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  • Streaming: si ritorna alla Pirateria?

    Streaming: si ritorna alla Pirateria?

    Parliamo delle piattaforme streaming per vedere film, serie tv e sport via internet: ormai ce ne sono tante e tante ne stanno nascendo, al punto che quasi ogni major cinematografica ha la propria , oltre a quelle locali, quelle indipendendenti, quelle finanziate dalla pubblicitá , quelle che vendono i contenuti on demand, quelle che sono emanazione di emittenti televisive o a quelle che trattano solo eventi sportivi. Insomma trovare un contenuto diventa complicato, anche se ci si puó aiutare con applicazioni come JustWatch che permettono una ricerca sui vari cataloghi delle piattaforme indicandoci dove e a quali condizioni è disponibile il contributo che stiamo cercando.

    Il problema é che spesso il contenuto di nostro interesse è a pagamento, e magari per vedere solo un contenuto non vale la pena abbonarsi all’ennesimo servizio di streaming. E anche a volersi abbonare a tante piattaforme non si avrebbe il tempo per usufruire del servizio rischiando di pagare un abbonamento per vedere magari uno o due ore di contenuti in un mese o forse anche meno.

    Certo molti servizi consentono di abbonarsi gratuitamente per qualche giorno allo scopo di provare il servizio, cosa che si puó certamente fare la prima volta o se si cerca un film da guardare una tantum, meno se vogliamo vedere una serie tv, sempre ricordandoci che per l’abbonamento di prova è generalmente richiesta una carta di credito e se ci dimentichiamo di disattivare il servizio per tempo ci troveremo addebitato almeno il primo mese di abbonamento. E per fortuna che quasi tutte permettono di disattivare il servizio senza troppi problemi alla fine del primo mese utile , anche se per qualcuna ci si deve ricordare di dare disdetta un certo periodo di tempo prima della scadenza.

    Ma il problema è che le piattaforme sono tante e non si puó pensare ad abbonarsi a tutte, ed infatti spesso si usava lo stratagemma di scambiarsi gli accessi con gli amici o di condividere i costi di un abbonamento famiglia con gli amici suddividendo la spesa dell’abbonamento, sempre se questa possibilitá veniva tollerata dalla piattaforma di nostro interesse.

    Il problema è che tra inflazione, cambio euro dollaro e maggiori costi per l’acquisizione dei diritti dovuta alla maggiore competizione con le piattaforme concorrenti i costi si sono alzati e quindi anche le politiche di condivisione stanno iniziando a diventare piú ostiche: a seconda della piattaforma, molte hanno smesso di tollerare questa pratica consentendo la visione contemporanea solo se scaturita da uno stesso ip, rompendo le scatole anche a chi usava onestamente la piattaforma solo in famiglia dove magari il figlio guardava la serie tv sull’autobus dalla connessione del cellulare e la mamma dalla tv di casa in salotto connessa alla fibra ovviamente da ip diversi.

    Qualche piattaforma dopo avere aumentato i costi dell’opzione che permette la condivisione sta iniziando a bloccarla o a chiedere delle verifiche a chi ha un piano family, qualche altra tagliando la testa al toro ha aumentato i prezzi a tutti gli utenti o comunque ha preannunciato degli aumenti, qualche altra ha pianificato delle formule con pubblicitá in mezzo ai contenuti che permetteranno di abbattere il costo del piano base per recuperare parte degli utenti che non potranno piú condividere l’abbonamento.  

    Insomma i costi giocoforza sono aumentati o stanno aumentando, la dispersione delle piattaforme aumenta e anche i metodi piú o meno legali per abbonarsi a basso costo stanno venendo meno: questo significa solo una cosa , che ritornerá a prendere piede la pirateria aiutata anche dal fatto che con le moderne connessioni veloci anche scaricare illegalmente un film richiederá non piú ore o giorni come in passato ma giusto qualche minuto. 

    Alla fine se il buono delle piattaforme streaming era quello di essere riuscite a mettere un freno alla pirateria, l’eccessiva ingordigia delle case incapaci di creare una piattaforma unica o comunque pochissime piattaforme indipendenti rischia di diventare un boomerang, e l’utente tolto qualche caso specifico non potrá fare altro che difendersi con la vecchia arma della pirateria.

    Voi cosa ne pensate? Vi siete abbonati a tutte le piattaforme o condividete gli account con gli amici? Fatecelo sapere, e se avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare, scrivetelo nei commenti.

  • Digitale terrestre: ora il decoder serve davvero

    Digitale terrestre: ora il decoder serve davvero

    Torniamo a parlare di digitale terrestre perché é arrivata comunicazione della data di dismissione delle trasmissioni in mpeg2, quindi per chi avesse ancora un vecchio televisore non compatibile con i canali hd e che non si é ancora dotato di un decoder esterno arriva il momento di farlo, pena perdere la visione dei pochi canali rimasti come provvisori.

    E la data scelta non é delle migliori visto che é il 20 dicembre 2022, quindi a ridosso del natale: se un nuovo tv o decoder puó diventare il regalo giusto per la nonna o per i genitori poco tecnologici , che magari possono sfruttare l’occasione delle feste per avere in casa i nipoti per l’installazione , dall’altra significa avere poca assistenza nei negozi presi d’assalto per le compere natalizie, che quindi avranno poco tempo da dedicarvi per la scelta dell’apparecchio da acquistare, specie se si tratta di un decoder dal costo di poche decine di euro.

    Quello che peró é importante ribadire é che questo non sará l’ultimo cambio di tecnologia, dato che ne é previsto un’altro, al momento calendarizzato per il 2023 salvo possibili rinvii,  dal dvb-t al dvb-t2 e che quindi colpirá non solo i televisori piú datati non compatibili con l’HD, ma anche buona parte di quelli con soli pochi anni di vita, che non possono visualizzare il canale di Test HEVC Main 10 presente alla numerazione 200 del telecomando.

    Anche in quel caso, appena ci sará una comunicazione ufficiale delle date ci si dovrá attrezzare con un decoder esterno o un nuovo tv, magari sfruttando gli incentivi alla rottamazione se ancora disponibili, quindi in previsione dell’acquisto puó essere utile tenere d’occhio eventuali offerte per non doversi trovare a scegliere in fretta all’ultimo momento con il rischio di doversi accontentare o strapagare quello che trovate disponibile in pronta consegna, specie perché impatterá su una grossa parte dei tv presenti nelle nostre case e non solo su quelli particolarmente datati.

    In ogni caso é una spesa in piú da mettere in conto in un periodo dove tutto sta aumentando e ci si deve barcamenare tra bollette alle stelle e inflazione a doppia cifra.
    Voi ne eravate al corrente?