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  • Anche le auto ferme devono pagare l’assicurazione

    Anche le auto ferme devono pagare l’assicurazione

    Chi ha piú di un veicolo, come una moto o un’automobile che affianca a quella usata tutti i giorni, ad esempio una macchina d’epoca, una moto o una macchina sportiva, come la classica decapottabile che usa saltuariamente, sa di dover sostenere delle spese indipendentemente dal fatto che venga usata o meno. 

    Ad esempio il bollo é dovuto anche se la macchina o la moto non circolano, dato che si tratta di una tassa di possesso, a meno che non si tratti di un veicolo con piú di 30 anni, mentre sino a poco tempo fá l’assicurazione non era dovuta se il veicolo non circolava su strada.

    red and white vintage car parked in front of blue and white food stall

    Infatti a meno che non la si parcheggiasse per strada dove in linea teorica potrebbe causare dei danni anche se non circola effettivamente, se la si teneva ferma in garage o in un area privata o se la si usava solo dentro una proprietá privata , ad esempio solo in pista, senza uscire nella strada pubblica non si era tenuti a pagare l’assicurazione.

    Purtoppo peró le cose sono cambiate recentemente in seguito al recepimento di una direttiva europea che impone che qualsiasi mezzo debba essere assicurato anche se non circola per strada, con poche deroghe a questo obbligo, cosa che potrebbe pesare particolarmente per le tasche di collezionisti di vecchi rottami, che probabilmente valgono meno del premio annuale richiesto dalle assicurazioni.

    woman in yellow shirt driving a silver car

    Infatti a meno che il veicolo non sia stato radiato, sottoposto a fermo amministrativo o non idoneo alla circolazione in quanto mancante di parti importanti come ad esempio il motore,  dovrà pagare comunque l’assicurazione.

    Una parziale scappatoia é data dalla sospensione dell’assicurazione, che ora viene normata e che comunque deve essere mantenuta attiva per almeno 2 mesi l’anno, o un mese per i veicoli storici, e che ora prevede una multa maggiorata per chi circolasse su strada con assicurazione sospesa.

    Si tratta di uno strumento conosciuto da chi usa saltuariamente il mezzo, che usandolo solo qualche mese all’anno per risparmiare ha la possibilitá di sospendere la polizza per riattivarla nei mesi di interesse, allungando la validitá della propria polizza : se ad esempio usiamo la macchina solo d’estate per 3 mesi , la nostra polizza annuale potrebbe avere la sua durata diluita a quasi 4 anni.

    white and black bobber bike

    Non tutte le assicurazioni permettono questa possibilitá, certe limitano il numero o il periodo di sospensione ed alcune richiedono un costo amministrativo quando si blocca o si riattiva la polizza, ma comunque sempre molto meno che dover pagare per intero l’assicurazione si una vettura che sta per mesi ferma.

    L’alternativa possono essere le assicurazioni a consumo, di cui vi parlavamo in un articolo precedente, dove si paga il premio in base ai chilometri percorsi, anche se comunque viene addebitato un chilometraggio minimo che potrebbe renderle non convenienti nei confronti di qualche agevolazione assicurativa dedicata a veicoli storici o membri di club , federazioni o scuderie motoristiche riservate agli associati.

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    Quindi il tenere in garage dei mezzi vecchi, usati poco per via dell’etá o della necessitá di manutenzione, magari appartenuti ad un parente o di scarso valore potrebbe costarci molto salato, in aggiunta all’eventuale affitto degli spazi e della regolare manutenzione che comunque deve essere fatta per mantenere il mezzo in efficienza.

    Ovviamente questo porterá molti collezionisti a liberarsi dei mezzi meno utilizzati con un deprezzamento del valore dei mezzi in virtú della maggiore offerta sul mercato, cosa che potrebbe avvantaggiare chi deve comprare, ma che creerá dei danni a chi deve o aveva in mente di vendere.

    yellow vespa parked in park

    Tralaltro questa normativa si estende anche a delle tipologie di veicolo che prima non erano interessate dalle assicurazioni, come i rimorchi o i mezzi di locomozione elettrici come monopattini, segway e simili che vengono assimilati ai fini assicurativi a quanto in vigore per automobili e motocicli.

    Purtoppo si tratta dell’ennesimo colpo nei confronti della mobilitá personale, e tra normative ambientali , costi di acquisto e mantenimento dei veicoli saliti alle stelle, spese di  parcheggio e ingresso nei centri cittadini, nuovi e sempre piú stringenti obblighi di legge diventa sempre piú complesso potersi muovere con un proprio mezzo proprio in autonomia, senza doverlo noleggiare o utilizzare un mezzo pubblico con orari e costi non sempre convenienti per le proprie necessitá.

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    Voi ne eravate al corrente? Vi disferete di qualche mezzo o pagherete comunque l’assicurazione per un mezzo fermo? Avete qualcosa da aggiungere, qualche dubbio, domanda o curiositá? Scrivetelo nei commenti!

  • Come risparmiare evitando lo spreco alimentare

    Come risparmiare evitando lo spreco alimentare

    Parliamo di spreco alimentare e risparmio , due concetti che possono sembrare in antitesi ma in realtà non lo sono, infatti in un periodo dove la sostenibilità è diventata sempre più importante sono nate delle idee e delle soluzioni per evitare che il cibo inutilizzato venga buttato e alcune di queste possono diventare un modo per farci risparmiare.

    Sicuramente parlando di spreco alimentare ci viene in mente il prodotto fresco invenduto nel supermercato, nella bottega o nel panificio che se non viene venduto in fretta o comunque entro la data di scadenza viene tolto dalla vendita, per venire buttato, o nei casi più virtuosi dato in beneficenza.

    Ma per l’attività commerciale buttare o regalare dei prodotti equivale a buttare soldi , soprattutto su prodotti dove il guadagno è limitato, quindi poter recuperare almeno parte dei costi diventa essenziale. Infatti anche nei nostri supermercati , importando una tradizione dei paesi del nord europa, si vedono più spesso cestoni o bollini sconto dove i prodotti prossimi alla scadenza vengono venduti con un forte sconto, questo consente al consumatore che prevede di utilizzare quel prodotto a stretto giro di fare un bel risparmio.

    Ovviamente anche per il consumatore acquistare beni superflui che poi non consumerà porterebbe ad uno spreco alimentare, quindi è bene usufruire di queste offerte solo se si è sicuri di consumare i prodotti acquistati, allo stesso modo di quando attratti da qualche offerta speciale facciamo incetta di prodotti: se poi non li consumiamo entro la data di scadenza andranno buttati, sprecando risorse e buttando letteralmente i nostri soldi, perché se per risparmiare il 30% del prezzo , buttiamo il 50% dei prodotti acquistati non abbiamo di certo risparmiato.

    Ma se si tratta di prodotti che sappiamo di consumare, o a lunga conservazione o se si possono magari mettere in freezer, congelando anche la data di scadenza, o se la data sull’etichetta è “da consumarsi PREFERIBILMENTE entro”, cioè che quindi rimane commestibile oltre quella data, seppur perdendo qualche caratteristica organolettica, ecco che acquistare il prodotto in offerta diventa una strategia efficace anche per il nostro portafoglio.

    Tralaltro la vendita di prodotti freschi invenduti a prezzi scontati sta uscendo dal mondo dei supermercati, per arrivare anche a botteghe, bar, pasticcerie, panifici e tante attività che si ritrovano quotidianamente un surplus di prodotti che altrimenti andrebbero donati o buttati, anche grazie ad alcune app per cellulare che sono nate, guarda caso nel nord europa, che riescono a mettere in contatto i consumatori attenti al risparmio e il negoziante, grande o piccolo che sia, che ha un surplus di prodotti.

    Forse la più famosa, e soprattutto più diffusa in Italia, visto che è presente non solo nei grandi centri urbani ma anche nelle cittadine di provincia è TooGoodToGo, nome quasi impronunciabile che sta per troppo buono per essere buttato, ma ce ne sono altre magari meno diffuse come Phenix, o altre attive solo a livello locale.

    Il funzionamento è semplice, tramite una mappa sulla app si vedono le attività commerciali della zona in cui ci troviamo che offrono a fine giornata le loro box: confezioni di prodotti freschi invenduti a un prezzo fisso, molto più basso del prezzo di listino, di cui non conosciamo nel dettaglio il contenuto, che potremo prenotare ed acquistare tramite la app, per poi ritirarle all’orario indicato presso il negozio.

    All’orario stabilito, indicato sulla app, generalmente entro 15 o 30 minuti dalla chiusura, si mostrerà la app al negozio che ci fornirà la merce: a seconda del negozio o di quanto è rimasto invenduto si potrà trovare una box piu o meno ricca, ma comunque di valore non inferiore al prezzo di listino indicato.

    Spesso ad esempio nei bar o nelle pasticcerie, a fine giornata restano paste o dolci in quantità, e generalmente con il costo di una o due paste vi riuscite a portare a casa un’intero vassoio, stessa cosa accade nelle panetterie e in tutte quelle attività dove si vendono prodotti di veloce deperibilità

    Avendo pagato in anticipo se non ci presentassimo al ritiro, il costo non ci verrà rimborsato, ma anche il negoziante è obbligato a consegnarci una box almeno del valore indicato sulla app e qualora non potesse farlo, perché magari ha venduto tutto, può cancellare l’ordine entro due ore dalla consegna per darci modo di organizzarci diversamente.

    Ovviamente il sistema funziona solo se possiamo essere al negozio per il ritiro nell’orario indicato, e dato che le box a disposizione sono limitate, soprattutto per alcuni esercenti più in voga è bene prenotare la nostra box in anticipo, dato che potrebbero andare a ruba

    Tralaltro nella app esiste un sistema di feedback sui vari negozi che ci permette di capirne la serietà, la qualità e la quantità dei prodotti, anche perché acquistando a scatola chiusa, magari da un negoziante a noi sconosciuto, in presenza di furbetti potremmo trovarci prodotti di scarsa qualità, scaduti o box non consegnate, in tal caso le recensioni ci mettono in condizione di evitare un venditore sospetto, a maggior ragione se non lo conosciamo direttamente o è fuori dalla nostra zona abituale

    Si tratta di un modo moderno di coniugare risparmio e sostenibilità. Voi lo conoscevate? Scrivetelo nei commenti. A presto!