Auto e Moto

  • Auto usate: come evitare le truffe

    Auto usate: come evitare le truffe

    Ciao amici del risparmio, se abbiamo in mente di acquistare un’auto usata sappiamo che la fregatura puó essere sempre dietro l’angolo, specie se abbiamo adocchiato online una macchina venduta lontano da casa da un venditore a noi sconosciuto.

    Sicuramente esistono dei campanelli di allarme per fiutare eventuali fregature e pure qualche strumento utile per aiutarci, così come dei trucchi del mestiere dei venditori per nascondere le magagne.

    Diciamo che le problematiche che possiamo incontrare piú spesso sono le truffe dove il venditore punta alla vostra caparra cercando di vendervi una macchina inesistente oppure le macchine schilometrate o ringiovanite ad arte per farvi acquistare a prezzo maggiorato una macchina difficilmente vendibile.

    Il primo caso é quello peggiore in cui possiate incappare perché rischiate di sborsare una cifra considerevole e rimanere con un pugno di mosche in mano, anziché con la fiammante autovettura venduta a un prezzo d’occasione.

    La trappola generalmente é servita da piccoli rivenditori con un interessante parco macchine vendute a condizioni particolarmente favorevoli rispetto al prezzo di mercato, magari giustificato da una promozione per l’apertura del nuovo punto vendita: il problema é che quelle macchine che avete visto e provato nel salone non sono di proprietá del rivenditore e una volta versata la caparra per l’acquisto, magari pure saldate, non vi verranno mai consegnate : in un primo periodo si inventeranno delle scuse per giustificare il ritardo, poi il responsabile si fará negare, e quando sará piú possibile prendere tempo il salone scomparirá dal giorno alla notte, lasciando i malcapitati clienti sia senza auto che senza soldi, dato che le stesse macchine saranno verosimilmente state vendute a piú persone. Il problema diventerá poi recuperare il maltolto, dato che probabilmente il salone sará intestato ad una testa di legno nullatenente, quindi anche andando in causa sará difficile recuperare i soldi versati.

    E se magari avete venduto la vecchia macchina per poter pagare la caparra di quella nuova vi troverete senza auto e senza soldi.

    Quindi prezzi particolarmente sotto mercato, aziende o sedi nuove e pochi feedback sul venditore sono sicuramente dei campanelli di allarme: soprattutto in un periodo dove la richiesta di auto usate non manca vedersi proporre una macchina di lusso, con pochi chilometri a diverse migliaia di euro in meno dal prezzo medio di mercato è quantomeno sospetto, anche perché non si tratta di un privato che potrebbe avere fretta di vendere e quindi accontentarsi di una cifra piú bassa, ma di un operatore professionale che in teoria non ha bisogno di queste azioni per riuscire a fare una vendita.

    Altra fregatura in cui si puó incappare é trovarsi a comprare una macchina sensibilmente differente da come ci é stata presentata, e magari accorgersi del problema dopo il passaggio di proprietá, in questo caso il rischio sará quello di aver strapagato la macchina e magari di dover sostenere delle spese di manutenzione impreviste, ma almeno non saremo a piedi.

    E le magagne che si possono celare sono incidenti anche gravi occorsi alla vettura, magari riparati in economia e non a regola d’arte che potrebbero incidere sulla sicurezza o sull’affidabilitá della vettura oppure il piú classico schilometraggio, dove il venditore con qualche trucco del mestiere ringiovanisce la vettura e facendo segnare al tachimetro molti chilometri in piú di quelli effettivamente percorsi trasforma agli occhi dell’acquirente una macchina che sarebbe stata poco appetibile perché a fine vita in una ghiotta occasione, ma che probabilmente riserverá noie meccaniche a causa dell’usura.

    C’è da dire che vendere una macchina schilometrata non è illegale se viene specificato in fase di trattativa che i chilometri indicati differiscono da quelli reali, ma il venditore furbetto giocando con le parole e con le scartoffie che vi fará firmare alla consegna puó far risultare di avervi avvertiti della difformitá per evitare di dovervi risarcire.

    Così come non è detto che una macchina con tanti chilometri si possa rompere piú facilmente di una piú fresca, a volte anche la manutenzione ricevuta e l’utilizzo fanno la differenza, e per quello anche una macchina con centinaia di migliaia di chilometri puó sembrare piú giovane di una con qualche decina ma trattata male.

    man fixing vehicle engine

    Ma come accorgersi della cosa? Sicuramente un’esame visivo accurato ci permette di notare dell’usura poco compatibile coi chilometri dichiarati così come un esame delle parti piú nascoste o il controllo dello spessore della verniciatura con uno spessimetro puó rivelare una riparazione di carrozzeria, ma anche ad un occhio esperto alcuni particolari possono sfuggire o essere volutamente camuffati, magari sostituendo volante, pomello del cambio e pedali con altri meno usurati o facendo delle piccole modifiche che possono nascondere delle magagne piú grosse.

    Un sistema invece piú utile è quello di fare dei report sulla macchina in base alla targa o al numero di telaio, in modo da scovare incongruenze che possono nel caso farci desistere dall’acquisto in caso di dubbi.

    Se un primo controllo si puó fare gratuitamente verificando tramite il numero di targa il chilometraggio dichiarato nelle revisioni, questo non ci mette al sicuro da schilometrate avvenute poco prima della revisione, da problemi amministrativi o di incappare in un auto che ha avuto incidenti di grossa enitá.

    black honda hatchback on the road

    Interrogando, purtroppo a pagamento,  degli appositi archivi specializzati come Carfax o Carvertical che tengono traccia delle manutenzioni, riparazioni, furti, operazioni amministrative possiamo scovare facilmente incongruenze ed eventualmente indagare piú a fondo se siamo seriamente intenzionati ad acquistare la macchina.

    E con una spesa , mediamente di una trentina di euro, che possono ridursi sensibilmente acquistando dei pacchetti di visure, si puó evitare di buttare migliaia di euro in un acquisto sbagliato, o comunque di avere un appiglio per contrattare il prezzo.

    Si ottiene un report dettagliato dove variazioni del chilometraggio, problemi amministrativi, assicurativi e riparazioni di carrozzeria saltano velocemente all’occhio.

    a black jeep gladiator

    Cé da considerare peró che se la riparazione é stata fatta in maniera non tracciata, magari fuori dalla rete di assistenza ufficiale o da riparatori in nero, difficilmente possono emergere nei report delle anomalie, quindi per quanto accurati ci possono venire in aiuto su macchine aziendali, o ex noleggio, mentre se la macchina é sempre appartenuta a privati la magagna potrebbe non emergere.

    Ad ogni modo sono uno strumento utile, specie se stiamo trattando a distanza in quanto con il solo numero di telaio ci si fa una prima idea e magari ci evita di fare un viaggio di centinaia di chilometri per andare a vedere la macchina.

    Voi lo sapevate? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti

    shaking hands over car
  • Telepedaggio: altre novitá in arrivo

    Telepedaggio: altre novitá in arrivo

    Come giá vi accennavamo in precedenza le cose stanno cambiando nel mondo del telepedaggio: infatti i recenti rincari del Telepass non solo hanno favorito l’ingresso e la diffusione dei competitor UnipolMove e MooneyGo, ma stanno aprendo la strada ad ulteriori concorrenti.

    Infatti secondo indiscrezioni giornalistiche pare che Poste Italiane stia per lanciare il proprio sistema di telepedaggio, quindi un nuovo operatore ben conosciuto per altri servizi si aggiungerá alla lista, ma ulteriore novitá é che l’operatore di telepedaggio francese Ulys ha aggiunto un’opzione a pagamento che estende il proprio servizio di telepedaggio attivo in Francia, anche in Italia, Spagna e Portogallo.

    Considerato che si andrebbe a pagare sia il canone francese (0.90 euro al giorno, oppure 2 euro al mese per il servizio base o 3.50 per quello premium) che l’opzione Italia (ulteriori 2.40 mensili), potrebbe avere senso solo se si viaggia spesso in Francia.

    Ma non é l’unica novitá perche é iniziata su alcuni tratti della rete autostradale la sperimentazione di un sistema di pagamento del pedaggio senza casello che renderá inutile avere in auto la scatoletta del Telepass.

    Questi sistemi infatti utilizzano delle telecamere che registrano il passaggio della targa ai varchi del casello  e un’app sul telefono per saldare il pagamento del pedaggio.

    Questi sistemi come il Freeflow disponibile sulla pedemontana lombarda, sulla tangenziale di Varese o sulla Asti Cuneo, o il TargaGo di Autostrade per l’Italia attivo sulla Tangenziale di Napoli, richiedono la registrazione della targa della macchina sulla app del servizio  e di caricare un credito o registrare una carta di credito per saldare il pedaggio, vanno utilizzate solo nelle corsie esclusivamente dedicate al telepedaggio, e al momento non hanno costi mensili a differenza di telepass e concorrenti con dispositivo fisico.

    Ovviamente dato che il pagamento viene fatto dopo il passaggio occorre accertarsi che il pagamento sia andato a buon fine per evitare sanzioni dovute al mancato pagamento e ricordare che se si ha in macchina il dispositivo di telepedaggio questo avrá la prioritá sul pagamento, cosa che eviterá un eventuale doppio addebito.

    Questo sistema essendo piú economico e piú veloce nella gestione dei pedaggi è destinato in futuro a soppiantare i dispositivi di telepedaggio una volta che la maggior parte delle autostrade lo avrá adottato, nel frattempo peró o si paga con carta o contante mettendosi in coda al casello o ci si dota di un sistema di telepedaggio, magari quello piú economico in base alle nostre esigenze.

    Voi sapevate di questi nuovi sistemi di telepedaggio? Avete qualche dubbio, curiositá o suggerimento? Scrivetelo nei commenti!

  • Dazi alle cinesi, addio alle auto elettriche?

    Dazi alle cinesi, addio alle auto elettriche?

    Una novità colpisce le automobili elettriche prodotte in Cina, visto che a partire da Luglio vengono applicati dei dazi aggiuntivi , che variano , a seconda del produttore, dal 19 al 38% che si sommano al 10% previsto per le auto cinesi di qualsiasi motorizzazione.

    Questo dazio monstre nasce con la scusa di compensare ipotetici aiuti di stato concessi ai produttori cinesi dallo stato, e questo spiega la differenza di trattamento tra case come BYD o Tesla a cui viene applicata la tassa minima e MG, Maxus e gli altri prodotti del gruppo SAIC a cui viene applicato il massimo, con una pletora di costruttori a cui viene applicata una via di mezzo.

    electric cars charging on stations

    In realtá si tratta di una guerra commerciale contro la Cina, dato che anche i produttori europei godono di imponenti aiuti di stato per la produzione di macchine pulite, ma soprattutto si tratta di un’operazione contraria al principio di libero scambio delle merci, che porterá delle contromisure come ritorsione, e considerando la dipendenza delle case europee dalla Cina, sia per la vendita di auto di lusso europee che per l’importazione di componentistica, questo porterá grossi problemi alle case europee, e a seconda delle decisioni  che verranno prese potrebbe estendersi ad altri settori, come ai prodotti alimentari europei venduti massicciamente in Cina e che potrebbero essere colpiti di dazi della stessa portata.

    Inoltre non va dimenticato che gran parte delle auto elettriche in vendita in Europa, anche se hanno sul cofano importanti marchi tedeschi, spagnoli , svedesi, francesi, americani, italiani o inglesi sono importati direttamente dalla Cina.

    In qualche caso in Europa viene fatto solo l’assemblaggio finale con componentistica completamente di provenienza asiatica, o un adattamento di un prodotto sostanzialmente made in China, ma anche quelle dove almeno una parte della produzione è locale montano quasi tutte esclusivamente batterie e motori di origine orientale.

    Ovviamente questi dazi non fermeranno i produttori cinesi , dato che quelli piú grossi si stanno attrezzando per assemblare in Europa i loro prodotti con l’apertura di stabilimenti o con la collaborazione con aziende europee, mentre quelli piú di nicchia valuteranno l’abbandono del mercato europeo.

    Ad ogni modo sia che le auto elettriche vengano costruite in Cina o magari assemblate in Europa, con costi di produzione sicuramente piú alti di quelli cinesi, il rincaro dovuto ai dazi verrá ribaltato sui prezzi pagati dall’utente finale, e se parte degli aumenti potranno in una prima fase di assestamento essere assorbiti dai produttori con i dazi piú bassi, certo non potrá farlo chi si trova a pagare il 48% di tasse di importazione.

    Questo sta portando e porterá a tendere ad aumentare considerevolmente i listini delle auto elettriche, che giá erano poco apprezzate dai consumatori a causa delle problematiche e dei compromessi necessari al loro utilizzo rispetto alle loro controparte termica e con gli aumenti di prezzo le renderá poco appetibili alla maggior parte della popolazione.

    Se poi si considera che dopo le elezioni europee il peso dei partiti ambientalisti si è ridotto, questo potrebbe essere il colpo di grazia alla mobilitá elettrica o comunque alla sua imposizione sulla totalitá delle nuove immatricolazioni previsto per il 2035, che diventa ancora piú irrealizzabile se l’automobilista comune non potrá piú permettersi di acquistare un auto elettrica a causa del prezzo d’acquisto folle.

    Tutto dipenderá dalla lungimiranza dei politici europei, ma c’è da dire che queste azioni non  lasciano presagire nulla di buono per le tasche dei consumatori.

  • Conviene comprare un’auto elettrica adesso?

    Conviene comprare un’auto elettrica adesso?

    Chi sta valutando l’acquisto di una nuova auto ha sicuramente preso in considerazione quelle dotate di un motore elettrico, magari per usufruire di incentivi all’acquisto, ma ne vale veramente la pena?

    Sicuramente una cosa da prendere in considerazione nella scelta é l’uso che faremo della macchina dato che la modalitá di utilizzo della macchina possono rendere la scelta poco raccomandabile, così come la disponibilitá di un garage o di una colonnina per la ricarica nei pressi dei luoghi che frequentiamo abitualmente.

    Infatti il problema piú grande delle auto elettriche è la ricarica, che per quanto possano esserci dei sistemi di ricarica veloce è sempre parecchio piú lenta di una corrispondente soluzione a motore termico, questo significa allungare i tempi dei viaggi a lunga percorrenza e dover ottimizzare i nostri spostamenti in funzione della ricarica dell’auto, sperando di non trovare sorprese alla colonnina di ricarica.

    Inoltre la disponibilità delle colonnine, specie quelle rapide, non è particolarmente capillare cosa che ci potrebbe lasciare a piedi e non farci arrivare a destinazione sulle nostre ruote.

    Se non si ha la possibilità di ricaricare frequentemente, ad esempio nel garage di casa,  e di tenerla sempre sufficientemente carica si rischia di non avere sufficiente autonomia in caso di una situazione di emergenza, e ritrovarsi a non potere utilizzare il veicolo, cosa a cui deve prestare particolare attenzione chi non ha uno stile di vita molto metodico.

    Senza parlare dei costi, non solo della macchina in sé , che grazie all’arrivo di prodotti di provenienza cinese stanno iniziando a diminuire, ma soprattutto quelli delle ricariche alle colonnine, specie quelle veloci: molto spesso si rivelano a parità di chilometraggio meno convenienti rispetto a un diesel.

    white and orange gasoline nozzle

    Chi non ama l’elettrico sostiene che l’inquinamento nel ciclo di vita della macchina a causa della produzione e dello smaltimento delle batterie non è cosí vantaggioso rispetto alle termiche, così come fará presente la difficoltá di spegnimento in caso di incendio spontaneo che ha portato a divieti di utilizzo e di parcheggio , ad esempio in garage interrati o nelle stive di alcune navi, o che i costi delle riparazioni sono particolarmente proibitivi, specie quando riguardano i pacchi batteria.

    Inoltre va messo sul piatto della bilancia che ci stiamo avvicinando verso la fine della tassazione agevolata per le auto elettriche, d’altronde se le elettriche erodono il mercato delle auto termiche i mancati introiti per lo stato verranno scaricati sulle loro sostitute, specie in funzione del futuro divieto di immatricolazione delle auto termiche previsto per il 2035. 

    Tutte queste complicazioni stanno facendo passare di moda l’elettrico, finito l’hype tecnologico spinto dalle innovazioni a cui ci ha abituato Tesla,  che ha dovuto ribassare i prezzi a causa sia della minore richiesta che della concorrenza a basso costo cinese, ha fatto sì che il valore dell’usato non si mantenga stabile nel tempo, obbligando anche gli autonoleggi a sbarazzarsi rapidamente della propria flotta elettrica.

    Qualcuno affascinato dalla tecnologia , e che puó permettersi di perdere l’auto in caso di guasto alla batteria , la cui riparazione costerebbe piú del valore dell’auto, o di incendio potrebbe a breve portarne a casa una usata a prezzo di saldo, ma comprarle da nuove diventa un rischio da ponderare bene anche per il piú sfegatato ambientalista.

    Nonostante sulla carta si vada sul divieto delle auto termiche a partire dal 2035 è probabile , anche a causa del poco gradimento del mercato e di un’infrastruttura elettrica non pronta al momento che la data venga posticipata.

    Nel frattempo a meno di casi particolari, tipo per una seconda vettura usata solo in cittá, se si ha possibilità di ricaricarla con facilità, è meglio tenersi stretto il termico, nonostante gli allettanti incentivi all’acquisto delle auto elettriche.

    Voi cosa ne pensate?

  • Aumenti shock per Telepass

    Aumenti shock per Telepass

    Una nuova stangata è in arrivo per gli utilizzatori del telepass, il famoso dispositivo di telepedaggio che consente di evitare la fila ai caselli addebitando al passaggio dell’auto dotata di questo sistema il costo dei pedaggi nel nostro conto corrente anziché dover pagare in contanti o con carta al casello.

    Infatti dal 1 luglio 2024 con la scusa di semplificare l’offerta tariffaria, il costo mensile del piano base di Telepass piú che raddoppia passando dagli 1.83 euro mensili a ben 3.90, che diventano 4.90 per chi ha sottoscritto l’offerta plus che da diritto ad alcuni servizi aggiuntivi disponibili sulla app.

    Aumenta anche il costo per chi ha l’abbonamento a consumo, dato che dalla stessa data  si passerá dai 2.50 euro valevoli per tutto il mese ad un 1 euro per ogni giorno di utilizzo, con il rischio di pagare cifre importanti se in un mese lo utilizziamo per piú di 3 o 4 giornate, cosa che renderá questa formula particolarmente pericolosa e sconveniente rispetto all’abbonamento mensile.

    Questa mossa rende Telepass meno competitivo rispetto ai concorrenti, che se non decideranno di adeguarsi agli aumenti dell’ex monopolista diventano la soluzione ideale per evitare un salasso.

    Come infatti vi spiegavo in precedenza, giá da qualche anno sono nati alcuni concorrenti di Telepass che offrono un servizio analogo, a un prezzo un po piú basso, ma se prima la differenza di prezzo con Telepass non era stratosferica, ora a causa di questi aumenti diventano particolarmente appetibili, anche a chi per pigrizia o sfiducia non aveva intenzione di cambiare fornitore.

    Infatti le tariffe sia di Unipolmove che di MooneyGo sono decisamente piú convenienti, con l’operatore della compagnia assicurativa Unipol che, salvo aumenti, richiede 1.50 euro al mese con l’abbonamento mensile o 0,50 euro al giorno con la modalitá a consumo, mentre MooneyGo chiede anch’esso 1.50 al mese per l’abbonamento mensile, ma con un costo di attivazione di 5 euro non previsto dal concorrente, oppure 2.20 euro per il mese di utilizzo in caso di formula a consumo. 

    Alla fine coi concorrenti si va a risparmiare parecchio sia in modalitá abbonamento, che soprattutto in modalitá a consumo, anche se un consiglio che posso darvi è telefonare al call center di Telepass per lamentarvi degli aumenti e per chiedere le modalitá di recesso. Tendenzialmente , come succede per le compagnie telefoniche, vi faranno un’offerta di retention che dovrebbe assorbire gli aumenti almeno per un primo periodo, evitando di passare da subito nelle braccia della concorrenza: considerate peró che se nel frattempo i concorrenti dovessero adeguarsi agli aumenti alla fine del periodo di grazia vi troverete comunque a pagare di piú.

    E se invece questa offerta non dovesse arrivare potete recarvi al punto blu per restituire l’apparecchio e sottoscrivere con la concorrenza, con ancora piú soddisfazione.

  • Le fregature del nuovo codice della strada

    Le fregature del nuovo codice della strada

    Nuvole all’orizzonte per gli automobilisti dato che é passato alla camera il testo del nuovo codice della strada che prevede diverse novitá poco piacevoli per chi commetterá un’infrazione, e che introduce alcune novitá che possono modificare la comune fruizione di strade e veicoli.

    Innanzitutto c’é da specificare che l’iter legislativo non é completo, infatti prima di diventare legge il nuovo codice dovrá essere discusso in senato, dove potrebbe essere ulteriormente modificato e nel caso rimandato alle camere, ma se non dovesse subire modifiche é plausibile che possa entrare in vigore giá  entro l’anno corrente.

    Una delle novitá piú scontate è l’aumento delle multe, e se da una parte si limita in parte il cumulo di piú multe nella stessa giornata, si introducono sanzioni aggiuntive alle multe , con perdita di un maggior numero di punti e soprattutto con la sospensione della patente dai 15 giorni ai 2 mesi se si commettono determinate infrazioni piuttosto comuni come utilizzare il cellulare alla guida, guidare senza cintura, passare col rosso, superare in striscia continua o invadere la corsia opposta.

    In pratica un sorpasso irregolare finirá per costarci oltre ad una multa piú salata e la decurtazione dei punti anche una sospensione temporanea della patente, che verrà comminata in maniera automatica e la cui durata varierá a seconda della recidiva e del saldo dei punti.

    Tra queste infrazioni, che prevederanno la sospensione della patente se si hanno meno di 20 punti troviamo mancato usa di cintura o casco , uso del telefono alla guida, guida in senso vietato, passaggio con semaforo rosso, sorpasso o inversione in zona vietata, circolazione contromano, mancata precedenza, sorpasso a destra.

    Altra novitá riguarda la guida in stato di ebbrezza: in caso di recidiva il tasso alcolemico consentito scenderá a 0 e ci sará l’obbligo di installare a proprie spese un dispositivo che non consente l’avvio dell’auto in presenza di alcol nel sangue.

    Limitazioni importanti per i monopattini: dovranno essere assicurati e avere un targhino, ci sará l’obbligo del casco anche per i maggiorenni, e inoltre non potranno piú circolare contromano ne sulle strade dove vige un limite di velocità maggiore di 50 km/h.

    Per chi deve prendere la patente: il foglio rosa verrá rilasciato solo dopo aver fatto un certo quantitativo di lezioni in autoscuola: in pratica non ci si potrá esercitare in autonomia, con aumento dei costi per il conseguimento della patente, cosí come cambiano anche le limitazioni per i veicoli dei neopatentati, dureranno 3 anni anziché uno, ma con limiti meno stringenti sul rapporto peso/potenza e sulla potenza massima consentita, cosa che potrebbe consentire di utilizzare una macchina giá disponibile in famiglia senza doverne acquistare una specifica.

    Verrá introdotta una sanzione aggiuntiva per chi supera i limiti di velocitá dentro i centri abitati, con sospensione della patente in caso di recidiva, cosi come nasce una sanzione per l’abbandono degli animali anch’essa con sospensione della patente e assimilata all’omicidio stradale in caso l’animale causi un incidente mortale o con lesioni gravi.

    Gli agenti potranno comminare sanzioni per infrazioni pericolose anche attraverso l’uso di telecamere, potendo fare le multe anche visionando i filmati e le fotografie dell’accaduto.

    Ci sará un tetto alle maggiorazioni delle cartelle esattoriali per le multe non pagate, cosi come non saranno cumulabili quelle per eccesso di velocitá prese nell’arco di un’ora:  si pagherá solo la piú elevata maggiorata del 30%

    Cambiano e verranno aggiornati al rialzo gli importi delle principali multe, con un sistema di calcolo differente per il divieto di sosta, così come variano i criteri per le ztl.

    Novitá anche per le moto in autostrada: potranno circolare anche i 125.

    Insomma una sfilza di novitá nella maggior parte dei casi poco gradevoli, condite con una buona dose di burocrazia e complicazioni aggiuntive, che forse hanno l’intento, un passo alla volta, di farci allontanare dal volante.

    Voi le conoscevate? Cosa ne pensate? Avete qualche domanda, consiglio o suggerimento?

  • Addio alla mobilitá privata

    Addio alla mobilitá privata

    Per gli automobilisti le brutte sorprese aumentano giorno dopo giorno, le ultime notizie riportano l’istituzione di zone 30 in gran parte del tessuto urbano di alcune cittá italiane, arrivando in alcuni casi a inventarsi il limite di 10 km orari, in deroga alla velocità massima di 50 kmh previste dal codice della strada nei centri urbani.

    E se quel limite di 50 è stato inserito nel codice c’é un motivo: é la velocitá ideale da tenere in cittá per un motore a benzina che a quell’andamento produce il minore inquinamento come risulta dagli studi del CNR, velocitá ideale che diventa 70 km orari per i diesel.

    Questo perché , oltre ad un discorso di efficienza dei motori, banalmente andare piú piano crea ingorghi e mantiene piú a lungo in strada un’automobile, che altrimenti sarebbe ferma nel parcheggio di destinazione.

    several cars on road

    Stavolta quindi non ci si puó appellare alla solita scusa dell’inquinamento per giustificare l’ennesima vessazione nei confronti degli automobilisti.

    Infatti in questo caso la giustificazione sarebbe l’impatto coi pedoni, ma alla fine la differenza a quelle velocità è minima, mentre i disagi per il traffico delle città sono enormi. Paradossalmente se si volessero ridurre gli incidenti basterebbe vietare completamente la circolazione, ma a quel punto la gente come si sposterebbe per andare a lavoro o a fare la spesa?

    Ma questa è solo l’ultima trovata, di una volontá politica di cercare di vietare le automobili , specie in cittá, minando la mobilitá personale.
    Quello che però non capisce chi persegue queste politiche è che vessare gli automobilisti per costringere a liberarsi dell’automobile per disperazione non risolve il problema.

    Certo tra piste ciclabili che prendono posto dei parcheggi, riduzione delle carreggiate, limiti di velocitá assurdi, divieto di ingresso a determinate categorie di veicoli, ingresso nei centri urbani a pagamento, tasse ambientali e regole di immatricolazione che costringono le case ad aumentare i listini per adeguarsi a normative sempre piú stringenti, imposizione forzata delle auto elettriche nonostante costi, caratteristiche e benefici ne sconsiglino l’adozione alla maggior parte degli automobilisti fanno pensare che si stia cercando di minare la mobilitá privata.

    Ma se chi vive nei centri urbani potrebbe anche alla fine cedere al ricatto, andando a piedi , in bici o con i mezzi o peggio ancora essere costretto a noleggiare un’auto anziché acquistarla , dando lauti guadagni a chi fornisce il servizio di noleggio e soprattutto dando la possibilitá di negare il servizio a chi non dovesse, per qualche motivo, aggradare al fornitore.

    Ma chi non si puó permettere di vivere nel centro di una cittá, abitando nelle periferie o nell’hinterland cittadino, che magari si fa un’ora di macchina dal paesino ogni giorno per raggiungere l’ufficio in città non puó fare a meno del mezzo proprio, a meno che non lo si voglia costringere a raggiungere l’ufficio anziché in un ora , in due o tre per attendere le coincidenze dei mezzi o attendere un mezzo che passa solo in orari poco compatibili con le esigenze lavorative.

    cars on road

    Si vuole costringere chi non si puó permettere un affitto in centro a perdere le ore del proprio tempo libero per fare contento qualche pseudo ambientalista che si puó permettere di vivere nei centri storici, sacrificando le risorse o il tempo della gente comune?

    Purtroppo inseguire queste politiche, con le solite scuse, porta solo ad una lotta di classe, che forse è quello che certa politica vuole , dato che insegue delle politiche suicide che stanno man mano ammazzando il mercato dell’auto con perdita di migliaia di posti di lavoro, col paradosso di regalare un mercato in cui l’europa era leader ai cinesi ai quali in teoria si vorrebbe fare una guerra commerciale.

    E purtroppo ogni anno é sempre peggio, con qualche regola in piú a minare la mobilitá privata, con l’ulteriore paradosso che anche grazie agli aumenti dei prezzi delle auto scatuirite da queste politiche ci si rifugi nel mercato dell’usato tenendo in circolazione auto piú inquinanti, con buona pace di chi vorrebbe solo mezzi elettrici, che tralaltro non risolvono i problemi dell’inquinamento delle nostre cittá.

    Anche voi avvertite questa avversione nei confronti della mobilitá individuale che con il principio della rana bollita di Chomsky sta minando un pezzetto alla volta le vostre libertá di movimento? Oppure ritenete corretto limitare le automobili nelle cittá , ritenendole la causa di ogni problema delle aree metropolitane? Cosa ne pensate?

  • Anche le auto ferme devono pagare l’assicurazione

    Anche le auto ferme devono pagare l’assicurazione

    Chi ha piú di un veicolo, come una moto o un’automobile che affianca a quella usata tutti i giorni, ad esempio una macchina d’epoca, una moto o una macchina sportiva, come la classica decapottabile che usa saltuariamente, sa di dover sostenere delle spese indipendentemente dal fatto che venga usata o meno. 

    Ad esempio il bollo é dovuto anche se la macchina o la moto non circolano, dato che si tratta di una tassa di possesso, a meno che non si tratti di un veicolo con piú di 30 anni, mentre sino a poco tempo fá l’assicurazione non era dovuta se il veicolo non circolava su strada.

    red and white vintage car parked in front of blue and white food stall

    Infatti a meno che non la si parcheggiasse per strada dove in linea teorica potrebbe causare dei danni anche se non circola effettivamente, se la si teneva ferma in garage o in un area privata o se la si usava solo dentro una proprietá privata , ad esempio solo in pista, senza uscire nella strada pubblica non si era tenuti a pagare l’assicurazione.

    Purtoppo peró le cose sono cambiate recentemente in seguito al recepimento di una direttiva europea che impone che qualsiasi mezzo debba essere assicurato anche se non circola per strada, con poche deroghe a questo obbligo, cosa che potrebbe pesare particolarmente per le tasche di collezionisti di vecchi rottami, che probabilmente valgono meno del premio annuale richiesto dalle assicurazioni.

    woman in yellow shirt driving a silver car

    Infatti a meno che il veicolo non sia stato radiato, sottoposto a fermo amministrativo o non idoneo alla circolazione in quanto mancante di parti importanti come ad esempio il motore,  dovrà pagare comunque l’assicurazione.

    Una parziale scappatoia é data dalla sospensione dell’assicurazione, che ora viene normata e che comunque deve essere mantenuta attiva per almeno 2 mesi l’anno, o un mese per i veicoli storici, e che ora prevede una multa maggiorata per chi circolasse su strada con assicurazione sospesa.

    Si tratta di uno strumento conosciuto da chi usa saltuariamente il mezzo, che usandolo solo qualche mese all’anno per risparmiare ha la possibilitá di sospendere la polizza per riattivarla nei mesi di interesse, allungando la validitá della propria polizza : se ad esempio usiamo la macchina solo d’estate per 3 mesi , la nostra polizza annuale potrebbe avere la sua durata diluita a quasi 4 anni.

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    Non tutte le assicurazioni permettono questa possibilitá, certe limitano il numero o il periodo di sospensione ed alcune richiedono un costo amministrativo quando si blocca o si riattiva la polizza, ma comunque sempre molto meno che dover pagare per intero l’assicurazione si una vettura che sta per mesi ferma.

    L’alternativa possono essere le assicurazioni a consumo, di cui vi parlavamo in un articolo precedente, dove si paga il premio in base ai chilometri percorsi, anche se comunque viene addebitato un chilometraggio minimo che potrebbe renderle non convenienti nei confronti di qualche agevolazione assicurativa dedicata a veicoli storici o membri di club , federazioni o scuderie motoristiche riservate agli associati.

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    Quindi il tenere in garage dei mezzi vecchi, usati poco per via dell’etá o della necessitá di manutenzione, magari appartenuti ad un parente o di scarso valore potrebbe costarci molto salato, in aggiunta all’eventuale affitto degli spazi e della regolare manutenzione che comunque deve essere fatta per mantenere il mezzo in efficienza.

    Ovviamente questo porterá molti collezionisti a liberarsi dei mezzi meno utilizzati con un deprezzamento del valore dei mezzi in virtú della maggiore offerta sul mercato, cosa che potrebbe avvantaggiare chi deve comprare, ma che creerá dei danni a chi deve o aveva in mente di vendere.

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    Tralaltro questa normativa si estende anche a delle tipologie di veicolo che prima non erano interessate dalle assicurazioni, come i rimorchi o i mezzi di locomozione elettrici come monopattini, segway e simili che vengono assimilati ai fini assicurativi a quanto in vigore per automobili e motocicli.

    Purtoppo si tratta dell’ennesimo colpo nei confronti della mobilitá personale, e tra normative ambientali , costi di acquisto e mantenimento dei veicoli saliti alle stelle, spese di  parcheggio e ingresso nei centri cittadini, nuovi e sempre piú stringenti obblighi di legge diventa sempre piú complesso potersi muovere con un proprio mezzo proprio in autonomia, senza doverlo noleggiare o utilizzare un mezzo pubblico con orari e costi non sempre convenienti per le proprie necessitá.

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    Voi ne eravate al corrente? Vi disferete di qualche mezzo o pagherete comunque l’assicurazione per un mezzo fermo? Avete qualcosa da aggiungere, qualche dubbio, domanda o curiositá? Scrivetelo nei commenti!

  • Sono i ricambi il problema delle auto cinesi?

    Sono i ricambi il problema delle auto cinesi?

    Se avete avuto l’idea o la necessitá di cambiare auto ve ne sarete accorti: le auto rispetto solo a pochi anni fá costano decisamente di piú, e se prima del covid con 20.000 euro vi portavate a casa un macchinone, ora con la stessa cifra fate difficoltá ad acquistare un’utilitaria.

    Questo perché le normative sull’inquinamento hanno di fatto creato una tassa occulta su ogni auto venduta con il risultato che la stessa auto costi alcune migliaia di euro in piú, che se possono essere piú facilmente spalmabili in auto dal costo importante, su una macchina economica, dove i guadagni per le case sono sempre stati esigui significa arrivare alla decisione , giá presa da molte case, di non vendere piú automobili piccole perché non convenienti: se il consumatore, deve spendere 30.000 euro per un’utilitaria per la stessa cifra preferirá una macchina piú grande, che paradossalmente consuma ed inquina di piú.

    E entrando in una concessionaria di marchi storicamente alla portata di tutti vedere esposte quasi tutte le auto a prezzi superiori ai 40-50.000 euro ci lascerá quantomeno esterefatti facendoci pensare a delle alternative.

    E visto che di macchine piú piccole ormai praticamente non se ne trovano, almeno a prezzi umani, le alternative sono due: o si punta su marchi super economici o sull’usato.

    Ma anche i prezzi dell’usato sono aumentati parecchio, rendendo la scelta meno conveniente, in quanto risentono degli aumenti dei prezzi di listino del nuovo e delle difficoltà di consegna di molte auto, con tempi di attesa estenuanti che solo recentemente stanno iniziando a tornare alla normalità.

    Pertanto pensare a quei marchi sconosciuti, spesso di origine cinese, che fanno capolino nelle pubblicitá, venduti a prezzo di affare, dove a meno del prezzo di un’utilitaria si porta a casa un suv moderno con tutte le tecnologie che vanno di moda sicuramente diventano un’opzione da considerare. Ma è tutto oro quello che luccica?

    Beh c’è da dire che già solo rispetto a qualche anno fa queste auto sono migliorate sia nella qualità che nelle prestazioni, e seppur vero che in qualche caso bisogna fare qualche rinuncia, il risparmio rispetto ad un’automobile europea fa passare in secondo piano qualche piccola mancanza. 

    Spesso poi anche la garanzia che viene offerta da questi marchi è superiore a quella di case piú blasonate, indice che cura costruttiva e qualità sono quantomeno adeguate, altrimenti andrebbero in perdita riparando in garanzia le automobili.

    Quello dove peccano peró questi modelli sono nella reperibilitá dei ricambi, esistono casi di auto ferme anche un anno e mezzo in attesa dei pezzi di ricambio, e questo significa nel migliore dei casi andare in giro con una macchina non perfetta in attesa della risoluzione del problema, o altrimenti avere la macchina ferma in officina con seri problemi per la nostra mobilitá.

    Il problema è più evidente con quelle auto importate da un distributore europeo che rimarchia col proprio nome auto di origine cinese: approviggionandosi da diversi produttori e avendo tanti modelli a listino è difficile tenere un magazzino ricambi fornito di tutti i pezzi per tutte le auto trattate e se per sfortuna a noi serve un pezzo non disponibile nel magazzino europeo, ordinarlo dal paese di origine richiede mesi. 

    Se si è fortunati si puó tentare di trovare il pezzo da un’altra casa perché condiviso con altre auto o perché banalmente un altro distributore rimarchia con il proprio nome la stessa auto cinese, ma se si tratta di un pezzo modificato appositamente per il distributore o per il mercato europeo non potremmo neanche tentare di acquistarlo direttamente dalla Cina, e quindi dover attendere necessariamente i tempi dell’importatore ufficiale.

    Inoltre c’è da considerare che in Cina i marchi di automobili sono oltre 300, e che i distributori europei che trattano auto cinesi sono tantissimi e molti vista la richiesta tanti si stanno affacciando a questo mercato: ció significa che dopo un primo boom iniziale tanti scompariranno o si fonderanno tra di loro e se abbiamo la sfortuna di aver acquistato la macchina di un brand destinato a morire,  reperire i ricambi, soprattutto dopo alcuni anni dall’acquisto,  potrebbe diventare impossibile, con il paradosso di dover rottamare un’auto potenzialmente ancora valida perché non si trova un pezzo di ricambio da pochi euro.

    Questo non significa evitare di acquistare auto cinesi, dato che generalmente sono comunque buoni prodotti e proposti a prezzi piú che interessanti, ma di informarsi sulle case produttrici e scegliere magari prodotti di quelle piú solide e importanti e che magari abbiano un’importazione diretta e non passino da un piccolo distributore che potrebbe fallire da un momento all’altro se sbaglia il modello da importare.

    Succede come il mercato dell’elettronica dove i supermercati sono pieni di televisori o piccoli elettrodomestici venduti a basso prezzo con marchi di fantasia o con nomi storici riesumati da un distributore locale che fa marchiare prodotti economici di origine orientale, finché siete nel periodo di garanzia in caso di problemi ve lo sostituiscono con uno nuovo, ma dopo trovare anche un semplice ricambio diventa un’impresa tanto che spesso in caso di problemi fuori garanzia finiscono rottamati, ma se la cosa puó essere tollerata con prodotti del valore di qualche decina di euro, la cosa non ha senso per le automobili che per quanto siano economiche costano svariate migliaia di euro.

    Pertanto va fatta attenzione nell’acquisto , informandosi bene sulla reperibilitá dei ricambi ed eventualmente sulla compatibilitá con modelli di altre case per evitare problemi o grosse attese magari anche per un piccolo problema di routine, ad esempio in seguito a un piccolo incidente stradale, che vi puó costringere a stare senza macchina per diversi mesi.

    Voi avete valutato l’acquisto di queste macchine? Ne avete una, o preferite comunque altre soluzioni? Avete domande, curiositá o qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

  • Le assicurazioni auto a consumo fanno risparmiare?

    Le assicurazioni auto a consumo fanno risparmiare?

    Se facciamo un utilizzo limitato della nostra automobile diventa antipatico dover pagare delle spese fisse, come bollo e assicurazione che paghiamo per intero anche se facciamo pochi chilometri all’anno, magari concentrati in un determinato periodo, e ci troviamo quindi a pagare la stessa cifra di chi usa l’auto regolarmente e per tanti chilometri.

    E se per il bollo, che ricordiamo essere una tassa di possesso dell’automobile, non abbiamo alternative, esiste qualche possibilitá per l’assicurazione dove grazie a delle formule di alcune compagnie, esiste la possibilitá di pagare a seconda dei chilometri percorsi oppure di sospendere la validitá della polizza.

    Infatti, per chi usa l’auto solo alcuni mesi all’anno molte assicurazioni, a volte a fronte di un piccolo extra, consentono di sospendere la polizza per riattivarla solo quando ci serve utilizzare la macchina. Ogni compagnia ha le sue regole e consente la sospensione per dei periodi minimi o per non piú di una volta all’anno, quindi non possiamo attaccare e staccare la copertura a piacimento, ma tendenzialmente potremmo usufruirne quando la macchina dovrá stare ferma per qualche mese. 

    man inside vehicle

    Ovviamente in questo caso non potremo usare la macchina nei mesi in cui la polizza é sospesa, sia perché é vietato dal codice della strada circolare senza assicurazione, quindi si rischia una multa che non è così impossibile da ricevere perché i dispositivi elettronici di controllo delle targhe riconoscono l’anomalia e quindi diventa facile venire fermati da un agente o ricevere la multa a casa perché siete passati davanti ad una telecamera di sorveglianza, ma anche perché in caso di sinistro si dovrá pagare di tasca i danni causati che possono essere di svariate migliaia di euro, quindi non conviene fare i furbi circolando senza assicurazione.

    Ricordiamo che scoprire se un veicolo è assicurato o meno é una cosa alla portata di tutti grazie a delle app sul cellulare che si collegano al database dell’ANIA e certificano nel giro di pochi secondi lo stato dell’assicurazione del veicolo.

    elderly woman sitting at the driver seat of a black convertible car

    La soluzione quindi è indicata per chi magari ha una macchina che usa solo qualche mese all’anno, come una cabrio usata nei mesi estivi o una macchina lasciata in una seconda casa per i periodi di vacanza, ma non va bene per chi usa la macchina magari uno due volte al mese giusto per fare la spesa e che rimane ferma per il resto del tempo.

    In quel caso ci vengono d’aiuto le formule di alcune compagnie che in presenza di un dispositivo satellitare, la famigerata scatola nera, possono sapere con precisione e in tempo reale se la macchina, se é ferma o in movimento , se é stata rubata, come guidiamo, quanti chilometri facciamo, etc. e ovviamente in base a questi dati, puó analizzare meglio il nostro profilo di rischio e farci un’offerta piú vantaggiosa se ci riveliamo essere degli utenti meno rischiosi per la compagnia.

    E qualche compagnia fa pure di piú, riesce a farci pagare solo per i chilometri percorsi, alcune con degli scaglioni chilometrici e delle penali al superamento del chilometraggio concordato e altre addirittura per il singolo chilometro percorso.

    Una delle proposte piu innovative in tal senso é quella di BeRebel del gruppo Unipol che lega l’assicurazione ad un app sul cellulare, oltre al solito dispositivo telematico da far montare sull’auto: in base alle garanzie richieste e al proprio profilo di rischio si paga un premio mensile comprensivo dei primi 200 km di utilizzo e un conguaglio chilometrico per le percorrenze eccedenti, ed essendo un’offerta completamente digitale i costi , anche con le massime garanzie diventano particolarmente vantaggiosi, ed essendoci un cap annuale non verranno addebitati piú di 18.000 chilometri annui, quindi rimane interessante anche se le nostre esigenze dovessero cambiare utilizzando di piú l’auto,  anche se va fatta attenzione che se un mese ci trovassimo a percorrere molti più chilometri del solito ci ritroveremo la mazzata: quindi é sempre una formula conveniente per chi fá un uso limitato dell’auto, se si prevede di fare piu di 12.000-15.000 km. annui potrebbe convenire  una classica formula illimitata.

    Il tallone d’achille di questa compagnia sembra peró l’essere fin troppo digitale, passi per la formula astrusa e per qualche ritardo con la spedizione o il montaggio del dispositivo satellitare ma a causa probabilmente di un call center sottodimensionato rispetto alle richieste di contatto, potrebbe diventare complicato mettersi in contatto con gli operatori e quindi cercare di risolvere un banale disguido può diventare un problema, anche perché in caso di scatola nera non montata o non funzionante il sistema addebita in automatico un chilometraggio giornaliero stimato e se non si riesce a sanare la situazione significa dover pagare degli extra. 

    Ad ogni modo è una soluzione intelligente che per chi fá un uso moderato della macchina stimolando quando possibile l’uso della mobilitá alternativa, come mezzi pubblici bici o a piedi, per evitare di pagare i chilometri percorsi, così come è una soluzione ottima per chi usa poco ma costantemente la vettura.

    Esistono altre soluzioni, che generalmente sono offerte da compagnie tradizionali che invece offrono uno sconto percentuale sul prezzo della assicurazione standard, ma che comprendono un certo tot di chilometri inclusi, superati i quali si paga un conguaglio chilometrico: a seconda della compagnia il conguaglio viene addebitato sino al costo della formula tradizionale rendendolo comunque conveniente anche se si sfora la soglia, mentre con altre si paga comunque il conguaglio: in questo caso usare l’auto oltre i 10.000 km annui potrebbe diventare un salasso, quindi é bene stimare con precisione i chilometri e sperare di non avere l’esigenza di doverli sforare.

    Comunque si tratta di soluzioni intelligenti per chi usa poco l’auto, ovviamente chi ne fa un uso piú intenso, è bene che si rivolga a delle formule tradizionali, magari usando dei comparatori per scovare la migliore opzione possibile per le proprie esigenze.

    man driving the red vehicle

    Voi conoscevate queste soluzioni? Usate già o avete valutato delle assicurazioni auto a consumo? Avete domande, curiositá o qualcosa da segnalare? Scrivetemo nei commenti!