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  • Le telecamere IP

    Le telecamere IP

    Se abbiamo necessità di controllare a distanza ció che accade in casa in nostra assenza, magari per prevenire furti o danneggiamenti o per tenere a bada gli animali o anche come baby monitor, ci vengono in aiuto le telecamere IP, delle telecamere collegate a internet che possiamo comandare dal nostro smartphone o dal nostro computer.

    A seconda dei modelli é possibile sfruttare appositi sensori aggiuntivi come quelli ad infrarosso per consentire di riprendere anche col buio o quelli di prossimitá o di movimento, per fare in modo che ci possa venire notificato su una apposita app sul telefonino che qualcosa si muove o passa davanti alla telecamera o semplicemente dotati di un microfono per sentire cosa accade in nostra assenza.

    Alcuni modelli sono motorizzati , in modo che si possa spostare la telecamera da remoto e vedere cosa succede in una diversa zona, certi hanno la possibilitá di poter comunicare da remoto, magari per scacciare un animale indesiderato o per calmare il nostro cucciolo a distanza con la nostra voce. 

    Certe inoltre sono resistenti alle intemperie e dotate di un’ apposito guscio che ne consente l’installazione all’esterno, in quel caso spesso hanno la possibilitá di essere alimentate o a batteria o tramite un cavo unico che porta sia l’alimentazione che la connessione internet, dato che non sempre il wifi riesce ad arrivare all’esterno della casa, soprattutto se le dobbiamo installare su un cancello lontano dalla casa.

    Per quelle da interno generalmente basta una connessione wifi, a volte a seconda dei modelli serve che la rete wifi sia a 2.4 gigahertz, quindi il router andrá impostato di conseguenza, anche se una connessione via cavo , quando prevista dalla telecamera, garantisce maggiore stabilitá.

    A seconda dei modelli, alcune funzionalità si avvalgono di servizi in cloud che richiedono degli abbonamenti aggiuntivi, ad esempio per la gestione degli alert sul cellulare scaturiti dal  sensore di movimento o il backup dei video catturati dalla telecamera.

    Volendo è anche possibile utilizzare allo scopo la telecamera del nostro assistente vocale, se si ha Echo Show é possibile utilizzare la sua telecamera per vedere a distanza su un altro dispositivo Echo o sulla app Alexa quello che succede in casa, mentre se si ha l’omologo di Google é necessario acquistare una o piú telecamere opzionali che possono essere utilizzate anche come sistema di videosorveglianza utilizzando lo schermo del dispositivo.

    Ovviamente la condizione indispensabile é che ci sia una connessione a internet nella casa, e se si vuole sorvegliare un locale dove non abbiamo connessione, come un garage o una casa al mare puó essere conveniente acquistare un router con sim, con prezzi che a seconda della velocita partono da una cinquantina di euro sino a qualche centinaia, al quale abbinare una sim con traffico incluso che possiamo trovare anche per meno di 10 euro mensili, contro gli almeno 20 di una connessione adsl o fibra, soluzione molto valida anche in zone dove la connessione fissa non é disponibile, a condizione che il segnale telefonico del gestore della sim sia forte e che ci consenta la navigazione nel luogo dove dobbiamo installarla.

    A questi costi poi vá aggiunto il costo della telecamera, che a seconda dei modelli costa anche meno di 30 euro, sino a qualche centinaio di euro di quelle professionali, ed eventualmente i costi di installazione se pensiamo di installarle all’esterno o in pianta stabile a casa come antifurto, mentre possiamo fare da soli se le utilizziamo in casa appoggiandole su un mobile per controllare bambini e animali domestici dove un’eventuale guasto o caduta della telecamera, magari buttata giú dal gatto, puó essere gestita piú facilmente.

    Ad ogni modo si tratta di un prodotto utile ed economico per consentirci di stare piú tranquilli, specie in presenza di anziani, bambini o animali domestici in casa quando noi non ci siamo.

    Voi le conoscevate? Ne avete qualcuna in casa o pensavate di comprarle? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Come rubare un’automobile

    Come rubare un’automobile

    Rubare un’automobile al giorno d’oggi è una cosa relativamente semplice, meno complessa di quello che si pensi, quello che sono cambiate rispetto al passato sono le competenze tecniche necessarie: se prima erano necessarie doti meccaniche, ora servono competenze elettroniche, al pari di quello che succede nelle officine per le riparazioni.

    Infatti è l’elettronica la chiave di tutto, se all’inizio la complessità di bus e centraline faceva si che rubare le auto fosse diventata un’attività complessa alla portata di pochi esperti, ora con la diffusione della conoscenza e il calo dei prezzi delle attrezzature necessarie , rubare un’auto è diventata una cosa alla portata di molti, specie se si ha familiarità con le nuove tecnologie.

    Un tempo infatti per accedere all’auto era necessario scassinare serrature e/o rompere i vetri per accedere all’auto, col rischio di dare nell’occhio, ora non è più strettamente necessario: per aprire un’auto senza dover mettere mano ad uno spadino basta una ricetrasmittente dal costo di poche decine di euro: impostando la giusta frequenza si va a disturbare il segnale del telecomando dell’auto non consentendo la chiusura delle porte, a quel punto se il legittimo proprietario non si è sincerato della effettiva chiusura  a distanza delle serrature, basterà aprire la porta non appena il malcapitato si sarà allontanato dalla propria auto, consentendo il furto di effetti personali e bagagli.

    Questa tattica è un classico degli autogrill dove la gente in viaggio ha probabilmente in valigia effetti personali preziosi che possono essere trafugati nel tempo di un caffè o di una sosta al bagno. Ovviamente una volta dentro l’auto, se l’obbiettivo è l’auto stessa e non qualcosa contenuta , come bagagli o anche apparecchiature elettroniche come autoradio, sistemi di navigazione o i costosissimi fari a led, servirà un po più di tecnica per avviarla e portarla via.

    Uno dei problemi è infatti l’antifurto satellitare che molte auto montano, diventato molto comune perchè consente la riduzione del premio assicurativo, che trasmette le coordinate GPS con la posizione dell’auto tramite una sim-card come quelle dei telefonini, quando la centralina rileva un’anomalia nell’utilizzo dell’auto, quale un tentativo di furto. Molte di queste centraline sono talmente economiche che sono facili da disattivare o ingannare e delle volte non sono in grado di rilevare il tentativo di furto, ma anche le migliori sono facilmente bypassabili con un apparecchio che scherma il segnale GPS e telefonico , da inserire nell’accendisigari dell’auto, dal costo di un paio di euro.

    L’altro problema è avviare l’auto: se la macchina è  una di quelle che si avvia a pulsante senza blocchetto d’accensione è un gioco da ragazzi: ci si procura una centralina modificata specifica per il modello di auto che si vuole rubare e la si sostituisce a quella originale e si avvierà l’auto con la chiave abbinata alla nostra centralina modificata.

    Se la macchina ha il blocchetto di accensione e/o qualche antifurto meccanico potrà essere necessaria qualche vecchia dote da scassinatore, ma non è sempre così: alcune automobili si avviano anche con un comando dalla porta OBD, quella porta utilizzata dai meccanici per interagire con la centralina dell’auto in fase di riparazione, bypassando il blocchetto di accensione.

    Alcune macchine però hanno sistemi antifurto elettronici più complessi e più difficili da bypassare, ma anche li esistono delle adeguate soluzioni, seppure un po’ più costose: ad esempio se la macchina ha il telecomando di tipo keyless go, di quelli che aprono la macchina se si ha la chiave in tasca e la richiudono quando ci si allontana: se sia ha la possibilità di avvicinarci alla chiave originale, magari se è in casa del malcapitato , ancor meglio se nel muro esterno, o ci si può avvicinare con una scusa (magari un’intervista, un sondaggio, una richiesta di donazione o elemosina, etc.) alla persona che ha con se la chiave, basta un trasmettitore nei pressi della chiave e un complice con un’adeguato ricevitore nei pressi dell’auto, che potrà cosi aprire l’auto, metterla in moto e duplicare il codice della chiave sempre tramite la porta OBD di cui parlavamo poche righe sopra per poterla riavviare quando allontanati dalla chiave originale.

    Ovviamente esistono anche altri sistemi più o meno complessi che servono a bypassare le varie contromisure, ma si sa che vige il detto che fatta la legge trovato l’ingannno, anche se una adeguata contromisura , specie se meccanica , fa perdere tempo prezioso al ladro, che quindi potrebbe desistere e/o riservare le sue attenzioni su una differente preda.

    Il succo del discorso però è che se qualcuno vuole rubare proprio quella macchina troverà il modo di farlo, anche a costo di caricarla su un carroattrezzi o su un rimorchio schermato per farla sparire come si fà per le auto di super lusso, oppure quello di simulare un danno o un piccolo incidente all’auto in marcia dove il malcapitato scenderà per verificare cosa sia successo, e se nella concitazione avrà lasciato le chiavi nel quadro sarà facile mettersi alla guida e rubarla.

    Quindi il consiglio per evitare di farsela rubare è cercare di evitare atteggiamenti sbadati, come non verificare la effettiva chiusura delle portiere o lasciare le chiavi nel quadro quando si scende dall’auto, e cercare di attuare delle contromisure, anche se più o meno blande: dall’antifurto satellitare, al blocca pedali meccanico, alla blindatura della porta OBD  e della centralina dell’auto, al blocco meccanico con chiave del piantone dello sterzo, alla modifica personalizzata dell’accensione: tutta roba che come detto fà perdere tempo al ladro, aumentando il rischio di essere scoperti.

    Un’altra soluzione, che non risolve al 100% il problema è una polizza assicurativa contro il furto, che però generalmente non ripaga dell’intero valore della vettura, e che spesso non copre in determinate situazioni come il furto in aree private come garage o cortili condominiali, e a seconda delle polizze non copre il furto parziale (come quello di impianti audio, navigatori e luci) o danneggiamenti in caso di tentato furto o che comunque ha delle franchigie che non coprono l’intero danno: anche le polizze quindi vanno scelte con cura, verificando per bene cosa è coperto e cosa no, magari preferendo a quella più economica, quella con le maggiori garanzie.