soprattutto quando li utilizzeremo per giocare o per utilizzare programmi che ne spremono le prestazioni dovremo tenerli attaccati alla corrente altrimenti il computer in automatico rallenta le proprie prestazioni per preservare la scarsa autonomia della batteria, rendendo inutile la scelta di un computer carrozzato.

    Alla fine è vero che li possiamo spostare e portarceli dietro da casa nostra a quella di un’amico , in ufficio o in biblioteca, nella casa al mare o in un lan party ma a parte il fatto che pesano parecchio e occupano spazio nel nostro zaino, dimentichiamoci di poterli utilizzare in mobilità, ad esempio su un treno o su un aereo, se non per usi blandi come gestire mail , navigare o utilizzare applicativi office.

    In pratica più che portatili sono dei trasportabili, però è anche vero che comprarli non  è una scelta sbagliata, specie quando le schede grafiche per i computer restano comunque care e di scarsa reperibilità e quindi trovarsele dentro ad un notebook può essere una soluzione per consentirci di giocare senza dover spendere una fortuna.

    E’ vero che una scheda per portatile a parità di modello ha prestazioni più limitate rispetto alla sua controparte per desktop ma è anche vero che con poco più di quanto si paga la sola scheda video per desktop si rischia di comprare un intero computer da gaming, cosa che li rende allettanti specie in caso di offerte.

    Inoltre un pc da gaming è anche una soluzione più economica di una workstation mobile per chi ha bisogno di un computer portatile con elevate prestazioni, perchè magari lavora con cad, rendering, grafica, video editing o creazione di contenuti, certo sarà meno comodo da portarselo in giro, ma permette alla bisogna anche di videogiocare, cosa che un macbook, che sicuramente è più comodo da trasportare, non può fare.

    E se poi magari si sceglie una versione più sobria delle serie più estreme da gaming ricche di luci RGB e di forme spigolose rimangono adeguati anche per l’uso lavorativo.

    Quindi è una scelta che ha senso per chi ha bisogno di una macchina potente da portare da un posto ad un’altro, ma se alla fine giochiamo solo in casa o non c’è bisogno di spostare il computer dal nostro ufficio sicuramente è meglio un fisso, che ha il vantaggio di essere aggiornabile nel futuro, oppure un macbook con apple silicon se abbiamo bisogno di potenza ma non abbiamo l’esigenza di giocare.

    Voi avete o state pensando di comprare un computer da gaming? Avete qualche dubbio, curiosità o suggerimento da chiedere? Scrivetelo nei commenti.

  • E ora dopo la brexit?

    E ora dopo la brexit?

    Una delle cose che ci ha portato il 2021 è il completamento della brexit, l’uscita dalla comunità europea del Regno Unito.

    Molti gridano allo scandalo, sono delusi ma in realtà grazie agli accordi stilati poco prima del natale 2020 c’è stato l’accordo tra le due parti, che sostanzialmente regola gli affari tra UE e UK e di fatto pone la terra di albione in una posizione simile ad altri paesi che geograficamente stanno in Europa, ma non fanno parte della UE come la Norvegia o la Svizzera.

    Questo significa che gli scambi commerciali tra le due entità continueranno senza applicazione diretta di dazi,  quindi potremmo ancora comprare sui siti inglesi senza dover affrontare spese doganali , e si potrà tranquillamente andare in vacanza a Londra senza avere necessità di un visto, anche se per entrare servirà il passaporto e non più la sola carta di identità, e non avremo più il roaming telefonico gratuito.

    Qualche problema in più lo avrà chi vuole andare a lavorare nel regno unito o per gli inglesi che vorranno lavorare in europa, e la cosa riguarda tanti italiani, vista la massiccia presenza di nostri connazionali in terra d’albione, ma se già lavoravano in UK potranno continuare a farlo, a differenza di chi ora invece vorrà trasferirsi per lavoro, o comunque per più di 3 mesi l’anno in quanto in tal caso serve un visto, che sarà concesso , con una formula a punti, a chi dimostri di avere una conoscenza dell’inglese almeno al livello B1 e un’offerta di lavoro congrua, che escluderà le professioni più modeste, quindi addio al ragazzo che va a Londra per imparare l’inglese e si mantiene facendo il lavapiatti…

    Con l’uscita dall’europa dal Regno Unito cessano di valere anche alcuni programmi europei come l’erasmus , quindi non sarà possibile per uno studente europeo andare a fare l’anno di studi all’estero in inghilterra, ma ci sono sempre 27 nazioni dove andare, oltre al decadimento delle agevolazioni sulle rette universitarie inglesi, che diverranno a tariffa piena anche per gli studenti europei.

    Sicuramente quello che cambia è la burocrazia  e qualche regola o controllo in più, ma viene dato al Regno Unito la possibilità di fare le proprie leggi e decidere in autonomia del proprio destino, senza sottostare alle regole e alla burocrazia europee, che spesso trattano i paesi membri in maniera non uniforme cosa che la rende invisa ai paesi che hanno la libertà nel loro spirito.

    Questo porterà il Regno Unito una volta a regime ad avvantaggiarsi , come fatto ad esempio con la più rapida approvazione e somministrazione dei vaccini anti-covid,  in uno spirito individualistico che poi non è tanto diverso da quello della Germania o della Francia che anche dentro la UE nonostante le belle parole in realtà antepongono i propri interessi a quelli della comunita europea.