Tag: assistenza

  • Fare acquisti in vacanza é una fregatura?

    Fare acquisti in vacanza é una fregatura?

    Quando si viaggia puó essere interessante sfruttare l’occasione per acquistare dei prodotti che non si trovano facilmente vicino casa o per pagarli meno cari.

    Infatti in virtù di listini diversi, tassi di cambio favorevoli, minore tassazione, maggiore concorrenza o disponibilità i prezzi al dettaglio potrebbero rivelarsi piú convenienti, ma non è sempre oro quello che luccica.

    Bisogna fare sempre attenzione, perché un acquisto fatto in un negozio lontano potrebbe portare delle problematiche, soprattutto se il prodotto dovesse guastarsi e quindi richiedere una riparazione in garanzia o una sostituzione.

    assorted color leather bag display inside room

    Infatti la gestione della garanzia, a seconda di dove e come si acquista, puó essere a carico del rivenditore e non del produttore, questo significa in caso di bisogno dover rispedire il prodotto a nostre spese al venditore, con il rischio di dover pagare anche dei costi doganali,  considerando che il produttore non è obbligato a mettere a disposizione la rete dei propri centri di assistenza per il prodotto acquistato in un’altra nazione.

    Altre grosse problematiche sono le normative doganali che si applicano agli acquisti extra unione europea, comprese anche nazioni geograficamente vicine a noi come la Svizzera o il Regno Unito.

    Infatti c’è da considerare che gli acquisti extracomunitari vanno dichiarati al passaggio in dogana, quindi al di sopra di un certo valore di franchigia (300 o 430 euro di valore complessivo infrazionabile a seconda che si attraversi la frontiera via strada o per via aerea o marittima), andrá pagata l’IVA ed eventuali dazi, quindi se non si vuole pagare l’IVA due volte , sia nel paese di acquisto che a casa nostra, o si usufruisce , quando possibile, di sistemi TAX FREE che rimborsano l’IVA pagata all’estero o si deve ricorrere a degli stratagemmi.

    La ‘’furbata’’ piú comune è quella di far passare per usato o già in nostro possesso il prodotto appena acquistato all’estero facendo sparire etichette, scontrini, scatole e certificati di garanzia, che, ammesso di non venire beccati e multati, se da una parte possono produrre un risparmio dall’altra significa perdere completamente il diritto alla garanzia, e se la cosa potrebbe non essere un problema per un capo di abbigliamento da pochi euro, diverso è per un prodotto elettronico di valore.

    Più semplice la gestione degli acquisti nei duty free degli aeroporti, anche se non sempre possono essere convenienti in tutte le tipologie di prodotto: ottimi dove ci sono delle accise come su profumi e alcolici, meno magari su abbigliamento, alimentari o elettronica: é pur vero che si risparmia l’iva ma nel complesso non é detto che sia conveniente rispetto che acquistare altrove visto che generalmente si parte dal prezzo pieno di listino, ma quantomeno è piú facile piú accorgersi della eventuale convenienza.

    Non diamo mai per scontato che acquistare in un negozio di una grande cittá possa essere sempre la soluzione piú conveniente, magari puó essere piú facile reperire modelli o colori particolari ma il prezzo potrebbe essere meno conveniente di acquistare lo stesso prodotto online, col vantaggio che non ci occupa posto in valigia, che non si rischia che venga perduto insieme alla valigia, che ci possano essere problemi in dogana o con la garanzia.

    Infatti va valutato bene ognuno di questi aspetti e non lasciarsi ingolosire da un prezzo interessante che alla fine  si potrebbe rivelare meno conveniente di quanto sembra.

    Va anche valutato che un prodotto acquistato all’estero potrebbe non essere compatibile con l’uso nel nostro paese, in quanto lo standard di funzionamento o la spina elettrica potrebbe essere diversa e non è detto che sia possibile adattarlo, potrebbero non essere presenti degli accessori normalmente in dotazione nel nostro paese, oltre ad avere istruzioni e serigrafie in una lingua diversa dalla nostra, cosa che potrebbe rendere difficoltoso o comunque scomodo l’utilizzo.

    photo of a woman holding shopping bags

    Quindi, se soprattutto per alcune tipologie di prodotti e in alcuni paesi gli acquisti possono rivelarsi particolarmente convenienti é bene conoscere i prezzi di vendita online e valutare le eventuali complicazioni per evitare sgradite sorprese che possono trasformare quello che sembrava un affare in una fregatura, considerando che se il risparmio è minimo probabilmente non vale la pena rischiare di incorrere in possibili problemi.

    Voi acquistate spesso durante i vostri viaggi? Vi è capitata qualche disavventura con lo shopping? Scrivetelo nei commenti!

  • Sono i ricambi il problema delle auto cinesi?

    Sono i ricambi il problema delle auto cinesi?

    Se avete avuto l’idea o la necessitá di cambiare auto ve ne sarete accorti: le auto rispetto solo a pochi anni fá costano decisamente di piú, e se prima del covid con 20.000 euro vi portavate a casa un macchinone, ora con la stessa cifra fate difficoltá ad acquistare un’utilitaria.

    Questo perché le normative sull’inquinamento hanno di fatto creato una tassa occulta su ogni auto venduta con il risultato che la stessa auto costi alcune migliaia di euro in piú, che se possono essere piú facilmente spalmabili in auto dal costo importante, su una macchina economica, dove i guadagni per le case sono sempre stati esigui significa arrivare alla decisione , giá presa da molte case, di non vendere piú automobili piccole perché non convenienti: se il consumatore, deve spendere 30.000 euro per un’utilitaria per la stessa cifra preferirá una macchina piú grande, che paradossalmente consuma ed inquina di piú.

    E entrando in una concessionaria di marchi storicamente alla portata di tutti vedere esposte quasi tutte le auto a prezzi superiori ai 40-50.000 euro ci lascerá quantomeno esterefatti facendoci pensare a delle alternative.

    E visto che di macchine piú piccole ormai praticamente non se ne trovano, almeno a prezzi umani, le alternative sono due: o si punta su marchi super economici o sull’usato.

    Ma anche i prezzi dell’usato sono aumentati parecchio, rendendo la scelta meno conveniente, in quanto risentono degli aumenti dei prezzi di listino del nuovo e delle difficoltà di consegna di molte auto, con tempi di attesa estenuanti che solo recentemente stanno iniziando a tornare alla normalità.

    Pertanto pensare a quei marchi sconosciuti, spesso di origine cinese, che fanno capolino nelle pubblicitá, venduti a prezzo di affare, dove a meno del prezzo di un’utilitaria si porta a casa un suv moderno con tutte le tecnologie che vanno di moda sicuramente diventano un’opzione da considerare. Ma è tutto oro quello che luccica?

    Beh c’è da dire che già solo rispetto a qualche anno fa queste auto sono migliorate sia nella qualità che nelle prestazioni, e seppur vero che in qualche caso bisogna fare qualche rinuncia, il risparmio rispetto ad un’automobile europea fa passare in secondo piano qualche piccola mancanza. 

    Spesso poi anche la garanzia che viene offerta da questi marchi è superiore a quella di case piú blasonate, indice che cura costruttiva e qualità sono quantomeno adeguate, altrimenti andrebbero in perdita riparando in garanzia le automobili.

    Quello dove peccano peró questi modelli sono nella reperibilitá dei ricambi, esistono casi di auto ferme anche un anno e mezzo in attesa dei pezzi di ricambio, e questo significa nel migliore dei casi andare in giro con una macchina non perfetta in attesa della risoluzione del problema, o altrimenti avere la macchina ferma in officina con seri problemi per la nostra mobilitá.

    Il problema è più evidente con quelle auto importate da un distributore europeo che rimarchia col proprio nome auto di origine cinese: approviggionandosi da diversi produttori e avendo tanti modelli a listino è difficile tenere un magazzino ricambi fornito di tutti i pezzi per tutte le auto trattate e se per sfortuna a noi serve un pezzo non disponibile nel magazzino europeo, ordinarlo dal paese di origine richiede mesi. 

    Se si è fortunati si puó tentare di trovare il pezzo da un’altra casa perché condiviso con altre auto o perché banalmente un altro distributore rimarchia con il proprio nome la stessa auto cinese, ma se si tratta di un pezzo modificato appositamente per il distributore o per il mercato europeo non potremmo neanche tentare di acquistarlo direttamente dalla Cina, e quindi dover attendere necessariamente i tempi dell’importatore ufficiale.

    Inoltre c’è da considerare che in Cina i marchi di automobili sono oltre 300, e che i distributori europei che trattano auto cinesi sono tantissimi e molti vista la richiesta tanti si stanno affacciando a questo mercato: ció significa che dopo un primo boom iniziale tanti scompariranno o si fonderanno tra di loro e se abbiamo la sfortuna di aver acquistato la macchina di un brand destinato a morire,  reperire i ricambi, soprattutto dopo alcuni anni dall’acquisto,  potrebbe diventare impossibile, con il paradosso di dover rottamare un’auto potenzialmente ancora valida perché non si trova un pezzo di ricambio da pochi euro.

    Questo non significa evitare di acquistare auto cinesi, dato che generalmente sono comunque buoni prodotti e proposti a prezzi piú che interessanti, ma di informarsi sulle case produttrici e scegliere magari prodotti di quelle piú solide e importanti e che magari abbiano un’importazione diretta e non passino da un piccolo distributore che potrebbe fallire da un momento all’altro se sbaglia il modello da importare.

    Succede come il mercato dell’elettronica dove i supermercati sono pieni di televisori o piccoli elettrodomestici venduti a basso prezzo con marchi di fantasia o con nomi storici riesumati da un distributore locale che fa marchiare prodotti economici di origine orientale, finché siete nel periodo di garanzia in caso di problemi ve lo sostituiscono con uno nuovo, ma dopo trovare anche un semplice ricambio diventa un’impresa tanto che spesso in caso di problemi fuori garanzia finiscono rottamati, ma se la cosa puó essere tollerata con prodotti del valore di qualche decina di euro, la cosa non ha senso per le automobili che per quanto siano economiche costano svariate migliaia di euro.

    Pertanto va fatta attenzione nell’acquisto , informandosi bene sulla reperibilitá dei ricambi ed eventualmente sulla compatibilitá con modelli di altre case per evitare problemi o grosse attese magari anche per un piccolo problema di routine, ad esempio in seguito a un piccolo incidente stradale, che vi puó costringere a stare senza macchina per diversi mesi.

    Voi avete valutato l’acquisto di queste macchine? Ne avete una, o preferite comunque altre soluzioni? Avete domande, curiositá o qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

  • I concessionari auto diventano agenti: nuovi aumenti all’orizzonte?

    I concessionari auto diventano agenti: nuovi aumenti all’orizzonte?

    Chi ha di recente pensato di comprare un’automobile forse se ne sará accorto, i concessionari stanno cambiando: storici concessionari che rappresentavano da una vita una certa casa perdono i marchi chiudendo o trasformandosi in multimarca, altri aggiungono nuovi marchi al loro portafoglio finendo per rappresentare anche una decina di marchi differenti.

    E’ l’effetto di alcune regole europee sulla concorrenza che stanno cambiando le carte in tavola alle varie aziende che si occupano di vendita e assistenza alle automobili, giá messe in crisi dalla pandemia e dal passaggio forzato all’elettrico, molte delle quali non sopravviveranno a questi cambiamenti finendo per chiudere o ridimensionarsi pesantemente.

    Infatti per incentivare la concorrenza queste regole faciliteranno la vendita online direttamente dalle case tagliando fuori i concessionari, che diventeranno dei semplici agenti, questo significa che il concessionario non comprerá delle automobili all’ingrosso per poi rivenderle all’utente finale, facendo il prezzo anche in funzione della concorrenza, della disponibilitá nei piazzali  o degli obiettivi di vendita,  ma la proprietá dell’auto passerá direttamente dalla casa produttrice all’utente finale e sará la casa a stabilire il prezzo e l’eventuale sconto, tendenzialmente applicando il prezzo di listino senza avere la necessitá di fare sconti. 

    Addio quindi alle kilometro zero, supervalutazioni o offerte super scontate alla fine dell’anno: forse sará piú comodo acquistarle online e ritirarle dall’agente di zona , ma sará piú difficile ottenere degli sconti specie per quelle case che hanno obbligato i loro rivenditori a questo passaggio, mentre altre case per il momento manterranno il ruolo del concessionario o attueranno delle formule ibride, magari applicando queste regole solo per determinati marchi, modelli o aree geografiche.

    Ci sará anche da fare attenzione alla gestione del post vendita, dato che, non essendoci piú obblighi, non é detto sia gestito dallo stesso salone dove abbiamo ritirato la macchina, cosi come per la disponibilitá dei ricambi, che non essendo piú gestiti dal concessionario potrebbero arrivare da un magazzino centralizzato, allungando i tempi di riparazione in attesa del pezzo.

    E le case automobilistiche stanno sfruttando queste regole per cambiare il mercato dell’auto spingendolo dall’acquisto al noleggio, che finirá per costare di piú all’utente in quanto dovrá ripagare i costi finanziari e di gestione che non si avrebbero con un veicolo di proprietá per di piú pagando tutto a prezzo di listino senza la possibilitá di rivolgersi a riparatori di concorrenza, tirare sul prezzo e soprattutto pagare in contanti senza interessi.

    Insomma giá le auto stavano costando di piú per la scarsa disponibilitá di componenti, per le tasse ecologiche, l’inflazione, le normative sempre piú stringenti e per la prossima conversione all’elettrico e ora si aggiunge pure questa normativa che seppur spinta da nobili principi rischia di diventare un boomerang per le tasche dei cittadini.

    Voi ne eravate al corrente? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

  • Le politche di Amazon stanno cambiando?

    Le politche di Amazon stanno cambiando?

    Chi di voi acquista spesso su Amazon forse lo avrá notato, alcune politiche di Amazon, azienda che si è sempre distinta per una maniacale attenzione al cliente con un servizio clienti che dava sempre soddisfazione alla propria clientela, sta iniziando lentamente a cambiare registro.

    E non parlo del recente aumento del costo del prime che abbiamo trattato in precedenza, passato da 36 a 49.90 € annui, che se vogliamo è solo un piccolo tassello del puzzle: anche i servizi di consegna si stanno semplificando togliendo o limitando alcune soluzioni molto comode: ad esempio il servizio di consegna presso i punti di ritiro spesso non é disponibile nei punti a noi piú comodi costringendo a sceglierne uno piú lontano o a doverci rinunciare, cosa che magari non è un problema se abbiamo qualcuno che possa ricevere il nostro pacco, meno se quando siamo a lavoro non c’è nessuno in casa.

    Altro tassello sono i resi gratuiti, altro cavallo di battaglia dell’e-commerce americano: sebbene i famosi 30 giorni di ripensamento che ci consentono di provare un prodotto e magari di cambiare idea senza dover fornire spiegazioni continuano ad esserci, non sono piú applicati sull’intero catalogo , pertanto bisogna fare attenzione sulla pagina del prodotto dove è specificato se ne abbiamo diritto, ma soprattutto, fuori dalle tempistiche del diritto di recesso previsto per legge, vi verranno addebitati dei costi di reso, in particolare se si sceglie il ritiro a domicilio, che in precedenza non erano applicati.
    A dire il vero al momento generalmente é ancora possibile il reso gratuito ma soltanto con una specifica modalitá tra quelle disponibili che per noi puó essere quella piú scomoda, altrimenti dobbiamo pagare 5,75 euro per il ritiro a domicilio standard, 4€ per il punto di ritiro o addirittura 50 euro per oggetti voluminosi, cosa che potrebbe farci desistere dal richiedere il reso.

    Tendenzialmente la soluzione gratuita è il ritiro presso un locker, cosa che può rivelarsi scomoda specie se non ce ne sono tanti dalle nostre parti. Va anche tenuto conto che se l’oggetto non é venduto direttamente da Amazon Italia, ma da un venditore terzo o da un Amazon estero i costi di reso ci verranno comunque addebitati a meno che non ci si avvalga del diritto di recesso previsto per legge nei primi 14 giorni dall’ordine.

    E ancora il servizio clienti di Amazon non risponde più per determinati articoli venduti da marketplace, se giá alcuni non erano spediti dalla logistica di  Amazon ma dal venditore terzo con l’impossibilitá di cumulare la spedizione e risparmiare sulle spese di consegna, alcuni articoli, tipicamente alcuni di quelli venduti da venditori asiatici delegano il servizio clienti direttamente al venditore, che applicherá le proprie regole, tendenzialmente meno accondiscendenti di quelle di Amazon: in pratica é come acquistare direttamente su store cinesi come Aliexpress senza i vantaggi , soprattutto in termini di tempi di consegna, dell’acquisto su Amazon, a quel punto tanto vale comprare direttamente da uno store cinese dove tendenzialmente i prezzi sono piú bassi.

    Va quindi fatta attenzione sulla scheda prodotto al box dove viene indicato chi é il venditore (Amazon o un venditore terzo), chi ha in carico la spedizione (la logistica di Amazon o lo stesso venditore) e chi ha in carico il servizio clienti (Amazon o il venditore stesso), cosa che potrebbe suggerisci di evitare l’acquisto e di orientarci su un prodotto simile che per pochi spiccioli in piú magari è spedito e garantito direttamente da Amazon con tutte le sicurezze del caso, senza dover rischiare che in caso sorgessero dei  problemi non ci vengano risolti.

    Insomma , questo non significa che bisogna scappare da Amazon, ma solo di fare un pó piú attenzione e non dare sempre per scontato che acquistare dal celebre portale sia l’opzione migliore, anche perché possono esserci valide alternative che hanno lo stesso prodotto a prezzi inferiori, specie per determinate tipologie di prodotti.

    Voi ne eravate al corrente? Avete qualche dritta da suggerire, qualche domanda, qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti!

  • Conviene riparare uno smartphone rotto?

    Conviene riparare uno smartphone rotto?

    Avendo sempre in tasca un telefono cellulare non e’ strano che possa rompersi, può cadere dalla tasca, finire dimenticato sul tetto della macchina o cadere in una pozzanghera, o semplicemente dopo qualche anno di onorato servizio la batteria non tiene più la carica. In tutti questi casi la domanda che ci facciamo è conviene ripararlo?

    Beh non c’è una risposta univoca perchè dipende dal telefono, dal suo valore, dalla tipologia, dalla sua vetusta’ ma anche dal difetto riscontrato.

    C’è anche da considerare che se il modello è poco comune è pure più difficile reperire i ricambi, quindi anche i centri di riparazione veloce , quelli generalmente gestiti da cinesi presenti nelle nostre città che riparano il telefono nel giro di un’ora a prezzi concorrenziali, non avendo il pezzo in casa e dovendolo ordinare diventano meno competitivi. Se invece si tratta di un modello relativamente comune , in caso di riparazioni fuori garanzia sono la scelta più conveniente, anche se è bene accertarsi della competenza del centro: a volte le riparazioni troppo veloci non sono sinonimo di qualità, anche se dall’altra parte portarlo a un centro di assistenza ufficiale spesso significa doverlo spedire e avere dei tempi di riparazione relativamente lunghi, incompatibili con chi col telefono ci lavora.

    Inoltre c’è da considerare che certe riparazioni come cambiare lo schermo a seconda dei telefoni e del tipo di schermo solo di ricambi potrebbero costare più del valore del telefono. A quel punto se non si può o si vuole spendere per un telefono nuovo si può pensare di ricomprarne uno usato o ricondizionato: spesso per i modelli più richiesti si ha la possibilità di prendere dei telefoni pari al nuovo, con batteria sostituita e garanzia a prezzi molto concorrenziali, a volte avendo anche la possibilità di ottenere una valutazione per il telefono guasto.

    Ma anche una riparazione non troppo costosa non è sempre una buona idea: spendere 40 euro per cambiare la batteria di un telefono di 3/4 anni è vero che ci evita di spendere almeno 200 per comprarlo nuovo, ma sarà sicuramente lento e sorpassato rispetto ad uno di ultima generazione, e quindi magari finirete per cambiarlo comunque nel giro di qualche mese: a quel punto specie se trovate qualche offerta, se le nostre finanze ve lo consentono è più furbo ricomprarlo da subito.

    Se invece si tratta di un modello recente magari richiesto sul mercato dell’usato, se il costo della riparazione e’ più bassa del suo valore la riparazione vale sicuramente la pena, considerando anche la possibilità di rivenderlo una volta riparato per finanziare parzialmente l’acquisto di uno nuovo e avere per le mani un modello sempre aggiornato.

    Insomma non c’è una ricetta unica per tutti, ma sicuramente farsi fare un preventivo dal centro di riparazione può essere un buon punto di partenza in caso di difetti evidenti o macroscopici come la sostituzione di schermo, scocca o batteria: in caso di difetti più subdoli che richiedono l’analisi del difetto da parte del tecnico mettete in conto che il centro potrebbe chiedervi per il preventivo un costo vicino al costo della manodopera per la riparazione: in quel caso se si tratta di un telefono vecchio o molto economico tanto vale cambiarlo direttamente. 

    Ci sono poi telefoni pensati per essere riparati facilmente dove con un po di coraggio, guardando dei tutorial in rete, puo’ essere fattibile farlo da soli, magari con l’aiuto di un amico smanettone, in caso di interventi semplici come la sostituzione della batteria o di un connettore : si cerca il ricambio su Amazon, Aliexpress, Ebay o siti specializzati partendo dal modello del telefono e quando arriva a casa il pezzo e magari lo strumento per lo smontaggio si seguono alla lettera le istruzioni e si esegue la riparazione, per altri telefoni invece sono necessarie particolari competenze e attrezzature anche solo per cambiare una cover: in quel caso potete vedere comunque i tutorial dello smontaggio o della riparazione ma evitate di metterci le mani se non siete capaci: fareste soltanto più danni facendo lievitare il costo della riparazione.

    Come detto non c’è una ricetta unica ma abbiamo provato a darvi qualche consiglio per le problematiche più comuni, ad ogni modo se avete domande, dubbi, curiosità o precisazioni scrivetecele nei commenti!

  • Le polizze viaggio: un alleato per le nostre vacanze

    Le polizze viaggio: un alleato per le nostre vacanze

    Visto il periodo probabilmente ci accingiamo a partire per una meritata vacanza sempre che gli aumenti legati all’inflazione ce lo permettano.

    E purtroppo chi ha fatto un preventivo per una vacanza si è accorto che i prezzi sono saliti alle stelle, un pò per la voglia di riprendere a viaggiare dopo gli stop imposti dal covid che alla minore offerta ricettiva dato che molte strutture non hanno riaperto, con il risultato che la disponibilità si è saturata e quindi i prezzi si sono alzati.

    Purtroppo però anche chi riesce a partire non lo fa con la giusta tranquillità e spensieratezza tra covid, guerre, possibilità di scioperi e annullamenti del viaggio , come quello che succede negli aeroporti di molte parti del mondo bloccati a causa della carenza di personale: non si viaggia certo tranquilli, e magari unito agli aumenti dei prezzi ci potrebbe far desistere dal voler fare una meritata vacanza.

    Per fortuna ci viene incontro un prezioso alleato, specie in questi tempi: la polizza di viaggio: si tratta di una polizza assicurativa che ci può coprire a seconda delle coperture scelte e della compagnia  spese mediche, annullamento del viaggio, spese dovute ad una possibile quarantena, rimborso del costo dei tamponi, riprotezione in caso di problemi, copertura degli infortuni, rimborso in caso di smarrimento del bagaglio e assistenza in caso di problemi.

    I costi non sono affatto proibitivi, le spese per la copertura di un singolo viaggio possono variare da una ventina di euro fino a 200 euro a seconda delle coperture e della destinazione, costo che verrà abbondantemente ripagato in caso di un piccolo o grande inconveniente che ci potrebbe rovinare la vacanza: dal semplice bagaglio smarrito che ci costringe a dover ricomprare i nostri effetti personali, al non impossibile tampone positivo in vacanza che potrebbe costringerci ad una quarantena o a un ricovero con pesanti conseguenze per il nostro portafoglio

    Queste polizze si fanno facilmente online anche fino al giorno prima della partenza, inserendo i propri dati e degli eventuali compagni di viaggio inclusi nella stessa polizza e si paga con carta di credito ottenendo a stretto giro la copertura.

    Esiste inoltre a seconda della compagnia la possibilità di sottoscrivere , anziche una polizza che copra un solo viaggio, una polizza annuale che copra tutti i nostri viaggi all’interno dell’anno, consentendoci se siamo appassionati di viaggio di risparmiare, anche perchè più si viaggia e maggiore è il rischio che possano verificarsi costosi incidenti e si sa che specie all’estero queste spese possono essere particolarmente importanti.

    E’ un qualcosa a cui non si pensa per la vacanza, ma che specie di questi tempi dove viaggiare è sempre più complicato permette di potersi godere la vacanza con più tranquillità, specie in funzione del fatto che i costi sono tutt’altro che proibitivi, soprattutto perché un semplice tampone positivo potrebbe costarvi anche qualche migliaio di euro in caso di ricovero o di quarantena.

    Voi pensate di fare un’assicurazione di viaggio o preferite evitare? Avete qualche dubbio, commento o curiosità? Scrivetele nei commenti.