Tag: elettrico

  • I concessionari auto diventano agenti: nuovi aumenti all’orizzonte?

    I concessionari auto diventano agenti: nuovi aumenti all’orizzonte?

    Chi ha di recente pensato di comprare un’automobile forse se ne sará accorto, i concessionari stanno cambiando: storici concessionari che rappresentavano da una vita una certa casa perdono i marchi chiudendo o trasformandosi in multimarca, altri aggiungono nuovi marchi al loro portafoglio finendo per rappresentare anche una decina di marchi differenti.

    E’ l’effetto di alcune regole europee sulla concorrenza che stanno cambiando le carte in tavola alle varie aziende che si occupano di vendita e assistenza alle automobili, giá messe in crisi dalla pandemia e dal passaggio forzato all’elettrico, molte delle quali non sopravviveranno a questi cambiamenti finendo per chiudere o ridimensionarsi pesantemente.

    Infatti per incentivare la concorrenza queste regole faciliteranno la vendita online direttamente dalle case tagliando fuori i concessionari, che diventeranno dei semplici agenti, questo significa che il concessionario non comprerá delle automobili all’ingrosso per poi rivenderle all’utente finale, facendo il prezzo anche in funzione della concorrenza, della disponibilitá nei piazzali  o degli obiettivi di vendita,  ma la proprietá dell’auto passerá direttamente dalla casa produttrice all’utente finale e sará la casa a stabilire il prezzo e l’eventuale sconto, tendenzialmente applicando il prezzo di listino senza avere la necessitá di fare sconti. 

    Addio quindi alle kilometro zero, supervalutazioni o offerte super scontate alla fine dell’anno: forse sará piú comodo acquistarle online e ritirarle dall’agente di zona , ma sará piú difficile ottenere degli sconti specie per quelle case che hanno obbligato i loro rivenditori a questo passaggio, mentre altre case per il momento manterranno il ruolo del concessionario o attueranno delle formule ibride, magari applicando queste regole solo per determinati marchi, modelli o aree geografiche.

    Ci sará anche da fare attenzione alla gestione del post vendita, dato che, non essendoci piú obblighi, non é detto sia gestito dallo stesso salone dove abbiamo ritirato la macchina, cosi come per la disponibilitá dei ricambi, che non essendo piú gestiti dal concessionario potrebbero arrivare da un magazzino centralizzato, allungando i tempi di riparazione in attesa del pezzo.

    E le case automobilistiche stanno sfruttando queste regole per cambiare il mercato dell’auto spingendolo dall’acquisto al noleggio, che finirá per costare di piú all’utente in quanto dovrá ripagare i costi finanziari e di gestione che non si avrebbero con un veicolo di proprietá per di piú pagando tutto a prezzo di listino senza la possibilitá di rivolgersi a riparatori di concorrenza, tirare sul prezzo e soprattutto pagare in contanti senza interessi.

    Insomma giá le auto stavano costando di piú per la scarsa disponibilitá di componenti, per le tasse ecologiche, l’inflazione, le normative sempre piú stringenti e per la prossima conversione all’elettrico e ora si aggiunge pure questa normativa che seppur spinta da nobili principi rischia di diventare un boomerang per le tasche dei cittadini.

    Voi ne eravate al corrente? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

  • Il futuro delle automobili

    Il futuro delle automobili

    Purtoppo anche le auto soffrono le mode, cosi come nel passato andavano le coupè, poi le station wagon , poi i monovolume o ora i SUV lo stesso accade per le motorizzazioni, se un tempo c’era solo il benzina, si è passati alla super diffusione del diesel, per passare alle ibride più o meno vere di adesso, alle elettriche del prossimo futuro.

    Il problema è che questa moda dell’elettrico a differenza di quello che avveniva in passato dove il mercato cambiava in funzione delle necessità degli automobilisti, questa corsa all’elettrico è indotta in parte dalle case costruttrici, ma principalmente dalla politica che si è messa in testa di dover sostituire le automobili a motore termico con quelle elettriche.

    Non potendo però vietarle, utilizza il grimaldello delle emissioni per limitarle prima, e mettendo dei paletti sempre più stringenti sulle emissioni  per renderle antieconomiche e farle fuori dal mercato, dato che nonostante la tecnologia abbia fatto passi da gigante per la riduzione di consumi e inquinamento negli ultimi anni, esistono dei limiti tecnologici per cui non è possibile dimezzare costantemente l’inquinamento nel giro di pochi anni come vorrebbe la politica, soprattutto considerando che  le auto cubano solo il 10% sul totale delle emissioni inquinanti generali.

    Purtroppo è una visione miope del mercato che renderà nel giro di qualche anno fuori norma anche le auto ibride, costringendo tutti volenti o nolenti a passare alle auto elettriche, senza considerare però che la attuale tecnologia delle auto elettriche non permette la stessa versatilità delle auto termiche, specie per chi non vive in città o fa tanti chilometri, con il risultato che si riveleranno poco adatte alla maggior parte degli automobilisti che non sono interessati a comprarle.

    Questo si nota anche anche dagli incentivi per l’acquisto, se i fondi per le auto termiche vengono esauriti in breve tempo, quelli per le elettriche nonostante siano molto più sostanziosi restano inutilizzati, anche perché una macchina elettrica, oltre ad avere autonomia limitata, tempi di ricarica eccessivamente lunghi costa molto di più, e tralaltro è meno amica dell’ambiente di quanto si voglia far credere, dato che la produzione e lo smaltimento delle batterie, e la generazione dell’energia elettrica per la ricarica impattano sull’ambiente mediamente quanto le emissioni nell’intero ciclo di vita di una auto diesel recente.

    Ovviamente questo non significa che l’elettrico non sia valido, per l’uso in città e per le brevi percorrenze va più che bene, oltre a spostare l’inquinamento dalle citta a dove l’energia e le batterie sono prodotte, ma non un prodotto è per tutti, per alcuni usi sarà sempre meglio il diesel , per altri il benzina, per altri ancora gpl, metano, ibride o idrogeno a seconda dei casi: ogni automobilista ha esigenze differenti, quindi ha bisogno del prodotto che le soddisfi e non essere costretto obtorto collo a comprare un’elettrica.

    Purtoppo il rischio è che , se la scelta si ridurrà al solo elettrico, gli automobilisti non comprino più nuove auto e si allunghi la vita di macchine piu vecchie e inquinanti, magari mantenendo in vita il macinino di 20 o 30 anni anziche sostituirlo con un benzina o diesel moderno che inquina comunque poco e che soprattutto risponde meglio alle esigenze degli automobilisti.

    L’ideale sarebbe anzichè concentrarsi solo sull’elettrico, incentivare un progressivo ammodernamento di tutte le automobili, magari senza escludere gli usati recenti che possono consentire anche a chi ha una bassa capacità di spesa di sostituire con una spesa ridotta una macchina più vecchia e più inquinante, anziché continuare a farla girare per anni inquinando di più, ma evidentemente la politica si muove più per moda che per reali esigenze, a meno che questa smania non sia una scusa per sovratassare nel futuro l’energia elettrica , anche a chi non la userà per ricaricare un’automobile.

  • I 4×4

    I 4×4

    Se guardiamo le classifiche di vendita delle automobili scopriremo che circa la metà è composta da suv, crossover e mezzi simili segno che le auto a ruote alte sono ormai tra le più apprezzate: un po’ per la sensazione di sicurezza che da lo stare in alto dominando la strada, un po’ per la spaziosità, un po per la possibilità di muoversi agevolmente in strade non in perfette condizioni.

    Spesso questo genere di macchine sono associate ai 4×4 o ai fuoristrada, in realtà si tratta di qualcosa di diverso, anche perché seppur alcuni SUV possono avere la trazione integrale sicuramente non sono dei fuoristrada mezzi che purtoppo stanno scomparendo dai listini per via delle emissioni inquinanti e delle leggi che puniscono le case che producono veicoli che superano determinati valori di co2.

    Infatti i SUV rispetto ai fuoristrada generalmente non hanno le marce ridotte, non hanno un robusto telaio a longheroni ma la scocca portante come una normale automobile, ma possono avere, a seconda dei modelli, la trazione integrale o 4×4 che può aiutarci quando mettiamo le ruote fuori dall’asfalto.

    Il 4×4 non è altro un sistema per il quale la potenza del motore viene inviata ai 2 assi anteriore e posteriore, rendendo possibile superare ostacoli e mancanza di aderenza su qualsiasi ruota, a differenza delle auto a due ruote motrici dove solo un’asse è collegato al motore , mentre l’altro viene trascinato , cosa che non permette di superare un’eventuale problema di aderenza qualora si presentasse su una ruota dell’asse che viene trascinato

    C’è anche da dire che con l’avvento delle macchine ibride , quindi dove abbiamo oltre a un motore termico anche un motore elettrico , sono nati anche dei falsi 4×4 dove il motore termico è collegato su un’asse e quello elettrico sull’altro, cosa che non permette di portare tutta la trazione sull’asse del motore elettrico, perché quello termico non è collegato all’altro asse e  in caso di bisogno anche utilizzando l’elettrico ci si ritrova generalmente ad avere meno potenza rispetto all’altro asse, ma soprattutto ad essere dipendenti dallo stato di carica della batteria: se fosse poco carica potrebbe non essere in grado di dare la trazione sufficiente a superare il nostro ostacolo, comportandosi come una normale due ruote motrici

    Come detto per via della scocca portante il comportamento di un un SUV 4×4 sarà praticamente lo stesso di un’automobile , tant’è che se si ha necessità delle trazione integrale, per esempio perché vivendo in montagna si ha a che fare spesso con ghiaccio e neve, potrebbe essere più conveniente cercare un’auto tradizionale che abbia l’opzione della trazione integrale, non sono comunissime, ma probabilmente sono meno costose di un suv, che nelle migliori delle ipotesi potrebbe avere in più il blocco del differenziale e/o dei sistemi elettronici per la guida offroad che intervengono sul bloccaggio delle ruote.

    Come detto il vantaggio dei 4×4 è limitato a quelle situazioni dove può capitare di avere scarsa aderenza come negli sterrati, in fuoristrada o sulla neve, mentre nelle situazioni di guida normale, come in città o in autostrada il comportamento è lo stesso di una due ruote motrici, pertanto per limitare i consumi è preferibile scegliere un’auto dove la trazione integrale sia inseribile e non permanente.

    Un problema è che la trazione integrale, per via delle complicazioni meccaniche costa di più, inoltre non è sempre disponibile per tutti i modelli, e anche dove lo è spesso è riservata alle versioni più costose e a particolari motorizzazioni, ma soprattutto il dover trascinare 2 assi anzichè uno significa un maggiore consumo di carburante e maggiore inquinamento.

    Pertanto chi usa la macchina principalmente in città come la maggior parte degli utenti, la cui esigenza di fuoristrada si limita giusto a qualche strada sterrata per raggiungere qualche agriturismo la domenica è bene che si rivolga ad un’auto a due ruote motrici, sicuramente più amica del portafoglio,  lasciando il 4×4 a chi vive in montagna o a chi per svago o per lavoro si trova spesso ad abbandonare l’asfalto.

     Inoltre , a meno di non cercare in località montane, essendo il 4×4 esigenza di pochi trovare un’usato a quattro ruote motrici può essere molto difficoltoso, con poca scelta e prezzi alti dovuti alla limitata disponibilità, tanto che molti modelli si vendono dopo poche ore dall’annuncio a prezzi elevati, ulteriore ragione per evitarne l’acquisto se non necessario, preferendo la versione a due ruote motrici e magari spendendo in caso di necessità qualche soldo per un buon set di gomme invernali.

  • E’ arrivato il momento delle auto elettriche?

    In un mondo sempre più attento all’ambiente le auto elettriche destano sicuramente interesse, ma sono la scelta migliore? Ovviamente la risposta non può essere univoca, perchè le esigenze cambiano a seconda delle nostre abitudini, ma la tecnologia delle batterie non ancora sufficientemente sviluppata relegano la convenienza di questo sistema di alimentazione sono ad alcuni casi specifici.

    Infatti sull’elettrico esistono tanti miti su sui pregi e difetti: se è vero che le auto sono silenziose, non è detto che siano davvero ecologiche o economiche come si crede.

    Certamente dire che una macchina elettrica non sia ecologica può sembrare una provocazione ma in realtà non lo è , perchè se è pur vero che non c’è emissione di inquinanti laddove l’auto è utilizzata, va considerato come l’energia che alimenta l’auto è prodotta: se tale energia proviene da un’inquinante centrale a carbone si è solo spostato il problema: anzichè inquinare in città si inquina nei pressi della centrale elettrica, inoltre la produzione e sopratutto lo smaltimento delle batterie è un processo altamente inquinante, tale che se secondo alcuni studi le emissioni complessive di una macchina elettrica nel suo intero ciclo di vita sarebbero addirittura superiori a un’auto diesel se si considera anche la produzione di energia e batterie.

    Ovviamente se le automobili elettriche, le batterie e l’energia che le alimenta e che è stata necessaria per la produzione provengono da fonti pulite e rinnovabili l’impronta sull’ambiente è minore e quindi più sostenibile, ma va anche considerato che la macchina più ecologica è quella che non viene prodotta, perchè l’inquinamento prodotto dallo smaltimento di un’automobile attualmente in circolazione e dalla produzione di una nuova, seppur meno inquinante, tendenzialmente è maggiore del risparmio sulle emissioni tra la nuova auto e quella che va a sostituire, specie se la macchina che si rottama è ancora efficiente e non troppo datata, pertanto già rispondente alle norme anti inquinamento, seppure non nelle ultimissime versioni.

    Anche l’economicità delle auto elettriche è tutta da vedere: sicuramente allo stato attuale una automobile a batterie costa molto di più di una a motore termico, anche se è vero che con una maggiore diffusione di questa tecnologia i costi, per via delle economie di scala, si abbasseranno. Inoltre è probabile ricadere in incentivi vari da parte di case costruttrici, governi e amministrazioni locali che possono abbattere almeno in parte il prezzo di acquisto e la differenza di prezzo con un’auto tradizionale.

    Discorso differente è l’energia elettrica che fa da “carburante” alla nostra auto, se è vero che si può ricaricare in garage attingendo all’impianto elettrico casalingo, magari dotato di un sistema di auto-generazione di energie rinnovabili come un’impianto fotovoltaico o minieolico, è anche vero che bisogna mettere in conto degli adeguamenti all’impianto elettrico, vuoi per l’acquisto di una wallbox per la ricarica dell’auto dal costo di alcune migliaia di euro, sia per l’adeguamento della potenza dell’impianto per permettere ricariche più veloci e l’utilizzo di altre apparecchiature elettriche della casa in contemporanea alla ricarica dell’auto.

    Ovviamente non tutti hanno un garage in casa dove poter ricaricare l’auto (e questo limita la platea di possibili acquirenti delle auto elettriche), ma è possibile ricaricare le proprie automobili alle colonnine pubbliche, ma qui il discorso si complica: se è vero che esistono delle colonnine pubbliche che consentono , a determinate condizioni, la ricarica gratuita delle auto elettriche, generalmente i tempi di ricarica sono molto lunghi, mentre quando le colonnine sono a pagamento i costi non sempre sono competitivi , a parità di chilometraggio, con il costo dei carburanti tradizionali, e le cose peggiorano quando si fa uso di stazioni di ricarica super veloci, dove spesso i costi di ricarica , vuoi anche per la comodità del servizio rapido, sono più esosi di quelli che si avrebbero con un’auto termica.

    A questo discorso vanno tenuti da conto i tempi di ricarica che sono molto più lunghi rispetto a quelli di un’automobile tradizionale di diversi ordini di grandezza: da una mezz’ora necessaria ad una ricarica superveloce alle 24-48 ore necessarie per una completa ricarica lenta casalinga in un’impianto standard, che impongono la necessità di ripensare l’uso dell’auto.

    Sopratutto per l’uso fuori città,  non potendo ricaricare alla bisogna l’autonomia dell’auto in tempi brevi si è costretti a pianificare il viaggio in funzione dei punti di ricarica e del tempo necessario per la ricarica stessa, e questo significa allungare i tempi di viaggio , seppure ottimizzando i tempi morti della ricarica con altre attività come pranzare o fare shopping, va a mancare la libertà di poter decidere all’ultimo secondo come e dove andare, togliendo all’auto il suo storico ruolo di strumento di libertà e finendo paradossalmente quasi a diventare schiavi delle necessità di ricarica dell’auto.

    Un’adeguata rete di colonnine per la ricarica, sopratutto quelle rapide, diventa essenziale per l’uso extra urbano, perchè l’assenza renderebbe impossibile raggiungere determinate destinazioni, o poter tornare a casa in assenza di punti di ricarica, creando un problema di copertura del servizio di mobilità alla stregua del segnale telefonico.

    Va anche considerato che al momento la tassazione delle auto elettriche è conveniente, ma non è detto che lo sia in futuro, perchè il gettito fiscale delle auto termiche che verranno a mancare per il passaggio all’elettrico dovrà essere in qualche modo compensato, e un modo potrebbe essere nella maggiore tassazione dell’energia elettrica, cosa che potrebbe sparigliare i conti sulla convenienza delle auto a batterie.

    Ovviamente con l’evoluzione della tecnologia, con batterie di nuovo tipo magari più capienti , più economiche, più leggere per limitare i consumi e con tempi di ricarica più brevi magari ci si avvicinerà al concetto di un’automobile tradizionale, ma allo stato attuale l’uso di un’auto elettrica presuppone dei compromessi che non tutti hanno la possibilità o la voglia di accettare, seppur animati dal più fervente spirito ecologico.

    Ad ogni modo la tecnologia compie sempre passi da gigante e nuove soluzioni sono all’orizzonte, come le fuel-cell: sostanzialmente delle auto elettriche dove al posto delle batterie è presente un sistema di generazione dell’energia che può essere ricaricato, con idrogeno ad alta pressione, in pochi minuti e che non produce inquinamento, garantendo autonomie comparabili alle automobili tradizionali, ma che al momento soffre di problematiche tecnologiche che non rendono particolarmente sostenibile economicamente la produzione di idrogeno.

    Tante nuove soluzioni, contemporaneamente all’evoluzione delle auto tradizionali, che vuoi per i costi, vuoi per le necessità di ricarica rapida, si ridurranno ma non potranno essere completamente eliminate nel breve periodo, porteranno in un futuro varie tipologie di automobili per rispecchiare diverse esigenze degli utilizzatori creando un mix più vario dell’attuale, rendendo l’elettrico una buona soluzione in ambito di una mobilità cittadina, specie se si ha la possibilità di ricaricare l’auto nel proprio garage, magari lasciando prima al diesel e poi alle fuel-cell il ruolo di tecnologia ideale per le lunghe distanze.