Purtoppo anche le auto soffrono le mode, cosi come nel passato andavano le coupè, poi le station wagon , poi i monovolume o ora i SUV lo stesso accade per le motorizzazioni, se un tempo c’era solo il benzina, si è passati alla super diffusione del diesel, per passare alle ibride più o meno vere di adesso, alle elettriche del prossimo futuro.
Il problema è che questa moda dell’elettrico a differenza di quello che avveniva in passato dove il mercato cambiava in funzione delle necessità degli automobilisti, questa corsa all’elettrico è indotta in parte dalle case costruttrici, ma principalmente dalla politica che si è messa in testa di dover sostituire le automobili a motore termico con quelle elettriche.
Non potendo però vietarle, utilizza il grimaldello delle emissioni per limitarle prima, e mettendo dei paletti sempre più stringenti sulle emissioni per renderle antieconomiche e farle fuori dal mercato, dato che nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante per la riduzione di consumi e inquinamento negli ultimi anni, esistono dei limiti tecnologici per cui non è possibile dimezzare costantemente l’inquinamento nel giro di pochi anni come vorrebbe la politica, soprattutto considerando che le auto cubano solo il 10% sul totale delle emissioni inquinanti generali.
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Purtroppo è una visione miope del mercato che renderà nel giro di qualche anno fuori norma anche le auto ibride, costringendo tutti volenti o nolenti a passare alle auto elettriche, senza considerare però che la attuale tecnologia delle auto elettriche non permette la stessa versatilità delle auto termiche, specie per chi non vive in città o fa tanti chilometri, con il risultato che si riveleranno poco adatte alla maggior parte degli automobilisti che non sono interessati a comprarle.
Questo si nota anche anche dagli incentivi per l’acquisto, se i fondi per le auto termiche vengono esauriti in breve tempo, quelli per le elettriche nonostante siano molto più sostanziosi restano inutilizzati, anche perché una macchina elettrica, oltre ad avere autonomia limitata, tempi di ricarica eccessivamente lunghi costa molto di più, e tralaltro è meno amica dell’ambiente di quanto si voglia far credere, dato che la produzione e lo smaltimento delle batterie, e la generazione dell’energia elettrica per la ricarica impattano sull’ambiente mediamente quanto le emissioni nell’intero ciclo di vita di una auto diesel recente.
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Ovviamente questo non significa che l’elettrico non sia valido, per l’uso in città e per le brevi percorrenze va più che bene, oltre a spostare l’inquinamento dalle citta a dove l’energia e le batterie sono prodotte, ma non un prodotto è per tutti, per alcuni usi sarà sempre meglio il diesel , per altri il benzina, per altri ancora gpl, metano, ibride o idrogeno a seconda dei casi: ogni automobilista ha esigenze differenti, quindi ha bisogno del prodotto che le soddisfi e non essere costretto obtorto collo a comprare un’elettrica.
Purtoppo il rischio è che , se la scelta si ridurrà al solo elettrico, gli automobilisti non comprino più nuove auto e si allunghi la vita di macchine piu vecchie e inquinanti, magari mantenendo in vita il macinino di 20 o 30 anni anziche sostituirlo con un benzina o diesel moderno che inquina comunque poco e che soprattutto risponde meglio alle esigenze degli automobilisti.
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L’ideale sarebbe anzichè concentrarsi solo sull’elettrico, incentivare un progressivo ammodernamento di tutte le automobili, magari senza escludere gli usati recenti che possono consentire anche a chi ha una bassa capacità di spesa di sostituire con una spesa ridotta una macchina più vecchia e più inquinante, anziché continuare a farla girare per anni inquinando di più, ma evidentemente la politica si muove più per moda che per reali esigenze, a meno che questa smania non sia una scusa per sovratassare nel futuro l’energia elettrica , anche a chi non la userà per ricaricare un’automobile.