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  • Fascicolo sanitario elettronico: utile o pericoloso?

    Fascicolo sanitario elettronico: utile o pericoloso?

    Si sente sempre piú parlare di fascicolo sanitario elettronico al punto da avere fazioni che ne bramano l’utilizzo per via della sua comoditá e altri che si oppongono alla schedatura delle proprie cartelle cliniche temendo un controllo da parte di una sorta di grande fratello sanitario o che comunque lamentano problemi di privacy o che comunque non si fidano dell’uso che potrebbero fare dei propri dati i soggetti che si trovano ad averne accesso.

    Ma di cosa si tratta? In pratica di un database nazionale delle prestazioni sanitarie dove viene tenuto traccia delle analisi, delle visite, delle ricette, delle prestazioni del servizio sanitario di modo che il medico che entra in contatto con noi può rapidamente leggere lo storico della nostra situazione sanitaria, ad esempio evitandoci di fare analisi aggiuntive perché non abbiamo con noi i risultati delle analisi precedenti o il responso di uno specialista consultato in precedenza, cosa importante quando non abbiamo uno specialista di riferimento che ha lo storico delle nostre cartelle cliniche.

    Si tratta dell’estensione di quello giá presente a livello regionale, che permette anche all’utente in possesso di apposito sistemi di identificazione, come ad esempio spid o carta di identitá elettronica, di accedere al proprio fascicolo sanitario e magari di prenotare in autonomia le proprie prestazioni mediche, oltre ad avere un proprio taccuino personale dove aggiungere informazioni relative alla propria salute anche se non validate direttamente da un medico.

    crop unrecognizable male doctor with stethoscope

    Il progetto prevede l’interoperabilitá dei vari fascicoli sanitari da regione a regione, per arrivare ad un sistema unico entro il 2026.

    Il motivo per cui se ne parla è perché si é recentemente conclusa la possibilitá di opporsi all’inserimento dei dati sanitari precedenti al maggio 2020, data in cui é diventata obbligatorio il conferimento dei dati sanitari nel FSE della regione di appartenenza.

    Non si tratta al momento di un sistema unico, visto che ciascuna regione lo ha implementato a suo modo, con regole differenti, differenti servizi e modalità di accesso, pur secondo una falsariga comune dettata dalle leggi in materia.

    Così come il successo, e l’adozione del sistema varia da regione a regione, da quelle piú virtuose dove tutti i cittadini sono abilitati e usano lo strumento con costanza, ad altre dove non tutti i medici , sia quelli di base che gli specialisti, sono abilitati, riescono o vogliono utilizzare il sistema.

    Ulteriore evoluzione sarà in futuro l’interoperabilità con simili sistemi di altre nazioni per arrivare ad una sorta di fascicolo sanitario europeo.

    Ovviamente piú si dá accesso e più si rischia che abbiano accesso persone che non devono averlo, come periti assicurativi, datori di lavoro o strutture sanitarie private che potrebbero utilizzare per ottenere dei vantaggi economici nell’accesso ai dati di un determinato paziente, così come la possibilitá che un hacker possa modificare i dati con conseguenza letali sulla vita del paziente (ad esempio cambiando il dato relativo al gruppo sanguigno potrebbe provocare una trasfusione letale)

    photo of medical professionals wearing personal protective equipment

    C’é’ anche  da specificare che il  consenso alla consultazione é revocabile, quindi in quel caso il personale che ha in cura il paziente, salvo particolari situazioni di emergenza non potrà accedere al fascicolo se il paziente non ha fornito il consenso, nonostante i dati vengano comunque alimentati e salvati sul fascicolo sanitario.

    L’assistito può inoltre chiedere l’oscuramento dei dati sia prima che dopo una certa prestazione sanitaria che vuole tenere nascosta , rimanendo accessibili solo a lui e al medico che l’aveva in cura, tralaltro alcuni dati di maggior tutela, riguardanti informazioni particolarmente sensibili sono oscurati di default ed eventualmente visualizzabili dagli altri medici su specifica richiesta del paziente. I dati statistici in forma aggregata e anonimizzata invece potranno essere letti dalle strutture sanitarie regionali ai fini di coordinare in forma generale i servizi sanitari.

    woman in blue dress shirt wearing blue mask and white latex gloves

    I dati ad ogni modo saranno cancellati dal sistema 30 anni dopo la morte del paziente.

    Si tratta, alla fine, di uno strumento complesso, con alcune criticità ma che usato con coscienza permette l’erogazione di servizi sanitari migliori, piú efficienti e meno costosi.

    Voi lo conoscevate? Lo consultate spesso?

  • Il servizio sanitario pubblico é allo sbando

    Il servizio sanitario pubblico é allo sbando

    Chi ha avuto necessità di avere a che fare col servizio sanitario nazionale se ne sará certamente accorto: anche nelle regioni d’Italia piú virtuose il servizio è peggiorato tantissimo.

    E se prima il problema riguardava solo alcune localitá dello stivale diventate famose per i degenti ricoverati su postazioni improvvisate nei corridoi degli ospedali o per l’impossibilitá di prenotare molte tipologie di visite ed analisi, costringendo i pazienti a trasferte in altre regioni per accedere alle piú banali prestazioni sanitarie, ora soprattutto in seguito alla mancanza di personale, ai posticipi delle prestazioni nel periodo Covid e ai tagli alla sanitá il problema è diventato comune in ogni parte d’Italia.

    Questo significa che accedere ad esami e visite specialistiche richiede attese anche di mesi, che non sono compatibili con molte situazioni sanitarie, costringendoci a rivolgerci obtorto collo a rivolgerci al privato. Si arriva al paradosso che la disponibilitá di una visita , soprattutto se non si vuole fare chilometri per raggiungere una struttura in altre province, sia oltre la validitá della prescrizione , con la necessitá di richiedere al medico una prescrizione con validitá prolungata, magari di un anno, per una semplice analisi o in alternativa pagare la parcella del medico in regime privatistico.

    E non va meglio nei pronto soccorso, dove i tempi di attesa per codici bianchi e verdi, nonostante sia stato introdotto il pagamento di un ticket per scoraggiarne l’utilizzo, sono di svariate ore, dove spesso il paziente è costretto per disperazione a rinunciare alla prestazione, con la beffa che il servizio di guardia medica, che dovrebbe sopperire alle situazioni meno gravi e alleviare il carico dei pronto soccorso è stato sospeso in molte localitá per assenza di personale.

    Si è arrivati al punto che alcuni gruppi ospedalieri stanno iniziando a creare degli ambulatori di pronto soccorso privato, dove pagando si accede alle cure emergenziali di codice bianco o verde: anziché pagare i 25 euro del ticket ospedaliero se ne pagano 149 ma si ottiene assistenza nel giro di qualche minuto anziché di ore, con lo stesso concetto delle visite specialistiche dove pagando al privato una cifra un pó piú alta del ticket richiesto dal servizio sanitario pubblico ci consente di ottenere la prestazione in tempi rapidi, creando purtroppo delle diseguaglianze tra i pazienti: solo chi puó permettersi di pagare ha un’assistenza dignitosa. 

    Ovviamente trattando col privato bisogna fare sempre attenzione a ciò che é compreso nel servizio: se all’attivitá ambulatoriale segue un’analisi, una visita specialistica o un prelievo il costo ci verrà fatturato e possono essere dolori per il nostro portafoglio.

    In alcune regioni, invece grossi nosocomi privati sono riusciti a ottenere convenzioni con le regioni e fornire il servizio di pronto soccorso alleggerendo il carico di quelli pubblici, ma con l’intento di ricoverare, ben remunerati dal servizio pubblico, i pazienti del pronto soccorso nelle loro strutture.

    Per queste ragioni, stanno prendendo sempre piú piede le assicurazioni sanitarie private, che hanno il vantaggio di farci accedere alle strutture private convenzionate, a volte di proprietá degli stessi gruppi assicurativi, consentendoci di evitare le lungaggini del servizio sanitario nazionale al costo di un premio annuo.

    Anche qui trattandosi di contratti privati vá sempre fatta attenzione a ciò che é coperto e cosa no, alcune patologie potrebbero essere escluse, come puó esserci un massimale di spesa o delle franchigie, quindi si deve avere l’accortezza di leggere con molta attenzione le clausole prima di sottoscrivere la polizza.

    In pratica ci si sta avvicinando al concetto delle assicurazioni sanitarie americane, con strutture pubbliche quasi inesistenti, e con strutture private molto efficienti remunerate in larga parte dalle assicurazioni private, per le quali praticamente tutti i cittadini pagano un premio variabile in base alla copertura e alle franchigie: chi paga un premio piú basso , quando accede a certe prestazioni paga un contributo, chi ne paga uno piú alto ha tutto compreso.

    crop unrecognizable male doctor with stethoscope

    Il futuro quindi ci porterá a servizi sanitari sempre piú a pagamento, e soprattutto ad avere dei servizi differenziati tra chi puó permettersi di pagare e chi no, ragione per cui conviene iniziare ad entrare nell’ottica di idee che il servizio sanitario sta cambiando in peggio e quindi arriverá il momento che non potremo di piú fare a meno un’assicurazione sanitaria privata.

    photo of woman lying in hospital bed

    Voi avete giá valutato la possibilitá di sottoscriverne una? Avete qualche curiosità, dubbio o qualcosa da aggiungere? Scrivetelo nei commenti.

  • Temu é davvero pericoloso?

    Temu é davvero pericoloso?

    Navigando in rete vi sarete probabilmente imbattuti nelle pubblicitá del nuovo e-commerce Temu, interessante piattaforma di commercio elettronico che permette di comprare oggetti per la casa, tempo libero, elettronica ed abbigliamento a prezzi molto competitivi.

    Si tratta di prodotti di origine cinese, spesso di bassa qualità ma venduti a prezzi veramente bassi, per i quali la curiosità di provare quell’articolo carino, furbo o super economico ci fa rapidamente venire voglia di riempire il carrello.

    Inoltre a differenza di altri competitor come Aliexpress, Shein o Wish ha implementato un sistema di consegne rapido e gratuito che consente di ricevere il nostro ordine in pochi giorni e addirittura ricevere un rimborso se non vengono rispettate le date di consegna stimate, trovata importante visto che le spedizioni economiche dalla Cina possono richiedere anche mesi per la consegna, e quelle rapide sono di solito a pagamento a meno di non raggiungere una certa soglia di spesa: con Temu sono sempre rapide e gratuite anche acquistando oggetti di poco valore: l’unica condizione é di raggiungere il minimo d’ordine di 10 euro.

    Ovviamente anche i concorrenti si sono dovuti adattare e hanno dovuto implementare simili operazioni commerciali, almeno su una selezione di articoli: in particolare Aliexpress che ha lanciato il programma Choice, con sconti speciali, spedizioni rapide e gratuite su una selezione di articoli, oltre a copiare alcune iniziative come le ricompense o i premi per l’accesso alla app.

    Per farsi conoscere, Temu ha poi implementato delle offerte di benvenuto dedicate ai nuovi iscritti con una selezione di articoli venduti sottocosto, anche a un decimo del loro valore, oltre a un pacchetto di buoni del valore di 100 euro e un articolo a scelta scontato del 50% inserendo un codice (afp35130) al momento dell’ordine.

    Ma chi sta dietro a questo sito che pare troppo bello per essere vero? Nonostante la societá risulti ufficialmente americana fa capo ad un’azienda tecnologica cinese, Pin Duo Duo, fondata da un ex ingegnere di Google che ha fatto successo con una app che permetteva di vendere prodotti agricoli ai consumatori cinesi, e che col tempo si é trasformata in un market place generalista diventato famoso per le formule commerciali particolarmente innovative, come ad esempio la possibilitá di ottenere sconti o prodotti gratuiti creando o diffondendo dei gruppi d’acquisto.

    Ma queste formule particolarmente convenienti hanno fatto storcere il naso a molti perché sembrano commercialmente insostenibili, facendo ipotizzare che la app di Temu possa essere un cavallo di troia per fini poco chiari.

    E a detta di alcuni esperti di sicurezza i permessi che la app di Temu richiede sono esagerati per le esigenze di una app di shopping, passi per i dati personali o per lo studio dei nostri acquisti o comportamenti per suggerirci nuovi acquisti, ma la possibilitá di accedere a fotocamera, microfono, memoria e mac address del dispositivo potrebbero potenzialmente trasformare il nostro cellulare in una microspia o essere indice che il vero business dell’azienda sia rivendere i nostri dati personali e non i prodotti che ci arrivano a casa.

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    Ma se l’applicazione continua ad essere disponibile e ampiamente scaricata nei vari app store significa che almeno per il momento é sicura, in caso contrario se fosse riscontrato che si tratti di un malware o di uno spyware verrebbe sicuramente bloccata alla fonte.

    C’é anche da aggiungere che il committente della ricerca da cui sono nati i dubbi sulla trasparenza di Temu, Grizzly Research, é un’operatore finanziario famoso per shortare su aziende emergenti e giá in passato ha utilizzato le sue ricerche per cercare di far crollare i titoli di alcune aziende cinesi, e trovare delle analisi tecniche dove gli analisti non si firmano col proprio nome e cognome risulta parecchio sospetto visti i precedenti.

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    Ad ogni modo se si hanno dubbi sulla app nulla vieta di limitarsi ad acquistare esclusivamente dal sito, ma in realtá il pericolo piú grande resta la dipendenza, tra pubblicitá martellante, offerte speciali, prezzi bassi, spedizioni rapide e gratuite, oltre alle formule virali per stimolare gli acquisti condividendo le offerte che hanno reso famosa la casa madre cinese Pin Duo Duo, è che non riusciate a smettere di acquistare.

    Voi conoscevate Temu? Ci avete giá acquistato? Avete qualche dubbio o curiosita, qualcosa da aggiungere o da segnalare? Scrivetelo nei commenti.