Tag: chiavetta

  • La porta OBD: accedere all’elettronica della nostra auto

    La porta OBD: accedere all’elettronica della nostra auto

    Oggi parliamo dell’elettronica delle nostre automobili, ma senza riprendere il problema della mancanza di componenti elettronici che sta condizionando sia il mercato del nuovo che dell’usato di cui vi parlavo in passato, ma della porta OBD presente da oltre vent’anni sulle nostre automobili e che permette la diagnostica di eventuali problemi della vettura.

    E’ quel connettore nascosto spesso dietro un cassettino o  un alloggiamento nei pressi del volante tramite il quale i meccanici possono rilevare, attaccandoci un computer o un apposito strumento, errori, guasti, malfunzionamenti della vettura, cosi come poter verificare in tempo reale tutti i parametri per la diagnosi e la soluzione dei problemi sulla vettura.

    Tramite la stessa porta alcuni malintenzionati a seconda dei casi riescono pure a far partire la macchina rubata pur in assenza della chiave originale o qualche truffatore a modificare il chilometraggio della macchina per poter rivendere un’usato a un prezzo maggiorato , pertanto in alcuni casi può essere necessario proteggere o blindare il connettore per evitare comportamenti non voluti.

    Ma a cosa può servire questo connettore ad un’utente comune? Generalmente a poco, anche se può essere carino collegare l’autoradio o il telefonino alla porta diagnostica per poter visualizzare in tempo reale  sul display tutti i parametri della macchina

    Altro uso può essere per spegnere qualche spia o avviso molesto nel cruscotto o per poter visualizzare i codici errore  di qualche guasto intermittente, come il classico problema che smette di verificarsi appena abbiamo preso appuntamento con il meccanico e che si ripresenta appena allontanati dall’officina, ma che il meccanico non può riscontrare se non usando la macchina per diverso tempo. In tal caso poter comunicare un codice di errore anziché raccontare uno strano comportamento o l’accensione di una spia generica può essere parecchio utile alla risoluzione tempestiva del problema

    Ma cosa c’è bisogno per interfacciarsi alla nostra automobile tramite la porta OBD? Sicuramente la cosa migliore sarebbe avere un apparecchio diagnostico come quelli forniti dalle case automobilistiche soltanto alla propria rete ufficiale, oppure uno di quelli universali presenti nelle officine multimarca più grandi capaci di interfacciarsi con quasi tutte le macchine in commercio: il problema è che accedere a questi dispostivi servono contratti esosi di fornitura o comprare delle apparecchiature che costano più del valore della macchina stessa, tanto che spesso anche i meccanici più piccoli sono costretti a rivolgersi alla rete ufficiale o a un collega più strutturato per operazioni più complesse della norma o quando hanno a che fare con modelli di auto particolari. Per i piccoli riparatori, ma anche per gli hobbisti esistono poi dei dispositivi diagnostici più economici che non permettono magari di accedere a tutti i dati o di modificare alcuni parametri ma hanno costi ben più abbordabili si va da qualche centinaio di euro a modelli cinesi reperibili su amazon o su aliexpress che possono costare davvero pochi euro, che magari hanno funzionalità limitate o qualche incompatibilità ma possono essere d’aiuto in certe circostanze.

    Alternativamente si può collegare la porta tramite un cavo o un dongle bluetooth  dal costo di pochi euro che comunica ad un computer, un tablet o uno smartphone dove sarà installata un’applicazione o un software di diagnostica: generalmente questi software sono a  pagamento con funzionalità differenziate in base al prezzo pagato, ma che spesso possono avere una versione di prova limitata nel tempo o nella funzionalità che può essere sufficiente per curiosare un po’ tra i parametri, i messaggi di errore e magari riuscire a spegnere una spia o attivare una funzione nascosta.

    L’importante è se non si è del settore non modificare nulla se non si sa cosa si sta facendo, impostando parametri di cui non se ne capisce il funzionamento, dato che il rischio di fare danni è elevato, ma fin tanto che si legge soltanto qualche parametro e si prende nota di qualche codice di errore il rischio non si pone. Può essere uno strumento utile per farci conoscere dall’interno la nostra macchina, cosi come uno strumento essenziale per gli autoriparatori e purtroppo per alcuni malintenzionati, voi lo conoscevate? Avete in macchina un dongle OBD, avete qualche dubbio, curiosità o suggerimento, scrivetelo nei commenti.

  • I nuovi decoder per il digitale terrestre

    I nuovi decoder per il digitale terrestre

    Come avrete saputo, entro il 2022 cambierà il sistema trasmissivo della televisione, e come era già successo nel 2012 ci troveremo per continuare a vedere gli attuali canali televisivi a dover cambiare il televisore o a dotarci di un decoder esterno, a meno di non aver un televisore abbastanza moderno già compatibile.

    Ma se non vogliamo affrontare la spesa dell’acquisto di un nuovo televisore, o magari procrastinarla per un po’ la soluzione più economica è dotarsi di un decoder, vediamo un po’ di capire come orientarci.

    Innanzitutto c’è da capire se ricevete la televisione dal satellite o dall’antenna terrestre: se utilizzate la parabola è probabile che abbiate già un decoder o una cam con all’interno una smart card, che anche in questo caso andrà sostituita per i modelli più vecchi, se invece ricevete la televisione dall’antenna terrestre, se il televisore non fosse compatibile col nuovo sistema, come vi spiegavo nel video qua sotto andrà aggiunto un decoder esterno.

    Si tratta di una scatoletta, generalmente poco più grande di un pacchetto di sigarette che ha un suo telecomando per la scelta dei canali e ha alcuni collegamenti con i rispettivi cavi , sicuramente non bellissimi da vedere.

    Infatti avremo almeno un cavo per l’antenna , eventualmente con un secondo cavo in cascata per collegare altri apparecchi che possono richiedere l’antenna come videoregistratori o il decoder sky, un cavo per la corrente,  e la porta HDMI per poter portare il segnale al televisore. Opzionalmente potrete avere ulteriori ingressi come porte USB per vedere foto e video da una chiavetta o per registrare i canali televisivi, porte ethernet per collegarlo a internet, etc.

    Ovviamente dovrete avere un ingresso HDMI libero, che dovrete selezionare con il tasto input del telecomando del televisore, e  poi utilizzare il telecomando del decoder.

    Nel caso non aveste un ingresso libero perché tutti occupati magari dal decoder satellitare, dal lettore dvd o blu-ray, dal computer, da un box multimediale o da una console di videogiochi o eliminate uno di questi apparecchi o vi dovete dotare di una sorta di sdoppiatore chiamato Switch HDMI, dal costo relativamente contenuto, quelli più economici costano anche meno di 10 euro, che consente di attaccare più apparecchi alla stessa porta HDMI del televisore, la seccatura però diventa come selezionare quale apparecchio attivare, poiché non sempre la selezione avviene in maniera automatica all’accensione dell’apparecchio, che magari ci dimentichiamo di spegnere e quindi dovremmo cambiare manualmente l’ingresso tramite un tastino sullo switch, mentre modelli più complessi possono avere un loro telecomando per evitare di doverci alzare per la selezione, anche se in questo caso sono più cari e soprattutto hanno bisogno di essere alimentati quindi avremo un’ulteriore cavo in giro che ci occuperà un’ulteriore spazio nella ciabatta elettrica.

    Ci sono anche decoder molto piccoli da nascondere dietro allo schermo, ottima soluzione per occultare tutti questi cavi, ma in questo caso avremo un ulteriore cavo per il sensore del telecomando che andrà incollato con un adesivo sulla tv, in modo da puntare il telecomando del decoder su questo sensore, che altrimenti non funzionerebbe.

    C’è da dire che il costo di uno di questi apparecchi nelle catene di elettronica si aggira intorno ai 50 euro, che corrisponde al bonus che si puo richiedere allo stato per l’acquisto del decoder o per la sostituzione del televisore, a patto di avere un ISEE non superiore ai 20.000 euro e sino ad esaurimento scorte, ma cercando bene in rete si può grattare anche qualche euro e trovare qualcosa di valido anche sui 30-35 euro.

    Va però fatto attenzione comprando in rete che sia un prodotto pensato per il mercato italiano (se non volete sbagliare sceglietene uno che abbia il bollino “lativu” che identifica i prodotti sicuramente compatibili) e che possa ricevere eventuali aggiornamenti software nel futuro cosa non scontata per prodotti super-economici che magari riuscite a trovare anche sotto i 20 euro, specie se arrivano dalla Cina.

  • Come rendere smart la TV

    Come rendere smart la TV

    Continuiamo a parlare di vecchi televisori, magari ne avete comprato uno nuovo uno per via del nuovo digitale terrestre, ma volete recuperare il vecchio per usarlo in un’altra stanza, ma ovviamente vi mancano le funzionalità smart come i servizi in streaming tipo Netflix, Amazon Prime Video, Disney Plus, Spotify, Dazn e simili o la possibilità di vedere un film che avete in una chiavetta usb o sul cellulare.

    Stessa cosa se magari avete un televisore molto economico in cucina, ma vi farebbe comodo avere anche li le funzionalità smart tv che avete nel grande televisore del salotto.

    Niente paura si risolve con poca spesa e tanta resa con delle chiavette o dongle che si attaccano ad una porta HDMI del vostro televisore e lo rendono smart: sono in pratica dei computer in miniatura che possono visualizzare filmati e musica dalla rete, tramite un cavo o il wifi, o da una chiavetta usb, installare programmi e connettersi a servizi digitali come i vari Youtube, Netflix, Amazon Prime Video, Dazn, Spotify etc.

    Possono essere comandati da un loro telecomando o dal cellulare, con una app o trasmettendo (tecnicamente si chiama cast, quindi ”castando”) i video dal vostro cellulare, pc o tablet al televisore, permettendo magari di vedere nel grande schermo del televisore quello che normalmente guardate su uno schermo di pochi pollici.

    I prezzi sono davvero bassi, generalmente si parla di cifre tra i 20 e le 100 euro, anche perche spesso sono prodotti o venduti a prezzi agevolati dalle stesse aziende che vi forniscono il servizio digitale in abbonamento, come Amazon con la sua fire tv, Google con il Chromecast o Apple con la AppleTV, vi metto qualche link in descrizione

    Tralaltro c’è anche il vantaggio che se un domani nascesse una nuova tecnologia, un nuovo servizio o ne volete una con più funzioni o più veloce non bisogna cambiare televisore ma cambiare la chiavetta con poca spesa, cosa che può essere utile anche a chi ha già una smart tv non più al passo coi tempi, magari lenta o non compatibile con qualche nuovo servizio digitale.

    Ovviamente prima dell’acquisto verificate che la chiavetta sia compatibile col servizio di vostro interesse, ma per quello che si paga, se usiamo i servizi in streaming sono soldi ben spesi.