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  • Sbarazzarsi del Canone RAI 2022

    Sbarazzarsi del Canone RAI 2022

    Col nuovo anno si dovrà ripagare una tassa piuttosto antipatica, quella sul possesso degli apparecchi radio televisivi, comunemente chiamato canone Rai, e anche per quest’anno lo si dovrà pagare nella bolletta elettrica spalmato in 10 rate da 9 euro come avviene già da qualche anno, la novità è che parrebbe che a causa di una richiesta della comunità europea questo sarà, a meno di proroghe l’ultimo anno per cui lo si dovrà pagare sulla bolletta elettrica.

    Questa soluzione ha permesso di contrastare l’evasione del canone consentendo di ridurre l’importo ed evitando di doverci recare alle poste per il pagamento. Purtroppo cosa accadrà dal 2023 non è dato sapere, se il pagamento dovrà essere fatto con bollettino postale come si faceva fino al 2015 o con F24 come deve fare attualmente chi non è titolare di utenza elettrica ma è comunque tenuto a pagare il canone, ne se l’importo aumenterà e se come è stato paventato verrà richiesto di pagarlo non solo a chi ha un apparecchio televisivo in casa ma anche a chi possiede uno smartphone o un computer in quanto in grado di vedere le trasmissioni televisive tramite siti o app.

    Allo stato attuale il non possedere un apparecchio televisivo, o averne uno non più adatto alla ricezione del segnale tv perché magari non compatibile col nuovo digitale terrestre è motivo di esenzione dal canone, quindi in questi casi basterà mandare ogni anno entro il 31 gennaio per raccomandata o via pec un’apposita autodichiarazione dove si attesta di non possedere nessun apparecchio adatto alla ricezione del segnale televisivo per essere esentati dal pagamento, e nel caso è pure possibile richiedere il rimborso di cifre pagate qualora il mancato possesso, o altra causa di esenzione come per gli anziani a basso reddito o per i diplomatici stranieri, avvenisse nel corso dell’anno.

    Quello che non è più possibile invece è il suggellamento del televisore, cioè la disattivazione del televisore ad opera della guardia di finanza, che lo sigillava dentro un sacco di juta permettendo di avere l’esenzione dal canone rai senza doversi disfare dell’apparecchio.

    Ovviamente se è pur vero che sarà difficile che si venga controllati, firmare un’autodichiarazione falsa è un reato penale: il gioco non vale la pena per risparmiare 90 euro all’anno: meglio a quel punto sbarazzarsi del televisore o se proprio la si vuole fare sporca intestare l’abbonamento elettrico della nostra abitazione a un familiare che già paga il canone e che quindi non è tenuto a pagare un secondo abbonamento in quanto seconda casa. In tal caso staremo evadendo il canone, dato che in quel caso dovremmo pagarlo tramite F24, ma senza dichiarare il falso.

    Certo vista la qualità del servizio pubblico, la voglia di non pagare il canone è tanta, ma contrariamente dal nome con cui si è solito chiamarlo, è pur sempre una tassa sul possesso dell’apparecchio televisivo e non un abbonamento ad una pay tv  che possiamo disdire a piacimento e le tasse volenti o nolenti vanno pagate.

    Quello che è da sapere è che esistono dei rari casi per i quali non deve essere pagato, o per cui esistono delle eccezioni, cosi come esistono dei canoni speciali dovuti da aziende o strutture ricettive come alberghi o ristoranti che sono tenuti a pagare un canone più alto di quello pagato da un comune cittadino qualora abbiano un televisore in azienda.

    Quindi per quest’anno se ci siamo sbarazzati del televisore siamo ancora in tempo a chiedere l’esenzione, in attesa di capire cosa succederà nel 2023 quando effettivamente molti televisori a causa del nuovo digitale terrestre non saranno effettivamente più in grado di ricevere le trasmissioni, e magari se non si hanno altri tv compatibili o decoder diventerà l’occasione per sbarazzarsi definitivamente del canone.
    Voi ne eravate al corrente? Avete mandato la disdetta del canone rai? Avete qualche dubbio, curiosità o suggerimento? Scrivecelo nei commenti.

  • Dobbiamo davvero cambiare la TV?

    Dobbiamo davvero cambiare la TV?

    Sicuramente avrete sentito parlare dei cambiamenti al sistema di trasmissione della tv che secondo alcuni implica il cambio dei televisori o quantomeno di dotarsi di un decoder esterno per poter continuare a vedere la tv, ma è proprio cosi?

    Sicuramente quello che è certo è che alcune frequenze attualmente utilizzate dalle televisioni sono state cedute agli operatori telefonici per il 5G , quindi a metà 2022 quando queste frequenze saranno consegnate agli operatori 5G che le hanno acquistate le televisioni avranno meno spazio, concedetemi il termine, per trasmettere i loro canali.

    La soluzione quindi è o di ridurre i canali trasmessi o di usare dei sistemi più efficienti in modo che nello stesso “spazio” possano starci più canali, e si sono individuati due sistemi, uno è meno efficace quindi costringerà ad una riduzione della qualità delle trasmissioni a parità di numero di canali tv, ma ha il vantaggio che è lo stesso sistema che già adesso utilizzano i canali HD, quelli dal 500 in poi , e che quindi la maggior parte dei televisori nelle nostre case è già compatibile e si potrà continuare a vedere la tv senza dover comprare nulla, ma dovendo giusto fare una risintonizzazione dei canali, mentre l’altro sistema più efficace permette di ottenere maggiore qualità a parità di canali ma essendo una tecnologia più recente e più complessa è necessario che anche il televisore sia particolarmente recente, altrimenti servirà effettivamente cambiare tv o dotarsi di un decoder esterno.

    L’idea all’inizio era quella di partire con il sistema meno efficiente ma più diffuso, MPEG4,  già qualche anno fa, per poi passare definitivamente a quello più moderno ed efficiente (DVB-T2 HEVC Main10) in modo che nelle case si avesse il tempo di sostituire i televisori e trovarsi pronti per l’estate 2022 quando gli operatori 5G prenderanno possesso delle frequenze, ma siamo in italia e si è passati da un rinvio all’altro senza applicare il piano previsto e quindi dato che nelle nostre case i televisori compatibili col sistema più moderno sono ancora molto pochi ci si è trovato sotto data a dover applicare una soluzione all’italiana: si passerà in fretta e furia al sistema meno efficiente dal 2021, paradossalmente riducendo la qualità dei canali TV anziché migliorarla per passare al sistema più moderno dal 2023, anche se a questo punto non è escluso che per il DVB-T2 ci possano essere ulteriori slittamenti.

    Cosa succederà quindi? A partire dal 20 Ottobre 2021 i canali tematici passeranno all’MPEG4 lasciando provvisoriamente con l’attuale sistema solo i canali generalisti (Rai 1/2/3, etc.), che a loro volta passeranno ad MPEG4 a tra novembre 2021 e maggio 2022 a seconda della regione di appartenenza. Ad ognuno di questi passaggi sarà necessario risintonizzare il televisore, ma se il televisore è in grado di visualizzare i canali HD non ci sarà bisogno di cambiarlo o di comprare un decoder. In questo caso solo dal 2023, salvo ulteriori proroghe, avremo la necessità di dotarci di un nuovo tv o decoder.

    Solo se il nostro televisore non visualizza i canali HD, generalmente si tratta di apparecchi molto vecchi, soprattutto di fascia economica come i classici piccoli tv che si usano nelle cucine o nelle camere da letto, abbiamo effettivamente la necessità di trovare velocemente una soluzione al problema, altrimenti non c’è fretta.

    Fortunatamente sono stati introdotti dei bonus statali per l’acquisto o la sostituzione di decoder o TV, ce ne sono di due tipi: uno da 30 euro legato all’ISEE per redditi fino ai 20.000 euro, e uno slegato all’ISEE ma vincolato alla rottamazione di un vecchio TV che copre il 20% della spesa sino a un massimo di 100 euro.

    I due bonus sono eventualmente cumulabili, ma possono essere utilizzati una sola volta per nucleo familiare e si deve essere in regola col pagamento del canone TV, e andrà compilato un apposito modulo da consegnare al rivenditore. C’è anche da specificare che i bonus sono disponibili fino ad esaurimento dei fondi, quindi se se ne vuole usufruire è bene affrettarsi sia per non rischiare di trovarsi scoperti dal bonus, ma anche perché a causa del covid la disponibilità di prodotti elettronici scarseggia e di conseguenza anche i prezzi dei televisori stanno aumentando.

    Voi eravate al corrente della situazione? Avete già aggiornato i televisori di casa vostra? Fatemelo sapere nei commenti.

  • Come rendere smart la TV

    Come rendere smart la TV

    Continuiamo a parlare di vecchi televisori, magari ne avete comprato uno nuovo uno per via del nuovo digitale terrestre, ma volete recuperare il vecchio per usarlo in un’altra stanza, ma ovviamente vi mancano le funzionalità smart come i servizi in streaming tipo Netflix, Amazon Prime Video, Disney Plus, Spotify, Dazn e simili o la possibilità di vedere un film che avete in una chiavetta usb o sul cellulare.

    Stessa cosa se magari avete un televisore molto economico in cucina, ma vi farebbe comodo avere anche li le funzionalità smart tv che avete nel grande televisore del salotto.

    Niente paura si risolve con poca spesa e tanta resa con delle chiavette o dongle che si attaccano ad una porta HDMI del vostro televisore e lo rendono smart: sono in pratica dei computer in miniatura che possono visualizzare filmati e musica dalla rete, tramite un cavo o il wifi, o da una chiavetta usb, installare programmi e connettersi a servizi digitali come i vari Youtube, Netflix, Amazon Prime Video, Dazn, Spotify etc.

    Possono essere comandati da un loro telecomando o dal cellulare, con una app o trasmettendo (tecnicamente si chiama cast, quindi ”castando”) i video dal vostro cellulare, pc o tablet al televisore, permettendo magari di vedere nel grande schermo del televisore quello che normalmente guardate su uno schermo di pochi pollici.

    I prezzi sono davvero bassi, generalmente si parla di cifre tra i 20 e le 100 euro, anche perche spesso sono prodotti o venduti a prezzi agevolati dalle stesse aziende che vi forniscono il servizio digitale in abbonamento, come Amazon con la sua fire tv, Google con il Chromecast o Apple con la AppleTV, vi metto qualche link in descrizione

    Tralaltro c’è anche il vantaggio che se un domani nascesse una nuova tecnologia, un nuovo servizio o ne volete una con più funzioni o più veloce non bisogna cambiare televisore ma cambiare la chiavetta con poca spesa, cosa che può essere utile anche a chi ha già una smart tv non più al passo coi tempi, magari lenta o non compatibile con qualche nuovo servizio digitale.

    Ovviamente prima dell’acquisto verificate che la chiavetta sia compatibile col servizio di vostro interesse, ma per quello che si paga, se usiamo i servizi in streaming sono soldi ben spesi.

  • La Tv è da cambiare?

    La Tv è da cambiare?

    A causa dell’aggiornamento del sistema di trasmissione televisivo tra il 2021 e il 2022, sia per liberare preziosa banda per le trasmissioni 5g sul terrestre, che per permettere la trasmissione in alta definizione sul satellite si utilizzerà un’evoluzione dell’attuale sistema che semplificando al massimo la cosa consente di trasmettere nello stesso spazio più canali , o canali a maggiore definizione.

    Per fare questo però , a meno di non avere un apparecchio molto recente dovremmo aggiornare il televisore o dotarci di un decoder esterno. Se già avevamo un decoder esterno , magari perché riceviamo la tv da satellite, si tratterà di sostituire il decoder e la smart card, cosa che a parte la spesa risulta essere un’operazione alla portata di tutti, anche se potrebbe essere una scocciatura ci da in cambio la ricezione di alcuni nuovi canali che possono valere comunque la spesa.

    Se invece riceviamo la tv con un’antenna terrestre se non interveniamo perderemo in piu fasi la visione dei canali televisivi, prima quelli tematici e poi anche quelli generalisti , questo avverrà in più fasi e a seconda di  quanto è vecchio il nostro televisore soprattutto nella prima fase che avverrà nel corso del 2021 potremmo cavarcela con una risintonizzazione dei canali oppure essere costretti a cambiare televisore o a dotarci di un decoder esterno con il suo telecomando, cosa che probabilmente dovremo comunque fare nel corso della seconda e ultima fase prevista per il 2022.

    Per sapere se il nostro televisore passerà indenni queste fasi è possibile fare un semplice test, da fare possibilmente dopo una risintonizzazione dei canali qualora il televisore non la facesse in automatico: se il nostro televisore riesce a sintonizzare i canali HD come quelli RAI che si trovano alle posizioni 501 502 e 503 del telecomando, passeremo indenni la prima fase, mentre per sapere se passeremo indenni anche all’ultima basterà controllare se il televisore riesce a sintonizzare correttamente il canale Test HEVC Main 10 che si trova sulla posizione 100 o 200 del telecomando: se non lo trovate o si visualizzasse uno schermo nero purtoppo entro il 2022 dovrete dotarvi di un nuovo televisore o di un decoder.

    In tal caso, sappiate che con un ISEE inferiore ai 20.000 euro è possibile richiedere un bonus statale di 50 euro per l’acquisto di un nuovo televisore o di un decoder a patto che rientri in un’elenco di modelli stilato dal ministero, reperibile a questa pagina.

  • 5G: Dovremo cambiare televisore?

    Il 5G e i televisori, sebbene siano due argomenti ben distinti, hanno una cosa che li accomuna: le frequenze utilizzate per la trasmissioni del segnale. Infatti il governo ha previsto di dedicare al 5G , utilizzato per la telefonia e per portare la connessione internet in mobilità a velocità elevate, alcune frequenze attualmente utilizzate dai canali televisivi, indicendo una gara grazie al quale gli operatori telefonici prenderanno possesso entro il 2022 di alcune di queste frequenze, costringendo le televisioni a riorganizzarsi per trasmettere in meno banda lo stesso numero di canali.

    Le frequenze a disposizione per la televisione che nel tempo si sono ridotte dal passaggio dalla televisione analogica a quella digitale, avvenuta tra il 2008 e il 2012 diventeranno ancora meno costringendo a utilizzare degli accorgimenti tecnici per poter trasmettere lo stesso numero di canali in una banda a disposizione ancora più ristretta, utilizzando delle tecnologie di trasmissione più efficienti. Per questo motivo cambierà ancora una volta il sistema di trasmissione, cosa che ci porterà per poter continuare a vedere la tv terrestre a dover cambiare di nuovo i televisori, a meno di non volerci dotare di un decoder esterno, come era già avvenuto una decina di anni fa.

    Tralaltro il sistema di trasmissione , a meno di ulteriori modifiche della legge , che a dire il vero è già stata cambiate due volte e quindi non si esclude che possa cambiare ancora, cambierà non una ma 2 volte, e l’impatto per le nostre tasche cambierà molto in base a quanto il nostro televisore è recente: se lo avete cambiato da poco, diciamo da non più di un paio d’anni, riuscirete a passare indenni a entrambi i cambiamenti, ma se la tv ha qualche anno alle spalle probabilmente passerà indenne al primo passaggio ma non al secondo, sempre che la legge nel frattempo non cambi e si salti una di queste fasi, cosa da non escludere a priori.

     Si passerà infatti dall’attuale sistema DVB-T compresso in MPEG-2, in una prima fase sempre al DVB-T ma compresso in MPEG-4, cosa che dovrebbe salvare molti televisori anche con qualche anno sulle spalle, ma non i primissimi televisori ad essere cambiati col primo passaggio al digitale terrestre vecchi una decina di anni, cosi come sono a rischio alcuni dei televisori economici di piccole dimensioni ,anche un po’ più recenti, che generalmente si usano nelle cucine e nelle camerette. Per sapere se il televisore dovrà essere cambiato oppure no in questa fase, si può fare un semplice controllo: se il televisore riesce a ricevere i canali in HD , che si trovano intorno alla posizione 500 del telecomando, non ci sarà bisogno di cambiarlo o di comprare un decoder in questa fase, ma basterà a tempo debito effettuare una risintonizzazione dei canali.

    Il problema si pone invece col secondo passaggio , al DVB-T2 HEVC dove i televisori non recentissimi nulla possono e tranne qualche televisore di alta gamma un po’ più moderno della concorrenza ,ammesso e non concesso che possa ricevere le trasmissioni a 10bit, dovrà essere affiancato da un decoder esterno o sostituito. Qui per sapere se il vostro televisore è compatibile andate a vedere, eventualmente dopo aver fatto una risintonizzazione dei canali, se sono presenti i canali test Test HEVC Main10 alle posizioni 100 e 200 del telecomando. Se non sono presenti il vostro televisore non è compatibile con la seconda fase, quindi entro il 2022 dovrete intervenire per poter continuare a ricevere la tv.

    Diciamo che ad ogni modo almeno un cambiamento entro il 2022 sarà fatto perché altrimenti lo stato dovrà pagare delle penali alle compagnie telefoniche che hanno lautamente pagato per ottenere quelle frequenze 5G, quindi a seconda della regione esiste un calendario con la data massima entro la quale le frequenze saranno liberate: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021 , Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022; Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche dal 1° aprile 2022 al 20 giugno 2022

    C’è da dire che un decoder costa in media una cinquantina di euro, anche meno se lo si compra online ,e sono previsti degli incentivi per le famiglie non abbienti a seconda del reddito ISEE, ma che comunque un decoder esterno richiede un telecomando aggiuntivo e l’uso di una porta HDMI , Scart o RCA del televisore che magari è gia occupata da altri apparecchi quali lettori dvd, console di videogiochi o box per la smart tv, costringendoci a rinunciare a uno di questi apparecchi, o a doverli scollegare di volta in volta o ancora a dover comprare degli adattatori particolari, gli switch HDMI, che risultano essere abbastanza scomodi nell’utilizzo perché generalmente non gestibili dal telecomando.

    La soluzione più comoda , ma più costosa, è invece quella di sostituire il televisore con uno più moderno, i nuovi anche di grandi dimensioni costano meno rispetto al passato (un buon 55 pollici lo si porta a casa anche a meno di 400 euro, quando al primo switch-off un 42 pollici in alta definizione ne costava quasi 2000), hanno qualità superiore  e tecnologie più moderne come il 4K e HDR, anche se generalmente tendono a peccare un po sull’audio ed essendo mediamente più grandi rispetto al passato potrebbe essere difficoltoso trovargli spazio in un mobile preesistente e/o in spazi di piccole dimensioni, senza contare che un conto è sostituire soltanto l’unico televisore della casa , mentre ben diverso per le nostre finanze cambiarli tutti se se ne ha uno in ogni camera.

    Diciamo quindi che a breve è previsto che dovremo fare questa spesa, sempre che non vogliamo decidere di rinunciare all’antenna terrestre per sostituirla con il segnale satellitare, dove però si perdono molte delle tv locali e i telegiornali regionali di rai3, o via internet. Abbiamo quindi il tempo di guardarci attorno e iniziare a valutare qualche soluzione in modo da non trovarci impreparati al momento del cambio.

    Voi vi state gia attrezzando? Scrivetelo nei commenti, cosi come se avete qualche dubbio o curiosità e nei limiti del possibile vi risponderemo.