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  • Skype chiude!!

    Skype chiude!!

    Uno dei sistemi di messaggistica piú longevi del mondo di internet sta per chiudere e non si tratta di uno strumento di nicchia sconosciuto ai piú ma di una piattaforma mitica come Skype che a partire dal 5 maggio 2025 verrá , salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, spenta definitivamente dopo 22 anni di onorato servizio.

    Infatti il popolare sistema di messaggistica ha subito nel tempo un tracollo di utenti passando dai 300 milioni giornalieri agli attuali 36, sia per la concorrenza di sistemi di comunicazione piú moderna come WhatsApp o Telegram, sia per la nascita di strumenti dedicati su videoconferenza come Zoom o Meet che hanno sostituito un applicazione tuttofare con dei tool mirati.

    photo of boy video calling with a woman

    Ma i tempi cambiano e anche Microsoft , proprietaria del servizio, ha deciso di tagliare la spina al servizio per favorire la diffusione del piu moderno Teams che lo andrá a sostituire anche per gli utenti consumer, sebbene non erediterá tutte le sue funzioni nella versione gratuita.

    Ovviamente non si perderanno i contatti, dato che giá da tempo skype è collegato con un account Microsoft e che lo stesso account puó essere utilizzato con la versione gratuita di Microsoft Teams, dove dopo una breve procedura di migrazione troveremo le nostre comunicazioni e i nostri contatti che avevamo su Skype.
    Dovremmo inoltre , se ne avessimo ancora a disposizione, consumare il nostro credito Skype per le telefonate quanto prima, in quanto la versione gratuita di Teams non supporta le telefonate, anche se per un periodo limitato sará possibile utilizzarlo per le chiamate in uscita tramite Teams Free o il sito di Skype che rimarrá attivo temporaneamente.

    people on a video call

    Sono infatti stati rimossi dalla vendita i servizi a pagamento di Skype, come gli abbonamenti telefonici, la ricezione di chiamate, l’invio di sms, con i servizi in abbonamenti attivi sino a maggio o alla scadenza del credito.

    In questo periodo di dismissione e fino alla chiusura si potranno contattare utenti Skype dalla versione gratuita di Teams e viceversa, per poi proseguire solo su Teams, mentre chi non volesse fare il passaggio ha tempo sino a gennaio 2026 per scaricare una copia delle proprie conversazioni. 

    Skype, inventata dagli sviluppatori del sistema di file sharing Kazaa e passata di mano piú volte era stata acquisita nel 2011 da Microsoft per eliminare dal mercato un concorrente del suo MSN Messenger ma finí per sostituirlo in quanto dotato di funzionalitá piú avanzate, come la videoconferenza e la possibilitá di effettuare telefonate a numeri fissi e mobili.

    a student listening to online class

    La tecnologia di Skype è inoltre servita a Microsoft per creare Teams, il software di video comunicazione aziendale incluso in Office e che nel tempo è stato offerto anche ai privati, rendendolo uno dei software piú utilizzato durante il lockdown nel periodo del covid.

    E Teams si appresta a sostituire Skype anche per le chiamate personali, facendo finire nell’oblio un software mitico destinato ad essere dimenticato come successo con altri mitici suoi colleghi come il già citato MSN Messenger, ICQ, AIM o C6.

    Voi lo usavate? Con cosa lo sostituirete?

  • Enel spegne Homix: i pericoli dei dispositivi connessi

    Enel spegne Homix: i pericoli dei dispositivi connessi

    Quando si acquista un prodotto, un servizio o un dispositivo che necessita di una connessione internet per funzionare significa fidarsi del fatto che il produttore mantenga attivo il servizio a lungo, quantomeno sino ad ammortizzare la spesa sostenuta per acquistare il dispositivo connesso.

    E se si tratta di un servizio puro che non richiede integrazione con un dispositivo fisico, qualora venisse chiuso il danno sará limitato, diverso è se a quel servizio abbiamo collegato dei dispositivi fisici scelti per essere compatibili col servizio, che magari abbiamo pagato profumatamente e che sono destinati a diventare dei rifiuti tecnologici o quanto meno a venire limitati nelle loro funzionalitá.

    Cosa succederebbe se appena scaduta la garanzia il produttore spegnesse i server che lo fa funzionare rendendo inutilizzabile il prodotto pagato profumatamente, costringendovi a sostituirlo con qualcos’altro e mettendo ulteriormente mano al portafoglio? 

    network servers on an enclosure

    Purtroppo non è la prima volta che succede e purtroppo succederá in futuro, specie se il prodotto smette di avere successo, se ha qualche anno sulle spalle quindi diventa anti economico per l’azienda mantenerlo o anche perché magari a seguito di qualche fusione o acquisizione aziendale  la divisione che si occupava del servizio diventa meno prioritaria e quindi finisce per essere chiusa o nella migliore delle ipotesi venduta.

    E se la tecnologia utilizzata é proprietaria non ci sarà modo di utilizzare il nostro dispositivo una volta disattivato il servizio, rendendolo un soprammobile in quanto incapace di collegarsi al server che è stato spento. Diversamente in caso di progetti open source o quanto meno interoperabili con altre tecnologie, magari al costo di un pó di sbattimento e al perdere qualche funzionalitá, magari acquistando qualche adattatore o abbonandosi a un servizio alternativo compatibile si riesce comunque a sfruttare il dispositivo.

    E’ quindi importante scegliere aziende affidabili e che possano garantire un futuro al servizio connesso, e possibilmente scegliere qualcosa che in caso di interruzione del servizio online possa continuare, in qualche modo, a funzionare.

    Ma nonostante ci si affidi a un marchio importante e non ad una startup tecnologica che potrebbe chiudere i battenti da un momento all’altro se dovesse mancare la liquiditá,  ci sono stati importanti esempi di servizi connessi importanti chiusi da un momento all’altro dove nella migliore delle ipotesi é stato fornito agli utenti un piccolo risarcimento per compensare la chiusura del servizio, ma che difficilmente copre i costi e le perdite di tempo di dover trovare, magari in fretta, un sostituito.

    Ricordiamo ad esempio Google Stadia e il suo servizio di videogiochi in streaming, Sonos con il suo sistema audio connesso o Vodafone con i dispositivi connessi di localizzazione, tutti servizi chiusi che hanno lasciato dopo qualche tempo i propri utenti senza l’utilizzo di ciò che avevano profumatamente pagato.

    E dal 1 ottobre 2024 a questa lista si aggiunge EnelX che chiude il suo sistema di domotica chiamato Homix che va ad impattare pesantemente sugli utenti che avevano i loro termostati per caldaia e i sensori nei termosifoni che con la chiusura dei server non potranno piú essere comandati, richiedendo una sostituzione con soluzioni alternative del costo di diversi centinaia di euro, tra l’altro proprio al ridosso del periodo invernale. 

    E considerato che è stato un servizio spinto parecchio nei negozi Enel impatterá parecchio sui consumatori italiani che si erano lasciati convincere da un sistema smart che aveva dei costi vantaggiosi rispetto ad un prodotto tradizionale, che invece non li avrebbe lasciati a piedi a 5 anni dal lancio del servizio.

    Ad onor del vero EnelX sta contattando i clienti per proporre un rimborso parziale dei costi dei dispositivi, ma se cambiare una lampadina o una presa smart ha un costo e una complessitá relativamente sostenibile, intervenire sull’impianto di riscaldamento presuppone l’intervento di un tecnico con costi e tempi non certamente trascurabili.

    Alla fine al danno si aggiunge la beffa che una ditta che faceva della sostenibilità ambientale il perno della propria campagna di marketing, diventa per una sua scelta commerciale essa stessa produttrice di rifiuti tecnologici.

    Voi eravate al corrente della cosa?