Auto e Moto

  • Arriva lo stop alle auto a motore termico

    Come forse avrete appreso dai media il parlamento europeo ha approvato la proposta che mette al bando la produzione delle auto a motore termico dal 2035, questo significa che tra poco più di 10 anni non potremo più acquistare auto a benzina o diesel, anche se ibride.

    Questo diventerà un grosso problema sia economico che nell’utilizzo dei mezzi di trasporto privati, e per molti diventerà impossibile acquistare una macchina di proprietà: probabilmente quella che abbiamo in garage, o al massimo quella che la sostituirà potrebbe essere l’ultima auto che avremmo comprato da nuova.

    Questo perché non tutti possono permettersi i tempi e le modalità di ricarica di un elettrica, ma soprattutto i suoi costi specie in questi periodi dove sia il costo dell’energia, che quello delle batterie e’ alle stelle , cosa che renderà i prezzi delle auto a batteria insostenibili per tanti: se un’utilitaria ci costerà 35.000 euro probabilmente in pochi se la potranno permettere: quindi si ripareranno vecchi ed inquinanti macinini a benzina o a gasolio facendo dell’Europa una sorta di Cuba dove la maggioranza delle auto in circolazione saranno reperti storici con buona pace dei propositi di riduzione dell’inquinamento.

    Inquinamento che comunque nelle automobili elettriche è mediamente superiore a quello di un moderno diesel, specie se la macchina elettrica è costruita ed alimentata da energia da fonti non rinnovabili come il carbone di cui si sta aumentando la produzione a causa della mancanza di gas russo o delle centrali nucleari in dismissione con i quali si poteva creare energia elettrica pulita.

    Insomma non ci poteva essere momento peggiore per passare forzatamente all’elettrico non solo perché avendo solo 10 anni anni di tempo non si riusciranno a creare per tempo le infrastrutture per gestire un numero enorme di auto elettriche in circolazione, dalla creazione di un sufficiente numero di colonnine di ricarica al potenziamento di reti e centrali elettriche, ma anche dal punto di vista economico visto che la tecnologia per la produzione delle auto elettriche e soprattutto delle batterie, al contrario di quella per il motore termico è nelle mani dei cinesi, cosa che distruggerà l’economia dei paesi europei fortemente legate alla produzione automobilistica  in un periodo dove l’Europa soffrirà particolarmente in campo economico per via dei problemi geopolitici legati alla guerra e per l’aumento dell’inflazione.

    Purtroppo scelte miopi dettate solo da un’ideologia ecologica che non fa i conti con la realtà ci porteranno alla rovina: bastava avere un approccio piu soft procrastinando i tempi e agevolando l’uso di combustibili ecologici come quelli ricavati dall’idrogeno per far continuare a convivere i motori termici con quelli elettrici, dopotutto se solo una piccola percentuale di automobilisti preferisce le macchine a combustione termica a quelle elettriche ci sarà un perchè.

    Così come è lecito chiedersi come mai si sia voluta forzare la mano: probabilmente per favorire qualcuno che ha da guadagnarci o magari pensando di affrancarsi dalla dipendenza del petrolio proveniente da una certa parte del mondo senza capire che poi si diventa dipendenti di tecnologie e materie prime provenienti da paesi forse anche più pericolosi.

    Quello che è certo è che il conto lo pagheremo noi cittadini, e anche se non fossimo automobilisti visto che la decisione si riverbererà sul costo di tutti i trasporti, da quelli delle persone come nei bus o negli aerei come per le merci, in un periodo dove l’economia già allo stremo non ci permette di questi sforzi.

    Insomma non si prospetta nulla di buono all’orizzonte. Voi ne eravate al corrente? Prevedete di acquistare nel futuro un’auto elettrica o vi terrete sino alla morte la vostra cara automobile a benzina? Fatecelo sapere nei commenti!

  • Telepass : una notizia buona e una cattiva

    Telepass : una notizia buona e una cattiva

    Oggi parliamo del telepass, quel dispositivo che consente di pagare i pedaggi autostradali in automatico solo transitando in un apposita corsia senza dover fare la coda al casello per pagare, in quanto la cifra viene prelevata direttamente dal conto in banca associato al dispositivo.

    E’ quella scatoletta da fissare dietro il parabrezza che fa alzare la sbarra del casello addebitandoci quanto dovuto e che funziona anche nei parcheggi convenzionati col servizio, ad esempio negli aeroporti, ma anche per pagare i traghetti dello stretto di Messina o il ticket dell’area C di Milano.

    Un servizio sicuramente comodo e che fa risparmiare del tempo, ma non certo gratuito : nonostante in un mondo ideale dovrebbe esserlo in quanto fa risparmiare costi e fornisce dati importanti ai gestori autostradali, purtroppo l’utente paga per avere questa comodità.

    E la notizia spiacevole e’ che i prezzi del canone del telepass aumenteranno dal 1 luglio 2022, quindi come comunicato a tutti gli utenti, a meno di non rescindere dal contratto entro il 30 giugno ci si dovra’ sorbire gli aumenti, che a seconda dei casi possono arrivare al 45%: il canone base passera’ da 1.26 euro al mese a 1,83, il twin con opzione premium da 2.10 a 2,38 euro al mese e così via.

    Fortunatamente ci sono altre possibilita’ che non sono il tornare a pagare con carta o contanti facendo la fila, e ne utilizzare la modalità pay per use, che similmente a quello che succede con il telepass europeo, oltre a un costo di attivazione si paga un canone solo nel mese di utilizzo, peccato che questo canone sia ben piu corposo di quello base, e basta un uso sporadico per rischiare di aver speso di piu rispetto al base.

    Mi riferisco invece al fatto che e’ finalmente nato un servizio concorrente a Telepass, chiamato UnipolMove che facendo concorrenza all’operatore storico e prevede , almeno al momento, dei costi più bassi: certo si tratta di un servizio giovane e che ha ancora qualche difetto di gioventù e che magari non offre quei servizi extra che telepass offre con un pagamento aggiuntivo, come il servizio di telepass europeo o l’accesso a servizi premium via app, ma e’ perfettamente utilizzabile nel territorio italiano con le stesse modalità e facendoci risparmiare qualcosa.

    E se consideriamo i nuovi listini di Telepass , la differenza con il nuovo arrivato si fanno considerevoli, perché se viene mantenuto il prezzo di 1 euro al mese, significa pagare quasi la metà rispetto al concorrente storico.

    Bisogna vedere quali saranno a regime le mosse del nuovo arrivato e se vorrà accaparrarsi la clientela facendo , soprattutto per i nuovi clienti, offerte al ribasso come accade nel campo della telefonia o se si adeguera’ agli aumenti del concorrente magari tenendosi leggermente più basso, ma il fatto che ci sia una concorrenza e’ una notizia ottima per il consumatore, e ancora di più se spiana la strada ad ulteriori concorrenti, che magari possano offrire il servizio completamente gratis magari in cambio di pubblicita’ , ai clienti di un determinato servizio legato al mondo dell’auto o del consenso all’uso dei nostri dati.

    Certo in un mondo ideale i costi del servizio dovrebbero sobbarcarseli i gestori autostradali, un po come accade con le commissioni bancarie delle carte quando paghiamo nei negozi, dove e’ chi riceve il denaro a pagare la commissione, ma fin tanto che il sistema funziona così quello che possiamo fare e’ sfruttare la concorrenza.

    Voi utilizzate il telepass? Sapevate di questi aumenti e del nuovo arrivato? Scrivetelo nei commenti.

  • Cambiare le gomme dell’auto

    Cambiare le gomme dell’auto

    Parliamo di pneumatici auto: a tutti capita di doverli cambiare perche’ consumati o danneggiati ma come fare per risparmiare qualcosa? 

    Sicuramente un valido consiglio e’ averne cura, per allungare la loro vita, facendo in modo che siano sempre alla corretta pressione, né troppo gonfi ne sgonfi, anche in funzione del carico dell’auto, e facendo attenzione ad evitare le buche per strada o in parcheggio i marciapiedi. Inoltre qualora facessimo il cambio gomme invernale conservarli puliti, al riparo dalla luce e in posizione corretta (disposti in orizzontale se sui cerchi o in verticale rialzati da terra se senza cerchi).

    Ma quando c’e’ da doverli cambiare e’ bene informarsi su cosa si sta comprando senza fidarsi ciecamente del gommista vicino a casa, soprattutto se si tratta di una piccola attivita’ difficilmente può fare prezzi particolarmente allettanti, magari spingendo i prodotti che ha in casa al momento, che potrebbero rivelarsi cari o di scarsa qualita’ rispetto alle offerte di centri piu’ grossi, che in funzione del maggiore venduto possono avere piu’ scelta e maggiori scontistiche: un centro poco onesto potrebbe approfittarsi della vostra inesperienza per rifilarvi un bidone.

    Altra possibilita’ e’ acquistare le gomme in autonomia su internet o in alcuni supermercati, rivolgendosi poi ad un gommista per il montaggio: questa puo’ essere una soluzione valida ma presuppone una certa competenza, sia nell’individuare la misura corretta che il giusto prodotto, sia per caratteristiche che per prestazioni.

    Se per la misura basta controllare la misura del pneumatico attualmente montato sull’auto cercando una sigla simile a 195/55 R15 91V che indica rispettivamente larghezza, spalla, diametro e indice di velocita’, fin quando lo si prende con la stessa sigla non si sbaglia. 

    Volendo si potrebbero prendere dei pneumatici con un codice di velocita’ migliore, o di misure differenti se queste misure sono indicate nel libretto di circolazione, ma tenendo conto che a seconda dei casi andra’ cambiato il cerchio, cosa che potrebbe anche avere senso per passare ad una misura di pneumatici piu’ prestazionale o a una piu’ comune e quindi che si trova a prezzi mediamente piu’ bassi

    Ma va individuata anche la tipologia di pneumatico: estivo, invernale o quattro stagioni, tenendo conto che nei mesi invernali se si viaggia con i pneumatici estivi dovremo avere a bordo delle catene, e per contro viaggiando in estate con le gomme invernali si avrebbero scarse prestazioni e si consumerebbero in breve tempo

    Altri parametri da valutare sono le prestazioni, come la resistenza al rotolamento da cui dipendono i consumi, le prestazioni sul bagnato e la rumorosita’: qui ci viene pero’ d’aiuto l’etichetta energetica prevista per legge, che come avviene per gli elettrodomestici ci indica con una lettera da A ad E le varie prestazioni, dove A rappresenta il valore migliore ed E quello peggiore,  per permetterci un rapido confronto coi prodotti concorrenti.

    Ovviamente l’etichetta e’ un riferimento che ci puo aiutare nella scelta ma non dice tutto: ci sono pneumatici all’interno della stessa fascia che si comportano in maniera differente, ci sono etichette con valori non sempre onesti e soprattutto prodotti di qualita’ differenti, un consiglio e’ quello di evitare prodotti super economici e marchi sconosciuti che potrebbero rivelarsi non solo meno prestazionali del previsto, ma anche pericolosi: meglio magari fare qualche preventivo in piu’ per cercare un pneumatico di marca nota se non conosciamo il prodotto, magari evitando certe leggende metropolitane che spacciano prodotti di sottomarca come perfette copie di marchi costosi prodotte negli stessi stabilimenti

    Quando li si compra in autonomia va fatta particolare attenzione anche all’anzianita’ della gomma: prezzi molto scontati possono dipendere da gomme di vecchia produzione rimaste ferme in magazzino, sebbene si possono considerare come nuove gomme anche con 5 anni di produzione, le gomme vecchie tendono a degradare di prestazione e potrebbero essere state conservate in maniera non corretta, quindi e’ bene accertarsi che le gomme siano relativamente fresche, per farlo si può controllare il DOT della gomma, un codice di quattro cifre stampigliato sul pneumatico (esempio 3919 sta per trentanovesima settimana del 2019) che riporta settimana e anno di produzione

    E bisogna anche fare attenzione al montaggio, soprattutto quando si acquistano gli pneumatici in rete avremo bisogno di un gommista che si occupi di montaggio, equilibratura ed eventuale convergenza. Molti siti hanno dei gommisti convenzionati, ai quali a seconda del sito e’ possibile far consegnare direttamente le gomme senza doverle essere noi a portarle al gommista e che prenderanno una tariffa per il loro servizio che va messa nel conto e che comunque non e’ trascurabile: acquistando le gomme direttamente dal gommista invece i costi di montaggio sarebbero compresi nel prezzo e se riusciamo a spuntare un prezzo interessante il cambio gomme potrebbe costarci meno che comprarle su internet

    Voi conoscevate questi trucchi o ne avete altri da suggerire, avete dei dubbi, delle domande o delle curiosità: scrivetemele nei commenti

  • La porta OBD: accedere all’elettronica della nostra auto

    La porta OBD: accedere all’elettronica della nostra auto

    Oggi parliamo dell’elettronica delle nostre automobili, ma senza riprendere il problema della mancanza di componenti elettronici che sta condizionando sia il mercato del nuovo che dell’usato di cui vi parlavo in passato, ma della porta OBD presente da oltre vent’anni sulle nostre automobili e che permette la diagnostica di eventuali problemi della vettura.

    E’ quel connettore nascosto spesso dietro un cassettino o  un alloggiamento nei pressi del volante tramite il quale i meccanici possono rilevare, attaccandoci un computer o un apposito strumento, errori, guasti, malfunzionamenti della vettura, cosi come poter verificare in tempo reale tutti i parametri per la diagnosi e la soluzione dei problemi sulla vettura.

    Tramite la stessa porta alcuni malintenzionati a seconda dei casi riescono pure a far partire la macchina rubata pur in assenza della chiave originale o qualche truffatore a modificare il chilometraggio della macchina per poter rivendere un’usato a un prezzo maggiorato , pertanto in alcuni casi può essere necessario proteggere o blindare il connettore per evitare comportamenti non voluti.

    Ma a cosa può servire questo connettore ad un’utente comune? Generalmente a poco, anche se può essere carino collegare l’autoradio o il telefonino alla porta diagnostica per poter visualizzare in tempo reale  sul display tutti i parametri della macchina

    Altro uso può essere per spegnere qualche spia o avviso molesto nel cruscotto o per poter visualizzare i codici errore  di qualche guasto intermittente, come il classico problema che smette di verificarsi appena abbiamo preso appuntamento con il meccanico e che si ripresenta appena allontanati dall’officina, ma che il meccanico non può riscontrare se non usando la macchina per diverso tempo. In tal caso poter comunicare un codice di errore anziché raccontare uno strano comportamento o l’accensione di una spia generica può essere parecchio utile alla risoluzione tempestiva del problema

    Ma cosa c’è bisogno per interfacciarsi alla nostra automobile tramite la porta OBD? Sicuramente la cosa migliore sarebbe avere un apparecchio diagnostico come quelli forniti dalle case automobilistiche soltanto alla propria rete ufficiale, oppure uno di quelli universali presenti nelle officine multimarca più grandi capaci di interfacciarsi con quasi tutte le macchine in commercio: il problema è che accedere a questi dispostivi servono contratti esosi di fornitura o comprare delle apparecchiature che costano più del valore della macchina stessa, tanto che spesso anche i meccanici più piccoli sono costretti a rivolgersi alla rete ufficiale o a un collega più strutturato per operazioni più complesse della norma o quando hanno a che fare con modelli di auto particolari. Per i piccoli riparatori, ma anche per gli hobbisti esistono poi dei dispositivi diagnostici più economici che non permettono magari di accedere a tutti i dati o di modificare alcuni parametri ma hanno costi ben più abbordabili si va da qualche centinaio di euro a modelli cinesi reperibili su amazon o su aliexpress che possono costare davvero pochi euro, che magari hanno funzionalità limitate o qualche incompatibilità ma possono essere d’aiuto in certe circostanze.

    Alternativamente si può collegare la porta tramite un cavo o un dongle bluetooth  dal costo di pochi euro che comunica ad un computer, un tablet o uno smartphone dove sarà installata un’applicazione o un software di diagnostica: generalmente questi software sono a  pagamento con funzionalità differenziate in base al prezzo pagato, ma che spesso possono avere una versione di prova limitata nel tempo o nella funzionalità che può essere sufficiente per curiosare un po’ tra i parametri, i messaggi di errore e magari riuscire a spegnere una spia o attivare una funzione nascosta.

    L’importante è se non si è del settore non modificare nulla se non si sa cosa si sta facendo, impostando parametri di cui non se ne capisce il funzionamento, dato che il rischio di fare danni è elevato, ma fin tanto che si legge soltanto qualche parametro e si prende nota di qualche codice di errore il rischio non si pone. Può essere uno strumento utile per farci conoscere dall’interno la nostra macchina, cosi come uno strumento essenziale per gli autoriparatori e purtroppo per alcuni malintenzionati, voi lo conoscevate? Avete in macchina un dongle OBD, avete qualche dubbio, curiosità o suggerimento, scrivetelo nei commenti.

  • La carenza dei chip fa soffrire il mondo delle automobili

    La carenza dei chip fa soffrire il mondo delle automobili

    Sicuramente avrete sentito parlare della crisi dei chip elettronici che sta mettendo in difficolta la vendita non solo di computer, telefonini e dispositivi elettronici, ma anche tutti i prodotti che necessitano al loro interno di chip e schede elettroniche per funzionare, e tra questi ci sono anche le automobili.

    Il problema è serio, infatti se alla macchina costituita per la maggior parte di componenti meccaniche, manca una centralina non si può avviare e quindi non può essere consegnata, nonostante sia pronta al 95%.

    Qualche casa ha messo in pratica delle soluzioni creative, come consegnare auto senza lo schermo dell’impianto multimediale riservandosi di farlo montare alla concessionaria non appena disponibile, certe altre hanno tolto la possibilità di ordinare determinati accessori come cruscotti digitali, sistemi di assistenza alla guida o fari a led o hanno riservato chip e accessori che ne fanno uso solo ai modelli più costosi, costringendo gli acquirenti a dover spendere di più per acquistare la macchina.

    Ma anche a volersi adattare i tempi di consegna si sono allungati a dismisura, per auto che si trovavano normalmente in pronta consegna o con attesa di pochi giorni si deve ormai aspettare anche 6 mesi, con problemi per chi ha premura di avere un mezzo perché magari deve sostituire un mezzo incidentato o guasto.

    Ma anche la riparazione delle automobili è in difficoltà, i ricambi specie quelli elettronici come centraline e sensori si fa fatica a reperirli sia originali che di concorrenza e se non c’è la possibilità di poter installare un ricambio usato o di rotazione c’è il rischio di dover tenere la macchina ferma anche per mesi in attesa di un ricambio da pochi euro.

    Ma è proprio la produzione nelle fabbriche a soffrire, perché se non è possibile consegnare le macchine per mancanza di componenti è inutile costruirle per lasciarle semi lavorate nei piazzali in attesa dei pezzi mancanti, quindi dove possibile si costruiscono solo su richiesta anziché produrle in anticipo, ma anche così la produzione, per un po’ tutte le case, è fortemente rallentata dovendo chiudere, limitare la produzione o addirittura mettere in cassa integrazione il personale.

    Essendosi allungati a dismisura i tempi di consegna sono ovviamente sparite le macchine in pronta consegna e si fa fatica anche a trovare le chilometri zero che prima della crisi abbondavano nei piazzali con forti sconti. E con questa carenza anche l’usato sta aumentando i suoi prezzi: data l’impossibilità di poter comprare il nuovo è normale che i prezzi lievitino per tutto ciò che può essere disponibile, costringendoci a delle scelte che magari non avremmo mai fatto, come valutare un modello, una marca o una tipologia di macchina che altrimenti non avremmo manco valutato.

    I tempi per acquistare un’auto, ma in realtà vale per tutto ciò che ha un chip al suo interno, sono grami e la soluzione migliore sarebbe quello di procrastinare l’acquisto il più possibile in attesa che il mercato si ristabilizzi, magari riparando il mezzo attuale o posticipando la sostituzione di un mezzo con qualche acciacco.

    Voi eravate al corrente della situazione? Avete qualche curiosità, dubbio, esperienza da raccontare? Scrivetela nei commenti.

  • Assicurare la nostra automobile

    Assicurare la nostra automobile

    Come ogni automobilista sa o dovrebbe sapere, assicurare la propria autovettura è una delle voci più importanti dei costi di gestione, quindi scegliere con cura l’assicurazione può farci risparmiare somme considerevoli.

    Quello che c’è da sapere è che il premio che noi paghiamo dipende dalle garanzie che richiediamo e questo fa la differenza: un’assicurazione che ci costa qualche euro in meno ci da magari molte meno coperture, quindi non è sempre detto che scegliere il prezzo più basso sia la scelta migliore in assoluto.

    Infatti c’è una voce obbligatoria per legge che è la responsabilità civile o RCA che copre i danni che possiamo causare con la nostra auto se ad esempio investiamo un pedone o causiamo un’incidente, questa assicurazione paga sino a un certo massimale, generalmente di alcuni milioni di euro, che se anche sembrano tanti potrebbero non esserlo se nel nostro incidente provocassimo la morte di una persona molto ricca o distruggessimo un edificio.

    Ovviamente c’è un massimale minimo imposto per legge, e c’è la possibilità aggiungendo qualcosa al nostro premio di aumentarlo in modo da essere più sicuri in caso di incidente, in pratica più paghiamo e più siamo coperti. Aumentarlo ovviamente dipende da noi: possiamo decidere di risparmiare qualcosa restando col minimo indispensabile o dormire sonni tranquilli più spendendo un po’ di più.

    E lo stesso principio lo si applica alle garanzie aggiuntive, che invece sono facoltative come ad esempio il furto-incendio, ma ce ne sono tante altre, che possiamo richiedere oltre alla RCA obbligatoria, se magari abbiamo paura che ci possano danneggiare la macchina, o che ci possa lasciare per strada a causa di un guasto, o se vogliamo essere risarciti anche se la colpa è la nostra o se vogliamo avere le spese legali pagate nel caso serva andare in causa, etc.

    E anche queste garanzie hanno premi differenziati in base ai massimali, cioè la massima cifra che pagherà l’assicurazione in caso di sinistro e alle franchigie, cioè la parte di spesa non coperta dall’assicurazione, ad esempio se assicuriamo i cristalli con una franchigia di 250 euro, se il danno fosse di 100 lo pagheremo noi, se fosse di 350 pagheremo noi 250 e i restanti 100 l’assicurazione.

    Tendenzialmente pagando premi maggiori sarà possibile ridurre o eliminare queste franchigie cosi come variare i massimali, ed è qui che bisogna stare attenti quando si confrontano i preventivi: lo si deve fare a parità di condizioni, perché ovviamente se l’assicurazione copre di meno i prezzi saranno più bassi.

    Attenzione anche al fatto che alcune assicurazioni non consentono di attivare alcune garanzie, o lo fanno solo in determinate condizioni, specie per le coperture più rischiose per la compagnia come gli atti vandalici o per il furto che talvolta vengono fornite solo se la macchina è nuova o solo se si aveva già quella garanzia in precedenza, o vincolate all’attivazione di altre garanzie come ad esempio la copertura dei cristalli o degli eventi atmosferici vincolata al furto-incendio. Questo ovviamente rende più difficile confrontare due preventivi, dato che ogni compagnia ha le sue regole e spesso non si riesce ad avere un preventivo perfettamente identico per il confronto o non si possono avere tutte le coperture che desideriamo con quella particolare compagnia.

    Va anche aggiunto che spesso le compagnie hanno delle regole particolari, dato che coprono solo alcune situazioni e non tutto ciò che il loro nome lascerebbe intendere, quindi anche la copertura da una compagnia ad un’altra potrebbe essere parecchio differente e questo può giustificare la differenza di prezzo .

    Ad esempio il furto-incendio, dove l’assicurazione ci risarcirà se la nostra auto ci venisse rubata o andasse a fuoco per molte compagnie non copre, a meno di pagare un’extra sempre se disponibile, se il sinistro avviene in un’area privata come il nostro garage o il cortile condominiale, oppure se l’incendio scaturisce dalla macchina parcheggiata affianco o perché deriva da un atto vandalico, se la compagnia estende la copertura anche a questi casi probabilmente si farà pagare di più.

    Ovviamente va verificato con cura, specie se il premio sembra particolarmente basso, cosa copre la garanzia, perché potremmo pentirci della scelta al momento del bisogno e li nascono i dolori: ad esempio abbiamo scelto l’assicurazione perché quella garanzia ci costava la metà, poi magari ci aprono la macchina per rubarci lo stereo e l’assicurazione non paga perché copre solo il furto dell’intera macchina e non delle singole componenti.

    Quindi va fatta particolare attenzione nel confronto, capendo che generalmente più si paga e più si è coperti e spesso le compagnie giocano sulle proprie regole per differenziare i propri prezzi, sta a noi capire che garanzie effettivamente ci interessano e di cosa si può fare a meno.

    Ovviamente anche la presenza e l’assistenza di un’agente fisico anziché di un call center o un sito web in caso di necessita ha un suo costo e sta noi valutare, al pari delle varie garanzie, se ci serve o se possiamo farne a meno: tagliando su garanzie inutili e magari cucendoci su misura solo le garanzie che ci servono possiamo risparmiare anzichè prendere un pacchetto pre-esistente.

    Voi conoscevate questi aspetti? Avete altre dritte da segnalare, oppure dei dubbi o delle curiosità? Scriveteli nei commenti!

  • Come cercare l’auto usata

    Come cercare l’auto usata

    Ci troviamo in un periodo per il quale comprare un’auto nuova è un po’ meno conveniente rispetto al passato, vuoi per le difficoltà di produzione per la scarsità dei componenti elettronici e vuoi per gli aumenti di prezzo dovuti alle sempre più stringenti normative ambientali che si riverberano pesantemente sul prezzo delle vetture.

    Una possibile soluzione è quindi quella di rivolgersi al mercato delle auto usate, ma come e dove possiamo trovare un buon usato evitando le fregature? Sicuramente tanto fa il venditore perché ce ne sono di più e meno seri cosi come ce ne sono, a parità di prodotto, di più o meno cari.

    Sicuramente rivolgersi a un rivenditore serio e conosciuto magari può costare qualcosa di più ma ci potrebbe evitare sorprese come auto schilometrate, con problemi progressi e soprattutto problemi burocratici che potrebbero rivelarsi una spina del fianco dopo l’acquisto, cosi come potrà fornirci assistenza in caso di guasti.

    Anche se ogni macchina fa storia a se e non è detto che anche rivolgendoci al rivenditore famoso non si avranno problemi, oltre al fatto che se siamo alla ricerca di un particolare modello, colore o caratteristica ci si dovrà giocoforza rivolgere a un rivenditore non vicino a casa che magari non conosciamo, a meno di non attendere mesi o magari anni che si possa trovare quel modello vicino a casa.

    Sicuramente ampliare il raggio d’azione per la ricerca può farci risparmiare belle cifre, soprattutto perché alcune tipologie di auto sono molto richieste in certe zone pertanto il loro costo sale, ma la stessa auto comprata in una zona dove la richiesta è scarsa avrà un prezzo più abbordabile: un fuoristrada costerà, ma sarà anche più facilmente reperibile in zone di montagna cosi come una decapottabile al mare, mentre una utilitaria soggetta a blocchi del traffico verrà svenduta nelle grandi città ma sarà appetibilissima in un piccolo centro dove non sono previste limitazioni.

    Ovviamente bisogna ponderare bene i tempi e i costi per raggiungere il venditore in un’altra regione, specie se dovesse esserci la necessità di doverla rivedere o se vogliamo che ci venga consegnata a domicilio anziché portarla a casa sulle sue ruote, ma organizzandosi per tempo i costi generalmente non sono proibitivi specie se a fronte di qualche centinaio di euro per il viaggio se ne risparmia qualche migliaio sul costo della vettura.

    Fortunatamente, tralasciando i privati, per trovare l’usato che fa per noi non ci sono solo concessionari e rivenditori di auto , specializzati o meno sull’usato, ma anche società di noleggio e siti internet specializzati che possono a seconda dei casi permettevi l’acquisto a distanza e la consegna a casa come fosse l’acquisto di un prodotto su amazon, evitandovi magari la rogna di dover fare centinaia di chilometri per visionare un’auto col rischio di tornare indietro a mani vuote.

    Ovviamente una macchina usata va vista, provata e controllata ma non tutti sono in grado di scovare le possibili rogne specie se non si è esperti del settore e/o se il rivenditore è stato furbo nel nascondere le magagne.

    L’ideale sarebbe far visionare l’auto da un meccanico di fiducia, o comunque indipendente dal venditore per capire se ci si può fidare o no, ma esistono appositi servizi dove pagando si può avere una consulenza sull’auto che stiamo trattando mettendoci al riparo da fregature prima di firmare il contratto.

    Ci sono poi delle garanzie indipendenti che ci possono coprire da eventuali guasti, specie se acquistiamo da un privato che per legge non deve fornire una garanzia, come vi spiegavo in un altro articolo.

    Alcuni siti web specializzati inoltre sono riusciti a mettere su una formula di visita virtuale con foto e video molto dettagliati, schede di ispezione e garanzia estesa che possono farci stare tranquilli, specie se ci vogliamo evitare la seccatura di dover macinare un bel po’ di chilometri per visionare l’auto, risparmiando tempo e soldi.

    Inoltre lavorando con grandi volumi di vendita , cosi come accade per le società di autonoleggio, i prezzi possono essere vantaggiosi anche considerando le spese di trasporto, e anzi possono evitarci sbattimenti e perdite di tempo

    Diciamo che le soluzioni sono tante ed ampliare gli orizzonti sia sul web, che su venditori fuori mano può consentirci di trovare la macchina giusta al giusto prezzo, sempre avendo la cortezza di controllare condizioni e affidabilità della vettura e serietà del venditore.

    Voi conoscevate queste dritte? Ne avete altre da suggerire, o avete qualche venditore, sito o servizio automobilistico da segnalare nel bene o nel male ? Scrivetelo qui nei commenti , cosi come se avete dei dubbi o delle domande e vi risponderemo!

  • Le garanzie auto

    Le garanzie auto

    Parliamo di garanzie auto, quella sorta di assicurazioni che coprono le spese di riparazione delle auto che spesso vengono utilizzate dai venditori di auto usate per poter rientrare nelle disposizioni di legge che prevedono che per la compravendita di un’auto usata da un commerciante a un privato debba essere data una garanzia di 24 mesi, che è possibile ridurre a 12 mesi in caso di accordo con l’acquirente, senza doversi far carico di spese aggiuntive difficilmente preventivabili.

    Infatti il commerciante pagherà un premio alla società che emette la garanzia, variabile a seconda della vetustà, del chilometraggio , del tipo di guasti coperti e delle caratteristiche dell’auto che lo mette a riparo da spese extra, nei limiti a seconda dei casi del tipo di guasto e/o di una certa franchigia, cosa che può rivelarsi comoda anche per il cliente perché potrà a seconda dei casi avvalersi di un’officina differente da quella indicata dal venditore, magari più vicina al suo domicilio.

    Il rovescio della medaglia al limite può esserci quando il guasto si dovesse rivelare non coperto dalla garanzia, perché quella determinata tipologia di guasto non è coperta nelle garanzia scelta, essendo quella più economica e possono nascere discussioni su chi dovrà , venditore o acquirente, pagare l’intervento o comunque la franchigia della riparazione, cosa magari più rara se l’intervento è effettuato direttamente nell’officina del venditore, anche se anche in questi casi vetustà dei pezzi e consumabili tendenzialmente vengono comunque addebitate al proprietario dell’auto.

    Cio significa che se si guasta, ad esempio il motore della vostra macchina e si rende necessario metterne uno nuovo , una parte del costo del ricambio potrà esservi addebitato in quanto quello vecchio aveva comunque una determinata anzianità o chilometraggio e installandone uno nuovo la macchina aumenterebbe di valore, oppure se ad esempio la macchina ha una perdita che vi viene riparata in garanzia, vi verranno probabilmente addebitati i costi dei liquidi che sarà necessario aggiungere o sostituire in seguito alla perdita stessa.

    Queste garanzie sono generalmente acquistabili e acquistate dai commercianti, specie quelli che non hanno un’officina propria, ma alcune sono disponibili anche per i privati. Ci sono infatti alcune garanzie che nascono per chi acquista una macchina usata da un altro privato e che quindi non gode di una garanzia sul bene usato, ma può acquistarla entro un certo numero di giorni dal passaggio di proprietà ed essere coperto come se l’avesse acquistata da un venditore professionale.

    In caso di guasti basterà contattare il call center della garanzia, per farsi indicare la più vicina officina convenzionata e risolvere il problema. Ovviamente anche in questi casi i guasti coperti e le eventuali franchigie dipendono dal premio pagato, dalle caratteristiche dell’auto e dal tipo di garanzia sottoscritta: quelle più economiche potrebbero non coprire alcune tipologie di guasti magari molto costosi da riparare o guasti frequenti per il modello, coprendo magari esclusivamente interventi rari per il modello e/o poco costosi da riparare.

    Alcune garanzie per privati fanno ancora di più, possono coprire un veicolo già in vostro possesso, magari al termine della garanzia del costruttore o del venditore permettendovi di pagare una sorta di canone mensile che vi permetta di essere coperti dai guasti più comuni senza dover sostenere spese importanti quando si entra dal meccanico, insomma una sorta di netflix dell’autoriparazione: con una spesa di 40/50 euro al mese sono sicuro che se entro dal meccanico per una riparazione e il conto è bello salato , non saranno problemi miei ma della garanzia, un po’ come succede per alcune assicurazioni sanitarie.

    Ovviamente ciò che è compreso dipende dalla società e dal tipo di garanzia offerta, anche in questi casi ci sono pacchetti che coprono di più o di meno a seconda del premio pagato, ma anche del chilometraggio, dell’età o delle caratteristiche dell’auto. Alcune possono avere una franchigia per certe tipologie di interventi , ad esempio se c’è da cambiare una turbina da 3.000 euro magari me ne addebitano 250, mentre non mi chiederanno nulla se c’è da cambiare una cinghia o una guarnizione.

    Certe società possono vincolare l’attivazione della garanzia a un tagliando e/o a un controllo preventivo per evitare di dover pagare per guasti pregressi , o non accettare automobili con un certo chilometraggio , con una certa anzianità o di un particolare modello, proprio perché un eventuale intervento importante sarebbe più probabile o costoso.

    Ma queste garanzie possono convenire? Diciamo che è una scommessa, da utente comune difficilmente possiamo sapere se la nostra macchina si romperà e quanto spenderemo per la riparazione da qui a 2 o 5 anni, ma si sa che ci sono macchine più o meno affidabili e che comunque quando la macchina inizia ad avere una certa età le possibilità che richieda un intervento importante del meccanico, o magari una sfilza di piccole riparazioni si fanno concrete, e il non dover aver la preoccupazione di dover cacciare magari un migliaio di euro imprevisti per una riparazione potrebbe valerne la candela.

    Poi non sappiamo se per la legge di Murphy si rompe proprio quel pezzo che non era coperto dalla garanzia, ma tendenzialmente il gioco può valerne la candela , ovviamente a seconda del premio richiesto, soprattutto se la macchina sta invecchiando quindi con almeno 5/7 primavere alle spalle, se si tratta di un modello non particolarmente affidabile o se l’abbiamo acquistata usata e non siamo sicuri di come sia stata trattata dal precedente proprietario.

    Voi conoscevate queste garanzie? Ne avete una? Vi siete trovati particolarmente bene o male? Fatecelo sapere nei commenti.

  • Ci stiamo disinnamorando delle automobili

    Ci stiamo disinnamorando delle automobili

    Parliamo di automobili e del fatto che ormai si sta perdendo la passione dell’automobile, infatti se un tempo le camerette dei ragazzi erano tappezzati di poster di bellissime automobili o moto, ormai ai ragazzi i motori interessano sempre meno, e il problema è che questo disinteresse sta contagiando anche i più grandi, quelli che in teoria hanno il budget per poterle acquistare

    Probabilmente la colpa è di ciò che il mercato ci propone: per via delle normative ambientali sempre più stringenti sono praticamente sparite le macchine che si acquistano per passione come le auto sportive, come coupè o spider, ma anche le versioni pepate delle comuni berline cosi come i veri fuoristrada

    Addirittura anche le macchine comuni con motorizzazioni più potenti quindi sulla carta un po’ più sportive sono castrate dal peso, dai sistemi di riduzione delle emissioni e spesso dai limitatori di velocità installati di serie da molte case

    Se sfogliamo i listini o le classifiche di vendita noteremo che si vendono principalmente suv e utilitarie, anche le auto medie per intenderci come la golf, la focus o la megane che un tempo erano regine di vendita ora faticano a trovare acquirenti attratti dalle auto a ruote alte.

    Ma la cosa forse più triste è che le auto sono diventate tutte uguali, sia nel design che nelle motorizzazioni che sono comuni a buona parte della produzione del proprio gruppo e spesso condivise con la concorrenza: se per assurdo cambiassimo gli stemmini con quelli di un’altra casa difficilmente ci accorgeremmo della differenza

    Alla fine si perde lo stimolo all’acquistare o cambiare una nuova macchina, ci si disinteressa dell’auto stessa che da oggetto personale che rappresentava i nostri gusti e le nostre passioni diventa solo un mezzo per spostarsi da A a B, una sorta di elettrodomestico con le ruote, che quindi si sceglie non per passione ma per il costo e al massimo per qualche freddo dato delle schede tecniche

    Forse giusto qualcuno potrebbe essere incuriosito a cambiare auto per provare l’elettrico, attratto più dalla tecnologia che dalla meccanica o magari perché costretto da limitazioni normative che ne spingono l’adozione al posto dei motori termici, per poi magari accorgersi che non fa per lui come sta accadendo a tanti automobilisti statunitensi che sono tornati al termico

    Ma la cosa più triste è che ormai sono pochi quelli che hanno la voglia di cambiare auto, di provare e di sperimentare nuovi modelli, di alimentare un mercato che in passato è sempre stato fiorente, e ora vuoi per i prezzi sempre più alti, vuoi per l’offerta sempre meno interessante sta andando a morire.

    In voi arde ancora il fuoco della passione dei motori o vedete le auto solo come un mezzo di trasporto? Fatecelo sapere nei commenti.

  • Perchè non comprare un’auto elettrica

    Perchè non comprare un’auto elettrica

    Ultimamente si fa un gran parlare di automobili elettriche, se prima erano un prodotto di nicchia ora iniziano a vedersi nelle pubblicità ed arrivare sulle nostre strade. Ma se qualcuno le compra è normale chiedersi se possono essere convenienti anche per noi.

    La risposta probabilmente è no, almeno allo stato attuale delle cose: infatti la tecnologia è relativamente giovane (anche se in realtà sono state inventate più di 100 anni fa ma accantonate a favore dei motori termici), soprattutto per quanto riguarda le batterie che con le attuali tecnologie hanno il difetto di costare tanto, essere pesanti, avere autonomia limitata e tempi di ricarica particolarmente lunghi.

    Ad essere sinceri inoltre non sono neanche così ecologiche come vorrebbero farci credere i loro sostenitori: se è vero che non inquinano dove vengono utilizzate, si sposta il problema dove l’energia e soprattutto la batteria viene prodotta, secondo alcuni studi specie se non si usano fonti rinnovabili per produzione e alimentazione nell’intero ciclo di vita finiscono per essere più inquinanti di una macchina termina di pari caratteristiche.

    Poi c’è il fattore costi, trattandosi di una tecnologia arrivata sul mercato di recente ancora i prezzi sono parecchio alti, anche doppi rispetto ad una corrispondente automobile a motore termico, e  nonostante i prezzi in discesa e soprattutto i poderosi incentivi all’acquisto difficilmente calcolatrice alla mano si rivela la scelta più economica, soprattutto se dobbiamo pagare l’energia elettrica per la ricarica e non possiamo usufruire di un impianto fotovoltaico o di colonnine di ricarica gratuita

    Ma ammettiamo anche di voler pagare di più per salvare il nostro pianeta, magari anche evitando di scegliere una macchina prodotta con componenti prodotti da una fabbrica in Cina alimentata da una centrale a carbone, ma il problema più grande è la poca praticità.

    E non parlo di comfort alla guida ma dell’autonomia: purtoppo la densità energetica e i costi delle batterie non permettono con le tecnologie attuali autonomie elevate, quindi i produttori sono costretti a delle soluzioni di compromesso , dovendo tagliare sulle batterie si riduce l’autonomia, che se può essere un problema minore per chi usa la macchina in città e la può ricaricare in garage, lo è per chi deve fare viaggi lunghi o non ha accesso alle colonnine di ricarica, che comunque non sono particolarmente diffuse specie fuori dalle aree urbane.

    Considerando che i tempi di una carica completa sono di svariate ore, costringono ad una pianificazione dell’uso della macchina e a dover sottostare a limitazioni nei percorsi o nelle modalità d’uso facendo venire meno la possibilità di modificare i percorsi durante il tragitto o di poter gestire un’emergenza dato che se si rimane senza carica dovremmo fare a meno della macchina per ore o farci venire a prendere da un carro attrezzi, senza contare la necessità di riuscire a districarsi con sistemi di navigazione, app di ricarica e strumenti tecnologici non alla portata di tutti, specie se non avvezzi alla tecnologia o non proprio giovanissimi.

    Alla fine si tratta di una scelta obbligata dalla politica che sta imponendo limiti troppo stringenti sulle emissioni delle auto termiche obbligando le case automobilistiche alla completa elettrificazione delle auto in tempi molto brevi nonostante la tecnologia non sia ancora pronta ad un’adozione di massa, non esistano adeguate infrastrutture di ricarica per gestire un intero parco auto solo elettrico, ma soprattutto non sono, visti i numeri di vendita, così gradite dagli automobilisti che tra prezzi alti e poca praticità al momento preferiscono ancora le macchine termiche

    Voi cosa ne pensate? Acquisterete un’auto elettrica o terrete la vostra auto termica sin quando sarò possibile? Fatecelo sapere nei commenti, cosi come se avete dei dubbi o delle perplessità, e come al solito se possibile vi risponderemo.