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  • Perché non comprare un portatile da gaming

    Perché non comprare un portatile da gaming

    Chi ha in mente di giocare col computer o chi ha necessità di avere un computer potente ha sicuramente ponderato l’acquisto di un portatile da gaming, ma si tratta di una scelta logica o comunque interessante per le nostre tasche?

    In realtà dipende tanto dal tipo di utilizzo che facciamo del computer, anche perchè vi sveliamo un segreto, tanto portatili non sono.

    Infatti a causa delle loro elevate prestazioni i portatili da gaming hanno bisogno di dimensioni generose per poter posizionare ventole e sistemi di raffreddamento per i componenti, questo porta a diverse problematiche: il peso, le dimensioni e la ridotta autonomia dovuta ai consumi necessari ad ottenere alte prestazioni li rendono infatti poco portatili.

    Questo significa che soprattutto quando li utilizzeremo per giocare o per utilizzare programmi che ne spremono le prestazioni dovremo tenerli attaccati alla corrente altrimenti il computer in automatico rallenta le proprie prestazioni per preservare la scarsa autonomia della batteria, rendendo inutile la scelta di un computer carrozzato.

    Alla fine è vero che li possiamo spostare e portarceli dietro da casa nostra a quella di un’amico , in ufficio o in biblioteca, nella casa al mare o in un lan party ma a parte il fatto che pesano parecchio e occupano spazio nel nostro zaino, dimentichiamoci di poterli utilizzare in mobilità, ad esempio su un treno o su un aereo, se non per usi blandi come gestire mail , navigare o utilizzare applicativi office.

    In pratica più che portatili sono dei trasportabili, però è anche vero che comprarli non  è una scelta sbagliata, specie quando le schede grafiche per i computer restano comunque care e di scarsa reperibilità e quindi trovarsele dentro ad un notebook può essere una soluzione per consentirci di giocare senza dover spendere una fortuna.

    E’ vero che una scheda per portatile a parità di modello ha prestazioni più limitate rispetto alla sua controparte per desktop ma è anche vero che con poco più di quanto si paga la sola scheda video per desktop si rischia di comprare un intero computer da gaming, cosa che li rende allettanti specie in caso di offerte.

    Inoltre un pc da gaming è anche una soluzione più economica di una workstation mobile per chi ha bisogno di un computer portatile con elevate prestazioni, perchè magari lavora con cad, rendering, grafica, video editing o creazione di contenuti, certo sarà meno comodo da portarselo in giro, ma permette alla bisogna anche di videogiocare, cosa che un macbook, che sicuramente è più comodo da trasportare, non può fare.

    E se poi magari si sceglie una versione più sobria delle serie più estreme da gaming ricche di luci RGB e di forme spigolose rimangono adeguati anche per l’uso lavorativo.

    Quindi è una scelta che ha senso per chi ha bisogno di una macchina potente da portare da un posto ad un’altro, ma se alla fine giochiamo solo in casa o non c’è bisogno di spostare il computer dal nostro ufficio sicuramente è meglio un fisso, che ha il vantaggio di essere aggiornabile nel futuro, oppure un macbook con apple silicon se abbiamo bisogno di potenza ma non abbiamo l’esigenza di giocare.

    Voi avete o state pensando di comprare un computer da gaming? Avete qualche dubbio, curiosità o suggerimento da chiedere? Scrivetelo nei commenti.

  • Leggere con gli ebook reader

    Leggere con gli ebook reader

    Oggi parliamo di ebook reader, quegli strumenti che gli appassionati di lettura probabilmente conosceranno, e che alcuni amano e molti odiano.

    Per chi non li conoscesse sono quei dispositivi per la lettura dei libri in formato digitale, una sorta di tablet specializzato per la lettura dotato di uno schermo in bianco e nero ad alto contrasto che simula la carta stampata, spesso retroilluminato che consente la lettura anche in ambienti bui, dotato di una memoria interna dove immagazzinare centinaia di libri e dotato di una batteria di lunga durata che ci permette di leggere i nostri libri per settimane, a volte anche per mesi senza doverlo ricaricare.

    Tralaltro i costi degli apparecchi non sono particolarmente esosi, gia con una sessantina di euro si possono trovare dispositivi più che validi, cosa che li rende un regalo molto appetibile per chi è solito leggere, e vista la facilità di utilizzo, buono anche per chi ha tante primavere alle spalle.

    Vengono odiati perché leggere un libro su uno schermo significa perdere la ritualità di sfogliare le pagine di un libro, di sentire l’odore della carta ma hanno anche tanti vantaggi.

    Quello più evidente sono le dimensioni, non tanto del dispositivo in se, che generalmente ha uno schermo di 6-7 pollici grossomodo simile alle dimensioni di una pagina di un libro tascabile, ma senza lo spessore e il peso di un tomo di svariate pagine, e con il vantaggio di poter portare con se, magari sull’autobus o in spiaggia tutta la nostra libreria: cosa particolarmente apprezzabile in casa dove lo spazio da dedicare ai libri è spesso esiguo.

    Se un tempo la leggibilità , specie dei modelli più economici, poteva non essere perfetta, i modelli più moderni riescono a non stancare l’occhio durante la lettura come una pagina stampata, a differenza della lettura di un libro in formato digitale dallo schermo di un tablet o di uno smartphone, che se ha il vantaggio dei colore stanca durante la lettura.

    E’ vero che alcuni tablet hanno una modalità lettura che riduce la luce blu emessa dallo schermo per cercare di mitigare il problema, ma non è la stessa cosa di uno schermo nato per la lettura prolungata. Ad onor del vero esiste qualche ebook reader con schermo a colori, ma essendo una soluzione di compromesso la leggibilità è molto più scadente rispetto ad un omologo in bianco e nero, oltre ad essere più costoso e a consumare più velocemente la batteria, forse può essere una scelta che può avere senso solo per chi intende leggere tanti fumetti a colori in formato digitale

    Un mito da sfatare però è l’economicità dei titoli: se è vero che il prezzo del dispositivo , a meno di non scegliere un dispositivo di altissima gamma, è basso diverso discorso è l’acquisto dei libri in formato digitale: spesso , soprattutto se si tratta di titoli recenti il prezzo non è molto più economico della versione cartacea, che a differenza di un file digitale una volta letta può sempre essere rivenduta o regalata, nonostante non ci siano quei costi di stampa, stoccaggio e distribuzione tipici del prodotto fisico.

    Discorso diverso per i titoli meno recenti o di autori minori, si trovano con facilità raccolte di classici a costo zero o a prezzi simbolici, cosi come la possibilità di fare degli abbonamenti per la lettura illimitata di un determinato catalogo di libri, anche se generalmente le novità o i titoli di grido difficilmente sono inclusi in questi cataloghi.

    Dato che si parla di prodotti digitali c’è da dire che esiste anche la pirateria, ma a differenza di altre tipologie di contenuti, vuoi per il minore appeal, vuoi perché nel tempo sono stati chiusi molti siti dove era possibile reperire i file piratati non è semplice procurarsi dei libri digitali piratati, soprattutto se in lingua italiana, senza avere particolari conoscenze informatiche. Magari è leggermente più semplice recuperare per via traverse dei libri in inglese, specie se hanno una certa richiesta o notorietà ma non è comunque una cosa alla portata di tutti.

    Parlando di libri in lingua straniera avere uno strumento digitale per la lettura diventa particolarmente utile dato che molti modelli di ebook reader hanno un loro vocabolario, con la possibilità di tradurre frasi e testi e di poter annotare sul file dei nostri commenti.

    Insomma si tratta di uno strumento utile e comodo, che non è detto che debba sostituire il libro cartaceo ma a seconda dei casi o delle situazione può senza dubbio affiancarlo.

  • I Gruppi di continuità UPS

    I Gruppi di continuità UPS

    Oggi parliamo di un accessorio per il pc poco conosciuto ma che può essere indispensabile in molte situazioni, il gruppo di continuità o UPS. Si tratta di uno scatolotto che si installa tra la presa di corrente e il nostro computer o dispositivo elettronico e grazie alle batterie contenute al su interno ci consente di alimentarlo quando dovesse mancare la corrente per permetterci di salvare ed eventualmente spegnere il computer evitando di perdere il lavoro o danneggiare l’hardware dandoci il tempo di riattaccare la corrente o risolvere il guasto.

    Possono essere parecchio utili con la fibra ottica per permetterci di tenere attiva la connessione internet e il telefono fisso quando dovesse saltare la corrente, magari perché è saltato il salvavita o abbiamo acceso troppi elettrodomestici nello stesso momento, dandoci il tempo di ripristinare la corrente senza interrompere l’alimentazione del dispositivo, cosa particolarmente utile se abbiamo dei dispositivi che devono essere sempre attaccati alla corrente come ad esempio i NAS, ma anche una banale stufa a pellet o che richiedono lunghi tempi di ripristino alla riaccensione o ancora che possano soffrire di sbalzi di corrente o spegnimenti improvvisi.

    A seconda del consumo del nostro computer o dispositivo elettronico e dall’autonomia desiderata dovremo dimensionare il nostro ups, scegliendo quello della capacità adeguata alle nostre esigenze, espresso in VA VoltAmpere: per convertirlo in Watt a spanne possiamo considerare un fattore di 0.6, pertanto 500VA x 0.6 = equivalgono a 300 watt di carico, anche se , per evitare di comprare un ups più grande, costoso e ingombrante di quello che fa per noi, va considerato il consumo reale e non la sola potenza di picco dell’alimentatore: se il vostro pc ha un alimentatore da 500Watt difficilmente consumerà quella corrente se non nei rari momenti di massimo sforzo.

    E’ anche vero che se vogliamo stare più sicuri o vogliamo una maggiore autonomia a batteria, che generalmente per i PC è limitata a una decina di minuti sufficienti giusto a salvare il lavoro e a spegnere il computer in sicurezza, dovremmo giocoforza sovradimensionare il nostro ups.

    Altra importante variabile per la scelta è la tecnologia di funzionamento: quelli più semplici , compatti ed economici sono quelli denominati off line o standby dove la batteria interviene solo quando viene a mancare la corrente ma potrebbero avere dei tempi di reazione (o più precisamente “di trasferimento”) troppo lenti che a seconda dell’alimentatore potrebbero far spegnere l’apparecchio dal passaggio tra tensione di rete e batteria.

    Dall’estremo opposto ci sono quelli online, più cari ed ingombranti, che fanno passare la corrente della rete elettrica sempre tramite la batteria facendo una doppia conversione eliminando il problema dei tempi di reazione e stabilizzando eventuali picchi di corrente che potrebbero friggere i nostri apparecchi.

    La via di mezzo sono i line interactive dove in condizioni normali la corrente non passa dalla batteria ma da un regolatore di tensione chiamato AVR permettendoci di evitare gli sbalzi di tensione senza dover passare dalla batteria come sugli online, prolungandole la vita ed avendo una circuiteria meno complessa rispetto agli online e quindi più economica, meno ingombrante e più silenziosa dato che può fare a meno di ventole di raffreddamento.

    Inoltre a seconda del dispositivo che dobbiamo attaccare va considerato il tipo di onda che viene fornita dall’ups quando il dispositivo è alimentato a batteria, che puo essere sinusoidale, quadra o simulata: se la cosa fa poca differenza per un vecchio alimentatore o un dispositivo analogico, cambia se abbiamo un alimentatore moderno ad alta efficienza con PFC attivo o un alimentatore switching: in questi casi perché l’alimentatore funzioni correttamente necessita di un’onda sinusoidale come quella fornita dalla rete elettrica: normalmente la batteria ne fornisce una quadra che puo portare ad un interruzione della corrente nel momento del passaggio da rete elettrica a batteria con il conseguente spegnimento dell’apparecchio  e il rischio di guasti.

    Gli ups più vecchi o quelli più economici generalmente hanno un’onda quadra, quindi se ci dobbiamo collegare un dispositivo moderno questa tipologia va evitata, per contro gli ups con onda sinusoidale pura, che sono i migliori, sono parecchio costosi, ma anche qui esiste un compromesso dato che gli alimentatori dei dispositivi moderni richiedono un’onda sinusoidale, la si simula artificialmente tramite un apposito circuito limitando i costi.

    Altra funzionalità da valutare se lo dobbiamo usare col pc è la presenza della porta usb e di un software di gestione che permetta il monitoraggio dello stato della batteria dal pc e di impostare eventualmente lo spegnimento automatico del pc quando l’autonomia delle batterie scende sotto una soglia critica, oltre alla presenza di un adeguato numero di prese elettriche, pur considerando che non ha senso collegare sotto ups periferiche esterne non indispensabili come stampanti o scanner.

    Diciamo l’ups giusto dipende dalle nostre esigenze: dall’apparecchio che ci dobbiamo collegare, l’autonomia richiesta, ma soprattutto se lo dobbiamo mettere in casa magari nella camera da letto dobbiamo valutare anche le dimensioni, la rumorosità ed ovviamente il costo. Voi ne avete uno o pensate di acquistarlo? Fatecelo sapere.